Francesco Marras – Black Sheep – recensione
Solitamente un chitarrista che sceglie di buttarsi su un progetto solista può intraprendere due strade. La prima è di realizzare un album che vede le parti vocali assegnate ad una serie di ospiti, la seconda invece è quella di realizzare un album strettamente strumentale.
Questa seconda strada è quella che solitamente più mi spaventa in quanto il rischio di trovarsi di fronte ad un album “tutta tecnica e poca anima” per me è sempre molto alto, soprattutto se aggiungiamo a questo un artista proviente da un “territorio musicale” in cui gli shredder la fanno da padrone. Neanche a dirlo il disco che mi trovo tra le mani intitolato Black Sheep e ad opera di Francesco Marras percorre proprio questa seconda strada ed inoltre le radici di Francesco Marras, artista sardo e mente dietro ai Screaming Shadow e Black Demons, sono ben radicate nel power metal.
Dalla sua però l’artista sardo ha un’invidiabile carriera che oltre ai citati gruppi l’ha portato a collaborare con vari artisti e sfoggia per questo suo primo lavoro solista tra gli ospiti anche John Macaluso alla batteria (Malmsteen, Ark, James Labrie Project) e Alessandro Del Vecchio alle tastiere (Edge Of Forever, Hardline, Gleen Hughes, Ian Paice, Steve Lukather).