FM – Thirteen – Recensione

Sinonimo di qualità con ognuna delle loro tredici pubblicazioni in studio, gli FM ritornano nei negozi nel marzo 2022 con il loro nuovo album Thirteen, interamente arrangiato e prodotto dall’orecchio attento della band londinese.

Forse meno di impatto al primo ascolto dei suoi diretti predecessori, il disco entrerà nel cuore dei fans appena carburato il suo motore. La benzina che lo alimenta? I 100 e più ottani dell’immancabile lavoro ritmico e di groove dell’inseparabile duo Merv Goldsworthy al basso e Pete Jupp alla batteria, ma anche un Jem Davis in grande spolvero con il suo tappeto di tastiere e synth, e un Jim Kirkpatrick veramente indemoniato alle chitarre, tra riff classici ed energici e assoli di pregievole fattura, che decretano un’ulteriore passo avanti nello stile di un musicista che ha davvero fatto passi avanti da gigante dal suo ingresso in gruppo ad oggi.
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FM – Synchronized – Recensione

Esco allo scoperto: da diversi mesi soffro della sindrome da foglio bianco, ovvero del blocco dello scrittore.
Chi più segue questo nostro sito si sarà certamente accorto di quanto io ne sia diventato latitante, tanto che le possibilità di leggere una mia recensione, ma anche un mio semplice commento a piè di pagina, sono ormai crollate al ribasso come lo spread italiano. E’ una situazione che mi sta creando davvero noia, e che mi ha portato ad isolarmi ogni qual volta mi sono trovato di fronte a una pagina bianca che non riuscivo ad annerire con le lettere dei miei pensieri. Ho continuato ad ascoltare musica per mesi senza riuscire a sviluppare un qualcosa che mi soddisfasse veramente, questo mentre segretamente applaudivo di fronte alla bravura dei nostri nuovi recensori, invidiando il loro entusiasmo e la loro passione perchè in me invece mancanti. E così ho smesso di frequentarvi nel momento in cui ho iniziato a sentire in questo mio silenzio un motivo di vergogna verso tutti coloro che apprezzavano i miei articoli, o che in qualche modo attendevano i miei verdetti sui dischi usciti sul mercato. Insomma, è tutto un po’ uno schifo.
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Groundbreaker – Groundbreaker – Recensione

I Groundbreaker sono un nuovo progetto musicale rock melodico nato da una idea di Serafino Perugino per la sua label Frontiers Music. La band, che presenta tra le sue fila il celebre cantante Steve Overland (FM) e il chitarrista Robert Sall (Work of Art, W.E.T), pubblica il suo disco di debutto, l’omonimo Groundbreaker, il 14 settembre 2018 forte della produzione e supervisione del nostro portacolori Alessandro Del Vecchio, oltre che della presenza di Nalley Pahlsson al basso e di Herman Furin alla batteria.

Composto per metà da Robert Sall e per l’altra metà da Del Vecchio assieme ad Overland, l’album presenta un sound melodic rock perfettamente in bilico tra la tradizione scandinava e quella britannica, e difficilmente scontenterà gli appassionati del genere AOR grazie alle sue superbe melodie, alle sue parti strumentali perfettamente interpretate e ricche di chitarre, ma soprattutto grazie alla sempre magistrale vocalità di un Overland ormai perennemente sugli scudi.

A confermarci immediatamente la bontà di questo songwriting e della produzione è già la opener e singolo Over My Shoulder, un motivo dal ritmo sostenuto, decisamente ’80s e fin da subito orecchiabile, dominato dalla prova di Overland alla voce e dalla riconoscibilissima chitarra di Sall, vero faro guida delle melodie del pezzo. Will It Make You Love Me è poi un altro ottimo brano, ancora una volta carico di groove e ben supportato dalle ottime tastiere di Del Vecchio in arricchimento al sound delle corde di Sall, a cui segue una Eighteen ‘Til I Die che ci lascia letteralmente a bocca aperta grazie alle nostalgie passate che riesce a scatenare dentro di noi fin dalle sue primissime note.

La quarta traccia Only Time Will Tell è un altro rock anthem diretto al sodo e tutto da ascoltare e da cantare, mentre Tonight suona come una traccia più raffinata, o meglio come una mid-tempo delicata e romantica, dal tratto notturno e dal grande quantitativo emotivo. Stesse note notturne che possiamo ascoltare in una Standing Up For Love in puro stile AOR ottantiano, densa come è di chitarre e di tastiere pomp a supporto della eccellente voce di Overland, con la ballad Something Worth Fighting For che ci strappa il cuore attraverso la timbrica tutta emozioni dell’inconfondibile cantante degli FM, e The Sound Of A Broken Heart che ci stupisce ancora grazie ai tasti diamantini di Del Vecchio.

