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Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 8 mesi fa
Gli Shaft Of Steel nascono a Londra nel 2004 per volontà del compositore Alex Markham e del vocalist Robert Fenning con l’intento di dar vita ad un progetto heavy metal sulla scia di band quali Iron Maiden, Dr […]
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 8 mesi fa
Uno dei dischi più attesi del 2020 era senza dubbio questo secondo omonimo del gruppo svedese. Il primo interamente prodotto dalla band (Jona Tee & Dave Dalone) aveva un compito ben preciso secondo quanto […]
Mi permetto una precisazione sulla frase “a metà fra Europe e Def Leppard”: Io aggiungo, ai precedenti gruppi nominati, pure i Firehouse.
Sul lento “Nothing to say” qualcosa da dire, a differenza del titolo, io ce l ho: SUBLIME ballad, una delle migliori suonate e cantate nell’ultimo lustro.
Ecco invece il mio commento su “II”.
A mio avviso, album spettacolare, già acquistato ancora prima che uscisse. Nel 2020 tanto di cappello per un uscita con tante canzoni di livello astronomico e, ripeto, siamo nel 2020: cosa vogliamo ancora di più?
Da avere nella scansia dei propri cd/vinili! il mio voto tenderebbe ad essere molto + alto.
la sublime ballad ahimè rimanda però troppo ( è davvero identica) a love on a rooftop del genio assoluto, nel bridge, e a little drops of heaven dei pretty maids nel verso
E’ una quarta fase HEAT, perché non c’entra oramai nulla coi primi due, mentre invece prende in parte da Address The Nation ed anche in parte dall’ultimo riguardo una certa modernità di suono ed aggressività. Il risultato è perfettamente illustrato nella recensione, non è il disco dell’anno (dato che è uscito V dei Grand Design, ora scannatemi maledetti) ma è sicuramente il loro migliore da anni. Probabilmente non è omogeneo, perché Victory è quasi power metal e ben potrebbe essere un pezzo dei Dynazty, Come Clean potrebbe essere una outtake di Address The Nation mentre Rock Your Body rimanda (come detto in recensione) a Def Leppard e quant’altro. Chiudo dicendo che Gronwall finalmente canta come si deve, non strafà ed anzi mi è piaciuto molto; invece non mi è piaciuto il lentone. Temo tuttavia che non sarà un disco “longevo”, ovvero non so se lo sentirò tra un anno.
i GD mi piacciono, sono divertenti, anche se gli ultimi singoli li devono ancora assimilare.
i grand design sono troppo “leppard fotocopia” dai….non fanno brutti pezzi eh …..ma……
Mah ….pochi cazzi il cd è valido eccome se lo è.
BUON ALBUM DEGLI HEAT!
è giusto innanzitutto mettere in chiaro questa cosa, soprattutto dopo l’ultimo imbarazzante lavoro di into the unknown! MA NON GRIDIAMO AL MIRACOLO!
anch’io penso si possa parlare di una quarta fase degli heat … la più vicina ad address the nation, anche se con qualche differenza.. IL RITORNO AL ROCK MELODICO È LA COSA PIÙ BELLA.. i cori sono di nuovo quelli che vogliamo, ipermelodici, e lui canta sempre in modo fantastico ..ma mi sono parsi un pò forzati, un pò costruti a tavolino .. address the nation era più vitale, più fresco .. un pezzo come in and out of trouble qui manca terribilmente ..
II ha un pezzo spettacolare che molto probabilmente potrà essere il piu bel pezzo aor del 2020 cioè one by one, due ottimi pezzi come rocky your body e dangerous ground, poi però il livello dei pezzi scende abbastanza.. tutti discreti, ma tutti un pò imbolsiti.. come clean ad un primo ascolto mi era sembrata molto bella, ma mi ha stancato molto presto.. in sostanza quello che manca a II per essere considerato come address the nation è la freschezza .. io ho avuto la sensazione che sia stato creato un pò a tavolino per tornare al melodico ..
MA STO PARLANDO DI UN BUONISSIMO ALBUM DI AOR, E MAGARI NE USCISSE UNO COSI AL MESE!
Ottimo disco! Mi trovo xo d’accordo con Paolo. Manca il vero capolavoro. In Address the Nation Erano presenti invece.
Difficile dire se sarà il mio disco dell’anno, tenendo conto di quello che, come in molti di voi non hanno mancato di sottolineare, è un elemento ormai fondamentale ai fini di una corretta valutazione: la longevità.
Questo disco, infatti, è talmente immediato che la sua assimilazione è pressoché istantanea: dopo un semplice primo ascolto vi ritroverete praticamente sul tavolo col pugno per aria, completamente sudati e stremati. Il disco non conosce praticamente pausa fino a One by One, dove, come già detto, si arriva stremati, tale e tanta é la potenza di un album la cui produzione è stata progettata per distruggere.
Dopo alcuni giorni mi ritrovo però ad averlo messo già stranamente da parte.
Non so se sia dovuto al fatto che in contemporanea sono usciti altri grandissimi dischi dello stesso genere, o più semplicemente l’ho già studiato e ampiamente metabolizzato.
Il disco comunque è grandioso, e un 90/100 glielo do con grande piacere.
Bentornati, e cortesemente evitate di rifare recchionate.
P.s. : qualcuno abbatta Giorgio!
Gran design……puah!!!!! Ah ah ah ah ah
Giorgio è un grande intenditore, ma ha ‘sta perversione per i Grand Design che è inspiegabile! 🙂
Já, ma quello è un cantante poi?! 🙂
Sono il loro più grande fan (forse l’unico) in italia. Pelle Saether mi ha anche commentato su Facebook dove normalmente ricevono dai 9 ai 12 like ai post…li amerò per sempre è V è bellissimo, ci scanneremo in sede di recensione!!!
Ahahhahahahahha 🙂 🙂
i pezzi sono spettacolari, non ci fosse quel cantante ignobile staremo a parlare di una band dal songwriting esagerato
L’ho ascoltato tanto… mi è assolutamente piaciuto… ma concordo con Paolo e la sua recensione… manca comunque il botto… il pezzo alla In & Out of Trouble qui non c’è…
se mai….. si parte in prima con rock your body…e’ un brano veramente banale :(…..da ground invece l’album parte davvero bene ma solo per altri 3 pezzi….la 5 e la 6 sono forzate da un brutto ritornello e non lasciano il segno….one by one e’ una gran song ma la successiva ballad non e’ memorabile….con heaven e under l’album si ripiglia alla grande ma termina con la quasi anonima rise…insomma a mio parere non siamo al cospetto di un album irripetibile…e’ un sali scendi a volte fastidioso…siamo giusto su un voto di 75-80 al massimo!
Pensa a me Rise è una di quelle che piace di più!
…a me dice davvero poco ma …..de gustibus
Disco molto bello anche se ruffiano e orecchiabile all’inverosimile 90 il mio voto
A bontropi volevo chiedere quali sono le bellissime uscite discografiche che lui cita nel suo intervento
Per me assolutamente
– Fighter V
– Harem Scarem
– Black Swan
– Confess
– Night Flight Orchestra
…oltre naturalmente a questo gran disco degli Heat.
Mi associo all’elenco; devo assimilare meglio l’ultimo Confess. i Fighter V sono uscita del 2019 ma….. è comunque notevole.
Non capisco molto il discorso sulla longevità dell’ultimo Heat. A me piace un sacco, longevo o non longevo.
Faccio però un esempio che potrebbe calzare; prendo “Screw it” dei DD. Non posso definirlo longevo o eterno ma dentro, ragazzi, ci sono una canzone meglio dell’altra, canzoni immediate che spaccano. Similmente “II” degli Heat è un album che spacca.
Miiiiiiiiiiiiiiii…Giulioooooooooooo…ma se dovevi citare i DD dovevi nominare l omonimo non Screw it….miiiiiiiiiiiiiiiiii 🙂
Fighter V top!!!!!!!!….harem scarem top!!!! anche se la scaletta delle songs vorrebbe modificata….night flight orchestra carino a meta’, ma non all’altezza di amber galactic!!!!….i confess non mi interessano per nulla e gli swan non mi esaltano!
L ultimo Night Flight Orchestra ha dei gran bei pezzi peccato che manchi di continuità…cmq mi era quasi venuta voglia di andarli a ri-vedere al Legend….corona virus demmerda….
Questo II è un album che a mio parere risulta vincente solo nella seconda parte (direi dal pezzo top One By One in poi) a dispetto di una prima non totalmente esaltante causa anche due pezzi che ho saltato da subito (Rock you body e We Are Gods).
Un album sicuramente sopra la media ma che già al 4/5 ascolto mi ha iniziato a stufare…boh…
PS Ho iniziato ad ascoltare or ora Harem Scarem….e mi sa che l asfaltatura è assicurata….ci si riaggiorna….
Se la cantava Tave “Rock Your Body”, con coreografia e striptease, a ‘st’ ora stavi parlando di “disco dell’anno”… 🙂
Assolutamente…ma Tave potrebbe cantarmi anche FELICITA’ e per me sarebbe subito la nuova Don T Stop Believin 🙂 🙂 🙂
Come va da quelle parti…bestiaaa?!? 🙂
Ti rispondo io mimmo, qui stiamo aspettando il contro esodo dei terroni coglioni .
E immagino…si sentono di quelle cose a cui non ci si crede…ma io rinuncerò a venire a trovare te il Bontro in questo periodo nonostante avessi già organizzato il FFEstival 2020 a Zumpano 🙂 …speriamo di vederci presto ragazziiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Esattamente, Mimmuzzo.
Qui i coglioni non smettono di rientrare, pensando che possano scappare da qualcosa o qualcuno. E presto avremo un’emergenza tale da far sembrare quella attuale uno scherzetto fra bambini.
La cosa non può che peggiore, insomma. 🙁
Il disco è bello, molto migliore del precedente, ma con qualche buco ogni tanto…
Capolavoro? non saprei, personalmente “solo” un ottimo disco.
Quello che mi chiedo, però, è questo:
mi sarei aspettato una recensione degli Autumn’s Child… e invece niente…è strano.
sempre personalmente, ritengo l’album degli Autumn’s Child una delle uscite migliori degli ultimi mesi…
“Everytime” è una canzone pazzesca, secondo il mio modesto parere…
ciao a tutti!!!
Si in effetti è un bel disco.
