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Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 2 mesi fa
H.E.A.T. – Extra Force – RecensioneTempo di bilanci e celebrazioni per gli svedesi H.E.A.T. divenuti ormai una consolidata realtà all’interno del panorama rock melodico in […]
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa
Streetlight – Ignition – RecensioneEnnesimo progetto proveniente dalla Svezia che si accasa sotto l’ala protettrice della nostrana Frontiers Records. Gli Streetlight nascono nel 2021 q […]
Cover spudoratamente Aviator 🙂
Bel disco
L ho trovato spontaneo e tecnicamente ineccepibile.
Il songwriting c’è.
Rimango sul 80
Anche per me bel debutto, non un capolavoro, ma suona bene e anche io lo trovo molto spontaneo.
40 minuti di aor come Cristo comanda , potenzialmente disco aor dell’anno pur essendo nel solco tracciato negli 80 per cui originalità 0 , coinvolgimento 9.
Cavoli, mi ero un po’ perso questo lavoro… bel disco! Band ineccepibile che suona con stile e gusto. Il problema è che il disco ha due velocità, nel senso che ci sono una metà dei pezzi veramente di valore assoluto (es. Closer) e altri che invece risultano un po’ anonimi a mio parere. Comunque debutto di valore e sciuramente da ascoltare per chi ama l’AOR più puro degli anni ’80.
Gran bel disco! Certo il suono e’ spudoratamente anni 80, ma il disco suona comunque fresco e le canzoni funzionano alla grande. Decisamente promosso!
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 4 mesi fa
Degreed – Public Address – RecensioneConfesso che fin dagli esordi di Life Love Loss del 2010 rimasi fortemente colpito dalla loro musica, allora forse ancora un po’ acerba ma che nel c […]
Band che mi è sempre piaciuta e in ogni uscita ha lanciato delle canzoni di buonissimo livello.
Anche questo “PA” non delude, anzi. Non lo reputo da 90+ ma sicuramente un 85 lo posso dare.
Le mie preferite sono This Is Love, Don’t Be A Stranger e For You, oltre al singolo “Ride Along”.
Devo ancora ascoltarlo e poi torno… ma loro per me ormai sono una garanzia
Cavoli… che album Meraviglioso… forse trovo sottotono solo il singolo…
….gli ultimi album erano molto sottotono….pezzi scialbi e senza impatto…per me non si riprendono piu’….l’ultimo davvero bello e’ dead but not forgotten!
Disco più in palla rispetto al precedente, na bella botta a sto giro con bei solos e cori , piace molto la voce a tratti sporcata (il growl è un altra cosa). Promosso alla grande.
disco in progresso rispetto agli ultimi.. free again il pezzo migliore.. certamente non ci sono pezzi super come in dead but che resta il loro disco più ispirato..
….quello era davvero na bomba….anche il singolo shakedown che pero’ non ho mai capito su che album e’…..tu lo sai?
ah shakedown era nell’album del 2017.. omonimo ..ma quel lavoro non mi aveva entusiasmato.. avevo preferito quello dopo lost generation.. che aveva sex e summer of love che erano bellissime..
….a mio gusto individuo tre perle mica da ridere in sto album….free again….the way of the worls e la bellissima don’t be a stranger che preferisco di gran lunga a this is love troppo simile a qualcosa degli 80….leppard?
Album piacevolissimo.
Tra l’altro loro mi sono sempre piaciuti moltissimo.
Credo di poter affermare che questo sia senz’altro uno dei loro episodi più riusciti.
Bello, bello.
89/100
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 5 mesi fa
Art Nation – Inception – RecensioneTornano a tre anni di distanza dal precedente Transition gli svedesi Art Nation, band da annoverare ormai tra le migliori rappresentanti della scena […]
Ad un primo ascolto superficiale direi che è solito album degli Art Nation: che sia un bene o un male, in questi anni, non l’ho ancora capito.
Il grande difetto che trovo in loro è la poca varietà: a parte alcune canzoni top (in questo disco direi Echo e 1001), tutte le altre le trovo molto simili e quasi intercambiabili, con un livello sì superiore alla sufficienza di molti altri lavori, ma senza davvero brillare rispetto ad altre loro canzoni dei precedenti album.