La seconda ballad del disco, The First Time, poggia ancora tutta sulla voce unica di Overland e sui begli effetti di sottofondo su cui si muove (dopo un attacco energico in stile Asia) la chitarra di Sall, mentre The Days Of Our Life suona come un motico più rapido e compatto nei suoni, più tradizionale nella sua chiave rock melodica ma dotato di un refrain davvero di grande effetto. Chiude infine l’opera The Way It Goes, una canzone perfetta per definire il sound di questo progetto, con la sua ottima unione tra struttura melodica alla FM e la raffinatezza sonora dei Work of Art che ha fatto da perfetto trademark all’intero platter.

IN CONCLUSIONE

E’ un dato di fatto: che si muova Overland, o che si muova Sall, siamo sempre al cospetto di uno dei dischi rock melodici dell’anno. Figuratevi se si mettono al lavoro tutti e due, e in un colpo solo!!

Semplicemente, questo Groundbreaker è un disco da avere in collezione. Subito!

FM – Atomic Generation – Recensione

Prima di iniziare la recensione di Atomic Generation, l’undicesimo album in studio della melodic rock band inglese degli FM in uscita il 30 marzo 2018 per Frontiers Music, sono dovuto andare a controllare il voto che avevo dato tre anni fa all’ultimo disco di inediti del gruppo (Heroes And Villains, 2015). Questo, perchè mi sentivo in dovere di alzare l’asticella di almeno tre o quattro punti percentuali rispetto al giudizio espresso allora.

Sì, perchè a discapito dell’età avanzante dei componenti e del sempre più alto numero di concerti suonati – elementi che, uniti tra loro, avrebbero anche potuto in qualche modo minare le forze o dissipare le energie – gli FM si sono ritrovati ai Coal House Studios e West3 Productions più in forma che mai, pronti a produrre un nuovo gioiellino della loro incredibile e inimitabile discografia. Asoltando anche solo le prime note di questo platter ci si rende infatti subito conto di come la premiata ditta composta da Steve Overland (voce e chitarra), Merv Goldsworthy (basso), Pete Jupp (batteria), Jem Davis (tastiere) e Jim Kirkpatrick (chitarra) non ceda un colpo, e di come sia riuscita a prodursi in un songwriting sempre d’effetto, fedelissimo al passato storico del gruppo nonostante qua e là qualche guizzo più moderno, sotto certi aspetti persino più arioso, ricco di suoni, più vario di quello mostrato in alcuni segmenti del passato e nel predecessore di Atomic Generation.
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FM – Indiscreet 30 – Recensione

30 anni dopo la sua pubblicazione, il leggendario disco di debutto degli inglesi FM, l’immortale Indiscreet, è stato completamente ri-registrato dalla band sfruttando la sua nuova formazione e le nuove tecniche di registrazione.

Il 4 novembre 2016 diventa allora la data scelta dalla label del gruppo, la Frontiers Music, per dare una seconda giovinezza a questo classico della discografia AOR internazionale. Il risultato, lo dicono anche la perole dei tre membri originali ancora presenti nella line up (il cantante e chitarrista ritmico Steve Overland, il bassista Merv Goldsworthy e il batterista Pete Jupp), non vuole essere una semplice riproposizione del sound di quei tempi ormai lontani, ma una totale reinterpretazione dei pezzi da parte di una nuova formazione, completata dai bravi Jem Davis alle tastiere e dal chitarrista solista Jim Kirkpatrick, che si è ritorvata in studio e in concerto sempre più coesa e compatta. E per questo pronta a una release come questa.

In tutta onestà diciamocelo, tra tutti i grandissimi dischi pubblicati dagli FM, forse proprio Indiscreet era l’unico a poter valere una idea come questa senza cadere nei soliti discorsi de le riproposizioni dei classici fatte apposta per guadagnarci su ancora qualche quattrino che i maligni hanno spesso affibbiato a molte formazioni storiche che si sono gettate in imprese come queste. E dico ciò perchè Indiscreet suona come l’unico platter degli inglesi a soffrire il cambio dei tempi. Mi spiego meglio.
Prendete il disco in questione e il seguente Tough It Out (1989). E’ chiaro, anche dopo un primo ascolto, come tra i due sia il secondo album a godere di suoni più freschi e dinamici, e volendo più attuali e moderni. Indiscreet, che non fraintendetemi suona magnificamente, ha però nel suo sound una patina di antico che lo rende sì differente e unico, ma anche troppo vintage e grezzo per poter essere gustato a pieno dai più giovani o da chi è più abituato alle produzioni di oggi.

