Black Country Communion – BCCIV – Recensione
Black Country…il Territorio Nero approssimativamente circoscritto intorno alle West Midlands inglesi.
Un’area geografica soffocata tra le coltri di fuliggine , prodotte dall’intesa attività siderurgica e mineraria che si concentrava un tempo tra i distretti di Birmingham e Wolverhampton.
Da quell’area provengono Jason Bohnam e Glenn Hughes, uniti in “comunione” agli Yankees Joe Bonamassa e Derek Sherinian da Kevin Shirley, produttore è vero mentore di questo granitico sodalizio anglo-americano.
Dalla Black Country provengono inoltre i due Led Zeppelin Robert Plant e John “Bonzo” Bohnam ma i traits d’union tra la “Comunione “ed il famoso dirigibile non sono solo territoriali e “di sangue”.
Il sound dei Black Country Communion è figlio naturale della grande tradizione Hard Rock britannica e sin dal primo omonimo capitolo (BBC 2010), sembra essere stato forgiato tra incudini e presse metallurgiche di fragorosa potenza.
L’eredità lasciata loro da Led Zeppelin (in primis) e Deep Purple è quindi più che legittima.
Se poi l’ambizioso titolo di “IV” volesse ricondurci ad un illustre paragone…beh nessuno oggi più dei Black Country Communion avrebbe la forza ed il pedigree per sostenerne il peso.
È così che a 5 anni dall’uscita dell’ultimo Afterglow (per il sottoscritto picco compositivo di una trilogia discografica di spessore assoluto) il super gruppo guidato da Kevin Shirley ritorna con il miglior tributo ai Led Zeppelin che i fans del Classic Rock potessero desiderare.