Darryl Way – Myths, Legends and Tales – Recensione

Il violinista rock e compositore Darryl Way, co fondatore della formazione prog rock dei Curved Air, ha pubblicato sul finire del marzo 2016 il suo nuovo album solista, Myths, Legends and Tales. Il disco si ispira ad alcuni miti (antichi e moderni) che in qualche modo hanno influenzato la vita del musicista.

Fedele al passato storico dell’artista e perfetta mistura tra symphonic rock, progressive rock e rock cantautorale, il disco alterna con gusto lunghi ed emozionanti momenti strumentali a decise parti cantate, le cui liriche affrontano osservazioni dell’autore sul mondo in cui viviamo e sulle storie e gli eventi che maggiormente hanno colpito il suo immaginario. Come era prevedibile aspettarsi, grande rilievo è dato al violino, che è inserito nelle basi in modo da apparire come il vero protagonista dell’opera. Il suo sound esclusivo e originale crea frasi espressive ed emozionali degne della musica classica, colorando disegni e trame di magistrale fattura, esaltate da una produzione molto ben amalgamata nei differenti suoni e penalizzata solamente dal tocco troppo plasticoso della batteria elettronica.

Creativo e vario infine il songwriting, tanto che gli oltre cinquanta minuti di durata del disco credo possano scivolare via in modo facile e poco impegnativo anche per chi non si giudica del tutto appassionato di prog rock sinfonico. Il mood generale dell’opera è rilassante e avvolgente con le sue melodie ariose, che trovano i momenti migliori nella sublime opener Apollo (Racing Against the Sun) e nella raffinata Orpheus and the Underworld. Curioso poi come alcune tracce ricordino quasi le colonne sonore cinematografiche italiane degli anni’80, e ne è un esempio lampante la struttura cangiante e carica di tensione di Prometheus Chained. Gustosa infine anche la canzone centrale The Ice Man, che potete ascoltare ai lati di questo articolo.

IN CONCLUSIONE

Darryl Way ritorna sulle scene con una produzione prog rock sinfonica solista di alto livello, ispirata dal suo gruppo storico Curved Air, ma allo stesso tempo differente e molto personale.

Un ascolto piacevole, emozionante, carico di perizia strumentale e compositiva. E’ il palmo storico di un grande artista che fa la differenza.