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Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 8 mesi fa
Ci raccontano della nostra società, dei suoi falsi miti e delle sue deviazioni, i veronesi EX, che tornano sul mercato con il successore di Cemento Armato (2016): dopo più di trent’anni vissuti sulle scene, ecco i […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 8 mesi fa
Non fatevi ingannare dalla copertina un po’ anonima e dalla scarsa fama del moniker 41Point9, perchè il secondo disco di questo progetto melodic progressive rock, intitolato Mr. Astute Trousers, può certamente d […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 8 mesi fa
L’album di debutto omonimo della band hard rock veronese dei Wyatt Earp ha visto la luce sul finire del 2018, promosso e realizzato con il contributo della label Andromeda Relix, da sempre realtà attentissima ai […]
Complimenti ai miei conterranei. Suonano con l’autorevolezza di un gruppo maturo. Il genere non è nelle mie corde, ma si sente che ci sanno fare.
Per la cronaca, conosco Fabio, il bassista-fotografo, figlio di un mio caro amico! Bravo!
Questo è un gran disco poche balle , questo è il rock coi coglioni che piace niente stronzate zuccherine per diabetici , bravi bravi davvero ,
lo sto cercando in formato fisico ma non lo trovo………………sgrunt!!!!!!!!!!!!!
se vuoi chiedo al bassista.
Magari anche perché su Amazon c è solo la versione in download.
Grazie
mi ha scritto che puoi contattarli alla loro pagina Facebook e poi ti manderanno ciò che ti serve. :-))
Mmmh mai avuto Facebook e non inizierò certo adesso….darò un occhiata sul sito per vedere i contatti. Cmq grazie 1000.
Scrivi direttamente a Gianni no? 😉 info@andromedarelix.com
K
Ciao Mark
Finalmente il bassista dei WE mi ha mandato il contatto. Se ti può ancora servire, te lo invierò.
Thanx
flavio.martini1990.gmail.com (indirizzo email del tastierista)
Scrivi a lui
ciao
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 9 mesi fa
Come ogni anno giunge il momento di tirare le conclusioni su ciò che è stato. Ci siamo presi del tempo perchè il 2018 è stato un anno per noi difficile da valutare… leggetevi di seguito che cosa è piac […]
TOP 20
01. Bonamassa/Heart – Black Coffe
02. Lady Gaga/Bradley Cooper – A Star is Born Soundtrack
03. Roxanne – Radio Silence
04. Judas Priest – Firepower
05. Vega – Only Human
06. Rick Springfield – The Snake king
07. Magnum – Lost on the road to eternity
08. The night flight orchestra – The world sometimes ain’t enough
09. Hank Von Hell – Egomania
10. Treat – Tunguska
Debutto dell’anno: –
Flop dell’anno: Più che di singolo flop, parlerei di un flop generalizzato della musica Aor e del MelodicRock in generale. Il livello medio di questo 2018 è stato veramente scadente.
5 pezzi da ricordare (non in ordine):
1. Lady Gaga/Bradley Cooper – Shallow
2. The Night Flight Orchestra – Turn to Miami
3. Midnite City – You don’t Understand me
4. Roxanne – I don’t wanna live this Way
5. Prince – Nothing Compares 2 U
Miglior artista: Lady Gaga
Miglior songwriter: Bradley Cooper
Miglior voce: Adam Lambert
Miglior chitarrista: Kenny Wayne Shepherd
Miglior tastierista: Jonathan Cain
Miglior bassista: Robert Trujillo
Miglior batterista: Steve Smith
Miglior Copertina: Bonamassa/Hart – Black Coffe
Miglior Produttore: Harry Hess
Migliore Etichetta: Frontiers Music
Io comunque ero molto curioso di leggere anche il best of di Stefano Gottardi! 🙂
il mio, no?? :-)))) scherzi a parte, abbiamo lo stesso gusto nel terzo posto!
Ho letto tutti voi con molta attenzione, Giulio. 🙂
Questo best of è sempre bellissimo perché rende evidenti i gusti dell’ascoltatore.
Ho rivisto alcuni miei giudizi perché la prova del tempo è sempre importante. I Treat sono scesi moltissimo, i Roxanne hanno scalato invece posizioni su posizioni…
Peccato non abbiate recensito quel bellissimo nuovo album dei Magnum.
In ogni caso Bonamassa/Hart è stato indiscutibilmente il mio disco dell’anno. Veramente stupendo.
Come sapete ho una piccola etichetta discografica. Per evitare di essere accusato di conflitto di interesse nel caso in cui avessi inserito qualche “mio” disco, e per non lasciare fuori dalla classifica qualche lavoro dei “miei” che a mio giudizio meritava di esserci, ho preferito astenermi. 😉
Ma vai tranquillo! 🙂
Ti aspettiamo.
Sto cercando di scrivacchiare qualcosa nei ritagli di tempo 😉
Lady Gaga/Bradley Cooper – A Star is Born Soundtrack ahhhhhha ahhhhhhhh ahhhhhhh ma che romanticone quasi quasi piango sniff sniff……….:-)
Ahahahah 😀
Lo sai che le smutandass sono il mio punto debole…
In realtà volevo mettere I’ll never love again, ma Shallow è obiettivamente un pezzo epocale.
Tutto il disco è assolutamente incredibile.
a me acchiappa lei , cmq mi sono incuriosito………
Ma non l’hai ancora visto il film?!?
Guardalo subito! E non ascoltare nulla senza prima averlo visto!
Vabbuo iniziamo a scatenare un po di polemica…per il sottoscritto A STAR IS BORN è un film già visto e stravisto, trito e ritrito dove si salva solo qualche brano della colonna sonora (un paio veramente belli).
Ennesimo remake (oramai non so se siamo al quarto o al quinto) inutile e di poca sostanza (se dovessi scegliere mi tengo ben stretta la versione di Cukor con il grande James Mason).
In un annata povera di film di un certo livello (come da molti anni a questa parte) salvo La ballata di Buster Scruggs dei bravissimi Coen ,Dogman del sempre non-banale Garrone e poco altro (ma mi manca di vedere ancora il nuovo Eastwood….).
Sentila lei, com’é diventata acida!!! 😀 😀
Sul cinema sono ancora più bastardo che sull AOR…he he he… 😉
Su A Star is Born sostanzialmente condivido il pensiero di Mimmo… ma guardandolo ho comunque pianto…
maddaiiiii….capivo se diceva alicia keys o anastacia ma lady c proprio no…no…no …ahahah 🙂
dai suuuuu…sara’ mica una cantante lady cacca?….e poi non e’ neanche una bella donna…na racchia!….poi cosa c’entra con il genere trattato qui bontropi?….
Piuttost…ma sto Ghost – Prequelle che molti hanno inserito in classifica com è?
Ascoltati il pezzo Dance Macabre, cannonata con un ritornello da paura…
Devo essere sincero…a me sti Ghost mi hanno fatto più divertire che altro…il disco sembra un po come quei ristoranti cinesi a buffet dove trovi un po di tutto (ma la qualità….)…abbiamo il finto rock di Rats (il ritornello è cmq divertente)…lo strumentale simil prog di Miasma…qua e la spruzzate di AOR ed i classici lentoni strappamutande…diciamo che non si fanno proprio mancare niente…per carità a tratti sono anche piacevoli ma da primi posti in una classifica AOR o giu di li proprio no…Denis sei sempre la solita bestia! 🙂
PS ma poi sta copertina trash?!?!? Boh….
Ecchè, Tave t’ha mandato a cagare che stai sempre a fá polemica?! Sei peggio del Bontropi ormai! 🙂 🙂
Segnati questi miei scritti che quando sarò famoso…. 🙂
PS Tave mi amaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!
Phauauauauau 🙂 🙂
P.s.: …ma lei lo sa?! Ahahaha 🙂
Gelosone!!!! 🙂
Salutami Fabiana al festival, va! Renditi utile! 🙂 🙂 🙂
Sara fatto…anche se di te mi ha sempre parlato male…boh… 🙂 🙂
Ahahaha, rosicone! 🙂
Spero di potervi limonare tutti un giorno…
Solo che poi mi sa che non sarei più lo stesso Bontropi di sempre! 🙂
A me è venuto il dubbio che Bontropi sia una realtà virtuale… 🙂
È un personaggio che viene meno una volta incontrato in carne ed ossa… 🙂
È già successo in altri contesti… 🙂
è una cannonata (Dance macabre, Rats e Life Eternal valgono da sole l’acquisto)!
È bono fidati.
Quest’anno sono tornato più al metal, però qualche disco lo cito anche io (non in ordine, vado a memoria):
Palace – Binary Music (potente, però è ancora relativamente fresco quindi non è detto che cambi idea);
Dynazty – Firesign (non attrae in eterno, ma finché dura è piacevole);
Destinia – Metal Soul (non se vada nella classifica di MelodicMetal);
Grand Design – Viva La Paradise (la ristampa con le bonus track è mondiale);
Shiraz Lane – Carnival Days (con una voce migliorata, migliora tutto);
Ammunition – Ammunition (con questo in cuffia ho imbiancato tutta casa);
State Of Salazar – Superhero (snobbati ingiustamente);
Care Of Night – Love Equals War (eh, insomma, alla fine lo sto ascoltando ancora).
