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Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa
Nati nel 2003 e da sempre guidati dal carismatico frontman Marko Saaresto, i finlandesi Poets Of The Fall festeggiano i loro 15 anni di carriera con la pubblicazione del loro ottavo disco Ultraviolet, uscito il 5 […]
Denis Abello e PierAor ora sono amici 6 anni, 2 mesi fa
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa
Non ci si può distrarre mai. La caccia ai bei dischi è uno sforzo che l’ascoltatore appassionato deve fare giorno dopo giorno, 24 su 24 o quasi. Altrimenti, beh, c’è il rischio di perdersi uscite discografiche ap […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa
TREAT, il miglior connubio tra presente e passato del melodic rock! Riuniti nel 2006 dopo che la loro carriera sembrava essere definitivamente arrivata al capolinea molti anni prima e portandosi dietro un passato […]
Be….questo e’ un grande album!!!!… si piazza appena dietro a coupe de grace e davanti a ghost of graceland che era tutto sommato meno riuscito…tunguska e’ piu’ compatto e ha maggiori songs sugli scudi….ho contato al massimo un paio di filler se vogliamo proprio essere fiscali ma comunque godibili pure quelli, quindi il voto ci sta tutto!!!…grandi TREAT…il miglior connubbio scandinavo tra vecchio e nuovo!
Lo sto ascoltando , che dire …sono tre di fila qui la noia che si riscontra nella quasi totalita delle uscite frontiers é bandita , disco che sta avendo ottime recensioni ovunque , band che sta sempre una spanna sopra le altre.
Unico neo forse i suoni , li sento un po’ cupi mah sarà!?
Voto 8
possiamo chiudere bottega sino a fine anno. questo è l’album dell anno in ambito melodic rock. Stop!
Quando ci si lamenta delle nuove uscite tecnicamente perfette ma uguali fra loro e prive di qualità compositiva ci si chiede se è proprio così o se siamo diventati incontentabili…Poi esce un disco come questo e spiega la differenza! TOP !!
Infatti spiega che abbiamo ragione a lamentarci questo è il classico disco che fa selezione .
Credo che @fulvio, in poche righe, abbia centrato perfettamente il punto.
Ci troviamo di fronte ad un disco partorito, prodotto ed eseguito da professionisti. Non c’è uno straccio di improvvisazione, niente viene lasciato al caso. L’approccio amatoriale lascia totale spazio al puro professionismo.
Alla fine della fiera sono proprio questi i dischi che si ricordano durante una lunga annata. Nessuno ricorderà Groundbreaker o Kryptonite.
Quello che mi stupisce è che Frontiers, ogni anno, nonostante le tante critiche (…anche meritate in alcuni casi…), riesce sempre a portare a casa il titolo di disco dell’anno. Credo che questo dei Treat sia il più fulgido esempio di come, alzando il livello qualitativo, si possano davvero pubblicare lavori di altissimo livello. Ma bisogna mettere da parte la quantità, e concentrarsi molto di più sulla qualità: sarebbe forse meglio pubblicare meno album, meno improbabili progetti Frankenstein, e concentrarsi maggiormente su Artisti che hanno davvero qualcosa da dire. Ma che siano professionisti: questa è una condizione imprescindibile.
Il disco in sé, è una bomba, e non mi dilungherò oltremodo.
Disco dell’anno.
100/100
sono d’accordo con Fulvio e con tutti quelli che giudicano questo album come una linea di demarcazione tra il melodic rock di qualità e il melodic rock della mediocrità .. spesso sono critico e a volte quasi distruttivo verso i lavori che escono ..album che scimmiottano i fasti del passato, cercando di sfruttare i ricordi di noi tutti ..ma no..con me non ce la fanno ahah ..se ascolto i groundbreaker non penso agli fm..mi viene solo male alle ginocchia ….ma ragazzi … certamente lavori come questo rappresentano quello che dovrebbe essere sempre .. spirito eighties, grande ispirazione, melodie arrapanti e tastiere maestose …in una parola…nuova linfa!!!!io non so se sarà l’album dell’anno, ma certamente i treat sono tra le 3-4 realtà di punta del melodic rock, in modo indiscusso! gli heat dovrebbero ascoltare e imparare …. forse a voler proprio fare un’analisi pignola …manca un vero pezzo bomba ..build the love e riptide le tracce migliori, ma non sono quello che io definisco pezzo bomba …come fu into the wild per i vega ..ma siamo comunque su livelli altissimi ..
Anche io lo metto tra Coup e Ghost, la traccia n. 2, Riptide, Build The Love e Undefeated sono fantastiche.
Esaltante il lavoro di basso di Pontus Egberg, a cui viene concesso il giusto e meritato spazio anche con sprazzi di “solo” (vedi il finale della traccia 2).
