report a cura di Iacopo Mezzano
photo report a cura di Iacopo Mezzano
Cancellata improvvisamente la data di Firenze a causa, si dice, della scarsa prevendita, è stata data una sola e ultima chance ai fans italiani di rivivere una parte delle emozioni magnifiche dell’ultimo Frontiers Rock Festival: accorrere in massa al Legend Club di Milano per rivedere on stage gli FM, in tour supportati dagli altrettanto mitici Electric Boys. Al suo primo show da headliners in Italia, la formazione inglese capitanata dalla superba voce di Steve Overland non ha nascosto le sue emozioni per l’evento, venendo ripagata da un affetto che, a detta dello stesso frontman, ancora non avevano ottenuto lungo il tour, neppure in locali ben più ampi e affollati del Legend (150 paganti circa). Una vicinanza con le band sul palco che ha reso la data milanese un’emozione unica, da portarsi dietro per il resto dei giorni, sia per i gruppi che si sono esibiti, che per i fans che si sono mossi da ogni dove per presenziare.
Ma andiamo per ordine.
A salire per primi sul palco del piccolo club milanese sono gli svedesi Electric Boys, riformatisi dal 2009 per provare a dare un proseguo a una buona carriera che li ha da sempre visti interpreti di un hair metal dalle tonalità spiccatamente funky. La formazione è quella originale, e vede un Conny Bloom carismatico e in grande forma vocale affiancare Franco Santunione alla chitarra, mentre Andy Christell al basso divide la sezione ritmica con le pelli di Niklas Sigevall. La setlist, che si apre con le note di Psychedelic Eyes, non manca di centrare i momenti di maggiore fama del combo, raggiungendo i suoi apici massimi di intensità sul finale, e più precisamente nell’esecuzione di Mary in the Mystery World e All Lips N’ Hips, accolte con boati e cori dal pubblico. Lo spettacolo è garantito e la band si trova caldamente applaudita in più di una occasione, supportata in gran parte dei cori e seguita in ogni momento del concerto, lasciando il palco con la certezza di aver dato tutto quello che la gente si aspettava in quanto ad energia e divertimento. Bello show!
Setlist:
Psychedelic Eyes
Into the Ditch
The Change
Electrified
Freaky Funksters
Mary in the Mystery World
Knee Deep in You
Rags to Riches
Captain of My Soul
All Lips N’ Hips
E’ però evidente che le più alte percentuali di paganti sono qui riunite quasi esclusivamente per accogliere il ritorno in Italia degli FM, scopertisi (ne parlavamo con loro) forse inaspettatamente veri paladini del movimento musicale rock melodico sul suolo tricolore. Merv Goldsworthy, Pete Jupp e Steve Overland (che mi ha svelato l’imminente uscita di uno suo nuovo disco degli Shadowman, ma io non vi ho detto niente.. 😉 ), con i ”nuovi” Jem Davis e Jim Kirkpatrick ci promettono, ancor prima che inizi lo spettacolo, che da ora in avanti torneranno sempre in Italia ad ogni loro tour, perchè è qui, nella nostra Nazione, che sentono un calore forse diverso da quello che gli viene tributato altrove. E infatti, pronti-via, e con la prime note di Digging Up the Dirt parte un boato che fa quasi timore a Overland e soci, che sorridono compiaciuti sentendo il pubblico cantare nella sua interezza il loro ultimo singolo e successo. Si vede che la band è sincera, e commossa quasi, mentre ringrazia la gente accalcata sotto il palco, e fa effetto vedere Steve Overland passare di compagno in compagno a dire hai visto che roba! mentre il pubblico intona spontaneamente ogni parte dei ritornelli di I Belong to the Night e Don’t Stop. Per non parlare del lento Closer to Heaven, i cui versi ancora echeggiano tra le mura del Legend per quanto sono stati gridati a squarciagola, o di Let Love Be the Leader, ballata quasi come fossimo in una sala dance dal centinaio di paganti! O delle più recenti Life Is a Highway, Crosstown Train, Wildside e Tough Love, sparate una dietro l’altra per lasciare poi spazio alla antica Frozen Heart, della cui interpretazione non voglio neppure parlare visto che ho ancora il magone pensando a come i ragazzi l’hanno suonata. Sappiate solo che è il loro pezzo che preferisco, e che la lode non è abbastanza in questo caso. Ma non devo divagare troppo: All or Nothing, Tough It Out e That Girl sono un terzetto micidiale che pare pensato apposta per far sparire le ultime forze nella voce del pubblico, ma questa sera no, neppure loro bastano, e rieccoci tutti a cantare con pari intensità anche Burning My Heart Down e Bad Luck, per la gioia della band che lascia il palco abbracciandosi come se avesse vinto la Coppa dei Campioni.
Ovviamente, il bis. Steve Overland torna sul palco accompagnato prima dal solo tastierista, e poi mano a mano anche dal resto del gruppo, per le intime note della power ballad delle power ballad: Story of My Life. Anche qui, è superfluo dire della prova vocale del cantante, la cui timbrica unica, calda di sentimento, illumina il buio del locale, e i cuori e le anime di tutti noi. Come lui, nessuno, e basta. Infine Other Side of Midnight, che chiude il concerto delle meraviglie accolta come un inno nazionale: il sogno è diventato realtà, la musica ha disegnato ancora una volta arcobaleni, gli FM sono i vincintori. La pace è fatta, a Milano come nel mondo.
Senza musica la vita sarebbe un errore diceva Friedrich Nietzsche. Io affermo invece che con un po’ più di musica non ci sarebbero le guerre e si sarebbe tutti più uniti. E il pensiero ritorna automaticamente ai fratelli del Bataclan di Parigi, uccisi mentre sotto un palco gridavano la libertà delle loro anime seguendo il battito di una batteria, le tonalità di una voce, la grinta di una chitarra o il groove denso di un basso. Non si può morire così, quando si è radunati per vivere. E’ un’ingiustizia, lasciatemelo dire.
Riposate in pace fratelli, questo show e questa mia recensione sono tutti dedicati a voi.
Setlist:
Digging Up the Dirt
I Belong to the Night
Don’t Stop
Closer to Heaven
Let Love Be the Leader
Life Is a Highway
Crosstown Train
Wildside
Tough Love
Frozen Heart
All or Nothing
Tough It Out
That Girl
Burning My Heart Down
Bad Luck
Encore:
Story of My Life
Other Side of Midnight
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