Il disco dei Treat non lo metto perché ad oggi non lo ascolterei, cioè per me personalmente non ha passato la prova del tempo.
Pezzi dell’anno veramente memorabili non mi vengono, però Love Shouldn’t Hurt dei Grand Design è notevole.
Ti copio sul pezzo dei Grand Design!
Ecco… Giorgio hai tirato fuori uno dei problemi che più ho riscontrato nel 2018… alcuni album esplodono subito per poi morire dopo poco tempo… non superano la prova del tempo e mi sa che questo è dovuto anche ad un certo sovraffollamento del mercato… troppe cose che prese singolarmente sarebbero belle si perdono perchè magari molto molto simili a produzioni che escono nello stesso periodo di tempo.
P.s.: in che senso “con questo in cuffia ho imbiancato tutta casa”??? 😀 😀 😀 Scusami… sta battutaccia è stata più forte di me, non potevo non farla… 😀 😀 😀
AHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHA, no, in realtà semplicemente che verso febbraio ho verniciato tutti i muri e mi ricordo che ascoltavo Ammunition, con grande rischio di sfondare direttamente qualcosa quando partiva Wrecking Crew, che era pure a tema
Sì, vero.
Tra l’altro, dal best of di Giorgio si capisce bene come a lui piacciano i dischi zoccoloni ricchi di melodie ariose.
Sono stato molto combattuto su Magic Dance… ha alcuni brani molto belli ma rispetto al debutto (che aveva una produzione casalinga ma brani più ficcanti) gli è mancato lo scatto vincente…
Anche da parte mia non posso che ribadire che si è trattato di un anno un po’ povero per l’AOR e l’hard rock in generale. Per questo trascuro di proposito gli album che – per il mio gusto personale – non vanno oltre la media.
1) ARENA – Double Vision
2) THE SOUL EXCHANGE – Edge of Sanity
3) BONFIRE – Temple of Lies
STUCKFISCH – Calling
LIZZY BORDEN – My Midnight Things
MASS – When 2 Worlds Collide
GHOST – Prequelle
POETS OF THE FALL – Ultraviolet
PRAYER – Silent Soldiers
IMPERIUM – Beyond the Stars
IN-SIDE – Out-Side
Vabbuo va…visto che ho qualche minuto da perdere…he he he…ecco la mia classifica AOR/Melodic Rock….
TOP
01. FM – Atomic Generation
02. Kenny Leckremo – Spectra
03. Treat – Tunguska
State of Salazar – Superhero
Night Flight Orchestra – Sometimes
Black Tiger – Black Tiger
Airrace – Untold Stories
Grand Design – Viva la paradise
Debutto dell’anno: Black Tiger
Flop dell’anno: Troppi da elencare….
3 pezzi da ricordare (non in ordine):
Treat – Progenitors
FM – Too much of a good thing
Kenny Leckremo – Lullaby
Miglior Copertina: Palace – Binary music
Meritano sti Black tiger? Nome promettente (y&t), magari gli do’ un ascolto
A me sono piaciuti assai…un po Survivor…un po Bon Jovi….non un capolavoro ma un bel lavoro…
1 Shiraz lane
2 Treat
3 Osukaru
4 Ten
5 Sunstorm
6 Ammunition
7 Snake in paradise
8 Tony Hadley
9 Tnt
10 Lee Aaron
11 Lipz
12 The poodles
13 Stryper
14 Revertigo
15 W.E.T.
16 Ted Poley
17 Creye
18 Roxanne
19 Firmo
20 Devil’s hand e Goeli/Castronovo
Pezzi da ricordare
Reincarnation-Shiraz lane
Rose of jericho-Treat
Mac Gyver it-Osukaru
cantante-Hannes Kett
chitarristi-Oz Osukaru e Ronni Letekro
Bassista.-Pontus Egberg
batterista-Jamie Borger
tastiere- Alessandro DelVecchio
Vorrei dire la mia Top 10 2018 :)…..
1) TREAT – tunguska
2) WET – earthrage
3) Dukes of the orient
4) Ghost – prequelle
5) FM – atomic
6) the poodles – prisma
7) perfect plan – all rise
8) Creye
9) Steve Perry – traces
10) james christian – craving 😉
Pure tu con i Ghost, Capitano?! Insomma devo proprio ascoltarti!
Effettivamente Dance Macabre è un gran pezzo!
Lì ascolto e torno.
Segnalo una correzione da apportare alla mia classifica : al secondo posto colloco
The Struts – Young & Dangerous
Album veramente enorme, che mi sta facendo godere (in ritardo) in modo smisurato.
…sei proprio un modaiolo Bontropi!!!…gli struts sono una band costruita a tavolino come lo furono i darkness alla fine degli anni 90….pseudo rocker incompetenti da grande pubblico che non sa un ostia di rock!!!
Modaiolo, presente! 🙂
Magari le mode musicali attuali fossero queste, Capitano… 🙂
Sarebbe un mondo più bello!
E tra la mia Top Ten devo doverosamente inserire (anche se in ritardo..lo so…) l ultimo bellissimo album di RUSS TAFF a nome BELIEVE che dopo i classici WALLS OF GLASS e MEDALS degli anni 80 torna a noi con un disco dalla grandissima classe e pieno di ottimi pezzi (l iniziale Your Love Never Fails uno dei miei pezzi del 2018) .
Grande Russ e torna presto con un nuovo disco!!!!!!
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 9 mesi fa
Non me ne voglia il mitico Nico D’Andrea, che nel 2016 recensì con parole non troppo entusiaste il loro (per me invece) notevole esordio Heavy Crown, ma gli hard ‘n’ heavy rocker Last In Line si riconfermano su […]
Ascoltato solo 2 volte, per ora.
Devo dire che io sono del partito di Nico in merito al primo “Heavy Crown”, non volermene Iacopo:-)), ma altresì devo ammettere che questo secondo capitolo (II) è nettamente superiore. Sono con te nel dire che la mia, come la tua, preferita è appunto “Landslide”, seguita a ruota da “Year Of The Gun” e “Blackout The Sun”.
Nei set cinematografici si direbbe “buona la prima”; qui è meglio la “II”.
Anche io ascoltato due volte…e mi sono bastate.
Stento a riconoscere il disco descritto da Iacopo: anche a livello produttivo è stato fatto un netto passo indietro. Suoni troppo piatti e compressi.
In ogni caso meglio il primo album: non mi fece impazzire, e per me restano musicalmente insulsi, ma questo secondo capitolo è più pesante di un macigno. Ritmi lenti e stancanti…la noia è insopportabile, a tratti.
Resto della mia opinione : progetto che non ha mai avuto senso. Ne ha ancor di meno oggi.
52/100
A chiosa del discorso, specifico che sì è “nettamente superiore” e più personale rispetto al primo, di cui ho condiviso la recensione di Nico.
All’ascolto mi trovo dunque + entusiasta rispetto al primo capitolo, ma a parte che non è il mio genere preferito, non è un album che credo metterò nel mio scaffale, almeno nell’immediato.
Mah sinceramente in giro ho letto solo cose positive su questo secondo capitolo, mi fiondo stasera e cmq il primo era bello.
Ps al signor NO bontropi dico che fra tutti i gruppi/project frontiers 95 su 100 non dovrebbero uscire sul mercato ma tant’è ……u bisiniss compà:-):-)
Si, anche io ho letto solo recensioni positive di questo nuovo lavoro dei Last in Line, Mark…
Non so cosa dire, sinceramente. Mi vedo sempre più come una mosca bianca…
Non so se sono cambiato io, o è cambiata la musica, o sono cambiati i gusti del pubblico.
Al di là del senso che può o non può avere un progetto del genere (…e che è del tutto soggettivo: per me non ne ha, per Frontiers sì…), è esclusivamente la musica che non mi dice nulla.
Iacopo ha liquidato con troppa fretta la questione relativa agli scandalosi richiami presenti in questo disco.
Ma a voi va davvero bene questa roba in cui ci sono decine di riff saccheggiati dal passato e rimodulati per l’occasione? Boh, davvero non lo so.
Per me un lavoro del genere non ha nulla da dire. Oltretutto si tratta di composizioni davvero inconsistenti.
Le note sono 7 paisa ‘ e questi signori sanno bene come utilizzarle per non rendersi ridicoli e renderle personali diciamo…alla fine è solo fottuto rock n roll e per me va bene così.
Se proprio vuoi sentire un esempio di disco inconsistente e di una bruttezza mondiale sparati gli spirits of fire……Cristo quanto è brutto e se leggi i nomi coinvolti ti incazzi non poco.
Bella rece Iacopo, io qui non ci vedo o sento né dio né madonne ma i last in line che ora hanno definito un loro stile.
