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Osvaldo

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 1 mese fa

    Ritornano nei negozi i The Darkness con Pinewood Smile, il loro quinto album di studio uscito il 6 ottobre 2017 per Cooking Vinyl/Edel, forti del loro immancabile e inconfondibile stile hard rock anni ’70, che da […]

    • Premesso che non mi hanno mai fatto impazzire, ma forse avevano bisogno proprio di fare un salto qualitativo. Il nuovo innesto alle percussioni fa la differenza e nel complesso è un bel disco.

    • Un solo ascolto ma promette , forse due , tre pezzi anonimi, da risentire.
      Iacopo mancano tre o quattro brani dalla deluxe ed.
      Mortacci loro!!@!!!!!!!!

    • Non mi trovo d’accordo col recensore nel senso che a mio parere PS non mi sembra superiore a LOOK , forse anche al voto avrei dato un paio di punti in meno comunque un buonissimo album . Convengo sul fatto che Rufus Tiger abbia portato nuova linfa nella band non solo nella semplice capacità da batterista( probabilmente avrà imparato prima a picchiare le pelli che a camminare), ma anche a livello di songwriting e di voce ( sua in Stampede of love…una piacevole sorpresa) . Davvero particolari quelle che dovrebbero essere le ballad. Buccaneers e Japanese dei gran pezzi, non mi convincono Happiness e I wish I was in heaven. Delle bonus mi piace molto Rack of glam. L’album è stato già messo alla prova nelle varie situazioni di vita pratica: in auto, mentre si è impegnati nella pulizia dei box dei cani, giocando ad air-guitar con la prole ed in completo relax…funziona sempre ! Non vedo l’ora di vederli live !

    • Questo disco mi ha un pò sorpreso.
      Mi ha sorpreso perchè mi aspettavo un album estremamente ruffiano, con riff che si stampano in testa fin dal primo ascolto, sulla scorta di quello che è stato il primo, riuscitissimo, singolo “Solid Rock”.
      Invece mi sono trovato di fronte ad un lavoro estremamente variegato e ricco di sfumature.
      I Darkness sono riusciti nell’impresa di dare alle stampe un album difficilmente catalogabile da un punto di vista stilistico. Ci sono riff potentissimi, cambi di tempo che non ti aspetti, accelerazioni improvvise, citazioni a Santana, Supertramp, Eagles, Ac/Dc, ed ovviamente Queen…
      I pezzi, per poter essere apprezzati al meglio, necessitano di diversi ascolti…ma che risultano comunque sempre gratificanti.

      E’ un album impegnativo, ma che ripaga pienamente l’ascoltatore della fiducia in esso riposta.

      Bel disco davvero. Divertentissimo: Solid Rock, Japanese Prisoner Of love, Stampede Of Love ed Happiness valgono da sole l’acquisto di questo nuovo lavoro dei Darkness.

      Grandissima band.

      85/100

      P.s.: le bonus track sono bellissime!

    • per carità ..non sono mai riuscito ad ascoltare una loro canzone per piu di 30 secondi ..e non capisco nemmeno cosa ci facciano su questo sito ..

      • Sono una parody band. Inascoltabili.

        • No, quelli sono i Bon Jovi attuali.

          I Darkness sono una band vera.

          • I BJ sono indifendibili, ma questo è un altro tema.
            Ciò non toglie che i darkness siano delle macchiette che scimmiottano le band hair metal del passato, con un cantante insopportabile nella voce e negli atteggiamenti.

            • Scimmiottano le band del passato hair o aor di 30 anni fa come l’80% delle band di cui si parla qua dentro, l’altro 15 % è formato da band che scimmiottano se stesse perché sono in piedi da 30 anni. Tutte scimmiottano che ne so i NY dolls ecc…capisco che può stare sulle balle JH ( il mondo è bello perché è vario) la cosa che mi fa trasecolare è che credo di aver capito che non avete mai ascoltato un album dei Darkness per intero quindi non vedo come possiate essere così drastici.

      • Date al Cobra una fanciulla da salvare ed un Cattivo da pestare… che se continua a scaricarsi sulla musica ci fa saltare il sito… 😀 😀 😀
        T.V.B. Cobra! 😉 😀

    • “Permission To Land” è una perla…. da li in poi qualche buona canzone (Last of our Kind su tutte) sparsa nei successivi 3 album ma senza più centrare il bersaglio.
      Copertina demenziale a parte, lo ascolterà nei prossimi gg.

    • l ho ascoltato un paio di volte ieri sera e mi ha lasciato …spiazzato (troppo caotico?).
      la cosa strana è che le canzoni che mi hanno “impressionato” di più sono le bonus tracks….. cosa per certi versi allarmante.
      Tra le “altre” salvo Solid Rock, Japanese Prisoner Of love, Stampede Of Love a cui però dovrò dare altri ascolti

    • Confermo 80/100 bel dischetto va ascoltato più volte , forse meno immediato ma più ( maturo ) direi.

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 1 mese fa

    english version

    Il Giappone è un paese con una grande tradizione dedita all’amore e al supporto del rock melodico e di tutti i suoi generi limitrofi, e rappresenta inoltre una sorta di “El Dorado” per tutti i […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 1 mese fa

    versione italiana

    Japan is a country with a big tradition in loving and supporting melodic rock music and all its related styles, and it also represents a sort of “El Dorado” for all the CD collectors of this […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 2 mesi fa

    Tanta buona musica che tocca tutti i generi del Rock, un sacco di amici su e giù dal palco e quel senso di appartenenza ad una famiglia speciale che in queste situazioni riesce sempre a riempire il cuore… […]

    • io c ero e devo dire essere stato un gran bell evento….grande la prestazione vocale del Concas e strabiliato dalla tecnica del Percudani…in mezzo un bravo alla voce di Nicole e all intrattenimento degli Smokey Fingers (i loro video “rurali” mi fanno morire 🙂 )…e l anno prox ci sarò ancora per l anniversario della Tanzan Music (visto poi che il Percudani ha detto che si beve aggratis..he he he…)…

      PS Per la cronaca e per chi non lo sapesse io, il Bendo, Denis e Iacopo siamo stati presi come coristi dagli HungryHeart 🙂

      PS2 Denis con il capello alla Steve Perry non si può proprio vedere…aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh 🙂

    • presente…..fantastica serata..bros <<<<

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 2 mesi fa

    Questa volta mi sono dovuto prendere un po’ di tempo in più, e ho lavorato a questa recensione dopo un periodo di ascolti sicuramente più lungo rispetto a quello necessario a stilare un parere su molte altre r […]

    • E’ la prima volta in cui mi è capitato che un album degli HEAT dopo pochi ascolti non mi abbia più fatto tornare la voglia di riascoltarlo… bruttissimo segno! Per quanto non si possa dire che è un album brutto per il mio gusto personale è sicuramente un passo indietro, o forse sarebbe meglio dire, “diverso” rispetto al loro passato…

    • Ecco che il boss torna coi piedi per terra eh eh …..! Cmq io il disco l’ho ascoltato decine di volte e mi è piaciuto sempre , all’inizio spiazza un pochino ma poi si riconosce il tipico HEAT sound , forse un po’ edulcorato o “ammaestrato” diciamo .
      Ho l’impressione che volessero fare ( almeno nelle intenzioni) un loro “hysteria ” ( si talebani qui siamo di fronte a del pop hard rock come lo era quel Disco!) Quindi non fate gli schizzinosi per i vari oh oh oh oh, che altrove ne abusano . Qui c è un po’ di HEAT, muse e tante altre influenze che mescolate a dovere ( si può migliorare) Han dato vita ad un disco che si distingue dal marasma di uscite tutte simili tra loro.
      Io premio la voglia di rimettersi in discussione (Non più di tanto per carità) però ho apprezzato il disco.
      Voto 7+

    • Recensione generosa in linea come quelle che si leggono sul web. Mi sembra di assistere a quegli incontri di boxe dove al momento del verdetto tu pensi che l’arbitro abbia alzato il braccio al pugile sbagliato e ci sia stato un errore. Dopo il primo ascolto di primo acchito la sensazione che ho avuto è di aver perso 44.42 minuti della mia vita inutilmente. Dopo il secondo e il terzo ed ultimo giro l’album è stato cancellato con una convinzione: gli Heat non sostituiranno la Volvo, Borg,Klas Ingesson e gli ABBA nella mia “idea” di Svezia . Io personalmente avrei evitato ancora il riferimento al prog( poi gli Uriah e i Purple ? ma dai…) perché ci vuole pelo sullo stomaco. Ad ogni modo mi fermo qui, perché qualcuno può pensare che voglia denigrare la band, non è cosi io sono deluso dal prodotto offerto e lo esterno , non mi faccio piacere tutto solo perché c’è il marchio Heat.

      • Comunque non solo Iacopo ma anch’io ho pensato agli Uriah al primo ascolto del pezzo Into The Great Unknown… 😀

        • Pure la squadra per la quale tifavo l’altra settimana ha fatto un gol con tre passaggi di prima, ma non ho mica pensato diventassero come il Barca di Dinho, Messi ed Eto… Renga ,Pezzali e Nek hanno scopiazzato Brilliant Disguise ma non li paragono al Boss, non capisco il nesso.

          • Dai Badboyboogie… penso che il senso della frase nella recensione sia chiaro… mica è stato detto che gli HEAT sono diventati i nuovi Uriah Heep!!! 🙂

            • “su una base di suoni hard rock epici e classici (quasi alla Uriah Heep o alla Deep Purple), sviluppa la sua fresca melodia, senza disdegnare cambi di tempo inattesi che la fanno quasi avvicinare allo stile progressive.”…io leggo questo,ai miei occhi è una assoluta esagerazione ed offende la mia intelligenza e quella di tanta altra gente. Sulla recensione taccio perché altri utenti sia qui che in altre discussioni hanno già espresso l’impressione che si ha “dall’esterno”.

              • Non mi sembra che ci sia scritto che gli HEAT sono diventati i nuovi Uriah Heep o Deep Purple… che poi sia stato scritto che Into The Great Unknown ha alcuni spunti da brano progressive non la trovo una “bestialità” (anzi, anche per me li ha)… almeno non da offendere l’intelligenza di qualcuno…
                …ma se abbiamo comunque offeso la tua intelligenza ne prendo atto, posso dirti che sinceramente mi dispiace e non penso fosse intenzione neanche di chi ha fatto la recensione offendere qualcuno, ma ti invito a questo punto a sorvolare direttamente sulle nostre recensioni se tanto le trovi così pessime o poco obiettive… non penso avrai grossi problemi a trovare altre webzine o magazine che possano darti pareri più competenti, professionali e obiettivi di quelli che puoi leggere su queste pagine…

    • Se posso, senza andare a giudicare i gusti di nessuno, ma secondo me il problema di questo lavoro è che porta il marchio HEAT, gente che ci aveva abituato ad altre cose come genere musicale… perchè se lo si prende così com’è penso che non si possa dire che sia un album brutto… se questo fosse il primo album di una nuova band penso che nessuno si lamenterebbe. Non so se mi sono spiegato… 😉

      • Appunto ….perciò fatevi passare i pruriti e concentratevi sulla musica e non sul nome della band…..in fondo non è che sono passati dal rock melodico al Death.. …ecchecazz!!!!