OTTANTACINQUE? ho letto bene?
In ritardo commento quello che considero un disco bellissimo e che di sicuro se la giochera’ per il “disco dell’anno.
A me era piaciuto anche il precedente, questo e’ meglio. Tra le mie preferite “adrenalin e Heaven must have won an angel”.
92 il mio giudizio.
Il più bel disco di questo genere degli ultimi 10 anni. Non perfetto ma conto almeno 5 brani di assoluto livello, percentuale altissima che difficilmente viene eguagliata. Bravi
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 10 mesi fa
Ci sono dischi che necessitano di parecchi ascolti prima di poter essere giudicati perché magari non arrivano subito o perché le canzoni non hanno un impatto immediato. Non è certo il caso del nuovo lavoro dei De […]
album a tratti ben riuscito
summer of love e sex bellissime … i degreed tornano con un lavoro notevole .. sottovalutati mi pare … perchè i degreed rappresentano nuova vita per l’aor .. miscelando i canoni classici aor con sfumature new retro wave, come in summer of love … mentre altri gruppi, come gli edge of forever, osannati in modo inspiegabile, si rifanno ai vecchi maestri in modo ripetitivo e inutile…. tutto molto strano ahah ..ma forse neanche tanto..
Eof osannati? Se non facevano il disco non se li ricordava nessuno……cmq darò un ascolto a sti degreed poi il bello della musica è che può essere bella sia che suoni datata sia moderna.
A tal proposito consiglio l’ascolto dei New tomorrow, davvero un gran bel lavoro.
ma sai bene come io sia il paladino dell’aor suonato alla vecchia maniera.. preferisco cento volte un album unreleased …magari anche di demo di scarsa qualità …dei bad english o dei giant piuttosto di un nuovo album di … non so …ecco… edge of forever … ahahah
Sante parole!!
😉 😉 😉
Un altro bel lavoro targato Degreed. Album piacevolissimo dove, a mio avviso, spiccano Ruins, Summer of Love e Borm Under a bad sign!
Album per me di altissimo livello, tra i tre migliori dell’anno passato e sicuramente il loro migliore. Mi piace molto il contrasto tra classico e moderno e trovo perfetta la voce.
Sul tema vecchi demo invece la penso in modo diametralmente opposto…io amo ascoltare cose nuove e non album o pezzi vecchi mai usciti…ma ovviamente è una mia idea.
Non è proprio nelle mie corde diciamo ma si ascolta con piacere.
Quanto parte l’opener ti rendi conto che i Degreed sono quel prodotto riuscito che gli HEAT aspiravano a diventare col 5° disco.
Ed a parte due pezzi un pò stantii, è un prodotto che funziona alla grande.
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 11 mesi fa
I Work Of Art sono probabilmente uno dei migliori gruppi AOR degli ultimi 10/15 anni e attorno a ogni loro nuova uscita si scatena sempre grandissimo interesse. Questo nuovo Exhibits (quarto capitolo della loro […]
Per me un gran bel ritorno questo EXHIBITS dei WOA…un disco che parte assai bene con la ritmata Misguided Love e finisce in gloria con il vero must dell album alias Let Me Dream…ed in mezzo tanta buona musica anche se…non lo so…ma mi manca qualche cosa…forse un po di mordente, un po di volume, un po di pathos in piu….e alla fin fine resta un bel disco (a mio parere il migliore dopo l omonimo) ma con quella sensazione di non avere tra le mani il grande disco…ma forse è solo una mia impressione….
MI PIACE.
Seppure tecnicamente ineccepibili, non mi sono mai strappato i capelli ascoltando i WOA ma devo ammettere che questo “Exhibits” è una bella perla con diverse canzoni sopra alla media (la mia preferita, attualmente, è “Another night”).
Aggiungo, candidatura ad Artwork dell’anno.
Preso !!! Niente di trascendentale classicissimo aor fatto da dio , forse come dice mimmo manca quel quid da tramandare ai posteri ma oggi nessuno ci riesce più. Va bene così voto 75
Sicuramente avrete capito che quando si parla di questi ragazzi, sono estremamente di parte.
Per me sono bravissimi. Siamo ad un livello spaventosamente alto, e Lars per me è la voce Aor per eccellenza dei tempi moderni.
Sul disco ha già detto tutto Paolo, ma permettetemi di aggiungere che quando parte Scars to prove it, sai già che il Rocky Balboa che è in tutti quanti noi uscirà fuori ancora una volta….
Ah, no! Era già uscito fuori durante Another Night!
Un disco per tutti i Rocky Balboa lá fuori…
Ciao, Eclipse.
Disco dell’anno.
96/100
davvero tanta roba Bontro!…..stupendo dall’inizio alla fine!!!!!
Il grande disco alla fine non lo si può considerare solo per un fatto ovvero c’è un grandissimo senso di karaoke che impervade….ma anche in passato l’aor si è spesso autocitato….per me Gli woa Sono il top a cui si può anbire ai giorni nostri insieme a pochi altri confermo il voto del bontropi e metto la penna rossa se propio devo sulla lavorazione per il prodotto finale nel filtro della voce a mio avviso migliore nei dischi precedenti
Album splendido. Mi permetto, indicando il mio brano preferito, di aggiungere una citazione per me doverosa: su “This isn’t love” ci sono parti di tastiere suonate dal grande Vince DiCola e la sua impronta si sente alla grande! Se qualcuno si è perso l’album omonimo dei Thread (1995), con Vince DiCola alle tastiere e la grande voce di Ellis Hall, se lo recuperi perché ne vale la pena.
Giusta osservazione, grande vince!!!!
Il disco dei thread del1995 è un capolavoro complimenti a Fulvio che lo ha citato…..a questo punto mi butto nel ricordare quel masterpiece degli storming heaven sempre con dicola
Mi unisco al pubblico encomio di Fulvio.
Ti stra-quoto, ho accantonato per troppo tempo quell’album perché è quello con cui li ho scoperti, tornando poi indietro al primo e proseguendo con Framework (quest’ultimo ancora lo devo sentire). La settimana scorsa l’ho risentito e sono rimasto di stucco, poi c’è Castaway che credo sia uno dei pezzi AOR più belli degli ultimi 10 anni.
Io non ho capito niente di quello che avete scritto! Ahahahha 🙂
Non ho capito: In progress vi piace oppure no? Secondo me è il loro disco più debole.
Il debutto credo sia il più grande disco AOR degli ultimi 10 anni. Framework invece lo metto a pari merito con questo ultimo Exhibits. Soprattutto di Framework non vi perdete la clamorosa bonus track jappo “Edge of time”.
Sì il senso è che quantomeno a me piace molto In Progress.
Ok sul primo, invece Framework no no no (ma concordo su Edge Of Time). L’ultimo sono in penoso ritardo e non vedo l’ora di rimediare
mah.. è da un pò che li sento in calo gli work of art, e anche questo lavoro non fa eccezione.. non sono piu quelli di In progress.. pezzi carini ma non me n’è rimasto nessuno.. tutto molto trascurabile ..
L’ho sentitooooooo ahahah. Gravoso ritardo che il disco più Toto-izzato degli W.O.A., al primo ascolto l’ho trovato moscio, poi con più attenzione ho apprezzato molto le parti strumentali e i bei soli di Sall, penso i migliori della loro discografia. Si mantiene tutto su un ottimo bilanciamento classy, senza bisogno di strafare con volumi, urla etc etc, e lo trovo una degna continuazione del discorso iniziato con il primo disco.
Sicuramente meglio del penultimo up-tempo Framework, tutto incentrato sui soli chorus, ma il secondo con i suoi ritornelli memorabili per me non si tocca.
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 2 mesi fa
Il nome di Rob Moratti probabilmente lascerà indifferenti i più giovani seguaci dell’AOR ma il ragazzo dal cognome italiano oltre ad avere un discreto curriculum è, per dirla in gergo strettamente tecnico, un cant […]
Non mi ha detto granché e poi la sua voce la reggo poco.
La line up e’ eccellente, un ascolto glielo daro’.
alla lunga “stanca” pure a me la voce di Rob.
nel precedente avevo trovato un paio di pezzoni… in questo nuovo album non ne ho sentiti, ma devo prendermi del tempo per riascoltarlo con calma
Per me invece un altro bel disco del bravo Rob Moratti…non sarà un capolavoro ma questo Renaissance scorre che è un piacere e sul finire il duo Mandy Come Home-I Don’t Want To Wait Forever è davvero di alto livello…Rob è sempre un piacere!
…..non e’ certamente un brutto album complessivamente ma i due cds precedenti erano da saltare sulla sedia!!!….qui mi pare non si vada oltre il compito a casa…..mancano un po di brani incisivi e che facciano davvero la differenza….forse mandy come home ha quel qualcosa in piu’ ma poche altre….peccato perche’ questo e’ un gran cantante…..suggerirei di recensire gli splendidi album dei final frontier….quelli si’ che meriterebbero di stare nei classici!!!!
ottimo ritorno,,,sicuramente nella mia playlist 2019
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 2 mesi fa
Tra una pausa e l’altra con gli Harem Scarem Harry Hess riesuma il proprio side project First Signal che già in passato aveva ottenuto buoni consensi di critica e che arriva oggi al terzo capitolo. Avvalendosi de […]
Disco splendido, per quanto mi riguarda.
Il migliore dei First Signal, senza dubbio. Menzione particolare per la voce di Mr. Hess, che diventa sempre più bella del passare degli anni: grazie per la meravigliosa musica che ci regali ogni volta con questi piccoli gioielli.
Confermo il meritatissimo 85/100
Anche al sottoscritto questo Line of Fire è piaciuto assai…almeno 3/4 pezzi di spessore e cmq un livello generale decisamente buono…sempre ottima la voce di H. Hess…in definitiva questo LOF risulta migliore del precedente OSOTL e se la gioca con il primo FS…bravi bravi bravi!
Recensione che attendevo.
A mio avviso è un album nettamente superiore al precedente. Alcuni passaggi sono (ovviamente) una “clonazione” dei grandi Harem Scarem (“A Million Miles” su tutte). Del resto la splendida voce di Harry Hess è un marchio di fabbrica.
Le mie canzoni preferite sono le prime tre in scaletta.
