Kimball/Jamison – Kimball/Jamison – Recensione

Fin dal suo primo annuncio, gli occhi di tutti gli Aor maniacs hanno cominciato a brillare commossi, inutile negarlo. Quando la Frontiers annunciò questo grandioso progetto in cui due dei più grandi e famosi vocalist nella musica rock (e dell’AOR, precisiamo) avrebbero cantato insieme dividendosi il microfono l’euforia era a mille. Bobby Kimball (Toto) e Jimi Jamison (Survivor), i vocalist sopra citati, non hanno certo bisogno di spiegazioni, per cui se i due nomi non vi dicono proprio nulla, in ginocchio sui ceci e poi di corsa a rimediare a questa grande lacuna. I primi dubbi però si sono palesati con la scelta di Mat Sinner come produttore e bassista (uno non proprio affine al rock melodico) e della band di accompagnamento formata da musicisti che girano spesso intorno ai vari progetti del bassista biondo: Alex Beyrodt (Primal Fear, Sinner) alla chitarra, Martin Schmidt (KISKE/SOMERVILLE) alla batteria, Jimmy Kresic (KISKE/SOMERVILLE) alle tastiere. Di certo non proprio le persone più adatte per dare alla luce un prodotto di puro AOR, ma per fortuna la schiera di songwriting chiamati a dare il loro contributo ha rialzato un po’ le aspettative generali: su tutti spiccano i nomi di Robert Säll (Work Of Art), prezzemolino Erik Martensson (WET, Toby Hitchcock…), Randy Goodrum (Steve Perry), Jim Peterik (Survivor, Pride Of Lions…).
Nonostante qualche piccola titubanza, le premesse per un grande disco ci sono tutte, per cui dopo la dovuta introduzione passiamo alle canzoni, punto cardine e dimostrazione perfetta della riuscita (o del fallimento) di un disco:
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Kimball/Jamison: ecco il video di “Can’t Wait For Love”

La Frontiers Records ha appena reso disponibile il video di “Can’t Wait For Love”, primo estratto da “Kimball/Jamison”:

httpv://www.youtube.com/watch?v=l-pAgDgQdm0

Un sogno per tanti maniaci dell’aor, il disco vedrà appunto collaborare insieme due dei più grandi singer in campo melodico come Jimi Jamison (Survivor) e Bobby Kimball (Toto, Yoso).

Il disco, curato dalla stessa Frontiers Records e prodotto da Mat Sinner sarà disponibile a partire dal 14 Ottobre in tutta Europa.

kimball_jamison_cover

Kimball Jamison

kimball jamison Bobby Kimball e Jimi Jamison… nell’anno dei miracoli Aor grazie all’intercessione della mano della Frontiers Records può succedere anche questo, cioè che due veri e propri pilasti della storia del rock melodico si incontrino in un album che vedrà la luce in Europa il 14 di ottobre.

Sembra quasi una mancanza di rispetto dover spiegare chi sono Bobby Kimball e Jimi Jamison, ossia LE VOCI dei Toto e dei Survivor e di pezzi indimenticabili come “Hold the Line”, “White Sister”, “English Eyes”, “Goodbye Elenore”, “Rosanna”, “Is This Love”, “Burning Heart”, “The Search Is Over”, “High on You”, “I Can’t Hold Back” e tanti tanti altri…
Aggiungiamo inoltre l’elenco dei compositori che hanno partecipato alla stesura dei pezzi e che portano il nome di Richard Page (Mr. Mister), Jim Peterik (Survivor), Randy Goodrum (Steve Perry, Toto), John Waite, Erik Martensson (W.E.T.) e Robert Sall (Work of Art) per citarne alcuni e chiudiamo con il dire che tutto è stato prodotto dalle esperte mani di Matt Sinner (Primal Fear, Sinner, Kiske Somerville)… inutile quindi aggiungere che le aspettative per questo lavoro sono estremamente alte.

Vi lasciamo con la tracklist definitiva:

Worth Fighting For; Can’t Wait For Love; Sail Away; Chasing Euphoria; Find Another Way; Get Back In The Game; I Did Everything Wrong; Shadows Of Love; Hearts Beat Again; We Gotta Believe; Kicking And Screaming; Your Photograph.

e con il video promozionale:
httpv://www.youtube.com/watch?v=I-mJZ7mmYE0

Se i Survivor incontrano i Toto?

jimi jamison bobby kimballO meglio, se il cantante dei Survivor Jimi Jamison incontra il cantante dei Toto Bobby Kimball, cosa succede?
Questo è quello che deve essersi chiesta anche la Frontiers Records, e molto probabilmente non riuscendo a realizzare bene che cosa poteva succedere ha deciso di farlo accadere realmente questo incontro.
Diciamo che la Frontiers non è nuova a questi “incroci“, basta vedere il recente Allen / Lande, ma sicuramente qui ci troviamo dinanzi ad un vero e proprio evento mondiale.
Penso che ne i Survivor ne i Toto abbiano bisogno di presentazioni, essendo stati due dei gruppi in ambito rock melodico più influenti degli anni ’80… un album che vede riuniti i due cantanti non può che essere quindi una notizia quanto meno da lasciare un attimo senza parole.

Se a questo aggiungiamo che i nomi coinvolti nella stesura dei pezzi sono del calibro di Richard Page (Mr Mister), Randy Goodrum (Toto, Steve Perry), Robert Sall (Work of Art) e John Waite non c’è che da attendere con impazienza l’arrivo del disco che al momento è previsto per questa primavera.

