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Samuele Mannini ha commentato l'articolo Dokken – Heaven Comes Down – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
Vota DC :-)… cmq a me la produzione nn è dispiaciuta,nel complesso mi è sembrata adeguata… vero anche che dopo aver ascoltato gli Atlas sn diventato di bocca buona :-)
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Dokken – Heaven Comes Down – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
la verità….sta nel mezzo .-)
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa
Dokken – Heaven Comes Down – RecensioneUn disco dei Dokken nel 2023, date tutte le vicissitudini del buon Don, sembrava quasi impossibile ed invece ecco che esce questo Heaven Comes Down […]
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Lalu – The Fish Who Wanted To Be King – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
Ma che braccine corte….:,-) Siccome ho fatto io anche il disco precedente a questo ho dato 7+ mentre all’ altro avevo dato 8+…il perché è presto detto: il precedente era più al servizio della canzone, mentre questo è più al servizio del musicista…. Son due modi diversi di rapportarsi ad un opera ed io preferisco il primo….poi vabbè pote…[Leggi tutto]
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Atlas – Built To Last – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
e la produzione…..io veramente non riesco a distinguere uno strumento quando suonano tutti….
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa
Atlas – Built To Last – RecensioneBoh, io questo disco non lo capisco proprio. Siccome il precedente Parallel Love mi aveva dato buone sensazioni, mi sono fiondato per recensire questo […]
Qualche idea c’è ma la voce del cantante rovina tutto
e la produzione…..io veramente non riesco a distinguere uno strumento quando suonano tutti….
in linea con quanto scritto da @Samuele.
Effettivamente “You are not alone” è un plagio bonjoviano.
Personalmente la voce del cantante, dopo 4/5 canzoni mi “infastidisce”: non mi piace.
Album con qualche idea ma espressa e prodotta male.
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Skagarack – Heart And Soul – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
Il problema più che la qualità è che non ci è arrivato il promo e siccome quest’ anno per fare le recensioni ci siamo dovuti frugare più di una volta…. abbiamo deciso di saltare qualcosa….e almeno io mi rifiuto di fare le recensioni dei dischi con i brani da YouTube….o li posso ascoltare sul mio impianto hi-fi o preferisco evitare…. è an…[Leggi tutto]
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Lalu – The Fish Who Wanted To Be King – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
Intanto grazie come sempre per i tuoi commenti. In effetti forse si è come se Wilson facesse più da storyteller, ed anche il London Number usa un registro più ‘parlato’ e non usuale… sicuramente sono artisti che non temono di sperimentare!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa
Lalu – The Fish Who Wanted To Be King – RecensioneDopo il bellissimo Paint The Sky dello scorso anno (Qui la recensione), che non ho esitato a mettere nella mia top ten del 2022, tornano i Lalu con […]
Ciao Samuele,
Anche io ovviamente alle prese con i primi ascolti.
Sicuramente meno immediato del primo lavoro che anche a me per ora piace di più: comunque tanta roba!
Tra i brani meno immediati alcuni comunque spiccano prendendosi quasi subito la scena: ad esempio “Amnesia 1916” mi è piaciuto molto da subito.
Prime impressioni generali “a caldo”: grande lavoro di basso ed un Damian Wilson che sembra voglia fare “meno possibile il Damian Wilson”, come a non voler eccessivamente personalizzare il lavoro con il suo inconfondibile timbro, non so se è solo una mia impressione.
Grazie per la recensione!
Un saluto
Intanto grazie come sempre per i tuoi commenti. In effetti forse si è come se Wilson facesse più da storyteller, ed anche il London Number usa un registro più ‘parlato’ e non usuale… sicuramente sono artisti che non temono di sperimentare!
Mah ritengo la valutazione un po’ da braccine corte 🙂 , è un lavoro secondo me molto valido , lo sto ascoltando in cuffia e posso apprezzare le varie sfaccettature dei suoni , davvero belli ed eleganti diciamo seppur ad alto tasso tecnico ( sezione ritmica da paura che mi richiama agli yes) . Sicuramente non di facile fruizione, non ci sono pezzi immediati e il giudizio complessivo mi porta ad un 80 . Consiglio ripetuti ascolti.
Ma che braccine corte….:,-) Siccome ho fatto io anche il disco precedente a questo ho dato 7+ mentre all’ altro avevo dato 8+…il perché è presto detto: il precedente era più al servizio della canzone, mentre questo è più al servizio del musicista…. Son due modi diversi di rapportarsi ad un opera ed io preferisco il primo….poi vabbè potevo dare anche 7,5 ma credo di avere spiegato nella recensione che è un lavoro di alto livello… Solo che è per un pubblico più ristretto e l’ ho fatto pesare nel voto.
