George Lynch: “Non ho alcun tipo di rapporto con Don Dokken”

Mentre si avvicina il mini Tour in Giappone dei Dokken in line-up originale, il chitarrista della band, George Lynch, recentemente intervistato da TeamRock, ha raccontato che tra lui e Don non c’è in pratica alcun tipo di rapporto.

“Io sto cercando di essere positivo e non voglio essere coinvolto in qualcosa che potrebbe far andar male le cose”, ha affermato George. “Vorrei solo dire che praticamente non abbiamo alcun rapporto. Le uniche volte che ci vediamo è quando siamo on the road o magari quando i Lynch Mob suonano nello stesso bill dei Dokken. C’è stato solo un meeting di un’ora in un ufficio del management e qualche scambio di e-mail. Ma oltre a questo, in realtà non c’è stata nessuna comunicazione. Quindi non c’è alcun tipo di relazione tra noi.”

Il chitarrista si è poi anche espresso sulla possibilità di altri concerti della formazione classica, oltre a quelli già programmati. “Se dovessi scommettere direi che al momento ci sono il 50% delle probabilità che questo accada. Diciamo che è anche un po’ complicato, perchè tutti noi abbiamo i nostri impegni. Jeff Pilson ad esempio è molto legato ai Foreigner e non è facile per lui prendersi un paio di settimane di vacanza. Però credo che promoter e fans in giro per il mondo ci vorrebbero vedere, e a livello di affari penso che tutto si potrebbe programmare abbastanza facilmente. Perciò mai dire mai…”.

George Lynch: sua la colonna sonora per il videogame Blackroom

George LynchIl chitarrista americano George Lynch (Dokken, Lynch Mob) ha composto la colonna sonora di un nuovo videogame chiamato Blackroom, prodotto da Night Work Games e creato dal duo John Romero/Adrian Carmack, già autori di famosi classici quali Doom, Quake e Wolfenstein.

Il gioco verrà realizzato con l’ausilio di una campagna di crowd-funding su Kickstarter, che sarà utilizzata per raggiungere la cifra necessaria di 700.000 dollari.

Blackroom

George Lynch pensa ai Dokken

George LynchL’iper-attivo George Lynch ha raccontato nei giorni scorsi al magazine Glide di essere in trattativa con il bassista Jeff Pilson per riunire la formazione classica dei Dokken.

“In questo momento siamo entrambi estremamente occupati, quindi è difficile trovare il tempo, ma ogni anno o due cerchiamo di trovare degli spazi per fare una sorta di progetto insieme”, racconta il chitarrista. “E il progetto che è sul tavolo in questo momento è forse una riunione proprio dei Dokken, ma è una cosa che va e viene ogni due anni, quindi chi lo sa…”

Lynch e Don Dokken si sono scambiati commenti pungenti in passato e la cosa non appare oggi in realtà molto plausibile.
George ha comunque proseguito col dire che insisterà sulla reunion, ma se non ci sarà andrà avanti con altri piani, con lui e Pilson che potrebbero formare una squadra assieme al frontman degli Stryper, Michael Sweet, per realizzare un album in stile T&N.

 

Lynch Mob – Rebel – recensione

Non azzardatevi a pensare di urlare felici: “…è uscito il nuovo album dei Lynch Mob…è uscito il nuovo album dei Lynch Mob !!!!” o magari di portarvelo in spiaggia sotto l’ombrellone per mitigare le ore più calde della giornata sulla battigia tra bambini urlanti, secchielli e palette. Ben che vada vi si potrebbe aprire la sabbia sotto i piedi e piano piano la sedia sdraio potrebbe sprofondare verso i caldi inferi di Belzebù, il sudore sulla pelle trasformasi in colla ed il borsone con gli asciugamani ed il pranzo al sacco potrebbe prendere le sembianze di un cactus spinoso. Nel ritorno della band di George “La Lince” non c’è nulla di facile e refrigerante in questa canicola infernale chiamata estate 2015.