Lo sto ascoltando e mi acchiappa, gods and tyrants spacca ….Non mi dilungo sarà mio …punto . Per me un 7,5/8 se lo merita tutto.
Ps te poi co sto 94/100 sei sicuro che non esci con la figlia di qualcuno di questi???? :-):-) :-):-) 🙂
ssssssh, non dirlo in giro.. 😉
A mio avviso si tratta di un album davvero ottimo! Netti ed indiscutibili passi avanti rispetto al debutto (che ho apprezzato molto) sotto qualsiasi aspetto sia a livello di produzione e di suoni ma soprattutto per quanto riguarda il songwriting! Ogni canzone ha la sua identità, ci sono pezzi che variano tantissimo a livello di struttura con rallentamenti ed accelerazioni ed inaspettate variazioni. Un disco che sorprende dall’inizio alla fine senza stancare mai. Come per il debutto non si può certo parlare di originalità ma certamente continua ad assumere consistenza una certa personalità che la band sicuramente ha.
Onorato per la citazione di Jacopo…ma questa volta non sono riuscito ad andare oltre un piccolo timido ascolto. Indubbiamente più “focalizzati” che nel debutto (che comunque conteneva 2/3 pezzi strepitosi) ma ancora una volta non trovo il songwriting particolarmente brillante. Troppo poco per pezzi di questo calibro.
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 9 mesi fa
In vista della loro prossima venuta il Italia, il 23 febbraio al Rock Planet di Pinarella di Cervia (unica data in Italia, organizzato dalla HUB Music Factory), abbiamo avuto l’opportunità di scambiare […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 9 mesi fa
Di Luca Driol e Paolo Paganini – Foto di Paolo Paganini
SHIZAR LANE – Luca Driol
Con un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, gli Shiraz Lane aprono questa sorta di piccolo festival dedicato all’ha […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa
Gli State of Salazar tornano nei negozi con un nuovo album, quattro anni dopo il loro ottimo debutto del 2014 intitolato “All The Way” e dopo aver accettato l’abbondono del tastierista Stefan Mårtenson, ora sost […]
Concordo per buona parte con Iacopo. E rosico, perché da questo nuovo album dei Salazar mi aspettavo tantissimo.
Purtroppo è vero quello che dice Iacopo, il senso di Dejavu è costante per tutta la durata del disco. Disco che, lo preciso, è comunque inattaccabile dal punto di vista tecnico e produttivo.
Lie To me, peró, secondo me, inganna solo per il titolo e per il primo verso del ritornello. Per il resto credo si tratti del pezzo più bello presente in scaletta.
In realtà ci sono tanti altri pezzi che mi piacciono e mi coinvolgono…ma questo album sembra davvero un All The Way – Part II.
Per questa volta direi che va bene…la prossima volta voglio molto di più.
Direi che siamo su un 75/100, per un album che in fin dei conti sa intrattenere adeguatamente l’ascoltatore.
boh, nel refrain Lie to Me mi sembra proprio quella di Bon Jovi, con dovuti arrangiamenti diversi e tonalità diseguali.. e aggiungo persino che il suo ‘concetto di canzone’ mi ricorda un po’ Till We Ain’t Stranger Anymore, dello stesso BJ con LeAnn Rimes.. boh, sarò io 😀
Ti direi una cavolata, Iacopo… perché non ho controllato se la linea melodica è la stessa di Lie To Me dei Bon Jovi…mi sembrerebbe di no, ma qualche eco effettivamente c’è.
Quanto allo schema del duetto “uomo-donna-trombiamo”, sono d’accordo con te: è stra-abusato.
Complimenti a Iacopo per la lucidità e distacco dai facili entusiasmi con i quali ha affrontato la rece , mi aspettavo i soliti 95 96 97 200 /100
Invece il voto ci sta tutto, io magari stavo un pelo più basso ,cmq in breve questi sono “peggio ” dei Greta van fleet ( a me è piaciuto cmq) così come alla fine mi è piaciuto questo degli state of salazar ma non puoi andare avanti così per molto tempo copiando a destra e a manca, l’ascolto è piacevole proprio perché ricorda le bands che a noi piacciono soprattutto la triade toto journey survivor e c è anche l’immancabile pezzo col nome di donna, insomma ragazzi smettetela di copiare e fate funzionare il vs cervello per creare .
Esecuzione 8
Originalità 4
Fate voi .in giro ho letto anche degli 8,5.
Ecchecazz senza dignità proprio.
Il disco è inversamente proporzionale all’orrida copertina, e sconta l’effetto Grand Design, cioè clona mostri del passato, ma in maniera eccelsa. My heart is at war è davvero al limite del Toto plagio, però amen, a me piace, direi anche molto ma mi limito perché sennò Mark mi cazzia
Ah ah ah tranquillo Giorgio non si tratta certamente di un brutto album solo che io non ci spenderei dei soldi ecco.
Innanzitutto felice anno nuovo ai lettori di Melodicrock.it.
Sono in linea con quanto scritto da Iacopo.
Mi aspettavo molto di + da questa uscita targa SOS che, in parte, mi ha pure deluso. Troppe canzoni hanno un senso di già sentito e su alcune manca un po di brio.
Sottolineo infine che il clone della copertina dei Treat ci poteva essere risparmiato.
Per il sottoscritto questo SuperHero risulta un gran bell album, prodotto-arrangiato-suonato-cantato alla grande dove le influenze alla Toto sono evidenti ma non parlerei di scopiazzature.
Non entrerà tra i primissimi posti della mia classifica 2018 semplicemente perchè non sento brani Top e perchè nella parte centrale del disco perde qualche colpo.
Bravi State of Salazar e alla prox!
PS sento tanto parlare di mancanza di originalità nell Aor o nell Hard Melodico ma poi quando uscì l album dei Warp Drive – Gimme gimme nel lontano oramai 1989 non se lo filò nessuno….
Bang a drum whooaaaoooo. Pezzo stupendo degli warp drive infarcito di esaltanti whoaoao, ce l’ho su vinile, grande citazione.
concordo con il bro Iacopo….troppo cloni.. noioso<<<<<
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
E’ il 90° minuto del 2018. In campo la nazionale Hard Rock contro il Resto della Musica, risultato fisso sullo 0-0. Attenzione, c’è una sostituzione tra le fila della squadra di casa. Sembra entri in campo Mike S […]
E come avevo già scritto poco tempo fa di questo Devil’s Hand ho sentito solo parere positivi…ascolto e torno…..
PS Jacopo la prima parte della rece mi ha fatto morire…aaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
come un gol di Boselli al 96°..
Intanto complimenti a Iacopo per l’intro calcistica che ha fatto crepare anche me…
Quanto al disco, concordo praticamente su tutto: album mastodontico.
La cosa che più mi ha colpito è stata la gigantesca produzione. E poi la tracotanza di chi è pienamente consapevole dei propri mezzi lascia esterrefatti: è come se su questo disco fosse impresso un “vi rockeggio e vi rimando a casa”.
96/100 meritatissimo.
Fine anno col botto ……slamer batte tutti 3-0 e palla al centro.
INATTACCABILE songwriting esecuzione e singer ….qui c è tutto.
Mi hanno riportato ai tempi degli steelhouse lane cazzo.
Forse l’unico studio project della frontiers veramente azzeccato.
8.5 !!!!!
Pare davvero un gran bel disco, Slamer e’ um maestro dell’Aor.
Sogno un nuovo Steelhouse Lane, questi
Devil’s hand li ricordano.
Bella rece calcistica Jacopo.
Qualcuno che l’ha bocciato pero’ c’e’ 🙂 .
E a noi non frega un cazzo ah ah ah
Voglio il nome :-):-) 🙂
In assenza di un post specifico mi aggancio agli ultimi commenti:
Auguri a tutti, ragazzi!
Auguri Fulvio, auguri a tutti.
Per Mark” E il mitico Angelo, che non ha gradito”.
Mmmmm ne parlerò a 4 occhi al FRF :-):-) :-):-) 🙂
Tanti auguri ragazzi!! Per quanto riguarda il disco personalmente a parte un paio di pezzi non mi è piaciuto molto……….
Disco a tratti di grande qualità ma forse l’episodio alla fine meno convincente della famiglia slamer poiché fatto realmente troppo in “famiglia”… Cantato alla Bon Jovi versione cattiva che non mi convince a pieno… Non mi dispiace comunque… ma se questo è nel complesso da 96 viva la rock di Marco mendoza è 200…. Auguroni a tutti voi
Il buon Mendoza qui non se lo sono filato proprio, vedrai il casino che faranno con l’ultimo state of salazar……a me sembra che qui tutto ciò che non assomiglia ai toto o ai journey non venga preso in considerazione e poi c è sempre qualcuno che dice che non è aor quindi…..:-)
seeeeee mo te la meni perchè ascolti i Vomitory e i Carcass…ma va la…bestia 🙂 …e vedi invece di ascoltare l album degli ex Anglagard a nome ALL TRAPS ON EARTH – A DROP OF LIGHT (consigliato anche a Fulvio)…minchia che disco….
