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Yuri Picasso

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 4 mesi fa

    SILENT TIGER è il nuovo capitolo nella carriera di Jean Funes, chitarrista e membro fondatore di Sound Of Eternity e Hearts On Fire.
    Coinvolto nel progetto anche il vocalist David Cagle.

    Si aggiunge a Jean e […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 4 mesi fa

    … e poi finirono gli anni ’80 e si portarono via uno dei più bei generi musicali che la storia ricordi… ma nessuno l’ha detto ai Crazy Lixx e noi ora ci troviamo sta figata di album per le mani!
    No perchè d […]

    • Stavo attendendo la recensione di “Forever Wild” ed eccomi subito a commentarla!
      Era da “New Religion” che non mi filavo (+ di tanto) i Crazy Lixx.
      Con questa uscita tornano alla grande, anzi alla grandissima!
      Ci sono canzoni mediamente di livello (se proprio dovessi trovar il pelo nell’uovo, direi che il lento è un po troppo scolastico).
      Io sono letteralmente al tappeto ogni volta che ascolto la bellezza dirompente di “EAGLE”; a mio avviso, candidata a canzone dell’anno in ambito melodic rock.

      • Per me il pezzo TOP è Never Die (Forever Wild)… ma tutto il disco è una vera cannonata!

        • Bella anche “Never Die…”
          Nelle strofe,”Eagle” mi ricorda gli H.e.a.t;il refrain e la struttura della canzone sono da ABC della melodia.
          Ovviamente De gusti bus

    • Anzitutto qualcuno dica ad Elisa che Denis ultimamente è troppo arrapato…la cosa mi spaventa!

      Detto questo, non posso che concordare su tutto: il disco è tamarro, ignorante, arrapato e tracotante…ma ci piace proprio per questo! Erano anni che non si sentivano melodie così, e con questa attualità nei suoni e negli arrangiamenti.
      I Crazy Lixx sono riusciti nel piccolo miracolo di fare un disco spudoratamente 80s, nel 2019, e che non sa di 80s! Assurdità nell’assurditá.
      Confermo il voto ed aggiungo che It’s You, se fosse stata pubblicata nel 1988, sarebbe passata alla storia.

      Bravissimi.
      Altro disco che ho già acquistato.

    • Rinati col penultimo, scommessa folle vista la necessità di innestare due nuovi chitarristi (e che chitarristi – alla faccia di Andy Zata che ha abbandonato per gli Inglorius ma è stato fatto fuori a sua volta). Comunque con i nuovi chitarristi via il rockaccio di Riot Avenue e dell’ibrido disco omonimo, già il penultimo suonava 80′ in maniera clamorosa, sembrava un’operazione di laboratorio tipo il riesumare i dinosauri in Jurassic Park; sul nuovo si superano perché come dice Bontropi il disco è 80′ ma non 80′, oramai se senti un pezzo loro sai che sono i Crazy Lixx e quindi capisci di essere in un “passato-presente”. Non so se è il loro migliore perché il primo (e pure New Religion) era clamoroso, ma questo ormai ha raggiunto un bilanciamento tra sound, composizione, personalità e perizia che li consegna tranquillamente ai posteri come una tra le band hard rock melodico svedese migliori dell’ultimo decennio.

    • Addirittura disco da consegnare ai posteri………i soliti esagerati…..tanto lo comprano un 4 ……Cmq disco che ho avuto modo di ascoltare una cinquina di volte , scorre bene , ottimo suono ma alla fine non mi resta granché ( sarò io , sarà sta caldazza infame boh) non mi sembra nulla di così eclatante.
      Un 7 cmq ci sta tutto.

    • X me disco da almeno 98/100… noi cresciuti a pane e hair-metal questo è un ritorno ai fasti degli anni80 più puri… meravigliosi…ho preso tutta la discografia così cell’ho doppia ma almeno li ho finanziati!

    • L’avevo detto che era il disco dell’anno…….

    • A me sempre piaciuti…non vedo questo Forever Wild come qualche cosa di clamoroso ma un proseguo di una discografia decisamente vincente…ovviamente senza esagerare…Never Die (Forever Wild) brano TOP…ancora una volta bravi Crazy Lixx…..

      • Son con MImmo per il brano TOP di quest’album… sulla discografia uno scivolone sicuro per il sottoscritto l’han preso (Riot Avenue)… per il resto tanti alti e bassi, ma con gli ultimi due album direi che si parla quasi solo più di alti!

      • ahhhhh mimmooooo…..uno colto musicalmente come te che ascolta i crazy lixx????…ma per piacere …non ci credi nemmeno tu….dovevi sentire al metalitalia che spompaggine che avevano…ahahah

        • diciamo che i Crazy Lixx sono la mia valvola di sfogo…he he he…e cmq hai scassato con sti WET…miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…du balleeeeeeeeeeeeeeeeeeee…capra capra capra capra capra

    • 94???????…maddai suuuuu Denis…94 lo puoi dare ai TREAT….o ai WET ma non ai Crazy Lixx ….fanno pena!!! ….una band fine a se stessa che copia solo lo street anni 80 senza metterci un briciolo di talento suo!….all’inizio con vic zino erano riusciti a fare un ottimo debutto con loud minority ma peccava di una produzione scandalosa…poi….quasi il nulla…una serie di canzoni che possiamo definire… inconcludenti!!!!.anche al metalitalia di giugno son stati scandalosi….spompi come pochi!

      • 94 agli ultimi WET non riuscirei a darlo neanch’io… 😀 😀 😀

        • ti ricordo che all’ultimo WET avete dato 93 ed e’…. un voto scandaloso se dai 94 a questi quattro bimbi minchia…..quello dei wet e’ sopra almeno una spanna quindi ai crazy lixx dovresti dare al massimo 80!…non c’e’ proporzione tra i vostri voti!

      • vabbo..fine a se stessa una band che solo con New Religion ha tirato fuori un capolavoro che manco le band storiche nel 99,9% dei casi sono riuscite a concepire…poi parlare di street con una band che di street non ha praticamente nulla (perchè in sostanza si poteva e si può parlare di street quando la produzione era/è scarna, non ci sono cori di un certo tipo ecc ecc) fa capire come il giudizio sia molto superficiale

    • Non particolarmente originali, ma dannatamente efficaci.
      Davvero un bel disco, tendono a ripetere la stessa formula ma va bene.
      Con Riot Avenue provarono a ingrezzirsi, scontentando l’ audience.

