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Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 8 mesi fa
Cercate un buon album di AOR con una gran bella voce femminile. Ok, fermatevi qui perchè lo avete appena trovato! Parliamo della voce bella e potente di Sue Willetts, frontwoman degli storici Dante Fox!
Band […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 9 mesi fa
Nome nuovo, almeno alle nostre latitudini, quello di Michael Kratz. Danese di origini, con un passato di spessore nel music business e che in patria ha anche assaporato il successo come batterista per la pop band […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 9 mesi fa
Se parlando dei CoreLeoni la prima ed unica domanda a cui cercate risposta è… perchè questo progetto? Bene, allora abbandonate pure la lettura, perchè dopo averci tanto riflettuto ho deciso che cercare un pe […]
Questo disco ha un enorme pregio: quello di far premere “stop” arrivati a Downtown e di mettere in successione tutti i dischi dei Gotthard.
Chi ha amato la band svizzera non potrà fare a meno di farsi assalire dalla grande nostalgia durante l’ascolto di questo album che, pur onesto a livello esecutivo, è irrimediabilmente al di sotto di ciascuna delle produzioni originali dei veri Gotthard.
Oltretutto si va a pescare da album, soprattutto i primi, in cui Steve resta inarrivabile per chiunque.
Ai ragazzi giovani che non conoscono ancora i Gotthard, dico solo “lasciate perdere questo disco, e collezionate la discografia dei Gotthard con Steve Lee alla voce”.
Progetto bocciato per me. E sinceramente può finire qui.
50/100 dettato dalla sua inutilità.
C’è da dire che forse Leo leoni con questo disco ha inaugurato una nuova moda:quella di riregistrare un disco storico della sua band, senza la sua band e senza il nome originale.. Evidentemente avrà capito che con il cantante attuale dei Gotthard i risultati sarebbero stati imbarazzanti.. Detto ciò cmq anke con questa line up non è che cambia molto la sostanza.. Romero è un singer troppo heavy x questi pezzi, ottimo x potenza ed estensione, ma clamorosamente carente come feeling, e qua la differenza con le canzoni originali si fa abissale.. Naturalmente senza contare l’utilità e il senso di questa operazione!
Niente da fare quando uno ha le CANZONI può fare ciò che vuole , questa è storia ragazzi e queste sono songs immortali così come il piccoletto Romero riesce ad essere un più che degno erede dellirraggiungibile Steve lee ( ma quanto gli si avvicina Cazzo!!!!!) Questi sono i gotthard che ho sempre amato , spero che questa operazione spinga molti a recuperare i loro primi lavori.
Confesso il mio scetticismo iniziale per questa operazione ma questi “rifacimenti ” ancora danno la paga a tutti gli altri dischi recenti e non in questo campo. Auspico una pedata nel culo a mader ed un ritorno dei gotthard con Romero alla voce !!!!! CHE BOTTA RAGAZZI.
Quasi quasi lo compro .
95 per la storia 75 per il disco
Fa 85 ……that s all folks!!
Lo sto consumando!!!!!
quanto la fate difficile però …..invece io lo consiglio vivamente a chi vuole conoscere i gotthard è un buon greatest hits per cominciare e poi è prodotto da dio e cantato da …..dio , lo sanno anche i muri che steve lee era unico e puoi essere bravo quanto vuoi ad interpretare le sue cANZONI ma non potrai mai avere la sua personalità perchè è lui che le ha scritte …punto.
io sinceramente non ho mai stra/veduto per i gotthard …penso che i loro dischi migliori siano i primi tre e lipservice …riconosco il carisma… la tecnica vocale… la personalita’… e soprattutto l’umilta’ del compianto steve lee …ma continuo a dire ai miei cari amici di musica che il david coverdale della gold era, viaggiava su altri livelli.
In questo caso stiamo facendo figure barbine …..gia’ continuare con il monicker gotthard puo’ destare diverse considerazioni …ma poi fare dietrofront con un disco del genere per trovare un frontman che renda possibile una sorta di revival per cantare o catturare la band del primo periodo….signori abbiamo preso per il culo i malmsteen i whitesnake i queen e tanti altri per aver avuto molte meno situazioni discutibili….rimane solo la memoria di un gran cantante …ma nulla piu’
Cattivone che sei Giovanni hihihi….:-)
Secondo me se quando è mancato Steve Lee i Gotthard avessero abbandonato il loro moniker ma avessero continuato a far musica sotto il nome di CoreLeoni con Romero alla voce… beh, ora forse avremo fra le mani una grande Band (i CoreLeoni) ed il ricordo dei Gotthard sarebbe legato indissolubilmente solo alla splendida carriera che li ha visti con Steve alla voce.
Bravo Denis, è proprio quello che Leo avrebbe dovuto fare, ma sai il business che c’è dietro al nome Gotthard ha avuto la meglio su tutto il resto, è non sono stati certo i primi a farlo (vedi quiet riot)
quello dovevano gia’ farlo…solo inediti…allora aveva un senso….cosi’ booooo….ma poi chi puo’ comprare un album cosi????…non credo in molti….Romero forse sarebbe stato migliore come cantante dei gotthard….ma anche tommy heart l’avrei visto moooolto bene….pero’ come frontman e’ confermato Nic….quindi….il sound dei gotthard e’ cambiato un bel po da bang in avanti ma nic comunque se la cava bene a mio parere…ultimamente siamo andati in svizzera a vederli in tour con i krokus e devo dire che ha cantato alla grande!!!….e’ migliorato un bel po dal debutto!!!!
horus…..vedi quiet riot…motley nel 94…ac/dc….queen…skid row (non riuscito)…TNT poco ecc ecc 🙂
Ragazzi non so voi ma io non riesco a toglierlo dallo stereo……..!! 🙂
Tranquillo Mark… successo anche a me… prova a prendere un cacciavite piccolo e far forza (ma poca, che tu bestione come sei non sai dosarla) sul lato alto dello sportellino… così dovresti riuscire a toglierlo… 😀 😀 😀
Questo progetto non sa da fare.