La produzione la trovo talvolta esagerata, con il suono degli strumenti e la voce di Strandell che si sovrappongano in maniera talvolta confusa, guastandosi a vicenda.
Mah, da riascoltare per capire davvero come giudicarlo.
….a mio parere per giudicarli c’e’ da capire se preferirli hard rock o in salsa power hard…a me piace di piu’ il secondo indirizzo perche’ scimiottavano troppo gli heat in passato
a parte qualche singolo azzeccato in passato gli art nation hanno iniziato a piacermi davvero, da transition!!!!….un album con brani davvero carichi di pathos,robusti e melodici….questi singoli del nuovo a mio avviso sono addirittura clamorosi per convinzione…suoni e melodia….mi pare ci sia un certo avvicinamento al sound dynazty odierno anche se in chiave piu’ hard e meno power….per ora intensi applausi ma voglio sentire l’album per intero prima di dare giudizi frettolosi!
Mah , io sta band la trovo a tratti piacevole e a tratti pallosa.
piacevole, la voce di Strandell spacca.
questo tipo di lavori iniziano ad assomigliarsi un pò troppo, nella produzione e nella scelta dei suoni.
detto ciò alcuni pezzi meritano davvero , vedi 1001 e echo….75
troviamo le differenze tra Art Nation e Crowne?
Direi abbastanza difficile
colpa della produzione e della scelta dei suoni , sempre gli stessi .
in più il sound degli art nation è andato in quella direzione, si è hardeggiato e allontanato dall aor.
eccessiva omogeneità
però strandell canta davvero bene
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 5 mesi fa
Def Leppard – Drastic Symphonies – RecensioneOperazione intrattenimento in attesa di un nuovo album per il leggendario Leopardo Sordo che invece di far uscire l’ennesima inutile raccolta o live t […]
Davvero “only for fans”… secondo me raschiamento del barile.Pour some sugar on me, una delle canzoni piu’ belle in assoluto dei Def Leppard, e’ stata fatta diventare una ninna nanna…
Uscita trascurabilissima , come i loro lavori recenti , band che ha finito da un pezzo le cartucce.
di bello c’è la copertina
tristezza infinita …..
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 7 mesi fa
Mecca – Everlasting – RecensioneTornano a distanza di sette anni dall’ultimo album III del 2016 i Mecca creatura i Joe Vana accompagnato per l’occasione del figlio Joey. Il pro […]
Questo è Aor puro cristallino , mi ero fermato ai primi insuperabili due capitoli ma questo mi sta piacendo molto.
Finalmente sono riuscito a recuperare questo disco.
I Mecca si confermano una grande band AOR, probabilmente la più sottostimata in circolazione.
Grande rock di classe senza quasi nessun scadimento, come negli album precedenti.
Per me, uno dei migliori album del genere ascoltati nel 2023.
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 9 mesi fa
First Signal – Face Your Fears – RecensioneSicuramente tutti gli appassionati del nostro genere conoscono Harry Hess, fondatore e voce dei canadesi Harem Scarem che ad inizio anni ‘90 furono a […]
In linea con quanto scritto da @Paolo.
Album che sa molto da Harem Scarem, nettamente superiore al precedente (da me recensito) di cui non ricordo manco una canzone.
Qui invece le canzoni ci sono:
“Shoot the bullet”, “Always be there”, “Rain for your roses” e “Never Gonna Let You Go” sono di un ottimo livello!
il precedente era pessimo, ora da quello che leggo siamo davanti ad un disco fatto da una cover band degli HS col cantante degli stessi…..mah!!!!!
@mark sono curioso di sapere cosa pensi di questi Harem Scarem 2.0 🙂
a me non piacciono .. al secondo ascolto già mi annoia..