        • OK… ma con questo disco hanno sancito in modo definitivo la morte dei primi H.E.A.T. … facci almeno vivere il nostro lutto in santa pace… ecchecazz!!! 😀 😀 😀

    • Come ho già scritto non sono qua per fare l’esperto o convincere qualcuno . Non ho pruriti da farmi passare se dovevo concentrarmi sulla musica avrei stoppato alla terza traccia. Non sono un integralista poiché nelle mie playlist puoi trovare dai Faces agli AM, dai Beastie Boys ai Co Sang , Lady Gaga o Tony Marciano. L’album per me non è melodicrock, men che meno progressive è un pop/rock(più il primo che il secondo) poi se a qualcuno piace non ho nulla in contrario basta chiamare le cose con il loro nome. Io preferisco ascoltare altro o i loro vecchi lavori. Poi sarà il tempo a dire come andrà a finire la favola.

    • dai ragazzi diciamolo…l’album è brutto, a parte la sola redifined ..e la cosa più grave è questa loro volontà a cambiare genere, per cercare di conquistare platee di pubblico più ampie, cosa che puntualmente non accadrà ..

    • Ah ottima la produzione, ma assolutamente fuori luogo per gli Heat.
      E ADESSO PREPARO I POP CORN perché sarà una sezione commenti tempestosa eheh

      • Idem come sopra… una delle prime cose che ho pensato e che ho ribadito nei commenti a uno dei singoli in uscita, è che il “vestito” della produzione non fosse adatto e che, non solo è inappropriato, quanto molto di più, penalizzi l’intero album.

    • Anche al sottoscritto al primo ascolto non era piaciuto..o almeno non più di tanto..ed invece per 7/10 questo disco mi piace…e nonostante siano passate un paio di settimane ancora lo ascolto…sicuramente risulta essere l album più brutto firmato H.E.A.T. ma non per questo è un album da buttare…anzi…per il resto concordo con Iacopo e Mark….

    • Sui nomi dei brani ho pensato la stessa cosa… 😀

    • Cercherò di essere breve ed incisivo.

      Non darò inizio a sterili polemiche sul voto; non stroncherò la recensione di Iacopo (che per la prima volta, in non so quanti anni di MelodicRock.it, mi è sembrato quasi timoroso nello scegliere le frasi giuste per poter giustificare il suo giudizio su questo disco…ma sarà stata forse una mia sensazione…); non lascerò intendere che gli altri non capiscono nulla e che io sia l’unico depositario della verità rivelata.
      Mi limiterò semplicemente a dire quello che penso di questo disco con il massimo rispetto per l’opinione di chi mi ha preceduto e di chi mi succederà.
      Questa è la doverosa premessa che mi sono sentito di fare per non dare spazio a facili risentimenti che potrebbero insorgere per le cose che mi accingo a dire.

      Il disco è una porcheria senza un domani.

      Non mi capacito di come si possano trovare elementi positivi in una schifezza di dimensioni galattiche come questa.
      Ho letto di tutto “Gronwall in grande spolvero”, “venature progressive” a destra e “disco 70s” a sinistra. Non è che se un pezzo viene allungato fino a 7 minuti, ci troviamo di fronte ad un pezzo progressive…
      Io non ho davvero la più pallida idea di quale sostanza stupefacente si debba assumere per dire certe cose
      Il nuovo disco degli Heat non ha assolutamente comtaminazioni progressive, tantomeno derivazioni di stampo 70s. Si tratta semplicemente di un disco di squallidissimo Pop della peggior specie. Del Pop che suonano nel 2017, tanto per intenderci.
      Non siamo di certo di fronte al Pop di Prince, tanto per voler fare un esempio.
      Ma non è un problema di questo o quel genere per me.

      E’ che le canzoni fanno proprio schifo: fanno schifo le prestazioni dei singoli, fa pena la produzione, è da bimbo-minchia il songwriting. Dalone si sente davvero in tre pezzi, il cantato di Gronwall è imbarazzante per quanto strozzato e nasale, i testi sono da quinta elementare.
      In cotanto squallore, alla fine dell’ascolto, si è come tramortiti da una vagonata di musica che non ti saresti mai neanche aspettato da una band che, fino a poco prima dell’arrivo di Gronwall, incideva 1000 Miles.
      Non è rimasto nulla degli H.e.a.t. stilosi e travolgenti dell’esordio e di Freedom Rock.

      Questa è assolutamente la band di Erik Gronwall.
      Gli H.e.a.t sono morti nel 2009.
      Dio li abbia in gloria.

      32/100

      • Come immaginavo fin’ora la migliore sezione commenti di sempre!
        92 minuti di applausi a Bontropi e ABBASSO IL FILTRO ANTI-SPAM 🙂 !

        • ahahahah, in realtà Denis mi paga per fare casino… 😀

          Ma avete letto letto la recensione di Andrew McNeice?!?!
          Io sono senza parole.

          “Eye Of The Storm is simply one of the best ballads I’ve heard in a decade. It’s just beyond huge. And the impassioned We Rule is the band’s ode to Queen’s Show Must Go On meets We Are The Champions – and its every bit as big. Erik Gronwall is the vocalist of the decade.”

          Ma quali sostanze assume?!

          • Su Eye Of The Storm mi sono già pronunciato (in sede live sarà uno Storm sì, ma di stecche!).
            We Rule è da querela, come sti recensori prezzolati fanfaroni

      • No però fatemi capire una cosa..perchè qui ce sta qualcuno che ci sta a coglionare…cioè tu caro Bontropi non più di 3 anni fa parlavi del precedente lavoro TEARING DOWN THE WALLS come disco dell anno 2014 e del brano LIVING ON THE RUN (da Adress the Nation) come uno dei brani migliori usciti negli ultimi e adesso vieni fuori dicendo “Gli H.e.a.t sono morti nel 2009″…cioè fammi capire??? All improvviso anche i due album precedenti ti fanno cacare???
        Poi Gronwall fino a 3 anni fa era un fenomeno ora è diventato scarso???
        La produzione da grande che era ora fa pena???
        Mah…qui gatta ci cova…o Erik ti ha piombato la donna ed allora si iniziano a capire tante cose o davvero non capisco alcune tue frasi scritte di sopra…sempre che poi come nel caso dei Treat tu non debba rimangiarti il tutto…e allora li sciambolaaaaaaaaaaaa…aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh (piccola punzecchiatura…zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz) 🙂

        PS cmq concordo anch io che di riferimenti al prog e agli anni 70 in questo disco manco l ombra…..

        • Via, Mimmo…non darmi velatamente del fazioso.

          Non ho mai detto che Adress e Walls fossero due schifezze. Anzi, resto convinto della loro validità: soprattutto di Adress, che, come ho già più volte detto e ribadito, resta l’album di riferimento per il Melodic Rock del nuovo corso.
          Vero è che, oggi, a posteriori, si può dire che l’inizio della fine ebbe origine proprio con Adress, e con l’arrivo di Gronwall. Ma al tempo nessuno di noi se ne accorse: sottoscritto compreso.
          Le prime crepe si avvertirono con Walls, e vuoi per gli ottimi pezzi che figurarono in quel disco, vuoi per un entusiasmo che gli H.e.a.t. erano riusciti a tenere elevato anche con prestazioni live di buon livello registrate nel tour di Adress, nessuno gli diede peso: sì, ancora una volta sottoscritto compreso.

          L’inizio della svaccata si avvertì durante il tour di Walls, e nel relativo, pessimo, live registrato durante quelle date.
          Mi sconvolse sentire un pessimo Gronwall, quasi privo di voce e del tutto inespressivo.

          Oggi sono molto deluso e amareggiato, perchè questo disco è pessimo…e perchè è caratterizzato da sonorità che si rivolgono ad un pubblico ben diverso da quello al quale gli H.e.a.t. si sono sempre rivolti.
          E’ in questo che avverto la bassezza della pubblicazione.

          Cosa credete che accadrà se questo disco avrà successo?
          Sì, esatto, avremo altre pubblicazioni di questo livello…con sommo gaudio della Sony.

          Sulla battuta relativa ai Treat sorvolo, perchè se tu non ti sei mai ricreduto su un disco, o se non hai mai avuto ripensamenti in vita tua, ti faccio i miei complimenti. Io, di ripensamenti, ne ho di continuo.

          Concludendo: sì, gli H.e.a.t., senza Leckremo, non sono stati più gli stessi, e nessuno di noi è riuscito a capirlo a tempo debito.
          E vorrò vedere quanti di voi, che parlano di “buon” album, continueranno ancora ad ascoltarlo una volta superata l’ondata di polemica che l’ha investito.
          Io sarò qui ad aspettarvi.

          • Mah…mi spiace ma questa volta non mi convinci caro Bontropi…e cmq la mia risposta era riferita ad un tuo commento del tipo “Gli H.e.a.t sono morti nel 2009″…l’ultimo non ti è piaciuto… benissimo ma non sputiamo laddove fino a tre anni fa ci si leccava ancora le dita…poi ripeto io tutti sti peggioramenti a livello vocale e di produzione proprio non li vedo…magari sono sordo io..a me poi dell’ondata di polemica non me ne può fregar de meno…ho parlato di un album che si fa ben ascoltare per 7/10 (3 pezzi li ho cestinati da mo…) e che nonostante siano passati giorni ancora ascolto…..cmq tu aspettami…io prima o poi arrivo… 🙂

            PS sui Treat era solo una battuta..magari mi è uscita male…certo che se anche tu ti metti a fare il permalosino…aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh…poi al prox giro ti aspetto io però… 🙂

            • Allora non hai seguito il mio discorso, testina: la dichiarazione mortuaria viene fatta a posteriori, alla luce di quello che è accaduto dopo Freedom Rock fino ad oggi.
              Sempre a proposito di quei famosi ripensamenti: è vero che Walls non mi fa schifo…ma oggi non mi entusiasma neanche più come un tempo. Molti dei pezzi contenuti in quel disco li trovo oggi mediocri. Così come alcuni li trovo molto riusciti. Volendo restare in tema di voti, oggi non darei più di 75/100 a Walls.
              Il mio giudizio su Address resta invece invariato.

              Mi dispiace che per alcuni di voi i giudizi sui dischi siano qualcosa di immutabile.
              Io avrò cambiato idea su determinati album chissà quante volte.
              Ovvio che su alcuni questo non è avvenuto.
              Il tempo saprà dire chi rivaluterà cosa, ed in quali termini.