    • i crazy lixx mi ha sempre dato la netta sensazione di essere perfetti … a metà .. cioè la loro immagine, la loro musica ..si rifanno ad uno street- melodic rock molto ottantiano, e quindi va benissimo … purtroppo però mai sono riusciti a sfoderare pezzoni della madonna … come poteva essere stato into the wild per i vega..in più qualche passo l’hanno fatto come riot avenue ..new religion fu però un album notevole ..maraglio e melodico come piacciono a me..poi in effetti non si sono piu ripetuti su quei livelli .. invece questo forever wild è ottimo, ci sento energia nuova .. e finalmente due pezzoni (anche se non ai livelli di into the wild) come weekend lover, con quell’apertura melodica tastierosa prima del ritornello mooolto leppardiana, e never die, molto molto anni ottanta … quindi direi ottimi crazy lixx ..e mi piace ricordare la loro amicizia e collaborazione con kristine la mia adorata regina del retro synth wave ..forever wild il miglior album dal 2010 a questa parte .. credo che sarà tra i miei top 3 album 2019.. gli eclipse chiamati a rispondere ……

      • Quoto per Kristine, mi pare che col tempo le barriere tra Hard Rock melodico e Retro Synth Wave si stiano pian piano assottigliando

      • a me invece hanno sempre dato la netta sensazione di essere cloni e non combinare nulla di originale…ma nemmeno con il suono che rimane obsoleto figuriamoci le canzoni!

    • Una delle poche band capaci di superare il momento di revival che a metà 2000 produsse centinaia di gruppi sleaze e simil-glam durati un attimo, e crearsi una carriera credibile. Non sempre hanno partorito album all’altezza dell’ottimo debut, ma dopo una fase di stallo ultimamente stanno buttando fuori dei bei dischetti. Questo è a mio avviso il più carino del “nuovo corso”. Non sarei andato oltre all’8.5, ma io sono abbastanza tirchio di voti… 😉

    • Per adesso ovviamente uno dei miei dischi top dell’anno…il fatto di somigliare in alcuni passaggi in maniera scandalosa agli h.e.a.t. ovviamente aiuta…comunque disco che difetti non ne ha e in questo periodo è già tanto

    • Preso a scatola chiusa….ovviamente mi piace, ma lo trovo inferiore al precedente ed inferiore a New religion che rimane il mio preferito. Essendo troppo derivativi mi stancano alla svelta…

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 4 mesi fa

    Se amate l’AOR e negli ultimi anni non avete vissuto da eremiti in un qualsiasi luogo sperduto di questo (o altro) pianeta probabilmente saprete benissimo chi sono i FIND ME… ma, per dovere di buon recensore, è […]

    • Ahahaha, beh, dai, facciamo qualche meritato complimento al Denis, e diciamogli che finalmente anche le sue recensioni mi piacciono molto…ed è diventato perfino più misurato nell’assegnazione del punteggio.

      Diciamo che anche io colgo del buono in questo disco: gli hooks ipermelodici ci sono chiaramente tutti, i ritornelli (per buona parte) anche, la voce di Robbie è sempre unica e stellare…
      Purtroppo la produzione è ancora molto altalenante.

      Alcuni tappeti sonori mi hanno ricordato le grandi musiche che riecheggiavano all’interno dei videogiochi programmati per Amiga 500 (Turrican II fu incredibile…), ed è assolutamente un complimento.

      Uno dei progetti sicuramente con maggiore qualità in Frontiers.

      Piacevole.
      78/100

    • Cestinato …….sempre la stessa inutile e noiosa musica.

    • Torno ad essere (finalmente) in linea con quanto scrive Bontropi 🙂 sul contenuto di questo “Angels in blue”.
      PRO: la bellissima voce di Robbie
      CONTRO: la copertina e una “produzione altalenante”.

    • come ho già scritto in precedenti commenti questa terza opera dei find me non mi ha convinto.. un paio di pezzi carini ma nulla che abbia resistito piu di un mese nella mia compilation da macchina.. la seconda opera era fenomenale, talmente bella che in alcuni pezzi, per nitidezza melodica, avevo scomodato confronti con alcune bands sacre eighties tipo strangeways o giant ..ma qui invece non ci siamo ..sono sempre loro..la voce di robbie è sempre spettacolare..ma l’ispirazione manca del tutto..i pezzi sono banali, sciatti..svolgono il compitino e dopo poco tempo, ripeto, cadono nel dimenticatoio.. purtroppo, aggiungo, perche i find me erano uno dei miei punti fermi del melodic rock …per ora, svaniti nel nulla…

      • Meno drasticamente ma in parte concordo… dopo il secondo album questo è un mezzo passo indietro… i brani non sono male ma, se non in un paio di casi, mancano di presa sull’ascoltatore…

    • voce strepitosa… produzione altalenante come al solito

    • Per me un buon dischetto, nulla di eclatante ma un album che scorre bene bene grazie (e soprattutto) all ottima voce del nostro Robbie e a qualche brano decisamente sopra la media (Waiting for a lifetime nettamente la mia preferita).

      PS Denis ma che succede?!? Stai facendo una dieta a basso contenuto di zuccheri?!? 🙂

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 5 mesi fa

    Nati dallo scioglimento dei gloriosi White Sister, autori di due albums AOR a dir poco clamorosi (l’omonimo del 1984 e Fashion by Passion di due anni dopo), i TATTOO RODEO capitanati dal cantante / bassista D […]

    • Disco della Madonna… songwriting di primo livello, interpreti di gran classe. Diverso nel genere, non nella qualità, rispetto ai già clamorosi White Sister. Da avere.

    • Mmmmm …..Io sto disco devo averlo da qualche parte in casa………

    • Per il sottoscritto un buon album ma nulla di clamoroso…ai tempi godevo con bel altri dischi 🙂

    • Tell Me Why fa venire la pelle d’oca: semplicemente fantastica.

    • tell me why bellissima … ma il disco è abbastanza mediocre… blues rock …. con l’aor non c’entra niente….e soprattutto non c’entra niente con i fenomenali white sister …….

    • Anche per me questo disco è “Tell me why” e poco più…Sorry

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 5 mesi fa

    Per la prima volta, da quando faccio parte del cast di MelodicRock.it (grazie Denis), sono a recensire due uscite discografiche consecutive di una stessa band.
    Era il 20/08/2018 quando terminai la recensione di […]

    • QUELLE fauci se le può permettere solo una band……………i TYGERS OF PAN TANG ,questi non son degni neanche di metterci un cucciolo.

    • Mennen sara’ stato impegnato con la reunion degli Zinatra.
      Perdere il cantante al secondo disco non e’ cosa positiva.
      Lindstrand l’ abbiamo visto al Frontiers 2018 con i Cruzh, se la cavo’ bene.

    • Decisamente troppo vintage per me: nei suoni e nell’artwork.

      Passo.

    • ovviamente a me è piaciuto ..così vintage ..così anni ottanta .. come i midnite city, però, manca il pezzone della maddonna ..tutti brani carini che però dopo un pò rischiano di cadere nel dimenticatoio… lavoro discreto però….e di questi tempi ci si può accontentare….

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 5 mesi fa

    Patreon è una nuova piattaforma di crowdfuding che consiste in una sorta di abbonamento mensile di finanziamento in cambio dell’accesso privilegiato a contenuti esclusivi limitati ai soli donatori.
    Attraverso […]

    • Su Patreon ci sono tante realtà interessanti.
      Sul disco oggetto di recensione non posso esprimermi più di tanto, dato che ho ascoltato solo i due pezzi inseriti nel player sottostante.
      Sempre su Patreon, però, c’è il mio gruppo preferito, e spero che un giorno possano arrivare alla meritata pubblicazione di un album di inediti, perché li trovo impressionanti, e perché lei è una bomba atomica.
      Sono Sershen & Zaritskaya

      • ascolterò!

