Glenn Hughes: l’artwork di “Resonate”

Si intitolerà “Resonate” il nuovo disco solista di Glenn Hughes e nell’immagine sopra postata è possibile vedere il relativo artwork.

Il lavoro è stato recentemente completato in uno studio di Copenhagen, assieme a Søren Andersen (chitarra), Pontus Engborg (batteria) e Lachlan “Lachy” Doley (tastiere).

Il cantante britannico aveva già descritto la release come la più heavy di sempre. “E’ probabilmente il disco più heavy che abbia mai fatto”, aveva commentato Glenn. “Non voglio che vi confondiate con l’heavy horns-up… No, non è certamente metal, ma è fottutamente pesante! E’ denso, è cupo, c’è un po’ di aggressività e ogni traccia sanguinante chiede di essere suonata dal vivo”.

Il musicista aveva anche anticipato alcuni titoli come “Let It Shine”, “God Of Money” e “Steady”, con il batterista dei Red Hot Chili Peppers, Chad Smith – un regolare collaboratore di Hughes – che fa una comparsata come ospite.

Data ufficiale di uscita 4 Novembre tramite Frontiers Music Srl.

Glenn Hughes: “Il mio nuovo album solista è il più heavy di sempre”

Il leggendario bassista/cantante Glenn Hughes (Deep Purple, Black Sabbath, Black Country Communion, California Breed) ha parlato con Billboard.com del suo primo album solista in otto anni, che è stato recentemente completato in uno studio di Copenhagen, assieme a Søren Andersen (chitarra), Pontus Engborg (batteria) e Lachlan “Lachy” Doley (tastiere).

“E’ probabilmente il disco più heavy che abbia mai fatto”, ha detto Glenn. “Non voglio che vi confondiate con l’heavy horns-up… No, non è certamente metal, ma è fottutamente pesante! E’ denso, è cupo, c’è un po’ di aggressività e ogni traccia sanguinante chiede di essere suonata dal vivo”.

Il musicista ha anche anticipato alcuni titoli della release come “Let It Shine”, “God Of Money” e “Steady”, con il batterista dei Red Hot Chili Peppers, Chad Smith – un regolare collaboratore di Hughes – che fa una comparsata come ospite.

Glenn Hughes: “Sto tornando alle mie radici”

Parlando con il magazine danese Metalized, Glenn Hughes ha affermato che il nuovo album solista lo vedrà ritornare al sound delle sue origini.

Il leggendario musicista britannico ha raccontato: “Soren Andersen conosce me e gli elementi che ho nel mio background, sia che si tratti di musica di Detroit o british, West Midlands, Black Country. Il mio sound definitivo è sicuramente Tamla Motown e rock. Quando dico Tamla non voglio spaventare la gente.

Sto solo tornando alle mie radici e Soren le capisce molto bene. Ho suonato con diversi chitarristi nella mia vita, ma lui è in grado di sposare completamente la mia concezione di musica, senza cercare di modificarla. Altri guitar player famosi con cui ho collaborato non sono mai stati in grado di comprendermi appieno, cercando di capire in che direzione si muoveva il mio sound. Ecco perchè questo sarà il primo album che abbraccerà completamente tutto ciò che voglio.”

Glenn Hughes in studio per il nuovo album solista

Il leggendario cantante/bassista britannico Glenn Hughes e il suo team si trovano in uno studio di Copenhagen, Danimarca, per registrare il nuovo album solista, il primo da otto anni a questa parte.

Con il musicista ci sono Søren Andersen (chitarra), Pontus Engborg (batteria) e Lachlan “Lachy” Doley (tastiere).

Un primo aggiornamento dallo studio può essere guardato nel filmato sotto postato.

Nel frattempo, Glenn ha anche aggiunto altri spettacoli in Sud America per il suo Solo Tour del 2016, con date che comprenderanno tre Paesi e sette città, tutte nel mese di Settembre. Ricordiamo inoltre i tre appuntamenti in Italia a Novembre, quando l’artista inglese arriverà accompagnato dai Living Colour (qui il comunicato stampa ufficiale).