Disco intrigante, che come sottolineato dagli amici, sa di harem scarem. Alcune canzoni notevoli, 15 punti in più rispetto al disco Dell anno scorso
Davvero faccio fatica a non pensare che sia un disco degli HS . Ad ogni modo il disco è piacevole con tre o quattro brani degni . Certo il senso di già sentito si amplifica sempre più con questo genere di uscite e alla lunga può stufare. Cmq rispetto al precedente siamo quattro passi avanti.
un album per ingannare l’attesa del prossimo Harem…
era meglio uscisse direttamente quello! 🙂
Paolo Paganini ha commentato l'articolo Issa – Lights Of Japan – Recensione 1 anno, 10 mesi fa
a quanto pare si
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 10 mesi fa
Issa – Lights Of Japan – RecensioneSembra ieri quando nel 2010 la talentuosa cantante norvegese Issa Oversveen faceva il proprio debutto nel panorama del rock melodico internazionale […]
Rispetto ai precedenti 2 album che mi hanno lasciato nulla, questo “Lights in Japan” mi piace. Ci sono 4/5 canzoni che mi prendono tipo
la title track, “Stop the rain” e la bellissima “Moon of love” condita da un bel sax.
Il mio voto si aggira a circa 80/100
Scusate ma non mi risutla assolutamente che Issa sia sposata con uno dei gemelli Martin…
a quanto pare si
oddio hai ragione….avevo letto che la moglie era Isabell Martin ma non l’avevo ricollegata a lui…
Mi fermo a 68,69
Piacevole. Un passo avanti rispetto l’ultimo disco che non mi aveva preso per nulla.
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa
Per chi frequenta il nostro sito il nome di Rob Moratti non ha certo bisogno di presentazioni. Possiamo considerare il vecchio Rob come un veterano del genere avendo iniziato la sua carriera nei lontani anni 90 […]
Sicuramente il miglior album da anni a questa parte per ROB
Ci sono diverse belle canzoni tra cui quelle presenti in video e Nothing left to say
Non amo molto la voce di Rob Moratti, la trovo fredda quasi robotica però ho ascoltato tutti i suoi dischi anche quello coi saga e un paio mi sono anche piaciuti.
Ascolterò con curiosità visti anche i nomi coinvolti.
bel disco, un passo avanti rispetto l’ultimo deludente.
mi fermo a 75 ad ogni modo.
Per me il suo miglior lavoro degli ultimi anni… la sua voce è particolare ma a me non dispiace per nulla! Pezzi ben confezionati! A mio parere un gran bell’ascoltare!
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa
Cercando su Google informazioni riguardo Nevena Dordevic scoprirete che la pulzella non è una debuttante nel mondo dello spettacolo. Oltre ad essere un’insegnante musicale, cantante, cantautrice e pianista Ne […]
Non mi sta prendendo per nulla
ne i pezzi, ne la sua voce, timbro vicino all’aor ma piatto.
mi fermo a 55, artisticamente parlando
orecchiabile, ma a me sti progetti a tavolino stanno cominciando a snervare…..lei invece…beh che ve lo dico a fare 🙂
Ho ascoltato i pezzi senza guardare i video per non essere fuorviato nel giudizio , musicalmente sta roba dura quanto un peto, canzoncine e mi fermo qui , si sfrutta la bellezza (sarà anche brava ma le voci adolescenziali non mi hanno mai detto nulla) per acchiappare like, ci sono gruppi in giro guidati da donne cazzute che sti progettini se li pappano , faccio 3 nomi a caso Blues Pills , Thundermother e i The last Internationale con Soul on Fire .
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 1 mese fa
Ennesimo progetto proveniente dalla prolifica terra scandinava ormai vera e propria fucina di band AOR e Melodic rock di questi ultimi anni. Sulla scia di Creye, Work Of Art, One Desire e chi più ne ha più ne m […]
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 3 mesi fa
Gli Ardours nascono dalla collaborazione tra la talentuosa cantante Mariangela Demurtas (Tristania) ed il polistrumentista Kris Laurent. Il duo da seguito al buon lavoro uscito nel 2019 ed intitolato Last Place On […]
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa
Molti di voi si ricorderanno certamente del polistrumentista scandinavo Tommy Denander che negli anni 2000 e anche prima si distinse per essere un prolifico musicista/compositore/collaboratore per una miriade di […]
Per me uno dei migliori di Tommy anche se non ne ha fatti tanti ,ma questa è una figata per chi ci suona,,per chi ci canta e per chi come me lo ha apprezzato moltissimo , gira in macchina da giorni e poi non sentivo una opener come monkey…….da anni con un chorus immenso . 85 tutto.
