“Close Your Eyes”, nuovo brano per Francesco Marras



E’ online il nuovo brano, con videoclip annesso, del chitarrista italiano Francesco Marras (Revolution Road, Moonland). Ad accompagnarlo il batterista dei Symphony X, Jason Rullo, ed il tastierista Gianfranco Foddai.
Il pezzo è stato mixato e masterizzato da Mattia Stancioiu (Crown Of Autumn, Labyrinth, Vision Divine) all’Elnor Studio.

Official Website: http://www.francescomarras.com/
Official Facebook: https://www.facebook.com/FMBlackSheep
Official Youtube: https://www.youtube.com/user/FMGuitarChannel

Revolution Road – Revolution Road – recensione

Alzi la mano chi ha sentito in questi anni la mancanza di una voce come quella di Stefan Bergreen.
Bene, voi non potete vedermi ma entrambe le mie mani stanno cercando di congiungersi al cielo! Se invece, come potrebbe essere benissimo successo, voi siete tra quelli che in questo momento si stanno chiedendo chi sia Stefan Berggren ed il perchè di tutta questa mia insensata euforia… ecco, giusto così vi butto li un “Snakes in Paradise“!
Bene vedo che ora non siamo solo più in due ad avere le mani alzate ma si è aggiunta un pò più di gente, ma (purtroppo) se alzo gli occhi sulla platea di fronte a me vedo ancora molti sguardi in cerca di risposta.
Non mi sento di denigrare o additare chi non riesca a mettere a fuoco il nome di Stefan Bergreen o quello degli Snake in Paradise, infatti i “natali musicali” dello Svedese Stefan cadono proprio in quello che con il senno di poi e per i sopravvissuti può essere definito il periodo più buio della storia del melodic e hard rock… gli anni ’90!!!
La sua carriera professionale infatti inizia a vedere la luce proprio nei primi anni ’90, periodo in cui invece le luci del genere andavano cominciando ad affievolirsi sempre più per arrivare ad essere un timido lumicino a fine carriera degli Snakes (Snakes in Paradise – 1992, Garden of Eden 1998, Yesterday and Today – 2001, Dangerous Love – 2002).
Il gruppo però riuscì comunque ad esaltare i pochi estimatori rimasti in quegli anni con un melodic hard rock pieno di cori e grandissime melodie a cui su tutto inconfondibile si appoggiava la voce forte e vibrante di Stefan.
Saltiamo a piè pari il resto della storia (che comunque passa anche per altri nomi quali Company of Snakes e Razorback) fino ad arrivare ad oggi, dove, chi se non l’uomo AOR del momento poteva riuscire a riportare dietro ad un microfono e sulle giuste note la voce di Stefan? Stiamo parlando proprio di Alessandro Del Vecchio che in combutta con il mastermind della Avenue of Allies, Gregor Klee, ha pensato bene di mettere su una band di tutto rispetto (Francesco Marras – chitarre, Carmine Martone – chitarre, Paul Logue – basso, Francesco Jovino – batteria) e di buttare letteralmente in pasto a Berggren una serie di pezzi che… beh, il “che” lo scopriamo fra poco…

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Francesco Marras – Black Sheep – recensione

Solitamente un chitarrista che sceglie di buttarsi su un progetto solista può intraprendere due strade. La prima è di realizzare un album che vede le parti vocali assegnate ad una serie di ospiti, la seconda invece è quella di realizzare un album strettamente strumentale.
Questa seconda strada è quella che solitamente più mi spaventa in quanto il rischio di trovarsi di fronte ad un album “tutta tecnica e poca anima” per me è sempre molto alto, soprattutto se aggiungiamo a questo un artista proviente da un “territorio musicale” in cui gli shredder la fanno da padrone. Neanche a dirlo il disco che mi trovo tra le mani intitolato Black Sheep e ad opera di Francesco Marras percorre proprio questa seconda strada ed inoltre le radici di Francesco Marras, artista sardo e mente dietro ai Screaming Shadow e Black Demons, sono ben radicate nel power metal.
Dalla sua però l’artista sardo ha un’invidiabile carriera che oltre ai citati gruppi l’ha portato a collaborare con vari artisti e sfoggia per questo suo primo lavoro solista tra gli ospiti anche John Macaluso alla batteria (Malmsteen, Ark, James Labrie Project) e Alessandro Del Vecchio alle tastiere (Edge Of Forever, Hardline, Gleen Hughes, Ian Paice, Steve Lukather).

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