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Stefano Gottardi ha commentato l'articolo MelodicRock.it – Best Of 2018 5 anni, 8 mesi fa
Come sapete ho una piccola etichetta discografica. Per evitare di essere accusato di conflitto di interesse nel caso in cui avessi inserito qualche “mio” disco, e per non lasciare fuori dalla classifica qualche lavoro dei “miei” che a mio giudizio meritava di esserci, ho preferito astenermi. 😉
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa
Chitarrista nei primi sei dischi degli Hardcore Superstar, Thomas Silver ha fatto parte di uno dei gruppi hard rock di maggior successo degli ultimi anni, quelli in cui era più difficile emergere dai bassifondi […]
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa
Per molti gli Electric Boys sono solo quelli di “All Lips And Hips”, singolo estratto dal primo disco su Atco del 1989 Funk-O-Metal Carpet Ride, il cui video ha goduto di un certo successo ai tempi d’oro di MTV […]
Recensione impeccabile….disco che sto ascoltando spesso , concordo col voto ed è prossimo all’acquisto.
Mi complimento per l’attenzione data in questo sito al disco e soprattutto alla recensione… Insieme a Marco mendoza per me il mio top… Piccola postilla essendo un collezionista di tutta la loro discografia questo per me è uno dei loro tanti centri
A mio avviso, uno dei migliori album del 2018 in ambito hard rock classico. Una bella scoperta. Ottima recensione ed azzeccatissimo il riferimento a Joey Tempest solista in “You Spark My Heart” che assieme a “There She Goes Again” sono tra le mie canzoni preferite.
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa
Attivi dal 2003, i viennesi Reverend Backflash si sono creati un piccolo zoccolo duro di estimatori ed un giro di contatti che li ha ripetutamente portati a suonare in posti come Svizzera, Germania, Ungheria, […]
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Kenny Leckremo – Spectra – Recensione 5 anni, 10 mesi fa
Ed è un peccato perchè se no sarebbero davvero una figata i commenti. Capisco che si possa essere in disaccordo con una valutazione, ma non andrebbe mai dimenticato che dietro ad una firma in calce a una recensione c’è una persona che ha speso il suo tempo ad ascoltare e scrivere, e che tutto merita fuorché commenti maleducati. Ben venga, inv…[Leggi tutto]
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Kenny Leckremo – Spectra – Recensione 5 anni, 10 mesi fa
Nè? Sebbene la gente leggesse, perchè le statistiche del sito lo confermavano, nessuno commentava su Roxx Zone, sono stato spiazzato anche io venendo qui. Alla fine mi fa piacere, quando qualcuno fa un commento educato e costruttivo ovviamente. Non è sempre così purtroppo, ma pazienza… 😉
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Queen: Bohemian Rhapsody diventa "the most-streamed song" del XX secolo 5 anni, 10 mesi fa
io ho 40 anni…
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Red Dragon Cartel – Patina – Recensione 5 anni, 10 mesi fa
L’ho prenotata in effetti, ma è in stand by perchè sto ancora cercando di provare a capire il disco. Non sono riuscito a farmi un’idea precisa dopo pochi ascolti come accade di solito e ho deciso di parcheggiarlo per qualche giorno e riprovare col senno di poi. E’ cmq uno stimolo, sono io il primo ad essere curioso di cosa scriverò perchè al mom…[Leggi tutto]
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Queen: Bohemian Rhapsody diventa "the most-streamed song" del XX secolo 5 anni, 11 mesi fa
Vero. Per questioni anagrafiche io sono partito da Greatest Hits II nel 1991. Era appena scomparso Freddie, un compagno di classe lo aveva, gli toccò praticamente duplicarlo in cassetta a tutti… che bel ricordo 🙂
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Red Dragon Cartel – Patina – Recensione 5 anni, 11 mesi fa
Pur essendo un estimatore di Jake E. Lee, e pur avendo apprezzato il primo disco, dopo aver sentito i singoli la voglia di approfondire non m’è venuta. Almeno per adesso. La recensione di Alberto, però, non è l’unica positiva che mi è capitato di leggere…
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Trench Dogs – Year Of The Dog – Recensione 5 anni, 11 mesi fa
“…La loro MUSICA è infatti riconducibile a QUELLA di artisti come Faster Pussycat, Hanoi Rocks, Vain, Dogs D’Amour, Jetboy, Quireboys…”
Mi pare chiaro che l’accostamento non fosse qualitativo, ma soltanto stilistico.