Inquietante comunque la facilità compositiva del gruppo in termini di chorus, ho scorso la tracklist e come leggevo un titolo già in testa partiva il ritornello.
Sul disco dell’anno io prima voglio sentire, in ordine di aspettative: State of Salazar, Dracula, Creye, e soprattutto Care Of Night (i Seventh Wonder, che seppur Frontiers sono altro genere, non li cito ma sarà UN disco dell’anno).
Confermo…. Seppure io non sia così “tecnico” nei suoni, ho notato l’ottimo lavoro di Pontus nella bellissima “ALWAYS HAVE, ALWAYS WILL”!
Parte il disco..batteria e suoni un po freddini…ma il primo pezzo ed il primo coro sono devastanti…PROGENITORS.. semplicemente uno dei pezzi dell anno…peccato che il disco non sia tutto cosi…ma è cmq un bel disco…per me cmq inferiore al precedente GOG (non fosse solo per il lento di questo Tunguska inferiore ai due lenti del precedente)…merita tanto anche la conclusiva Undefeated…be in definitiva un disco che piace…bravi Treat e bentornati!!!!
ahhhhhh mimmmo!!!! come fai a dire che e’ inferiore a ghost…..anche la ballad e’molto superiore daiiiiii…tomorrow never comes e’ una delle piu’ belle di sempre scritte dai Treat!!!….ghost aveva do your own stunts bella si’ ma troppo leppard…together alone in piu’ era cantata malino da wikstrom….altre songs erano belle ma mai in costanza di qualita’ come su tunguska! ….
per me invece Tomorrow Never Comes risulta uno dei brani più “normaili” del disco…carina ma nulla piu….
Abbattete Mimmo! 🙂
concordo con tutte le recensioni positive.
Bel disco, fresco e melodico , a tratti cupo come GOG, ma di grande qualità, come GOG.
come voto mi attesterei sul 80, ci sono canzoni + immediate e altre che necessitano + ascolti.
Sono d’accordo sulla mancanza della mega ballad…”A life to die for” rimane la loro migliore insieme a “Best of Me”.
non che abbiano mai scritto brutti lenti o semi ballad…anzi,
Sicuramente da top 5 dell’anno .
grandi treat
Comunque, a parte gusti personali, ma penso che se prendiamo da Coup De Grace passando per Ghost of Graceland fino a questo Tunguska quasi tutti i brani possano essere considerati sopra la media se non proprio di alto livello…
Assolutamente sì.
caro Shadowtex non posso che concordare con te…leggo voti di 98-100/100 ed onestamente li trovo esagerati…per voti del genere mi aspetto un disco che rasenti la perfezione (produzione, arrangiamenti, song ecc ecc…) mentre questo Tunguska è sicuramente un bel disco ma che a mio parere non va oltre un 75-78/100…
Ciao Shadowtex e benvenuto sul sito… 😉 Discorso voti… ormai sono anni che ci “peliamo” uno con l’altro qui dentro… 😀 😀 😀 Le recensioni hanno una legenda a fianco che più o meno dovrebbe spiegare il senso del voto… ma poi alla fine tutto è relativo e entrano in gioco un sacco di fattori. Per fortuna ormai tutti hanno la possibilità (anche legale) di preascoltare un disco quindi bene o male la recensione è diventata più un pretesto per scatenare una discussione tra di noi… e ormai ci conosciamo quasi tutti qui dentro e quindi sappiamo anche più o meno i gusti e con che parametri ognuno valuta un disco… e anche a me capita spesso che se un certo utente dice che un album “gli piace” quasi sicuramente piacerà anche a me… 😉
Per il resto… mi sento solo di darti un consiglio… NON FIDARTI DI MIMMO… MUahahahahaha…. 😀 😀 😀 TVB Mimmuzzo…
Denis sai gia che quando ci vedremo saranno il solito quattro etti di mazzate 🙂
Benvenuto anche da parte mia, Shadowtex.
Ti confermo quanto detto da Denis: sulla questione “voto” ci siamo presi più volte a cassettate di pomodori in testa. Abbiamo ormai accettato il fatto di non poter trovare un metro di giudizio valido per tutti…e quindi io mi tengo i 234/100 di Denis, mentre lui si dá alla programmazione html quando io cerco di giustificare i miei 33/100… 🙂
Scherzi a parte, come avrai intuito, è pressoché impossibile riconoscere in maniera plebiscitaria la validità di un disco MelodicRock oggigiorno. Questo dei Treat è per me un disco destinato ad essere considerato un grande classico negli anni a venire…ed è per questo che ho dato 100/100, voto che da parte mia sarà uscito fuori forse solo 3 volte, se non ricordo male.