August
9 – Ram’s Head On Stage – Annapolis, MD
10 – BB King’s – New York City, NY
12 – The Blue Ocean – Salisbury Beach, MA
13 – Bull Run – Shirley, MA
15 – Ironworks – Buffalo, NY
16 – Lost Horizon – Syracuse, NY
18 – Sellersville Theater – Sellersville, PA
19 – Rascals – Albany, NY
21 – Token Lounge – Detroit, MI
22 – Music Factory – Battle Creek, MI
24 – Appalshop Theatre – Whitesburg, KY
25 – Reggie’s – Chicago, IL
27 – Reggie’s – Chicago, IL
30 – The Ritz – San Jose, CA
31 – Brick By Brick – San Diego, CA

September
2 – Count’s Vamp’d – Las Vegas, NV
3 – The Whisky – Los Angeles, CA
15 – Teatro Vorterix – Buenos Aires, Argentina
17 – Bar da Montanha – Limeira, Brazil
18 – Carioca Club – Sao Paulo, Brazil
20 – Music Hall – Belo Horizonte, Brazil
21 – Teatro Odisseia – Rio de Janeiro, Brazil
23 – John Bull – Florianópolis, Brazil
25 – Teatro Nescafé de las Artes – Santiago, Chile

Glenn Hughes & Living Colour: 3 date in Italia a Novembre

COMUNICATO STAMPA

Arrivano in Italia a Novembre per tre tappe del loro co-headlining Tour due tra i protagonisti più importanti della storia del rock: Glenn Hughes e i Living Colour. Gli appuntamenti sono fissati per Sabato 26 Novembre alla Zona Roveri di Bologna, Lunedì 28 Novembre all’Orion Live Club di Ciampino (RM) e Martedì 29 Novembre al Live Club di Trezzo sull’Adda (MI). I biglietti per il loro Tour saranno disponibili da Venerdì 15 Aprile sul circuito Ticketone.

Cantante, bassista e compositore, Glenn Hughes è tra i musicisti più originali di sempre: nessun altro artista in ambito rock è riuscito a definire i contorni di uno stile così caratteristico, fondendo i migliori elementi dell’hard rock, del soul, del funk e dell’R&B. La sua voce sorprendente è da sempre il suo bigliettino da visita, non a caso è conosciuto ai più con l’appellativo di The Voice of Rock. Dall’esordio con i Trapeze, le tappe successive della sua carriera l’hanno portato a militare in gruppi leggendari, quali Deep Purple e Black Sabbath, senza trascurare la sua carriera da solista e altre collaborazioni con musicisti del calibro di Joe Bonamassa, Derek Sherinian, Jason Bonham.

Insieme a Glenn Hughes, faranno tappa in Italia anche i Living Colour, vincitori di 2 Grammy e protagonisti importanti della scena rock e alternative metal statuniteste. Una fusione creativa di free jazz, funk, hard rock e heavy metal, e testi che affrontano temi politici, senza disdegnare toni più romantici, caratterizzano questa band, il cui esordio risale al 1988, anno in cui, per la Epic Records è uscito l’album “Vivid” che, con il suo 6° posto nella Billboard 200 Albums Chart e il doppio disco di platino, ha dato il via al loro percorso in ascesa. Il 2016 sarà un anno importante per la band: è prevista per il prossimo autunno l’uscita del nuovo lavoro discografico “Shade”, che si preannuncia come un vero e proprio omaggio al blues. I Living Colour sono Vernon Reid (chitarra), Corey Glover (voce), Will Calhoun (batteria) e Muzz Skillings (basso).

GLENN HUGHES / LIVING COLOUR 

Sabato 26 Novembre 2016
Bologna, Zona Roveri
ingresso: € 25,00 + prev.
ingresso in cassa € 30,00

Lunedì 28 Novembre 2016
Ciampino (RM), Orion Live Club
ingresso: € 25,00 + prev.
ingresso in cassa € 30,00

Martedì 29 Novembre 2016
Trezzo sull’Adda (MI), Live Club
ingresso: € 25,00 + prev.
ingresso in cassa € 30,00

Biglietti disponibili sul circuito Ticketone e relativi punti vendita a partire da Venerdì 15 Aprile

Glenn Hughes perde il padre

Glenn HughesPoco dopo aver ricevuto il premio per l’induzione nella Rock And Roll Hall Of Fame con i Deep Purple, Glenn Hughes è dovuto volare verso casa per stare accanto alla madre in seguito alla scomparsa di suo padre.

Questo il messaggio su Twitter del musicista:

“Mio papà William se n’è andato. Gab (la moglie, ndr) ed io voleremo in Inghilterra per stare con mia mamma, sono il loro unico figlio. Preghiere per favore…”

Glenn Hughes

Glenn Hughes: “David Bowie aiutò i Deep Purple a restare uniti”

Glenn HughesSecondo quanto dichiarato in questi giorni da Glenn Hughes, David Bowie aiutò i Deep Purple a restare uniti dopo l’abbandono di Ritchie Blackmore.

In quel periodo (1975), la rockstar recentemente scomparsa era impegnata nella scrittura di “Station To Station” e incoraggiò Jon Lord e lo stesso Hughes a cercare un chitarrista completamente diverso nello stile, con la scelta caduta infatti poi su Tommy Bolin.