              Conoscendoti musicalmente, secondo me questo disco ti stancherà all’incirca fra un mesetto….e vedrai che dirai, come sempre, “…quel cagacazzi del Bontropi aveva ragione…”.
              In realtà io, Giorgio e Badboy vi aspettiamo tutti al varco. 🙂

              “Permaloso” sai bene che non lo sono, scemotto… 🙂

              • aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhh,,,mi fai morire…sei un pirla ma ti voglio bene 🙂 …

                …cmq per me giudizi immutabili no…ma è anche vero che vista la marea di roba che ho da ascoltare raramente riascolto cose vecchie se non classici o dischi che mi hanno fatto godere…per me Walls era gia un 75 ai tempi o giu di li…

                PS il fatto che stai facendo comunella con Giorgio e Badboy significa che da solo non ce la puoi più fare…eeeeeeeeeeeeee sta maledetta vecchiaia…aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂 🙂

                • Vengo anch’io ooooooooo!!!!!!

                  • NO TU NO!!!!!! 🙂

                    vabbuo va..per stavolta…he he…eccarica su il Bontropi e venite su insieme al prox FF…ecchecazz….

                    • Non sono in grado di prometterlo mimmo ma ogni anno il frf è il mio primo obbiettivo, ritengo sia il migliore festival soprattutto a livello umano……poi se il bontropi ci fa il favore di muovere il culo dal suo feudo calabrese tanto meglio , magari porta la nduja piccante così la spalmiamo in faccia al direttore……..arrgggggg!!!!!!!!!!!!!

                      • aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh…grande…vediamo cosa possiamo fare con il Bontropi…dopo che l ho addomesticato ti posso assicurare che in macchina non sporca…he he he….e poi vediamo effettivamente se ha il coraggio di farsi vedere…cunigghiuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu 🙂 🙂

                      • ahahahahhahaha 😀
                        Siete due pirloni! 😀

                        Speriamo proprio di vederci a ‘sto giro! Come minimo una cena insieme ci vuole! Abbiamo troppe cose da dirci! 🙂

                        • Annamo tutti all Osteria GLI INCIVILI…aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂

                • Secondo me è proprio questo il vero banco di prova della bontà di un album: avere voglia di riascoltarlo. Prima per capirlo, studiarlo ed eventualmente apprezzarlo…e poi per assaporarlo come un buon vino che invecchia.

                  Il problema è quando questa voglia non ce l’hai proprio.

                  Io al terzo ascolto ero già incazzato come un cinghiale a primavera.
                  Al quarto non ci sono mai arrivato.

              • Ali’ disse una volta che se a 50 anni hai le stesse idee di quando ne avevi 20 hai perso 30 anni della tua vita, e personalmente non credo abbia tutti i torti. Per esempio io oggi reputo appena passabile TD dei BJ che nel 95 mi sembrava chissà cosa. Ad essere onesti agli Heat sono arrivato tardissimo con TDTW ora sto apprezzando i lavori dell’era del cinghiale bianco(nomignolo affettuoso col quale gratificavo l’ormai superinformissima Leckremo) e li ascolto molto più volentieri del già dimenticato ultimo lavoro. Anche io ,come già affermato in altri commenti, sento qualcosa che non mi convince in questi Heat, in primis ho l’impressione di uno strapotere del frontman rispetto agli altri(membri fondatori), del dover per forza mettere lui in primissimo piano. Inoltre un occhio da intenditore molto più del mio mi ha fatto notare come nel live di presentazione non sembra esserci coesione nella band,si sforzano di fare la scenetta ma sembrano non divertirsi. Ed oltretutto continuo a chiedermi : perché Rivers è uscito dalla band??

                • Ma sicuramente…
                  Quante ne avrò sparate io durante la mia carriera di onnivoro musicale?!
                  Una marea.
                  A partire col dire, a 18 anni, che Prince mi faceva schifo…che i Pink Floyd mi facevano dormire…che gli Stratovarius erano una band fenomenale…
                  Oggi Prince è uno dei miei Artisti preferiti di sempre, e la sua musica mi manca infinitamente.
                  I Pink Floyd sono inarrivabili, e gli Stratovarius sono monnezza.

                  E’ assurdo, secondo me, in ambito musicale, rinfacciare quello che si è detto tre anni prima.

                  Tante cose restano come sono. Altre inevitabilmente cambiano.

    • Ma sono stato censurato?

      • mi sa di si

        • Forse perchè a ‘sto giro avrò scritto “songwriting da bimbo-minchia”?!
          O sarà stato “porcheria senza un domani”?!

          Va bene, ragazzi. Buona discussione.

          • Questa scelta arbitraria è scandalosa nonchè ridicola come la recensione che avete redatto . Hai tutto il mio appoggio poiché il tuo commento non conteneva niente di censurabile ,conteneva solo la tua opinione…ah si forse quella dava fastidio.

            • Badboyboogie ti chiederei di smetterla di criticare così pesantemente la recensione (e di conseguenza chi l’ha fatta) solo perchè non rispecchia quello che pensi tu di questo album… questo lo abbiamo capito e lo accettiamo, non ci sono problemi… il fatto di continuare con questo tono invece NO… al prossimo commento che verrà ritenuto offensivo sarò costretto a prendere provvedimenti e bannarti…

              Facciamo le persone civili, stiamo pur sempre parlando di musica che già di per se è una cosa soggettiva… e non parliamo di salvare il mondo…

              • Non credo di averla criticata pesantemente. Però capisco che la tentazione è forte… “Qui si parrà la tua nobilitate”…credo che tu possa capire.

                • he he he… pare una minaccia… 😉 Comunque spero veramente che non ci sia nessun rancore… e mi dispiace (e ti chiedo scusa nel caso) se anch’io su alcune cose nei commenti sopra posso esserci andato giù un po’ pesante…

          • ma poi rileggendo…ma hai fatto l offeso?!?!? aaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh…sto maleeeeeeeeeeeeeeee…aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh…ma figurati se Denis ti censurerebbe mai…se non scrivi tu papiri e papiri chi lo farebbe mai…aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…

      • Bontropi, la prossima volta chiedi magari… 😉 non sei stato censurato… esiste un filtro antispam che ha taggato il tuo post come spam e l’ha messo in coda di moderazione… purtroppo ogni tanto capita, è già successo anche ad altri utenti…

    • L’ho già scritto e lo ribadisco al minuto 3.30 into the ecc… diventa imbarazzante , roba che se la davi in mano alla ragazza che suona l’organo in chiesa l’arrangiava meglio. Personalmente penso che chi sostiene il contrario non sia onesto con se stesso. Melodicrock.com se non erro gli ha assegnato un fantasmagorico 97…ma questi credono che abbiamo le orecchie otturate?

    • Ma, fatemi capire.
      Stavo leggendo un commento molto interessante, aldilá dell’essere a favore o contro con l’opinione del Bontropi, ma ciò che ho letto era un pensiero lucido, fermo, molto analitico, sicuramente ben ponderato.
      Può non piacere quella visione ma arrivare a censurare il suo commento lo ritengo oltre che antidemocratico, anche un segno di debolezza.
      A chi ha opinioni differenti dalle nostre, si risponde con argomenti pertinenti e, sicuramente, ne può nascere un bel confronto costruttivo.
      Di sicuro non è ammutolendo e facendo finta che un utente non esista che si può formulare un giudizio globale sull’argomento trattato.

      Trovo il tutto davvero fuori luogo.

      • Phoenix il commento è stato messo in spam dal filtro antispam… “in teoria” non è mai stato visibile sul sito (come penso possa confermare anche Bontropi)… come hai fatto quindi a leggerlo?

        • Anche io l’ho letto infatti ho anche commentato alle 14,33. Quindi?

          • Solitamente il filtro antispam dovrebbe bloccare subito il commento… e quando io sono andato a controllare dall’amministrazione risultava effettivamente in spam per quello secondo me non dovrebbe essere stato possibile leggerlo… di più mi dispiace ma non posso sapere… spero comunque che la cosa si chiuda qua.
            Non c’era intenzione da parte di nessuno di censurare nulla (e Bontropi penso lo possa confermare visto che “virtulamente” ci conosce praticamente da una vita ormai)… non lo abbiamo mai fatto fin tanto che si resta nel limite del civile e non è nostra intenzione farlo…

    • Comunque Bontropi il tuo commento ora è visibile e spero di aver spiegato cosa è successo… spero quindi che le polemiche si possano chiudere qui…

      • Ciao Denis.

        Perfetto, purtroppo sembrava altro, io ho visualizzato il commento per un certo lasso di tempo ed è chiaro che leggendo le risposte di riferimento proprio a quel post e non vedendolo più ho ovviamente pensato che l’aveste eliminato/censurato.

        Siamo tutti a posto così, a presto!

        • Mi dispiace sinceramente per l’accaduto, non è la prima volta che capita e finora ho sempre pensato che quando succede un caso come questo il commento non sia visibile da subito… purtroppo se togliamo il filtro antispam rischiamo (come già successo in passato) di trovarci con un sacco di commenti fasulli con robe assurde dentro…

          • Ma facevi solo bene Denis a bloccare il commento del Bontropi perchè francamente ci ha scassato u cazzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz…aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh 🙂 🙂

    • Tutto risolto, ragazzi. Tranquilli. 🙂

      Io e Denis ci siamo chiariti. E’ stato davvero un problema tecnico. 🙂
      Felice che il commento sia stato recuperato, perchè non avrei saputo riscriverlo! 😀

    • A me questo album piace, non è di certo un capolavoro, ma è riconoscibile e si toglie dai tanti album fatti con lo stampino che escono quasi tutti i giorni. Gronwall per me canta alla grande, non so se durerà nel tempo la sua voce, ma in fondo è una cosa che non mi interessa. io gli darei tranquillamente 78…e forse può crescere ancora. Ma in fondo io penso che i primi due album siano belli ma lontanissimi dall’essere stupendi…

    • Wow che casino per una recensione ahahaha. Avessero cambiato nome sarebbe stato meglio, comunque darei un buon 65, alcuni pezzi sono carini, ed a novembre sarò presente, quindi se il recensore vuole un passaggio basta dirlo…

    • Non posso che concordare con il commento estremamente lucido di Giorgio VII .
      Un primo ascolto mi aveva incuriosito. Il secondo non mi ha convinto. Il terzo mi ha annoiato a morte.
      La sensazione è che per provare a fare (forzatamente) qualcosa di nuovo alla ricerca di chissà quali consensi, sia sia fatta parecchia confusione. Il tutto per mascherare una palese mancanza di idee.
      Un disco così non poteva non far discutere ma senza dilungarsi in troppe chiacchiere qui mancano semplicemente le canzoni…almeno quello che piacciono a noi

    • album diverso…bisogna abituarsi…che i vecchi HEAT…non torneranno + <<<<<

    • In piena sintonia con la recensione del Mezza, non è ai livelli di Address e Tearing ma dopo più ascolti a me è piaciuto e non poco, melodie che come sempre ti si stampano nella testa. Presente a Milano per questi svedesoni dalla marcia in più.
      80/100

    • Esempi infiniti di “cambi di sound” opeth , anathema, dark tranquillity, motley crue ( l’omonimo con corabi è stupendo), def leppard, Europe et altri ma sempre grandi!!!!!