Ad esempio non mi trovi d’accordo su Tearing down the walls, album per me solo discreto, meritevole di un 70/100, proprio a volersi tenere larghi.
Address the Nation, invece, sarebbe sicuramente un 100/100 pieno.
Vai pure sul sicuro con gli ultimi quattro album degli Eclipse. Con loro vai sempre sul sicuro.
Ottimi anche i One Desire, ed ovviamente non perderti Coup De Grace e Ghost of Graceland dei Treat, se questo disco ti è piaciuto.
Se poi, da come mi pare di capire, ti piacciono i suoni potenti e le produzioni belle piene, puoi provare anche i Nordici Union.
A gusto personale ti direi anche di non perderti l’ultimo album degli Harem Scarem e gli ultimi due dei Vega.
Eccellenti anche i primi due album del progetto W.E.T. .
Se ti piacciono gli Heat, prova poi gli Art Nation.
Volevi dire Overland?
Quanti anni hai, per curiosità? 🙂
Tamarroooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 🙂
Ieri mi e’ arrivato a casa e me lo sto sparando di gusto. Grandi Treat un altro centro perfetto, d’accordo con tutte le lodi sperticate.
Bei rff , spendide melodie a tratti avvincente.
E dire che su facebook qualcuno lo ha bocciato.
Candidato principe a disco dell’anno.
Finora erano Shiraz lane e Ammunition quelli che preferivo.
Parlando di power ballads per me le piu’ belle dei Treat sono “learn to fly e Justice”.
si ma quelli non erano i “veri” TREAT.. c’era MatsLeven alla voce e il sound diverso comunque bellissimo anche quello 🙂
Shadowtex (ma tex per il grande Tex Willer poi??) sappi che mi eri stato pure simpatico… 🙂
Ah caro Shadowtex lascia perdere i suggerimenti del Bontropi…è un tamarro e cambia idea ogni due giorni…cmq ascolto obbligato degli ultimi anni l ultimo TOTO…indipendentemente dai gusti musicali!!!!!!
L’ultimo dei Toto è ‘na sola come te… 😀
Tanto lo sappiamo tutti che dici così dell’ultimo Treat per non scrivere sempre “SONO D’ACCORDO COL BONTROPI!” 😀
miiiiiiiiiiiiii…eresiaaaaaaaaaaaaaaaaaa…blasfemiaaaaaaaaaaaaaaaaaaa…miiiiiiiiiiiiiiiiiiii
ma taci mimmoooooo….non l’hai ascoltato bene sto album!….tomorrow never comes e’ molto superiore alle ballad precedenti tipo …die for……e’ 100% scandi rock e non strizza l’occhio ai peggiori def leppard!!!…..l’intero album se non e’ da 98 e’ sicuramente da 95!!!…dopo decine di ascolti posso dire che la sola heartmath city e’ un po scontata….le altre sono tutte da primi dieci posti in classifica!!!
aCap…e c hai scassato u cazz…per te puo essere anche un album da 1000/100 mentre per me sempre da 75-78/100 rimane…e poi da uno che considera i WET come miglior band del pianeta ci cazz ti vuoi aspettare!!!! 🙂
ahhhhh mimmo….vedi che non te ne intendi….dare voti cosi’ bassi a WET e TREAT dimostra che non sai riconoscere gli album supeeeeeeriori!!!!!:) …ahah!!!
Dimostra che non sono un tamarro come te e Bontropi 🙂
Tamarr style forever!
Ashadowtex ma con chi ti credi di parlare?!?! Conosco benissimo gli Shadow Gallery visto che ho i loro primi 3 lavori in cd…tutti e tre di un buonissimo livello.. 😉
mah ….ho ascoltato anche gli altri …questo disco non contando il live di circostanza mi sembra il piu’ bello e completo del lotto ….anche a livello compositivo con una marcia in piu’ a livello strumentale poi i componenti danno tutti un contributo notevole che si sente nel risultato finale sia a livello di incisivita’ e sia per avere la capacita’ in certi passaggi di sconfinare nel progressive roccioso di gruppo….devo essere sincero ero molto prevenuto riguardo questo disco…molto bravi otto e mezzo per me ….ma e’ piu bello l’ultimo dei toto naturalmente
Io davvero non l’ho capito ‘sto disco dei Toto, ragazzi miei…e vedo che invece voi me lo tirate fuori ogni due per tre. Devo andare a riascoltarmelo.
ma tu sei un tamarro…cosa vuoi capire dei Toto…troppo di classe…ascoltati Sferaebbasta e via andare…aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh
Caro Giovanni se anche il Bontropi verrà al FFestival poi non manchi che tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu 🙂
grazie per l’ affetto caro mimmo
Il nuovo album degli Shiraz Lane per me è una cannonata… veramente veramente bello… e a me il primo non aveva detto niente di che… 😉
Gran disco. Punto!!! Moderni, melodici, potenti e trascinanti… per certi versi il sound mi ricorda Domino effect dei Gotthard ed immaginare Steve Lee su queste canzoni mi mette i brividi…cosa non sarebbero????
