Black Country Communion – da oggi anche nei negozi

Black Country Communion - il gruppoPiccolo aggiornamento,  da oggi dovrebbe essere disponibile anche nei negozi italiani (l’uscita ufficiale è stata infatti il 21 settembre)  l’incredile album di esordio dei Black Country Communion di Glenn Hughes e con Jason BonhamJoe BonamassaDerek Sherinian.

Se volete leggere la recensione andate a questo link

Rock di gran classe alla Deep Purple (di cui Glenn Hughes era la voce) e Led Zeppelin (Jason, il batterista è figlio del grande John Bonham batterista proprio degli Zeppelin) che è valso al disco la votazione di 10 su 10.

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Black Country Communion – The Great Divide – video

httpv://www.youtube.com/watch?v=ocgO6iSiU3g

Tratto dall’album Rock dell’anno, video in presa diretta durante la registrazione del pezzo,  atmosfera da “garage” d’altri tempi,  in cui gli stumenti non venivano aggiunti in post produzione, ma i suoni erano impressi sul momento…  il pezzo (The Great Divide) è di una potenza incredibile e vedere il grande Glenn Hughes all’opera è sempre uno spettacolo.

Se i Black Country Communion manterranno anche sul palco quello che hanno dimostrato di sapere fare in studio,  e non vedo sinceramente perchè non dovrebbero,  allora potremo sicuramente dire che il grande Rock è tornato tra noi.

Se ti piace questo video, leggi la recensione del nuovo album dei Black Country Communion

Black Country Communion – Black Country Communion – recensione

Album a cui bisogna avvicinarsi con estrema riverenza già solo per i nomi coinvolti nel progetto,  Glenn Hughes (Trapeze, Deep Purple),  Jason Bonham (figlio di John Bonham, batterista dei Led Zeppelin), Joe Bonamassa (per molti il miglior chitarrista blues dei tempi contemporanei), Derek Sherinian (Planet X, Yngwie Malmsteen, Dream Theater).

La Black Country è una regione industriale inglese (Birmingham), così chiamata per le fonderie e miniere di carbone presenti un tempo nella zona (e per lo smog 😉 ), ma da sempre è anche una delle culle più fertili del duro rock inglese.
Ed è proprio in omaggio a questa “terra del rock”  che ha fatto da “balia” ai due quarti del gruppo (Glenn Hughes e Jason Bonham) che nasce questo progetto che ha il sapore dei vecchi lavori “Zeppeliani” e “Purpleiani“.

Ultima cosa importante prima di avvicinarci all’ascolto, per volere stesso di questo supergruppo ci troviamo di fronte ad un Rock a tratti psichedelico in pieno stile anni ’70 e questo è da sottolineare perchè al di là dell’effettiva qualità dei pezzi ci va una “preparazione mentale” per avvicinarci alle sonorità che ci attendono.

Quindi, se vi sentite pronti possiamo premere il tasto play

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Ken’s Dojo – Reincarnation – recensione

Ken’s Dojo, dietro a questo nome molto Zen si nasconde in realtà il ben poco orientale Ken Ingwersen che i cultori dell’Hard Rock avranno già associato alla band STREET LEGAL e del loro esordio Thunderdome.
Questo è il suo primo lavoro da solista, anche se sicuramente Ken non è ai suoi primi passi nell’Hard Rock avendo collaborato con nomi come oltre hai già citati Street Legal, Limelight, Evenrude, Rags, Speed, ed i grandissimi Uriah Heep.
Ken è un chitarrista e solitamente gli album solisti dei chitarristi sono o quasi completamente strumentali o si avvalgono di collaborazioni di vari vocalist… questo Reincarnation è una via di mezzo, insieme a pezzi strumentali infatti troviamo varie collaborazioni con grandi nomi (non solo vocalist) come Glenn Hughes (ex-Deep Purple), Ken Hensley (ex-Uriah Heep), Michael Eriksen (Circus Maximus), Nils K. Rue (Pagans Mind), Chesney Hawkes, Tommy La Verdi (ex-21 Guns), Eirikur Hauksson aka Eric Hawk (ex-Artch), Truls Haugen (Circus Maximus), Morty Black (ex-TNT), Ole Devold (Tritonus), Aslak Johnsen (Mindtech), Jon Rydningen (Dream Police)… direi che dopo queste premesse ed essere entrati in piena armonia con il nostro Karma interiore possiamo affrontare questo primo lavoro solista del maestro Ken’s Dojo 😉 …

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