        • Sono da brividi tutte le cover…ma Welcome to the Jungle, il Mashup dei Metallica, Whole Lotta Love e Is This Love sono irreali, secondo me…

          • Daria Zaritskaja è fuori scala su tutto… voce e… presenza. Direi inspiegabile il fatto che l’album di inediti da te auspicato non esista già…

            • Ma che bomba è?!? Non sentivo e non vedevo roba del genere da anni…
              Sono rimasto folgorato.

              In Separate Ways mi ricorda la magia di Steve quasi più di Arnel…e la cosa è pazzesca, perché lei è una donna.
              Poi Soldier of Fortune, Livin’ On a Prayer…

              Boh, le case discografiche dovrebbero saltare addosso a questi ragazzi.

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 5 mesi fa

    Signori, stappate la vostra Birra migliore (o il solito Champagne se siete un po’ più fighetti raffinati…) perchè qui c’è da festeggiare! Perchè un album come questo Dyadic dei nostrani Alchemy ci (ri)porta ad […]

    • 600 Sporting Rossa Abarth del 1998,
      con alettone, presente! Beveva benzina a litrate ogni volta che pestavi sull’acceleratore, li mortacci sua! 🙂

      Sto ascoltando il disco e per il momento non mi esprimo, ma la batteria è puro fustino del Dixan rinforzato da quello del Dash.

      • Ho evitato di citare le 500 / 600 sporting anni ’90 perchè quelle erano veramente roba da fuori di testa… un pezzo di lamiera che pesava quanto una scatola di fagioli (vuota) con un motore che lo portava a prestazioni assurde… o sapevi quello che facevi o non ti durava una settimana… infatti quei due modelli sono stati la palestra per tanti piloti quando la Fiat faceva ancora i campionati monomarca… Grande Bontropi!!!
        Per il commento sulla batteria… meriteresti di perdere una ruota mentre sferragli in giro con la 600 Abarth… 😀 😀 😀

        P.s.: ti ho dato un “+” per la 600… 😀 😀 😀

    • Era una macchina veramente assurda: purtroppo al tempo non capivo quasi nulla di macchine, e la presi solo perché era incredibilmente figa (aveva le cuciture in rosso di un volante in pura pelle…).

      È durata dieci anni. Poi la diedi via e non seppi più chi la prese… 🙂

    • 90 esagerato ma il disco merita per quello che ricordo……l ho ascoltato un po di tempo fa…..Non male 75 ci sta tutto.

      • Voto a parte per me è un gran bell’album e soprattutto questi sono una gran bella speranza anche dal vivo… visti alla A Melodic Rock Night e sono stati sul palco veramente una cannonata, si sentiva il profumo di “band” (e non è poca cosa)… hanno fatto veramente spettacolo coinvolgendo il pubblico… bravi bravi

    • Personalmente non mi hanno impressionato più di tanto, anzi li ho trovati nettamente inferiori ai Twelve Back Stones, soprattutto a livello di songwriting. Ed ovviamente sul versante produttivo, che anche in questo caso non brilla particolarmente, rendendo molto spiacevole l’ascolto.
      Ancora una volta la batteria è oscena: il rullante sembra avere lo stesso suono di un timpano da 16. È scandalosa questa cosa.
      Oltre al fatto che, non lo so, sarò sordo io, ma non sento piatti, charleston e ride.

      Al di là di tutto l’ho trovato un disco estremamente noioso, che non riesce mai a richiamare l’attenzione dell’ascoltatore, e che non ha mai un guizzo di brillantezza.
      La voce del cantante, inoltre, è molto brutta e totalmente inespressiva, finendo con l’appiattire tutto il materiale proposto.

      Per il momento bocciati.
      54/100

      • Diavolo porco se hai rotto le palle co sti black……e va bene darò loro un ascolto…..mmiiiiiiiiichia :-):-) 🙂

      • ha ha ha… Bontropi, ero sicuro che lo avresti bocciato (però 54 per questo lavoro a mio parere è proprio cattiveria gratuita… 😀 )… i gruppi italiani ti danno l’orticaria… 😀 😀 😀 A parte gli scherzi, io tutti sti problemi di batteria ecc. ecc. non li sento… anzi, come già per gli album dei DZ qui secondo me si è fatto un gran lavoro in fase di produzione… ma si sa che se ci infiliamo in sto ginepraio non ne usciamo nuovamente più… 😀 😀 😀

        • La produzione è stata da sempre l’unico aspetto, di una opera musicale, che credevo potesse considerarsi di carattere “oggetivo”: della serie “se una produzione è bella, deve esserlo necessariamente per tutti…”.
          Purtroppo ho imparato che anche sulla Produzione c’è chi la vuole cruda, c’è chi la vuole cotta, e chi addirittura preferisce il Granbiscotto. Detto questo, tutte le mie certezze sulla produzione sono crollate quando un mio amico ebbe il coraggio di dirmi che la produzione del Black Album dei Metallica faceva cagare…
          🙂

          In ogni caso non ce l’ho con i gruppi italiani, Denis: proprio Bullfrog e Twelve Back Stones mi sono piaciuti da morire.
          Anche il pezzo dei Wheels of Fire mi é piaciuto molto (e sono curioso di ascoltare il resto…), e poi ovviamente l’ultimo Hardline, che ascolto a distanza di settimane con grande piacere (Percudani è troppo bravo…).

          Insomma, la roba italiana che mi piace, e tanto, c’è. È poca, ma c’è. 🙂

    • Ho ascoltato un paio di pezzi e ho gradito.
      Non so se abbiano quella marcia in piu’ di cui parla Denis nelle sue metafore automobilistiche, da approfondire.

    • Amazing bros

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa

    Gli Uncledog sono una rock band padovana attiva dal 2008 che è ritornata sul mercato discografico nel febbraio 2019 con il suo secondo album Passion Obsession, disponibile nel catalogo dell’etichetta Vrec (e […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa

    Becoming è il titolo del secondo album in studio della band pesarese dei Twelve Back Stones, realtà hard rock attiva sul territorio dal 2012. Il disco è edito dalla label Vrec Musiclabel.

    Influenzati da […]

    • Per ora ho ascoltato i primi quattro pezzi, e sono estasiato.
      Porca bestia, quanto sono Cult!!

      Copertina bellissima.

      Tornerò.

    • Confermo in toto quanto di buono detto di questo disco, che, a quanto pare, mi cago soltanto io.

      Trovo che il disco sia bellissimo, e loro sono tutti di una bravura notevole: mi è piaciuto il cantante, con la sua impostazione molto gotica, molto “Cult” fase Love.
      Ci sono dei riff di chitarra bellissimi e cattivissimi. Produzione d’alto livello. Varietà nei pezzi e totale assenza di riempitivi.

