Berggren Kerslake Band – The Sun Has Gone Hazy – Recensione
Uriah Heep, Led Zeppelin e Whitesnake rivivono con i fasti degli albori attraverso la musica della Berggren Kerslake Band, collaborazione di songwriting tra Stefan Berggren (Company of Snakes) e Lee Kerslake (Uriah Heep, Ozzy) che da vita nel gennaio 2014 all’album The Sun Has Gone Hazy.
Un tuffo negli anni ’70 del genere hard rock, forte di una piacevole vena progressiva che emerge con il suo profumo attraverso una produzione fatta di suoni bollenti e corposi, ma soprattutto attraverso il bellissimo organo suonato dallo special guast Joakim Svalberg (Opeth,Yngwie Malmsteen), vero fiore all’occhiello di questa release. E poi, il bel ritmo della batteria di Kerslake guida una chitarra dal riffing hard rock classico, progressivo e bluesy, dense di groove, con l’ascoltatore spinto a sognare con la splendida vocalità di Berggren, dalla timbrica di un appeal magico, sensazionale. Insomma, un mare di nostalgia si aprirà davanti ai vostri occhi, il vostro cuore si scalderà al suono di queste note, e viaggerete con la mente e il corpo sulle ali del tempo. Siete pronti?
Walk Tall è una grande opener, calda come il fuoco, che sa un po’ di primi Aerosmith, e Super Sonic Dream una canzone dal riffing molto marcato, simile ad alcuni lavori di Tony Iommi nei Black Sabbath. La prima vera hit è però My My, mid-tempo alla Led Zeppelin, ricca di suoni e forte di una grandissimo lavoro vocale alla Plant. Poi, la tile track The Sun Has Gone Hazy e la magica Free, un lento ricco di sapori e di immagini, chiudono l’ipotetica side A dell’album, con l’ascoltatore già corso a dare uno sguardo sul calendario per vedere di non essere finito in un qualche buco temporale diretto al 1973.
Una seconda parte di disco che apre a bomba con la bluesy Fools Asleep e con il duetto capolavoro As Time Goes By e Rock´n´Roll Gangsta, punti di massima qualità dell’album grazie al sovracitato lavoro di Svalberg allo strumento. Da brividi. Si chiude infine con Back On The Road Again, più melodica e sbarazzina delle precedenti, e con Born Again, squisita ballad carica di emozioni e feeling.
IN CONCLUSIONE
The Sun Has Gone Hazy appare così come una pubblicazione assolutamente imperdibile per gli utenti affezionati al sound hard rock degli albori. Un registrazione preziosa, curata nel minimo dettaglio e ricca di sfumature, che ha bisogno di pochi ascolti per piacere, ma di tanti click su play per poter essere interamente compresa nella sua più pura essenza. Un percorso magico tra grandi prove strumentali e bellissime atmosfere, immersi in un sogno dal quale non vi vorrete mai più risvegliare.