Beth Hart & Joe Bonamassa – Black Coffee – Recensione
Giunge al terzo capitolo l’intrigante collaborazione tra la cantautrice americana Beth Hart ed il chitarrista Rock Blues per eccellenza del nuovo millennio Joe Bonamassa.
Al timone ed alla console il mastermind del progetto Kevin “The Caveman” Shirley.
Ed è proprio dal produttore con base a Malibù che voglio partire, poiché è a lui che vanno riconosciuti i crediti maggior per la riuscita di lavori di grande qualità come questo “bollente” Black Coffee.
Mr.Shirley plasma con perizia ogni suono ed ogni passaggio di questo ennesimo tributo ad artisti più o meno noti della scena Jazz-Blues di un tempo.
Per prima cosa “Il cavernicolo” recluta l’intero roster di All-stars che accompagna ormai da tempo sia in studio che dal vivo il titanico Joe Bonamassa ma, quasi per voler bilanciare le straripanti esecuzioni del chitarrista di Utica, gli affianca alla chitarra ritmica tale Rob Mc Nelley da Nashville Tennessee.
Rob chi ??? Beh…chitarrista dell’anno nel 2104 per l’Academy of Country Music di Los Angeles.
Il risultato è un lavoro che sminuire come semplice disco di cover sarebbe un tragico errore.
Il talento pazzesco di chi suona in questo disco fa da sontuoso tappeto per il passo felino della cantante Rock Blues per antonomasia.
Beth Hart ha il ruggito di una pantera (bianca probabilmente solo per errore) il cui timbro negroide caratterizza l’intero platter.
Prego ora i lettori più conservatori di trattenere gli sbadigli, perché quanto la puntina del giradischi cadrà sulla prima traccia Give It Everything You Got la chitarra Wah Wah di Bonamassa vi scaraventerà giù dal vostro comodo divano da noioso salottino Jazz.
È il groove dei fiati e delle immancabili coriste a pilotare il brano verso un bridge dove il basso di Michael Rhoads fa attorcigliare le budella.