Journey – Eclipse – Recensione
A 3 anni di distanza dal precedente Revelation i Journey si apprestano a inaugurare questo 2011 con Eclipse, nuovo album che ci mostra innanzitutto una band in stato di grazia compositiva nonostante alla fine il risultato non sia proprio quello aspettato. Prodotto da Kevin Shirley (reduce da un deludente lavoro con i Mr.Big) la formazione di questo Eclipse è sempre la stessa e vede Neal Schon alle chitarre (il plurale questa volta è d’obbligo), Jonathan Cain alle tastiere, Ross Valory al basso, Deen Castronovo alla batteria e Arnel Pineda al microfono, ormai perfettamente integrato nella band. Forte di un affinità sempre maggiore col resto del gruppo, il filippino risulta alla fine essere la punta di diamante di questo Eclipse, album a tratti oscuro e pieno di mille sfaccettature quasi anomale per il solito stile Journey. Ebbene si, proprio oscuro, credo che sia l’aggettivo più indicato per descrivere quanto creato da Schon & Cain, che per questo disco hanno pensato bene di abbandonare in linea generale le melodie ariose e gioiose tipiche della loro musica per far spazio ad un enorme lavoro di chitarre, mai così dirette, aggressive e potenti senza quei ritornelli commerciali da stadio. Se da un lato al primo ascolto questo potrà sorprendere e non poco i vecchi fan della band, dall’altro riesce sicuramente a valorizzare meglio il concept sulla vita e sull’esistenza che fa da sfondo a questo disco con canzoni che spesso superano i 6 minuti di durata. A tutti i fan del Neal Schon di “Late Nite” o “Beyond the Horizon”: l’ascolto di Eclipse potrebbe causarvi seri danni in quanto mai come in questo album il chitarrista losangelino sfodera riff serrati e assoli al fulmicotone, aiutato molto spesso da Jonathan Cain sempre più presente come chitarrista ritmico piuttosto che come pianista/tastierista. Ascoltatori avvisati…
Riuscirà l’eclisse a superare la rivelazione? Scopriamolo insieme…
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