Bon Jovi: “Slippery When Wet” in Pure Audio Blu-ray

Bon JoviIl super-classico dei Bon Jovi “Slippery When Wet” è da ora disponibile come non l’avete mai sentito prima, in Pure Audio Blu-Ray, rimasterizzato dai tapes originali, con l’aggiunta di 6 bonus video in 5.1 e Stereo.

Dopo il rilascio dell’omonimo album di debutto nel 1984 e di “7800° Fahrenheit” l’anno seguente, nonostante il buon successo i Bon Jovi non stavano diventando delle vere superstar come avevano sperato, decidendo quindi di cambiare l’approccio per il disco successivo, anche con l’assunzione di un songwriter professionale come Desmond Child.
Supportato da diversi singoli e videoclip, “Slippery When Wet” alla fine ha venduto 9 milioni di copie nei soli Stati Uniti, contribuendo a inaugurare l’era del cosiddetto Pop Metal. Due canzoni, “You Give Love A Bad Name” e “Livin’ On A Prayer”, hanno raggiunto la posizione numero 1 delle classifiche, con “Wanted Dead Or Alive” all’interno della Top Ten, consacrando quindi la band a livello mondiale.

Universal Music è tornata ai tapes originali, consegnando le versioni assolutamente non compresse e ad alta risoluzione. Masterizzati a 24bit/96kHz, i Blu-ray Pure Audio Disc offrono il suono degli artisti originariamente sentito in studio al momento della registrazione, cosa che oggi i file musicali compressi non sono in grado di rappresentare.
Tre le scelte separate del formato di file audio per la riproduzione: 2.0 PCM, Dolby True HD e DTS-HD Master Audio (5.1 se disponibile). Il formato preferito viene scelto premendo il tasto “Audio” sul lettore Blu-ray a distanza o tramite il menù di visualizzazione sullo schermo.

TRACKLIST
01. Let It Rock
02. You Give Love A Bad Name
03. Livin’ On A Prayer
04. Social Disease
05. Wanted Dead Or Alive
06. Raise Your Hands
07. Without Love
08. I’d Die For You
09. Never Say Goodbye
10. Wild In The Streets

Bonus Video
– You Give Love A Bad Name
– Livin’ On A Prayer
– Wanted Dead Or Alive
– Never Say Goodbye
– Wild In The Streets
– Livin’ On A Prayer – Live

Bon Jovi

Jon Bon Jovi protagonista di un reality show

Bon JoviJon Bon Jovi sarà protagonista sulla TV americana del nuovo reality show “If I Wasn’t A Rock Star”, nel quale tornerà alla sua città natale per vedere come sarebbe stata la sua vita se non fosse diventato una stella della musica Rock internazionale.
Lo spettacolo avrà infatti come protagonisti diversi artisti, che torneranno a casa propria per capire cosa sarebbe potuto succedere se la loro strada fosse stata diversa da quella effettivamente intrapresa.

Jon, che è anche produttore esecutivo della serie, ha dichiarato a Variety: “Sono stato attratto da questo progetto semplicemente perché sarà una celebrazione dei lavoratori e delle lavoratrici degli Stati Uniti. Sono loro le vere stelle del Rock!”

Con Bon Jovi, il co-produttore Bob Weinstein, che ha aggiunto: “La serie offrirà agli appassionati di musica la possibilità di vedere le loro star preferite come non hanno mai immaginato prima. Non vediamo l’ora di capire quale altro talento stupefacente verrà a galla!”

Bon Jovi – What About Now – Recensione

Prefazione:

Recensire un lavoro dei Bon Jovi comincia ad essere molto difficile…se pensassi di dare un voto, un’opinione, paragonando i nuovi lavori ai vecchi classici è normale che sarei impietoso. I Bon Jovi degli anni 80 e 90 avevano un suono che ormai si è totalmente modificato, vuoi per scelte personali, vuoi per esigenze commerciali o per qualsiasi altro motivo e non vorrei assolutamente fare una recensione non oggettiva, data anche la mia ammirazione per questi rocker del New Jersey…..

Recensione:

Il dodicesimo lavoro in studio si intitola What About Now ed è stato prodotto da John Shanks. Direi che non servono altre presentazioni per questa band quindi  passerei subito ad analizzare i brani….