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
Nati nel 2017, i Blind River prendono a prestito il loro monicker da una tragica leggenda legata alla contea inglese di Kent, risalente al quindicesimo secolo. Sono formati da musicisti che hanno associato il […]
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
I Trench Dogs si formano nel 2013, dopo un’impegnativa sessione di “heavy drinking” in un pub nel sud di Stoccolma, Svezia. Condividono la passione per il rock and roll e per band come The Heartbreakers, Hanoi Roc […]
ma……accostare questi cinque bambiminchia a nomi quali VAIN…Hanoi o quireboys mi sempre molto, ma molto, azzardato!!!!….inoltre questo album ha pochi pregi… canzoni inconsistenti e produzioni volutamente retro’ ma anche scalcinate e inconcludenti….urge del talento frizzante che qui e’ latitante!!!!
“…La loro MUSICA è infatti riconducibile a QUELLA di artisti come Faster Pussycat, Hanoi Rocks, Vain, Dogs D’Amour, Jetboy, Quireboys…”
Mi pare chiaro che l’accostamento non fosse qualitativo, ma soltanto stilistico.
Forse non da 80, ma il disco è piacevole. Festaiolo e ben suonato. 🙂
L’atmosfera è quella degl’anni d’oro!
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Joe Perry: annullato il Tour autunnale 5 anni, 11 mesi fa
Meno male!
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
Un bel digipack, con cover artwork a tema hockey su ghiaccio e booklet completo di foto dei musicisti e testi dei brani, presenta la prima fatica della Robert Rodrigo Band intitolata Living For Louder. Il disco […]
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
“Prima di ogni concerto ci raduniamo in cerchio, poggiamo ognuno la propria mano su quella di un altro e gridiamo: riportiamo in vita l’arena rock”! Così si è espresso il chitarrista Ande Braun in una recen […]
D’accordissimo con la recensione… che peraltro attendevo da tempo, in quanto l’album, uscito già da qualche mese, mi è sembrato da subito uno dei migliori del 2018 in ambito hard rock. Anthemico, melodico, orecchiabile, strutturato, ben cantato, suonato e prodotto. Poco da rilevare sul versante originalità (ma non è da gruppi così che la si pretende), ma molto in termini di divertimento, anche dopo ripetuti ascolti. Concordo, il loro miglior album, ad oggi…
Disco già assimilato da un po’ e come detto in un post precedente e a conferma delle ultime conclusioni di Stefano è senza dubbio il loro miglior disco. Maturi!!!!!
Veramente un bellissimo album, sicuramente trai migliori del 2018, però forse il precedente mi piace leggermente di più.
no questi proprio non mi dicono niente ..
Bella recensione; a me è piaciuto anche il precedente “Generation Goodbye”. Su questo “Ecstasy” io metterei una lode sul lento “Still Around”.
Premetto che non li ho mai seguiti, quindi ho ascoltato solo questo disco, incuriosito dalla recensione di Stefano.
Non mi hanno convinto.
I pezzi sono sicuramente dal forte impatto melodico…talvolta perfino troppo per i miei gusti: la sensazione è che si cerchi troppo spesso il mega ritornellone che ti si stampa in testa e non ti lascia per settimane. Il problema però è che, così facendo, si finisce col diventare troppo tarantellanti e perfino banali. Alcuni cori non sfigurerebbero ad una sagra di paese.
Anche a livello strumentale mi sarei aspettato molto di più.