Per fortuna Denander c’è!
Bel disco 🙂
Remember The Ghosts ft. Robbie LaBlanc
Written In The Scars ft. Christian Ingebrigtsen
sono due pezzi clamorosi!
Wriutten in the Scars veramente bella bella!
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 7 mesi fa
L’avvenente biondona norvegese giunge alla sua quinta fatica di studio dopo una carriera che la vide esordire nel 2010 conquistando una bella fetta di estimatori compreso il sottoscritto. Nel corso degli anni I […]
Mi ritrovo perfettamente nella frase di Paolo che dice “Da un paio di uscite a questa parte però sembra che l’ispirazione stia venendo un po’ meno.”. Confermo.
Album che non mi è piaciuto. Salvo le canzoni “Blue” e “The night it rained forever”.
ps dire che è un album simile all’ultimo dei Sunstorm, + tastieroso con una voce femminile, è troppo?
Secondo me doveva essere tagliata dal roster Frontiers da parecchio tempo…
Troppi album e tutti troppo simili.
Il tutto aggravato dal fatto che non ha mai trovato l’album della svolta.
Magari all’estero venderà…
La cantante degli Infinite & Divine fa barba e capelli ad Issa, a Chez Kane e mille altre AOR singers di nuova generazione…ma ne riparleremo in sede di recensione…
Sufficiente nulla di più.
Più epico e meno aor a tratti.
Il migliore della Sua discografia rimane Crossfire.
Lo ascolti, non ti dispiace ma non c’è un pezzo che rimane impresso e si ha l’impressione che la direzione stilistica rimanga incerta. Peccato
Non mi ha mai detto nulla , figurarsi se dopo che ho consumato i pretty reckless sento sta roba…..piuttosto se volete sentire della roba buona uscita da poco date una chance al solista della cantante dei battle beast Noora Louhimo Experience – Eternal Wheel Of Time And Space (2021) …….semplicemente fantastico (per chi ha nostalgia delle Heart ) .
Io lo trovo assolutamente riuscito, ovviamente non si tratta di un lavoro epocale, ma i pezzi ci sono e la voce pure. Non ha mai fatto l’album bomba, ma di fatto continua su buoni livelli.
Paolo Paganini ha commentato l'articolo CREYE – II – recensione 3 anni, 9 mesi fa
Perfettamente daccordo con Bontropi. Delle recenti uscite del genere Modern Rock/AOR metterei sul podio Creye, Lionville e Work Of Art.
Album che merita almeno 90/100.
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 10 mesi fa
Immagino che molti di voi come me non conoscessero il nome di Martin Perticone fino ad oggi. In realtà il musicista, produttore, manager di Buenos Aires è nel giro da parecchio tempo pur non avendo mai p […]
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 11 mesi fa
Gli A Perfect Day nascono nel 2012 dalla collaborazione tra alcuni membri di Labyrinth e Vision Divine con l’intento di proporre nuovi brani piuttosto distanti da quanto fatto con le band originali. Sul primo d […]
Questo è un grande disco…al di là delle etichette musicali che vogliamo affibbiargli…la voce è perfettamente calzata per il genere proposto…..e a parte un paio di canzoni diciamo un po’più deboli il livello è molto alto…..bravi davvero una gradita sorpresa.
Piaciuto, veramente molto! I precedenti non mi avevano convinto più di tanto (questione di gusto personale). Questo lavoro lo trovo bello e professionale.
Vivissimi complimenti alla band.
Come detto in recensione anche io ho premuto nuovamente play al termine dell’ascolto…e posso garantire che non mi succede spesso, almeno ultimamente.
Questo è il migliore lavoro dei APD, di livello internazionale e si mangia letteralmente l’ultimo degli alter bridge tanto per fare un paragone. Produzione, canzoni e voce tutto al top . Mi sono complimentato col mio amico Alessandro bissa. Auguro loro le migliori fortune, se lo meritano.
Non conoscevo questo progetto in salsa Labyrinth e Vision Divine (che poi agli inizi erano sempre loro, con il Rhapsodiano Lione).