Because We Can è il primo singolo, quello che ha fatto definitivamente storcere il naso ed allontanare i vecchi fan, un pop-rock da classifica, canzone radiofonica con un refrain che nonostante possa non piacere, si “incolla” in testa dal primo ascolto, e un assolo il quale, lasciatemi dire, non può essere stato fatto da Sambora, in quanto troppo plasticoso e semplice. La seconda traccia I’m With You è forse la traccia più interessante dell’album che ha come unico difetto di essere troppo “lavorata” in studio con cori e effetti vari. Stavolta il tocco del fido Sambora si sente eccome nel solo e un bel ritornello rialza gli animi. What About Now, la title track, è pop puro, chitarre praticamente assenti e la solita melodia ruffiana che tenta di lasciare il segno. Con Pictures Of You si tocca il fondo; canzone dedicata a chi ama il nuovo rock (vedi The Killers) suoni finti,di plastica. Peccato perchè la canzone non sarebbe stata brutta come melodia.La quinta traccia, Amen , è anche la prima ballad, acustica, dolce, un tributo ad Halleluja di Leonard Cohen, canzone che Jon ha sempre amato e performato più volte live. Molto bella e sentita.  That’s What The Water Made Me rialza un po’ il ritmo con la chitarra e le tastiere in primo piano. Song riuscita e trascinante. What’s Left On Me sembra uscita direttamente dall’album Lost Highway con il suo country-rock che negli States è tanto amato; la canzone non è male e scorre via senza lode ne infamia. Army Of One è fuori dagli schemi, l’intro di organo che ricorda vagamente quello di Lay Your Hands on Me apre le danze un refrain che con il suo “Never Give Up” esplode in urlo liberatorio. Bell’assolo di Sambora finalmente! Continue…

Bon Jovi: Live in San Siro 29-06-2013

DSCN4011   BON JOVI: San Siro 29-6-2013

29 Giugno 2013: un’altra data che rimarrà nei cuori dei fan italiani dei Bon Jovi. Dopo l’ultimo show di Udine Jon e soci tornano nel bel paese e per la prima volta si esibiscono nello stadio San Siro di Milano. La scenografia è da urlo, il retro di una vecchia cadillac formato gigante e schermi giganti il tutto supportato da un impiato audio superbo.55mila persone attendono trepidanti ma anche deluse dal forfait del chitarrista storico Richie Sambora e in più Jon ultimamente era parso in netto calo vocale, mentre la band e il nuovo chitarrista Phil X sono sempre stati all’altezza nel sostenerlo con cori e grandi  performance. Puntuali come sempre i rocker del New Jersey si presentano sul palco alle 20.30 e sprigionano subito energia pura con la nuova That’s What The Water Made Me ma solo con la successiva hit You Give Love A Bad Name, cavallo di battaglia dei Bon Jovi, San Siro esplode in un canto unico. Raise Your Hands, come da titolo,fa alzare le mani al cielo a tutto il pubblico e Jon comincia a carburare vocalmente. All’urlo di “allacciate le cinture” parte la storica Runaway, questa volta in una veste un po’ più lenta dell’originale ma senza perdere fascino e brillantezza. Momento “country” con Lost Highway e sterzata rock con la stupenda Born To Be My Baby dove ancora una volta i vecchi fan godono come pochi. E’ la volta della hit It’s My Life che dal vivo mette sempre una carica incredibile e fa cantare tutti i presenti. Su Because We Can succede l’incredibile; dopo l’intro lo stadio si colora e da ogni singolo seggiolino di San Siro si alza un cartello colorato….si forma una scritta “Bon Jovi Forever” e una bandiera americana e allo stesso momento uno striscione lungo 120 metri(!) porta la scritta “30 Years Of History” con una serie di date storiche, tra cui l’anno di nascita dei Bon Jovi. Appena Jon vede la coreografia smette di cantare e ferma il gruppo… si vede che è chiaramente commosso ed ringraziando tutti esclama “Non posso piangere come una femminuccia, devo suonare per voi!” e riparte ancora a mille. What About Now ancora dal nuovo album apre le porte a We Got It Goin’ On dove il pubblico ricomincia a scaldarsi, ma è Keep The Faith che fa esplodere ancora San Siro ed è intermezzata da un assolo di tastiere di David Bryan e uno di chitarra di Phil X…risultato: spettacolare. Momento delle ballad con la nuova Amen, dolcissima con la sua chitarra acustica e In These Arms cantanta per una strofa da David Bryan. Si torna al rock da radio con le “nuove” Captain Crash & The Beauty Queen From Mars, We  Weren’t Born To Follow e la hit country Who Says You Can’t Go Home. Tocca ora alla cover Rockin’ All Over The World infiammare i presenti e al riff di I’ll Sleep When I’m Dead Jon si improvvisa chitarrista e si mette il cappello da cowboy insieme a David. La prima parte dello show si chiude con Tico Torres che fa partire Bad Medicine, esplosiva, unica, carica di emozioni. Poca pausa ed ecco Dry County, non penso che servano presentazioni per una canzone che in dieci minuti di durata esprime melodia,chitarre,tastiere e batteria quasi epici. Someday I’ll Be Saturday Night è dedicata a due sposi che erano sotto il palco e Love’s The Only Rule con il sound moderno fa contenti i nuovi fan. Si arriva alla storica  Wanted Dead Or Alive, dove l’unica nota negativa è l’assenza di Sambora che con i suoi cori l’avrebbe resa perfetta mentre, a richiesta, arriva Undivided, mai performata in questo tour, scritta nel lontano 2002 come dedica alle vittime delle Twin Towers. Una vera chicca. Ancora Have a Nice Day sprigiona energia pura, e nella conclusiva Livin’ On A Prayer il pubblico cantando a squarciagola sovrasta la voce di Jon!!! Penso non ci sia nulla da aggiungere….Lo show sembra terminato, ma a richiesta Jon imbraccia l’acustica e canta la prima strofa e il ritornello di Never Say Goodbye e i brividi lungo la schiena non si fanno attendere…pochi secondi ed ecco l’attacco di batteria di Always dove ancora i 55mila di San Siro si fanno sentire…..Altra richiesta del pubblico e These Days ci riporta indietro nel tempo, con il pianoforte di David Bryan in  primo piano…..ma non basta il pubblico vuole ancora musica e Jon li accontenta ancora scegliendo tra i cartelloni di richieste del pubblico. E This Ain’t A Love Song, con la sua dolcezza, chiude un concerto con 30 canzoni di oltre 3 ore coinvolgente come pochi sanno essere….Grazie Bon Jovi….

