Joe Bonamassa – Redemption – Recensione

E’ ormai un dato di fatto che in questo sontuoso 2018 i fans di Joe Bonamassa non si siano fatti mancare proprio nulla.

Dopo aver ripristinato  con la più pregiata delle cere la fortunata collaborazione con la cantautrice americana Beth Hart in Black Coffee ed a pochi mesi dalla pubblicazione del tributo al Blues britannico British Blues Invasion Live, il chitarrista newyorkese esce (un po’ a sorpresa) con un nuovo album solista.

Redemption è il suo terzo disco consecutivo di soli inediti, annunciato per bocca del proprio produttore e mentore Kevin Shirley come miglior album in studio mai concepito dall’inizio della loro proficua collaborazione.
La solita frase di circostanza per i detrattori del troppo prolifico Bonamassa ma gìà dopo pochi ascolti credo si possa affermare come tale dichiarazione non sia così distante dalla realtà.

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Beth Hart & Joe Bonamassa – Black Coffee – Recensione

Giunge al terzo capitolo l’intrigante collaborazione tra la cantautrice americana Beth Hart ed il chitarrista Rock Blues per eccellenza del nuovo millennio Joe Bonamassa.
Al timone ed alla console il mastermind del progetto Kevin “The Caveman” Shirley.

Ed è proprio dal produttore con base a Malibù che voglio partire, poiché è a lui che vanno riconosciuti i crediti maggior per la riuscita di lavori di grande qualità come questo “bollente” Black Coffee.
Mr.Shirley plasma con perizia ogni suono ed ogni passaggio di questo ennesimo tributo ad artisti più o meno noti della scena Jazz-Blues di un tempo.

Per prima cosa “Il cavernicolo” recluta l’intero roster di All-stars che accompagna ormai da tempo sia in studio che dal vivo il titanico Joe Bonamassa ma, quasi per voler bilanciare le straripanti esecuzioni del chitarrista di Utica, gli affianca alla chitarra ritmica tale Rob Mc Nelley da Nashville Tennessee.
Rob chi ??? Beh…chitarrista dell’anno nel 2104 per l’Academy of Country Music di Los Angeles.

Il risultato è un lavoro che sminuire come semplice disco di cover sarebbe un tragico errore.
Il talento pazzesco di chi suona in questo disco fa da sontuoso tappeto per il passo felino della cantante Rock Blues per antonomasia.
Beth Hart ha il ruggito di una pantera (bianca probabilmente solo per errore) il cui timbro negroide caratterizza l’intero platter.

Prego ora i lettori più conservatori di trattenere gli sbadigli, perché quanto la puntina del giradischi cadrà sulla prima traccia Give It Everything You Got la chitarra Wah Wah di Bonamassa vi scaraventerà giù dal vostro comodo divano da noioso salottino Jazz.
È il groove dei fiati e delle immancabili coriste a pilotare il brano verso un bridge dove il basso di Michael Rhoads fa attorcigliare le budella.

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Black Country Communion – BCCIV – Recensione

Black Country…il Territorio Nero approssimativamente circoscritto intorno alle West Midlands inglesi.
Un’area geografica soffocata tra le coltri di fuliggine , prodotte dall’intesa attività siderurgica e mineraria che si concentrava un tempo tra i distretti di Birmingham e Wolverhampton.

Da quell’area provengono Jason Bohnam e Glenn Hughes, uniti in “comunione” agli Yankees Joe Bonamassa e Derek Sherinian da Kevin Shirley, produttore è vero mentore di questo granitico sodalizio anglo-americano.

Dalla Black Country provengono inoltre i due Led Zeppelin Robert Plant e John “Bonzo” Bohnam ma i traits d’union tra la “Comunione “ed il famoso dirigibile non sono solo territoriali e “di sangue”.

Il sound dei Black Country Communion è figlio naturale della grande tradizione Hard Rock britannica e sin dal primo omonimo capitolo (BBC 2010), sembra essere stato forgiato tra incudini e presse metallurgiche di fragorosa potenza.
L’eredità lasciata loro da Led Zeppelin (in primis) e Deep Purple è quindi più che legittima.
Se poi l’ambizioso titolo di “IV” volesse ricondurci ad un illustre paragone…beh nessuno oggi più dei Black Country Communion avrebbe la forza ed il pedigree per sostenerne il peso.

È così che a 5 anni dall’uscita dell’ultimo Afterglow (per il sottoscritto picco compositivo di una trilogia discografica di spessore assoluto) il super gruppo guidato da Kevin Shirley ritorna con il miglior tributo ai Led Zeppelin che i fans del Classic Rock potessero desiderare.

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Joe Bonamassa – Blues Of Desperation – Recensione

Questa volta non so davvero da dove cominciare.
Potrei fare outing sulla mia passione viscerale per questo titano del Rock Blues (in realtà la cosa è già nota ai più da tempo).
Confessare che si tratta dell’unico artista contemporaneo, del quale acquisto ogni nuovo album a scatola chiusa, senza passare dai comodi servizi di Spotify, YouTube ed affini. Continue…

Joe Bonamassa – Live At Radio City Music Hall – Recensione

Un’altro show sold-out, un’altro live di Joe Bonamassa lanciato a sorpresa sul mercato.
Dopo il mastodontico “Tour De Force” londinese (quattro serate in quattro diverse venues con quattro diverse formazioni) ed il tributo a Muddy Waters ed Howling Wolf, registrato nel meraviglioso scenario del canyon-anfiteatro di Red Rocks in Colorado, arriva la testimonianza della prima volta del chitarrista al prestigioso Radio City Music Hall di New York.