Cazzarola Gimmy… non avevo mai pensato ad accostare la voce di Steve Lee ai pezzi dei Treat… ma ci starebbe eccome… hai fatto venire i brividi anche a me… 😀
…..mo basta con sti Toto fasulli mimmo….i toto erano solo quelli con kimball…l’ultimo e’ impossibile che sia piu’ bello e al passo con i tempi di questo!!!
E’ impossibile per te…per me manco da paragonare…poi Toto solo quelli con Kimball…vabbuo…sei rimasto un po indietro Cap mi sa…e si che quello NON al passo con i tempi dovrei essere io…
Isolation con Frederiksen e The Seventh One con Williams pietre miliari mondiali totali.
L’ultimo è un disco di grande maestria, che in diversi passaggi emoziona e non poco
The Seventh one credo sia il mio disco preferito dei Toto…sì, lo so che le hits sono altrove…
Ma Joseph Williams per me è LA voce dei Toto.
In tutti i live in cui c’è lui, le canzoni dei Toto risplendono.
Gimmy!!!!….Denis!!!….se non lo sapete domino effect e alcune songs di need to believe uscivano anche dalla penna di…. anders wikstrom!!!!…..andate a rivedere i credits!!!!!
Infatti…sapevo benissimo e per me si sente
Anche su Lipservice comparivano Wikstrom e Applegren nei credits.
non posso che unirmi all’entusiasmo generale x questo nuovo treat…disco pressoché perfetto..non saprei veramente dove collocarlo tra gli ultimi della band,forse coupe de grace è ancora superiore ma con questo ci siamo andati vicino ,ed è in linea con ghost..grandi songs,melodie azzeccatissime,e un gusto a scrivere sempre ritornelli vincenti che in pochi possono vantare..e il tutto con quel tocco di modernità che è diventato una piacevole costante negli ultimi cd…se non fosse x u paio di episodi leggeremente sottotono (creeps e man overboard),sarebbe assolutamente da 100,ma cmq un 90 non glielo toglie nessuno.
Vado un po’ controcorrente e credo che la valutazione del disco possa calare negli ascolti, che svelano ben presto una certa ripetitività nelle melodie (complice forse la voce di Robert Ernlund che personalmente non mi ha fatto mai sbavare ). Sicuramente è un bel disco, dal grande impatto iniziale, forse meno compresso del precedente (troppo compresso) GOG. Il paragone con il suono orribile di Domino Effect dei Gotthard non gli rende però giustizia.
Continuo a preferigli il tanto criticato Groundbreaker, dove la voce si che fa la differenza.
Per non essere frainteso rimangono comunque una band ben al di sopra della media .
Torno sulla recensione di questo album, uno dei TOP di questo 2018 che però ha il suo grosso neo (… e qui farò la felicità di Bontropi); io ho comprato subito il vinile e devo dire che si sente in maniera “orribile” e, cerco di essere buono, in quanto l’aggettivo dovrebbe essere ben peggiore. Si sente malissimo e i volumi sono offuscati; per sentire un po di strumenti devo alzare ad un livello che se mettessi l’ultimo dei Ghost butterei giù i vetri delle finestre! Giudizio sporcato da una produzione… sottotono (…è Natale, e sono buono!)
Giulio, io presi quello dell’ultimo dei Work of Art, ma lo dovetti restituire esattamente per lo stesso motivo: si sentiva malissimo.
Ma in questo caso mi sento davvero di sollevare Frontiers da ogni responsabilità, perché purtroppo quando si sceglie una fabbrica di stampa/produzione del Vinile, non sai mai cosa ti aspetta finché non lo tocchi con mano. Le più rinomate chiaramente costano un sacco di soldi, come la Rhino Music, o Music for Vinyl…
Sicuramente Frontiers ha già sotto osservazione la questione e si starà senz’altro attrezzando per fare scelte diverse in futuro.
In ogni caso mi sentirei davvero di sconsigliare l’acquisto di vinili di nuova stampa, a meno che non siano resi noti i mezzi e le tecniche di fabbricazione del vinile che si intende acquistare. È una cosa inutile acquistare un vinile in cui è presente una registrazione avvenuta in digitale.
Il vinile ha un senso se la registrazione che contiene è avvenuta in analogico. Ecco perché tutti i vinili usciti dal 1991 fino ad oggi sono quasi completamente inutili. Se il master del disco è in analogico, bene: acquistate pure il vinile (es. un disco dei Led Zeppelin…). Ma se la registrazione è avvenuta fin dall’inizio in digitale, lasciate perdere a prescindere il vinile (es. un disco dei Muse…).