SCALETTA:

1. That’s What The Water Made Me
2. You Give Love A Bad Name
3. Raise Your Hands
4. Runaway
5. Lost Highway
6. Born To Be My Baby
7. It’s My Life
8. Because We Can
9. What About Now
10.We Got It Going On
11.Keep The Faith
12.Amen
13.In These Arms
14.Captain Crash And The Beauty Queen From Mars
15.We Weren’t Born To Follow
16.Who Says You Can’t Go Home
17.Rockin’ All Over The World
18.I’ll Sleep When I’m Dead
19.Bad Medicine

Encore I:
20.Dry County
21.Someday I’ll Be Saturday Night
22.Love’s The Only Rule
23.Wanted Dead Or Alive
24.Undivided
25.Have A Nice Day
26.Livin’ On A Prayer

Encore II:
27.Never Say Goodbye (Acustica)
28.Always
29.These Days

Encore III:
30.This Ain’t A Love Song

ALBUM FOTOGRAFICO:

Sambora non ci sarà nel tour europeo dei Bon Jovi

sambora “Due to a personal matter, Richie Sambora will not be performing on the European and South African leg of the tour. All shows will go on as scheduled.”

Con questo breve comunicato sul sito ufficiale dei Bon Jovi (www.bonjovi.com) viene ufficializzato quanto molti fans Europei già temevano, Richie Sambora non sarà presente durante le date Europee e Sud Africane del Because We Can Tour.

Si fanno quindi sempre più insistenti anche le voci di un possibile abbandono della band da parte del chitarrista storico, anche se lo stesso Jon Bon Jovi avrebbe assicurato che “Sambora è ancora parte integrante della band“.

Bon Jovi: Sambora fuori dal tour americano

Bon JoviCon un breve messaggio pubblicato attraverso il loro sito ufficiale, i Bon Jovi hanno annunciato che il chitarrista Richie Sambora non prenderà parte alla tournée americana del loro tour mondiale.

La band non ha specificato il motivo di tale decisione, e non si sa quindi se il musicista sarà poi presente nelle ulteriori date del tour. Il messaggio del gruppo recita infatti soltanto: “Richie Sambora non si esibirà in questa parte del tour a causa di questioni personali. Tutti gli appuntamenti rimangono invariati”

Si attendono quindi maggiori informazioni, anche sul nome del sostituto, nelle prossime ore.