      Per me promosso a pieni voti. E senz’altro meriterebbe maggiore attenzione.

      Da assaporare su un’autostrada, di notte, completamente da soli in macchina…

      88/100

    • Il singolo ha un bel tiro, niente di nuovo ma apprezzabile.
      Dovrei approfondire anche in virtu’ della vicinanza geografica.

    • Nota di merito anche per i Twelve Back Stones.

      Contattati tramite la loro casa discografica, mi hanno ricontattato personalmente per farmi sapere che sarebbero stati ben disposti a mandarmi una copia del loro album completo di autografi ed addirittura primo Ep aggiuntivo.
      Prezzo da veri amici.

      Bravi, disponibili e davvero delle gran persone.
      Se il loro disco vi piace (e secondo me si tratta di una delle più belle pubblicazioni di questo 2019..), compratelo direttamente da loro. Ne vale la pena.

      • Avrai talmente rotto i maroni alla label che te l’han mandato direttamente sopra cada col drone:-):-)
        Cmq disco validissimo e bello nulla da dire.
        Tu invece quelli che ti consiglio io non li caghi proprio vabbè, poi che sino rompi coglioni prova a sentire i FOREVER omonimo.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa

    Vi racconterò una storia. C’era una volta, in un tempo non troppo lontano, un giovane pipistrello che, appena svegliatosi dal suo lungo sonno diurno, si era affacciato dalla sua grotta, pronto per spiccare il […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa

    Alzi la mano chi avrebbe mai pensato che l’italianissima Frontiers Music avrebbe un giorno pubblicato un album in studio di un numero uno della musica internazionale come Alan Parsons (non limitandosi “soltanto” a […]

    • Recensione magistrale Iacopo, io però da fan sfegatato vado un po’ più giù col voto e mi fermo a 70 / 75. È un disco che ho ascoltato una decina di volte , il suono richiama le vecchie atmosfere ed è cosa buona ma nel prosieguo dell’ascolto ci sono momenti di stanca , avrei preferito un po’ più di dinamicità con una componente elettro space che è stata sempre nelle corde di Alan .
      Vi è un predominio di brani soft che non mi prendono più di tanto, sono cantati molto bene da tutti , Alan compreso ma chissà che disco sarebbe stato con woolfson (rip) Lenny zakatek o John Miles……qui invece mi sembra che si sia fatto un compitino con tanto mestiere e poca verve e se doveva essere il disco di commiato beh ci si poteva sforzare un po di più.
      Ps da 100 suoni e produzione come da prassi per uno di nome Alan Parson.

    • Io ancora mi sto trastullando per il suo concertone al FFestival…per questo Secret ci risentiamo poi….

    • Non ero contento di loro come headliner al Frontiers. Invece e’ stato un bel concerto con suoni perfetti.
      Il disco scorre piacevolmente, pur non essendo un fan di queste sonorita’ , ho gradito.

    • Ammetto qualche momento di stanca però i due singoli sono veramente molto belli, soprattutto l’ultimo As Lights Fall. Tutto sommato un gran bell’album che forse come diceva Mark avrebbe benificiato di un paio di brani più elettro/space… per me 80 è il voto giusto!

    • E qui per me vale un po lo stesso discorso fatto per il disco di Michael Thompson…non è sicuramente il miglior lavoro di Alan Parson (anche perchè personalmente preferisco il suo periodo più prog) ma questo The Secret è un lavoro di gran classe, suonato e prodotto in maniera esemplare (e non poteva essere altrimenti) e con una serie di brani che scorrono via piacevolmente fino alla perla finale I Can’t Get There From Here ,una ballata a dir poco stupenda.
      Per me è sempre un piacere accogliere una nuova uscita discografica a nome Alan Parson e spero di non dover aspettare anni per il suo prox disco.

      PS Denissssssssssssssssssss….ma il report del FFestival quando Kaiser arriva????

      • Ma veramente! È più lento lui di un bradipo imperatore! 🙂

        P.s.: ho visto le foto del Rock Temple Festival, e sono indeciso sul Mezzano: è il sosia di Frank Bello o è la controfigura di Sylvester Stallone ne “I Falchi della notte”?!

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa

    Con l’ingresso in pianta stabile nel gruppo del nostro connazionale Mario Percudani, gli Hardline dell’iconico cantante Johnny Gioeli riescono a inserire l’ultimo tassello mancante al loro rinnovato puzzle […]

    • L’inevitabile 91/100 di Iacopo, mi verrebbe da dire … 🙂
      Battute a parte, non ho ancora ascoltato nulla se non il primo singolo (incolore) e la cover dei Queen (pessima), quindi mi riservo di formulare un giudizio completo nei prossimi giorni.

      Sull’opportunità di utilizzare il monicker “Hardline”, resto della mia opinione.
      Questi non sono gli Hardline.

      • addirittura pessima? ^^

        • Pessima perché questi ragazzi si sono fatti carico di un compito al di là delle proprie forze, Iacopo.
          Come già ebbi modo di dire in passato, i Queen sono incoverizzabili, e scegliere un pezzo orchestrale come Live Forever, con un arrangiamento assurdo, con una voce ed una tonalità inarrivabile per chiunque (lo stesso Seal lo ammise al Freddie Mercury Tribute…), equivale ad andare al suicidio.
          Il pezzo degli Hardline attuali è terribile sotto l’aspetto dell’arrangiamento (ma d’altra parte non posso fargliene neanche una colpa: i mezzi a disposizione son quelli…), e, cosa ancora più grave, Gioeli muore ad ogni alzata…per quanto il pezzo sia proposto in tonalità evidentemente più bassa.
          Buono l’assolo di chitarra.

          Da dimenticare proprio, a mio parere.

          • Intervengo solo per confortarti su un aspetto. La tonalità è originale, quindi non abbassata. Penso che i mezzi da discutere non siano proprio i nostri. Per il resto le opinioni sono opinioni e va benissimo così. A presto:-)

            • …allora avreste fatto meglio ad abbassarla di un semitono… 🙂
              Alessandro, non cadere anche tu nell’errore di ritenere le critiche come delle offese gratuite. Perché non lo sono.
              La moltitudine di commenti che raccolgono le vostre pubblicazioni deriva dalla grande curiosità che c’è intorno a voi.

              Ti stupirà sapere che, come ha intelligentemente intuìto Iacopo, i primi due ascolti in successione di questo lavoro mi hanno letteralmente colto di sorpresa.
              Avete fatto un disco eccellente nei pezzi più arrembanti (Place to call home è un pezzo gigantesco), Percudani ha fatto un lavoro di riffing in stile Van Halen che mi ha fatto cascare la mascella per terra…e tu sei migliorato tantissimo sul versante della produzione.
              Il suono è bellissimo: finalmente avete curato batteria (ride e Charleston perfetti) e le chitarre. Non c’è più l’effetto sottovuoto.
              Anche nel songwriting non c’è più quella sensazione di copia-incolla: tutti i pezzi crescono e si sviluppano in maniera organica.