Ho recuperato il disco e mi sta piacendo molto.
Qualche buon riff e una bella voce. Non male!
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
Agli appassionati di AOR il nome Newman non suonerà certo come una novità. Sono oltre vent’anni infatti che il compositore inglese calca le scene del nostro genere preferito, deliziandoci ogni volta con dischi di […]
Meglio tardi che mai…..Cmq a me piace un sacco Newman e aggiungo che a distanza di tempo non mi annoia mai come accade spesso con altre realtà aor/ melodicrock…..voto7,5
Dopo alcuni ascolti non ricordo canzoni di spicco.
I suoi album sono abbastanza simili l uno all altro e alla lunga…. diventano monotematici
Paolo Paganini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 7 mesi fa
Arriva finalmente dopo cinque anni di attesa il nuovo lavoro dei Khymera band portata avanti nel tempo dal bassista/produttore ex Pink Cream 69 Denis Ward. Come sempre il risultato finale è eccellente ed il disco […]
I precedenti dischi mi avevano ammorbato dopo pochi pezzi.
Quindi non oso immaginare cosa possa essere questo disco…di cui il primo singolo mi era sembrato buono per chiuderci dentro 4 fette di fesa di tacchino.
Passo.
Non mi esprimo sul voto , riproverò a riascoltare ma l’impressione è che ormai sono uguali a tante melodic rock band standardizzate per cosi dire.
Li preferivo agli inizi.
questo lavoro mi è piaciuto, li ho trovati carichi di una nuova energia… in effetti venivano da un periodo poco brillante. ma con questo album hanno in parte ritrovato le bellissime melodie del 2008 .. walk away e first time sono tra i pezzi migliori usciti nel 2020..
Voto 6.5
album che mi ha piacevolmente sorpreso; nettamente superiore al precedente
Per me un buon disco, superiore alla media delle uscite odierne e con qualche pezzo con un bel tiro (The First Time, After All This Time e Let It Happen)…non fanno nulla di nuovo ma lo fanno bene…per me promossi!
PS il precedente per me cmq superiore a questo MOI….
belle le due canzoni inedite; tutto il resto è di troppo, o meglio, “extra forzato”! 🙂
é un album che non so quante vendite farà!
a me non sono piaciuti nemmeno i due pezzi inediti .. i cori sono da birreria tedesca in uno e troppo melenso nell’altro.. cari heat non ci siamo ..
x me invece i due pezzi sono grandissimi!
Se ci mettiamo a criticare anche canzoni come queste non se ne esce piu’,cori da birrerie e troppo melensi mi sembra sinceramente un po’ troppo.
E allora a tutto il resto della mondezza che continua ad uscire con cadenza settimanale che cosa dovremmo fare?
consigliare di cambiare mestiere.. sono d’accordissimo sulla mondezza che esce di continuo.. ci troviamo in uno dei momenti più bui del melodic rock, e francamente pure gli heat e gli eclipse ci stanno dentro alla grande.. consiglio a tutti invece l’ultimo album dei nitrate, in uscita ad ottobre.. melodic rock di stampo ottantiano da paura.. quello può essere veramente l’album dell’anno…
I Nitrate secondo me saranno una delle uscite migliori del 2023 (l’ultimo singolo potrebbe idealmente entrare nella colonna sonora di Maverick). I fratelli Martin si fumeranno la mediocre, a mio avviso, uscita dei Vega.
Ps sugli Eclipse, dissento in parte. Non è assolutamente un album dei livelli di Monumentum ma 3/4 canzoni di ottimo livello ci sono tra cui The Broken, Anthem e la strana Children of the night
Partendo dal presupposto che anche per me si tratta di una pubblicazione trascurabile (…non l’avrei mai detto, ma sui pezzi di Gronwall, Kenny non riesce a dare la stessa enfasi ai pezzi interessati…), i due nuovi inediti sono senz’altro meritevoli: Will You Be, in particolare, è un gran pezzo.
Stento a credere invece alle critiche rivolte agli Heat o agli Eclipse, che sono in giro ormai da anni, e, da anni, hanno rimesso sulla carta geografica la nostra musica.
Alle volte si dimentica facilmente…