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Samuele Mannini

  • Grazie a te! Ma lo sai che questi proprio mi erano sempre sfuggiti…. Un’altro colpo per le mie già dissestate finanze :⁠-⁠)

  • io sinceramente non li conoscevo ed è stata una piacevolissima scoperta

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 7 mesi fa

    Mystery – Redemption – RecensioneEhhh… non c’è niente da fare, è sempre difficile conoscere tutto ed avere contatti con le più disparate etichette discografiche, per essere così sem […]

    • Adoro questa band, la seguo da anni e questo ultimo cd è l’ennesima conferma della bravura e della qualità della musica proposta.

    • From Canada, garanzia di Qualità!
      Bravissimi, da sempre.
      Visti live a Veruno nel 2016 subito prima degli Uriah Heep (seratona).
      Ho anche avuto modo di scambiare due chiacchiere con Michel St-Père e Jean Pageau: splendide persone.
      Sul disco hai detto tutto tu, nulla da aggiungere.
      Grazie della recensione Samuele, la meritava davvero!
      Un po’ di sano prog anche qui ogni tanto non guasta!

      • Grazie a te! Ma lo sai che questi proprio mi erano sempre sfuggiti…. Un’altro colpo per le mie già dissestate finanze :⁠-⁠)

        • Non tocchiamo il tasto dolente delle finanze…Solo per citare gli ultimi giorni ho investito anche su “Crown Lands” altri canadesi imperdibili per i fans dei Rush (come il sottoscritto) + nuovo EP autografato dei Pendragon + Wytch Hazel….avanti così, senza vizi che vita e?

          • Eh beh…. vero e ci sono anche vizi peggiori…. Ep dei Pendragon già pre ordinato e recensione in rampa di lancio non appena mi arriva.

          • Crown lands fantastici Fulvio , wytch Hazel li ho tutti , l’ultimo mi arriva tra poco.

    • ahi ahi ahi caro Samu…questo non me lo dovevi fare…non conoscere i Mystery….ahi ahi ahi 🙂

      cmq ottima band che ho seguito da Destiny fino a The world is game (One among il mio preferito con il grande Benoit alla voce) poi li ho un po mollati ma se mi dite che l ultimo merita lo vado ad ascoltare (tra un Average White Band e un Manfred Mann Earth Band)…

      cmq insieme al buon Fulvio a Veruno quell anno c ero pure ioooooooooooooooooooo…SPETTACOLO!!!!!

      • eh ragazzi sono umano ed ammetto i miei limiti…. 🙂 cmq questo è un gran bel disco davvero

      • Grande Mimmo!
        Non ci si sente da un po’, spero tutto bene.
        A Veruno quest’anno Big Big Train!
        Ci sarai?
        Ciao!

        • Ciao grande…a Veruno spero proprio ma non voglio sbilanciarmi…incrocio le dita!!!!

          Tu tutto bene?

          • Non mi lamento.
            Speriamo di rivederci la: Revislate anziché Veruno (nuova sede utilizzata “post Covid”.
            Neanche io sono certissimo di esserci: vorrei come al solito venire con mio figlio che nel frattempo però si è trasferito in Irlanda.
            Vedremo…
            Ciao grande!
            Chiedo scusa a tutti per l’ “off topic”

  • Intanto ti ringrazio per leggere e commentare le mie recensioni, perché è bello sapere che il tempo che impieghiamo per scrivere è utile ed apprezzato. Ti capisco benissimo anche a me di solito questo genere non entusiasma ed è bello anche per noi che ascoltiamo decine di dischi l anno ogni tanto essere piacevolmente sorpresi. Per quanto rig…[Leggi tutto]

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 7 mesi fa

    Boys From Heaven – The Descendant – RecensioneUno spettro si aggira per l’Europa (in particolar modo in Scandinavia) e oramai da diverso tempo… Ebbene si, è la nostalgia degli anni 80. […]

    • Gran bell’album, vario ed originale!