              Ma avete sbagliato tutte le ballad, piuttosto fiacche e poco riuscite nei ritornelli…tranne l’ultima, bellissima, “My Friend”.

              Sento che il disco si aggira intorno all’ 85/100…ma voglio ascoltarlo ancora.

              Ti ringrazio per la tua attenzione, anche se magari non hai molta fiducia nei mezzi di chi scrive…ma va be’: come dici tu “le opinioni sono opinioni, e va benissimo così”.

              A presto 🙂

              • Non hai colto il mio sarcasmo. Io non commento mai, mi fa solo sorridere che si dica “d’altronde i mezzi son quelli che sono” come se fossimo dei malcapitati. Mi fa davvero sorridere. Io raccolgo ogni critica, ma come ogni critica, la filtro e decido se può avere effetto su di me. Il mio termine di paragone sono vendita e i miei committenti (etichetta, band e così via) ma comunque mi fermo e leggo con curiosità, ma se prendessi ogni critica sarei spacciato, perdonami. Quindi a volte mi fermo leggo e sorrido, come quella tua frase. Ma ti ringrazio per aver apprezzato un disco a cui abbiamo lavorato tanto. Ci sono commenti stra positivi estasianti sulle ballad e distruttivi sui pezzi veloci fatti da altre persone. Cosa facciamo? Le opinioni rimangono opinioni per fortuna, il tutto sta a come si dice e come si ricevere. A presto:-)

                • Allora ti chiedo scusa, perché forse mi sono espresso male io: con la frase “non gliene faccio una colpa perché i mezzi sono quelli che sono…” non volevo assolutamente lasciare intendere che siete dei poveracci con mezzi a disposizione da terzo mondo.

                  Il mio era un riferimento alla produzione milionaria che fu A Kind Of Magic: I Queen già in quegli anni avevano mezzi a disposizione che in pochi potevano permettersi, e in Who Wants To Live Forever si avverte chiaramente.
                  Voi non potete avere a disposizione, in proporzione, i mezzi dei Queen: era in questo senso che intendevo “i mezzi son quelli che sono”…

                  Per il resto i vostri mezzi tecnici e produttivi sono assolutamente alla pari di quelli di altre scene ben più blasonate…anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, sul versante produttivo avete addirittura qualcosa in meno, e quindi meritate un plauso maggiore.

                  Credo che alla fine sia solo questione di sapersi spiegare con la giusta voglia ed il meritato rispetto. Quando ci sono questi elementi, il sarcasmo non serve… 🙂

                  Ancora tanti complimenti 😉

                  • Tranquillo:-) io avevo un sorriso positivo e tranquillo nel dire le cose. Sul fatto che i queen siano nell’olimpo mega assoluto ti do ragione. Sono a mio parere la miglior band di sempre. Come ho già detto, è un umile omaggio. Qualcosa voluto dall’amore per la band senza volersi paragonare a loro. A presto:-)

                • ….e poi perche’ non ho ancora ascoltato lalbum io ehhhh????? ahahah 🙂

      • non è questione tua opinione o meno. Non sono gli Hardline punto

    • Lo sto ascoltando…
      Ci saranno sorprese…

    • Piacere di risentirti su queste pagine Alessandro, il bontropi si rimangera ‘ tutto dopo aver sentito il disco, io l’ho ordinato dopo un solo ascolto e dico senza remore che siamo davanti ad uno dei migliori dischi degli hardline da quando sono tornati .
      La cover l’avrei evitata non perché brutta ma è inutile, i brani originali stanno in piedi da soli poi sul discorso moniker io ormai ho superato da un pezzo queste pippe mentali. Complimenti , gran bel lavoro che merita un 8 pieno.

      • Appunto 🙂

        Magari Alessandro dovrebbe darmi il tempo di ascoltare la prossima volta… 🙂

        Lo compro anche io. Credo sia il miglior disco in assoluto della c.d. “scena Italiana”, non me ne voglia il buon Gioeli se lo metto momentaneamente in secondo piano…

      • La cover è stato un omaggio che abbiam voluto fare. Senza grosse pretese ma con grande rispetto e umiltà:-) semplicemente quello. Grazie per i complimenti!

    • MI STO AMMAZZANDO DALLE RISATE…………..!!!!!!!

    • L’Anna è bellissima

    • Alessandro hai tutta la mia stima x trovare il tempo per leggere e commentare i nostri voti, critiche, lodi ai dischi qui recensiti.
      Complimenti per l umiltà dimostrata davvero.
      Il disco x me è un 75, migliore di danger zone, alla pari di human nature.
      Ho sentito che avete davvero ricercato in alcuni pezzi il sound di double eclipse, piu MR americano, meno di stampo europeo. Ed essendo la band nata da quella scena. L ho apprezzato molto.
      Leaving the end open Lo trovo cmq superiore, mi aveva colpito la personalità di quel disco in pezzi come start again e in this moment (che come pezzo lego molto a take you home).
      Bel disco cmq, bravi ragazzi e brava frontiers

      • Grazie Yuri. La realtà è che abbiamo una formazione che rema tutta verso la stessa direzione e penso si senta nel risultato un legame e un’alchimia maggiore tra gli elementi. LTEO è un grandissimo disco!

    • Per me un gran bel disco che trovo abbia un’anima ed un’alchimia più forti rispetto al precedente Human Nature… l’entrata nella band soprattutto di Percudani per me ha dato più stabilità e personalità tecnica al gruppo… Ramos lo adoro ed è sicuramente un “personaggio”, ma Mario Percudani lo trovo come feeling e stile anni luce più avanti… e qui si sente eccome… Marco Di Salvia è una belva (soprattutto in sede live) e va a sostituire un batterista che amo come Cesco Jovino facendo un gran lavoro.
      Vado anche oltre e dico che la bravura di questa band si vede anche in sede live… al Frontiers gli Hardline hanno secondo me fatto la loro migliore esibizione di sempre… band vera, belli compatti sul palco e con un frontman veramente eccezionale a tirare le fila di uno show sorretto però da tutta la band… roba di livello!
      Ultime due note sul disco, i pezzi che a me son piaciuti di più son proprio le ballate dove Gioeli tira fuori un calore dalla sua voce veramente toccante… questo giusto anche per rimarcare come si diceva sopra che i gusti son gusti e per fortuna non sono tutti uguali… 😉 Però devo dire che anche io non avrei sentito la necessità di una cover, soprattutto dei Queen che sono a parer mio “incoverizzabili”… e poi se proprio devo essere “cattivo” la scelta è caduta secondo me su uno dei pezzi più difficili da “coverizzare” della discografia dei Queen… ma resta un peccato veniale e l’omaggio è sicuramente da apprezzare… 😉

      • Io al FFestival durante l esibizione degli Hardline avevo occhi solo per la mia Annetta 🙂

    • Preso al Frontiers, disco bello carico.
      Sono ai primi ascolti, mi piace molto Take a chance con i suoi whoaoa.
      Percudani mi piaceva anche negli Hungryheart.
      II e leaving the end open non mi avevano fatto impazzire ai tempi.
      L’ arrivo a bordo di Alessandro ha giovato al gruppo.
      Dico questo perche’ un paio di amici al Frontiers hanno polemizzato sull’italianizzazione degli Hardline.
      Si sa che molti fans dell’hard aor sono esterofili.
      A me sto disco sta piacendo.