Meglio sarebbe cercare qualcosa nel mercato dell’usato, dove si trovano ancora tanti vinili in perfetto stato dei capolavori del passato.
DETTO FATTO BONTROPI: IERI AL MERCATINO DELL’USATO DEL MIO PAESE HO ACQUISTATO IL PRIMO VINILE DEI POISON (“LOOK WHAT…”) ALLA BELLA CIFRA DI €10. DEVO DIRE UN AFFARONE!
Assolutamente sì, un affarone!
Io purtroppo ho preso alcune sole, invece. 10 euro anche io Blaze of Glory e Soul Provider di Michael Bolton, ma entrambi presentavano in alcuni punti solchi molto rovinati…
Controllate sempre il vinile prima di acquistarlo, ragazzi. Soprattutto se è usato.
CiAo, di (Steve)OVERLAND mi ritengo un esperto accanito quindi posso dirti che vai sul sicuro ma tieni presente che siamo abbastanza lontani dai TREAT (più heavy).
OVERLAND ha fatto già 5 album: BREAKAWAY e DIAMONDEALER un po acerbi e con alti e bassi ma gli ultimi 3 EPIC CONTAGIOUS SCANDALOUS sono 3 capolavori !
ps: la voce di OVERLAND è particolare.. o piace o non piace.. ma se piace ti si attacca in testa per non uscirne più 😉
La voce di Overland non può non piacere 🙂
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa
I Groundbreaker sono un nuovo progetto musicale rock melodico nato da una idea di Serafino Perugino per la sua label Frontiers Music. La band, che presenta tra le sue fila il celebre cantante Steve Overland (FM) e […]
Un bell’album che ha come cardine la voce di Overland.
Personalmente ha iniziato a sorprendermi dalla terza canzone in avanti trovando il picco dalla quinta alla settima traccia, assieme a “The first time”.
Bella anche la versione acustica della già ottima “Something Worth Fighting For”, presente nella versione giapponese.
Roba strasentita e la voce non aiuta….progetto trascurabile come tanti del resto magari da prendere a 5 euro nei cestini in caso di astinenza cronica.
6.5
Ma come…roba strasentita…voce non aiuta…progetto trascurabile…voto 6,5…aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh…mi fai morire!!!! 🙂
Mi spiego meglio…..la voce di overland (bella cpme sempre)fa sembrare il progetto uguale ad altri con lui alla voce.
diciamo che anche a me per quello che ho ascoltato fin ora mi sembra un disco copia-incolla a tanti altri….
Siccome leggo che c’è anche il buon Furin (peraltro signor batterista in termini di tecnica/gusto spesso dimenticato a causa degli altri nomi altisonanti con cui normalmente collabora) debbo ritenere che trattasi di una versione 2 dei Work Of Art? Se sì io personalmente potrei preferire questo disco all’ultimo Framework (per la certezza mi servono altri ascolti), più Overland è davvero in stato di grazia, sotto steroidi, boh non so. Sall poi si avventura in assoli grandiosi, ed io che pensavo fosse solo chitarra ritmica.
Pezzo da ricordare: Tonight.
Album con tanti problemi.
Sorvolando sulla solita produzione da MacBook Pro – sulla quale credo di aver detto le peggiori cose possibili – il più grande difetto di questo disco è quello di voler proporre sonorità, nella stragrande maggioranza dei casi, tipicamente Work of Art, ma con la voce di Overland.
Purtroppo Steve non riesce a sostituire Lars: sebbene si stia parlando di due grandi del genere, le timbriche sono molto distanti fra loro. Mentre la voce di Overland si sposa con generi più caldi (hard rock dalle forti venature blues), Lars primeggia nell’Aor/West coast scandinavo.
Ho trovato perfino stancante, in alcuni frangenti, la tendenza di Overland a spingere costantemente verso l’alto.
I pezzi assumono quindi una veste assai anonima, non trovando una voce adatta al loro contesto.
In alcuni casi credo comunque che si tratti per la maggior parte di scarti di Sall.
Non so se Del Vecchio ha scritto qualcosa. Se il mio orecchio non mi inganna, crederei proprio di si.
In definitiva si tratta dell’ennesimo disco senza lode e senza infamia che non comprerei mai e che, come dice giustamente Mark, si troverà presto nelle ceste degli espositori delle fiere musicali a 5 euro o giù di lì.