    • Lavoro che mi ha piacevolmente stupito.
      Questo genere non è più nelle mie corde da tempo, non riesce più (quasi mai) a coinvolgermi.
      Però qui è diverso: ci sono idee, songwriting di livello, un cantato eccelso e la giusta durata di brani/intero lavoro senza inutili divagazioni e riempitivi.
      Mi permetto di aggiungere un dettaglio personale: ascoltandolo mi sono venuti in mente i “The Distance” di “Under the One Sky” anche se non mi spiego troppo il perché visto che le assonanze non sono poi così marcate…la mente ogni tanto agisce d’istinto, vai a capire.
      Grazie Samuele, senza questa rece avrei sicuramente trascurato!

      • Intanto ti ringrazio per leggere e commentare le mie recensioni, perché è bello sapere che il tempo che impieghiamo per scrivere è utile ed apprezzato. Ti capisco benissimo anche a me di solito questo genere non entusiasma ed è bello anche per noi che ascoltiamo decine di dischi l anno ogni tanto essere piacevolmente sorpresi. Per quanto riguarda le somiglianze ho letto e ascoltato paragoni e assonanze molto disparate per esempio io ci ho sentito un pezzetto dei from the Fire un pezzetto di Tim feehan dove altri sentivano altre somiglianze….penso che sia segno buono perché nella loro linearità sono comunque difficilmente omologabili e quindi stimolanti per la curiosità.

    • Ammetto che di “Rock” nel senso più puro del termine c’è poco… ma questo per me è un perfetto esempio di AOR/Pop… Gran bell’album e bella recensione! 😉

    • Oh ecco chi sono !!!! Li ho scoperti con l’esordio “the Great Discovery” del 2020 , davvero bello ma non me li ricordavo più , cavoli troppe uscite poi uno rincoglionisce 🙂 ad ogni modo qui siamo davanti ad un genere che anche se codificato da anni a me acchiappa sempre pop, r&b aor soul in un unico disco !!!!!

    • ciao a tutti e buon anno…
      vi leggo spesso pur non intervenendo mai, complimenti per le recensioni..
      questo disco secondo me è il numero uno dell’anno per quanto riguarda questo genere(nostalgico dei Toto)
      pezzi veramente di spessore che rimangono impressi e arrangiamenti veramente d’epoca(80’s)
      li ho scoperti grazie alle vostre classifiche dell’anno, sicuramente recupererò anche il primo……
      so long…

      • Grazie a te per seguirci! È un vero piacere fare conoscere nuova musica ai nostri lettori ed uno stimolo a cercare di fare sempre meglio. Grazie di nuovo!

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 8 mesi fa

    Steve Emm presenta il nuovo brano CliffhangerReduce dall’uscita del disco Dangerous Goods, Stefano Mainini ha deciso di proporci un brano che ci accompagnerà nelle calde giornate estive. Queste […]

  • Mark qui lo vendono:

    WE ROCK Music Store.
    Via S. Carlo, 12/6, 40023 Castel Guelfo di Bologna BO
    info@werock-musicstore.it
    Tel: 0542 670209

  • si dai ci stà ognuno ha i suoi gusti…

  • no dai Damiano è un grande… e poi canta assolutamente senza accento e con ottima pronuncia, cosa che in italia non è poi così scontata

  • in realtà si, probabilmente avrei potuto dare di più, forse perchè venivo dall’ascolto serrato dei perfect view sono stato un po’ più basso, cmq 78 o 80 cambia poco ci sono tre o quattro canzoni che non mi dicono granchè ed anche quello forse ha influito, cmq il disco merita l’acquisto alla grande e l’importante è che si capisca 🙂

  • Ma conta lo scritto il voto è solo un riassunto 🙁

  • Quindi mi date tutti del braccino corto 🙂

  • Quindi vorreste velatamente farmi capire che ho avuto il braccino corto? 🙂 Beh dai ci può stare di avere scale di valutazione differenti… Siccome a me gli ultimi 3 non erano piaciuti molto ho dato un voto intermedio tra i primi tre e gli altri… Cmq il disco è bello e magari qualche punticino in più ci poteva anche stare… cmq il voto è relativo