      • …’nsomma, Mark…parliamone.

        Crue con Corabi, sono d’accordo con Giovanni, furono terribili.
        I Def Leppard di Slang te li appoggio: furono eccezionali. Molto meno quelli che vennero subito dopo (Euphoria escluso).
        Europe, lo sai, li reputo terribili da Secret Society in poi.
        Dark Tranquillity, The Gallery escluso, sono un gruppo inutile.

        Opeth sempre grandi, è vero.
        Anathema del nuovo corso…semplicemente inarrivabili.

        • Anche qui rientrano i gusti personali…..e cmq son tutti gruppi che hanno mantenuto credibilità. Sui def leppard intendevo il cambio da hysteria in avanti ( anche se era già palese da pyromania) in quanto si avvertiva lo stacco dai primi album molto nwobhm.

    • ma guarda un po come siamo diversi…per me l’omonimo crue con corabi e’ un capolavoro alternativo con brani molto convincenti…mentre slang fu un vero flop!!!!…orribile quell’album…daiiiii…brani insulsi…per questo heat sono tutto sommato daccordo con Jacopo…anzi…io avrei messo qualche punto in piu’ perche’ i brani disponendoli meglio in scaletta avrebbero reso di piu’ all’orecchio dell’ascoltatore …a mio avviso great unknown e’ un branocapolavoro che riprende atmosfere vagamente progressive…blind e’ alltrettanto bella…eye of the storm altro gran pezzo….e redifined e’ comunque bella….sul lato piu’ street non vedo tutto sto modernismo sui brani shit city e best of broken basati sempre su una chiave rock/stradaiola anni 80….we rule e’ queen al 100%…quelli buoni…mentre do you want it con quel falsetto mi piace molto….sa un po di bee gees….la vera stranezza rimane per me time on our side che comunque si fa aprezzare dopo alcuni ascolti….nonostante tutto questo e’ un album riuscito!!!!!

      • Non so cosa risponderti, Capitano…potremmo star qui per giorni a discutere delle nostre diverse visioni di questo disco, senza riuscire a trovare un solo elemento di condivisione.

        Personalmente non ho idea di dove si sentano i Queen (…che per me son tutti “buoni”, perfino quelli di Hot Space…) in We Rule.
        Io sento solo i Muse.
        Questo disco suona Pop per la maggior parte dei suoi episodi: ci sono alcuni tentativi di mantenere comunque fermo un proprio sound, ma personalmente ritengo che la direzione che si sia voluta intraprendere con questo album è quella del pop contemporaneo.
        Nessuno di voi ha citato le influenze dei 30 Seconds to Mars, Fall Out Boy…
        Nessuno di voi ha evidenziato le affinità di “Do You Want It” con Kathy Perry…

        P.s.: Slang è per me quasi un capolavoro, mentre Corabi ai Crue è stato come il carciofo sulla pizza (…che, attenzione, può anche piacere…).

        • Bontropi comunque in giro ho letto anche di gente che appioppa un 7,5/8 agli Heat ed un 6 ai Darkness, e mi chiedo se hanno ascoltato Japanese prisoner of love perchè solo quella insomma “spiddicula” il lavoro degli svedesi.

          • Appena ho un’oretta di calma, mi faccio il nuovo disco dei Darkness e ti dico, caro Bad.
            Comunque sia, dopo aver letto la recensione di MelodicRock.com, non credo più a nulla.

            Per me si tratta di recensioni pilotatissime, pagate profumatamente da Sony.
            Non di spiega altrimenti. Ci sono delle vaccate in quella recensione che neanchei il Batman dell’Adam West più ispirato avrebbe saputo dire al fido Robin…

    • in piu’ posso dire che non sono assolutamente daccordo con quanto dice bontropi anche perche’ se vogliamo parlare di squallido pop i def leppard ne sono sporchi fino ai baffi…..per me in sto disco ci sono solo tocchi pop….scusa eh…ma bastard ti sembra pop….shit city ti sembra pop….unknown? blind?….per me quanto dici e’ esagerato!

    • In linea con la recensione. L’album entra in circolo dopo diversi ascolti ma non arriva al livello di nessuno dei precedenti 4. Erik in forma smagliante. Adoro “Eye of the Storn” e di contro altare non mi piace “Best Of The Broken”.

    • Non avrei saputo esprimerlo meglio!
      Sono d’accordo in toto con le tue deduzioni e conclusioni.

    • Faccio una fatica bestia a seguirvi!!
      Ricordo solo che sono in linea con Carlo VII, ho risposto sotto i suoi commenti per evitare di fare macello…

    • ma….per dire che i darkness sono meglio di questi HEAT ci vuole un bel coraggio!!!…bontropi …guarda…slang son sicuro che piaccia solo a te…ma in tutta europa…ahahah…una porcheria richiamante il periodo grunge ma senza avere il ben che minimo talento per farlo come gli alice in chains….ricordo vendite bassissime e canzoni senza senso…L’impostazione della canzone we rule e’ 100% in stile queen…poi …che discorsi…siamo anni luce dall’ enorme band inglese…certo ci sono anche alcuni richiami ai 30 seconds….muse…pero’ sono sfumature….i pezzi a mio parere non sono poi cosi’ distanti dal suono degli HEAT di TDTW….voglio dire…fece molto piu’ scalpore hysteria nella discografia dei def leppard che questo nella carriera degli HEAT….questo e’ certo….i def leppard si misero a pulsare tamarro come i dancer degli anni 80 provenendo dall’hard rock duro e puro….

      • No. Posso affermare con matematica certezza che Slang piace ad un bel po’ di gente del mondo terracqueo… il che comprende anche me.
        Affermare che sia un album brutto è un fatto che appartiene a te.

        Fu un album coraggioso davvero, non a parole e non a suon di recensioni ruffiane, quello per i Def Leppard fu un salto nel buio, riuscirono nel difficile intento di coniugare sonorità cupe dettate dalla corrente grunge di quell’epoca, senza snaturarsi.
        Personalmente lo reputo il loro album più maturo…

        Quello fu un rischiare seriamente perché pur avendo una produzione ed un songwriting eccellenti, non tutti all’epoca riuscirono a capirne il valore, vedo che anche ad oggi qualche raro caso persiste, di conseguenza apparentemente fu un album sottotono…
        Apparentemente però, perché ha avuto il grande pregio di invitare al riascolto ma, fatto ancor più importante, di reggere nel tempo forse anche più degli album che lo hanno preceduto e di avere in tracklist tracce tuttora contemporanee, non stancanti, senza troppe sovrastrutture.

        La sola Pearl of Euphoria, ha la classe, l’enigmaticità e l’appeal che neppure un album intero della gran parte delle recenti uscite possono ambire ad avere.

        Ma poi, disco di platino e d’oro non sono baggianate, se proprio dobbiamo guardare i dati.

        • Sottoscrivo Phoenix.

          E’ storicamente vero che Slang, come dice il Capitano, fu considerato un flop (…per come poteva intendersi un “flop” in quegli anni, quando i dischi si vendevano ancora…). Così come è vero che subì le critiche più feroci da buona parte di critica e fans.

          Altro è però dire che “non piacque a nessuno”. Il tempo ha saputo riconoscere il giusto valore di un album che era eccellente allora come ora. Fu semplicemente “diverso”. Contrariamente a questo aborto degli Heat, i pezzi in Slang c’erano.
          Eccome se c’erano.
          Come ho già detto prima: non è un problema di genere. E’ un problema anzitutto di qualità.

          Poi che gli H.e.a.t si pieghino alle logiche di mercato non mi scandalizza più di tanto, così come non mi ha mai scandalizzato l’Artista in genere che decide di lanciare nel water la propria identità musicale in nome di fama e soldi, ben mascherati dalla classica “voglia di sperimentare”.

      • È chiaro che non sopporti i darkness, basta ammetterlo. Ma il tuo giudizio non credo sia sereno e lucido, così appare da quello che leggo. Da contraltare incensi a dismisura quest’album degli heat dove ci hai trovato accenni di prog, dei queen , dei bee gees visto che c’eri potevi aggiungere l’ottava di Mahler e gli Oliver onions. Solo una constatazione i darkness 3 date in italia, gli heat una in una location non certo entusiasmante.

    • bad boy…non c’entra proprio niente il numero di date…i darkness hanno le conoscenze e i media dalla loro…gli HEAT no …si dovrebbe cercar di giudicare gli album dalla bellezza dei pezzi e non sempre tenendo conto della fama…i darkness hanno dei pezzi da dodicenni pop rockettino… eddaiiiii….bontropi…puo’ essere che la vostra generazione abbia ascoltato slang sotto altri aspetti semplicemente perche’ avete sentito dopo gli album degli anni ’80….ti posso garantire che per la mia quello era un disco FLOP in tutti i sensi rispetto al loro passato….addirittura meglio furono gli inediti di vault…….io comunque non incenso niente…per gli HEAT sto parlando di vaghe somiglianze con il prog o con i bee gees in quel coro…ripeto senza alcun confronto con il passato storico di bands inarrivabili…oggettivamente pero’ a sentire voi sembra il flop del secolo mentre l’album e’ semplicemente diverso ma sicuramente non peggiore di TDTW….detto questo io non sono mai stato un fan degli HEAT neanche in passato….ho costatato solo che la band e’ cresciuta indipendentemente se a voi piaccia o meno la direzione intrapresa!…e questo a me piace….non e’ facile crescere musicalmente…tante bands non sono riuscite a farlo nel tempo e sono rimaste al palo per decenni….ad esempio axl & slash….era riuscito a progredire con il primo con chinese democracy e ora tutto ritorna nel vintage….guadagneranno di piu’ ma la band non si evolvera’ piu’!!!

      • Per favore mi spieghi se questa nomea del “raccomandati” dei Darkness è una cosa che hai appreso da qualche parte o è una tua supposizione,poiché io non ne sono a conoscenza. Attualmente(ma anche in passato come quando nel 2004 in pieno fermento per PTL ad MTV italia prima del live Silvestrin li bollò come “fenomeni da baraccone” brutta copia delle band del passato) sono prodotti da una piccola casa che penso non possa permettersi poi tutta questa “pubblicità”. Io guardo i fatti: tre date significano per me che c’è richiesta da parte del pubblico che in definitiva ,magari, se ne frega delle non entusiasmanti recensioni di PS. Per quanto riguarda i testi ognuno se la vede come vuole, personalmente trovo Southern trains molto ironica come è nello stile dei Darkness che comunque nell’album precedente facevano riferimento all’invasione norrena dell’Inghilterra non proprio roba da pop rockettino per dodicenni, non vorrei tu conosca soltanto I believe in a thing called love e su questo basi il tuo giudizio. A me LOOK è piaciuto molto , meno Hot Cakes ma per me sempre godibile. Quando JH ha voluto fare qualcosa di diverso ha fatto dei pezzi con uno pseudonimo producendo musica un pò diversa dal solito(richiamandosi ai suoi amati Spark),come d’altronde fa Alex Turner degli AM. Io trovo che questa sia un’ottima soluzione.
        P.s. per la cronaca io gli “anta” li ho superati da un pò quindi gli 80 li ricordo più o meno bene, per me gli album dei Darkness avrebbero fatto la loro porca figura anche all’epoca ma è un discorso senza senso perché non lo sapremo mai.