PS il nuovo State of Salazar al primo ascolto sembra veramente tanta roba…torno più in la….
Si tanta roba ….copiata alla grande ma tanta roba
Gli Anglagard ad essere sincero non mi hanno mai fatto impazzire…Comunque mi fido del tuo consiglio. Recupero, ascolto e ti dico. Grazie della dritta
Fulvio mi ero scordato che tu sei mooooolto più modern di me 🙂
Cmq se non ti piacciono gli Anglagard passa avanti….magari ascoltati l ultimo de IL BACIO DELLA MEDUSA 😉
Grazie del modern (per un vecchietto come me è un complimento)… Ascolto comunque, mi hai incuriosito. Bacio della Medusa saranno a Veruno a settembre (ti scrivo in mail per aggiornarti su tutti i nomi già confermati: sarà una edizione molto “old style” quindi credo di tuo interesse. A presto
Aspetto con ansia…ciao mitticooooooooo!!!!!
Arrivi sempre dopo …..bacio della medusa preso in vinile da un po’…..ora vado con HAKEN, pineapple thief, Riverside (discone)
The tangent…..a chiudere ultimo voivod per digerire:-):-):-):-)
eeeeeeeeeeeeeeeeeee…ho i miei tempi io…he he he…e cmq sto ultimo Voivod è da mesi che lo tiri fuori…bestiaaaaaaaaaaaaaaaa 🙂
Buon AnnoTerunnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn… a te e a tutti i compari di MR.it!!!!!!!!!!!!
The Tangent mi è piaciuto meno del precedente (The Slow Rust….). Haken e Riverside due disconi (concordo!).
Mi permetto di segnalarti due lavori 2018 degni di nota ma poco considerati (anche se forse da buon “onnivoro” come il sottoscritto già conosci) : Ostura – The Room (band libanese, prog metal sinfonico) e The Paradox Twin – The Importance Of Mr Bedlam (inglesi, stile Porcupine Tree o giù di li…)-
Buon Anno a te, al buon Mimmo ed a tutti
Viva la rock e’passato un po’ inosservato/overlooked. Non l’ho visto tra i preferiti di nessuno. Io non l’ho ascoltato.
E hai fatto male ….molto male :-):-) 🙂
buon album…unessential 4 me<<<<
Luigi non ti riconosco più:-):-):-)
Bro….. il disco in se stesso nn è male…la classe di Slamer nn si discute ma siamo lontani dal capolavoro…complice anche di un cantante comumque bravo…mah poco espressivo..cio nnn e da poco x me<<<<
Ascoltato Mendoza, davvero bello e groovy. E’ anche un bravo cantante.
Ottimo consiglio
:-):-) 🙂
Se posso permettermi un altro consiglio ti caldeggio gli Electric boys con l’ultimo the ghost ward diares…. Fammi sapere
Confermo gran disco ….assieme ai roxanne davvero buoni.
Confermo anche io gli Electric Boys, assolutamente clamorosi.
Ringrazio invece quel talebano di Mark per il disco di Marco, di cui io sono grandissimo estimatore da sempre. Ho ascoltato due pezzi e mi sono sembrati bellissimi…
Pure io mi sto addentrando nel cd degli Electric Boys: interessante.
Degli Electric boys ho apprezzato i classici. Il singolo hangover era notevole, da approfondire.
A sto giro mi aggrego al buon Giovanni…anche per me un buon disco ma nulla di eclatante…produzione e arrangiamenti da Top Player ma solo qualche brano mi convince appieno…sarà anche per la voce di Freeman…non certo il mio cantante preferito…Falling In mio pezzo top….
Pure io non sono così “affascinato” da questo nuovo progetto a nome “Devil’s Hand”. Di sicuro ha una produzione di valore (cosa che nei Treat manca assolutamente) e sono presenti diverse buone canzoni (tra le mie preferite “Falling”).
Agiulioooooooooooooo…e allora facevi un copia incolla del mio commento e facevamo prima….aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh 🙂 🙂
HAI RAGIONE MIMMO…. “MI HAI TOLTO LE PAROLE DALLA… TASTIERA” :-))
Dissento sui Treat, per me i loro dischi hanno tutti un’ottima produzione, incluso Tunguska, ovviamente.
Io ho il vinile di Tungurska e ti posso confermare che suona malissimo (volumi extra bassi), Il buon Bontropi in un precedente post mi ha illustrato come funzionano le stampe moderne degli stessi e dunque…. amen! Se avesse la produzione che ha “Prequelle” sarebbe un album da “mezzo busto” della storia del hard rock!
Slamer non sbaglia un colpo neanche se gli punti una pistola anzi 2 su entrambe le tempie
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
Nato come tributo ai fans, ma soprattutto come stimolo per una raccolta fondi per il giovane Joe Barber, un ragazzo che lotta contro la paralisi dopo un brutto incidente, One Voice è il primo album solista della […]
Lo ammetto: sono sorpreso.
Preciso: sono sorpreso… e godo.
Sono sorpreso perché sono partito prevenutissimo nell’ascolto di questo album, pronto col dito puntato su “skip”, e la pernacchia pronta per essere lanciata all’ascolto della prima tastiera con acuto annesso in stile Hardline.
Ed invece questo è un bel disco moderno, che non ha probabilmente il benché minimo accenno al passato di Gioeli.
E finalmente Gioeli canta in modo diverso: niente urlacci, niente acuti esasperati… finalmente qualcosa di diverso.
Tanti e belli i pezzi piacevoli che ci propone.
Fatemi spendere due parole su Del Vecchio, perché mi sono sentito davvero ascoltato: bella produzione. Finalmente niente suoni compressi, bella definizione degli strumenti…
Si, sono sorpreso…e godo. Così si deve crescere. Senza chiudersi su se stessi.
Non un capolavoro, dunque…ma un disco che secondo me verrà ricordato per tanti motivi.
80/100
Si ok ho apprezzato anche io la diversità di approccio vocale di Jonny
Non stufa come fa nella band di axel rudi pell, tutto ben suonato forse gioca un po’ troppo a fare il bon jovi ma si ascolta volentieri. 7 il mio voto.
Disco godibilissimo (da 80 direi) ma a mio parare inferiore a quello con Castronovo
Sono rimasto sorpreso positivamente pure io; un album che si discosta dalle tante uscite di scarso interesse che circolano. Piacevole ed intenso. Pollice in su!
Questo disco sta crescendo sempre di più, ascolto dopo ascolto…
Ma quanto è bella It?! Ma quanto sono belli i suoni e le atmosfere di questo disco?!
Il mio disco di Natale 2018!
BEL REGALO NATALIZIO…. PS TI HO MENZIONATO SULLA RECENSIONE DEI TREAT
…l’inutilità fatta ad album … in ogni pezzo non sono riuscito ad arrivare al minuto ..inutile ..
concordo
Ho avuto la fortuna di conoscere e di incontrare più volte Gioeli e ques’album è semplicemente LUI in musica… onesto, sincero e una gran brava persona… mi è piaciuto tanto! Grande Johnny, ci voleva un disco così! 😉
mio a priori…grandissssssssimo<<<<<
Un disco che poco mi ha convinto questo One Voice…si qua e la qualche pezzo discreto ma nulla piu….sono al terzo ascolto ma non mi prende proprio….patience….
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
E’ una serata incredibilmente mite e poco piovosa quella che accompagna i Def Leppard nella loro prima data nel Regno Unito con il tour celebrativo dell’anniversario dell’album Hysteria.
La stessa tourneè, che […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
Abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con Dion Bayman, artista australiano rock melodico, che ci ha parlato un po’ della sua storia personale, del suo modo di comporre e dei suoi progetti […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
italian translation
Hi Dion! First of all thank you very much for taking the time to answer to this interview, and welcome on the pages of Melodicrock.it! How are you?
Hi Denis, thank you for the interview. […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
In vista della prossima venuta degli H.E.A.T. al Locomotiv Club di Bologna l’11/12/2018 il loro Frontman Erik Gronwall ha curato, in esclusiva per MelodicRock.it, una personale playlist spotify per “caricare” il […]
…io andrò al concerto, essendo di bologna …ma sono molto convinto che questo sarà l’ultimo concerto degli heat a cui assisterò .. una band che ormai è sempre piu lontano dall’aor ..e la play list qui lo dimostra ….di aor non v’è traccia..jhonny winter?? gunnar jansson?? uhèè ma che roba è??? temo assisterò ad un concerto che di aor avrà pochissimo .. visto l’andazzo, gli stessi heat hanno sempre meno a che fare con questo sito ..vabbè che ci stanno anche i red dragon …quelli li …mamma mia ..
Allora sì.
Tris di band imperdibile .
Impossibile mancare.
Possibilissimo.
Quasi meglio del Frontiers, sto bill.
La playlist se la ascolti lui, e troppo eterogenea.