60/100 per stima e rispetto agli artisti coinvolti…diversamente, sarei andato notevolmente più giù.
album inutile , bravi tutti ma roba già sentita miliardi di volte… un classico della frontiers … e nono riesco a capire tutto questo entusiasmo per una produzione simile … boh… lo collezionerò quando costerà 4 euro… cioè tra qualche settimana….
ma come può piacere un album così … senza mordente, loffio ..e caratterizzato dall’inutile tentativo di ripercorrere i fasti FM (periodo eighties, chiarisco, non certi quelli tristi di adesso) …oppure era un tentativo di fare Work of Art 2? ..allora perchè non fare Work of Art, che sono senz’altro meglio ..poi l’ho gia detto mille volte..overland mi pare proprio bollito, non ce la fa più …progetto inutile, in nessuno dei pezzi sono andato oltre i due minuti ….
Niente di nuovo all’orizzonte, cd che sa di già sentito, produzione frontiers, e si sente.
Stasera se nn sarò bollito lo ascolterò attentamente ….l unoca cosa su cui non sarò mai d’accordo,almeno x ora, e per quello che ho ascoltato, è definire Overland bollito. Ha una voce meravigliosa…canta aor, canta blues, canta rock…e canta bene. Sempre sentite come interpretazioni.
Something worth fighting for mi è piaciuta tantissimo x esempio
essential totally 2018<<<
Intervengo per “difendere” questo progetto e il mio mito OVERLAND !
La song “WillItMakeYouLoveMe” mi sembra eccezionale tanto per cominciare.. poi certo si può dire che questi GROUNDBREAKER assomigliano a OVERLAND solista, agli OZONE (qualcuno l’ha comprato?!) etc.. però cavolo è un album da avere secondo me.
Domandone per chi possiede l’intero album;
Sono più i pezzi “heavy” o le “ballad” ? Cioè l’album si mantiene sui ritmi “medi” delle prime 2 canzoni(molto belle) ? grazie
l’album si mantiene sullo standard AOR.
Premetto che non ho ancora ascoltato il disco in questione e credo proprio non lo prenderò perchè il genere non rientra tra i miei preferiti…ma volevo fare una domanda, senza polemica e solamente per sentire dei pareri…perchè bocciare questo per la produzione, perchè assomiglia a tanti altri, perchè Overland è bollito e poi promuovere I midnite City che inventano meno del meno e non eccellono in nulla, hanno addirittura dei testi di una banalità disarmante? Francamente non capisco…oppure capisco se la cosa è legata a gusti personali. Per intenderci, se boccio uno boccia di brutto anche l’altro se le motivazioni sono queste…
Personalmente non ho “bocciato” questo disco (60/100 rappresenta comunque la sufficienza…), ma ne ho criticato fortemente la produzione perchè compressa, sballata, implodente su se stessa, con strumenti sbilanciati che vanno uno sopra l’altro rendendo impossibile per l’ascoltatore percepirne una benchè minima separazione. Lo stile è quello che è….infatti questa volta non ho avanzato critiche relative al tema dell’originalità, che abbiamo ormai spremuto fino all’inverosimile.
Il disco si sente semplicemente malissimo, come il 75% dei prodotti Frontiers di epoca recente.
Nulla di tutto questo si ascolta nel primo disco dei Midnite City, che è al contrario molto ben prodotto, pur non rappresentando lo stato dell’arte del Glam. Ma perlomeno si può ascoltare con grande piacere.
Poi sui testi di Groundbreaker non mi pare di aver detto alcunchè. Voglio dire, io ascolto anche i Manowar, e mi gaso parecchio anche con loro che hanno un lessico ricchissimo costituito esclusivamente da “Fire, wind, metal, steel e fight”.
I testi sono senz’altro una parte importante della musica, ma assolutamente non determinante.
Se alla base non c’è una grande musica, le parole potranno essere poetiche quanto si vuole…ma non faranno mai da sole un grande componimento “musicale”.
Overland non sono stato io a definirlo “bollito”, anche perchè per me non lo è…ma “fuori contesto” lo è senz’altro.
c’è da dire che spesso nella “banalità” si nasconde il piacere , vogliamo parlare dei testi degli ACDC? , un pò come un sigaro toscano , ha sempre lo stesso gusto ma mi piace un sacco. Per il resto concordo in pieno con la tua analisi.
Vero vero…vado off topic, qualcuno ha sentito l’ultimo Kissin’dynamite, per me hanno fatto un salto di qualità pazzesco. Vedremo la recensione qua?
Mark hai sentito il nuovo Unity con Manenti…io l’ho ordinato e al primo ascolto mi piace un casino. Lui è tra i top nel genere, che dici? Pensa che era spesso da Gigi…
Caro gimmy concordo sull’ultimo dei kissin’ davvero bello e suona da dio.
