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Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Temple Balls – Untamed – recensione 5 anni, 6 mesi fa
Modificato (migliorato?) nella produzione, un po’ più moderna, e forse un pelo meno diretto del clamoroso debut (uno dei dischi rivelazione del 2017 IMHO), questo secondo parto dei finnici Temple Balls mantiene un alto livello qualitativo. La mano di Jona Tee in cabina di regia si sente, il disco si divide fra influenze hard rock classico e metal…[Leggi tutto]
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo The End Machine – The End Machine – Recensione 5 anni, 6 mesi fa
Come ho scritto, SECONDO ME non ha un pezzo bello. Ritengo abbastanza superfluo scervellarmi per rispondere alla tua domanda: resterebbe un giudizio soggettivo e certamente opinabile 😉
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo The End Machine – The End Machine – Recensione 5 anni, 6 mesi fa
Posso dire che, pur essendo suonato da musicisti che apprezzo, questo disco secondo me non ha un pezzo bello?
Ormai l’ho detto… 🙂
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Bullfrog – High Flyer – Recensione 5 anni, 6 mesi fa
Confermo, molto bravi live. Conosco uno di loro, ci si incrocia ai concerti da una vita…
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa
Nel vedere questa recensione qualche lettore distratto potrebbe domandarsi: “mi sono perso qualcosa”? Sgomberiamo subito il campo da equivoci: non vi siete persi nessuna reunion o pubblicazione inedita del gru […]
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Giuda – E.V.A. – recensione 5 anni, 7 mesi fa
Se qualcuno dovesse essere curioso, il disco si può ascoltare qui: http://www.brooklynvegan.com/italian-glam-punks-giuda-blast-off-on-new-album-e-v-a-stream-it/ 🙂
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo A New Frontier Of Rock: nuovo grande progetto di Frontiers 5 anni, 7 mesi fa
Pescione d’Aprile, oserei dire… 😀
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa
Nati a Roma nel 2007 dalle ceneri dei Taxi, i Giuda sono una rock ‘n’ roll band con uno stile fortemente ispirato dal glam rock degli anni Settanta e dal primo punk inglese. In breve tempo il combo capitolino ha […]
Se qualcuno dovesse essere curioso, il disco si può ascoltare qui: http://www.brooklynvegan.com/italian-glam-punks-giuda-blast-off-on-new-album-e-v-a-stream-it/ 🙂
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Wyatt Earp – Wyatt Earp – Recensione 5 anni, 7 mesi fa
Scrivi direttamente a Gianni no? 😉 info@andromedarelix.com
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Bernie Tormè: il chitarrista irlandese non ce l'ha fatta 5 anni, 7 mesi fa
🙁
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo The Struts – Young & Dangerous – Recensione 5 anni, 7 mesi fa
A me ad esempio i Darkness non sono mai piaciuti. Mi dà fastidio la voce (e non è l’unico caso) e proprio non riesco ad ascoltarli. Alla fine è solo una questione di gusti…
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo The Struts – Young & Dangerous – Recensione 5 anni, 7 mesi fa
Hai nominato due band che non son mai riuscito a farmi piacere, quindi non posso che darti ragione… 😉
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo The Struts – Young & Dangerous – Recensione 5 anni, 7 mesi fa
Avrei voluto andarmeli a vedere dal vivo il 2 marzo a Milano ma i biglietti sono andati a ruba… cmq ho guardato anche qualche concerto su YouTube… proprio fighi, niente da dire.
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo Kane Roberts – The New Normal – Recensione 5 anni, 7 mesi fa
Io non l’ho ascoltato, ma per solidarietà ad Alberto dico che è bellissimo! 😀
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo The Struts – Young & Dangerous – Recensione 5 anni, 7 mesi fa
A questo punto ascolta anche quello precedente che ha buone chance di piacerti 😉
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa
Americani di Hollywood, California, i London hanno vissuto due fasi della propria carriera piuttosto diverse fra loro a livello di fortuna. La prima, quella della fondazione, dura dal 1978 al 1981 senza grandi […]
Playa era fantastico , questo mi sembra un bel dischetto , produzione ottima voce molto personale e finalmente direi vista la marea di cloni , bei riff pezzi trascinanti e l’ennesima dimostrazione che il rock dei london a distanza di anni spacca ancora ed è un piacere per le orecchie , mi spingo piu su col voto 79.