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Joe Bonamassa – Different Shades of Blue – recensione

Comprendere il motivo per il quale la musica di Joe Bonamassa ancora oggi non raccolga ampi consensi in ambito Hard Rock non è poi così difficile.
Il nome del cantante-chitarrista newyorkese è spesso rimasto colpevolmente confinato all’interno del circuito blues, generando una sorta di prevenzione da parte di chi ricerca sonorità più moderne e “Wattate”.
Praticamente la stessa audience che (in totale buona fede) ignora il nuovo corso inaugurato da Joe nel lontano 2006, all’inizio della proficua collaborazione con il noto producer Kevin Shirley.
Dopo il rodaggio in “You and Me” la coppia estrae con “Sloe Gin” (2007) la prima vera gemma da quella che diventerà una vera e propria miniera per gli esploratori del Rock Blues più arcigno.
Disco dopo disco grazie al suono super amplificato della sua sei corde ed i sempre più frequenti inserti acustici,il sound assume forti tinte Hard Rock portando allo scoperto l’altra grande passione di Bonamassa : I Free ed i Bad Company del suo idolo Paul Rodgers.
Dopo una decina di album in studio e svariati live,questo Different Shades Of Blue rappresenta un nuovo capitolo nella carriera di Joe che decide per la prima volta di incidere un’intero album di brani inediti, senza più ricorrere all’utilizzo di cover songs (come da tradizionale capitolato blues).
Con l’ausilio di alcuni songwriters di Nashville e di un certo Johnatan Cain, sfodera un’impressionante sequenza di brani capaci di demolire il repertorio di qualsiasi rock outfit contemporaneo.

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Joe Bonamassa: in tour in Italia nei primi mesi del 2013

Joe_bonamassaDa Barleyarts.it:

“Joe Bonamassa è senz’altro uno tra i musicisti più attivi della sua epoca. Non solo continua a sfornare album destinati a diventare classici con una frequenza d’altri tempi, almeno uno all’anno. Non solo continua a dirigere la “Blues in Schools” da oltre cinque anni, come non solo partecipa con disinvoltura e successo ad “all-stars prject” come i Black Country Communion.

Appena uscita la testata per amplificatori JB Signature e pubblicato il live album registrato al Beacon Theatre di New York, Joe annuncia il tour primaverile, che tocca l’Italia con due tappe: la prima all’Alcatraz di Milano, dove il chitarrista non ha mai suonato, e il 2 Marzo a Padova al Gran Teatro Geox.

I biglietti saranno in vendita dal 28 Settembre 2012 su www.ticketone.it

Giovedì 28 Febbraio 2013
Milano, Alcatraz
Prezzo posto unico Euro 49,00 + d.p.

Sabato 2 Marzo 2013
Padova, Gran Teatro Geox

Prezzi:
1° PLATEA € 59,00 + d.p.
2° PLATEA € 49,00 + d.p.
TRIBUNA GOLD € 44,00 + d.p.
TRIBUNA NUMERATA € 39,00 + d.p.

www.jbonamassa.com

Black Country Communion: tutti i dettagli di ‘Afterglow’

bccafterglownewI Black Country Communion hanno rivelato tutti i dettagli del loro terzo album Afterglow, in uscita il 29 ottobre.

Il disco sarà ancora una volta prodotto da Kevin Shirley ed è stato registrato negli studi discografici di Westlake Village, vicino ad Hollywood.

Ricco di melodie e cori, l’album è così descritto da Glenn Hughes: “Volevo avere qui più momenti acustici rispetto alle nostre due precedenti uscite. Volevo sentire maggiormente Derek [Sherinian, ndr] e volevo sia la voce più angelica sia quella più aggressiva di canzoni come ‘Crawl’ e ‘Midnight Sun’. Soprattutto, volevo più drama.” Hughes aggiunge: “Il suono delle voci che Kevin ha fornito a questo disco non è secondo a nessuno – è il migliore dei BCC. Abbiamo un po’ discusso durante il primo e secondo lavoro, ora con questo album siamo diventati amici.”

Questa la tracklist:

01. Big Train
02. This Is Your Time
03. Midnight Sun
04. Confessor
05. Cry Freedom
06. Afterglow
07. Dandelion
08. The Circle
09. Common Man
10. The Giver
11. Crawl

Black Country Communion: titolo e copertina del nuovo disco

bccafterglowI Black Country Communion hanno scelto Afterglow come titolo del loro terzo album, in uscita il 30 ottobre.

Ricordiamo che compongono la formazione della band il bassista/cantante Glenn Hughes (Deep Purple, Trapeze, Black Sabbath), il chitarrista/cantante Joe Bonamassa, il batterista Jason Bonham (Led Zeppelin) e il tastierista Derek Sherinian (Dream Theater).