Sul versante “produzione” li ho trovati troppo pompati, volutamente “effettati”: il cantato sempre con questo eco di fondo che dovrebbe conferire enfasi, soprattutto nei cori, ma che rende tutto così “robotico”.
Mi è piaciuta molto solo Still Around.
Per il resto li definirei i Five Finger Death Punch dell’hard rock.
62/100
Torna ad ascoltare black metal dei venom così non rompi la minchia argghhhh :-):-) :-):-) 🙂
Ahuaahahauaha 🙂
A proposito lo so che è presto ma che intenzioni hai per whitesnake def leppard il 19 giugno????
Vorrei proprio esserci, carissimo…se prendo il biglietto, ti avviso e rockeggiamo insieme! Ma quel recchia del Mimmo?! Resta a casa a fare la calza?
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Hank Von Hell – Egomania – recensione 5 anni, 11 mesi fa
Sì, diciamo che quando l’intera redazione di Roxx Zone è stata assorbita da Melodicrock, Denis sapeva che avrebbe trovato anche gente coi gusti un po’ diversi, magari spostati verso il glam/sleaze/rock and roll come il sottoscritto. Ed era entusiasta della ventata di novità che la cosa poteva portare! Da me aspettatevi sempre anche cose un po’ ri…[Leggi tutto]
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 12 mesi fa
Sono trascorse otto primavere da quando Hank Von Hell (aka Hank Von Helvete, al secolo Hans Erik Dyvik Husby) ha lasciato i Turbonegro dopo diciassette anni di onorato servizio, per provare ad uscire dai suoi p […]
Cosa dire…i Turbonegro sono una delle mie band preferite di sempre, per la loro storia epica (fatta di cadute e di clamorosi come back: memorabile il loro come back concert…), per le loro canzoni (Get It On, Age of Pamparius, Are you ready for some darkness…), per la loro attitude, per la loro sconfinata passione per la musica e per l’entertainment più puro. E Hank é sicuramente una delle figure più controverse ed allo stesso tempo affascinanti della musica punk-rock. Credo sia un miracolo che sia ancora vivo…
Ascolterò prestissimo questo album che ho atteso per anni. Lo ascolterò con grande attenzione e vi saprò dire. Intanto stamattina mi porto in macchina Apocalypse Dudes…
Non so se lo ascolterò ma la copertina è orribile.
Sono riuscito a ritagliarmi diversi spazi nell’arco della giornata in cui ho potuto esaminarlo con attenzione.
Questo è un disco fenomenale.
Non mi divertirvo così da chissà quanto tempo. È un album con il quale “buttarsi via” come se non ci fosse domani.
Pazzesca l’energia che riesce a trasmettere. 10 pezzi, 10 cannonate. Produzione perfetta, potentissima e travolgente.
Ma i pezzi, soprattutto i pezzi lasciano a bocca aperta: Blood, Bum to bum, Bombwalk chic sono delle bombe atomiche.
Ed anche il pezzo posto in chiusura, che non ha convinto Stefano, secondo me è stupendo quanto a melodia ed atmosfere…per arrivare poi all’incredibile accelerazione finale che non ti aspetti.
Piccolo grande capolavoro di Hank.
Non so se tornerà con i Turbonegro, lo spero…ma se sforna dischi del genere, siamo tutti contenti.
Disco Hard Rock dell’anno.
100/100
Ehhh addirittura!!!! Vabbè torno tra un po’.
Vai, vai! Ma poi il lavoro alle chitarre?! Sono pazzesche! Che riff fanno!?
Che disco, che disco!
…. se è così andrò ad ascoltarlo.. togliendo la copertina da Itunes .-)))
Giulio, secondo me la copertina è bellissima…devi un po’ calarti nella logica di Hank. Oltretutto credo che abbia un significato recondito…
Pensavo di ordinare il bellissimo vinile in arancione, ma ho paura di come possa sentirsi.