A me sono piaciuti tutti e tre, ma forse anche io penso questo sia il migliore. Nessun pezzo brutto e 4/5 nettamente sopra la media; la voce di Hess poi è sempre fenomenale!!!
un grandissimo disco con uno dei miei cantanti preferiti di sempre,incredulo durante l’ascolto poiche’ il secondo episodio mi aveva alquanto deluso: assolutamente insufficiente sia nel reale contenuto che nel paragone con il primo disco autentico fulmine a ciel sereno a mio avviso.
unico appunto una produzione un pochino piu’ cristallina e meno leppardiana avrebbe avuto tutta la mia stima….ma de sti tempi se po fa’
hess.
Harry Hess e’ sempre uno dei migliori e uno dei miei cantanti preferiti di sempre assieme a Paul Laine!….personaggi che sanno cantare a livelli a dir poco stratosferici….detto questo , first signal 3 parte gia’ con il piede sbagliato….non puoi aprire un nuovo album con una song prestata anni addietro ai white widdow che la trasformarono pure in una hit superiore a questa versione!….eddaiiii…sa di reciclaggio di bassa lega….proseguendo nell’ascolto ci sono canzoni solo carine o cloni dei gia’ citati harem scarem…nulla di che insomma…a mio parere il primo album rimane qualcosa di molto superiore ai seguenti due!
Sui White Widdow osservazione giustissima Captain
Concordo in pieno
sono l’unico che ha apprezzato il secondo disco dei FS mi sa….
questo line of fire non è male, ma alcuni passaggi mi suonano un pò triti e ritriti…voce di hess spettacolare…
65
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 4 mesi fa
Nello sport come nella musica quando certi fuoriclasse scendono in campo difficilmente sbagliano. Ok ora mi smentirete con una valanga di esempi ma posso assicurarvi che con i Lonerider andrete sul sicuro. A […]
Questo è un disco che in altri tempi avrei comprato a scatola chiusa solo per la presenza dei due Free/ bad company ma il problema è che qui c è tantissimo (troppo) mestiere ,i pezzi non sono scritti da paul rodgers e poi c è quella benedetta/ maledetta voce di overland che rende tutti uguali gli album su cui canta , sembra di sentire gli fm che fanno cover, insomma il buon Steve ha una voce per quanto bella troppo caratteristica .
Il disco in se non è male ma alla lunga non mi ha preso.
the voice<<<<
Questa volta passo.. Sembrano gli SHADOWMAN (grandi) più molli e fiacchi. Ma perchè fondare questo nuovo project ?! Meglio
recuperare che sò i THE LADDER il cui secondo album “Sacred” era una bomba !
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa
I Roulette nascono in Svezia nel lontano 1985 e fanno parte di quella (ahimè) nutrita schiera di band che pur potendo contare su alcuni ottimi inediti non riuscì mai a far breccia nel grande pubblico, vuoi p […]
Arrivato ieri , non spreco parole e confermo il voto.
Se scrivo CAPOLAVORO e ALBUM dell’ANNO è sufficiente per capire cosa penso di questo NOW!????
Lo avevo già scritto in un vecchio post… discone! Non concede nulla alle mode del momento, ma rispolvera il classico sound AOR degli anni ’80, ibridando le melodie nordiche con quelle più tradizionali nordamericane. Canzoni brevi, 10 in tutto, senza inutili sbrodolamenti o filler. Resta da chiedersi perchè dischi così debbano uscire su etichette come Black Lodge (con tutto il rispetto) e Frontiers (con altrettanto rispetto e gratitudine, beninteso), con le sue 3.000 uscite l’anno, non peschi questi veri e propri jolly.
Lordenzo… purtroppo ogni tanto sono gli Artisti stessi a prendere decisioni alquanto assurde sulla scelta dell’etichetta… 😉
Francamente non mi spiego tutto questo clamore intorno ad un album che mi sembra tristemente “normale”…perfino “anonimo”, se proprio vogliamo dirla tutta.
I soliti suoni ovattati, il solito buonismo e le solite smancerie da disco AOR dei primi anni 80…
Il tutto veramente indigesto.
Per non parlare dei soliti ritornelli, delle solite strofe…
Anche basta.
Se Frontiers ha avuto la possibilità di ingaggiarli…capisco perché non l’ha fatto.
E a giusta ragione.
55/100
Non posso credere ad un commento simile da parte di Bontropi. :-))))) Mi cade un mito! 🙂
Scherzi a parte, de gusti bus però se questo album è da 55/100, allora il resto dovrebbe essere sotto il livello del mare.
Io rimango dell’avviso che sia uno dei migliori album AOR usciti negli ultimi anni. Lo devo prendere in vinile, immancabile.
Giulio aspetta che esca la rece dei first signal, vedrai il bontropi come romperà i maroni……:-):-):-)
ah ah ah 🙂 lo attendiamo al varco 🙂
Perché già sapete che quello sarà il vero disco dell’anno!! 😀
CREDICI !!!!!!:-)
intanto l’ultimo era cosi’ cosi’ …poi…. e’ chiaro che herry hess e’ un cantahnnte superiore a molti!….i first signal come tutti i side-project peccano in canzoni molte volte scritte da altri….non sempre risultano buone e non sempre si possono paragonare ad artisti che fanno tutto loro!!!!
ah be…ha ingaggiato poi i modernisti perfect plan…..che sono uguali ahahah!!!!…..maddai non puoi dare 55 a un disco cosi’ e elogiare un DIVA per chissa quale dote….e’ uno scopiazzatore!….mentre i roulette hanno persistito tutti questi anni arrivando ad un album infarcito di ottime canzoni!!!!
Sicuramente hai una cultura sulla tecnica musicale superiore alla media e questo merita una grande stima.
Io vado molto ad orecchio e alle mie sensazioni a pelle, di impatto, e non dalla tecnica vocale o di spartito in quanto, quella volta scelsi il pallone da calcio anzichè una chitarra o una batteria (strumenti che mi intrigavano in giovane età).
In base a queste sensazioni, sto reputando Now! come un album da avere nella mia discografia in vinile (non ne ho tanti ma, per dire, ho la copia del primo Bad English targato 1989).
Della serie “Non è bello ciò che è bello, ma ciò che piace”.
No, ma sono d’accordo con te, eh… 🙂
Alla fine è sempre e solo una questione di sensazioni: cosa ti trasmette una determinata musica…e se piace, che ci sia o non ci sia la tecnica, è tutto normale. 🙂
Però per me è importante sottolineare anche l’aspetto tecnico in un genere in cui la tecnica ha sempre contato tantissimo.
Poi i Sex Pistols piacciono anche a me. Così come mi piacciono Slayer, Mayhem, Napalm Death…ma lì secondo me siamo in generi in cui gli standard sono nettamente diversi.
Per me un discreto album ma effettivamente concordo con il Bon quando parla di troppo clamore verso un disco sicuramente piacevole e che si fa ben ascoltare ma dove non vedo pezzi cosi altisonanti.
Pertanto bravi si ma per me questo disco non diventerà mai un classico dell AOR ne adesso ne domani….
Di classici non se ne scrivono e non se ne scriveranno più …….qui è da apprezzare il fatto che dopo 30 anni questi riescano ad essere credibili poi il voto è relativo come sempre . Tanto poi c’è il bontropi che da i voti a seconda di come tira il vento …….siamo tranquilli ah ah ah ah ah a
Lo sai anche tu che quando do i voti, ci prendo nel 98% dei casi.
Poi magari quel 2% prendo una cofanata, ma non accade praticamente mai… 😀
E poi tu ed il Mimmo siete sempre d’accordo con me: ammettetelo! 🙂 😀
Perfino Denis è d’accordo con me, ma non lo dice per non darmi soddisfazione! 😀
io e Mark contro Mimmo e Bontropi: è una Royal Rumble questa :-))
Io con quel gay di Bontropi mai! 🙂
E cmq sia chiaro che per me il disco non è certo un 92/100….ma un 70/100 ci puo stare…poi Mark so gia che mi seguira a ruota… 🙂
Ma si , poi non è che acquisto dischi solo se beccano 100 , di sicuro non è da 55 ecchecazz….:-)
E’ da 52, infatti… 🙂
Ho messo 55 solo perchè mi piace la Telecaster del video… 😀
E comunque confermo: lui non sa cantare. Scommetto che dal vivo non ne prende una…
Glielo dirai in faccia quando lo vedi , io non alzero’ un dito per aiutarti :-):-) 🙂
Bon vorrei un tuo commento tecnico e spassionato su tre canzoni in particolare (se ti va);
5. Secret Room
6. Better Day
7. Turn It Around
Secret Room secondo me è la canzone più rappresentativa dei limiti (enormi) del cantante: é la tipica canzone che andrebbe costruita in crescendo da un punto di vista vocale, ma il cantante non riesce (e chiaramente non vuole) a salire più di tanto…anzi resta sempre lì. Il tutto rende piatto e monocorde un pezzo che ha un bel tappeto sonoro.
Better Day ha un po’gli stessi problemi, seppur in misura ridotta. Diciamo che in mano a Daughtry questo sarebbe stato un potenziale hit…
Turn It Around è organizzato molto bene nella strofa, ma il ritornello, con gli “UOoooOooOo” un po’gratuiti, cozza con la tensione creata nella strofa. Mi sembrano due pezzi incollati l’uno all’altro. Peccato, perché la strofa mi piace molto…
Tutti questi pezzi hanno in comune dei suoni completamente fiacchi, ci tengo a sottolinearlo. E per me il suono, per la piacevolezza di ascolto, ed il coinvolgimento che ne deriva, è fondamentale.
Per dirti, io non riuscirei mai a trovare esaltante un disco dei celeberrimi Free Spirit. Ma mi creano problemi anche i Care Of the Night ed i Wigelius. Per me la batteria deve suonare in un certo modo, le chitarre devono “sfiammare” in un altro modo, il basso deve pulsare…
Prisoners in Paradise potrebbe essere un po’il mio disco di riferimento, a livello di suoni, in ambito Melodic Rock…
Direi tanto di cappello per la menzione di Chris Daughtry!!! Nei primi album ha sfornato delle hit mostruose (Alle these lives per dirne una)!
Su Prisoners in Paradise sono con te; un album ingiustamente criticato ma con dei suoni eccelsi (pure le canzoni).
Grazie della tua opinione tecnica sulle tre canzoni….. Pensa che io, da bastian contrario, le reputo insieme a “Right by your side” delle canzoni di un livello superiore. .-))
Secondo me Prisoners è proprio il miglior disco degli Europe… 🙂 …poi la gente può dire un po’quello che vuole… così come possono farlo loro stessi.