Rispolverare e ripresentare dei vecchi pezzi dei Gotthard ci starebbe pure, ma non sotto ad un altro nome.
Non capisco o meglio non mi è chiaro il senso di tutto ciò.
Personalmente, lo trovo di troppo. Bocciato pure per me, seppure i pezzi e la voce, in questo caso, sono da pollice alto.
Io non sono riuscito a metterlo sullo stereo, non mi ispira questo strano progetto.
Fede metti da parte i pregiudizi e ascoltalo non è che ci vuole sto grande sforzo….musicalmente è inattaccabile.
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 9 mesi fa
Ricordo gli Shiraz Lane, usciti nel 2016 con l’album For Crying out Loud (qui la recensione) come una band giovane e acerba, con un cantante (Hannes Kett) giovane e acerbo e con una serie di pezzi dalle buone […]
mmmmhhh 95/100 mi sembri un pò tirato ultimamente…….hiiiiiiii
Lo so… ma è giusto castigare quando ci vuole… 😀 😀 😀 Comuqnue, scherzi a parte, album veramente riuscito!
Mmm Mmmm devo dire che ero pronto a stroncare sto disco invece mi ha sorpreso positivamente, non è proprio nelle mie corde e necessita di qualche ascolto in più é più raffinato diciamo meno irruento e forse gli manca un po di “botta” 75.
Mmmmm…….sicuramente hanno fatto un bel salto, è evidente. In ogni pezzo cercano non essere mai banali e sono ben prodotti, ben arrangiati. Eppure nel complesso non riesco a farmelo piacere…..
Io ho ascoltato solo un pezzo e sono rimasto traumatizzato dal raglio d’asino…
Decisamente non fanno per me.
il loro primo album è sparito ben presto dalla libreria del mio Itunes: troppo acerbi.
Con questa seconda release si riprendono un loro, piccolo spazio nella stessa libreria: album discreto, più convinto ed azzeccato; sonorità più ricercate e affinate.
Belli i singoli, mi era piaciuto anche il primo. Son convinto che sara’ tra i migliori dell’anno.
A me piace come canta.
Ho avuto il piacere di vederli live a Francoforte. Tecnicamente ineccepibili e dotati di un entusiasmo genuino sul palco.
Piccola curiosità: la prima mezzora ero straconvinto che cantante e bassista fossero donne, poi mi è venuto qualche dubbio, e ora… il dubbio mi è rimasto!
400uplo salto carpiato in avanti rispetto all’esordio.
Una voce finalmente controllata (dopo la timbrica può piacere o meno) che non scimmiotta più una bambina di 4 anni.
La band mena, hanno una gran carica e per me anche dei buoni pezzi con idee interessanti.
Magari non 95, ma sono molto soddisfatto!
se devo essere onesto il songwriting del debutto mi aveva colpito di + di questo CD……..carnival days
Grandissima sorpresa, il precedente lavoro era per me assolutamente trascurabile, questo invece lo trovo eccellente sotto tutti i punti di vista. Suona fresco e personale, la voce mi pare molto più misurata e poi mi piacciono un sacco gli inserti di sax…per me sarà tra gli highlights del 2018!!!
Purtroppo già messo da parte e dimenticato…….
Io invece continuo ad ascoltarlo in macchina che è un piacere… 😉
Idem qua, rispetto a quando ho scritto il commento il disco mi piace ancora di più!
Anch’io lo ascolto in macchina, ultimamente ,concordo con Gimmy che gli inserti di sax sono azzeccatissimi. Per ora e’ il miglior disco dell’anno.
Va be h che ne ho ascoltati 5 targati 2018 🙂
Mi sa che io e te la pensiamo allo stesso modo su tanti album….
Me l’ ero perso, recuperato oggi…..davvero piacevole,ben fatto, gran lavoro! Sono pezzi che secondo me funzionerebbero meglio con una voce maschile ma cmq ripeto bel disco!
A tratti mi ricorda qualcosa del penultimo Hinder, BAND CHE TRA L’ALTRO NON SI CAPISCE COME MAI NON SIA MAI STATA RECENSITA…LACUNA IMMENSA ESSENDO TRA I POCHI CHE SPERIMENTANO E CERCANO DI EVOLVERSI
Non conosco gli Hinder ma li ho già aggiunti sul telefono…ascolterò!!!
SPAZIALI….il debut è una figata, il secondo disco splendido e molto molto 80s, il terzo ha dei brani quasi country ECCEZIONALI ed il penultimo ha un paio di hit veramente spettacolari
“funzionerebbero meglio con una voce maschile”… cioè… scherzavi… 😀
no ti giuro..ho visto ora che è un uomo….
Gli Hinder in realtà non li abbiamo mai recensiti per il semplice fatto che sono già molto più modern/alternative come genere che per ora (per questioni di tempo) non abbiamo mai seguito più di tanto… vedremo… di sicuro sono una bella band! 😉
naahhh..forse forse giusto l ultimo disco….
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 9 mesi fa
Questa sera durante la consueta diretta della trasmissione Rock of Ages di Radio City Trieste (http://www.radiocitytrieste.it/) i due mattatori Luca Tex e Mr Double Trouble intervisteranno Denis Abello di […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 9 mesi fa
Sebastian Bach
LA MIA VITA E GLI SKID ROW
Uscita: 22 FEBBRAIO 2018
Nel corso della propria carriera Sebastian Bach ha venduto più di venti milioni di dischi, sia come solista che come cantante della su […]
Gambler e Lorenzo Pietra ora sono amici 6 anni, 10 mesi fa
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 10 mesi fa
Lo so, lo so… vi starete chiedendo… ma perchè all’alba del 2018 questo fenomeno di scribacchino ci propina la recensione di un album del 2012… tra l’altro già recensito su queste stesse pagine (qui la r […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 10 mesi fa
Il celebre cantautore, chitarrista e attore autraliano Rick Springfield torna nei negozi il 26 gennaio 2018 con il suo nuovo ed entuisiasmante album The Snake King, in pubblicazione ancora una volta via Frontiers […]
Rick al prox FFestival dovevi venire…avresti innalzato il livello non di poco….azz….Frontiers SVEGLIAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!
