Sebastian Bach – La Mia Vita e gli Skid Row – Recensione
Questa volta ci occupiamo di libri, e non di dischi, avendo avuto la possibilità di leggere in anteprima La Mia Vita e gli Skid Row, la biografia ufficiale di Sebastian Bach tradotta oggi in italiano dalla Tsunami Edizioni per la sua collana I Cicloni.
A soli due anni di distanza dalla sua prima pubblicazione USA, il titolo (che è da qualche settimana già disponibile nei negozi) è scritto direttamente dal palmo dell’ex cantante degli Skid Row e si sforza – per stessa ammissione dell’autore – di non censurare neppure una singola vicenda della sua vita personale, neppure le più scabrose, oscene, imbarazzanti o violente. L’esistenza perfetta – o imperfetta a seconda dei punti di vista – di una delle maggiori rockstar degli anni d’oro della nostra musica è qui narrata da un io molto riflessivo, spesso capace di mea culpa e sempre aperto al chiarimento, alla parla di scuse tanto quanto a quella di definitiva chiusura. Un aspetto, quest’ultimo, che aiuta a dare al lettore la viva impressione di essere egli stesso lì, assieme a Sebastian, a vivere una vita davvero al limite, tra usi spropositati di alcool e droghe, party estremi, risse e litigi, glorie e successi, concerti da mille mila spettatori, donne, sesso, lusso e tanta, tantissima, musica scritta, suonata, vissuta.
Un libro davvero sincero, questo La Mia Vita e gli Skid Row, che ci apre le porte al privato di Bach facendoci conoscere tanto la storia più intima della sua famiglia, quanto la verità dietro alle tante vicende che hanno visto il cantante protagonista delle cronache americane nel cuore degli anni’80. L’amicizia con Axl Rose, gli alti e bassi del suo rapporto con Jon Bon Jovi, la baldoria con i componenti dei Pantera, dei Motley Crue, dei Metallica, etc, etc, i perchè dietro la nascita – ma soprattutto la fine – degli Skid Row originali, sono solo alcuni dei punti cardine di una storia biografica che non ha davvero un attimo di respiro, e che è capace di tenere il lettore incollato alle bianche pagine per ore ed ore intere, bramoso di sapere come ogni vicenda andrà a finire.
Tutto questo, con l’importante obiettivo – rivelato dallo stesso autore sul finale del testo – di aver redatto sì un racconto capace di mostrare quella che era la vita di una rockstar negli anni più ricchi e felici della musica rock, ma anche una analissi di come questa esistenza debba per forza di cose adattarsi ai tempi di oggi (sicuramente meno ricchi e sfarzosi) e soprattutto a un’età adulta che porta a una differente consapevolezza di se stessi e, per forza di cose, a mutamenti fisici e mentali tanto evidenti quanto importanti. Con una importantissima rivelazione finale riguardo l’importanza dell’amore e degli affetti, di cui non vi svelo di più per non rovinarvi la lettura!
IN CONCLUSIONE
Sono sincero: prima della lettura di questo libro credevo che Sebastian Bach fosse un’altra di quelle rockstar altezzose e presuntuose, e lo immaginavo un antipatico, per dirla breve. Invece no, alla fine di La Mia Vita e gli Skid Row mi sono dovuto ricredere, riscoprendo non solo un grande artista, ma anche i contorni di una brava persona, coerente e fedele a se stesso quanto alla sua immagine pubblica.
Quindi, anche solo per quest’ultimo aspetto, consiglio caldamente la lettura di questa bellissima biografia. Una delle migliori che abbia mai letto nell’ambito musicale.