Lo storico bassista e cantante dei KISS, Gene Simmons, ha spiegato in questi giorni il raid della polizia che ha avuto luogo nella sua casa lo scorso mese.
Gli ufficiali di Los Angeles della Internet Crimes Against Children Task Force hanno trascorso diverse ore a cercare nella residenza, pur segnalando che nessuno della famiglia era sospettato.
“Siamo tornati dal trekking e davanti casa c’era una task force”, ha raccontato il musicista. “Ci hanno chiesto il permesso di perquisirla. Abbiamo detto: certo, perché no? Sono entrati e hanno frugato dappertutto. Noi ci siamo seduti per 2-3 ore e abbiamo aspettato.
Ciò che è successo è stato questo… Mentre eravamo fuori in Tour circa un anno fa, in qualche modo la nostra connessione è stata utilizzata da alcune persone molto cattive per fare porno di un certo tipo, quelli della peggior specie.”
La polizia è stata in grado di verificare che, mentre i reati contestati venivano commessi, Simmons era dall’altra parte degli Stati Uniti, i suoi figli erano in Canada e sua moglie Shannon era fuori dal paese. Gli agenti hanno inoltre verificato che non era possibile commettere i reati sospettati da una postazione remota.
Simmons ha aggiunto: “Sono sulle tracce e noi stiamo aiutando l’FBI e tutta la polizia, nell’ambito del possibile, a trovare il colpevole.”