Groundbreaker – Groundbreaker – Recensione

I Groundbreaker sono un nuovo progetto musicale rock melodico nato da una idea di Serafino Perugino per la sua label Frontiers Music. La band, che presenta tra le sue fila il celebre cantante Steve Overland (FM) e il chitarrista Robert Sall (Work of Art, W.E.T), pubblica il suo disco di debutto, l’omonimo Groundbreaker, il 14 settembre 2018 forte della produzione e supervisione del nostro portacolori Alessandro Del Vecchio, oltre che della presenza di Nalley Pahlsson al basso e di Herman Furin alla batteria.

Composto per metà da Robert Sall e per l’altra metà da Del Vecchio assieme ad Overland, l’album presenta un sound melodic rock perfettamente in bilico tra la tradizione scandinava e quella britannica, e difficilmente scontenterà gli appassionati del genere AOR grazie alle sue superbe melodie, alle sue parti strumentali perfettamente interpretate e ricche di chitarre, ma soprattutto grazie alla sempre magistrale vocalità di un Overland ormai perennemente sugli scudi.

A confermarci immediatamente la bontà di questo songwriting e della produzione è già la opener e singolo Over My Shoulder, un motivo dal ritmo sostenuto, decisamente ’80s e fin da subito orecchiabile, dominato dalla prova di Overland alla voce e dalla riconoscibilissima chitarra di Sall, vero faro guida delle melodie del pezzo. Will It Make You Love Me è poi un altro ottimo brano, ancora una volta carico di groove e ben supportato dalle ottime tastiere di Del Vecchio in arricchimento al sound delle corde di Sall, a cui segue una Eighteen ‘Til I Die che ci lascia letteralmente a bocca aperta grazie alle nostalgie passate che riesce a scatenare dentro di noi fin dalle sue primissime note.

La quarta traccia Only Time Will Tell è un altro rock anthem diretto al sodo e tutto da ascoltare e da cantare, mentre Tonight suona come una traccia più raffinata, o meglio come una mid-tempo delicata e romantica, dal tratto notturno e dal grande quantitativo emotivo. Stesse note notturne che possiamo ascoltare in una Standing Up For Love in puro stile AOR ottantiano, densa come è di chitarre e di tastiere pomp a supporto della eccellente voce di Overland, con la ballad Something Worth Fighting For che ci strappa il cuore attraverso la timbrica tutta emozioni dell’inconfondibile cantante degli FM, e The Sound Of A Broken Heart che ci stupisce ancora grazie ai tasti diamantini di Del Vecchio.

La seconda ballad del disco, The First Time, poggia ancora tutta sulla voce unica di Overland e sui begli effetti di sottofondo su cui si muove (dopo un attacco energico in stile Asia) la chitarra di Sall, mentre The Days Of Our Life suona come un motico più rapido e compatto nei suoni, più tradizionale nella sua chiave rock melodica ma dotato di un refrain davvero di grande effetto. Chiude infine l’opera The Way It Goes, una canzone perfetta per definire il sound di questo progetto, con la sua ottima unione tra struttura melodica alla FM e la raffinatezza sonora dei Work of Art che ha fatto da perfetto trademark all’intero platter.

IN CONCLUSIONE

E’ un dato di fatto: che si muova Overland, o che si muova Sall, siamo sempre al cospetto di uno dei dischi rock melodici dell’anno. Figuratevi se si mettono al lavoro tutti e due, e in un colpo solo!!

Semplicemente, questo Groundbreaker è un disco da avere in collezione. Subito!

Work Of Art – Framework – Recensione

 

Questa recensione non vi parlerà dei Work Of Art. Non sciorinerò la loro (breve) discografia capace di partorire album seminali per la nuova primavera del Rock Melodico made in Europe. Non ricorderò che Robert Säll, chitarrista e principale compositore ha partecipato al progetto W.E.T. insieme a Jeff Scott Soto ed è songwriter per i Place Vendome e Bobby Kimball. Eviterò accuratamente di citare le indubbie influenze Toto (Isolation), Giant (Last of The Runaways), Journey (Raised on Radio) e Stage Dolls (omonimo 1988). Vorrei tediarvi il giusto nel rendere noto al mondo intero e dintorni circa le incommensurabili doti tecniche umilmente messe al servizio di un songwriting maturo imvece che alla creazione di pugnette musicali seduta stante. Tralascerei pertanto il dato che Framework arriva sui vostri scaffali a distanza di tre anni dal precedente In Progress (qui la recensione) di cui è una naturale continuazione cementando la managerialità musicale di una gestione capace di sfornare refrain indimenticabili conditi da un supporto strumentale mai sfuocato.