Sul fatto che il Bill sia meglio del Frontiers avrei dubbi enormi: mi sembra davvero improponibile mettere a confronto delle mezze tacche come gli Heat, con un fuoriclasse della musica di ogni tempo come Alan Parson. Si badi bene che, indipendentemente da quello che posso pensare io degli Heat, e di Gronwall in particolare (uno dei cantanti più scarsi e sopravvalutati degli ultimi decenni…), “mezza tacca”, di fronte ad un gigante come Alan Parson, lo sarebbe il 98% degli artisti esistenti.
Poi capisco che tu possa non avere interesse nel sapere chi sia Alan Parson, non ti ponga il problema, e viva bene lo stesso, ma mi sembrava giusto precisarlo per chi ci legge, e legge cose che, per l’appunto, non si possono leggere.
Poi non è un problema di Playlist, figuriamoci…
A me molte delle canzoni che ha inserito, piacciono tantissimo.
So chi e’ Alan Parson, guarda caso su hhworld e’postato un video in cui canta proprio male eye in the sky (preso da youtube).
Non ho niente contro Alan e il suo progetto, intendiamoci, ma in quel video non fa figura migliore di Bonjovi o di Gronwall.
Si, si, ma io non stavo parlando di come canta Tizio oggi o Caio ieri…
Dicevo proprio come, in senso assoluto, non può proporsi un paragone fra giganti musicali del calibro di Alan Parson, e moscerini musicali come gli Heat.
Stiamo parlando di un artista (Alan Parson) che ha scritto la storia della musica, ed un gruppo di ragazzetti che fanno solo cagnara…
A livello calcistico direi che c’è la stessa differenza che corre fra Cristiano Ronaldo e Gabigol.
Infatti ho scritto “quasi meglio”.
Anche se non e’ il buon vecchio a Alan a farmi spostare verso Trezzo, comunque saro’li’ ad applaudirlo.
Piuttosto che spendere soldi per un concerto del genere preferirei vedermi tutta la filmografia di Lars Von Trier o rischiare di fare la doccia con Malgioglio. Non ho avuto tempo di controllare le scalette dei concerti ma è vero che di questo fantastico ultimo album vengono performati al massimo 3 brani? E come mai?? Osservazione personale su Gronwall: credo veramente che sto tizio abbia solo la figa in testa, lo deduco dalla scelta del pezzo degli AC/DC…che ne so fra tutti i pezzi dei seedies che poteva sceglire…
Grande Lars Von Trier!!!!!!!
Regista eccelso ma pesantissimo…dopo piu di 20 anni devo ancora riprendermi da “le onde del destino”.
Sicuramente non un regista “facile” ma dal talento visionario immenso…io rimasi flashato da The Kingdom – Il regno e da allora inizia a seguirlo….
Visto che erano in tre e c’erano pure gli Shiraz Lane poteva essere accettabile, ma di martedì e 4millemila chilometri di distanza dico no grazie
ma questa setlist la esegue martedi???….spero di no dai…sono tutte cover!
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa
Torna con il suo progetto solista il roboante front man dei Ratt Stephen Pearcy, autentica icona del rock anni ’80, leggenda indiscutibile sempre pronto a stupire.
Si aprono i giochi con “U Only Live Twi […]
Come evidenziato dal recensore, parte bene ma poi si perde. Le prime 4-5 mi avevano fatto ben sperare per un disco “sostitutivo” dei Ratt (che credo ormai non pubblicheranno più nulla dopo Infestation che era veramente fico). Certo che il tutto ha quell’alone di fake dato dal fatto che senza studio Stephen la voce ormai non ce l’ha proprio più. Gradevole, ma allo stesso tempo triste perché tutti vorremmo i Ratt e non un solista senza De Martini & Co (tristezza che aumenta nei pezzi più puramente derivativi, tipo la strofa di Sky Falling che è proprio clonata dai Sorci).
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa
La difficoltà maggiore che gli svedesi Care of Night hanno dovuto affrontare nel realizzare il loro nuovo e secondo album Love Equals War è stata certamente quella di dover realizzare un platter in grado di p […]
il primo album non era male, questo proprio è veramente poco ispirato .. certamente si tratta di un gruppo nato sulla scia di heat e work of art ma che resta lontano anni luce ..la sensazione che ha predominato nell’ascolto è stata la noia ..
Parer mio, dagli altre chance. A primo impatto mi aveva dato la tua stessa impressione.
Sono ancora un pò interdetto perché era il mio cavallo di razza per il podio al disco dell’anno. Come dice Iacopo lo ascolterò ancora, anche perché mi ricordo che pure il primo fece lo stesso identico effetto all’inizio. Comunque i due singoli sono molto belli, Your Perfection è pompatissima (peccato sia identica a Hearts Belong del primo disco – sono sovrapponibili – ma passi); bella All I Got (che al primissimo ascolto non mi aveva detto nulla). Hit è praticamente Beg Beg Beg degli HEAT, ma diciamo che ci sta. Da qui in poi il disco ancora lo sento nebuloso (Cold As My Heart migliora per davvero con gli ascolti, mentre We Will Find a Way sconta un giro melodico banalotto, ma ci sta anche questa dai), quindi devo approfondire. Diamo però già onore alla prestazione vocale grandiosa di Mr. Calle ed alla produzione della infallibile banda Wigelius (che si fa ben sentire anche nei cori)!
Sull’80 ci stiamo sicuro, ammetto però che puntavo più in alto.
Disco piacevole ….solo che ormai l’Aor si è appiattito su certi canoni , un po’ come certo power metal , non ha un cazzo da dire e ricicla se stesso a volte con risultati più che discreti a volte con esiti stucchevoli .
Insomma sti gruppi ormai si assomigliano un po’ tutti e sono veramente pochi quelli che hanno un loro suono che li distingue dalla massa .
loro secondo me sono ”diversi”. O, almeno, riconoscibili
Guarda , nel primo di sicuro ,mi fecero un ottima impressione qui invece forse si stanno standardizzando un po’ nel senso che tendono ad utilizzare soluzioni comuni a tanti altri ma cmq l’ascolto resta assai piacevole.
Mah, concordo con Mark riguardo l’ultima parte del suo discorso.
La faccio anzi breve, e dico che si perdono fra le mille mila band immolatesi sull’altare della patria dell’Aor Revival. Ci sono gruppi che in questo enorme calderone hanno saputo ritagliarsi un proprio spazio, evidenziando una propria personalità ed una propria identità, ma non è questo il caso dei Care Of Night.
Additati più volte come salvatori della patria (…senza che io ne comprendessi mai il motivo…), mi sono sempre sembrati estremamente sopravvalutati e forse anche eccessivamente pompati mediaticamente.
A me non sono piaciuti all’esordio, e non mi piacciono neanche ora.
Produzione nostalgica con pezzi a dir poco latitanti. Discutibili anche le prestazioni tecniche…soprattutto il cantato mi sembra una sogliola morta.
Trascurabilissimo.
58/100
Breve un cazzo …..sempre il solito :-):-) 🙂
Ma perché devo rimediare sempre alle tue pirlate! 😀
“Disco piacevole”…”Disco piacevole” icchè?! Che mi sono fatto due coglioni che arrivano da qui a Firenze! 😀
Beh se i dischi brutti son questi allora siamo a posto……sparati l’ultimo degli HAKEN così ti riprendi.
Mi sto facendo una botta di Jimmy Barnes…mi viene da piangere. Ma che musica faceva?!
Guarda che la fa ancora …..ascolta l’ultimo che ora non ricordo come si chiama.
Si, lo so, Mark…ma pure lui, boh, si è riciclato con un genere che può andar bene un paio di volte, poi due palle.
Oltretutto ha perso tantissimo in dinamica e sfumature della voce. Adesso urla soltanto: alle volte lo trovo persino fastidioso.
La sua raccolta “Hits” ti fa saltare veramente in aria: una bomba dietro l’altra.
Domani compro una sogliola e provo a farla cantare ahi ah ah ah
…e non vi dico a cosa mi fa pensare la copertina, perché altrimenti questa è la volta buona che Denis mi dá una pedata nel deretano…
Sarà la stessa cosa che ho pensato io quando l ho vista…aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
Ahahahhahaha, sicuramente! 🙂
Sapevo di poter contare su un pervertito come te! 😀
😉
l’esordio mi aveva fatto gridare al mezzo miracolo …. cuore,spunti di classe assoluta , soluzioni moderne e ricercate parts of paradise la bonus track japan e say you will dal primo disco mi davano sensazione di trovarmi davanti a qualcosa di veramente fresco e notevole …..disco normale politicamente troppo corretto senza sbalzi e nel normale una voce del genere non sembra particolare con l’assenza di canzoni degne di nota ma bensi bruttina ….unica nota positiva la nuova chitarra ….il resto come dice il califfo e’ noia….
Personalmente un disco che non mi è affatto dispiaciuto…una serie di brani decisamente piacevoli (Your perfection la mia preferita) per un disco ben suonato e ben cantato…niente di eclatante ma una cinquantina di minuti che scorrono bene bene…per il sottoscritto un 70/100….