Comunque è una coproduzione Sony Music/Century Media. Avranno fatto le cose in grande anche per il vinile, o almeno lo spero.
Ottimo in giornata lo ascolterò. Poi sarò curioso di vedere il tuo commento sui ROXANNE
Lo ascolterò al più presto…appena mi passa il fomento per il disco di Hank! 🙂
Tra l’altro il video di Bum to bum è qualcosa di fenomenale!
Cit. Copertina che ha un significato recondito ……..seee un bel vaffa!!!!!
Arggggggghhhhhh
Ahahahah 🙂 … secondo me proprio agli ex compagni!
Tra la recensione di Stefano e la sbrodolata di Bontropi… mi sa che faccio un salto anch’io ad ascoltarlo… 😉
Stefano però sa sicuramente che questo disco non è propriamente da platea melodic rock, eh… 🙂
Quindi potrebbe essere che a molti di voi non piaccia.
Per conto mio, sono nel fomento totale: ieri me lo sono portato anche in palestra con Spotify e ha davvero un effetto dopante! Ahahha 🙂
Ora sono in fissa anche con i Gluecifer.
Stefano, che disco era Automatic Thrill?! Da antidoping anche quello!
Sì, diciamo che quando l’intera redazione di Roxx Zone è stata assorbita da Melodicrock, Denis sapeva che avrebbe trovato anche gente coi gusti un po’ diversi, magari spostati verso il glam/sleaze/rock and roll come il sottoscritto. Ed era entusiasta della ventata di novità che la cosa poteva portare! Da me aspettatevi sempre anche cose un po’ ricercate (anche molto più di questa), m’è sempre piaciuto scavare nell’underground. Cmq mi fa piacere se c’è qualcun altro che apprezza, come te ad esempio. 😉 Gluecifer sarò onesto: non mi hanno mai fatto impazzire, ma Automatic Thrill effettivamente merita!
Secondo me, più c’è varietà di generi, meglio è per noi e per voi.
Anche se le recensioni diventano tante, pian piano ascoltiamo tutto (…io sicuramente…). Ad esempio non ho ancora avuto modo di ascoltare l’album di Dion Bayman, ma lo farò senz’altro.
Ho ascoltato velocemente il nuovo dei Roxanne, consigliatomi da Giulio…e ne parleremo quando ci sarà la recensione… 😉
Il singolo bum the bum parte bene, poi sfocia in un ritornello innocuo. Per il resto ho ascoltato solo 2 pezzi, non e’ il mio genere.
finalmente l ho ascoltato pure io; buon lavoro in fase di produzione ed album divertente, ma non da passare negli annali. Sono d accordo con Federico sul singolo Bum The Bum.
Che dire …..al secondo pezzo l ho messo in wish list …..Hank-turbonegro 3-0 e palla al centro.
Ti ho mai detto minchiate io??!! 🙂
Tante di quelle volte!!!!!! :-):-) :-):-) 🙂
Ahuahauhaha 🙂
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Hercules – On The Radar – recensione 5 anni, 12 mesi fa
Grazie, carissimo!
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo The Cruel Intentions – No Sign Of Relief – recensione 6 anni fa
Certamente, l’ho anche visto in giro a qualche concerto… 🙂
Non mi ha preso …..
Mi trovo in linea con quanto scritto da Stefano: questo nuovo album di Silver è un lavoro molto complesso, che a tratti potrebbe risultare perfino “snob”, tale e tanta è la ricercatezza delle melodie e dei suoni in genere.
C’è però qualcosa di magnetico in questo album che riesce a catalizzare l’attenzione dell’ascoltatore, e che induce quindi a molteplici ascolti.
Fra le sonorità citate da Stefano aggiungerei anche un tocco potente dei Sister Of Mercy, troppo spesso dimenticati e colpevolmente sottovalutati.
Un album difficile, dunque, ma che regala grandi soddisfazioni, una volta che sia stato adeguatamente assimilato.
84/100
Mi accodo a Bontropi “Album complesso!”