Sarà anche vero che non era quella la musica che volevano suonare, ma su quel disco si espressero su livelli mai più raggiunti.
Ed in ogni caso Kee Marcello sarà sempre dieci volte superiore a Norum (sopravvalutatissimo…).
Sei andato bene fino all’ ultima riga…Norum non è un cazzo sopravvalutatissimo…anzi con il tiro e la mano che ha è davvero strano non sia mai citato fra i GRANDI.
Tanto cosi per fare un esempio, ma potrebbero essercene a decine, il solo di Love is meant to last forever (aldilà della bellezza epica) è suonato in una maniera a l l u c i n a n t e…come davvero pochi riuscirebbero a fare.
Poi per carità, c’è gente che pensa che Axel Rudi Pell suoni bene (BESTEMMIA ASSOLUTA), quindi non mi stupisce leggere che qualcuno pensi che Norum sia sopravvalutato.
Gli stili ovviamente sono completamente diversi…non confondiamo l’ abilità impressionante di Kee a comporre e scrivere cose pazzesche (non penso ci sia su nessun disco dove lui partecipa un suo solo improvvisato) con il suo essere superiore a Norum come guitar player (cosa che non è)…a me piace molto più lo stile di Kee ma come chitarrista Norum ha decisamente più spinta
prisoners in paradise aveva un suono troppo squillante….troppi alti e pochi suoni bassi….non era bilanciato!
no vabbe…commento da ban immediato da qualsiasi sito non solo di musica ma proprio di tutto L’INTERNEEEET
Giulio è tempo perso lascia perde che vai a sbattere su una scogliera col bontro, poi rischi un tso se vai dietro le sue elucubrazioni tecnico-scientifiche-sonore:-):-):-):-)
“de coccio” 🙂
ahhhhhhh mimmo….checchez dici….e’ sopra 90!!!!!
ahhhhhh bontropi!!!!!! ahah….questo e’ un disco tanto semplice quanto efficace!!!…tutte canzoni su livelli alti….non so perche’ li assomiglio ai perfect plan….forse l’atteggiamento pacato…forse le canzoni pulite ed esenti da modernismi forse la voce simile… la storia e’ abbastanza parallela…..”gli esclusi degli anni ’80″…..pollice alto per il grande scandi rock!!!!
ah perche’ il cantante dei perfect plan non stona???….dovevi essere al frontiers per sentirlo!!!….ha stonato alla grande piu’ di una volta ma alla fin dei conti chissenefrega….sono bands queste rispolverate che vanno gustate in camera perche’ dal vivo non si vedranno quasi mai!….somo a completamento di un certo discorso di carriera mancata per sfiga….che vuoi che gli freghi a questi qua di far successo???….e’ soddisfazione personale!
Top 2019..essential totally
Mamma mia che bello!! tra questo e l’ultimo dei crazy lixx finalmente sto godendo come poche volte in questi ultimi tempi visto le uscite mediocri che ci sono ormai da troppo troppo tempo
In linea con quanto scritto da Rocker!
Roulette e Crazy Lixx nella top 5 del 2019.
top 2019
disco che avevo erroneamente snobbato, scoperto ora quasi per caso .. discreto melodic rock .. ovattato come piace a me.. forse non ci sono pezzi che spaccano, forse manca una vera e propria hit…ma per questo 2019 che va a concludersi e che è stato veramente scarso a livello di melodic rock, si tratta senz’altro di una delle migliori uscite!
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa
Dopo il debutto risalente al 2014 con l’album Memories torna in pista il chitarrista danese Michael Jessen, accompagnato nuovamente da Goran Edman dietro al microfono.
Le dieci tracce che compongono il cd si r […]
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 9 mesi fa
Devo essere sincero; il melodicrock made in Germany non è mai stato in testa alle mie preferenze, anche se alcuni dischi di gruppi quali Casanova, Fair Warning e Frontline, per un certo periodo hanno fatto tappa […]
Sarà che io ho sempre amato la scena Melodic Hard Rock tedesca ma questo album mi è piaciuto un sacco… intendiamoci, originale come pizza e birra davanti ad una finale di Champions, ma non per questo meno valido… la voce rasposa e crucca mi piace, i pezzi ti fanno battere il piedino e i cori ti fan venire voglia di metterti al volante di una cabrio e goderti il sole cantando a squarciagola… promosso… e se devo dargli un vot gli piazzo un bell’83!
Never Let You go (Featuring Age Sten Nilsen) spacca di brutto… il resto lo ascolterò
Un po in ritardo, ecco il mio commento.
Un album bello, frizzante, melodico e tendenzialmente poco “teutonico”.
Ci sono diverse canzoni interessanti tra cui le ottime “long way home” e “never let you go” come anche “hungarian girl” e “we’re dying”
Nella mia scaletta dei TOP 20 del 2019 l’ho dimenticato, cavolo!!!!!
(Denis inseriscilo alla posizione n°10 please…. & non odiarmi) 🙂
ma ragazzi!!!!…..questo e’ candidato come album dell’anno!!!!!!….le canzoni sono troppo belle!…altro che 78….almeno 95!!!…man mano che scendi la scaletta aumentano i pezzi ficcanti….il guitar player e’ bravissimo con soluzioni inedite negli assoli!!!… non capisco una cosa pero’…ma nilsen canta su tutto l’album? o il cantante sandorov ci assomiglia da paura?….booooooo
anzi…..questo album e’ superiore di molto a quanto fatto negli ultimi 4 dischi dai Def Leppard!!!!….largo ai Teutoni! 🙂
Pezzo molto bello.
Guitar playing di gran gusto, alla Fair warning.
Paolo Paganini ha commentato l'articolo Kenny Leckremo – Spectra – Recensione 5 anni, 11 mesi fa
Ciao Ragazzi. Devo dire che non ero abituato a tanti commenti alla recensioni. Mi fa piacere conoscere i Vostri pareri però su alcuni punti vorrei controbattere. Partiamo dal disco. A me non è piaciuto granchè e credo che questo si sia capito chiaramente dalla rece e dal voto finale. Se lo avessi ascoltato solo una volta gli avrei dato anche me…[Leggi tutto]
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
Vede finalmente la luce il fantomatico disco solista dell’ex cantante degli H.E.A.T. Kenny Leckremo.
Era il giugno 2015 quando la notizia cominciò a circolare ma abbiamo dovuto aspettare fino ad oggi per as […]
Premetto che il mio intervento non è volto ad innescare l’ennesima polemica su sistema di valutazione o di redazione di una recensione, perché fra le altre cose la recensione di Paolo è fatta estremamente bene ed in maniera molto professionale, esattamente come piace a me.
Ma questa recensione mette ancora più in risalto gli errori che sono stati fatti in sede di altre recensioni.
Non faccio nomi per non innescare nuove polemiche in stile “Dallas VS Firmo”, però è assolutamente pazzesco come questo nuovo Lockremo, che per me è assolutamente un buon disco (…con un gran cantato, una bellissima produzione lontana dalla tipica produzione made in MacBook Pro…), sia risultato nettamente inferiore a dischi in cui era palese l’inadeguatezza della produzione, l’insufficienza delle prestazioni tecniche e la latitanza assoluta di qualunque pezzo che fosse pur minimamente ascoltabile.
Si, lo so: “…cosa possiamo farci? Ognuno di noi la pensa in maniera diversa…”.
No, secondo me, davvero no: non dovrebbe mai passare il messaggio in base al quale questo sia un disco inferiore al disco pompato di turno. Perché palesemente non è così.
La chiudo qui, perché come detto in apertura, questo mio intervento è volto a farvi riflettere, non a polemizzare.
Detto questo, a me il disco è piaciuto: non si tratta certamente di un capolavoro, ma c’è tanta passione, tanta voglia di sperimentare e creare, e tanta professionalità: la voce di Kenny è pura magia, e la produzione è di altissimo livello.
Ovviamente, come dice bene Paolo, gli Heat sono un lontano ricordo.
79/100
disco che mi è piaciuto molto, e con un paio di pezzi davvero di altissimo livello. Per me da 80.
Ci sono dei pezzi davvero stupendi, sono pienamente d’accordo. Vagabond, Losing e la Title track valgono da sole l’acquisto.
E poi finalmente si sente il vero Dalone.
Lo devo riprendere e riascoltarlo ma l’impressione iniziale era buona direi da 7 . Per il resto pieno appoggio all’amico bontropi.
In linea con il voto della recensione, sarò bigotto ma io volevo un seguito di Freedom Rock. Resta il fatto che Kenny vocalmente è sensazionale, e qua non fa che confermare (a modo suo) il proprio status
In linea con il pensiero di Bontropi, un buon album che se non erro è tutto “fatto in casa” cioe il buon Kenny ha dovuto fare le nozze con i fichi secchi un po per la mancanza di fondi, un po perché preso dagli spettacoli teatrali in giro per la Spagna tutto ciò ha portato ad un parto con un lunghissimo travaglio. Il fustigatore della Calabria ha anche detto un altra cosa difficilmente contestabile: l’album potrà anche non piacere ma si sente piu Dalone in tre minuti presi a caso da Spectre che in tutto into the ecc….della band capitanata da Gronwell ( apprendo anche dai social che il suddetto è quasi stato elevato allo stato divinità dopo aver fatto un paio di pezzi acustici dopo che era saltata la corrente a Bologna, roba per me normale da minimo sindacale ma per altri è stato ” il momento più emozionante del tour “.) Tornando all’album alcuni pezzi davvero che non ti aspetti, addirittura mi hanno ricordato qualcosa del cantautorato italiano che non mi sorprendono in un Savoretti ma mi spiazzano nel lavoro del “in formissima” scandinavo.
Ahahahah 🙂
Scherzi a parte, credo che in questo album si sia avvertita una volta ancora di più come Leckremo sia completamente su un altro livello rispetto allo scarsissimo collega, il cui status è stato elevato a quello di divinità da una fan base (probabilmente femminile, per la stragrande maggioranza…) che poco si preoccupa di prestazioni a livello puramente qualitativo: basta che ci sia uno sbattimento di ciuffo qui, ed un sorrisino lì…e siamo tutti contenti.