Così, prodotto oggi dagli FM stessi e registrato ai Tremolo e Coal House Studios di Staffordshire (con il mix affidato a Jeff Knowler), Indiscreet 30 elimina totalmente quella patina di polvere dai suoni dell’originale, andando però a perdere qualcosa (ma era lecito aspettarselo) della sua corposità sonora e del suo groove antico. Di contro, è però incredibile constatare come Steve Overland sappia cantare esattamente allo stesso livello di allora (e anzi, forse anche in modo più tecnico e preciso!), regalando una nuova prova di indiscussa qualità e classe. Eccellente anche il lavoro di Merv Goldsworthy e di Pete Jupp, che ricreano un groove ritmico molto vicino all’originale, con Jem Davis e Jim Kirkpatrick che sicuramente non sfigurano rispetto a Chris Overland e Didge Digital, ma in tutta onestà non riescono del tutto a eguagliare il tocco molto particolare che i componenti fondatori avevano donato al disco negli anni ’80.

Guardando infine la tracklist, si resta seriamente impressionati dalla resa di canzoni come That Girl, Other Side Of Midnight, I Belong To The Night e Frozen Heart, che non a caso sono quelle che più spesso la band ripropone al pubblico in sede live, e che appaiono ora diverse e svecchiate, ma comunque molto fedeli alle originali. Nelle bonus track, spazio a una ottima versione dell’immancabile Let Love Be The Leader, mentre l’inedita Running On Empty – caspita! – sembra davvero rubata a quegli anni d’oro che erano gli anni ’80. Motivano l’acquisto anche le altre bonus Rainbow’s End, Shot In The Dark, Bad That’s Good In You e Love And Hate, che qua e là avevamo già avuto modo di ascoltare in passato, ed eccelle anche la avvolgente versione acustica di una That Girl che si candida a tutti gli effetti a traccia simbolo di questa ottima rivisitazione di quell’Indiscreet che nel 1986 diede inizio alla leggenda degli FM, e di Steve Overland.

IN CONCLUSIONE

Gli FM non sbagliano un colpo e nella loro seconda giovinezza riescono a gettarsi in una operazione rischiosa come quella di risuonare su disco un loro classico uscendone assolutamente a testa alta, e a tutti gli effetti vincitori.

Toglietevi dalla mente gli stupidi e sterili paragoni con il passato e godetevi a pieno la musica contenuta in questa nuova registrazione. Solo così potete immergervi in un ascolto ancora una volta di un altro livello, ad opera di uno dei pochi gruppi storici in grado di placare, oggi, le nostre angoscianti nostaglie ottantiane. Gli FM!

FM: l’official audio di “That Girl”

E’ online l’official audio di “That Girl”, brano che gli FM hanno ri-registrato in occasione della nuova versione del debut album “Indiscreet” che sarà pubblicata il prossimo 4 Novembre via Frontiers Music Srl.

A questo link è possibile leggere alcune informazioni ed ascoltare anche “Love Lies Dying”.

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Overland – Contagious – Recensione

Uno dei vocalist più riconoscibili e per questo amati della scena AOR internazionale, il mitico Steve Overland, tornerà nei negozi il 21 ottobre 2016 con Contagious, il suo quarto album solista in uscita per Escape Music.

Due anni dopo lo straordinario Epic, tra i dischi dell’anno nel 2014, il fan del melodic rock più ottantiano potrà così godere di un nuovo tassello importante nella carriera del cantante inglese. Questa volta supportato dal talento chitarristico e compositivo di Tommy Denander, Overland si affida a Lars Chriss per la produzione e il missaggio (il mastering è invece a cura di Mike Lind), ed è questa ahimè l’unica nota dolente per ciò che concerne l’analisi del disco, in quanto la produzione appare deficitaria nei suoni, assai plasticosi e poco dinamici, proprio e soprattutto nella batteria dello stesso Chriss. Un peccato che può essere giudicato veniale per i più, ma che non sfuggirà all’orecchio più minuzioso e attento, e che certamente comprometterà l’ascolto di coloro che sono abituati a ricercare la perfezione sonora nei dischi della loro collezione.