Stefano Gottardi ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa
Nati nel 2012 a Derby, Inghilterra, i The Struts hanno alle spalle soltanto un EP quando, davanti ad 80mila persone, aprono ai Rolling Stones a Parigi nel 2015. Dopo un tour americano che registra quasi sempre il […]
Il rock ha bisogno di nuovi araldi, spero abbiano successo., anche se non sono tra i miei preferiti. Primadonna mi ricorda i Quiet Riot.
Primadonna è assolutamente un gran pezzo.
Non li conoscevo! Grazie Stefano!
Procedo all’ascolto e torno presto!
p.s.: mi sembrano nettamente superiori a quelle pippe dei Greta Van Fleet..
Steven Wilson mio eroe personale, che ha finalmente detto pubblicamente quanto facciano cagare…
GRETA VAN FLEET 0 vs THE STRUTS 1 : PALLA AL CENTRO!
🙂
Io direi che non c’è proprio partita…
Più lo ascolto questo disco, più mi piace.
Ogni tanto esce fuori qualche grande band. Gli Struts lo sono assolutamente.
Se tornano in Italia, non me li farò scappare…
Vorrei ricordare a lorsignori che prima di tutti vengono i rival sons, procuratevi il loro ultimo album poi buttatevi sugli electric mary. Questi li sto ascoltando sono più derivativi scopiazzano qua e là ( primadonna mi sembra simile o uguale a tanti pezzi di genere) , in love…..mi richiama tantissimo i mitici the darkness , cmq piacevoli ma 3 gradini sotto ai succitati.
Eccomi…
UN PAIO DI PALLE QUADRATE PER SINGOLO COMPONENTE.
Non so come altro descrivere questo album incredibile: mi ha letteralmente sorpreso la padronanza di strumentazione, arrangiamenti e soprattutto songwriting di questi ragazzi.
Ci sono pezzi assurdi, di una bellezza sbalorditiva. Non vorrei fare accostamenti impegnativi, ma mi hanno ricordato tantissimo i Queen degli anni 70: sì tratta però di rivisitazioni di sonorità in chiave assolutamente moderna e personale…
Band del futuro.
Disco enorme.
96/100
P.s.: Tatler Magazine è un miracolo. Chi ha orecchie per intendere…
A questo punto ascolta anche quello precedente che ha buone chance di piacerti 😉
Senza dubbio! Intanto ho già ordinato questo! 🙂
Che bomba!
Avrei voluto andarmeli a vedere dal vivo il 2 marzo a Milano ma i biglietti sono andati a ruba… cmq ho guardato anche qualche concerto su YouTube… proprio fighi, niente da dire.
Se li avessi conosciuti prima, sarei andato sicuramente!
Suonano veramente da paura.
Li ritengo nettamente superiori ai Darkness.
Poi va bè, i Greta Van Fleet fanno ridere in confronto…
Hai nominato due band che non son mai riuscito a farmi piacere, quindi non posso che darti ragione… 😉
I Darkness più che altro li ho trovati molto discontinui… Non hanno mai fatto quel discone che ad un certo punto sarebbe stato lecito aspettarsi.
Dei Greta per me ha detto tutto Steven Wilson…
ma non dire minchiate ……trovami una band che con un solo disco d’esordio tra l’altro (permission to land) sbanca ed entra nella storia.Il guaio è che appena vedi un’altra figa quella di prima te la scordi e non la caghi piu’ 🙂
p.s. questo disco è buono ma non nella sua interezza .
Sul fatto che io, quando vedo un’altra figa, mi dimentichi di quella di cui mi ero innamorato 5 minuti prima, credo sia indiscutibile e siamo tutti d’accordo!
Ma mo non mi puoi venire a dire che con Permission To Land i Darkness sono entrati nella storia, já!
Bel dischettino sicuramente, qualche grandissimo pezzo, certo… Ma per entrare nella storia ci vuole altro.
Dito Arculo! 😀
A me ad esempio i Darkness non sono mai piaciuti. Mi dà fastidio la voce (e non è l’unico caso) e proprio non riesco ad ascoltarli. Alla fine è solo una questione di gusti…
“Sul fatto che io, quando vedo un’altra figa, mi dimentichi di quella di cui mi ero innamorato 5 minuti prima, credo sia indiscutibile e siamo tutti d’accordo!”… e su questo ho dovuto dare un “+” a Bontropi… 😀 😀 😀
Ahahahah 😀
Purtroppo sono consapevole dei miei limiti… 🙂 🙂
BEH SI bel dischetto ……10 brani 10 singoli in rotazione continua in radio e all’epoca rock tv fai te.