Mi ripeto: se gli Heat riprendessero Kenny, riprenderemmo a parlare di musica …
dal vivo, oltre a saper cantar bene, bisogna anche essere in grado di intrattenere il pubblico, cose che Gronwall sa fare entrambe egregiamente. Se mi parlate di ciuffi e sorrisini non ci siamo proprio…
Nessuno si è permesso di criticare le sue doti da intrattenitore, infatti.
Molto semplicemente, Gronwall è un “cantante” estremamente scarso. Tutte le sue prestazioni live più recenti sono imbarazzanti, é costantemente in difficoltà in quelle rarissime volte (ahimè) in cui vengono proposti pezzi del repertorio con Kenny alla voce, ed è, secondo me, la principale causa dell’involuzione sonora che ha segnato il percorso musicale degli Heat.
Ma ti ripeto, sto analizzando il solo aspetto tecnico e stilistico.
Poi che Gronwall sia un personaggio sul palco è fuor di dubbio.
Ma a mio parere, per essere un artista completo bisogna saper esser padrone tanto dell’aspetto tecnico tanto di quello scenico.
È lo stesso motivo per cui sostengo da anni che Ozzy Osbourne sia una capra di cantante, ma allo stesso tempo un Entertainer impareggiabile. Dipende dal peso che si vuole riconoscere alle due cose.
Personalmente non posso ritenere Gronwall un artista completo, perché le sue scarsissime qualità musicali lo penalizzano enormemente.
Poi se piace il raglio d’asino, entriamo nella sfera puramente soggettiva, nella quale é inutile addentrarsi.
premesso che Leckremo mi piace tantissimo e che i primi due album degli HEAT sono fantastici, Gronwall (non Gronwell..) dal vivo è una macchina da guerra, sia a livello vocale che come frontman, un vero animale da palco come ormai se ne vedono pochi. Questo contribuisce a rendere i concerti degli HEAT semplicemente unici. Io ero presente a Bologna ed è stato fantastico, e comunque scendere a cantare in mezzo al pubblico mentre i tecnici stavano riparando l’impianto non mi sembra proprio una cosa da minimo sindacale, poteva tranquillamente starsene dietro le quinte a rifiatare nell’attesa…
Quasi totalmente in disaccordo con la rece di sopra perchè per il sottoscritto questo Spectra non è solo un buon disco ma un GRAN bel disco.
Si parte con una frizzante Ten Years e dopo solo 5 minuti si ha già tra le mani un grandissimo pezzo a nome Where Do We Go che mi ha ricordato non poco i migliori cori degli Styx degli ultimi album; passa senza lasciare traccia Where Do We Go prima di arrivare al capolavoro del disco (nonchè uno dei pezzi dell anno…e non solo…) LULLABY…brano che al minuto 1 40″ inizia a salire per regalarci un refrain stupendo per phatos, arrangiamento e magia…dopo un brano del genere potrei chiudere qui la rece ma prima vorrei sottolineare altri due brani di assoluto valore come We Were Young e Live While You Can.
Certo l album non è tutto sui livelli menzionati sopra e qualche battuta a vuoto se lo concede ma secondo me questo è un signor disco, prodotto-suonato e soprattutto arrangiato in maniera sublime e con un Leckremo in grandissima forma.
Per il sottoscritto uno dei dischi dell anno…e adesso torno ad ascoltarmi Lullaby……
Tutta ‘sta pippa per dire che sei d’accordo con me…come al solito! 😀
Tu ringrazia sempre il tuo maestro (alias me medesimo) per gli insegnamenti che ti ha dato…capra…e smettila di tirare in ballo sempre Erik che ci hai scassato u cazzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz 🙂
PS cmq incredibile come i tuoi ed i miei brani preferiti non coincidano manco in uno…aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
Ahauhauaua 🙂
Se, se! Alla fine sempre con me concordi! 🙂 😉
ha ha ha… a questo giro concordo con Bontropi e Mimmo… quasi che la cosa mi fa paura…
P.s.: non sono purtroppo molto presente sul sito per problemi personali… ma spero di tornare presto più attivo… 😉
Denis vai tranzi e torna quando vuoi…tanto ce sta quel fancazzista del Bontropi che non ha niente da fare e che continua ad ammorbare il sito con i suoi sermoni…du balle…poi quando inizia a sparare sugli H.E.A.T. e su Erik diventa ancora più pesante…mamma mia che suocera…. 🙂
Mimmo, facciamo finta di litigare su Gronwall?! Non ho ancora sonno! 🙂 ahahha 🙂 😀
Ma quando ci vediamo, testina?! Tu vai sempre ai concerti per anziani o a quelli dove c’è Tave! Il Festival me lo pranzo anche stavolta, perché Frontiers ancora non è riuscita a farmi contento…
Ci vediamo dai Def Leppard?
Vediamo se riesco a convincere anche quel terrone di Mark!
Poi ci devo provare anche con la Spinelli, insomma ho tanta roba da fare!
seeeeeeeeeeeee…sempre le solite scuse…manco per Alan Parson muovi le chiappe…vergognati….capraaaaaaaaaaaaaaaaa…cmq ai Def Leppard potrebbe essere ma manca ancora una vita…intanto di Fabiana leggevo proprio ieri la sua rece di DEVIL’S HAND…ne parlano tutti un gran bene…
Se l’ha detto Fabiana, sarà sicuramente il mio disco dell’anno. Del millennio, dai! 😀
Scherzi a parte, gli darò a breve un ascolto, anche perché me l’ha detto anche il Mark che è sempre un passo avanti a tutti! 🙂
Denis, te la reggo io la baracca con i miei evergreen, ma vedi di tornare che mi manca fare un po’di opposizione al Governo! 😀
Poi ormai ci pensa BadBoy con le reclute! 🙂
Benvenuto, @ktulu! Non te la prendere per Erik, che qui nessuno odia nessuno… 😉
Secondo me è un disco minimo da 85, penso finirà nella mia top 10 2018. Non voglio fare polemiche ma dare 65 a questo disco è una follia, visti i voti mediamente altissimi assegnati a destra e a manca…
Ammetto che anche a me questo album è piaciuto tantissimo, anche se mi ci è voluto qualche ascolto meno “mi aspettavo gli H.E.A.T.” e quindi un po’ più a mente aperta per apprezzarne tutte le sfumature… ma ho sentito più di una persona che non lo ha per niente apprezzato… ci può stare… discorso recensioni, alla fine sono “pareri” e ci può stare anche questo… i voti continueranno a far discutere perchè io a questo di Leckremo piazzerei un bel 90 e finirà probabilmente nella mia TOP TEN… non penso in quella di Paolo… 😀
Ciao Ragazzi. Devo dire che non ero abituato a tanti commenti alla recensioni. Mi fa piacere conoscere i Vostri pareri però su alcuni punti vorrei controbattere. Partiamo dal disco. A me non è piaciuto granchè e credo che questo si sia capito chiaramente dalla rece e dal voto finale. Se lo avessi ascoltato solo una volta gli avrei dato anche meno. Poi devo ammettere che col tempo qualcosa di buono l’ho trovato ma più di 65 non me la sentivo di andare. Per conto mia l’unica vera nota molto positiva è stata risentire la voce di Kenny. Come si dice “De gustibus non disputandum est”. Mi aspettavo proprio qualcosa che si avvicinasse molto ai primi due album degli H.E.A.T. soprattutto a Freedom Rock che reputo un album fantastico. Per me manca un filo conduttore che renda il tutto omogeneo. Troppi cambi di genere e “sperimentazioni”. Intro in stile Dire Straits, e canzoni in stile Abba degli anni 2000 non fanno proprio per me. Non nego che ci siano una manciata di brani di livello ma troppo pochi in un disco di 13 tracce. Poi i suoni non mi convincono. Troppo poco ficcanti. A me piacciono i suoni più carichi e qui non ne ho trovati molti. Per quanto riguarda la prestazione live di Eric… bhe io c’ero (grazie a MR ovviamente – seguirà report) e vi posso assicurare che anche se come singer non eccelle è un vero e proprio animale da palcoscenico. Salta come un indemoniato per tutto il concerto non risparmandosi mai. Se vogliamo fare un processo al fatto che agita il suo scalpo.. bhe… Il fatto che sia sceso dal in mezzo alla gente per suonare tre brani in attesa che sistemassero il palco non mi sembra roba di poco conto. Almeno la generosità a questi ragazzi bisogna riconoserla. Non so quanti singer avrebbero fatto la stessa cosa. Inoltre a fine concerto ha tirato su un bimbnetto che era in prima fila e il brano di chiusura l’hanno fatta insieme. Un gran bel gesto.
Grande Paolo! Devo anche dire che per me il fattore “emozionale” ha un’importanza “strategica” per valutare quello che ascolto ( si si, lo so che non è una cosa per niente professionale… ma tenetemi così lo stesso… 😀 ) e in questo caso già il solo risentire quella splendida voce di Leckremo mi ha fatto sobbalzare sulla sedia… 😀
Nè? Sebbene la gente leggesse, perchè le statistiche del sito lo confermavano, nessuno commentava su Roxx Zone, sono stato spiazzato anche io venendo qui. Alla fine mi fa piacere, quando qualcuno fa un commento educato e costruttivo ovviamente. Non è sempre così purtroppo, ma pazienza… 😉
Già… spesso purtroppo manca “l’educato e costruttivo”… 🙁
Ed è un peccato perchè se no sarebbero davvero una figata i commenti. Capisco che si possa essere in disaccordo con una valutazione, ma non andrebbe mai dimenticato che dietro ad una firma in calce a una recensione c’è una persona che ha speso il suo tempo ad ascoltare e scrivere, e che tutto merita fuorché commenti maleducati. Ben venga, invece, chi prova sempre a costruire una discussione civile argomentando educatamente la sua tesi.
Concordo in pieno co n e Stefano… sto cercando di incultarlo da anni e ammetto che più di una volta ho avuto la tentazione di chiudere i commenti (anche e soprattutto ora che per motivi legati al famoso GDPR aver commenti e utenti registrati sul sito è un “rischio” non da poco)… e non è detto che prima o poi non succeda…
eccoti il commento “educato e costruttivo” …PPPRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR 🙂
Vai Denisssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss :-))
Ma il simpatico bimbo con la maglia della Svezia era il figlio di qualcuno della band?