Espresso ciò per dovere oggettivo di recensore, trovo necessario altresì riconoscere la bellezza e la varietà degli undici brani contenuti in questo platter, con una prova canora dello stesso Steve nuovamente sopra le righe, di un altro livello. Le note che pennella la voce dei leggendari FM se le possono davvero permettere in pochi, ve lo assicuro, e una opener eccellente come Doctor My Heart può essere ritrovata solo in un pugno di pubblicazioni presenti sul mercato 2016. Una bomba di feeling e melodie catchy, che apre alla altrettanto efficiente Easy On Me, con quelle sue tastiere di sottofondo che appaiono al 100% ottantiane, d’altri tempi. Molto divertente e riuscita è anche Edge Of The Universe, che pone ancora sugli scudi le tastiere di Mark Stanway e il lavoro chitarristico di un Denander in formissima, fino al ritornello arioso, tutto da cantare, e non è da meno la mid-tempo/ballad Every Lonely Night, un acuto di vocalità magnifiche, delicata e con il cuore in mano, forse una delle tracce più belle del lotto grazie al coro e contro-coro del suo refrain.

Raffinata e calda di emozioni appare poi anche la delicata Wildest Dreams, una traccia dal grande mood e dal bel feeling, con Intoxicated che alza il ritmo e sprigiona una energia rock più decisa, ma non meno musicale, prima che Define Our Love lasci nuovamente spazio al sound da ballad, per un brano bluesy che permette a Overland di sprigionare tutta la raffinatezza del suo timbro. Calda, ritmata e sensuale è Pocketful Of Dreams, mentre Making Miracles ha qualcosa del sound hard rock anni’80 dei mitici Great White, specie nell’approccio della chitarra. Ci si appresta infine a chiudere, ed ecco allora a Back Where I Belong il compito di alzare il tiro su un pezzo settantiano, ma sostenuto, che apre alla finale Unforgiving World, una cavalcata rock melodica ricca di chitarra, tastiere e di un bel groove di basso. Divertente!

IN CONCLUSIONE

Pur non riconfermandosi sui livelli assoluti di Epic, il buon Steve Overland piazza un altro colpo grosso all’interno del mercato discografico, candidandosi per un posto di rilievo anche nelle classifiche di questo 2016.

Ormai il nome Overland è diventato a tutti gli effetti un sinonimo di garanzia, e di musica di classe e di assoluta qualità. Ancora una volta, imperdibile!

FM: in arrivo “Indiscreet 30”; annunciate nuove date europee

Gli storici melodic rockers britannici FM hanno annunciato di aver deciso di registrare una versione moderna del classico album di debutto “Indiscreet”, rilasciato originariamente nel 1986.

“Ci è stato chiesto molte volte se avremmo potuto considerare una ri-incisione di alcune di queste tracce utilizzando la tecnologia di oggi e le tecniche di registrazione moderne, dando alle canzoni il sound degli FM attuali”, spiega la band di Steve Overland. “Ci rendiamo conto che si tratta di un disco icona per tanti fans, che magari non vorrebbero troppa manomissione di quel lavoro, ma mentre eravamo in studio per il follow-up di Heroes & Villains, una notte, alla fine di una session, abbiamo deciso di buttare giù una base musicale di That Girl per vedere come sarebbe venuta con i grandi suoni che stavamo ottenendo in quel momento. Questo ha dato al brano un nuovo potere dinamico che non siamo riusciti a raggiungere negli anni Ottanta. Lo abbiamo suonato di nuovo la mattina seguente e abbiamo deciso che sarebbe stato bello sentire tutte queste canzoni classiche con questa nuova prospettiva di vita. Non stiamo cercando di ricreare l’originale, ma questa è la re-interpretazione da parte degli FM come sono oggi nel 2016”.

Oltre alla ri-registrazione dell’album originale, “Indiscret 30” disporrà anche di 7 tracce bonus, tra cui una nuova canzone dal titolo “Running On Empty” e una nuova registrazione di “Let Love Be The Leader”.

Il disco è stato prodotto dagli stessi FM, inciso ai Tremolo e ai Coal House Studios, nello Staffordshire, e mixato da Jeff Knowler (“Metropolis”, “Rockville”, “Heroes & Villains). Data ufficiale d’uscita 4 Novembre via Frontiers Music Srl.

Il gruppo ha inoltre annunciato alcune nuove date europee che inizieranno dal 1° Ottobre, qui sotto riportate nel dettaglio.

Disponibile la nuova versione di “Love Lies Dying”.



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TRACKLIST
That Girl
Other Side Of Midnight
Love Lies Dying
I Belong To The Night
American Girls
Hotwired
Face To Face
Frozen Heart
Heart Of The Matter

Bonus Tracks:
Let Love Be The Leader
Running On Empty
Rainbow’s End
Shot In The Dark
Bad That’s Good In You
Love & Hate
That Girl (Acoustic Version)

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FM:
Steve Overland – voce e chitarra
Merv Goldsworthy – basso
Pete Jupp – batteria
Jem Davis – tastiere
Jim Kirkpatrick – chitarra

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