“Allora ragazzi, come è andata?” ci ha chiesto Aurelio al termine della serata. Io, Denis, la sua compagna Elisa e Lorenzo non abbiamo potuto far altro che guardarci negli occhi e poi annuire e dare consensi, tessendo lodi a colui che sentivamo ‘amico’ ancor prima che mitico organizzatore del Bellagio Rock Fest, nonchè artefice della seconda calata consecutiva nel nostro Paese dei leggendari rocker losangelini Y&T.
“Tutto magnifico!” ho risposto, “Certo, l’anno scorso avendo fatto il concerto a luglio, al caldo e all’aperto le emozioni date dal lago e dalla splendida location del LiBe del Lido di Bellagio erano forse state più atmosferiche, e la musica era diventata più un tutt’uno con la natura e lo splendido panorama del lago, ma caspita!, come non definire questa serata se non riuscita!”
“Esatto!” ha aggiunto Denis, “Guarda, io l’anno scorso purtroppo non ero potuto venire e quindi non so, ma quello a cui ho assisitito oggi mi ha davvero colpito. La scelta del locale si è rivelata vincente, e pazienza se hai dovuto rinunciare alla formula dell’open air a causa del meteo ballerino. Anche perchè romanticamente l’idea che un concerto rock si sia svolto in un club / disco ha per noi un gusto di rivincita non indifferente.. per una volta tanto la Musica Vera si è riappropriata di uno dei “finti templi” in cui ragazzi e ragazzini si radunano al suono del ‘Tump Tump Tapatump’.”
Abbiamo sorriso, approvando a pieno il discorso di Denis, prima che Aurelio dovesse ancora una volta congedarsi e correre altrove a proseguire il suo prezioso lavoro di ‘direttore d’orchestra’ per l’evento, un po’ intrattenendo, un po’ guidando, e un po’ gestendo gli ospiti e lo staff. Tutti e quattro ci siamo guardati come per chiederci: “Chissà dove trova le forze e le energie per fare tutto ciò che fa?!”
Mentre ci avviavamo verso l’uscita del locale è stato per primo Lorenzo a rompere i nostri silenzi: “Ragazzi mi sono davvero divertito un mondo” ha affermato, ”e anche se le prime due band non erano proprio nei nostri generi, la serata è corsa via piacevolissima!”
“Assolutamente! E poi sai, alla fin fine anche i Soupaczar hanno fatto una signora figura secondo me, nonostante in pochi li abbiano seguiti sotto il palco” ho voluto sostenere. “E del loro show mi è piaciuto praticamente tutto, dai giochi di luce, al sound, alla partecipazione emotiva che una musica come la loro tende a dare.. forse sono stati loro la vera sorpresa della serata!”
da sx a dx: Iacopo (MelodicRock.it) – Aurelio (l’organizzatore del Bellagio Rock Fest) e Denis (MelodicRock.it)
E’ allora che Denis, che si era un attimo allontanato con Elisa per salutare una sua conoscenza ma aveva comunque mantenuto un orecchio sul nostro discorso, si produce in una dichiarazione che trova in noi una certa serie di consensi: “Sapete” dice, “Non sono mai stato un vero amante dei Festival in cui si mischiano tanti generi, e sia ben inteso che al Bellagio Rock si parlava comunque solo la lingua del Rock, seppur nei suoi più vari dialetti che andavano dal Punk Rock dei Pensione Libano all’alternative Rock dei Soupaczar, passando per il Rock puro e semplice dei Voodoo Highway per arrivare all’incoronazione dell’Hard Rock degli idoli Y&T. Bene, al di là dio ciò e anche per effetto della buona organizzazione, la scelta del ‘pacchetto multigenere’ è stata sicuramente azzeccata e apprezzabile, ed alla fine il tutto è stato eccezionale dal primo all’ultimo gruppo salito sul palco.”
“Verissimo! Però, e non me ne vogliano ancora i Pensione Libano, la loro prestazione è stata la più deludente. Oh, apprezzo la loro grinta e passione, sia chiaro, ma il punk rock è un genere che proprio non riesco a sopportare al di là di una o due canzoni.. è troppo ripetitivo!”