Un discreto sequel del precedente debut album. Ci sono 3/4 canzoni di assoluto valore alternate ad alcuni riempitivi (il copia incolla di altre loro canzoni).
Le mie preferite sono Cold as my heart e We will find a Way
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa
Torna Dion Bayman, cantautore, compositore e polistrumentista che chi segue le pagine di MelodicRock.it da qualche tempo non può non conoscere. Australiano di nascita il nostro Dion ha saputo conquistarsi una […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa
Quando il 6 febbraio 2011 è circolata la triste notizia della morte improvvisa del chitarrista nordirlandese Gary Moore si è squarciato il tempio della musica hard rock e blues, esattamente come se fosse appena s […]
Grande recensione ! …e più tardi vado ad ascoltarmi l’album
grazie nico 😉
Assolutamente da avere…<<<
Mi è appena arrivato blues and beyond cofanetto di 5 cd memorabilia e……il libro biografia (solo in inglese) sensazione stupenda ascoltare e leggere Gary Moore allo stesso tempo…che dire di questo tributo ….da avere!!!!!
Bellissimo tributo ad un chitarrista infinito. Non c’è Bonamassa che tenga.
Concordo sul fantastico tributo di questi immensi artisti ad un grande interprete della sei corde…Moore è stato eccezionale. D’altronde bisogna ammettere anche che il cursus honorum di Bonamassa lo possano esibire in pochi: bambino prodigio, eccelso bluesman, rock/pop star internazionale che arriva anche all’ascoltatore medio…al netto della predilezione per questo o quell’artista.
Concordo bonamassa non si tocca io ho tutto di lui ma cazzo si dia una calmata con le uscite non ci sto dietro.
Ps l’ultimo è un altro buon lavoro ed io ci son cascato di nuovo eh eh eh
Mi manca vederlo live cavoli.
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa
Rehab è il titolo del primo album solista del cantautore rock bresciano Gianluca Firmo, uscito per la label Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group il 19 ottobre 2018. Firmo è conosciuto nella s […]
Album veramente piacevole e per me ormai Gianluca Firmo come songwriter è una garanzia!!!
Sono ovviamente legato in modo particolare a questo lavoro e quindi potrei essere considerato non obiettivo, ma questo è un grande disco, realizzato con grande cura e nato solo ed esclusivamente dalla passione per la musica. Lo trovo vario, ben realizzato e con degli arrangiamenti notevoli che lo rendono un prodotto un pò fuori dal coro. La voce potrebbe non piacere, ma in generale io ho sempre preferito una voce imperfetta tecnicamente, ma che rende le canzoni sentite e questo capita molto spesso con chi si scrive i pezzi. Certo è difficile catalogarlo in un ambito specifico, ma questo è uno dei suoi punti forti.
Torniamo secondo me su un discorso che ultimamente si fa sentire parecchio… spesso ci sono in alcuni progetti brani molto belli a cui manca però la “personalità” di chi li interpreta… in questo caso anche se come dicevi Gimmy la voce potrebbe far storcere il naso a qualcuno (ma per esempio mia moglie letteralmente ADORA la voce di Gianluca…) si sente che i pezzi sono suoi e l’interpretazione è nettamente sentita e questo innalza e non di poco a parere mio il valore del lavoro finito! Un po’ come per il nuovo brano di Leckremo… quindi… Bravo Gianlu! 😉
Citazione “Che sia solista, o con i suoi Room Experience, Gianluca Firmo si conferma come uno dei migliori interpreti della nostra musica in Italia e non solo”…e qui caro Iacopo ci è scappata un litro di saliva…almeno…aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
Leggo la formazione , leggo la lista degli ospiti , leggo il voto e……….ok ho capito ha ragione mimmo , qui è intervenuta una mandria di lama!!!!
Mi fermo qui che meglio va!!!
mi piacerebbe darvi ragione, sapete? Almeno avrei qualche euro in tasca per il ”lavoro” che faccio qui sul sito 😉
Ma Iacopo, io credo che nessuno voglia darti del fazioso, o tanto peggio del “recensore asservito alla casa discografica”.
Secondo me il punto è: di cosa vogliamo parlare? Di musica? O di amicizia?
Perché se vogliamo parlare di amicizia, per carità, alziamo tutti le mani e ci fermiamo. Sono certo che Gianluca sia un carissimo ragazzo e sarete senz’altro legatissimi fra voi. E la cosa non può che farmi piacere.
Ma se vogliamo parlare di musica, allora le cose cambiano.
Sorrido quando si parla di “grande disco”, di “ottimi suoni di produzione”, o di pezzi “da urlo”…e via dicendo.
Questo è un album con problemi enormi.
Ma davvero enormi.
Io non saprei neanche da dove cominciare. E Gesù, credetemi, non voglio apparire come il disfattista di turno, perché non lo sono.
La produzione è scandalosa, e va bè: ormai ci siamo abituati. Le chitarre sono impressionanti per quanto si sentono male…
La voce di Gianluca è mocorde: non ha dinamica, ed ha un registro di note estremamente limitato. È una brutta voce, non saprei come altro dirlo. Perdonatemi la crudezza.
La canzoni sono orrende, banali, volutamente reverenziali (e pace anche qui…) dei miti dell’autore (..non esiterei a dire che Gianluca abbia dormito per anni con la foto di Bon Jovi sotto il cuscino: lo so perché l’ho fatto anche io…).
Cioè, io non vorrei che nessuno si offendesse quando si parla di musica dilettantesca e amatoriale, perché questa è la categoria in cui si collocano determinati album e non c’è davvero nulla da fare. Io non posso interessarmi di come sia stato creato questo album, dei mezzi che sono stati impiegati o di quando Gianluca e gli altri ragazzi coinvolti hanno registrato (…se alle sei della mattina o alle quattro di notte, prima o dopo il lavoro). Io giudico la musica: e questo disco è insufficiente. Non è neanche mediocre… è proprio insufficiente.
e non c’è neanche la solita strappona alla voce eh eh eh eh
caro Mark, sdrammatizzo e dico: per quella (la patata) ci sono gli Adrenaline Rush!!! hehe
Poi, come ha detto Denis, la voce di Gianluca o piace, o non piace.. Punto. A me personalmente non disturba affatto, e anzi, la apprezzo molto proprio perchè è una voce non canonica, che per timbrica nel melodic rock non ce la metteresti mai.. ma poi la ascolto e dico: cazzo, ci stà!! Qui, come nei Room Experience.
Poi oh, io canzoni orrende qui proprio non ne ho sentite… ma neppure No Prisoners vi ha fatto saltare dalle sedie?!
Iacopo ci mancherebbe che ci scanniamo per un disco , preciso solo che non ho detto che il cantante ha una brutta voce o ne è privo ,di sicuro nel mix finale è bassa rispetto al resto, concordo con te sul fatto che ormai nel genere si utilizzino sempre gli stessi registri sulle voci ed ogni tanto sentire una timbrica diversa non fa male, poi che il disco piaccia o meno è soggettivo cosi come il voto (87/100 però mi sembra esagerato).
L ho ascoltato e non mi ha preso , un plauso invece alla copertina .
si, la mia seconda parte era più riferita a Bontropi che a te 😉
Iacopo, cosa vuoi che ti dica…come abbiamo detto più e più volte la componente soggettivistica in fatto di musica sarà sempre ineludibilmente più influente di qualunque tentativo di approcciare la musica in senso oggettivistico: il più classico degli “a me piace!” vince sempre su tutto…
Ma secondo me ci sono delle “regole” oggettive in musica, così come in tanti altri settori, che non posso essere tradite. Se dico che la voce di Gianluca non si può ascoltare è perchè credo che una voce come la sua, priva di controllo, priva di varietà di registro, assolutamente monocorde, brutta nei bassi così come brutta negli alti e nei medi, dovrebbe essere “obiettivamente” una brutta voce per tutti…e come tale andrebbe riconosciuta.
Ma poi penso a Britney Spears che ha venduto milioni di dischi con una voce da gallina, ed il mio discorso crolla.
Tutto sta nel capire da quale lato si vuole stare…
Britney Spears per me non avrebbe mai venduto una sola copia dei suoi dischi…il Firmo solista altrettanto.
Quindi pace: se a te piace questa musica, così come a Denis, o a Gimmy…io non so più cosa dirvi.
Ripeto: ci sono dei limiti oggettivi che secondo me sono sotto gli occhi di tutti. Poi, se quei limiti non li vogliamo vedere o non ci interessano, pazienza.
A parer mio Gianluca farebbe meglio a concentrarsi sulla scrittura: il canto non fa chiaramente per lui.
E seconda cosa, dovrebbe iniziare a scrivere in maniera molto più personale…perchè in questo disco c’è Jon Bon Jovi nell’ombra sin dalle prime due note…
allora io non mi permetto di giudicare le intenzioni di jacopo nello scrivere la recensione, se a lui l’album è piaciuto voglio credergli e buon per lui, figuriamoci.. ma a mio avviso si sta parlando di un lavoro di livello veramente basso ….lui ha una voce che è un rantolo, e l’impressione che mi comunica è solo quella dell’amatorialità …continuo a dire che con gli italiani non ci siamo proprio… a parte i lionville..