Speriamo solo che il tutto non si riveli come una semplice operazione commerciale, ma che l’album possa mantenere le promesse di gloria annunciate…

Jimi Jamison’s Survivor – Empires – Gemma Sepolta

Primo classico recensito su MelodicRock.it e non a caso la scelta è caduta proprio su questo splendido lavoro di fine millennio del grande vocalist dei Survivor Jimi Jamison. Questo disco ha avuto per me un pò il valore di un personale “battesimo” all’Aor ed al Melodic Rock. Infatti, questo è stato il primo disco Aor di cui sono entrato in possesso… ero alla ricerca in realtà di una raccolta dei Survivor, ma il negoziante mi disse che non era disponibile neanche su prenotazione (tempi duri che erano!!! Comunque la troverò anni dopo in un viaggio a Strasburgo… fortuna che ora ci sono i negozi online 😉 ) e mi propose questo Empires che invece era disponibile… anche se il fatto che il nome completo del gruppo fosse Jimi Jamison’s Survivor e non solo Survivor lo lasciò parecchio in dubbio sul fatto che fossero la stessa cosa…

…e quel poveraccio del negoziante, messo in crisi su un gruppo che praticamente mai aveva sentito (che tristezza, neanche sapeva che Eye of the Tiger fosse una loro canzone…), tutti i torti non li aveva. Infatti questo lavoro porta la firma Survivor in copertina, ma in realtà dei primi Survivor rimaneva proprio solo il grande Jimi Jamison in quanto Jim Peterick, fondatore del gruppo stava già approdando verso altri lidi (leggasi Pride of Lions).

Questo disco segnarà un capitolo importante nella storia di Jimi, una nuova conferma delle sue qualità anche senza il supporto dei Survivor, ed una crescita musicale e personale che lo porterà forse ad uno dei momenti qualitativamente migliori della sua carriera… e a noi regala un album che di diritto merita di entrare nella storia del Melodic rock.

Vediamo il perchè…

LE CANZONI

L’inizio dell’album è molto rilassato, con la bella mid tempo Cry Tough, che ha forse il pregio maggiore di farci subito notare lo stato di forma di una delle voci più belle del Melodic Rock internazionale. La canzone scorre veloce fino alla più heavy Run From THe Thunder, dove un bel riff di chitarra ed una batteria pulsante ci portano su tonalità più cupe.
La successiva I’m Always Here, per chi come me è cresciuto con negli occhi la bella Pamela Anderson di Baywatch (o almeno negli occhi una parte di lei…), è una sorpresa essendo proprio la colonna sonora della serie Baywatch che anche qui in Italia ha avuto alla fine degli anni ’90 un notevole successo… pezzo molto commerciale ma di indiscussa qualità, bello!
La canzone che porta il nome dell’album,  Empires, è invece un lento in duetto con Lisa Fraziers, fin troppo classico nell’esecuzione anche se molto intensa e godibile, ma è con la successiva First Day of Love che si arriva al primo vero capolavoro dell’album. La canzone parte facendoci intendere l’ennesimo mid tempo, ma di colpo si trasforma in un autentico anatema rock fatto di batteria, chitarre e la voce di Jimi che si fa roca e tagliente per questo capolavoro confezionato con cura. Con la successiva Have Mercy si resta su livelli di eccellenza, riuscita l’intonazione vocale ed il bel riff di chitarra. Just Beyond The Clouds è la canzone romantica per eccellenza dell’album e forse una delle più belle che ricordi di aver ascoltato. La voce di Jimi ha un che di magico e ci trasmette in pieno l’intensità del testo per trasformarsi poi in un inno durante il ritornello… da lasciare senza fiato gli splendidi stacchi che intervallano la canzone. Arriviamo così velocemente all’ottava traccia dell’album ed alla mia canzone preferita dell’album… A Dream Too Far, grande composizione e grande intreccio tra voce e strumenti. Canzone in puro stile Survivor, che se proprio volessimo condensarla in una parola potremmo dire ADRENALINICA. Sicuramente uno dei pezzi che da quel tocco in più a questo lavoro. Da qui in poi l’album torna su livelli più “terreni”, e la successiva Love is Alive è la canzone che forse meno si abbina al resto dell’album… poco riuscita secondo me con quel suo stile simil funky che poco ha a che fare con il Rock che si respira nel resto dell’album. Piccola nota, questa canzone sarà però ripresa dalla bella Anastacia, canzone che per ritmica e sonorità nelle sue corde si trasformerà in un piccolo gioiello. November Rain ci riporta a sognare con un lento malinconico ed emozionante con un’esplosione di voce a circa metà canzone che è come il tocco dell’artista su di una tela già di per se perfettamente riuscita… una delle canzoni più emozionanti che ci regala questo Empires. La successiva Calling America è una bella canzone di protesta, politicamente corretta come nello stile del grande Jimi, ma potente e tagliente come un rasoio, gran bel pezzo che raggiunge il suo apice giusto prima di lanciare il ritornello. L’album si conclude con due Live, la sempre splendida Burning Heart a cui forse questo album riesce a dare una degna sostituta nell’ottima A Dream Too Far, e la meno riuscita Rebel Son (che però si conclude con un Thank you very Much veramente da lacrimuccia)… sinceramente se ne poteva fare a meno di inserire questi due live, ma Burning Heart si ascolta sempre con piacere… se poi come me siete cresciuti a pane e Rocky allora è un vero must… 😉

IN CONCLUSIONE

Uno degli album più riusciti del ’99 e penso uno di quegli album che ha contribuito a riportare in auge a livello mondiale il Melodic Rock dopo anni di vera “depressione” Grunge. C’è poco da dire, non potete dire di essere amanti del Melodic Rock se non avete nella vostra libreria questo album… quindi potete, o riprenderlo e per quarantacinque minuti riperdervi tra le sue canzoni o correre ai ripari e cercare di procurarvelo al più presto.