MI sa che la Frontiers ci aveva anche pensato… ma i costi non sono proprio abbordabili per il Rick…
Traduco dall’Abellese al bontropiano:
“Frontiers si che gliel’ha chiesto a Rick se voleva venire…ma di fronte alla richiesta di una palata sconsiderata di soldi, la Frontiers avrebbe preferito una band composta da Mimmo, Bontropi, Mark Huge e Denis Abello”…
Non mettiamo solo Mark Huge alla batteria che con le braccia che si ritrova ce ne sfascia una a concerto…
Ummadonna! Non vedo l’ora che arrivi venerdì!
Già prenotato su Amazon da un mese!
Ma veramente! È davvero così impossibile avere Rick al FF?
Ecco, per lui mi farei la traversata! Non posso pensare alla scaletta che farebbe…
Seeeee come no te neanche col teletrasporto ti schiodi……eh eh eh
Sai bene che un giorno io e te rockeggeremo insieme!
Porca troia bontropi io il 23 marzo sono a Bologna per i toto, organizziamoci per il secondo giorno del frf che da solo non ci vado……jorn e fm non sono male.
Ma sei il solito pacco! Io stavo organizzando per Milano!
E comunque se è per fare un paliatone a Mimmo, io sono sempre disponibile! 🙂
Così prendiamo a calci mimmo ah ah ah
A parte il fatto che il secondo giorno mi sa che al FFestival non vedrai manco in sottoscritto caro il mio Conan il Rabarbaro..ma poi ancora non l hai capito che Bontropi per Jorn non si muoveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee…al max potrebbe venire per Issa di cui è follemente innamorato..della sua voce… 🙂
Allora passo Cazzo così non c è gusto ……per crom!!!!
Rattusi che siete…….arrgggggg
genial man….x quanto riguarda il frontiers….Denis ci ha visto giusto<<<<<<
Come anticipato nel box dei commenti relativo alla recensione degli Ammunition, anche questo arrivato oggi a casa…
Premetto che, “come al solito” non sai cosa aspettarti da Rick.
Stavolta siamo in territorio Blues. Con qualche spruzzata di Country, a dire il vero.
Il disco è secondo me riuscitissimo: i pezzi sono di livello altissimo, la produzione è stellare, la voce di Rick è incredibile (tenuto conto soprattutto della sua età…).
Non lo definirei però un disco “per tutti”. Molti fans della prima ora potrebbero risultare eccessivamente spiazzati dalla versatilità artistica che Rick sta mostrando in questi ultimi anni…
E forse questa virata “blues” potrebbe risultare poco gradita.
Ripeto, secondo me si tratta di un (ennesimo) grandissimo disco…che necessita però di svariati ascolti per essere compreso pienamente.
Do due punti in più rispetto a Iacopo.
88/100
A Rick non posso dire altro se non “grazie per tutti questi anni di incredibile Musica”.
Per ora un solo ascolto ….impressione positiva ma non da dare 88 per me siamo sul 75 , lo definirei un disco di adult oriented country blues io preferisco il blues più torrido ed elettrico….tipo per esempio i delta sleep di Phil collen che spacca di brutto.
Ps non credo come dice il nonno bontropi che piacerà molto alla pletora di aorster che frequentano queste pagine ….poi chissà magari verranno colti da una illuminazione sulla strada del blues.
Delta deep intendevo.
Semplicemente, un album “affascinate”!
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 10 mesi fa
“Groove, quando l’empatia scorre come un placido fiume tra Artista, Musica e chi l’ascolta… parole senza senso? Così potrebbe sembrare ad un primo approccio, ma sono in realtà parole che trovano la loro c […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 10 mesi fa
“Best of” del 2017… scoprite con la redazione di MelodicRock.it il meglio ed il peggio del 2017!
Lasciate le vostre classifiche nei commenti a fondo pagina!
– Denis Abello (direttore / capo […]
TOP 20
01. Harem Scarem – United
02. Cats In Space – Scarecrow
03. Marc Scherer/Jennifer Batten – BattleZone
04. Eclipse – Monumentum
05. Art Nation – Liberation
06. One Desire – One Desire
07. Supernova Plasmajets – Supernova Plasmajets
08. Midnite City – Midnite City
09. Aerodyne – Breaking Free
10. Mindfeels – XXenty
11. Thunder – Rip It Up
12. Brother Firetribe – Sunbound
13. Boulevard IV – Luminescence
14. The Darkness – Pinewood Smile
15. Hell In The Club – See You On The Dark Side
16. Inglorious – Inglorious II
17. Pride of Lions – Fearless
18. Lionville – A World of Fools
19. Degreed – Degreed
20. Kings Of Broadway – Kings Of Broadway
Debutto dell’anno: One Desire – OD
Flop dell’anno: Europe – quello nuovo che non mi ricordo neanche più come si chiama…
5 pezzi da ricordare (non in ordine):
1. One of Life’s Mysteries – Harem Scarem
2. Hold You Close – Supernova PlasmaJets
3. Solid Rock – The Darkness
4. I don’t need need your loving – Inglorious
5. Space and Time – Scherer/Batten
Miglior artista: Erik Martensson
Miglior songwriter: Jim Peterik
Miglior voce: Harry Hess
Miglior chitarrista: Pete Lesperance
Miglior tastierista: Jim Peterik
Miglior bassista: Frankie Poullain
Miglior batterista: Rufus Taylor
Miglior Copertina: Harem Scarem – United
Miglior Produttore: Erik Martensson
Migliore Etichetta: Frontiers Music
Ma non dormi la notte ????:)
Ahahahah
Invece di blaterare come al solito, mettiti di impegno e fai le tue classifiche come si deve! Sono curioso di leggere! 🙂
Anche tu, Lorenzo! 🙂
Aggiungici i boulevard che ho scordato…..e l’ho pure comprato.
effettivamente Hold You Close – Supernova PlasmaJets è un gran pezzo!