        • Concordo!

        • Io dico solo che i Darkness li ho amati per I believe in a thing called love… non sarà sicuramente la loro canzone più impegnata, ma ricordo al tempo quando girava su MTV, era una boccata d’aria fresca per noi rocker melodici dai cuori teneri…

    • io NON concordo..i Darkness avrebbero fatto la loro figura anche negli anni 80 anche no…con tutto il ben di Dio che girava allora i Darkness se li sarebbero filati in ben pochi..non perchè sono scarsi (per me cmq appena sufficienti) ma perchè c era moooooolto di meglio…va la….

    • Credo che Slang sia il peggior disco dei Def Leppard, non deve piacere neanche a loro visto che dal vivo non suonano nessun pezzo.
      Concordo con Mimmo, negli 80s c’era di molto meglio dei Darkness, credo che all’epoca li avrei ignorati.

      • Fede quando ascolto quest ultimo H.e.a.t. penso a te…è pieno di tanti OOOOOOOOOHHHHHHHHH…proprio come piacciono a te…..aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh 🙂 🙂

    • Ieri ho riascoltato il nuovo album degli Art Nation, che è infinitamente più bello di questo pastrocchio…direi che sono quasi imparagonabili, tale e tanta è la differenza.

      La sola Ghost Town fa sparire tutti i pezzi c.d. “Rock” di questo nuovo album degli H.e.a.t. .

      Credo in definitiva che gli Art Nation, allo stato attuale, siano una band nettamente superiore agli H.e.a.t. .

      • E vabbè allora gli do na botta pure a questo poi vediamo…..eh eh

      • Assolutamente d’accordo. A inizio anno mi ero preparato un Death Match mentale tra HEAT – Art Nation e One Desire. Art Nation vincitori tutta la vita.
        Io comunque ho l’occhio lungo e, secondo me, i nuovi campioni del genere potrebbero essere a breve i Creye. Restiamo sintonizzati!

        • Per il mio gusto personale invece vincono su tutta la linea i One Desire… album veramente bello e che riascolto sempre con piacere. Art Nation per me un gradino sotto (anche se il nuovo è nettamente meglio del loro debutto)… comunque i peggiori restano gli HEAT tra i tre… 😀 😀 😀

          • E invece ti dirò che per me è diverso, perché con gli One Desire non è assolutamente scoccata la scintilla. Dopo 2-3 ascolti ho completamente abbandonato il loro disco. Addirittura per me la classifica 2017 attuale è 1) Art Nation – 2) HEAT – 3) One Desire, perché comunque non nego che, pur con tutti i difetti del caso, quelle 2-3 tracce fighe nel presente disco degli HEAT le sto tutt’ora ascoltando.

        • I One Desire sono stati per me in assoluto la grande sorpresa di questo 2017, insieme ai Supernova PlasmaJets.
          Se il titolo di best album 2017 è per me una cosa fra Harem Scarem e Cats in The Space, la palma di band rivelazione del 2017 è anche qui una gara a due fra One Desire e Supernova.

          Purtroppo i One Desire mi hanno deluso in sede live…o meglio mi ha deluso il loro cantante, che non ne ha preso una che sia una…
          Ma discograficamente sono stati terremotanti: ci sono pezzi stupendi su quel disco.

          Gli Art Nation, grazie ai miei tempi da bradipo, li ho scoperti solo quest’anno…ma li ho trovati grandiosi sia al debutto che in fase di conferma col secondo disco (…che ho trovato però più ruffianotto del primo…).

          In ogni caso non c’è paragone con gli H.e.a.t.: per me candidati numeri 1, insieme ai Mr Big, al titolo di peggior disco dell’anno.

    • ma non diciamo cazzateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee…mo gli Art Nation superiori agli H.E.A.T….a Bontropi ma ripigliatiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii….aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

      • A questi H.e.a.t., sicuramente sì.
        Non vedo proprio perchè no. Gli Art Nation hanno fatto due dischi fantastici che si mangiano a colazione questo disco e quello che lo ha preceduto.

        Poi va be’, c’è scritto “H.e.a.t.” e quindi state tutti in stato di costante adorazione.
        Ma se i due dischi degli Art Nation li avessero fatti gli Heat, a questo punto eravate già tutti senza mutande.

        • A sto giro mi spiace proprio ma continui a non convincermi caro Bontropi…continui costantemente a sputare sull ultimo H.E.A.T. e addirittura su quello precedente mentre osanni due dischi come gli Art Nation che adesso sono diventati due capolavori…e no…qui continuo a pensare che gatta ci cova…mah…

          • Ma non ho detto che i due Art Nation sono dei capolavori, Mimmo…
            Così come non ho “sputato” su Walls.
            Non capisco perché dobbiate arrivare sempre a questi estremismi.

            • perche con sto ultimo H.e.a.t. ci hai scassato la favaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa…mollaciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii 🙂

              • Se tu stai a rispondere ad ogni mio commento, è chiaro che poi io ti rispondo di rimando, no…?

                Dire poi “gatta ci cova…”…
                Ma de che?!
                Mica mi pagano per parlare male del nuovo disco degli H.e.a.t. …

                Ciao, Mimmo…ti mollo.

    • Hai ragione Mimmo, gli whoaoaooooo sono cosa buona e giusta, infatti concordo con te,Iacopo e Mark che li avete apprezzati.
      Sicuramente son riusciti a far parlare molto di se’, la cosa piu’ spiazzante sono stati i primi 2 singoli. Time che suonava moderno ma piacevole e redifined col ritornello che non arriva mai (non che sia da buttare ma il ritornello l’avrei fatto entrare prima).
      Eye of the storm,best of the broken , bastard of society e blind leads the blind mi son piaciute. sul voto credo di concordare con Iacopo tra il 75 e l’80.
      Io li preferisco ai Darkness alla stragrande … de gustibus

    • Video dell’anno.
      Punto.

      • I supernova plasmajet non mi fanno impazzire , tolti un paio di pezzi sono noiosetti ed anche lei non mi dice un gran che. Preferivo Claire Cunningham quando stava con le Thundermother, sto apprezzando da un po le ragazze degli honeymoon disease, ma naturalmente qui si va sui gusti personali. Ad ogni modo se volevi far fare una brutta figura a EG …mission accomplished…davvero imbarazzante ed anche gli altri non scherzano.

        • No, Bad, non c’era davvero nessun secondo fine…
          Il video mi è piaciuto e l’ho segnalato: anzitutto perchè non mi aspettavo la presenza di Jennifer ad un concerto degli H.e.a.t. nelle vesti di scatenata fan, e poi perchè mi fa morire dal ridere il modo in cui Erik tenta di strapparle il microfono dalle mani, ma lei non cede neanche morta! ahahahahahah
          E poi alla fine non sembra neanche voler scendere dal palco! ahauhauhaua

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 2 mesi fa

    Allora!
    C’è uno dei miei chitarristi preferiti, Kee Marcello (ex Europe, Easy Action)!
    C’è una delle mie voci preferite, Tommy Heart (Fair Warning, Soul Doctor, Zeno)!
    C’è uno dei miei produttori pr […]

    • Disco fatto col mestiere, gradevole niente di così fenomenale , il pezzo stranded è una figata per il resto non mi coinvolgono più di tanto, preferisco i kryptonite , cmq entrambi non rientrano tra i miei favoriti per un eventuale acquisto. Voto 6,5/10

    • Sono in linea con Mark.
      Diciamo che nel voto di Denis ci sono 20 punti “promozionali” in più che portano il disco ad un livello che non merita.

      Ci sono tanti lati positivi in questo “Kee Of Hearts”: c’è anzitutto un ritorno di Tommy Heart su quei livelli di eccellenza vocale che gli sono stati propri per anni; c’è un Kee Marcello che indovina tanti riff ficcanti come non gli capitava più da anni; c’è una produzione finalmente ottima di Del Vecchio (in cui tutti gli strumenti si sentono bene, senza regolazioni sballate come siamo stati tristemente abituati ad ascoltare nei suoi dischi…), c’è una buona alchimia fra gli Artisti coinvolti…
      Ma purtroppo ci sono anche molte cose che vanno riviste: prima fra tutte, un songwriting che solo occasionalmente riesce a graffiare; ci sono poi delle incertezze di genere, come a voler colpire un pò di AOR, un pò di Hard Rock, della serie “facciamo tutti contenti”; e ci sono poi i soliti autocitazionismi esasperati, della serie “ora siamo gli Europe, ora siamo i Fair Warning…”.

      Ma questa volta voglio dare maggiore risalto ai lati positivi, perchè il lavoro c’è stato, si sente, e va premiato…soprattutto guardando in prospettiva futura.

      Un meritato complimento particolare per Marco Di Salvia.

      Per me è un 70/100.
      E avanti così.

      • … ogni tanto mi chiedo (senza polemiche) che cosa andate cercando… e mi viene anche il dubbio che lo stiate cercando nel genere di musica sbagliato… una bellissima voce, un Marcello che (come ultimamente) suona veramente bene ed un album ben prodotto. I pezzi sinceramente sono esattamente quello che mi sarei aspettato (e che penso si aspettino molti fans) incrociando Marcello e Heart… a me è piaciuto, mi ha fatto divertire e mi ritrovo in macchina a canticchiare i vari pezzi tutte le volte che li risento… se non è da promuovere questo su un sito che si chiama Melodic Rock mi sa che c’è qualcosa che non va… ma magari è qualcosa che non va in me… 😀

        • Denis, rispondo a te, ma la la mia risposta toccherà anche le considerazioni di Lordenzo.

          Non è un problema di cosa cerchiamo io e Mark, e tutti i “detrattori” della quasi totalità delle pubblicazioni in ambito Melodic rock nel 2017. E’ un problema semmai di cosa ci viene offerto, oggi.

          Il discorso involgerebbe la sfera della soggettività, e chiaramente non ne usciremmo mai fuori. Ma cerco di spiegarti in due parole il mio punto di vista.
          Per quello che mi riguarda la mia “severità” nasce da una mediocrità dilagante della qualità media delle pubblicazioni musicali odierne. Non cerco l’Eldorado musicale in un disco di Melodic Rock, ma cerco molto più semplicemente “originalità”, “personalità”, “inventiva”, “tecnica”, ed ovviamente, in ultima analisi, “emozioni”. L’elenco sarebbe molto più lungo, ma finirei col tediarvi inutilmente. Vi basti sapere che in poche, pochissime pubblicazioni attuali sono riuscito a ritrovare questi elementi.