L’altra settimana causa temporale a casa non c’era elettricità a mio figlio ho letto un fumetto degli avengers a lume di candela, mi devo candidare a padre dell’anno?? Non ricordo se era il 99 o il 2000 o 2001 ma salto la corrente in un club dove si esibivano i negrita i ragazzi suonarono oltre mezz’ora in acustico senza amplificazione…non sivsentiva una minchia però…l’anno scorso Hawkins ha cantato due ore praticamente senza voce ma non lo definirei un eroe. Per me Gronwall(si scrive cosi?) Ha fatto solo il suo dovere, poi poteva scegliere di rifiatare? Dopo 20 minuti di concerto? A 30 anni?? Io probabilmente sarò anche un suo “hater” ma forse voi vi esaltate anche per un doppio passo di CR7 ? Ed il tacco di Roberto Bettega? I colpi di testa di pruzzo? L’opportunismo del cobra tovalieri? Per me questo ragazzo è scarso sia come cantante che come frontman, poi ognuno ha le sue idee.
la cosa che ha conquistato il pubblico è il fatto che è sceso a cantare in mezzo alla gente, non sul palco. Dire che Gronwall sia scarso come frontman significa una di queste 3 cose:
1 non averlo mai visto
2 essere in mala fede
3 non capire niente
Ma forse ti sei già risposto da solo definendoti un suo Hater, quindi probabilmente non fai testo.
E chi ti scrive non è certo un fan boy di Erik, visto che prima dello scorso anno non lo avevo mai visto dal vivo e su disco lo giudicavo un cantante “normale”, ma dopo aver assistito a un suo concerto sono rimasto letteralmente a bocca aperta dalle sue doti di frontman, ha un carisma pazzesco e una carica semplicemente unica. Cosa che confermo dopo il concerto di Bologna.
Per quanto mi riguarda sono stati i migliori concerti a cui ho assistito sia nel 2017 che quest’anno.
A veder lavorare un terrier impari anche a stanare le volpi. In tanti mesi non ho letto un tuo commento tanto spassionato su nessuno subito sono arrivati i giannizzeri a difendere lo scandinavo, sembri quel tizio che agli albori di youtube in un video frignava perché i media criticavano britney spears. Forse non capirò niente , anche se detto da uno come te rafforza la mia autostima, ma io continuerò a pensare che il biondino è scarso tu che sia un novello David Lee Roth . Poi se sbarelli per la band scandinava puoi continuare a farlo sono i tuoi soldi ed è il tuo tempo.
Probabilmente non hai mai letto altri miei commenti così spassionati perché ho iniziato a scrivere oggi in questo sito (che seguo da diverso tempo però).
“Detto da uno come me”, scusa ci conosciamo per caso?
Ti faccio una domanda semplice, li hai mai visti dal vivo?
Per fortuna no, io do un valore ai miei soldi perche li pago i biglietti. Il fatto che hai iniziato a scrivere oggi proprio per difendere EG potrebbe spiegare tante cose. Il senso di quello che ho scritto lo devo spiegare: mi hai detto che non capisco niente. Ti ritieni EG un grande frontman io ritengo Dave Gahan Il piu GRANDE FRONTMAN che ho visto, questo dovrebbe far capire la differenza. Nel 95 whitfield crane per mezzora mi fece impazzire ma non ho mai pensato fosse un gran frontman. I nostri sono proprio due modi di vedere differenti.
In realtà io ero entrato per commentare in difesa del disco di Leckremo che ha preso un voto troppo basso, poi ho letto quei commenti per me assurdi su Gronwall e ho commentato anche su quello.
Comunque per chiudere mi fa semplicemente sorridere leggere che stronchi Gronwall senza mai averlo visto… Evidentemente parli quindi solo per partito preso per tua antipatia personale, quindi inutile andare avanti in questa discussione
Ma di sicuro non mi sta simpatico… lo ritengo il principale indiziato del crollo degli Heat perché questa band dopo Adress ha fatto dei passi da gigante… ma all’indietro . Ripeto io a vedere questi Heat non sarei andato nemmeno se fossi stato un felsineo doc, poiché quando vado ad un concerto ci vado principalmente per la musica dei fucking , let’s go, c’mon singing ecc…di bambini o ragazze sul palco sinceramente me ne frega poco. Ma io non mi permetto di dire che non capisci niente, semplicemente hai un identità di vedute diverse.
badboyboogie, se taci secondo me fai più bella figura…e non l’ha neanche mai visto dal vivo ahahahahahaha…oddio muoio…l’apoteosi del non-sense…
La cosa che mi sconvolge non è tanto il fatto che tu o altri siate grandi estimatori di Gronwall e che, giustamente, vi sentiate in dovere di difenderlo…
La cosa che mi sconvolge sono gli inviti a tacere e l’apostrofare come “cazzate” pareri che non solo sono stati abbondantemente argomentati, ma che soprattutto sono stati espressi con civiltà e spirito di confronto.
“La cosa che mi sconvolge” è la totale assenza di intenti di confronto delle proprie idee, perché si preferisce l’insulto.
Ed é proprio a questo punto che passa anche a me la voglia di confrontarmi.
Perché capisco chi è la persona che mi trovo di fronte.
Sai non ho nemmeno visto Goebbels dal vivo mi basta leggere i suoi discorsi per capire che era un pazzo patentato.Non ho mai visto dal vivo Cruyff ma lo ritengo un fenomeno. Non ho mai visto Ozzy dal vivo ma lo ritengo sopravvalutato oltre ogni comprensione. Secondo il tuo ragionamento anche milioni di persone che credono in Gesu’, Allah, ecc… dovrebbero tacere per fare bella figura visto che i suddetti nessuno li ha mai visti,quindi anche io potrei obiettare che le tue argomentazioni sono abbastanza deboli. Detto ciò che tu sbarelli per EG a me poco importa sono fatti tuoi,che tu ascolti heavy e rock dall’asilo non ti fa diventare automaticamente intelligente o depositario della verità. Io continuo a pensare che sia scarso e continuo a preferire l’era Leckremo alla sua. Per il resto se tu e altri vorrete continuare a insultare accomodatevi , per non creare incoprensioni farò come Stonewall Jackson.
che brutto album .. l’autore della recensione è stato anche troppo buono ..
Leonardo il distruttore (scherzo) ☺.
Su Gronwall, a me non dispiace, a Bologna l’ho apprezzato, e mi son piaciuti soprattutto gli Shiraz Lane.
Il disco di maggior successo degli H.E.A.T penso sia ” adress the nation”(per me il piu’ bello).
De gustibus.
Per esempio a me Gahan come frontman ha sempre lasciato indifferente..
Anche io ho visto i filmati di Bologna…e capisco chi sostiene strenuamente che Gronwall sia un gran frontman: obiettivamente, quella di scendere fra il pubblico e cantare è stata una gran mossa. C’è poco da dire…
A livello tecnico però permangono tutte le difficoltà che ho sopra menzionato. Probabilmente è addirittura peggiorato, e l’acustica certo non aiutava.
Ho anche notato che c’è anche una specie di claque di supporters italiani dichiaratamente a cieco sostegno di Erik: tali “Italian Erik Gronwall crazy fans”…o qualcosa di simile.
Sicuramente Gronwall rappresenta una frangia molto importante di chi oggi segue gli Heat. E la presenza delle tante ragazze, senza troppe ipocrisie, è senz’altro merito suo.
Non credo dunque che gli Heat se ne priveranno facilmente. Probabilmente stanno benissimo così come stanno.
Credo anch’io che finché gli heat esisteranno EG sarà il loro frontman , oltre alla figa forse ha anche convogliato un po di sovvenzioni economiche che non fanno mai male. Poi a definirlo un dio dell universo scandinavo perché ha coinvolto il pubblico per 10 minuti bohh…se aspettava magari qualcuno iniziava a rumoreggiare e magari esce fuori quello che vuole i soldi indietro, sei avvocato sai bene come funziona il cervello umano. Io non lo vedo tutto sto fenomeno da palco…forse sono troppo vecchio, forse prediligo altri stili è un problema mio…ma sono qua per commentare e dire la mia come tutti ognuno rimane delle sue idee senza necessariamente dare del ” tu non capisci niente” solo perche si critica qualcuno. Comunque anche tu sei arrivato alla mia conclusione che in questi commenti si sente l’odore della cara, dolce pussy…ahhahhahh
Ma indipendentemente da tutto, dal fatto che magari possano saltare i nervi quando si viene contraddetti su alcune cose nelle quali si crede fermamente, bisognerebbe evitare di dire “tu non capisci niente”.
Soprattutto di fronte a delle tematiche che appaiono tutt’altro che inconfutabili.
Resto dell’opinione che la voce di Gronwall sia discutibilissima, dal vivo in particolar modo, e quindi non credo affatto che chi la critichi non capisca nulla…anzi…
Mi ricorda un po’la questione della voce della Pausini, idolatrata in maniera pressoché unanime da chiunque: per me, e per pochi altri nell’universo, non sa cantare. Non sa cantare e anzi urla come una disperata, finendo anche per stonare…ma porca vacca, sembra che nessuno se ne renda conto.
Poi parli con qualche maestro di canto, e ti dice “Sì, è vero quello che pensi della Pausini…ma nessuno dice nulla…”.
Misteri.
Vabbuo…adesso hai finito di frastagliarci i maroni su sta cosa o la devi tirare ancora per le lunghe?!?! BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA….miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii….pesanteeeeeeeeeeeeee… 🙂
Lo faccio solo perché Denis ieri mi ha fatto un bonifico di 1000 euro e mi ha detto “Ti raccomando: a Mimmo niente!”
🙂
Denis a me paga in natura….aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh…maialone!!!! 🙂
la odio mi fa cagare come canta è indigesta se poi la metti assieme a quell’altro “fenomeno” di biagio antonacci siamo a posto ……preferisco sentire lemmy per anni interi , la questione non è saper cantare o meno ma piuttosto saper usare la voce (timbro) che hai nel migliore dei modi.
Antonacci poi è un fenomeno da baraccone…ha una “non voce” da anni, ma la gente gli compra i dischi inspiegabilmente.
E lui si sente un gran figo.
Concordo con te sul timbro.