Unity ….Non amo molto il genere anche se il precedente mi era piaciuto e poi che dire di ian manenti lo conosco da quando aveva 16 o 17 anni e prendeva lezioni di canto assieme a me da Ivan drago ragozza nelle salette nei pressi della stazione di Brescia, bei ricordi , sono felicissimo per lui . È lui a fare la differenza negli uniti, poco ma sicuro .gli darò senz’altro un ascolto.
Chissà se si ricorda di quando facevamo a gara sugli acuti.
Si notava già che aveva un potenziale enorme.
Questo è più vario…trovo abbia molta più personalità…gare di acuti ah ah ah…mitici!!!
Una volta ci devo bere una birra insieme…
l’ultimo dei Kissin Dynamite ha una gran bella produzione e due tre canzoni da capogiro: io adoro “Still around”! Devo dire uno dei pochi giovani gruppi tedeschi che sono nella mia libreria.
Beh…come non essere d’accordo sui Manowar!!! Io il primo disco dei Midnite city l’ho ascoltato più di una volta perché il genere mi piace un sacco, ma in effetti mi ha lasciato pochissimo, e devo dire la verità nemmeno la produzione mi entusiasmava, anzi. Overland ha in generale una voce stupenda, ma che mi stanca abbastanza alla svelta…comunque ecco volevo solo capire perché uno sì e l’altro no. Ultima cosa, i due pezzi che ho sentito mi sembra abbiano più idee rispetto ai Midnite, che hanno composto l’album in 2 ore…
Onestamente non credo che l’arco temporale impiegato per creare, produrre e registrare un disco possa essere indice di qualità del disco stesso: la storia della musica é piena di esempi di dischi registrati in pochissimi giorni, e che sono poi diventati successi planetari.
Allo stesso modo, album che hanno richiesto gestazioni ventennali si sono poi rivelati delle cagate pazzesche.
In questo caso le due ore hanno per me accezione negativa…nel senso che non hanno fatto il minimo sforzo in nessun senso…poi che uno possa metterci anni per fare una cagata è altrettanto evidente.
No sulla produzione non sono d’accordo.. Suona “giusto” per il genere, anzi nella mia autoradio modestissima “spara” fuori di brutto 😉
Invece HeroesVillains degli FM come produzione aveva dei problemi.. troppi medi saturi e effetto “legnoso” di “cartone”
a me il disco è piaciuto, + dell’ultimo FM a dirla tutta.
ci sono un paio di filler ma non riesco a sentire la voce di overland fuori contesto ne la produzione cosi pessima e inadatta.
anzi , overland da un qlc in + che altri cantanti non riuscirebbero.
l’impressione positiva sale di ascolto in ascolto cmq…
l’unica critica che posso fare a frontiers è che negli ultimi anni ha fatto uscire dischi troppo simili tra loro, troppi progetti “inutili”, per spremere poi gli stessi songwriters.
poi tra le 10 canzoni di un disco e 10 di un altro, prese tra questi “copia incolla”, è normale che qualche lotto di songs meglio riuscite ci sia.
voto 73
ci sono elementi caratteristici di overland altri made in work of art periodo soprattutto secondo album e poi sicuramente la sporadica influenza di del vecchio….penso che anche i lavori meno considerati degli fm possono essere piu’ credibili di questo puzzle sonoro….anche se onestamente alcuni brani sono veramente validi …ma come ricordato in precedenza al mio intervento la puzza del gia’ sentito e’ veramente stucchevole ,poi a mio avviso overland propio perche’ troppo inflazionato da un po’ di tempo a questa parte dovrebbe letteralmente spostarsi su altri lidi nei suoi episodi extra/fm….lo vedo molto bene come bluesman di qualita’
caro Giovanni il tuo intervento rispecchia in pieno il mio pensiero…
Allora il concetto per me è questo:
Non si può chiedere a OVERLAND di non fare ..OVERLAND (!) , la coerenza e l’affidabilità sono sempre stati i suoi pregi.
Parlando di questo GROUNDBREAKER mi aspettavo (speravo) qualcosa di più “coraggioso” e “progressive” invece si resta
sul genere AOR di maniera ma con piacevoli spunti POMP.
Alla fine c’è poco da fare.. siamo sul livello degli OZONE e circa degli ultimi 2 OVERLAND (EPIC e CONTAGIOUS)
ma per me la sola track nr.2 vale il prezzo del cd !
beh…leggere di un’Overland “bollito” e di produzione “sballata” mi lascia basito .
A me il disco piace molto (e non sono solitamente tenero), ha suoni strafighi ed Overland fa al solito la differenza. È vero…ci sono un paio di fillers ma dove non ci sono nei dischi AOR di oggi.
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa
Il GGM Studios è il sito web ufficiale italiano dei Toto, famosissima e pluripremiata band californiana affermatasi negli anni per le numerose hit pop rock sfornate dai musicisti più talentuosi del pianeta.
