Newman – Siren – recensione
I Newman ed in generale i progetti del loro fondatore Steve Newman per me sono una garanzia, non mi aspetto mai chissà che cosa o che con un colpo da maestro mettano insieme uno dei migliori album dell’anno, ma tutte le volte vado tranquillo che mi ascolterò un album gradevole, con qualche pezzo da segnalare e che per una o due settimane mi farà una gran bella compagnia.
Bene, questo è valso fino ad oggi… dal momento in cui ho saputo dell’uscita di questo nuovo Siren, mi aspettavo il solito buon lavoro firmato dall’artista inglese, un pò come fu per il precedente Under Southern Skies (qui la recensione), cioè un buonissimo lavoro tra l’AOR ed il Rock Melodico che ben si lascia ascoltare senza mai osare però più di tanto.
Insomma per me i Newman sono sempre stati come l’amica carina acqua e sapone con cui fa sempre piacere prendere un caffè ma a cui è sempre mancata quell’alchimia che le permettesse di risaltare.
Bene, ma se quell’alchimia fosse stata trovata? No, aspettate, non dall’amica carina acqua e sapone, intendo dai Newman…