C’è tanto da lavorare.
Alle volte potrebbe sembrare quasi che alcuni di noi si accaniscano volutamente contro la scena italiana, ma non è assolutamente così. Resto dell’idea che non si dovrebbe supportare la scena incensandola a prescindere.
Bisognerebbe anzi pretendere sempre di più, perché secondo me la base per costruire qualcosa di importante c’è: è già tantissimo che ci sia un gruppo di ragazzi appassionati del genere che sia fermamente deciso nel voler sfondare con grande passione e forza di volontà.
Ma ripeto, il risultato va analizzato con freddezza e distacco.
Credo siamo d’accordo sul fatto che nessuno di noi voglia criticare Iacopo: anche io sono convinto che il disco gli sia piaciuto. Ma l’amicizia esercita la sua influenza anche a livello inconscio. Io per primo mi troverei in difficoltà ad essere così crudo nel giudizio di un qualcosa creato da un caro amico.
Io no !!! Puoi essere anche mio fratello Ma se fai una cazzata te lo faccio notare.
Non è una questione di scena italiana che deve crescere, la scena c è ed è anche buona , semplicemente ogni tanto qualcuno tura fuori una cagata, può capitare anche le grandi band sbagliano ogni tanto quindi non ne farei una tragedia ma dare quasi 90 a sta sola mi lascia perplesso molto perplesso.
Mah, Mark…
Sul fatto che la scena italiana possa definirsi giá come “buona”, io avrei tanto da dire.
Per me non può assolutamente considerarsi come “buona”, almeno al momento.
Come ha fatto notare Leonardo, a me son piaciuti solo i tre album dei Lionville. Ed anche quello dei Mindfields mi ha molto impressionato. Ma per il resto nulla.
Secondo me si sbaglia nell’approccio, si sbaglia negli intenti, si sbaglia proprio nella concezione di “pezzo aor”, e si sbaglia conseguentemente nel modo di costruire un pezzo AOR.
Il solo Stefano Lionetti, lo ribadisco ancora una volta, sembra avere un talento, una tecnica, una preparazione ed una cura per il dettaglio di carattere superiore.
Mmmh il mio riferimento era riferito ad una scena più ampia in generale non limitata solo all’ aor. Quest’ultimo è già limitato di per sé.
Ah, ecco, no, no… Io mi riferivo esclusivamente alla scena Melodic Rock.
Concordo con te che la scena Metal italiana, ad esempio, sia infinitamente superiore. Anzi, la definirei sicuramente di livello “professionistico”.
Io dico solo.. Hungryheart, Wheels of Fire, Raintimes, Soul Seller, etc, etc.. poi oh, sarò campalinista io…
Sentito due pezzi, veramente bruttarello e amatoriale. Concordo purtroppo con Bontropi e Mark
A te Giorgio terruzzi ti fa una pippa Giovanni:-):-):-):-):-)
Ragionamento cristallino.
un abbraccio mark…..compra i northward ….grande disco
io la penso così (e voi liberi di pensarla diversamente eh..): prima che Denis inventasse MR.it, non si parlava così tanto di melodic rock italiano. O meglio, se ne parlava magari, ma nelle stanze segrete dei siti maggiori. Noi siamo nati, Denis mi corregga, per cercare di creare una scena, dando ”supporto” (meglio dire, dando spazio) a chi aveva magari meno voce di altri.. e nel bene o nel male (per meriti poi molto poco nostri) questa scena si è creata, e diversi gruppi italiani oggi suonano con regolarità, e a supporto di realtà musicali storiche. Sono nate label, tante label, e si sono fatti molti concerti che mai avremmo immaginato. E sono nate molte band e tanti progetti italiani.
Siamo diventati (quasi) tutti amici, o conoscenti. Ci salutiamo tutti per nome, band, colleghi, fans, addetti ai lavori, etc etc.. E per anni vi ho sentito urlare: EH, MA FRONTIERS NON PRENDE MAI ARTISTI ITALIANI.. quello era l’orgoglio che ci ha fatto nascere come movimento musicale.
Ora invece vi vedo tutti uniti a gettare merda su quasi tutti. Scusate ma non vi capisco. La nostra gioia è sincera, e mai pilotata. Quando recensiamo o anche solo sentiamo un disco AOR italiano siamo contenti, felici come bimbi. Sappiamo che anche solo un frammento di quella produzione (e qui voglio essere presuntuoso) è anche un pelino merito nostro. Un CD melodic rock italiano io lo sento un pochettino come figlio anche mio, anche di Denis, anche di chiunque altro ne scriva o parli. Non fraintendetemi, ma la nostra parte credo l’abbiamo fatta sempre, e bene.
Quindi, da vicedirettore, dico apertamente che MR.it andrà avanti dando tanto, e nel caso anche tutto, lo spazio che meritano i tricolori, anche i più piccini, i più sconosciuti, i più boh, aggiungete voi. Firmo, come tanti altri, è venuto fuori dal nulla e ci ha colpito il cuore. La sua musica ci piace davvero, non gli lecchiamo il culo, ne lui fa lo stesso con noi, potete stare tranquilli.
Volete parlare di canale privilegiato per gli italiani? Ecco, già questo mi va più bene, per i suddetti motivi. Ma non siamo dei venduti (neppure in amicizia.. credo che Gianluca non sapesse neppure che avrei recensito il suo album), e se avessimo voluto bocciare questo disco, beh, lo avremmo liberamente fatto.
E qui c’è tutta la diversità di approccio alla Musica nostrana (in specie Melodic Rock) che ci divide, ma che allo stesso tempo è il sale della discussione :-)… quindi mi verrebbe da dire: niente di nuovo sotto il sole. Va bene così. 🙂
Però io direi che così come tu rivendichi la vostra indipendenza ed imparzialità come recensori, anche a me piacerebbe che voi addetti ai lavori rispettaste il parere di parte della platea (…che non deve necessariamente avercela con la scena italiana perchè il giorno non ha di meglio da fare che lanciarle letame addosso…): credo che, molto semplicemente, possa non piacere il 90% della produzione italiana, senza doverne fare per forza un affare di Stato.
Forse, di tanto in tanto, sarebbe il caso di chiedersi “…ma perchè non piace quello che facciamo?!”…
Soprattutto se la cosa è oramai sistematica.
Anche perchè, e qui parlo a titolo personale, vi è stata più e più volte ripetuta dimostrazione di come il nostro apprezzamento per questo o quel prodotto abbia avuto talvolta toni addirittura entusiastici.
Perchè non accade, nel 90% dei casi, con un disco italiano?
Magari ogni tanto bisognerebbe chiederselo…anzichè puntare subito il dito contro la platea spietata e senza cuore.
a me non sono piaciuti i vostri toni.. troooooppo aggressivi.. tutto li. Accetto critiche e pareri opposti, figuriamoci..
Ma mi dispiace se sia trapelata una presunta aggressività, perché non è mai così.
Purtroppo quando si dice che una persona ha una brutta voce, o che un album sia molto brutto, si assume un tono molto crudo che può sembrare aggressivo, ma credetemi, non c’è aggressività da parte mia.
Dico solo senza mezzi termini quello che penso.
Credo per Mark sia lo stesso.
Noi discutiamo tanto perché siamo molto appassionati. Diversamente non scriveremmo certi pipponi da psicanalisi.
Capisco che per l’autore possa risultare affossante leggere critiche che in cinque minuti distruggono il lavoro di mesi…ma questo fa parte del gioco, e chi fa musica lo sa.
sottoscrivo in toto
Non ho ancora ascoltato questo “Rehab”; probabilmente lo farò nei prossimi giorni, ma indipendentemente che sia buono o brutto, io vi suggerisco “Radio Silence” dei Roxanne. Un signor album!
Giovanni, nella solita ebrezza che mi hai fatto provare nel leggere il tuo commento c’è solo una nota stonata…: secondo me sei romanista! ahuahuahuahau 🙂
E’ che sono ancora in stato di euforia per il goal di CR7, caro! Altrimenti facevo partire la rissa calcistica! 😀
tranquillo …..la juve e’ forte……peccato che resta la juve….ahahahahah
quindi e’ propio ufficiale: ci hanno preso per i coglioni…..no cana’!!ci hanno preso per i coglioni….no cana!!e che chezzo mi avete preso per i coglioni…..cit. allenatore del pallone ….lino banfi……..chi capisce capisce….un abbraccio a tutti e buona cena
non l’ho capita ^^
Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii che caciara che fate…ma non avete nient altro da fare?!?!?
Iacopo continua con le recensioni che va bene cosi…Giovanni dacci dentro con il defibrillatore….Mark tu vai in palestra che te stai a sgonfiare…e tu Bontropi vai un po a fancu…BEEEEEEEEEEEEEEEEEEPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPP 🙂
Peace & Love!