Certo, il compito di chi scrive è quello (forse) di informare, o meglio, indirizzare (esageriamo) l’eventuale compratore tra diversi piece of art, ma perchè dilungarmi su quanto Framework sia il compendio di quanto finora realizzato dal trio svedese, che ha deciso spudoratamente di pigiare il piede sull’accelleratore degli up-tempo anche se i momenti più easy listening non mancheranno. E’ pertanto inutile che i nostri lettori più fedeli, o top commenter per gli amanti dell’inglese, si precipitino ad insultare il sottoscritto sul perchè non siano stati indicati i momenti più entusiasmanti anche se, a onor del vero, Over The Line, My Waking Dream e How Will I Know? sono da orgasmo multiplo e la Youtube-anticipation Can’t Let Go inesorabilmente detta i tempi rispetto a quanto andrete ad ascoltare in questo dischetto. Continue…

I WORK OF ART annunciano una versione 12” Vinyl per il nuovo album

Workofart_frameworkLa Inner Wound Recordings annuncia una Limited Edition 12” Vinyl per il nuovo album “Framework” dei WORK OF ART, la quale sarà disponibile dal 7 novembre per l’Europa e dal 2 dicembre per il Nord America.
Questa versione verrà stampata in sole 500 copie e conterrà un inserto con tutti i testi delle canzoni.

 
 
 
 
 
Side A
01. Time To Let Go
02. How Will I know?
03. The Machine
04. Can’t Let Go
05. The Turning Point
06. Over The Line

Side B
01. How Do You Sleep At Night?
02. Shout ‘Till You Wake Up
03. Hold On To Love
04. Natalie
05. My Waking Dream

http://www.innerwound.bigcartel.com/

“The Machine”: nuova track dei WORK OF ART


https://soundcloud.com/frontiersrecords/the-machine/s-Lc1vN

In streaming su Soundcloud un nuovo pezzo tratto dal prossimo album degli AORsters svedesi WORK OF ART, reso disponibile su cortesia della Frontiers Records. Ricordiamo che “Framework” (i dettagli a questo link) sarà sul mercato in Europa dal 19 settembre (dal 23 in America).
Il lavoro può essere pre-ordinato su I-Tunes al seguente link: http://geni.us/Framework

Work Of Art: tutti i dettagli di “Framework”

Workofart_frameworkLa Frontiers Records è lieta di annunciare l’uscita del nuovo e terzo album dei Work Of Art, intitolato “Framework”, il 9 di Settembre in Europa e il 22 Settembre nel Nord America.

“Framework” conterrà le seguenti tracce:

Time To Let Go ; How Will I Know?; Can’t Let Go ; How Do You Sleep At Night?; Over The Line ; The Machine ; Hold On To Love ; Natalie; The Turning Point ; My Waking Dream.

Work Of Art:
Lars Säfsund – vocals
Robert Säll – guitars, keyboards
Herman Furin – drums

Di seguito un breve trailer:



Link:
www.woa.se
www.facebook.com/musicofworkofart

Firefest 2013: tutti i nomi della decima edizione!

Firefest 2013L’organizzazione del Firefest 2013, storico festival melodic rock inglese con location a Nottingham, ha svelato ieri sera tutti i nomi della sua decima edizione, in programma dal 18 al 20 ottobre 2013.

Questo il programma:

Ven 18 ottobre

HAREM SCAREM
DARE
WORK OF ART
EDEN’S CURSE
THE MAGNIFICENT

Sab 19 ottobre

HARDLINE
SHOOTING STAR
TRIXTER
TREAT
HEAVENS EDGE
VON GROOVE
NATION

Dom 20 ottobre

LEGENDS (Joe Lynn Turner, Eric Martin, Fergie Frederiksen)
JSRG (nuova formazione delle Vixen)
BATON ROUGE
ALIEN
PROPHET
BRIGHTON ROCK
ECLIPSE

La vera notizia è il ritorno live degli Harem Scarem, inattivi da quattro anni, al Firefest con una nuova formazione guidata sempre da Harry Hess ma priva del bassista Barry Donaghy, sostituito dal batterista originario (e backing vocalist) Darren Smith. Da segnalare inoltre nella giornata di sabato il ritorno degli Hardline con la nuova rinnovata formazione che vede Gioeli, Del Vecchio, Ramos, Portalupi e Terrana e la sorpresa del supergruppo di voci Legends (Joe Lynn Turner, Eric Martin, Fergie Frederiksen) nella serata conclusiva del Festival.