Mr. Big – …The Stories We Could Tell – recensione
E’ una regola che cercherò di tenere sempre a mente: non serve a nulla ritardare all’infinito una recensione nella speranza che, ciò che è risultato evidente già dai primi ascolti, cambi per intercessione divina.
Ho approcciato questo ultimo Mr. Big con una malcelata trepidazione e un ottimismo dilagante, sicuro che anche in questa occasione i nostri non avrebbero tradito le attese. Certo, negli anni album come Hey Man e Actual Size su tutti sono stati al di sotto del distinto, ma questo …The Stories We Could Tell è un flop sotto tutti gli aspetti.
Partiamo dall’ugola di Eric Martin. Qualche segnale di cedimento si era intravisto in sede live (lo stesso live in quel di Trezzo del 21 ottobre ha confermato la teoria) ma da subito ho avuto la netta impressione che quasi tutte le scelte a livello vocale siano state prese per limitare al minimo gli strappi e le salite impervie finendo però per minare uno dei trademark distintivi del four piece: la capacità di unire melodie a cavallo tra il folk americano (alla Jackson Browne), l’ AOR meno pomposo (Boston) e l’ Hard Rock di matrice britannica (Free).
A però mostrare la corda è il songwriting, mai come in questa occasione privo di guizzi, di intuizioni, di quelle commistione tra cristallina tecnica strumentale e capacità nell’imbastire pezzi canticchiabili su una canovaccio hard rock.