Sugli Europe mi associo: ho messo i Quiet Riot solo in quanto non mi entusiasmavano già ai loro tempi d’oro. Con l’ultima uscita non hanno sicuramente migliorato l’opinione.
1 the nightfly orchestra
2 styx
3 cats in space
4 eclisse
5 heat
Può bastare.
Per il 2018 invece ci metto già il postumo dei target del compianto jimi jameson. Che disco!!!
Sarebbero tanti i commenti, i suggerimenti o le critiche nei confronti di queste classifiche.
Io comunque non ho ascoltato tutti i dischi che qui vengono citati, quindi non mi permetto di fare commenti inopportuni. Mi fido degli ADMIN del sito.
Una cosa però la voglio dire: Noto con dispiacere e delusione che solo una delle classifiche cita “change the world” di Stan Bush.
Per quanto non sia certo un capolavoro credo che abbia tutti meriti per far parte della classifica dei top 10, ed è sicuramente migliore di tanti che invece rientrano nella classifica.
Al di la di questo comunque ritengo “change the world” un disco importante e significativo, in un epoca in cui tanti mostri sacri deludono le aspettative, (quest’anno abbiamo “perso” anche Robin Beck…sigh!!) Stan Bush rimane una garanzia di genere di stile, talento e classe.
Lo so… de gustibus… approvo e condivido, non voglio entrare i polemica con nessuno mi permetto solo di notare questo dettaglio e di non condividerlo.
Solo MAX lo cita , anche se lo mette “solo” al 9° posto. Max, da oggi sei il mio idolo.
Denis, da te questo non me lo aspettavo proprio. Spero che questo non comporti crisi diplomatiche Italia – Stati Uniti, In tal caso ci penserai tu a negoziare le trattative per ricucire i rapporti :).
he he he… Lorenzo, il bello di queste classifiche è anche riuscire a vedere come si “muovono” i nostri gusti e magari aiutare qualcuno a recuperare certi album passati inosservati. 😉 La questione Stan Bush è “spinosa” (anche se mi sarei aspettato che venisse tirato in ballo anche un altro nome che non appare nella mia lista… Scherer / Batten)… Provo a spiegare come sono arrivato alla classifica che vedete sopra… per prima cosa ho preso in considerazione gli album che più ho ascoltato (e che ascolto volentieri ancora ora 😉 ) di questa annata e ne sono usciti 6 album che assolutamente ho amato… detto questo ho cercato di dare spazio a lavori che sono comunque riusciti a lasciarmi qualcosa e che soprattutto mi hanno colpito per la loro “personalità”… Stan Bush è un buon album, ma un gradino sotto al precedente e per questo resta fuori dalla mia classifica… così come ho volutamente non inserito Scherer / Batten perchè per quanto un bell’album è pur sempre una raccolta di cover… 😉
Il commento che.mi viene piu spontaneo riguardo al 2017 è che sn usciti 2 3 dischi di ottima caratura, e parecchi dischi che girano tra il buono e il piacevole. I titoli chr voglio ricordare (nn in ordine di preferenza) sn i seguenti.
1)boulevard- luminiscence
2)one desire – st
3)pride of lions
4)inglorious – 2
5)lionville
6)code red
7)houston – 3
8)tony mills – scars
9)the ferrymen
10)phantom v
11)crazy lixx – riff justice
12) eclipse
13)wildness – st
14)revolution saints – lights in the dark
Comunque devo concordare con te Yuri, per fare la classifica ho ripassato le uscite del 2017 e ci sono per me 5/6 album veramente clamorosi (tu dici 2 o 3 ma sai che io sono di manica larga… ;))… da li in poi un sacco di uscite più che buone ma a cui manca la spinta per risaltare al Top…
TOP 20
01. Harem Scarem – United
02. Boulevard – Boulevard IV, Luminescence
03. Black Country Communion – BCCIV
04. Mike & The Mechanics – Let Me Fly
05. The Night Flight Orchestra – Amber Galactic
06. Downes Braide Association – Skyscraper Souls
07. Cats in Space – Scarecrow
08. Pride of Lions – Fearless
09. Stan Bush – Change The World
10. World Trade – Unify
11. Styx – The Mission
12. Eclipse – Monumentum
13. Snakecharmer – Second Skin
14. Lionheart – Second Nature
15. Degreed – Degreed
16. Revolution Saints – Light In The Dark
17. One Desire – One Desire
18. Pinnacle point – Winds Of Change
19. Wildness – Wildness
20. The Nights – The Nights
@ Lorenzo: su Stan Bush ho avuto anche io lo stesso pensiero. La classifica era già pronta prima di leggere il tuo post, e casualmente anche per me è al nono posto.
Altri “underrated” secondo me sono gli Styx citati solo da Iacopo se non erro…
Le classifiche secondo me non sono da prendere come vangelo ma sono un buon ripasso dell’ anno trascorso e possono dare qualche spunto per riprendere dischi tralasciati per motivi di tempo o di eccessivo numero di uscite. Come esempio posso citare “Pinnacle Point” che ho inserito in classifica ed è secondo me un ottimo lavoro anche se veramente poco considerato.
