Kenny Leckremo – Spectra – Recensione

Vede finalmente la luce il fantomatico disco solista dell’ex cantante degli H.E.A.T. Kenny Leckremo.

Era il giugno 2015 quando la notizia cominciò a circolare ma abbiamo dovuto aspettare fino ad oggi per ascoltare il materiale inedito scritto insieme al fido compagno Dave Dalone. Nel promo fornitomi non vi sono schede che riportino cosa abbia combinato in questi anni Kenny e quale sia stata la genesi dell’album, quindi la mia recensione si baserà esclusivamente su quello che è il risultato finale di tanta fatica.

Premetto che attendevo con molta curiosità questa uscita in quanto la voce di questo paffuto (all’inizio) ragazzotto svedese mi è sempre piaciuta moltissimo e i primi due dischi degli H.E.A.T. rappresentano delle vere e proprie pietre miliari per gli estimatori della nuova scena melodic rock scandinava. Ma passiamo ad analizzare il cd. Se mi fossi fermato al primo ascolto avrei sicuramente stroncato il tutto perché non rappresenta per niente ciò che mi aspettavo. La varietà di stili proposti uniti alla poca incisività sonora potrebbero risultare davvero spiazzanti. Ogni traccia sembra essere un esperimento in cui Leckremo si mette alla prova con un genere diverso. Se da un certo punto di vista questo gioca sicuramente a suo favore, dall’altro finisce per confondere in maniera netta chi lo ascolta. Si parte subito piuttosto bene grazie allo spumeggiante AOR a tinte westcoastiane di 10 Yaers che potrebbe benissimo essere la sigla di una nuova serie di Baywatch. La seguente Nothing To Die For, il cui giro di chitarra sembra scritto e suonato da Mark Knopfler, si trasforma nell’inciso in un robusto melodic rock. Ok fin qui niente di troppo sorprendente ma già dalla successiva Where Do We Go si avverte che qualcosa sta per cambiare. Il brano è una bella ballata celtica che ricorda molto lo stile dei Ten più pacati. Lullaby parte piano per poi esplodere in un coro spettacolare che ne fa uno dei brani migliori del disco. I ritmi tornano a calare e We Were Young si presenta come uoa stiloso lentone in stile Foreigner mentre con Give Her Some Time il Nostro si cimenta in un sensuale blues. Con Vagabond si torna a rockare su un brano che insieme alla seguente White Lie sembrerebbero estratti da un musical. La ballata pop Losin mette in evidenza le doti vocali di Kenny mentre Walking On Madness somiglia ad una versione moderna degli ABBA. A confermare il carattere sperimentale dell’intero album è posta la conclusiva suite Spectra che racchiude in se molti degli aspetti proposti nelle tracce precedenti.

IN CONCLUSIONE:

Se avete la pazienza di non fermarvi al primo ascolto Spectra potrebbe riservarvi qualche gradita sorpresa. Se invece cercate un seguito di Freedom Rock… bhe evitate l’acquisto.

Kenny Leckremo: album in vista?

Kenny LeckremoKenny Leckremo, vocalist sui primi due full-length dei melodic rockers svedesi H.E.A.T., pare sia al lavoro su un nuovo album, assieme al suo ex compagno Sky Davids (alias Dave Dalone).
I due stanno scrivendo alcune canzoni per una release della quale si sa ancora poco, ma il seme è stato gettato e non appena avremo ulteriori notizie le riporteremo prontamente.

Leckremo era già tornato a farsi sentire lo scorso anno con un brano scritto per l’Eurovision Song Contest 2014 dal titolo “Is This The Way You Want Me”, ascoltabile nel player sottostante.



Kenny Leckremo – nuovo pezzo per un contest


https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Fo5m-casGws

Notizia che farà saltare sulla sedia gli amanti dei primi due album degli H.E.A.T.! Il pezzo che potete sentire nel video è cantato infatti da Kenny Leckremo, ex voce della band Svedese sugli album H.E.A.T (2008) e Freedom Rock (2010).