“Lui mi diceva sempre di continuare a cambiare”, ha raccontato il bassista, ex Trapeze. “Non restare sempre lo stesso, butta tutto! Pantaloni in pelle, stivali e quei dannati capelli lunghi! Dovresti trovare un nuovo chitarrista che suoni in modo differente da Ritchie e magari diverso anche nel look. Questo è quello che mi consigliava quando vivevamo insieme a New York. E mi convinse! Così come convinse anche Lord, perchè sia io che lui eravamo pronti a gettare la spugna. Ma per fortuna David mi portò con la sua Mercedes al provino di Bolin e lì venni subito conquistato dalla sua musica.”

Glenn Hughes: “Vorrei suonare con i Deep Purple alla Hall Of Fame”

Glenn HughesIl leggendario cantante e bassista britannico Glenn Hughes ha dichiarato di sperare ancora che a lui e a David Coverdale venga consentito di suonare con i Deep Purple alla cerimonia di induzione nella Rock And Roll Hall Of Fame il prossimo 8 Aprile.

I due musicisti sono stati parte della line-up della Mark III al fianco di Ritchie Blackmore, Ian Paice e Jon Lord, e poi ancora della Mark IV con Tommy Bolin al posto di Blackmore.

“Ci sono un sacco di pettegolezzi e insinuazioni su chi sta dicendo cosa”, ha raccontato Glenn a Billboard. “A me piacerebbe suonare quella sera, mi piacerebbe cantare. E così vorrebbe anche David, che un mese fa mi ha detto: devo sentire Ian per capire cosa dobbiamo fare. Mi ha detto che c’è un problema con Don Airey e Steve Morse che non sono stati insigniti del premio e ci sono quindi diversi tipi di scenari. Così ho pensato: beh, me ne starò fuori dai piedi e Coverdale pure. Se Ian vuole effettuare lo spettacolo a nome dei suoi Deep Purple sono affari suoi. Il mio compito è quello di mostrarmi e di ritirare con piacere il mio premio.”

E aggiunge, con un pizzico di amarezza: “Stiamo comunque ancora sperando di essere invitati a cantare. Mi piacerebbe pensare che i Deep Purple possano essere un’unica grande famiglia felice, almeno quella notte.”

Glenn Hughes operato al ginocchio; posticipato il Tour in USA

Glenn HughesIl leggendario cantante/bassista britannico Glenn Hughes si è trovato costretto a posticipare il proprio Tour negli Stati Uniti a causa di un doppio intervento al ginocchio avvenuto alcune settimane fa.

Le date avrebbero dovuto iniziare il 2 Marzo al Rockbar di San Josè con il chitarrista Soren Andersen e il batterista Pontus Engborg, ma l’ex Deep Purple ha comunicato di necessitare di più tempo per ristabilirsi completamente. Così, la nuova serie di spettacoli prenderà il via da Annapolis, nel Maryland, il 9 Agosto.

“Mi dispiace comunicare che alcuni recenti battute d’arresto nel mio percorso di recupero dalle operazioni al ginocchio sono il motivo per cui non potrò vedervi presto tutti come avevo sperato”, ha affermato Glenn. “Voglio fare in modo di dare ai miei fans la migliore esperienza dal vivo possibile e prometto che sarà valsa la pena aspettare. Non vedo l’ora di incontrarvi tutti ai prossimi spettacoli.”

 

Voodoo Hill – Waterfall – Recensione

 

Ecco per la terza volta, in tre lustri “La Voce” echeggiare sulla misteriosa collina Voodoo…
Il suo potere ha negli anni rapito il cuore di migliaia di adepti ed ancora oggi quasi miracolata riesce a preservare il proprio irresistibile fascino.
La voce è naturalmente quella del leggendario Glenn Hughes (The Voice Of Rock), sopravvissuto ad una vita di eccessi, ripartito in stato di grazia agli inizi degli anni novanta con una pregevole carriera solista (intervallata da svariate collaborazioni) e tornato alla grande notorietà nel 2010 con la fondazione del super gruppo Black Country Communion.
Voodoo Hill è il progetto del chitarrista e produttore ligure Dario Mollo, non nuovo a partnership di simile levatura vantando anche ben tre album con l’ex Black Sabbath Tony Martin sotto il monicker “The Cage“.
Le premesse per un’altro blockbuster targato Frontiers sembrano quindi esserci tutte.

L’esordio della (fin troppo) spensierata “All That Remains” denota da subito l’abbandono da parte di Hughes dello stile urticante adottato con i California Breed, restituendoci “La Voce” nella sua ancestrale purezza.
Quello che vi aspetta non sarà però un viaggio particolarmente avventuroso sul sentiero verso la mistica altura.
Lo scossone della successiva “The Well” è infatti uno dei pochi picchi di un percorso troppo lineare dove lo stesso Hughes sembra eseguire il suo compito, in modo si impeccabile ma senza farci sentire quel fuoco che ha più di una volta bruciato la nostra anima. Continue…