Non è una passeggiata digerirlo questo Rebel , entrare in sintonia con canzoni lunghe, desertiche, mid tempos hard rock blues vecchia maniera che ti prendono la gola come la polvere brunastra delle Grandi Pianure dopo un viaggio di ore in sella ad una moto rombante ottani. George Lynch ed il suo degno compare Oni Logan tornano, dopo solamente un anno dalla pubblicazione del buon Sun Red Sun, con questo Rebel, pubblicato dalla sempre più spavalda Frontiers Records (ormai sono finiti gli aggettivi per definire cotanta eccellenza tutta italiana!). E’ una data importante nella storia dei Lynch Mob visto che cadono i 25 anni del pluriacclamato debut Wicked Sensation e non si poteva festeggiare questo anniversario nel modo migliore se non pubblicando un disco di spessore e qualità come questo Rebel. Con una sezione ritmica da spavento formata da Brian “prezzemolino” Tichy (dio…che drummer !!!) e da una vecchia conoscenza della famiglia Dokken, ovvero Jeff Pilson, ci sparano dalle casse undici pezzi di hard rock vecchia scuola, quello che puzza di Badlands, Whitesnake, Bad Company ma con il groove della chitarra di “Mr. Scary” che costruisce intelaiature ritmiche da brividi… le canzoni sono lunghe ed entrano nel cerebro dell’ascoltatore lentamente avvolgendolo, ascolto dopo ascolto, come un vento caldo che spazza il deserto del Mojave.

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“Fallen”, il primo clip del progetto Shadow Train di George Lynch



Primo videoclip ufficiale del progetto Shadow Train di George Lynch, il cui nuovo full-length sarà sul mercato dal 17 Luglio via Rat Pak Records. Qui sotto la tracklist, mentre per altri dettagli è possibile visitare questo link.

TRACKLIST

CD 1
01. Vulture
02. Currency Of Lies
03. Power And Resistance
04. Now It’s Dark
05. Vulture (Slight Return)
06. I Am Weapon
07. Ghost
08. White Clay
09. Fight No More

CD 2
01. Believe
02. Blinded
03. Fallen
04. Glitter
05. Prayer Mechanism
06. Sioux Wake Up
07. Trail Of Tears
08. Under A Crooked Sky
09. World On Fire

George Lynch: presto il project “Shadow Train”

George LynchIl tanto atteso progetto del guitar hero George Lynch dal nome “Shadow Train” vedrà finalmente la luce il 17 Luglio via Rat Pak Records e consisterà in un’edizione Deluxe con all’interno ben 18 tracce.

Lynch – insieme al cantante Gregg Analla, al bassista Gabe Rosales, al tastierista Donnie Dickman e al batterista Jimmy D’Anda – ha creato un onesto, sentimentale e significativo Rock & Blues, miscelato a del classico Hard americano, che rende questo progetto un must per tutti gli estimatori del chitarrista statunitense.
Le canzoni di questo disco saranno presenti anche nel prossimo film documentario di George, uno stimolante lungometraggio sulle sofferrenze e le tribolazioni che devono oggi affrontare tutti i i nativi americani.

“Ho passato più di quattro decenni della mia vita a perseguire aspirazioni musicali”, racconta Lynch. “Ma ancora più a lungo di quello, ho curato, studiato e riflettuto profondamente sulla condizione umana e sul modo in cui interagiamo con gli altri e con il mondo intorno a noi. Fondere queste due aspirazioni in un unico insieme è stata una sfida per tutta la mia vita creativa. Questo è il mio tentativo di incollare la musica e il messaggio in un tutto coerente.”



Sweet & Lynch – Only To Rise – recensione

 

La strana coppia. Ultimamente le collaborazioni si sprecano tra i decani hard rocker a stelle e strisce tra le quali, regolarmente nell’angolo rosso, spunta il nome di George Lynch, chitarrista extraordinaire (Dokken, Lynch Mob) sempre più a suo agio in queste operazioni di frugalità discografica.
Nell’angolo blu invece il baldanzoso Michael Sweet (Stryper), che ritorna a farsi sentire a distanza di un anno dall’egregio album solista e, sotto l’egida della sempre lungimirante Frontiers di Serafino Perugino, contribuisce per questo esordio discografico non solamente a livello di songrwriting ma ricoprendo in prima persona il ruolo di produttore.
James Lomenzo (Megadeth, Black Label Society, White Lion) e Brian Tichy (Whitesnake, Foreigner, Billy Idol) completano questa line-up stellare che, difficilmente in passato, sarebbe stato possibile ritrovare in un’epoca zeppa di personalismi e tentativi di eldorado.