Per favore ora però vediamo di non concordare più io, te e Mimmo, che sembriamo una squadra di devastatori… Ahahahhahaha 🙂
la sua voce rimane ottima e impressionante ma mi pare che il duello per quanto lo si possa dire a denri stretti tra i due platter di famiglia lo abbia vinto l’ultimo platter degli heat….poi possiamo parlare di attitudine modo di cantare produzione quello che vi pare ma la differenza la fanno le canzoni
E sai che invece io caro Giovanni tra l ultimo H.E.A.T. (di cui non sono assolutamente tra i denigratori) e questo solista del buon Leckremo preferisco quest ultimo…e proprio per un discorso di canzoni…una brano come Lullaby è veramente tanta tanta roba…poi come sempre de gustibus…
e’ pure vero che questo e’ alla fine un disco solista non da band non e’ incastarto nella gestione songwriting a 10 mani….e si sente ….
Io sono rimasto piacevolmente sorpreso , Leckremo ha proposto una varietà di brani che probabilmente uno non si aspetta. Poteva rimanere ,come si dice oggi , nella sua “comfort zone” invece ha rischiato. Capisco che per un integralista l’album può risultare noioso , ma ripeto a me è piaciuto anche per le sue scelte ( un pezzo come we were young sembra un brano di un Battisti o di un Cocciante di metà anni 70) poi lui canta bene , i cori sono curati nei minimi dettagli.
per me tutto l album è davvero molto curato..e arrangiato alla grandissima…poi se uno si deve aspettare per forza un album alla H.E.A.T. senza avere un minimo di apertura mentale azzi sua… 🙂
Premesso che non ho ancora ascoltato l’album qui recensito, lo farò al più presto… sì, ok i pareri sugli artisti sono soggettivi, ognuno ha il diritto di pensarla come gli pare, ma scrivere certe cose mi sembra decisamente eccessivo. Non voglio dilungarmi troppo perché questo articolo parla d’altro, ma Erik è un cantante ottimo che, per quello che ho potuto verificare quando l’ho visto dal vivo ha solo una leggerissima tendenza a bevicchiare un pochino troppo e di conseguenza a dimenarsi eccessivamente on stage a scapito ovviamente della prestazione vocale…
una voce molto bella ma un album che devo ascoltare meglio…. sono troppo influenzato dai primi Heat per…entrare nei dettagli di questo lavoro solista (al primo ascolto non mi è piaciuto).
dopo 4/5 ascolti confermo la mia prima impressione: l’album non mi prende. Salto sui Wake the Nations, una delle mie future recensioni.
Ah su sto disco mi sono scordato di citare il bravissimo Dave Dalone in fase di solos…tanta roba….
Il voto per me e’ giusto….e’ un album troppo vario e ci si perde nel capire che stile abbia ogni canzone…puo’ essere anche un pregio questo ma bisogna avere una mente aperta….in complesso pero’ non ci sono componimenti ficcanti che ti rimangano in testa!….forse lullaby e un paio di altre songs hanno un tema interessante!….troppo fuori luogo sto album solista!
il cantante nn si discute…ma nn mi ha entusiasmato…alla prox bro<<<
Se dici di leggerci con costanza, e di conoscere perfino “l’attitudine” di molti di noi (…me compreso…), saprai certamente che la discussione che riguarda Gronwall affonda le sue radici in ataviche ragioni ormai perse nella notte dei tempi, tali e tante sono le volte che ne abbiamo parlato. E ti assicuro che, quando ne abbiamo parlato, per i primi tempi, non ci siamo mai presi a sberleffi reciproci.
Ma poi la discussione diventa ciclica, e, per forza di cose, può assumere toni cameratistici, soprattutto fra quelli di noi che sono abituati ad interagire quasi quotidianamente.
Quindi sta pur certo che, se avessi avuto il piacere di parlare direttamente con te, non avrei utilizzato espressioni che, è vero, possono sembrare irriverenti.
Se alle volte mi permetto di mandare a quel paese un Mimmo o un Mark Huge, è perché so chi ho di fronte…e sono certo che loro rispettano le mie idee tanto quanto io rispetto le loro.
È in questo contesto che dovresti leggere quello che viene scritto.
Questo te lo dovevo per evitare il tuo fraintendimento, che poi è stato anche alla base dei tuoi successivi commenti.
Risolto questo misunderstanding, Lux…non nascondiamoci dietro un dito: ti ripeto quello che ho detto agli altri. Se ognuno di noi avesse diritto di parola sulla base del solo presenziare ai concerti, credo che un buon 70% di noi non potrebbe parlare. Ma fortunatamente oggi la tecnologia ci offre validi mezzi con cui verificare la bontà di una prestazione dal vivo, no? Perché non dovrebbe essere utilizzata per giudicare? In cosa cambia la prestazione? Nello stato di eccitazione che deriva dal presenziare ad un concerto di persona? Ok, è vero. Dall’acustica che può risultare inficiata a seconda del mezzo e del metodo di registrazione della performance? Ok, è vero anche questo.
Ma poi?
Beh, poi, per quanto mi riguarda, riesco a percepire una stecca sia se presenzio materialmente ad un concerto, sia se quel concerto lo guardo su YouTube. E Conseguentemente posso farmi un’idea sulle qualità del performer…
Non lo so, dimmi tu: è così assurdo come discorso?
Poi ti ripeto, se sentiamo due cose diverse, pazienza.
Ma io Erik lo sento sempre in affanno sulle parti più alte, e quando non ce la fa, urla. Urla proprio forte. Magari la cosa potrà farlo sembrare un eroe, ma quello per me non è saper cantare.
Tutt’altro.
Grazie della risposta, Bontropi. Devo badare a mia figlia, appena posso ti rispondo con calma!! m/
Figurati, quando vuoi! Mi ritrovi stasera o domattina! 🙂 😀
Entro a gamba tesa su questa recensione che in parte condivido… ma… per me questo è uno degli Album dell’Anno… 😀 Mi aspettavo un album alla HEAT e così non è stato… però quello che ci ha messo nelle mani Leckremo è un Signor Album a mio parere. Dimostra un background musicale di Kenny che va ben oltre il melodic rock. Io ci ho sentito qualcosa alla Queen, sprazzi di Toto, addirittura Mark Knofler e pop/rock alla George Michael… ma tutto con una personalità pazzesca e non mera copiatura di un grande passato costruito da altri… in più è un album sincero con pezzi in grado di emozionare anche per la loro storia (che è la storia di Leckremo), cosa che ammetto nel melodic rock di oggi manca secondo me tantitssimo… quindi per me promosso a pieni voti… 😉
Per una volta (e solo per questa volta 🙂 ) non posso che concordare con te…bestiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!
Ora mi ricordo di te, Lux! 🙂
Ma sì, guarda, sono d’accordo con te sul discorso delle ironie e delle battute, però credo che tutto si risolva con la volontà di parlarsi e di spiegarsi l’un l’altro, esattamente come abbiamo fatto noi due.
Ognuno di noi qui si limita a scrivere, e tante volte il tono di come viene detta una cosa è ovviamente frainteso. Ormai qui mi conoscono più o meno tutti, e sanno che quando scrivo che “dopo Babylon i Ten sono diventati inutili” non lo scrivo per assurgere al ruolo di eterno depositario della verità assoluta: lo scrivo solo perché questo è il mio modo di essere, ma non vuol dire che non rispetti pareri opposti al mio. Se ne parla, ecco. Come si fa sempre.
Di Bryan Adams recentemente ho scritto “pezzo innocuo con tendenze Supergay”. Vuol dire che sono omofobo? No, vuol dire che ho inteso il “Supergay” come lo intendeva Jerry Calà con il suo indimenticabile “… come sei frocia!” : una semplice battuta per evidenziare le sonorità un po’ effeminate che oggi caratterizzano il Sound di Bryan, in contrapposizione alle sonorità maschie e muscolari degli esordi…
Poi figurati, il mio cantante preferito è gay. E con questo ho detto tutto. Per questo ti dico che magari non c’è l’intenzione di offendere quando si leggono certi commenti “forti”.
Poi capisco che magari, se si legge dall’esterno, si può fraintendere.
Quanto ad Erik, non sai che piacere mi faccia sapere che studi canto, perché finalmente ho un parere di un cantante, ed ho apprezzato enormemente la tua onestissima analisi.
Ma ad esempio: Laura Pausini. Io leggo solo pareri lusinghieri sulla sua voce, ma per me canta al limite dell’insopportabile. Hai notato quando urla come un’aquila? Io sono sicuro di sì! E quante volte capita durante i suoi concerti? Un’infinità di volte.
Questo era solo un esempio, perché la discussione sarebbe infinita. Però era per farti capire che quello che diciamo qui su Erik può sembrare da alieni per chi lo ama (e non è il tuo caso), così come può sembrare da alieni per un amante della Pausini (praticamente tutto il mondo) sentir dire che canta male.
Si, abbiamo fatto bene a chiarirci!!! Purtroppo tra famiglia e lavoro non ho mai tempo di scrivere con calma quanto vorrei (in questi gg sono a casa con influenza) ma ascolto musica a kg e leggo sempre tutte le rece e i commenti di mr.it, a volte commento rapidamente :-)…comunque hai ragione, sia sui ten che su adams ahahahahahhaha…
Allora, discorso Pausini: ti posso sicuramente dire che è molto intonata, ma ha (aveva?) lacune tecniche evidenti. Però mi baso su forse 2 o 3 pezzi che ho sentito in 20 anni ahahahaha…salendo urlava parecchio, non ricordo ma mi pare di aver letto che non ha preso (o ne ha prese poche) lezioni di canto per molti anni, e che quindi, facendolo di mestiere, il sovraccarico le ha parecchio rovinato la voce…è brava, ma chiaramente per tanti anni è stata autodidatta, la differenza che ne so con una Giorgia o un Elisa sono palesi…
PS: cantante preferito: Mercury? Halford?
Ecco, quello che dico anche io: timbro sicuramente bello, ma controllo zero totale. Lady Gaga nel controllo invece, secondo me, è una fuoriclasse assoluta.
P. S. : … Mercury. 😀
Lady Gaga straordinaria!