Bontropi a maggio hai non una ma bensì due possibilità per andare a vederli.
DOVE?!?!
Al Vox di nonantola dove sono stato per i TD il 25/5 e il giorno dopo a Roma.
Ummadonna! Mi informo subito! Grazie infinite, caro!!! 🙂
nel week end li ascolterò
cazzo raga “who am i” è praticamente un pezzo di rod stewart………………….!!!!!!!!!!!!!!!!
Un buon lavoro sicuramente questo Y&D questi ragazzi sono già in pista da un lustro, spero ottengano il successo che a mio modesto parere meritano.Luke Spiller è un ottimo frontman oltre che un buon cantante con ampi margini di miglioramento.Non li ho ancora visti live quindi mi aspetto che arrivi il guru di turno che mi bacchetta e mi da lezioni di militanza…a me che al penultimo concerto che ho visto ho fatto 1600km a/r loro al max ne faranno 200…quando mi parlano cosi mi viene in mente il meraviglioso versetto degli ODP “Sento una bella canzone
e gli chiedo chi è che canta?
Con la solita faccia mi risponde col suo
TONO METALLICO STANDARD
e dice rassegnato
“E’ Mark Lanegan”
Poi un lampo di vita,
si ridesta dai suoi pensieri troppo alti e scollegati
e mi comunica deciso:
“Non credo che tu lo conosca,
era il cantante degli Screaming Trees”.
Ora capisco.
Il mio aspetto ordinario
gli trasmette ascolti
deplorevoli.
Ma io lo so chi è Mark Lanegan,
arrogante bottegaio
indegno della roba che vendi qui dentro,
alternativo dei miei coglioni
che quando io ascoltavo i Dead Kennedys
tu nemmeno ti facevi le pippe.”
Comunque brani belli come i TD gli Struts li devono ancora fare. Ma capisco anche che il falsetto di JH non piaccia a tutti.
Concordo parecchio con la recensione.
Ho avuto la fortuna di ammirarli live ai Magazzini Generali lo scorso 2 Marzo.
Posso dire con slancio che i ragazzi ci sanno fare ma che c’è un forte sbilanciamento fra la presenza scenica, le capacità di intrattenimento e tecniche di Spiller che risulta di parecchio superiore ai suoi compagni di band: gli altri sono, per ora, molto più statici e discretamente bravi ma live alcune lacune si percepiscono mentre su disco sono pressoché perfetti.
Il mio pensiero personale è che Luke, per il carisma e il forte ascendente sul pubblico, più una voce molto particolare e versatile è il grande protagonista negli Struts, mi ha colpito molto, moltissimo!
Il fatto poi di stravolgere la setlist spiazzando tutti, la sua band compresa, lasciandoli basiti e mettendosi ad improvvisare una egregia Don’t Stop Me Now dei Queen, solo piano e voce la dice lunga…
Aspetto tornino con molti più proiettili in canna in termini di numero brani da proporre live per ovvie ragioni…
Tornando qui a noi, nessuno accomuna quel brano pazzesco che è Primadonna Like Me a Bohemian Like You dei The Dandy Warhols?
L’album lo sto ascoltando da parecchio, personalmente è fra le uscite di quest’anno che continuo a riascoltare in loop, bello, bello, bello!
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo The Lazys – Tropical Hazards – recensione 5 anni, 7 mesi fa
Un paio di mesi prima, sempre nel milanese, ai Bullets & Octane eravamo in 5. In Italia manca la cultura del rock’n’roll, c’è poco da fare…
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo The Lazys – Tropical Hazards – recensione 5 anni, 8 mesi fa
Li ho visti vicino a Milano 10 giorni fa davanti a ben.. TRE spettatori paganti: io, la mia compagna e un altro ragazzo… che tristezza. Loro spaccano, comunque, e sono delle persone simpaticissime e alla mano.
Stefano Gottardi ha commentato l'articolo MelodicRock.it – Best Of 2018 5 anni, 8 mesi fa
Sto cercando di scrivacchiare qualcosa nei ritagli di tempo 😉