Backyard Babies – Sliver & Gold – recensione
Trent’anni di storia e otto full-length album per i Backyard Babies, fieri portabandiera di un rock’n’roll di stampo scandinavo che ormai pochi artisti sanno ancora fare come si deve. Tornati in pista dopo un periodo di stop con Four By Four (2015), i quattro rocker di Nässjö si ripresentano sempre con la storica line-up e con un lavoro nuovo di zecca intitolato Sliver & Gold. Licenziato dalla major Century Media, il CD è contenuto in un digipack con tasca interna e booklet di dodici pagine, completo di tutti i testi (anche se un po’ di difficile lettura a causa dell’impostazione grafica utilizzata). Dopo la buona prova in studio offerta ormai quattro anni fa, il quartetto era atteso al varco dalla sua schiera di affezionati estimatori a cui è stato dato in pasto il primo singolo “Shovin’ Rocks” già nel Giugno del 2018: il pezzo era uno scanzonato rnr che poco o nulla aggiungeva a quanto fino a quel momento detto dal combo svedese, eppure proprio nella sua semplicità sembrava avere la sua arma vincente. Insomma, un biglietto da visita niente male ed una precisa dichiarazione di intenti in attesa della pubblicazione del disco. Ora che Sliver & Gold è finalmente fuori, si può affermare con una certa sicurezza che i Backyard Babies sono ancora là dove li avevamo lasciati l’ultima volta. La tracklist, composta da dieci pezzi inediti elettrici e cinque storici rivisitati in chiave acustica, si divide fra brani dall’inconfondibile piglio rock and roll (“Good Morning Midnight”, “Simple Being Sold”, “Bad Seeds”, “Sliver & Gold” e “A Day Late In My Dollar Shorts”) ed altri che sembrano risentire dell’influenza più pop e ricercata del Borg solista (“Yes To All No”, “44 Undead” e “Laugh Now Cry Later”), senza comunque mai scadere nel banale. Convincente a livello di sound (prodotto da Chips Kiesbye dei Sator e masterizzato da Joe La Porta agli Sterling Sound di New York) e di contenuti, questo nuovo capitolo della saga dei rocker svedesi è un ulteriore, prezioso, tassello nella loro discografia, di certo non ricca ma mai deludente.
IN CONCLUSIONE
Se posto a confronto dei vecchi album è decisamente più rotondo nei suoni e maturo nella forma, e qualche fan della prima ora potrebbe non apprezzare, ma oggi i Backyard Babies sono questi e Sliver & Gold è un disco di qualità.