    • Sono ai primi ascolti. A primo impatto si sente l “americanizzazione” del sound, cosa che devo assimilare con calma.
      Mi piacciono: la carica dell’opener, “Handful of Sun”e il gusto delicato dell’acustica “This Love”, veramente bella, tanto da chiedermi o a chiedere direttamente ad Alessandro DV perche questa versione venga proposta solo per il mercato giapponese.
      Sulla cover dei Queen (come già detto da altri, inarrivabili), per ora non mi pronuncio.
      Ribadisco sono ai primi ascolti….. tornerò!

    • io mi chiedo che cosa c’è da assimilare ……manco fossero i cynic…….mah!!!!!!!

    • TOP 2019…essential totally<<<<<

    • Confermo in toto le prime impressioni.
      Disco assolutamente roccioso e perfettamente riuscito. Peccato per le ballad, che non mordono mai…a parte My Friend, splendida nel suo arrangiamento.
      Ci tengo a sottolineare che, per me, questo è il disco della piena esplosione di Percudani, che fino a questo punto non mi era mai davvero piaciuto, intrappolato da sempre in un guitaring troppo morbido, troppo scolastico…
      In questo nuovo album, ha un sound Vanhaleniano da puro godimento. E secondo me deve continuare su questa strada.
      Bravissimo.

      82/100

    • ….al di la’ dell’ ottima band in sede live composta da delvecchio, con elementi ben amalgamati al perno centrale a nome johnny gioeli questo album personalmente non mi trasmette particolari emozioni….le canzoni non sono brutte eh, ma manca sempre quello spunto che alzerebbe l’asticella!!!….asticella molto alta se pensiamo ai soliti double eclipse e HARDLINE II !!!!!…..Non mi sento dunque di stroncare il lavoro dei ragazzi ma trovo il disco complessivamente sul ….+ che suf!!!!….canzone preferita “out of time”!!!!!!

      • …..un plauso per la bella cover dei queen che trovo assolutamente all’altezza!!! Gioeli ha una voce piu’ maschia ma la interpreta alla grande!!!!….in fin dei conti va vista come un tributo e non come un possibile confronto….bontropi 🙂

    • Ero dubbioso, l’ho comprato dopo un veloce ascolto che mi ha dato ottime impressioni. Per me comunque Percudani ha dato nuova linfa al gruppo, che già con il precedente aveva fatto un lavoro egregio.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa

    Il mese di aprile 2019 credo verrà ricordato a lungo come uno dei periodi più prolifici e qualitativamente eccelsi della storia recente del genere rock melodico di puro stampo AOR. Dopo i ritorni dei Fortune e d […]

    • Per me album splendido!!!

    • grande classe ..i brani cantati da Larry king e Mark spiro sono più INSPIRED nn cè ombra di dubbio<<<

    • Classe da vendere ma ad un primo ascolto mi ha dato la stessa sensazione delle goccioline di acqua sul gore-tex , scivolano via senza lasciare traccia……..proverò a riascoltarlo togliendo quegli inutili interludi……..chissà.

    • Mi ricollego al commento fatto per il disco dei Fortune, e se da un lato Michael Thompson gode certamente di maggiore stima da parte del sottoscritto rispetto ai Fortune, dall’altro è evidente come questo disco si porti dietro le stesse problematiche che affliggono l’album dei succitati colleghi.

      E’ musica vecchia e stanca: nell’animo e negli intenti. Non mi stupisce che queste band, più o meno considerate “di culto” dagli addetti ai lavori e dai nostalgici più incalliti, siano state selezionate per la naturale estinzione.
      Ora tornano tutti, chi prima, chi dopo…chi è già al secondo o terzo album dal tanto sospirato come back, ma la sostanza non cambia: ne sentivamo davvero il bisogno?
      Per quanto mi riguarda la risposta è “no”. Thompson ha fatto un bel disco tanto tempo fa, come accadde per tante altre band della nostra scena musicale… ma è sufficiente per essere considerato “protagonista” della scena di ieri, e conseguentemente meritato protagonista anche della scena di oggi?
      A me queste operazioni di “come back”, più o meno accompagnate da toni entusiastici di vario tipo, fanno solo tenerezza….

      Album insulso ed inutile, per quanto mi riguarda.

      • A me fortune 2 è piaciuto , questo invece non mi prende poi io non mi faccio tante domande su un disco o sul motivo del come back l’importante che siano dei buoni dischi seppur non fondamentali ( e chi lo è oggigiorno) se ragioniamo così allora anche il come back degli hardline è inutile.

      • “E’ musica vecchia e stanca” -> allora amo la musica vecchia e stanca
        “ne sentivamo davvero il bisogno?” -> SI
        “ma è sufficiente per essere considerato “protagonista” della scena di ieri, e conseguentemente meritato protagonista anche della scena di oggi?” -> Si, finchè continuerà a fare album belli anche se da vecchi e stanchi
        “Vuoi bene a Bontropi?” -> SI, anche se è un po’ rompipalle con i suoi gusti musicali… 😀 😀 😀

        • Ahahahhaa 😀

          Senza Bontropi, sarebbe come non avere un’opposizione al Governo! Ammettilo! 🙂

    • Disco che scorre meglio senza interludi, da supersonic in poi i pezzi migliori con un finale in crescendo . Non sarei drastico come l’amico bontropi , dopo un po’ di ascolti si riesce ad apprezzarlo , al primo mi aveva lasciato indifferente. Flying without…..ballad d’altri tempi.
      Un 7 ci può stare.

    • Questo disco mi sta piacendo parecchio. Superiore a future past senza se senza ma. Anche gli intermezzi strumentali hanno un loro perché.
      Sia king che spiro davvero ispirati sulle vocals.
      Azzardo un 80 perché lo trovo anche molto coerente con il classico how long…

    • Quando si parla di Michael Thompson la prima parola che mi viene in mente è CLASSE ed anche in questo Love & Beyond la chitarra del nostro è semplicemente magnifica così come il livello dei musicisti coinvolti è veramente alto.
      I brani sono decisamente piacevoli anche se forse mi aspettavo qualche hit in più che però arriva sul finire di disco con la bellissima What Will I Be Without You.
      Effettivamente gli interludi vari appesantiscono un po il disco e personalmente al terzo ascolto ho deciso di segarli via.
      Un buon ritorno quello del nostro Michael che aspetto a breve con un nuovo disco in formato How Long…..

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa

    Ce l’ho fatta, ho trovato un bug nel sistema (da ora im-)perfetto che regola le recensioni qui sul MelodicRock.it. Si può dare più di 100 su 100 di giudizio a un album, arrivando fino a 999. Ottimo. Anche p […]

    • Guarda che il 1 aprile è passato da un pezzo…..cmq questo è un disco da 70 o anche meno, è inutile stare qui a menarsela …..disco veramente fiacco.ormai sono abituato alle vs esaltazioni e grida di giubilo:-)
      Ritengo di gran lunga più bello il doppio di Jimmy Waldo e Steven rosen “voices from the past” .