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 9 mesi fa

    Winger – Seven – RecensioneNon è mica facile fare una recensione degli Winger, a meno di non uno di quegli yes man che scrivono sempre bene di tutto e tutti e che l’ultimo […]

    • Rimanendo sull oggettività, Seven probabilmente migliora complessivamente il buon standard dei suoi 3 predecessori.
      Come detto da samu una band che si è evoluta senza perdere il trademark.
      Imprevedibile a tratti.
      Alzo a 85 (perché siamo nel 2023 e merita di essere acquistato su supporto fisico)

    • Garanzia di ottima musica sia nei pezzi rock che nelle malinconiche ballad.
      Oltre a quelle citate da samuele a me e’ piaciuta molto resurrect me, whoaooo, forse lamia preferita.
      A volte forse tristi nei lenti, ma che feeling.
      Non so se sia meglio di better days coming che mi era piaciuto molto.
      Di sicuro tra i migliori dischi del 2023, alzo a 90 il voto, se mi consentite.

      • Quindi vorreste velatamente farmi capire che ho avuto il braccino corto? 🙂 Beh dai ci può stare di avere scale di valutazione differenti… Siccome a me gli ultimi 3 non erano piaciuti molto ho dato un voto intermedio tra i primi tre e gli altri… Cmq il disco è bello e magari qualche punticino in più ci poteva anche stare… cmq il voto è relativo

    • Che i Winger ci sapessero fare non era in discussione.
      Che con l’avanzare dell’età migliorassero costantemente di album in album non era scontato ma per fortuna è accaduto.
      Per me è un ottimo album, soprattutto quando sconfinano nel progressive (per esempio in It All Comes Back Around) o quando hanno toni cupi e “pesanti” (Tears Of Blood, Broken Glass), un po’ meno quando tornano indietro di 40 anni (Resurrect me, Stick the Knife in and Twist o Voodoo Fire, molto anni 80/90, ma senza quel qualcosa in più che possano farle risaltare dall’ordinarietà).
      Forse, se avessero tenuto un po’ più corte alcune canzoni, il disco sarebbe stato più scorrevole nell’ascolto.
      In definitiva, anche se con qualche “meno”, uno dei migliori album finora del 2023.

    • Mi unisco al consenso collettivo, e dico che anche per me questo nuovo album dei Winger è stato una sorpresa enorme.
      Non ho mai realmente apprezzato i capitoli successivi a Pull: li ho sempre trovati ridondanti e noiosi.
      Questo nuovo Seven invece mi ha colpito fin dal primo ascolto: bei pezzi, bella produzione, bella voce di Kip.
      Primo grande ritorno.
      Ora attendo con ansia gli Extreme.

      Salgo su anche io..

      85/100

    • Confesso che ho fatto fatica a riconoscere la voce di kip che non ascoltavo da tempo soprattutto nel primo brano. Poi c’ho fatto l’orecchio, che dire se non classe classe ma tanto classe per una band che non si è mai ripetuta ed ha evoluto il proprio sound in modo da sorprenderti sempre positivamente.brani 2,3,4,5,6 da paura , its Ok ordinaria direi (cantano in due?) poi da Stick…. è apoteosi molto whitesnake, do or die altro gran pezzo che varia in continuazione , time bomb forse è il brano che meno mi ha preso ma si chiude col gioiello It all comes…..atmosferica a tratti prog.
      Cosa aggiungere altro se non che questi signori scrivono pezzi sempre eccellenti e mai banali. Credo che col proseguire degli ascolti il giudizio di Samuele (molto equilibrato direi) possa salire ancora . That s all folks!