“Sono d’accordo con te Iacopo” ha aggiunto Lorenzo, “tutte le loro canzoni tendevano troppo ad assomigliarsi, e la voce mi è parsa spesso monotona e anonima. E così, è difficile rendere partecipi coloro che non conoscono il gruppo..”
“E paradossalmente loro hanno avuto forse i suoni migliori tra i gruppi esibitisi prima dei Y&T. Ma prendete i Voodoo Highway, che sono arrivati in fretta e furia 30 minuti prima dello show e hanno avuto dei volumi talmente alti da rischiar di tirare giù mezzo locale.. beh, loro gli han dato sicuramente diversi punti sul palco!”
“Verissimo Denis, tolti gli headliner loro sono stati sicuramente gli eroi della serata. Apprezzo tantissimo il loro hard rock anni settanta, la loro voce superba e la loro grinta on stage, peccato forse gli manchi solo una canzone killer che li lanci di dovere tra i grandi interpreti dell’universo rock degli anni recenti!”
“Ma sai Lorenzo” ho replicato, “non sono d’accordissimo con il fatto che a loro manchi una hit capace di lanciarli. Anzi! Forse ne hanno addirittura due in repertorio, che sono la bellissima opener This Is Rock’n’roll, Wankers! e la mid-tempo Wastin’ Miles. Due pezzi così non li hanno tutti in repertorio, e la loro sfortuna è forse solo quella di fare un rock molto debitore al sound passato, e quindi inadatto ad apparire più di tanto in un mercato discografico sempre a caccia dell’innovazione.”
“Quello che davvero di loro mi colpisce” ha precisato sempre profetico Denis, ” è il loro affiatamento, sono nient’altro che un gruppo di amici con la passione per la stessa musica che si diverte a far casino su un palco. E ciò lo si vede nel feeling e nella potenza esecutiva che hanno, mentre alternano le goliardate sul palco alla musica, rendendo evidente che i primi a sballarsi sul palco son proprio loro, i componenti del gruppo.”
Camminando, camminando, ormai eravamo arrivati davanti all’auto di Lorenzo. “Ragazzi, vi devo lasciare che mi aspetta un lungo ritorno a casa. Mi spiace interrompere qui il discorso, ma sappiate che gli Y&T mi sono piaciuti una cifra, che Meniketti alla voce è un leone e alla chitarra un semi-dio, che la band che lo supporta è fantastica come super è stato Stef Burns.. Insomma, mi ricorderò per sempre di questa serata magica ed è stato un enorme piacere finalmente ritrovarci tutti quanti assieme, rivedere te Iacopo dopo l’HiRock e tu ed Elisa dopo tanto tempo, Denis. Direi che ci siamo proprio divertiti vero?!”
Abbiamo espresso il nostro consenso a Lorenzo, ci siamo salutati, augurati un buon rientro a casa e le nostre strade si sono lì separate, con me, Denis ed Elisa a riprendere il cammino verso l’hotel, fiancheggiando le quiete rive del lago.
“Certo che Lorenzo ha proprio ragione.” ho detto. “Una serata come questa è proprio difficile da dimenticare!”
“Assolutamente!” ha risposto Denis, “Anche perchè la cosa straordinaria di questa band, dei Y&T, è che né sul palco né tra la gente se la tira da star, anzi, sono loro i primi a voler stare tra il pubblico e sentire gli umori della folla, sia prima che dopo il concerto!”
“Esatto, per poi tirare fuori con nonchalance una prestazione maiuscola e soddisfacente al 101% sul palco, rendendosi autori di una prova a dir poco elettrizzante, figlia di una scaletta fantastica che non si dimenticava neppure di una loro hit e che chiude con un doppio bis inatteso Open Fire-Forever che, l’hai visto, ci ha fatti sballare in un modo pazzesco, così che tutti potessimo tornare a casa soddisfatti e orgogliosi come non mai di essere stati qui al Bellagio Rock!”