      • Concordo.

        Per me si va molto più in basso: disco da sufficienza piena, solo perché ben suonato e decorosamente prodotto, cosa che oggi costituisce una nota di merito in un panorama in cui le produzioni risultano essere sempre più raffazzonate e amatoriali.
        Ma per il resto, secondo me, c’è poco da gridare al miracolo.
        La disomogeneità di stile, di intenti e di progettazione è palese fin dal primo ascolto: sembra di trovarsi di fronte all’ennesima raccolta di scarti accumulati nel corso degli anni, fra le varie produzione che hanno visto per protagonista il buon Jim. E allora si cerca di copiare un po’gli Styx, un po’ The Storm, gli inevitabili Pride Of Lions dei primi due dischi (mai più ripetuti…), cercando di arruffianarsi anche il pubblico Aor più modernista, reclutando i Work Of Art, ma anche in questo caso il disco non decolla.
        A questo punto non può mancare l’operazione nostalgia, proponendo il feticcio di turno con Jimi Jamison alla voce, il quale di sicuro non si ritenne soddisfatto del brano in questione, dato che non fu mai pubblicato…

        Album che consiglierei ai soli malati di Peterik. Un po’come tutta la sua produzione solista più recente.
        A tutti gli altri auguro un felice ascolto nostalgico di uno dei veri capolavori Frontiers: Never Too Late del grandissimo Jimi Jamison…

        61/100

        • vi voglio bene, siete sempre degli attenti analisti, ma siete totalmente senza emozioni. Jim Peterik che si arruffianerebbe il pubblico più modernista? Pensi che uno come lui, che vive da non so quanti anni con le royalities anche solo di Eye of the Tiger, ne abbia bisogno? Hehe

          Ribadisco: qui ci sono pezzi che il 99,99% dei compositori AOR si scorda, altro che scarti! Passo e chiudo. Con affetto, cuori di pietra! 😉

          • Iacopo, ti voglio bene anche io… ma d’altra parte che motivo avrebbe Jon Bon Jovi di arruffianarsi i ragazzetti con delle pirlate moderniste come l’ultimo This House Is Not For Sale …?!
            Eppure l’intento è palese.
            Per me si tratta solo di business. Poco importa quanti soldi vogliano fare gente come Jon Bon Jovi o Peterik.

            Peterik (ma anche Jon Bon Jovi…), ed il suo songwriting, sono stati selezionati per l’estinzione molti anni fa, con due lampi costituiti dai Pride of Lions (anche se già lì si trattava di un revival…). Purtroppo si tratta di artisti che hanno già detto tutto quello che avevano da dire.
            Ma non è un fenomeno limitato a Peterik o al tanto (meritatamente) criticato Jon Bon Jovi: anche i Pink Floyd sono arrivati alla fine.
            Semplicemente c’è chi se ne rende conto, e si ferma con intelligenza, e chi pensa di poter andare avanti all’infinito.
            Chi sceglie la seconda strada, rischia di diventare ridicolo molto di frequente.
            Peterik per me è molto vicino al baratro con questo disco…

            Sì, purtroppo il cuore l’ho messo da parte molti anni fa. In questo ti do ragione.

    • Signori “cuori di pietra”… manco a dirlo… a me è piaciuto un botto perchè è un album che mi diverte e mi piace riascoltare (e non ditemi che è poco)… poi il voto è relativo… 😀

    • Sto ascoltando questo WINDS OF CHANGE da una decina di giorni e debbo dire che è un disco un po altalenante.
      L’album parte un po in sordina con due brani piacevoli ma non certo da tramandare ai posteri mentre (per fortuna) da Proof Of Heaven il disco inizia a decollare grazie a pezzi quali Sometimes You Just Want More (sempre grande il nostro Kevin), The Hand I Was Dealt, Home Fires e You’re Always There (che classe Jason…) anche se nella seconda parte del disco un paio di brani non mi hanno del tutto esaltato (a nome Kelly Keagy e fratellini Nelson).
      Che dire…dal grandissimo JIM mi aspetto sempre tanto (forse troppo) ed in questo disco ritrovo solo in parte la sua capacità di creare fantastici hit anche se (sia chiaro) rispetto alle altre uscite del mondo AOR questo disco sta cmq una spanna sopra….

    • 5

    • esempio di talento e classe…100 100 100<<<<

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa

    Una volta ho fatto un sogno. Sfrecciavo la sera lungo una highway costiera americana a bordo di una Camaro del 1986 rossa fuoco. Ricordo il profumo della brezza marina, e palme altissime lungo una promenade […]

    • Mi ha riportato indietro di 30 anni, o forse anche di 20 anni, ai tempi degli Harlan Cage. Un bel come-back, di professionisti fedeli a se stessi.

    • Ero scettico, ma mi è piaciuto molto…

    • Riascoltando quel capolavoro di Never Too Late di Jimi Jamison, riflettevo sul fatto di come proporre qualcosa di classicissimo, ma con sensibilità e suoni moderni ed attuali sia appannaggio di pochi privilegiati fuoriclasse.
      Questo album dei Fortune è intrappolato nella sua stessa dimensione di rassegnata nostalgia: suoni sincopati e del tutto anacronistici, melodie morbide ed ingenue, voce talmente anonima da non riuscire a distinguerla fra quelle dei millemila singer americani degli anni 80…

      Per me si tratta di un noiosissimo, ennesimo, episodio di inutile revival…
      Rivival di cosa poi, mi verrebbe da chiedere…
      I Fortune non sono mai stati dei fenomeni, e non lo diventeranno certo oggi…

      55/100

    • Da menaje

    • Devo ancora ascoltarlo, in giro ne ho letto un gran bene…….

    • Larry Green invece per me è riconoscibilissimo e sempre grande…io adoravo gli Harlan Cage e questo è comunque un lavoro più che discreto. Ma Overload non è Halway home degli Harlan Cage?

    • Allora….disco da prendere come un piacevole ritorno al passato , copertina molto bella in tema con il precedente lavoro di anni fa, è un disco che si mantiene su discreti livelli per tutta la sua durata, per me un 7 se lo merita.
      Ora vi chiedo , è da intendersi revival come dice il paisa ‘ bontropi o potevano seguire la strada presa da ( un nome a caso) gli Europe? Io ritengo che entrambe le strade siano fattibili poi è chiaro c è chi riesce ad essere “datato ” ma moderno vedasi i the nightfly orchestra.

      • Io sono dell’opinione che saper creare un sound fresco, al passo con i tempi (e magari, allo stesso tempo, con un occhio di riguardo per il passato…), sia prerogativa di pochi eletti.
        I Europe hanno fatto una scelta coraggiosa, ma a mio modo di vedere la scelta fatta non ha giovato in termini di freschezza e attualità….anzi i Europe di oggi suonano incredibilmente vecchi e datati.
        Paradossalmente é molto più attuale a livello di sound una band estremamente furba ed intelligente come i Treat….