Se volete votare questo pezzo per il contest votate la canzone 13 a questo link:

http://www.lrt.lt/projektai/eurovizijos_dainos

H.E.A.T – H.E.A.T – Classico

Se dobbiamo definire i paesi o una zona del mondo che ha permesso la rinascita del melodic rock nel post 2000, sfornando un numero impressionante di band che si rifanno ai gloriosi anni 80 senza però scadere nel riciclato, allora la risposta sarà una sola: la Scandinavia (e precisamente Svezia e Finlandia). Culla di tante nuove band, tutte con i propri pregi o difetti, ma con una costante comune: gli anthem da stadio, i ritornelli grandiosi, e quel senso della melodia innata. La Svezia, dopo aver dato i natali a band di tutto rispetto nel panorama rock melodico (Europe, Treat o i Talisman sono alcuni di questi gruppi storici) si è confermata una fucina di valore immenso. Proprio dalla terra di Tempest & Co. arrivano gli H.E.A.T, che hanno preso al volo tutto quello che era stato fatto fin ora, creando un mix assolutamente esplosivo.

LE CANZONI

Apertura affidata a un intro strumentale con una voce fuoricampo, il tutto per pochi secondi prima di arrivare alla prima canzone del disco: There For You. Chitarra in primo piano che comincia a tessere già le prime melodie indimenticabili, presto seguita dalla voce cristallina di Kenny Leckremo il tutto a condire questa bella opener. Never Let Go è una midtempo che subito diverte e che rimane in testa grazie a quei cori e a quel ritornello da cantare e urlare a squarciagola. Da notare nel finale uno stacco che rallenta la canzone solo per pochi secondi prima che arrivi Leckremo a sfoderare un acuto a dir poco pauroso a prova della sua immensa estensione vocale. Le successive Late Night Lady e Keep on Dreamin’ riescono nell’impresa di dimostrare (se ancora ci fosse il bisogno) quanto questi 6 ragazzi ci diano dentro con l’anima, avendo il ritmo e il desiderio di far scatenare l’ascoltatore nel sangue con il loro ritmo incalzante, i cori sempre presenti e queste melodie vincenti che tanti gruppi si sognano di creare. Le atmosfere si rallentano con la prima ballad del disco,  Follow Me. Introdotta da Jona Tee e il suo pianoforte, da dimostrazione di quanto la band svedese sappia anche sorprendere nei lenti, con un interpretazione ancora magistrale di Leckremo. Si torna al rock con Straight For Your Heart che scommetto farà ballare chiunque e che funge da spartiacque tra Follow me ed un altra ballad, sempre di alto livello: Cry. Anche qui l’atmosfera è calda, i ritmi si abbassano e Kenny supera se stesso: interpretazione magistrale per tutta la canzone prima del finale in cui alza e tira degli acuti micidiali. Feeling Again, come le altre rock-song, parte lentamente per poi esplodere nel bridge e nel ritornello che acquista maggior spessore grazie ai cori degli altri membri della band. Anche qua dopo l’assolo, un Kenny Leckremo sugli scudi che regala alzate di tono e acuti perfetti. A seguire Straight Up col suo sapore quasi blues nulla aggiunge a quanto ascoltato precedente che però fa notare il gusto dei due chitarristi Dave Dalone ed Eric Rivers. Con Bring The Stars torna il classico suono della band, linee melodiche di chitarra mai banali e un ritornello che rimarrà impresso per molto tempo nelle menti di chi ascolta. Compito di chiudere il disco a You’re Lying e Feel The Heat che non aggiungono niente di nuovo alla miscela esplosiva della band svedese.

IN CONCLUSIONE

Melodie di facile assimilazione, ritornelli da cantare continuamente, frequenti assoli mai scontati o fini a se stessi che si intrecciano con le tastiere onnipresenti, frequenti cori e armonie vocali, il tutto impreziosito da una produzione moderna che scongiura quel senso di “vecchio” che potrebbe scaturire ascoltandoli. Se fosse uscito nel biennio 89-90 sicuramente avrebbe venduto quelle 3-4 milioni di copie che si merita di diritto. Voglio spendere una nota di merito però soprattutto al cantante, Kenny Leckremo. Questo giovane ha tutto quello che un cantante dovrebbe avere per il genere proposto: un timbro chiaro e pulito, un estensione vocale paurosa che gli permette di non risparmiarsi MAI dando veramente il massimo in ogni canzone con numerose alzate di tono vistose e acuti veramente potenti senza mai perdere punti neanche nelle parti più calme o nelle canzoni che richiedono una certa atmosfera.
Il disco comunque rimane un MUST per tutti gli amanti del rock melodico che non devono farsi scappare un disco di questa caratura.