Pretty Maids – Louder Than Ever – Recensione
Partiamo dalla terra ferma: Amo i Pretty Maids.
Sono stato uno degli sparuti metalhead che, nell’ anno di grazia 1987, girava orgoglioso (o orgoglione fate voi) per le lande meneghine agitando la sua copia in vinile di Future World decantando e sperticando lodi, lodi e ancora lodi per una misconosciuta band scandinava. Le nove track di quel masterpiece sposavano la fisicità e l’impatto dei metal act più duri e puri dell’epoca alla melodia di un AOR testicolato non dimenticando però il retaggio di piante secolari come Rainbow e Deep Purple. La produzione asciutta e scintillante a firma Eddie Kramer faceva il resto.