E vedendo la tua foto profilo, anche Arnel è un cantante della Madonna incoronata
Eh, eh, eh 🙂
…mai troppo lodato come meriterebbe. Non solo per come canta, ma soprattutto per ciò che ha rappresento per un intero popolo. 🙂
Verissimo! Io ho ADORATO, consumato Revelation, non mi sembrava vero
E basta cazzo co sto lekremo mi avete fatto venire la crema al pisello…….:-):-)
Cit. Mi avete tolto la vita :-):-) :-):-) :-):-) 🙂
Paolo Paganini ha commentato l'articolo Hearts on Fire – Call of Destiny – recensione 6 anni fa
Ciao Leo, guarda io sono Defleppardiano da sempre. Sono Loro che mi hanno iniziato all’ascolto dell’hard rock per cui so benissimo di cosa stai parlando. Il paragone con Adrenalize era solo un modo per far capire che tipi di suoni ci si può aspettare da questo disco. Poi è chiaro che si tratta solo di “riferimenti” l’originale rimane lontano anni luce.
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa
L’etichetta Melodic Rock Records mette a segno un gran bel colpo grazie al debutto di questa ispiratissima band. Gli Hearts On Fire nascono nel 2017 per volontà del chitarrista Jean Funes (Sound Of Eternity) che […]
Album molto bello a mio parere! Pezzi melodic rock che hanno un ottimo feeling e una voce che funziona! Sorpresona!
Mi sono accostato all’ascolto di questo disco col chiaro intento di insultare Denis, sicuro di trovarmi di fronte all’ennesimo biscotto dolciastro, pieno di “I love you”, batteria, tastiera e chitarre Bontempi, ed una voce in puro stile Turner…
Ed invece non posso proprio insultarlo quel Genio del Male del Denis.
Mi sono piaciuti! Mi sono piaciuti perché, come dice bene Paolo in recensione, fanno sì puro Aor/hard rock anni 80 di derivazione Survivor/Rocky Balboa, ma come lo fanno bene!
Bel disco che ti invita a spingere sempre di più sul volume! Mi sono piaciuti sia sugli assalti sonori, sia sui lentacci. Tornerò per un voto definitivo, ma per ora mi stanno piacendo tantissimo.
Impietoso il paragone con gli scarsissimi White Widdow.
Un plauso per il nome che portano, e che richiama alla mente un pezzo epico che ha fatto sognare generazioni di rope jumpers, sottoscritto compreso.
Tutta sta manfrina e manco il voto…..il solito logorroico :-):-) 🙂
Sì, lo so che ti piace leggere i miei voti, ma devi crepare stavolta! 🙂
Secondo me è un grandissimo disco. Devo capire bene quanto mi farà ancora godere…
Recensione positiva –> Denis (dà parere positivo) –> Bontropi (dà parere positivo) = Io (me lo ascolto al volo)
Ahahahahahahahha 🙂
no a me non sono piaciuti granchè..fanno melodic rock ma le linee melodiche sono abbastanza scariche, alla lunga i pezzi mi hanno annoiato, non caricato..e poi ci andrei piano con i paragoni con adrenalize …dai non scherziamo …certi lavori stanno lassù, nell’olimpo ..è troppo anche citarli …
Ciao Leo, guarda io sono Defleppardiano da sempre. Sono Loro che mi hanno iniziato all’ascolto dell’hard rock per cui so benissimo di cosa stai parlando. Il paragone con Adrenalize era solo un modo per far capire che tipi di suoni ci si può aspettare da questo disco. Poi è chiaro che si tratta solo di “riferimenti” l’originale rimane lontano anni luce.
Difficile dire con esattezza cosa ricordi, a livello sonoro, questo album degli Hearts On Fire.
La citazione di Adrenalize secondo me è corretta solo per quanto riguarda la voce del cantante, che a tratti ricorda davvero quella di Joe Elliott. Ma come suoni, genere proposto, target di pubblico, io li vedrei più come una versione moderna e rinvigorita dei Survivor. Un qualcosa a metà strada fra il classicismo dei Survivor e l’approccio modernista degli Eclipse.
Di sicuro non ci sento Whitesnake o Journey.
Bontropi sto aspettando il tuo commento…..
Arriva, arriva! Lo sto ascoltando con attenzione perché mi sembra un album molto complesso… 😉
Anche qui mi trovo nell’essere spiazzato; trovo alcune buone canzoni (presenti nelle prime tracce) e poi pian piano inizio ad “annoiarmi”. Un esordio apprezzabile ma……nulla di +.
Dove cazzo li sentire i leppard gli whitesnake o altri …..possibile che si debba sempre cercare un paragone ?
Lo so a volte è inevitabile ma in questo disco io non vedo o meglio non sento riferimenti alle suddette band tantomeno sul cantante ( simile a Elliott ma dove Cazzo lo senti bontropi:-))
Disco da ascoltare più volte sicuramente, da un primo ascolto non è che mi resti molto in testa anche se apprezzo il fatto che suonino “differenti” dalla marea di uscite omologate. A tratti assumono venature pop che non mi dispiacciono, Se proprio devo fare un paragone mi vengono in mente i goo goo dolls ….mah sarà!
Cmq da riascoltare !
Ahahaha, io vorrei sapere dove li senti tu i Goo Goo Dolls?! Comunque questo conferma che non sono di facile catalogazione. Elliott io lo sento soprattutto nei bassi…gli somiglia tantissimo, secondo me.
Intendevo nel mood non certo nel sound animaleeeee , cmq ciò sta a dimostrare che in musica ognuno ci sente quello che vuole e proprio qui sta il bello.
Sarà ma pure io ho difficoltà a trovare in questo disco riferimenti a Whitesnake, Journey o Survivor (Rocky Balboa mi sa caro Bontropi che ti ha tirato una mazzata in capa e ti ha rintronato definitivamente 🙂 )…proprio non ne sento…anche perchè se proprio vogliamo trovare paragoni mi sa che dobbiamo andare un po più in qua con gli anni visto il taglio piuttosto modern delle canzoni (derivazioni anni 80 in queste canzoni ne sento poco poco)…cmq un disco piacevole per il sottoscritto ma nulla più, qualche pezzo leggermente sopra la media (Falling Into You) ma in generale al quarto ascolto mi sta gia stufando…vabbuo…torno agli Uriah Heep….
Bravo!!!!!! Cmq ho riascoltato sto HOF a distanza di qualche giorno …..sarà presto dimenticato.
A me la voce ricorda Gioeli, indubbiamente un cantante valido.
Le melodie disegnate dalle chitarre sono belle.
Pero’ sulle canzoni sono parzialmente d’ accordo coi detrattori, non mi sono piaciute abbstanza da acquistare il disco.
Testi a tratti troppo mielosi (caratteristica di molte uscite aor).
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa
Hank Erix è il frontman della band svedese Huston che nell’ultimo decennio ha riscosso numerosi consensi tra gli amanti del genere AOR ed il cui disco omonimo datato 2010 è stato eletto album dell’anno dalla prest […]
….questo ragazzo e’ davvero bravo….con gli HOUSTON l’ho visto pure dal vivo in germania e sono stati formidabili!!! gran voce pure live!!!….Hank ha scritto parecchie chicche soprattutto su i primi due album!!!!….questo nuovo si sposta un po’ piu’ sull’hard rock ma i pezzi non mi sembrano al top….sono si composti bene ma mancano ritornelli ficcanti…niente di brutto ma manca qualcosa che dia a questi brani la marcia in piu’ che avevano gli houston!!!!
Sono d’accordo con te!
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa
I TOAK sono una formazione olandese costituita da alcuni membri dei Terra Nova capitanati dalle due voci femminili di Esther Brouns e Anita Creanmehr. Rise è il secondo capitolo della band che da seguito […]
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 3 mesi fa
Il singer americano Clif Magness torna alla propria carriera solista dopo oltre vent’anni da quella perla intitolata Solo datata 1994 che come tante altre opere di quel periodo fu spazzata via dal ciclone g […]
Mea culpa in quanto non lo conoscevo; in qualche giorno mi sono ascoltato entrambi gli album, il precedente e lontano “Solo” del 1994, e questo nuovo “Lucky dog”.
In alcune canzoni sembra di sentire le sonorità e linee melodiche dei Night Ranger.
Bellissima la ballad “Unbroken”
Graditissimo ritorno questo del bravissimo Clif Magness (da applausi i suoi Planet 3) con un album che piace più nei lenti piuttosto che nei brani troppo modern (l iniziale Ain t no way mi aveva fatto preoccupare…).
Veramente riusciti brani come Unbroken, All Over My Mind e la bellissima My Heart per un disco che ho ascoltato con immenso piacere grazie anche alla voce sempre ottima del nostro Clif.
Bentornato Clif e non farci aspettare 25 anni per un tuo prox lavoro….
PS per gli amanti di Clif e del pop-westcoast segnalo un disco uscito l anno scorso a nome Tomi Malm – Walkin on air…album prodotto, arrangiato e suonato alla grandissima e dove alla voce si alternano fior fior di cantanti (appunto il nostro Clif, Jason Scheff dei Chicago, Warren Wiebe e Jeff Pescetto autore di un altro grande disco a nome Rocha)
Quando sei così “professional” quasi ti preferisco a Tave… ahahahahahah 🙂
Ricchiooooooooooooooooooooooooooooooo 🙂
bel disco, nei lenti ci sono parecchi richiami ai chicago degli anni 80. cmq non ho sentito filler ed è un piacere ascoltarlo. manca la mega hit , lasciando il disco su un livello buono e costante…e non è poco
Concordo in pieno… se ci fosse stata una mega hit sarebbe stato un lavoro clamoroso…
essential totally<<<
no ragazzi …Solo era un’altra roba …lontano anni luce ..
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 5 mesi fa
Giungono al debutto discografico questi quattro musicisti (non certo di primo pelo) provenienti dalla Svezia, fautori di un buon hard rock melodico caratterizzato da svariate influenze e sfumature. Pur non avendo […]
Paolo Paganini ha commentato l'articolo Roxx Zone si unisce a MelodicRock.it e MelodicMetal.it 6 anni, 5 mesi fa
Grazie a Stefano per la splendida esperienza e a Denis per la nuova opportunità che ci ha dato!
Paolo Paganini ha cambiato la foto del profilo 6 anni, 5 mesi fa
Anche qui: due pezzi e capisci subito cosa hai di fronte. C’è anche un plagio di Stranger Than Love. Bravo Paolo ad evidenziarlo in recensione.
Decisamente evitabili.
Confermo il bravo a Paolo per l’annotazione sugli Harem Scarem
Pezzi mediamente troppo lunghi, la voce non mi entusiasma soprattutto nella sesta traccia, la peggiore in scaletta.
Salvo il primo singolo e “Together As One Tonight”