      • in realtà si, probabilmente avrei potuto dare di più, forse perchè venivo dall’ascolto serrato dei perfect view sono stato un po’ più basso, cmq 78 o 80 cambia poco ci sono tre o quattro canzoni che non mi dicono granchè ed anche quello forse ha influito, cmq il disco merita l’acquisto alla grande e l’importante è che si capisca 🙂

    • Ascoltato 4/5 volte. Ho la stessa impressione di @Samuele: è il miglior album dopo il trittico d’oro che è stato segnalato in recensione.
      Le mie canzoni preferite sono:
      Heaven’s Fallen
      Tears Of Blood
      It All Comes Back Around
      Voto: 85/100

    • Non sono mai stati il mio gruppo preferito anche per via della particolarità di alcuni loro pezzi, ma questo album spacca e dimostra come si possa suonare ancora credibili nel 2023 quando questo genere ha detto quasi tutto.
      L’opener è strepitosa e si sente il tocco melodico del mitico Desmond Child….quando ci sono le vere band si vede la differenza con i progetti studiati a tavolino.

  • guarda ogni tanto è veramente soddisfacente fare la recensione di un disco che coinvolge così profondamente… e cmq non raggiungo mai le vette spropositate del megadirettore 🙂

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 9 mesi fa

    Perfect View – Bushido – RecensionePermettete che mi bei un po’ prima di dirvi com’è questo disco dei Perfect View? Ebbene sì, mi beo, perché se il disco è così com’è forse uno 0,5 % […]

    • Essere un po’ a di parte in sede di recensione non è poi un peccato grave :-):-) ad ogni modo questa è una band che seguo dall’esordio (bellissimo) , intanto prima di ascoltarlo diamo un bel 10 alla copertina !!!!!!!!!!!!!

      • guarda ogni tanto è veramente soddisfacente fare la recensione di un disco che coinvolge così profondamente… e cmq non raggiungo mai le vette spropositate del megadirettore 🙂

    • Confermo le parole di Mannini… album veramente di alto livello, non facilissimo anche proprio per il suo essere una “Rock Opera” però ascoltato d’un fiato seguendo la storia alle spalle della musica è un qualcosa che ti lascia a fine ascolto veramente un senso di epico assoluto e alla fine anche l’ascoltatore si sente parte della storia di questo Samurai… proprio come accade nei migliori film… ma con la sola musica è molto molto più difficile da ottenere. Approvo al 100% la scelta di Damiano alla voce… perfetta e l’ho già amata in altri progetti! Complimenti davvero!

    • Dopo un paio di ascolti in cuffia posso dire che questa è una signora band, scrive ottimi brani eseguiti altrettanto, l’ascolto scorre piacevole senza grandi sforzi mnemonici i brani entrano in testa anche se si tratta di un concept ma ……c è sempre un ma ……la voce non mi convince; forse mi ci devo abituare ma il lavoro fatto da Max ordine nei tre precedenti lavori è talmente di livello che faccio fatica ad apprezzare il nuovo vocalist. Per carità ha un bel timbro ma l’ho trovato un po’ monocorde senza spunti o variazioni di sorta. Vedremo come andrà sul prossimo lavoro intanto mi ributto sull’ascolto sperando di acquistarlo al più presto perché in giro non si trova……sgrunt.

      • no dai Damiano è un grande… e poi canta assolutamente senza accento e con ottima pronuncia, cosa che in italia non è poi così scontata

        • Non discuto le sue qualità ma avendo ascoltato tutti e quattro i dischi ritengo la prestazione di max decisamente più varia , qui quella di Damiano mi sembra un po’piatta tutto qui.

      • max ordine era nei primi due, su timeless c’è un altro singer.

        detto questo è un disco davvero ambizioso, quasi sprecato per il 2023 considerando i non ritorni di vendita che probabilmente mancheranno rispetto al lavoro che sarà costato in termini di tempo e non solo.
        bello e appassionante, massimo rispetto per i PV

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 9 mesi fa

    The Quest: esce oggi la versione rimasterizzata di Change.La prog. band inglese The Quest rilascia oggi su tutte le principali piattaforme di streaming e download digitale la versione rimasterizzata di […]

  • L’ho premesso in recensione che su Dean non tutti sono d’accordo… però a me piace un sacco

  • Grazie Mark, direi proprio che se ti son piaciuti gli altri, il rischio acquisto sbagliato sia pari a zero.

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