Naturalmente non ho potuto ascoltare tutta la musica che avete inserito nelle classifiche perciò cito solo i lavori che ho apprezzato davvero e ascolto anche dopo mesi( poi io litigo con la gente quando stilo le classifiche tipo boxe o calcio perche non inserisco Alì e Pelé nei primi tre gradini dei rispettivi podi). Ad ogni modo BCCIV é un grande album e sarebbe strano il contrario visto i fenomeni che compongono la band. Di sicuro ci infilo anche i Darkness nella mia brevissima lista. L’album dei Supernova plasmajet è abbastanza carino, trovo bello” part human, mostly beast” degli Honeymoon Disease Anche se pecca un po la produzione( produzione fatta male non solo prerogativa della musica rock o hard rock…basta ascoltare cosa fanno con bravo artisti tipo Savoretti et similia). Per quanto mi riguarda la delusione forte mi è arrivata dagli Heat…insomma “tanto strepito per nulla.”
BCC per me sono un discorso a parte e stanno sempre di sopra eh eh ….la mia piccola classifica considera dischi aor/melodic rock poi ti do ragione alla fine le classifiche non servono a niente tanto c’è sempre qualcuno che ti rompe i maroni che ti rinfaccia di non aver incluso questo o quel gruppo………..insomma son tutte cazzate!!!!!!
Certo Mark concordo…veder suonare insieme Hughes e Bonamassa è come veder giocare Cruijff e Di Stefano nella stessa squadra. Spero di riuscire a vedere un loro concerto almeno una volta.
La mia Top Ten, la stilo pensandoci mentre scrivo, sono gli album che continuo a ricordare e che mi invitano al riascolto:
1 – The Darkness . PINEWOOD SMILE
2 – Black Country Communion . BCCIV
3 – Harem Scarem . UNITED
4 – Eclipse . MONUMENTUM
5 – Brother Firetribe . Sunbound
6 – Art Nation . LIBERATION
7 – Deep Purple . INFINITE
8 – One Desire . st
9 – Threshold . LEGEND of the SHIRES
10 – Pride of Lions – FEARLESS
Ed ecco la mia….
1 – BOULEVARD – Luminescence
2 – HAREM SCAREM – United
3 – BROTHER FIRETRIBE – Sunbound
…poi in ordine sparso….
– REVOLUTION SAINTS – Light in the dark
– SCHERER/BATTEN – Danger zone
– THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA – Amber galactic
– JIM – Push on through
…cmq adesso vedo di rompere le balle un po in giro perchè qualche cosa non mi torna…. 🙂
PS.. X IACOPO….ai MIKE & the M. hai dato 85/100, ai DBA 88/100 e ai Raintimes 96/100 e poi mi metti i MIKE al primo posto, DBA al secondo posto in classifica e RAINTIMES al quarto?????
Ma ce la fai….bestiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa 🙂 …e W i Fates Warning…..
PS2…X DENIS (e non potevi mancare….)….miglior copertina CRAZY LIXX – Ruff Justice?!?!?
Per carità de gustibus come sempre ma mi sa che qualche mostra di fotografia o disegno potresti anche visitarla per affinare il tuo gusto estetico…:-) 🙂
Denis, mi sa che Mimmo ha ragione: la copertina dei Crazy Lixx…… è un po….. Fuori concorso:-)))
Muahahahaha… no no, ha un senso… ed è stata una scelta ben ponderata… per l’album che hanno realizzato è (insieme all’album di Viana) la copertina per me più “coerente” che è uscita quest’anno… poi mi passa un senso di tamarraggine assoluta… la Adoro! <3
Mimmo poi non sei autorizzato a parlare… hai schiaffato una classifica con 7 album!!!!
e sono già tanti…gli altri anni facevo una classifica di soli 3 album…he he he…ho messo solo i migliori o i più significativi (a mio giudizio)…poi ci sono stati tanti dischi piacevoli per carità ma se dovessi nominarli tutti non si finisce più….
Ma veramente! Mimmo, sei il solito pacco vivente! 🙂
E falla una classifica come si deve! 🙂
ma dico io….. riuscite a fare una classifica che non sia un banale elenco delle uscite del 2017 , che cazzo c’entrano i gotthard (con un disco che fa cagare tra l’altro) , poi fino a poco prima della fine dell’anno su questo sito si parlava di un 2017 avaro di uscite memorabili , ora vedo classifiche di 20 e passa nomi ma per piacere , capisco che sia un divertissement ma cazzo un minimo di coerenza!!!!
Mark, io non sono tra coloro che si sono lamentati della bassa qualita’ delle uscite. Anzi mi dispiace aver messo i Nightranger cosi’ in basso e non ho nemmeno citato i due Great White.
Facevo un discorso in generale prendendo spunto dai commenti postati.
Album per il mio gusto personale degni di nota nel 2017, senza un ordine di preferenza (premettendo che rispetto a 10, 20 o 30 anni fa la media si è molto abbassata).
FICTION SYXX – Tall Dark Secrets
BONFIRE – Byte the Bullet
EUROPE – Walk the Earth
KELDIAN – Darkness and Light
THRESHOLD – Legends of the Shires
BOYCOTT – The Mighty
MASTERPLAN – PumpKings
SATIN – It’s about Time
WILDNESS – Wildness
KARMA FIRE – The Shadow
Dovrò recuperare tanto materiale mi sa 😀
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 10 mesi fa
Apprendiamo con tristezza che il cantante e musicista canadese Myles Hunter, da tempo malato di un male incurabile, è deceduto nella sua residenza di Niagara-on-the-Lake all’età di 60 anni il 20 dicembre 2017, c […]
Non sapevo… veramente una brutta notizia… 🙁
E pure questo 2018 inizia decisamente male….ciao Myles…il tuo Burning From The Inside Out è un album stupendo….
so sad<<<<<<
so sad<<<<<
…e visto che ci sono voglio salutare EDDIE FAST CLARKE, RAY THOMAS e DOLORES O’RIORDAN…grandi musicisti che ci hanno lasciato in questi giorni…
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 10 mesi fa
Continua sulla strada intrapresa con il precedente The Elegance Machine (qui la recensione) il percorso musicale del cantante, chitarrista e tastierista Steve Newman forte ormai di un suo personale sound melodico […]
guaranted<<<<
77 Cazzo! Denis hai ancora i postumi del capodanno resettati e torna a sparare i tuoi classici voti …..con il mio Newman poi .
