30 anni dopo la sua pubblicazione, il leggendario disco di debutto degli inglesi FM, l’immortale Indiscreet, è stato completamente ri-registrato dalla band sfruttando la sua nuova formazione e le nuove tecniche di registrazione.
Il 4 novembre 2016 diventa allora la data scelta dalla label del gruppo, la Frontiers Music, per dare una seconda giovinezza a questo classico della discografia AOR internazionale. Il risultato, lo dicono anche la perole dei tre membri originali ancora presenti nella line up (il cantante e chitarrista ritmico Steve Overland, il bassista Merv Goldsworthy e il batterista Pete Jupp), non vuole essere una semplice riproposizione del sound di quei tempi ormai lontani, ma una totale reinterpretazione dei pezzi da parte di una nuova formazione, completata dai bravi Jem Davis alle tastiere e dal chitarrista solista Jim Kirkpatrick, che si è ritorvata in studio e in concerto sempre più coesa e compatta. E per questo pronta a una release come questa.
In tutta onestà diciamocelo, tra tutti i grandissimi dischi pubblicati dagli FM, forse proprio Indiscreet era l’unico a poter valere una idea come questa senza cadere nei soliti discorsi de le riproposizioni dei classici fatte apposta per guadagnarci su ancora qualche quattrino che i maligni hanno spesso affibbiato a molte formazioni storiche che si sono gettate in imprese come queste. E dico ciò perchè Indiscreet suona come l’unico platter degli inglesi a soffrire il cambio dei tempi. Mi spiego meglio.
Prendete il disco in questione e il seguente Tough It Out (1989). E’ chiaro, anche dopo un primo ascolto, come tra i due sia il secondo album a godere di suoni più freschi e dinamici, e volendo più attuali e moderni. Indiscreet, che non fraintendetemi suona magnificamente, ha però nel suo sound una patina di antico che lo rende sì differente e unico, ma anche troppo vintage e grezzo per poter essere gustato a pieno dai più giovani o da chi è più abituato alle produzioni di oggi.
Così, prodotto oggi dagli FM stessi e registrato ai Tremolo e Coal House Studios di Staffordshire (con il mix affidato a Jeff Knowler), Indiscreet 30 elimina totalmente quella patina di polvere dai suoni dell’originale, andando però a perdere qualcosa (ma era lecito aspettarselo) della sua corposità sonora e del suo groove antico. Di contro, è però incredibile constatare come Steve Overland sappia cantare esattamente allo stesso livello di allora (e anzi, forse anche in modo più tecnico e preciso!), regalando una nuova prova di indiscussa qualità e classe. Eccellente anche il lavoro di Merv Goldsworthy e di Pete Jupp, che ricreano un groove ritmico molto vicino all’originale, con Jem Davis e Jim Kirkpatrick che sicuramente non sfigurano rispetto a Chris Overland e Didge Digital, ma in tutta onestà non riescono del tutto a eguagliare il tocco molto particolare che i componenti fondatori avevano donato al disco negli anni ’80.
Guardando infine la tracklist, si resta seriamente impressionati dalla resa di canzoni come That Girl, Other Side Of Midnight, I Belong To The Night e Frozen Heart, che non a caso sono quelle che più spesso la band ripropone al pubblico in sede live, e che appaiono ora diverse e svecchiate, ma comunque molto fedeli alle originali. Nelle bonus track, spazio a una ottima versione dell’immancabile Let Love Be The Leader, mentre l’inedita Running On Empty – caspita! – sembra davvero rubata a quegli anni d’oro che erano gli anni ’80. Motivano l’acquisto anche le altre bonus Rainbow’s End, Shot In The Dark, Bad That’s Good In You e Love And Hate, che qua e là avevamo già avuto modo di ascoltare in passato, ed eccelle anche la avvolgente versione acustica di una That Girl che si candida a tutti gli effetti a traccia simbolo di questa ottima rivisitazione di quell’Indiscreet che nel 1986 diede inizio alla leggenda degli FM, e di Steve Overland.
IN CONCLUSIONE
Gli FM non sbagliano un colpo e nella loro seconda giovinezza riescono a gettarsi in una operazione rischiosa come quella di risuonare su disco un loro classico uscendone assolutamente a testa alta, e a tutti gli effetti vincitori.
Toglietevi dalla mente gli stupidi e sterili paragoni con il passato e godetevi a pieno la musica contenuta in questa nuova registrazione. Solo così potete immergervi in un ascolto ancora una volta di un altro livello, ad opera di uno dei pochi gruppi storici in grado di placare, oggi, le nostre angoscianti nostaglie ottantiane. Gli FM!