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Whitesnake: David Coverdale pensa ad un ultimo album con gli ex membri della band 1 anno, 3 mesi fa
Il Dio del marketing….
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Twisted Rose – Cherry Tales – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
mi sa che non è nemmeno tanto il tuo genere…:-)
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa
Cassidy Paris – Primo singolo del nuovo album in uscita l'8 dicembre.La giovane rocker australiana Cassidy Paris sta per rilasciare il suo album di debutto, “New Sensation”, in uscita l’8 dicembre. Il primo singolo e il […]
Banalità allo stato puro , andiamo avanti così a scopiazzare (non dico neanche chi!) . Al momento nessuno batte Tania kikidi in ambito hard rock al femminile.
L’attitudine c’è.
La voce non è affatto male.
Vediamo come sarà il disco
Chez Kane questa se la beve a colazione.
A livello estetico si beve a colazione Chez Kane.
Scherzi a parte, (ho preso spunto dal commento del buon @Lorenzo), a me vocalmente non dispiace, anche se è un clone del 2023 di cose già sentite in un grande passato.
Avvallo quanto a scritto @Yuri:
“l’attitudine c’è”
e solo da levigare 🙂
🙂 È vero che il bridge è identico a una canzone delle vixen?
Vediamo che disco esce fuori giulio, non mi aspetto nulla di eclatante
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Rick Price – Heaven Knows – Gemma Sepolta 1 anno, 3 mesi fa
sono indeciso….ma prima mi sa che farò il mega special sul vinile…
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Rick Price – Heaven Knows – Gemma Sepolta 1 anno, 3 mesi fa
lieto ti sia piaciuto!
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Masaki – Feed The Flame – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
perché sono le più classiche :-)…..ma siccome io sono notoriamente stravagante….:-)
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa
Masaki – Feed The Flame – RecensioneIn tempi di uscite serrate e di estate piena (il disco è uscito il 31/7), ci eravamo ‘persi’ questa uscita targata Masaki, chiediamo quindi venia e […]
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Jelusick – Follow The Blind Man – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
Il bocciatore mascherato :-D
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Jelusick – Follow The Blind Man – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
Mi ricordi qualcuno….^_^
Samuele Mannini ha commentato l'articolo Vandenberg – Sin – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
Ma io….sono Anziano :-)
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 4 mesi fa
Rick Price – Heaven Knows – Gemma SepoltaNel 1992 ero nel pieno della mia epoca ipermelodica, dopo gli inizi a base di heavy duro e puro e le abbondanti dosi di hard rock (la fase più power […]
Grande @Samuele.Non lo conoscevo.
A scatola semi chiusa l ho preso al volo su EBAY e devo dire che l’acquisto è molto apprezzato.
lieto ti sia piaciuto!
la prox gemma quale sarà?
sono indeciso….ma prima mi sa che farò il mega special sul vinile…
Preso oggi!!!!!!! Gran bella sorpresa , 10 euri ben spesi direi
Lieto che i consigli dello Zio Sam siano stati utili (•‿•)
Concordo con Samu.
Qualche ottima idea, Feeling, Levin sugli scudi. Voce zero, ma lo sapevamo.
I remember È inascoltabile (curioso che su lighting strikes again c’è una sua omonima, diversa, bella)
Fugitive e santa fe i migliori passaggi.
Leggo in giro recensioni altalenanti , il miglior disco da boh? C è chi se lo fa piacere e chi lo stronca, mi ci dedico stasera…
la verità….sta nel mezzo .-)
Restando in ambito dokkeniano non so se mi dà più fastidio la voce del nuovo singer dei Lynch mob o quella sfiatata del Don. Detto ciò non posso non dare la piena sufficienza ad un disco ben suonato con canzoni ben fatte e a tratti davvero buone. L’ascolto è tutto sommato piacevole una volta che ci si abitua alla voce , a me la produzione non piace , batteria in primis (credo sia k.shirley ) . Disco che verrà ricordato solo per essere l’ultimo di una lunga carriera tra alti e bassi. parafrasando il titolo qui è venuto giù tutto non solo il paradiso….. purtroppo.
Vota DC :-)… cmq a me la produzione nn è dispiaciuta,nel complesso mi è sembrata adeguata… vero anche che dopo aver ascoltato gli Atlas sn diventato di bocca buona :-)
Disco che merita secondo me.
Musicalmente lo sforzo compositivo e’ riuscito bene.
La voce di Don secondo me su disco e’ ancora gradevole, anche se ha poca estensione.
Mi sono piaciuti i 3 video , fugitive, gypsy e over the mountain e l’acustica santa fe ( toccante).
Levin e l’ex sezione ritmica degli house of lords fanno un bel lavoro.
Come Mark huge, preferisco la voce di Don a quella di Colon (lynch mob).
80 anche ai Dokken.