Cmq lo devo ancora ascoltare ma per me Newman è una garanzia.
band che ho amato molto nei primi due lavori…. ai tempi di that kind of girl …ma ormai davvero si trascina un pò ..ormai il meglio è stato dato ..
concordo..
MARK, ti è scaduta la garanzia! 😀 😀 😀
Ah ah ah …..a me è piaciuto invece , lo seguo da tanto e mi ha sempre “preso” non c’è una ragione precisa mi piace e basta.
La voce di Steva Newman è un logo di fabbrica. L’album rispetta il trend che il gruppo ci ha dimostrato negli anni.
La prima parte di Aerial non mi entusiasma ma, poi, migliora progressivamente.
Tra le mie preferite “Nothing left”.
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 11 mesi fa
Mi prendo le mie colpe per arrivare in netto ritardo con questa recensione… si sbaglia nella vita! 🙂
Uscito infatti ad Agosto per l’ottima AOR Heaven il ritorno dei Lionheart merita sicuramente una menzione […]
Disco consumato mi è piaciuto un sacco!!!
Un disco decisamente interessante questo ritorno dei Lionheart che a tratti mi ha riportato alla mente il caro e vecchio pomp rock di fini anni 70-primi anni 80…sempre ottima la voce di Lee Small ed “Every Boy In Town” è semplicemente una delle ballad dell anno….bentornati!!!!!
Line Up di grande levatura, una manciata di belle canzoni ma secondo me la qualità della registrazione rovina tutto. Non mi capacito di come ai giorni nostri è con tutta la tecnologia a disposizione non si possa fare meglio
fenomenale…..purtroppo la produzione non adeguata alla esecuzione<<<<<
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 11 mesi fa
Ok, la voce di Steve Walsh non c’è più… diciamolo subito così se quello che cercate in questo disco è solo il ricordo di una splendida voce… bene, andate pure altrove. Se invece siete di mente un po’ più aper […]
voto giusto ma dalle tue parole sembra un 70 eh eh , cmq io li ho tutti , su questo predomina la componente aor ed anche qui non ce n’è per nessuno , io qui ci sento cose diverse e non il piattume compositivo che ammorba il genere ,lascio perdere il discorso voti che è meglio (godetevi ancora un pò di spumante che tanto tra poco si torna in trincea sull’argomento!) . Walsh si difende bene vocalmente e non ha bisogno di strillare , insomma qui c’è la classe altrove no!
Se Walsh fosse il vecchio Walsh questo sarebbe stato un album da 95!!! 😀 😀 😀 A parte gli scherzi, trovo che la sua voce sia purtroppo il punto più debole di questo album che per il resto a mio parere è molto bello!
Per me un disco che alterna delle buone cose (vedi i brani Winds of War, Now Until Forever e Warsaw) con altre decisamente non esaltanti in un disco ben prodotto e suonato mentre la voce del grande Steve (pur non essendo più quella dei tempi andati) si mantiene su livelli più che dignitosi.
Un disco che per me non va oltre un 67/100….
per me questo disco e’ un gioiello sia a livello di melodie ricercate che di esecuzione dei brani in scaletta e sinceramente non capisco come si possa accogliere in maniera cosi’ tiepida un disco del genere e a confronto portare in pompa magna il vessillo del nuovo boulevard o il platter dei raintimes ….non penso possa bastarmi il degustibus di facciata….probabilmente mi sto sbagliando io…bhooo
Era quello che intendevo dire nel mio post Giovanni solo che tu sei stato più esplicito .
..per me caro Giovanni manco da confrontare questa opera solo discreta del mito STEVE WALSH rispetto al grandissimo ritorno dei BOULEVARD…sicuramente de gustibus…poi se ti stai sbagliando tu non so… 😉
Considerando l’estro compositivo di cui è capace Steve Walsh e la partecipazione di gente del calibro di Tommy Denander e Steve Overland sinceramente mi aspettavo altro. Trovo il lavoro ovviamente ben suonato ma compositivamente troppo scontato. Non riesce proprio a piacermi, sorry…
Niente da fare disco di una classe superiore…..si passa dal walsh solista ai Kansas ai toto ed una spruzzata di simple minds in hell or high water.
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 11 mesi fa
I Soul Seller sul palco ormai lo sappiamo, sono una garanzia… per i Mindfeels il discorso è invece ben diverso, mai visti su un palco, ma con un album “stuzzicante” fresco fresco di pubblicazione (e di […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 11 mesi fa
Auguri di Buone Feste a tutti i nostri lettori dalla redazione di MelodicRock.it…
… e che sia per Voi un Natale pieno di (buona) Musica… possibilmente Melodic Rock! 😉
AUGURI ANCHE DA PARTE MIA A TUTTI VOI…BESTIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!! 🙂
And since we’ve no place to go,
Let it rock, let it rock, let it rock!
Auguri di Buone Feste a tutti!
Tantissimi AOR guri !!! anche da parte mia sia agli admin che agli utenti di questo sito.
Tanti cari auguri a tutti quanti voi, ragazzacci!
Auguroni ad ognuno di voi!
Buone feste rockers!
auguroni a tutti e ricordatevi la top ten di fine anno
Ancora Auguroni Ragazzi! 😉 Federico… sul BEST OF di fine anno ci stiamo già lavorando! 😉
Appuntamento divenuto oramai imperdibile, tra l’altro!