        E poi ci sono gli anacronistici cronici come i Fortune, che pensano di essere rimasti al 1985.

        Chiaro che queste considerazioni variano al variare delle proprie aspettative musicali, così come della propria cultura musicale.

        Sicuramente avrete capito che per me bisogna saper guardare sempre avanti.

    • 75.
      Ho apprezzato davvero tanto questo 2. E lo apprezzero ancora x un bel pezzo.
      Il disco si discosta da tanti altri dischi usciti in quest anni, scritti col copia e incolla, anche di act storici, e mantiene la personalità della sua band. Si, sembra un disco dell 85, ma io rimango dell idea che una band, deve fare quello x cui è diventata famosa, a volte evolvendosi, altre volte, quando le uscite discografiche Sn poche, rimanendo fedele al suo sound.
      Brava frontiers e bravi fortune

    • io apprezzo la voglia di restare nell’85 …. ma sono d’accordo con bentropi sul fatto che i fortune non sono mai stati un gruppo di punta nemmeno nell’85 ..quindi il lavoro non mi ha entusiasmato….. sulla diatriba europe-treat … quale strada intraprendere …. europe da vergognarsi …. e lunga vita ai TREAT!!

    • Bel disco, concordo con Iacopo.
      La musica non ha data di scadenza, questo Aor cosi’ classico spero vivra’ per sempre, anche con nuovi dischi, come questo.
      Ricordiamo che Larry Green ha fatto lavori bellissimi, insieme Roger Scott Graig con gli Harlan Cage.
      Graig pur non essendo piu’ nella band e’ coautore di 7 pezzi su 10.
      Poi Top Gun una delle colonne sonore piu’ belle di tutti i tempi, bellissima Through the Fire, cantata dal nostro Larry.
      Bel ritorno , voto 80 (preso al Frontiers, sono ai primi ascolti).

      • Fede brutto fetente gli hai portato via il cd al Bendo al FFestival….aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂

        • Osta e’andato esaurito. Alcuni titoli li avevano esauriti gia’ il primo giorno (avevan tolto le coperine dal banco) non so quali.

    • Questo II è un gran bel successore a quel must che fu FORTUNE del 1985 grazie anche ad un sound e una voce riconoscibilissimi (grande Larry) ed autentico marchio di fabbrica a nome FORTUNE.
      Per quanto riguarda i brani del disco peccato per una seconda parte meno brillante rispetto la prima che contempla autentiche chicche come Shelter Of The Night e Freedom Road.
      Un ritorno in grande stile per i bravissimi FORTUNE (anche dal vivo) e speriamo solo non dover aspettare altri 30 anni per un loro prox disco.

    • L’ho sto assaporando con calma e, ascolto dopo ascolto, mi sta piacendo. Suoni sicuramente non moderni, ma averne di suoni vintage ma così ben fatti. Canzoni come “Shelter Of The Night”, “Overload” e “What A Fool I’ve Been” valgono da sole il biglietto.
      Dopo il grandioso album dei Roulette ecco, in coda, i Fortune!
      Ps Mannaggia che non mi sono fatto prendere il cd all’ultimo Frontiers!

    • ottimo comeback…molto fedele e sincero<<<

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa

    Sensazionale il nuovo album del power-trio hard rock anni ’70 italiano Bullfrog, gruppo attivo nel veronese dal lontano 1993 e tornato nei negozi nel 2018 con il prezioso disco High Flyer, licenziato dalla […]

    • Non li conoscevo.
      Ho iniziato ad ascoltare questo disco pensando di trovarmi di fronte al solito disco di plastica.

      Boia cane. Sono al terzo pezzo e sono già in piedi sul tavolo…
      Ho paura che sia per me il momentaneo disco dell’anno.

      Produzione in analogico: mi ci giocherei la casa…
      Si sente in un modo che non so dirvi.

      Tornerò.

      • Già preso tempo fa , gruppo che seguo dagli esordi, pensavo non trovasse spazio su queste pagine (plauso a Iacopo) da tempo abituate ai suoni di plastica purtroppo. Voto che confermo in pieno.

        • Io ci sono rimasto di sasso. Ma che disco è?!?!

          Tra l’altro anche il precedente mi sembra clamoroso…ora gli faccio subito un ordine! Gli chiedo se mi mandano delle copie autografate!

    • Di ritorno da una serrata sessione di listening durata più di tre giorni, posso dire con assoluta certezza che questo è per me, almeno fino ad ora, il disco dell’anno.
      Riprendendo la chiosa finale di Iacopo, mi sembra davvero assurdo come questa band sia passata praticamente inosservata dalla scena internazionale e dai “grandi” osservatori e intenditori musicali di rango internazionale.
      È con un tocco di sana polemica che mi sento di dire che mi sembra davvero ridicolo esaltare quasi unanimemente delle pippe gigantesche come i Greta Van Fleet, senza sapere che esiste una band come i Bullfrog, band di altro livello e categoria.

      Grandissimi.

      95/100

    • Ragazzi, vi confermo che i Bullfrog spediscono copie autografate per chi fosse interessato.
      Potete contattarli tramite mail inserita nel loro sito ufficiale.
      Il prezzo, tra l’altro, è da veri amici.
      Io, per il momento, ho preso High Flyer e Clearwater.

    • Mi sono finalmente arrivati a casa High Flyer e Clearwater: confermo assolutamente quanto di buono detto per i grandissimi Bullfrog.
      Mi stupisco davvero di come una band così strepitosa, con dei dischi all’attivo assolutamente fenomenali, non abbia ancora ricevuto le giuste attenzioni.
      Secondo me stiamo parlando di musicisti dalle qualità tecniche gigantesche. Sono tutti bravissimi, ma ho un debole per le parti di chitarra, così “Jimmy Page” da far impallidire perfino lo stesso Jimmy.
      E poi, che produzione! Un sound così esplosivo e definito, con suoni perfettamente aperti, grassi e appaganti, è veramente raro da ascoltare oggigiorno.

      Ripeto: Bullfrog – Greta Van Fleet 5-0, e palla al centro.

      • Semplicemente perché se non hai qualcuno che cura i tuoi affari in molteplici aspetti non hai possibilità di farti conoscere nonostante oggi sia più facile tramite i social, il tuo 5 a 0 per me vuole dire che i Greta van fleet con un disco fanno il giro del mondo e fanno pure sold out i ns bullfrog sono a quota 5 dischi e se li filano in 4 .

        • Assurdo, davvero.
          Io non riesco a separarmi da questi due album meravigliosi (…ho già detto a Silvano che presto comprerò anche Beggars & Losers…), ma mi chiedo: come è possibile?!?
          Non stiamo parlando di robetta così, stiamo parlando proprio di album pazzeschi. Qualcuno dovrebbe accorgersene.
          Frontiers dovrebbe metterli sotto contratto immediatamente.

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