          Dice bene, Mark: Lordenzo, se dici che non ci piace nulla, evidentemente ci leggi un giorno sì e settanta no.
          Sono stato io a dare 100/100 al nuovo disco degli Harem Scarem. Sono stato io a dire che il nuovo disco dei Vega era un miracolo sonoro. Sono stato sempre io a dire che l’ultimo disco solista di Jimi Jamison è da tramandare ai posteri.

          E’ ovvio: se facciamo la media dei dischi che mi sono “davvero” piaciuti in un anno solare, ce ne saranno probabilmente dieci…non di più.
          Ma vi invito anche a guardare la media dei voti assegnati da chi recensisce. Ragazzi, io ve lo devo dire: vi eravate dati una regolata. Ora siete tornati a dare i numeri del lotto. E’ assurdo continuare con questa prospettiva da “capo ultrà”.
          Poi ripeto, io non mi permetto di mettere il naso nelle vostre scelte. Siete voi che decidete la direzione da seguire.
          Ma accettatene le conseguenze: perchè se secondo me avete dato i numeri, o avete scritto una recensione con i piedi, state certi che nei miei commenti lo leggerete. Poi pazienza se vi offenderete…
          Vi mancherei di rispetto se vi dicessi “Bene, bravi, bis!”.

          Non so se Mark è d’accordo con me.

          • No, Bontropi, non è vero che vi leggo un giorno sì e settanta no. Piuttosto, forse hai letto più di quello che ho scritto nel mio intervento, ritenendolo un appunto a qualcuno in particolare. Credo di essere stato chiaro, il che non significa avere ragione. Ma non liquidarmi come un improvvisato incursore che giudica senza conoscere. Perché conosco e, comunque, non giudico.

            • …io ho letto quello che hai scritto tu, Lordenzo. Ti cito testualmente:

              “…Non si apprezza né il mestiere, né il tentativo di originalità. Forse è vero, dunque, che niente o quasi di quel che esce è in grado di soddisfarci, perché mai ritenuto all’altezza dei capolavori del passato. Ma delle due l’una: o continuiamo ad ascoltare quelli, diventando dei nostalgici cultori di un genere che fu e non è più, orientandoci su sonorità diverse, o ci si accontenta di quel che esce oggi. ”

              Da quello che scrivi, io deduco il più classico dei “o ti mangi questa minestra, o ti butti dalla finestra…”.
              Onestamente non credo di voler mangiare con piacere la minestra. Ma non sento neanche la necessità di buttarmi dalla finestra.

              Perchè mai dovrei autoritenermi un nostalgico, quando nostalgico non sono mai stato?
              Ti ripeto ancora una volta: il disco dei Vega è tremendamente modernista. Il disco degli Harem Scarem è stato tacciato di modernismo dalla maggior parte dei nostri utenti. Eppure io li ho ritenuti due capolavori. Come vedi, dunque, sono molto lontano dall’essere un inguaribile nostalgico.

              E’ più semplice di quello che credi, Lordenzo: non c’è apprezzamento perchè non c’è qualità. Tutto qui.
              E chiaramente un 70/100 di Bontropi viene colto come una bocciatura, quando bocciatura non è affatto.
              A me questo Kee Of hearts è piaciuto. Ma non lo ritengo il discone che ha descritto Denis.
              Esistono anche le mezze misure. Io qui leggo pochi punteggi intermedi. Vedo solo 82, 88…94…
              E non vedo 56…44…

              Non so, dimmi tu se sono io un alieno, o se c’è qualcosa che non va fra i punteggi assegnati.
              Ti parlo con assoluto e profondo rispetto: sai che la polemica non mi appartiene.

        • Ma il progetto di inserire nelle varie recensioni i voti degli altri recensori di MR.it dove è andato a finire?!?!?

          Sarei proprio curioso di vedere la votazione di Nico, Iacopo, Lorenzo e compagnia cantante su questo ed altri dischi…..

          PS ….e cmq quel qualcosa che non va sta nei pezzi…bella voce…bravo Marcello…ma se il brano sa di sentito 1000 volte allora li c’è qualche cosa che non va….poi de gustibus….

    • Per il sottoscritto un disco che parte molto bene con pezzi come THE STORM, NEW DIMENSION e STRANDED ma nella seconda parte dell’album il livello cala…e molto (salvo la conclusiva Learn To Love Again)…e allora anche per me siamo su un 6.5…buona la prova del nostro Tommy..e come al solito voto esagerato del nostro Densi…cornauttttttttttttttttttttttttt!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 🙂

      PS x Mark…meglio i Kryptonite proprio no però…azzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

    • questa volta sono daccordo con Denis….l’album e’ per lo piu’ perfetto….piu’ di cosi’ cosa si puo’ volere da sti due fenomeni???….i brani sono quasi tutti su ottimi livelli….produzione ok….entusiasmo alto tra i musicisti….le mie preferite sono the storm, new dimension , stranded,SOS,edge of paradise,crimson,invincible e twist of fate….tutte queste spaccano di brutto….certo che il genere e’ sempre un incrocio tra vecchi europe e nuovi treat/fair warning…niente di alternativo o super moderno …..ma meno male va!!!!!

    • Non è vero che non ci piaccia nulla , di bei dischi ne sono usciti eccome ‘ cats in space o eclipse o jim jidhed per esempio, il fatto è che spesso si grida al miracolo per dei dischi fatti con lo stampino e non mi dite che molti di questi non si assomigliano, cmq ascoltate ciò che volete e divertitevi che è la cosa più importante.
      Ps ora aspetto la rece dei h.e.a.t.
      Pps a me è piaciuto un sacco.

    • Mah, non concordo con chi avalla la recensione, non c’entra nulla stile vecchio, stile nuovo, evoluzione o involuzione, il punto come sempre è uno solo: il songwriting. E la maggior parte dei dischi incensati (tipo questo, kryptonyte, scherer) sono semplicemente “spenti” dal punto di vista della qualità compositiva, con melodie che definire trite e ritrite è veramente un complimento…dai, sono canzoni intercambiabili…il punto è che non possono uscire 99 dischi su 100 con voti sopra l’80, ma neanche negli anni d’oro era cosi…questo disco suona standard, medio, un 65 va più che bene…un compitino ben fatto, nulla più

    • Sicuramente. Ma questo sito, e la possibilità di commentare, si origina da un’unica grande esigenza (…che è poi quella che in ultima analisi muove l’universo umano…): il confronto.
      Se non ci confrontassimo su questo sito, se non confrontassimo i gusti e le idee di ciascuno di noi, dubitando delle conclusioni di alcuni, e parteggiando per per quelle di altri, su questo sito non parleremmo di nulla. E magari potremmo cambiargli nome: non più “MelodicRock.it” ma “Denis Abello’s Melodic Rock Way”, dove magari Denis scrive, legge e si rimira nelle sue recensioni.
      (Mi scusi Denis se faccio il suo nome, ma il discorso potrebbe essere generalizzato ed esteso a qualunque recensore).

      Onestamente non credo che Denis vorrebbe una cosa del genere.

      Il confronto è vita. E’ crescita. E la crescita avviene soprattutto attraverso la critica.
      Questo è il mio punto di vista, col quale chiaramente puoi non essere d’accordo.

      • Lo dico da sempre che la vera forza di questo sito rispetto forse a molte altre realtà anche più importanti sta proprio nei commenti fatti dai vari utenti, soprattutto quando si parla di recensioni… e fatemi dire che finalmente e sempre più spesso vedo e leggo commenti che sono vere e proprie miniere di informazioni e spunti per dibattiti seri e costruttivi (come questo 😉 )… e questo lo ripeto, è una cosa che mi fa veramente piacere. Ormai la “recensione” è solo il primo spunto per una raccolta di pareri vari e sempre più spesso molto competenti.

        Detto questo penso sia difficile far pendere la bilancia da una parte o dall’altra, a me un album come questo Kee of Hearts piace e lo consiglio a chi ama il rock melodico, ma quello che ho letto comunque scritto qui sotto fa riflettere ma secondo me è anche specchio di un periodo “particolare” in cui ci troviamo dove gli Artisti devono sapersi reinventare e soprattutto trovare nuovi sbocchi per poter tirare avanti in un mercato che ha sempre meno sbocchi economici e anche professionali (inteso come carriera per un Artista)… è un argomento lungo e forse anche abbastanza difficile da trattare. Io mi avvicino di più all’idea di Lordenzo… ci sono un sacco di uscite e per forza in un genere che nella sua eccezione più classica ha ormai detto tutto è facile forse anche ripetersi, ma questo non è per forza un male se alla fine il risultato è un album, a mio parere, come questo Kee of Hearts che di originale ha poco ma che mette in campo degli ottimi artisti, una bella produzione e dei pezzi che pur con nulla di orginale funzionano… se non si promuove un album così non si promuove più nulla… certo non sarà un 100 ma è per me sicuramente un’uscita che chi ama il genere deve tenere in considerazione… proprio per questo esiste abbiamo un po’ di tempo fa deciso di aggiungere anche una LEGENDA per far capire meglio a chi legge il “valore” di un album… 😉

        Ultima cosa su cui vorrei rispondere… su questo sito si vedono pochi album con voti bassi… non perchè non ci siano album che si meriterebbero una bocciatura ma perchè banalmente già non riusciamo a stare dietro a tutte le uscite anche solo “medie” e quindi quelle che sarebbero sonore stroncature evitiamo di farle… non siamo professionisti (o almeno non lo sono io), ma semplici appassionati e le recensioni non sono “imposte” a chi le fa, ma solitamente vengono scelte dai vari recensori e quindi penso sia normale che si tende a prendere da recensire gli album che “piacciono” o che si suppone siano più nelle corde… 😉 chiedetevi perchè ad esempio album come Tyce e Vitne non ci sono recensiti su queste pagine eppure vi assicuro che li ho ascoltati e (purtroppo) anche bene… 😀
        So che questo modo di fare può essere fuorviante, soprattutto per chi capita solo casualmente sul sito, ma penso anche che alla fine gente che capiti “casualmente” su questo sito sia molto poca ormai… mentre gli altri bene o male conoscono i “recensori” e sanno verso che genere e gusti siano orientati… per fare un esempio sarà molto difficile trovare su queste pagine una mia recensione entusiasta di un album come Dirty Thrills, molto meno difficile che a farla sia Ardemagni o Nico… 😉

        • Cominciando dall’ultima parte del tuo discorso, posso dirti che “lo immaginavo”, Denis.
          E avete tutta la mia comprensione in questo: è chiaro che scegliate di concentrarvi sulle cose più “interessanti”, tralasciando in partenza quelle che sono le porcherie senza speranza di redenzione.
          Però, la mia critica era rivolta in particolar modo al fatto di non vedere punteggi intermedi: quei “6 e mezzo”, “sette” che una volta a scuola facevano comunque contenti gli studenti.
          Forse è qui che sbagliate.
          E forse lo fate perchè avvertite la pressione degli Artisti che vi leggono: se non c’è un bel “94”, nessuno considera il disco…e se nessuno considera il disco, il disco non si vende. E’ forse questo che pensano gli addetti ai lavori, finendo col premere per avere recensioni roboanti.