LECCHINO!!!!! 🙂
auguroni a tutto lo staff….essentials<<<<<
Gambler e Luka Shake Me ora sono amici 6 anni, 11 mesi fa
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 11 mesi fa
Libidine, doppia libidine, libidine coi fiocchi (parafrasando un famoso attore drammatico italiano)… ma che si potrebbe dire d’altro parlando di una band che unisce nel suo sound H.E.A.T. (quelli del primo […]
Ne ho sentito parlare un gran bene anche da altre parti…ascolto e torno….
PS Denis….mo pure le citazioni cinematografiche….naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa… 😉
Album che ho divorato per motivi di recensione (poi ceduta al buon Denis); semplicemente un gran bell’esordio.
Le mie preferite sono l’iniziale “War inside my head “, “Collide” & “Alibi”.
Candidato ad uno dei migliori debut-album dell’anno nel suo genere.
ma….mi sembra la solita minestra…in piu’ la voce ha una timbrica non bellissima….per me restano meglio gli houston!!!!….direi che ci sono notevoli affinita’ con il sound houston….piu’che a quello eclipse ….
Anche se mi riservo ulteriori ascolti, per adesso quoto Capitan Andy e anche io trovo l’ultimo degli Houston una spanna sopra (nello stesso genere).
Urca… io invece al contratio ho trovato l’ultimo Houston nettamente in discesa… non è male ma ormai hanno perso il loro tocco personale e sono diventati nettamente più Pop a mio parere
….dove sentite poi i poodles …a me sembra c’entrano un fico secco!!!! jacob canta in modo diverso….la band e’ molto piu’ moderna dei wildness
Ho ascoltato 2 o 3 pezzi e mi sono piaciuti. Anch’io , come il buon Mimmo, li approfondiro’.
Bella rece Jerry Cala’, ehm cioe’ Dennis 🙂
Eccoci coi Wildness!
È da novembre che, alcuni amici, mi hanno spaccato con War Inside My Head.
Band capacissima anche secondo me, però, ci sono due punti che non mi piacciono:
il primo è la timbrica di Lindmark che a me, personalmente, non appassiona più di tanto, anzi, diciamo serenamente che non mi dice nulla.
Il secondo è la produzione, in molti la trovano sfolgorante, io no, trovo degli sballamenti nell’equilibrio tonale che non mi piacciono.
forse il colpo di coda per un eventuale new entry nella top 10 dell’anno .
approposito a quando la classifica ? 🙂
il disco non è affatto male, ricorda un pò gli heat degli esordi in alcuni passaggi.
nemmeno io capisco dove ci sentiate i the poodles cmq :).
bellissime collide e the flame
Quindi solo io sul ritornello di Shadowland ho sentito i migliori Poodles degli esordi??? 😀
Shadowland per me è la più bella del lotto (e ammetto che in parte mi sono ricreduto sul disco nel complesso). E sì, ora che ci penso qualcosa di Poodles nel pezzo potrebbe pure esserci!
Mi inserisco a malincuore anche io nel partito dei “tiepidi”.
Dico “a malincuore” perché questo disco ha delle potenzialità incredibili: ci sono soli, melodie e ritornelli di livello altissimo…ma purtroppo il tutto viene penalizzato ancora una volta da una produzione, come detto efficacemente da Giovanni Alberti, molto “amatoriale”.
Ci tengo a sottolineare questo aspetto perché, omettendolo, rischierei di apparire fazioso e poco corretto nei confronti dei Raintimes, ai quali non ho risparmiato critiche in tal senso.
Il problema principale di questa pubblicazione, infatti, come avrete capito, risiede nella batteria plastificata, e nelle ritmiche eccessivamente compresse e zanzarose.
È un difetto molto grave a mio parere, e che va ad influire pesantemente sulla valutazione finale.
È un peccato perché il disco è molto piacevole e ci sono gran pezzi come “Alibi” che avrebbero meritato ben altra produzione.
Mio malgrado sono costretto ad assegnare un 65/100…
Mi sembra un buon disco tutto sommato con tanti dejavu, un suono che “va e viene” ma si lascia ascoltare però……c’è sempre un però…..a metà disco mi sono rotto i maroni…..boh?
…..poi ho ripreso l’ascolto e con highlands mi son detto ” cazzo i ten!”
Bel tiro forse il migliore dell’intero cd poi si prosegue verso il finale dignitosamente, trovo la voce non brutta ma impersonale insomma sto disco si può tranquillamente confondere con mille altri dischi aor ad ogni modo nonostante la lunghezza un 75 ci sta .
una versione piu’ dokkeniana di queste neo band che pensano che solo col grande impatto si possa sviluppare nella sua interezza un bel disco ….vocalist probabilmente non azzeccato in pieno anche se alla fine fa’ il suo, brani alcuni validi veramente altri nella media …menzione particolare per il chitarrista che oltre alla tecnica ha veramente un buon gusto …avanti il prossimo
grande debutto….preso al volo<<<<
Denis …parlavo degli houston fin ora…..l’ultimo l’ho ascoltato poco ma e’ vero…ci sono poche canzoni brillanti come loro sapevano fare…probabilmente devin sapeva scrivere molto bene…ora che devono camminare con le loro gambe non e’ facile centrare songs efficaci!….questi wildness comunque mi sembrano sempre piu’ ….”non pervenuti”….ma
E debbo dire che pure questo Wildness è un bel dischetto…piacevole e godibilissimo….bravo il chitarrista (concordo con Giovanni) e non male la voce…9 canzoni su 12 hanno un bel tiro…le mie preferite SHADOWLAND e YOUR LAST ROMANCE….dopo One Desire, The Nights e Code Red un altro gruppo valido emergente dalle terre scandinave…bravi…
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 11 mesi fa
Sono 4 giovani virgulti svedesi che, nel 2016, uniscono le forze di due bands di Goteborg. Nel giugno dello stesso anno rilasciano un EP e un videoclip richiamando l’attenzione di molti seguaci delle sonorità Sl […]
WOW!
