Tainted Nation – F.E.A.R. – recensione
Miscela esplosiva, così potremo definire i Tainted Nation, ma fatemi spiegare. Prendiamo 4 elementi che arrivano da generi che spaziano tra l’Heavy Metal, il Metal melodico, l’Hard Rock ed il Melodic Rock e proviamo ad unirli insieme, cosa succede?
Le possibilità che si hanno in un caso come questo sono principalmente due, o la miscela ottenuta è talmente instabile da non poterne fare assolutamente nulla se non un gran bel botto devastante che distrugge il progetto o, come in questo caso, per qualche strano miracolo, amalgamarsi in modo da creare una lega forte e resistente.
Chiariamo subito che di miracoloso per la riuscita del progetto e di questo F.E.A.R. c’è ben poco visto che gli elementi miscelati portano il nome di Pete Newdeck (Paul Dianno, Steve Grimmett, Eden’s Course), Mark Cross (Metalium, Helloween, Firewind, Outloud, Kingdom Come, Ian Gillan, Saracen, Winters Bane, Tank, Marco Mendoza… e aggiungerei un bel “sti caz..”), Pontus Egberg (The Poodles, Steamroller, Lion’s Share, Ignition, Zan Clan), Ian Nash (Seven Deadly Sins, Lionsheart, Steve Grimmett Band, Grim Reaper) che quindi garantiscono una bravura ed una professionalità di un certo peso, cosa indispensabile per un lavoro come questo.