          Non sto dubitando della vostra onestà intellettuale, Denis, capiscimi: forse lo fate a livello di subconscio…non lo so. Ma secondo me su alcuni album avreste potuto essere tranquillamente più “moderati”. Mi vengono in mente i Kryptonite.

          Soffermandoci un attimo sulle nostre diverse visioni del Melodic Rock, credo tu abbia centrato il punto: per quanto mi riguarda è sbagliata in partenza la concezione che molti degli artisti contemporanei hanno del Rock melodico: si è convinti che il Melodic Rock sia una ricetta magica, con degli ingredienti che possono essere riutilizzati a proprio piacimento, dando vita ad una pietanza sempre e comunque appetitosa.
          Per me non è così.
          Nella musica, in qualunque genere musicale, non c’è niente di immutabile: tutto può essere distrutto e reinventato. Bisogna avere solo la personalità e la preparazione per saperlo fare.
          Altrimenti costruiremo sempre pezzi “con la strofa di Faithfully, il bridge di Africa, ed il ritornello di I see you in everyone”.

          • Tutto si può migliorare Bontropi… penso che comunque di miglioramenti ce ne siano già stati da quando abbiamo iniziato ad adeguare i voti alla Legenda che abbiamo stilato e bene o male c’è stato un abbassamento generale delle votazioni… per quanto riguarda il discorso delle pressioni penso che il problema non si ponga, proprio per il fatto che alla fine essendo un sito che non ha nessun ritorno economico bene o male abbiamo tutta la libertà che vogliamo… torno sul discorso invece secondo me che facendo spesso recensioni di album che bene o male ci sono piaciuti il rischio (almeno per me) di avere voti nelle recensioni sempre allineati verso l’alto è “alto” ma la trovo una cosa quasi fisiologica… certo che se avessi il tempo di passare otto ore al giorno (ma anche solo 4) a fare recensioni magari facendo due recensioni al giorno (ma anche solo una) ci sarebbe molta più varietà di voti… spero di aver spiegato il mio punto di vista 😉

            • Sicuramente: i miglioramenti sono stati tantissimi, e talvolta perfino netti. Ed io lo riconosco sempre, lo sai.
              Così come non vorrei che chi produce la musica che tanto amiamo si scoraggiasse di fronte ai miei commenti…perchè, se avete notato, se fino ad un anno fa davo “5” con stroncatura annessa, oggi do “7” con tanto di progressi compiuti sottolineati e ben evidenziati.

              Quindi ‘sto benedetto pubblico di MelodicRock.it non è poi così cagacazzi ed incontentabile come sembra. 🙂

            • mettila mettila mettila nel cu…BEEEPPPP…la Legenda mettila nel cu…BEEEEPPPPPPPP 🙂

    • concordo con lux khaos ..dischetto mediocre, soprattutto a livello compositivo..non ho salvato una sola canzone, tutte “loffissime” come carica ed energia. un dischetto che è una mera esecuzione tecnica di mestiere, come spesso accade quando ci mette lo zampino del vecchio. continua inesorabile il brutto periodo per l’aor e il melodic rock …..

    • Concordo bontropi.
      AH DIRETTO ‘ LA RECE DEGLI HEAT…..!!!!!@ PAURA EH?! EH EH EH
      dai che ci scanniamo a sto giro…..scorrera’ del sangue!!!!@

    • Tanto mestiere, una gran voce, un grande chitarrista ed un lavoro che si attesta sul buono…i primi due singoli mi avevano fatto sperare di meglio, invece come in tanti altri casi ho l’impressione che non si spinga sull’acceleratore, ci si accontenta di 4 pezzi bomba, di 5 discreti ed il resto passabile. Sul discorso progetti anche io inizio un pò ad essere stanco, approvo solo progetti non imposti ma nati dalla reale volontà di collaborare tra artisti e dalla voglia di scrivere pezzi che escano magari dallo stile della band principale. Insomma le cose imposte le vedo troppo finte….

    • la classe dei protagonisti…in questione…non si discute <<<<

    • L’ho riascoltato un paio di volte; pure io lo metto al livello dei Kryptonite.
      Ci sono delle discrete canzoni e un paio di riempitivi (tipo Twist Of Fate); nota dolente: la produzione non mi piace.
      Questo tipo di uscite ormai sono inflazionate.

    • Questo e’ un signor disco ( con tanto di bastone e cilindro). Uno dei migliori cantanti del genere, un chitarrista con un tocco e un gusto melodico sopraffino, dei pezzi graffianti che vorremmo sentire dalle band madri., sezione ritmica ok. Pienamente d’accordo con Denis sulla validita’ del disco in questione, esattamente cio’ che mi aspettavo e volevo da loro, anzi gli do’ 92 e lo candido a disco dell’anno.
      Ben vengano i progetti della Frontiers, visto che sia loro che i Kriptonite , che i Tokyo motor fist mi sono piaciuti molto.

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 2 mesi fa

    Si si, lo so lo so… arrivo un po’ in ritardo con questo report! Però in fondo parliamo di una band, i Bad Bones, che ha raggiunto la ragguardevole cifra di 10 anni di carriera, e non è poco per un gruppo d […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 2 mesi fa

    Niente da fare, quando entrano in campo i fuoriclasse la partita prende immediatamente la giusta piega e segnare un gol, beh, è decisamente scontato. Ecco allora che i cult AOR rockers canadesi Boulevard, nati n […]

    • Senza paura di essere smentito… per me uno dei migliori album dal 2000 in avanti…

    • Seee e magari te li ricordi tutti…….mimmo dije qualcosa va?! Eh eh

      • aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…credibilità oramai sotto lo zero…aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh…Denis ma fatti na fleboooooooooooooooooooooo 🙂

      • Comunque si… me li ricordo tutti… quelli che vale la pena ricordare… 😀 Mimmo, stai buono che ho nuovamente immagini imbarazzanti di te… 🙂

    • Per il momento il mio album 2017 è One Desire… aspetto con ansia il 22 allora 😀
      Contentissimo del ritorno dei Boulevard…lead me on!

    • Ma quando esce sto disco?

    • disco dell anno…guaranted <<<<<

    • Finalmente un grande album, qui siamo a livelli superiori, e si sente. Vale i soldi spesi. E’ vero che è sempre questione di gusti, ma qui si cambia marcia.

    • Mi allineo alla recensione di Iacopo.
      Qui siamo di fronte ad Artisti veri. Musicisti di livello superiore.
      Inutile soffermarsi su questo o quel pezzo: ciò che riesce a strabiliare è la padronanza dei propri strumenti e la capacità di commistionare suoni con maestrìa indicibile.

      I can’t tell you why è perfino commovente.

      Questo è semplicemente l’AOR del 2017.

    • Sicuramente entra nella top 3 dell’anno .
      bellissimo, emozionante e credibile.
      sarei curioso di sapere quali tra queste sono state ripescate da vecchi demo e quali sono nuovi brani !
      non capisco inoltre l’esclusione di “good enough” che in una primissima tracklist era stata inclusa, gia proposta nel dvd “live from gastown”, bellissimo pezzo.

      85 voto pieno e meritato !

    • Mi dispiace uscire dal coro, ma per quanto mi riguarda c’è un abisso rispetto ai primi due (datati) album.
      Io li voterei complessivamente così:
      BOULEVARD – Boulevard (1988) —————> 85/100
      BOULEVARD – Into the Street (1990) ———> 90/100
      BOULEVARD – Luminescence (2017) ———> 65/100

      Unica canzone emozionante di questo ultimo cd: 07 I Can’t Tell You Why.
      Le melodie delle altre non le trovo purtroppo graffianti e coinvolgenti.

    • candidato a top AOR album e migliore copertina nel 2017!
      classe da vendere!
      il mio voto comunque un po’ sotto alla media: 80/100

    • concordo con 101 south ..ragazzi se dite che questo è un disco della madonna avete il cuore dominato dalla nostalgia, vi capisco e vi appoggio pure con simpatica, ma ragazzi, sto disco è scarico …ma scarico parecchio …restiamo lucidi per un attimo, ricordiamoci bene talk to me, lead me on di into the street o dream on dell’omonimo boulevard e capiremo che quelli erano altro, una gemma nel firmamento aor, questi invece sono signori che scimmiottano se stessi, ma dove nessun pezzo si avvicina minimamente a quei fasti …

    • molto carino ma nulla piu’….spostato nettamente in un gradiente piu’ pop oriented volutamente che prettamente aor anche se i suoni potrebbero essere fuorvianti…a me personalmente non piacque piu’ di tanto neanche il loro primo disco probabilmente il loro vero mastepiece rimane into the street…la classe in alcune composizioni rimane tangibile forse un po’ troppo ostentata/ricercarta,voglio dire alcune canzoni sono talmente di facile previsione nelle loro aperture che certi arrangiamenti sembrano anche fuori luogo ….album molto malinconico …..e autocelebrativo…lento ….il fatto piu’ rimarchevole del disco intero la differenza tangibile tra un brano e l’altro, ogni canzone ha un anima a se….dando al prodotto finale forse un tono piu’ serio di quello del suo contenuto effettivo….caratteristico dei pop album a mio avviso….dovessi dare un voto 7meno meno

    • Un gran bel ritorno questo LUMINESCENCE da parte dei grandissimi BLVD con una cinquina di pezzi iniziali da brividi (Life is a beautiful thing il mio pezzo preferito dell album) anche se la seconda parte del disco risulta meno brillante nonostante I Can t Tell e la sognante What are You propongono ancora grande musica.
      Da applausi la prestazione di un Forbes ancora in grandissima forma e di tutta la band in pieno stato di grazia.
      Bentornati BOULEVARD!

    • essential…totally….Bontropi

    • Classe, raffinatezza e capacità di mettere ogni suono al posto giusto ed al momento giusto. L ‘ album rispecchia queste “skills” dal primo all’ ultimo minuto. Sul piano dell’emozione, e qui andiamo sul soggettivo, mi hanno “preso” solo “I can’t tell you why”, “What Are You Waiting For” ed anche “Life Is a Beautiful Thing” che nessuno ha citato nei commenti come brano “top” ma a me è invece piaciuta. Insomma, non “uno dei migliori album dal 2000 in avanti” (senza voler smentire nessuno eh Denis, ci mancherebbe…) ma sicuramente nella mia top five dell’anno (per ora).

      • miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…ma allora ultimamente ce l hai con me….nel mio commento ho scritto “Life is a beautiful thing il mio pezzo preferito dell album”…ma allora mi stai proprio snobbando…aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh…ciao mitico!!!!! 🙂

        • miiii Mimmo, sembra proprio che ce l’abbia con te…ma non lo faccio apposta e forse non è una buona notizia perché oltre a sbagliare non me ne rendo neanche conto….Contento comunque che siamo allineati sul giudizio. Ciao grande!