Ahahahahaua, sì, io vado ma tu devi venire a farmi compagnia! 😀
🙂 🙂
… purtroppo per problemi personali non riesco più a essere troppo presente sul sito… però leggendo l’ennesima polemica sotto ad una recensione di un Italiano mi viene da dire, un po’ come la platea ci ha detto che tanto si sa come vanno le recensioni qui per un album Italiano, che ormai da parte nostra si sa come saranno i commenti sotto di una recensione italiana… 😀 E’ una battuta, non voglio offendere nessuno… 😉
Però tutte le volte che esce una recensione di certi artisti italiani o di artisti legati a certe label (diciamo alle label Italiane??? 😀 ) puntualmente i toni si accendono come se fossimo dei venduti… Sinceramente noi continuiamo e continueremo per la nostra strada e confermo e sottolineo quello che ha detto Iacopo… MelodicRock.it è nato come CANALE PREFERENZIALE PER DAR VOCE AGLI ITALIANI… e, modestia a parte, ma da quando noi abbiamo iniziato a far risaltare alcuni artisti italiani all’estero stranamente si sono accorti che esisteva anche una scena melodica Italiana… e ormai la pompano più all’estero di quanto non facciamo noi su queste pagine (che forse anche questo vorrà dire qualcosa sulla “qualità” della nostra scena? 😉 ).
Inoltre da quando abbiamo aperto il sito nel giro di pochi anni anche su altri siti (o riviste) ben più blasonate di noi c’è stato un “ritorno al melodic rock” e ricordo che, per quanto ce la mettiamo tutta per far funzionare questo sito nella maniera più professionale possibile, siamo sempre e solo degli APPASSIONATI e non dei professionisti… quindi nel caso, se non piace lo stile che abbiamo su queste pagine, nessun problema, esistono altri posti dove probabilmente l’argomento è trattato in maniera più professionale… ne prendiamo atto e soprattutto non obblighiamo nessuno a leggere le nostre recensioni che poi ricordo sono sempre pareri personali e non legge scritta… 😉
belle parole, anche condivisibili ma ci vuole tanto ad ammettere ogni tanto che si è presa una cantonata su una recensione??? 87/100 dai su……..è proprio sulla votazione così alta per un disco sufficiente che è venuta fuori la polemica .
cmq per me discorso chiuso .
A parte il fatto che avrei davvero voglia di leggere i toni entusiastici che vengono utilizzati all’estero per album come questo, e che sbandierate voi e, nel peggiore dei casi, addirittura i diretti interessati…quasi a voler giustificare la superiorità della platea estera rispetto alla platea italiana, brutta, sporca e cattiva.
Poi il “noi, qui, si fa così: se ti va bene, ok, altrimenti ciao…” ti fa passare davvero la voglia di commentare da qui fino al 2099, tanto è infantile e semplicistico.
Resto dell’idea che alcuni album, e correlate recensioni, non andrebbero neanche commentati.
Errore mio nell’averlo fatto: in questo sbaglio sicuramente io.
Bontropi… giusto alcuni che ho trovato in giro… 😀 😀 😀
… ma probabilmente facciamo tutti parte della stessa mandria di Lama
Be visti questi link dovevate dare mooooooolto di più in sede di recensione al buon Gianluca…he he he…che poi la cosa che mi fa morire sono le pose da duro che esterna nelle foto…amachoooooooooo 🙂
PS Essendo tutti lama facciamo la gara a chi sputa più lontano?!?!? 🙂
È terrificante. Davvero.
Io non avevo idea che ci fosse questa gente a recensire all’estero.
Allora no, dai, mi rimangio tutto: l’87 di Iacopo è assolutamente oro colato in confronto alle cose che ho letto in queste recensioni.
Comunque dai, non me ne voglia il caro Gianluca.
Sono sicuro che lui vivrà bene lo stesso anche senza il gradimento del solo Bontropi.
Steve Perry e Firmo non mi sembrano autori di uno stesso genere… o almeno, di uno stesso stile di rock melodico…
Commento che non fa una piega. Ho ascoltato un paio di pezzi del ragazzo a me non piacciono in nessuna maniera ma anch’io gli auguro le migliori fortune e per quanto mi riguarda poteva essere nato o a Patterson nel Nj o a Leeds il giudizio sarebbe stato lo stesso.(nota per alberti: Ritengo gli Elektradrive una delle migliori rockband italiane…a più di ventanni Big City mi fa saltare ancora sulla sedia). D’altronde però anche se il voto fosse stato influenzato dal rapporto di amicizia non ci vedrei tutto questo scandalo anzi…trovo coraggioso supportare un amico e difenderlo dalle altrui critiche…come scriveva Dumas padre “…il coraggio merita sempre rispetto anche da parte dei nemici…”alla fine credo che qui dentro pochi si lascino influenzare da una recensione.
concordo su gli elektradrive ma ho forzato il paragone volutamente ….anche per me sono stati il nostro top a un certo punto
Elektradrive sfondate un portone aperto…ma x per me il loro top disco è DUE…
vi state scannando a bomba su sto disco 🙂
mi schiero dallla parte di bontropi e company, secondo me Gianluca dovrebbe dedicarsi alla stesura dei pezzi + che al canto.
registro assolutamente stretto e una voce che non piace per nulla, incapace di variare dalle note alte a quelle basse.
qualche pezzo carino di per se c’è, ma questo disco non può essere da 87 !!
55, 60 a voler essere generosi.
non sono d’accordo su chi dice che la scena italiana non è a livello professionistico, molti dischi carini sono usciti: Lionville, Perfect View, lo stesso room experience, wheels of fire, elecktradrive e altri
essential simply man<<<<
La title track mi gasa.
Il video di Heartof stone e’ simpatico.
Non l’avevamo ancora capito sai…
Mi spiace ma pure io sono del partito del “NO”; qualche canzone con un buon songwriting cè, ma manca quel “quid” che fa differenza. Passa tutto abbastanza stancamente, senza variazione di marcia. Peccato.
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa
Steve Perry è la voce del genere melodic rock, e forse uno tra i migliori cantanti della storia della musica moderna. Ritrovarlo nuovamente sulle scene, ad oltre vent’anni dal suo improvviso addio, è a tutti gli e […]
Tanto di cappello per la veramente splendida recensione Mezza… al di la del voto io questo album comunque già lo Amo… 😉
Disco che ho già ascoltato 4,5 volte , senza dilungarmi , parte bene ma poi mi si affloscia, troppo intimo e scarsamente arrangiato ( con un neal schon a fianco le cose potevano venire meglio). Poi è vero che manca quel quid in più che renda i brani memorabili.
Voto 6,5
Sì, concordo decisamente anche io sul fatto che Iacopo abbia perfettamente centrato recensione, voto e riflessioni a margine.
Il disco è molto bello, ci sono prezzi in cui la classe cristallina di Steve emerge prepotentemente, la produzione è valida, gli arrangiamenti mi piacciono parecchio (…non capisco la critica di Mark…), ma…
Ma.
Manca il ruggito.
Manca quella bomba che ti aspetteresti di ascoltare con Neal, Ross, Jonathan e Steve…
Mancano i Journey.
78/100 anche per me.
Bentornato Stivino bello.
Concordo sulla produzione, degna di nota, e sugli arrangiamenti
Mi sono avvicinato al seguente album con molto timore visto che STEVE PERRY non è soltanto un autentico mito per chi ama l AOR ma anche il mio cantante preferito di sempre.
Onestamente non mi aspettavo un album memorabile e così (purtroppo) è stato visto che questo TRACES è un onesto album di pop rock dalle molteplici influenze, suonato discretamente ma con pochi (veri) sussulti.
La voce del nostro pur avendo perso tanto in estensione e cristallinità sa ancora trasmettere emozione (e questo non è poco) ma quello che mancano sono proprio i pezzi che dopo un inizio decisamente interessante (No Erasin e Most of All i miei preferiti dell album) si perde tra brani piacevoli ma non certo da ricordare.
A dire il vero debbo anche dire che i due precedenti solisti di SP a mio parere sono assai distanti qualitativamente dalla navicella Journey pur essendo migliori di questo TRACES (ma forse era prevedibile).
Sto qui a scrivere e descrivere ma tra me e me mi dico…ma chi se ne frega…il grande Steve è tornato…e questo (forse) basta…e allora gioite gente…gioite!
Sono in linea con quanto scritto da Mimmo.
seconda parte di carriera che pero’ sara’ distante dal sound JOURNEY….questo nuovo traces ha a mio parere alcune tracce molto belle….grande voce come sempre ma manca di quell’AOR che ha reso famoso l’artista nella band madre!….non ce nemmeno un fascino chitarristico per lo piu’ sopito… anche john 5 strimpella una canzone piu’ vicina al grunge che al rockAOR….avrebbe potuto farci un bel solo convincente….ma….qui ci troviamo di fronte a un disco forse troppo maturo e serioso….e’ anche pero’ vero che tratta temi molto sentiti e intimisti!….
essential totally<<<
miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii …Angelo is back!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 🙂
essential2018…ottima recensione bro Iacopo…come sempre…nice man<<<<<