“Eccome! E Meniketti?! Meniketti è ancora sovraumano! Con la sua chitarra alla mano mi ha fatto impazzire, ma anche la sua voce è sempre stata limpida, ed è rimasta tale anche sul ventunesimo pezzo in scaletta questa sera!”
“Si, assolutamente incredibile!”
Abbiamo taciuto per qualche istante, ripensando alle emozioni vissute ad ogni nota suonata dallo strumento del buon vecchio Dave, fino a che Elisa, fino ad ora partecipe silenziosa della discussione, ha detto: “Io credo di essermi innamorata.”
Vi giuro, avreste dovuto vedere lo stupore negli occhi di Denis.
“Dai, Brad Lang è un figo pazzesco! Da stasera sento di amare i bassisti!!”
Una nostra violenta risata ha rotto il silenzio della notte.
“Ahah, te l’avevo detto Denis che Brad fa strage di cuori! Quelle sue movenze, e quel ventilatore che fa svolazzare leggeri i suoi biondi capelli, renderebbero un po’ meno etero persino Rocco Siffredi! Fai te cosa possono fare su una ragazza!!”
“Ahah, si si, devo riconoscerlo eccome! Ah ma poi, John Nymann non mi è parso così freddo sul palco come lo descrivevi lo scorso anno!”
“Vero, devo ammetterlo eccome! Quest’anno è stato un vero leone! Che grinta, che carisma! E che spettacolo quando ha cantato tutta la canzone Squeeze, distruggendo letteralmente mezzo palco con la sua energia!”
“Si! E Mike Vanderhule anche lui è stato bravissimo alla batteria, e ha picchiato duro come un ferraio! E la salita on stage di Stef Burns è stata poi la ciliegina sulla torta. Nonostante lui sia ormai abituato a ben altre platee visto che con Vasco riempie gli stadi e i Y&T no (che tristezza..) è stato subito contagiato dallo spirito di fratellanza di questo evento, ritrovandosi a pieno con in suoi vecchi compagni e uccidendoci con quell’infilata a tre chitarre su Midnight in Tokio che vale un orgasmo ed un posto negli annali della storia di questa formazione!!”
“Mamma mia davvero, come non darti ragione.. Guarda, non c’è dubbio. Già l’anno scorso me l’avevano anticipato ed ora ne ho la assoluta conferma: i Y&T visti live oggi sono tra i top assoluti del genere hard rock. No way out!”
“Già, già. Che idoli!”
Ed è proprio con queste ultime esclamazioni che, giunta alla biforcazione delle sue strade, la nostra compagnia si è divisa. Non crediate che quanto vi ho raccontato sia stato frutto della mia immaginazione, questi fatti sono reali e sono stati ampiamente documentati nelle cronache cittadine di Bellagio, così che anche il più dubbioso possa credere. Sfogliate dunque gli archivi comunali se proprio diffidate, troverete tutto scritto lì, su carta, per essere tramandato ai posteri. Perchè l’offerta di una redenzione non è fatto quotidiano, anzi, spesso capita una volta sola. Eravate stati assenti allo show del 2012? Il 19 ottobre 2013 vi è stata regalata una generosa ‘seconda chance’ di essere presenti mentre si scriveva la storia.
Eterno pellegrino del purgatorio musicale sarà chi ha nuovamente mancato l’occasione di esserci, quando non aveva alcun motivo per non presenziare. Con questa tragica sentenza si chiude la nostra testimonianza, mentre Denis ed Elisa varcano la soglia della loro camera ed io, solitario, proseguo il mio cammino nella notte silenziosa. Dicono di avermi visto sparire, in una leggera nebbia che poi è brillata di luce accecante. Io ricordo solo di aver mosso i miei passi al centro della strada, incosciente di ogni eventuale pericolo, certo che mai e poi mai in quella sera d’ottobre alcuna minaccia avrebbe potuto anche minimamente scalfirmi.. respiro ancora la magia di quel rock.
Da sin., Lorenzo Pietra, Denis Abello e il sottoscritto fotografati da Elisa pochi istanti prima di perdere definitivamente la lucidità mentale con l’attacco delle prime note di Meanstreak
Y&T
Voodoo Highway
Soupaczar
Pensione Libano
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