    • Disco dell’intera era umana su sta terra…………….MADDAIIIII SU !!!!!!!!!!!!! Sono andato a risentirmi into the street poi ho ascoltato questo , a me sembrano due band completamente diverse , noto più differenze qui che nell’ultimo heat per esempio anche se erano gli anni 90……..cmq disco piacevolissimo su alcuni brani mi hanno ricordato gli Asia.

      • Ma non eri tu che odiavi i paragoni?!?!? Ci cazz c entra paragonare questi BLVD con quelli di 27 anni fa?!?!?

        Non mi fare incazzare Mark che ti inizio a trattare come il Bontropi…aaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂

    • La grandiosità di un gruppo come questo sta nel riuscire ad impiegare un giro trito e ritrito come quello del ritornello di Running Low senza fartelo pesare, ma anzi riuscendo ad infondere al tutto la magia delle grandi occasioni.
      Assolutamente promossi, d’accordo con il voto.

    • …e cmq questo è il classico disco che cresce ascolto dopo ascolto…arrangiato e suonato in maniera incredibile…e se la prima volta non l avevo menzionata faccio mea culpa ma What I’d Give ha un finale emozionante come poche uscite odierne…Iacopo anche tu con me…OOOOOOOhhhh OOOOOOhhhhhhhhhhhhh….

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 2 mesi fa

    Il 15 settembre 2017 segna la data di debutto di una nuova formazione melodic rock italiana, quella degli Airbound, che vale il ritorno sulle scene del cantante Tomás Borgogna, conosciuto per i suoi Borgogna […]

    • Un bell’album che riporta a noi la voce di Borgogna… e oltre a questo aggiunge un bel tassello alla scena italiana… ci sono secondo me ancora angoli da smussare ma lo stile e le potenzialità della band ci sono tutte… speranzoso per un roseo futuro per questa band! 😉

    • grandi<<<<<

    • Vedo che sto disco se lo sono filato in pochi. Errore direi.discreto lavoro con una partenza assai canonica con la 1 e 2 poi il pezzo forte con la 3 , pezzi 4 5 e 6 così così , 7 buona 8 bruttina , 9 ci siamo alla grande , chiude con la bonjoviana 10 un dischetto che si ascolta con piacere mai stucchevole.
      Voto 7

    • un paio di pezzi hanno una loro personalità e sono riusciti, però non mi prende del tutto sto disco.
      65 non di più

    • Gimmy replied 7 anni fa

      Proprio oggi e nel lettore in macchina…ad ogni ascolto cresce, proprio come il singolo, che inizialmente non mi aveva colpito ed ora mi è entrato in testa. Buono il sound, bella la voce e curati gli arrangiamenti…per me promossi assolutamente. Qualche passaggio ancora troppo canonico non inficia il mio voto che potrebbe essere un 78 (che nella mia scala di valori è un bel voto!!!!).

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 3 mesi fa

    Nove anni dopo l’ultimo album in studio Good 2B Alive (2008), gli Steelheart del leggendario cantante Miljenko Matijevic tornano sulle scene con un nuovo album, intitolato Through Worlds of Stardust ed edito dalla […]

    • Non è una questione di produzione Iacopo , il problema è la qualità delle canzoni se saranno buone ok sennò amen …..certo è che 86 …….preparati a difenderti ah ah ah ah ah

    • …di solito chi tiene il piede in due scarpe si mette in una posizione discutibile….per quanto ho sentito you got me twisted e’ veramente bilanciata e stupenda nelle melodie, ma tutto il platter doveva girare su questo andamento….suoni anche moderni ma ritornelli efficaci e ariosi…le altre due ascoltate pero’ onestamente sono orribili Iacopo!…mi riferisco a come inside e got me running….siccome tu dici che il cd e’ diviso in due parti posso comprarlo mezzo??? me lo dara’ la frontiers??? ….:)

    • Sarà che non mi aspettavo un granchè da questo ritorno ed invece… mi è piaciuto parecchio! I pezzi più lenti sono favolosi e tutto il resto è una Tamarrata pura… però fatta bene… 😀

    • …ma poi sto stile Alternative che è?!?!? mah…solo a quel tamarro di Iacopo può piacere….aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhh….Denis lo insulto la prox volta… 🙂

      • stile alternative = suoni moderni e tamarri… 😀 😀 😀 Comunque il trittico You Got Me Twisted, Lips Of Rain (come canta su sto pezzo!!!) e With Love We Live Again è da colpo diretto al cuore!

    • L’aggettivo “alternativo” ripetuto più volte mi fa gelare il sangue prima di ascoltarlo.

    • Può darsi che sia un sound alla adrenaline Mob……boh.

    • Sapete bene che dove ci sono i suoni tamarri, ci sono anche io…
      Però, sinceramente, le canzoni ascoltate fino ad ora non mi hanno per niente convinto.
      In particolare non ho trovato “esaltante” proprio la voce di Matijevic.

      Ascolterò comunque con curiosità.

    • CVD…..come volevasi dimostrarsi….non solo chi tiene il piede in due scarpe si mette in una posizione discutibile ma non riesce a farne mezza bene ne dalla parte moderna ne dalla parte melodica….voglio sapere da voi….ma che caxzo di disco ha fatto quel gran talento di matjevic???…..non ho parole…veramente pieno di brutte canzone raffazzonate e confuse….si salva solo twisted e forse my freedom….anche le ballads mi dispiace ma sono melense…Iacopo guarda…30 e’ un voto regalato a questo platter….lo dico con grande rammarico…comunque e’ solo il mio rattristato parere 🙁

    • no comment <<<<<

    • American modern hard rock. Se paragoniamo sto disco alle ultime cagate allora un voto alt o ci sta ma non 86 dai su…..il problema è sempre lo stesso, uscire a nome steelheart o come disco solista? Io direi la seconda . Un misto di suoni alla soundgarden o alla nickelback inframmezzato da Ballads carine ma nulla di trascendentale, A me piace la ballad finale per il resto a fine ascolto non mi è venuta la voglia di risentirlo …..torno a riascoltare steelheart e mi basta così.. ….voto 70.

    • Mah, concordo col Capitano.
      Onestamente a me è piaciuta solo You Got me twisted.
      Il resto è un’accozzaglia indefinita di suoni difficilmente catalogabile. Sento molto più “alternative” che “Melodic Rock”…sento molto più Chris Cornell, che Miljenko Matijevic…
      Che possa piacere, non lo metto in dubbio. Dico però che questo non è il mio genere “preferito”, e dico anche che in ambito alternative ci sono state tante, troppe, schifezze sopravvalutate solo perchè “alternative”, e quindi fuori dal coro.

      Non è il mio genere, dunque. Ritengo che tanti gruppi della scena alternative siano sopravvalutatissimi.
      Questo disco non fa eccezione: Iacopo lo ha, secondo me, molto sopravvalutato.
      Metterei un 39/100…ma sono riuscito ad archiviare un solo ascolto, quindi non mi sembrerebbe corretto stroncarlo.
      Consiglio solo di passare oltre a chi, come me, ritiene insulso l’alternative sdoganato nel commerciale. Se poi vi stanno sui medesimi i Foo Fighters e gli Audioslave, evitatelo proprio come la peste.

    • Ascoltato. Le band dell’epoca d’oro, quasi tutte purtroppo, dovrebbero appendere la scarpe al chiodo con serenità, campare di live (tanto il repertorio ce l’hanno) e godersi i quattrini accumulati quando li è girata bene.
      Dischi come questo sono di una tristezza devastante.

    • le ballads sono ottime, il resto …. non mi convince (pienamente)
      Voto: 73/100

    • Da questo disco mi aspettavo..brani tamarri inascoltabili e ballate fighe…ed invece i brani tamarri sono quasi-ascoltabili e le ballate non cosi fighe…cmq 86/100 è uno sproposito…Iacopo non ce la fai piuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu 🙂

    • DT79 replied 7 anni fa

      Dopo mesi di attenti ascolti mi sento di promuovere questo disco a pieni voti! Album vario, eclettico e potente con svariate influenze che si amalgamano perfettamente con il classico sound della band. Riconosco la presenza di molti elementi “alternative” (“Got Me Running” potrebbe tranquillamente essere un singolo dei Foo Fighters) ma secondo me si fondono molto bene con tutto il resto senza risultare una accozzaglia e dando anzi un tocco molto particolare al lavoro favorendone la longevità.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 4 mesi fa

    Dopo ben quattordici anni di silenzio discografico, i leggendari pomp rockers americani Styx escono sul mercato con un nuovo full-length album, intitolato The Mission, e già disponibile nei negozi dal 16 giugno […]

    • lo avevo già detto in precedenza …..per disco quasi capolavoro, bel concept , libretto ricchissimo di note con tutta la storia di the mission e musica ad altissimi livelli, c’era bisogno di un disco così vista la monnezza che gira ultimamente …..pomp prog rock al meglio e non esagero se dico che sto mission supera di gran lunga le ultime due prove dei magnum , regge con gli ascolti , non è prolisso (15 brani in 40′!!!!!!!) ed entra in circolo da subito, non gli do 90 perchè se la prendono troppo comoda tra un disco e l’altro tiè…………….ottima la rece di Iacopo che tocca le corde giuste di un disco che non si smette mai di ascoltare…….ed anche marte è conquistato!!!!!!!!!!!

    • Ormai sta diventando il mio commento ricorrente, ma anche qui: band superiore. Punto.
      Capisci di essere al cospetto di una band di categoria superiore quando parte Gone gone gone.
      Sono queste le band che adoro e che rispetto. Quelle che pubblicano un disco quando hanno davvero qualcosa da dire…e non per timbrare il cartellino (…”New Jersey, abbiamo un problema…”…).

      Produzione STUPENDA, poi.
      Mi accodo alla recensione di Iacopo, stavolta: centrata alla grande.

    • Bel dischetto anche per il sottoscritto…a dire il vero l’inizio non mi aveva del tutto convinto ma da Locomotive in poi è un gran bell’album, tecnicamente veramente valido e con il solito grande lavoro su voci e cori.
      Mio brano preferito The Greater Good…e adesso speriamo di non aspettare secoli per il prox disco…..

    • la band in versione originale con dennis de young era sicuramente la piu’ grande band pomp del ventesimo secolo…questa formazione regge bene….anzi dal vivo rimani scioccato dai cori armonizzati eseguiti da tutti …fan paura….io gli ho visti un paio di volte…qua non ci sono pre – cori registrati ce’ solo grande talento da parte dei componenti…. vocalmente sono ai livelli degli EAGLES….strumentalmente con l’inserto del bravissimo suchermann alcuni anni orsono annientano i piu’…e poi tommy shaw/ james young e’ ancora la coppia chitarristica da battere…troppo talentuosi!!!….l’album prima di giudicarlo lo voglio analizzare bene ma e’ sicuramente proveniente da un altro pianeta 😉

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 4 mesi fa

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