Questa è la prima cosa che ho pensato dopo il primo ascolto di questo piccolo gioiello.
Il disco è un concentrato assoluto di pura energia dal primo all’ultimo pezzo.
Raramente mi è capitato di ascoltare un disco così energizzante negli ultimi anni.
La produzione è di altissimo livello, e valorizza il contenuto bombarolo e dinamitardo di una band che sembra non conoscere pause ed essere concentrata sul solo intento di atterrare l’ascoltatore a suon di riff cattivissimi, ritornelli esplosivi e bordate di rullante.
A livello compositivo ci troviamo di fronte ad influenze di ogni genere in ambito hard rock, ma a me è sembrato di ascoltare una certa preponderanza di Guns n’Roses, Ratt, Motley Crue e, non so se Marco è d’accordo, Turbonegro. Il cantato mi rimanda infatti proprio al’ Hank Von Helvete più ispirato (quello di Apocalypse Dudes).
Il 2017, a mio parere, è stato un anno di grandi debutti.
Disco fiero, tamarro e ignorante.
GRANDISSIMI.
88/100
Turbonegro?..yesss, confermo (‘Scandinavian Leather’)..
l’assonanza più frequente (quando intonano alzando il registro) la trovo con Offspring..
Bella band… sound diretto e personale! Album veramente gradevole! 85
Ascolto piacevole …na bella botta!!!
Cose già sentite ma efficaci .
Consiglio l’ascolto anche degli atomic bitchwax gran bel disco l’ultimo.
Probabilmente il fatto di aver ascoltato quest’album dopo i Ten Years After non è stata una buona idea. Una noia mortale, rumore buono ad allontanare gli storni dagli uliveti nei giorni di silenzio venatorio. Insomma roba ampiamente dimenticabile.
P.s. ma chi è che accende con l’account di Bontropi?? O l’avete gonfiato di botte?? oppure c’è stata la tregua di natale come nel 1914 e non sono stato avvisato?? Scherzo ragazzi solo che sto ravvisando troppa complicità maschile e comincio a preoccuparmi.
…rumore buono ad allontanare gli storni dagli uliveti nei giorni di silenzio venatorio….bellissima ah ah ah
Ahahahaha, grandissimo Bad! 🙂
Sarà sicuramente Denis ad aver hackerato il mio account! Ahaha!
No, scherzi a parte, a me questo disco è piaciuto moltissimo: la sua forza secondo me risiede proprio nella sua immediata tamarragine. Insomma ogni tanto ci sta “spingere” sull’acceleratore a manetta con tanto di dito medio fuori dal finestrino…
E direi che questo disco riesce perfettamente nell’intento che si prefigge.
Niente “baby”, ballads inesistenti, ma tanti tanti riffs assassini.
Poi è chiaro, se ascoltiamo questo disco con i Ten Years After freschi freschi nelle orecchie, tutto il Melodic Rock dei tempi moderni ci sembrerà una schifezza senza fine.
Comunque colgo l’occasione per ricollegarmi ad una osservazione fatta recentemente dal nostro Luka Shakeme (se non è stato lui, vi chiedo perdono…).
Mi pare che Luka si lamentasse del fatto di come la platea del MR fosse per definizione molto chiusa ed intransigente a livello di gusti musicali.
Onestamente io ho riscontrato l’esatto contrario. Io noto grandi poliedricità e versatilità musicali nei gusti dei nostri utenti.
Bad ne è l’ulteriore conferma.
Certo, c’è qualcuno di noi che ascolta solo Melodic Rock, ma credo sia davvero una minima parte.
La cultura media però, e parlo proprio di cultura media al di là del genere, è molto alta.
Il caro amico Giovanni Alberti ad esempio conosce dischi (di altissimo livello) che io ignoravo…
Cioè, secondo me siamo su alti livelli sul nostro sito.
Poi non so se Luka faceva una considerazione di carattere generale o proprio riferita a MelodicRock.it .
Non sei tu vero ? ESCI DAL CORPO DI BONTROPI….TE LO ORDINO!!!!!
Ahahaha 🙂
Sul discorso che il livello di cultura musicale media su questo sito sia molto alta mi trova pienamente in accordo con il Bontropi… e direi anche sul fatto che qui dentro c’è gente che alla fine non si limita solo al melodic rock… ed è la seconda volta che concordo con Bontropi… nello stesso commento… e dire che Natale è già passato… 😀 😀 😀
Ragazzi che vi devo dire, questo tipo di musica non mi prende. La sola traccia Coal Burnin ‘ dell’album degli Honeymoon Disease ( che sto ascoltando da settimane ricavandone un gran gusto) fa fare una brutta figura a queso lavoro a prescindere dai diversi tipi di rock. Poi se voglio sentire dei caciaroni brutti ,sporchi e cattivi metto su i the Wild.
Bel disco, questa è la roba che mi piace! Yeahhhh!!
Band che mi piace da sempre , una singer con du palle così ed ottime canzoni confermo il voto.
Ps ma è uscito da un po sto disco !!!
Si, sto recuperando alcuni album del 2017 che secondo me meritavano una recensione ma che per problemi vari non sono riuscito a recensirli… 😉
Denis oramai stai perdendo i colpi…he he he….cmq un disco che mi era piaciuto (parlo di un paio di anni fa) e non ho mai visto recensito su queste pagine era quello dei C.O.P di State of the Rock…o sbaglio?!?
Cmq per la cronaca questo Six String Revolver è una raccolta…..
Si, mea culpa… dovrebbero essere riarrangiamenti dei primi due album…