Only To Rise consta di 13 tracce di succoso e bollente Hard Rock di chiara matrice statunitense che, inevitabilmente, raccoglie il testimone dall’ultima produzione Stryper ricalcandone le orme metalliche rispolverando l’appeal Aor-oriented e ampliandone ulteriormente il raggio d’azione grazie all’apporto di un Lynch sempre più calato nella contemporaneità dei suoni e dello skill tecnico.
E’ un disco che accontenta i fan delle rispettive formazioni? Yes my friends! Certo si è corso il rischio di scontentare i supporter più sfegatati e intransigenti ma, volenti o nolenti, le stimmate di due carriere trentennali sono innegabili e riconoscibili ad ogni passaggio inoltre le dinamiche che consentono alla pulita e fulgida voce di Sweet di incastrarsi alla perfezione con il funambolismo tellurico di Lynch consolidano il giudizio di un lavoro innegabilmente riuscito. L’album è compatto, coeso, senza cali di tono anche se quella copertina grida vendetta.
Il video teaser September ha svelato compiutamente un canovaccio che ritroviamo senza particolari sconvolgimenti per tutta la durata del full lenght: ottime armonie vocali, un piede sull’accelleratore della ritmica e sul punch delle singole song e un pattern chitarristico stratificato, metallico ed estremamente tecnico in linea con quanto mostrato da Lynch nel progetto KXM del 2014.
Il resto fluttua tra le reminescenze Lynch Mob all’ennesima potenza di Like a Dying Rose e Rescue Me (due killer track) e l’anthemica power ballad Love Stays (Sweet superlativo), tra le metalliche Time Will Tell e Recover trascinate da una ritmica dinamica e riservando un capitolo a parte per Me Without You, meraviglioso e struggente affresco senza tempo sospeso tra melodia e un chitarristismo incisivo e delicato.

IN CONCLUSIONE

Meglio degli ultimi Stryper, meglio di quanto realizzato in due decadi dai Lynch Mob, questa liaison funziona e cresce con il passare degli ascolti: è rock, è melodico, è ben suonato, è ben prodotto. Buy Or Die!

 

MICHAEL SWEET rivela il possibile nome del progetto con GEORGE LYNCH, JAMES LOMENZO, BRIAN TICHY

michaelsweetsolo_638In una recente intervista MICHAEL SWEET (Stryper) avrebbe rivelato quello che potrebbe essere il nome del progetto che lo vede coinvolto con GEORGE LYNCH (T&N, DOKKEN, LYNCH MOB), JAMES LOMENZO (MEGADETH, WHITE LION, BLACK LABEL SOCIETY), BRIAN TICHY (S.U.N., WHITESNAKE).
Da quanto dichiarato il nome potrebbe essere SWEET LYNCH.

A questo proposito la Frontiers Records tramite la propria pagina facebook (raggiungibile qui), avrebbe chiesto agli utenti cosa ne pensano del nome e possibili alternative (“goliardicamente” è già stato proposto il nome George Michael!!!).
La stessa Frontiers avrebbe detto che l’album sarà schedulato per la prima parte del 2015 ma i primi assaggi di quanto ci aspetta arriveranno già a settembre di quest’anno.

Michael Sweet, George Lynch, James Lomenzo, Brian Tichy

michael_sweet_george_lynchCosa accomuna Michael Sweet (Stryper), George Lynch (Dokken, Lynch Mob), James Lomenzo (White Lion) e Brian Tichy (Whitesnake, Foreigner)?
A parte l’essere tutti e quattro dei grandi artisti con un curriculum impressionante da oggi li accomuna anche un nuovo progetto firmato Frontiers Records.

I quattro faranno infatti parte di una band nata espressamente per volere del mastermind della Frontiers Serafino Perugino. Per ora non esiste ancora un nome per la band ma si sa che il gruppo registrerà un album che dovrebbe vedere la luce nel 2014.

Tra l’altro questo sembra essere solo il primo di una serie di interessanti progetti che vedono in cabina di regia il presidente della Frontiers Records. Sembra che ci aspettino quindi altre ghiotte novità dall’etichetta italiana…