Un d […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 3 mesi fa
Facciamo un altro passo curioso ed attento all’interno dell’universo underground musicale rock italiano andando ad ascoltare il disco di debutto del gruppo veronese dei Desounder, l’omonimo Desounder, uscito […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 3 mesi fa
Mentre tutto il mondo si concentra sulle notizie riguardanti il nuovo attesissimo album del cantante Steve Perry (ex Journey), un altro clamoroso ritorno nel panorama rock melodico globale rischia di finire in […]
l’ho scartato per l’orrenda cover , sembra il pelazza del programma le iene, ma poi dove cazzo hai preso quel giubbetto nu te se pò guarda’, in ogni modo mi ha incuriosito. ,
copertina “impresentabile”, il resto lo ascolterò….dopo le recensioni che sto per fare.
Mai e poi Mai… giudicare un album dalla copertina Mark!!!!….chi lo fa sbaglia di grosso!!!…e’ solo la musica che conta!!!…gli outfield non li ho seguiti particolarmente alla fine degli anni ’80…troppo pop in definitiva….ma questo singolo mi sembra molto bello…piu’ energico e frizzante…
di solito non lo faccio ma qui si è esagerato, per fortuna esiste il download……
cazzarola pero’….con delle belle melodie cosi’ e un riffing deciso poteva prendere un solista chitarroso all’altezza???…gli assoli fanno ridere!!!!
La copertina è senz’altro fra le più orrende che mi sia mai capitato di vedere.
Mi ha ricordato Battles in the North degli Immortal.
Il disco però mi è piaciuto molto. Finalmente qualcosa di diverso dalla solita pappetta.
Bel riffing, bella produzione, bel cantato, perfino qualche gran pezzo…che oggi è merce sempre più rara.
Davvero bello.
82/100
Lavoro piacevole da ascoltare, certo con una cover di Roger Dean avrebbe guadagnato di più, mi ricorda degli yes più soft o un solista di jon Anderson Per le vocals ( con le dovute distanze chiaramente) .
Voto 7
Personalmente invece questo Out of the Darkness non mi ha entusiasmato…un pop “mollifluo” anche se ben arrangiato…se poi ci mettiamo che a me la voce di Tony non ha mai entusiasmato…vabbuo…cmq a me il giubbetto in copertina piace…lo vogliooooooooooooooooooooo 🙂
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 3 mesi fa
Gli Hogs sono una band hard rock italiana – composta da musicisti del calibro di Francesco Bottai (turnista per Irene Grandi, Articolo 31), Pino Gulli (Dharma, Anhima e C.S.I), Luca Cantasano (dal 2010 nei […]
Disco bellissimo , finalmente qualcosa di veramente interessante e originale sono italianissimi e frontiers continua a perdere tempo su progetti della minchia……vabbè.
Non venderà un cazzo (Io lo prendo di sicuro) ma i ragazzi meritano , per me voto 8 per essere un esordio.
Spero continuino.
Concordo.
Ringrazio Iacopo per avermi fatto scoprire questi bravissimi ragazzi. Per ora ho dato solo qualche ascolto veloce e non posso esprimermi ancora in maniera esaustiva.
Sono rimasto però sbalordito dalle capacità tecniche di questi bravissimi musicisti. Il riffing in stile Nuno Bettencourt è qualcosa di straordinario. E la capacità di saltare da un genere all’altro è sbalorditiva.
Sottoscrivo il Mark: qualcosa di finalmente vario, ben allestito, meravigliosamente suonato ed, una volta tanto, sentito.
Consiglio anche io a Frontiers di operare con più attenzione nel “mercato” delle band emergenti. Perché ce ne sono davvero tante, e valide.
Album che comprerò al 100%, anche perché il prezzo su Amazon è super.
Voglio ascoltare anche il primo album, che mi è parso di altrettanto alto livello.
Bravi, ragazzi!
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 3 mesi fa
Correva l’anno 1987 quando il leggendario testierista Keith Emerson, il cantante e polistrumentista Robert Berry, e il batterista Carl Palmer, si incontrarono per la prima volta assieme, spinti dal celebre […]
Discone nulla da fare…….ordinare subito!!!!
Mah. Sarà.
Io sono stato ammorbato dopo quattro pezzi.
Un macigno come poche volte mi è capitato di ascoltare.
Secondo me siamo su territori in cui regnano sovrane la confusione e la prolissità. Un po’ come negli ultimi 10 o 11 album di Petrucci & Company…mi scuserete se ho perso il conto.
Dovrei dare un “senza voto” per non essere riuscito ad arrivare fino in fondo.
Disintossicati che è meglio va…….:-):-):-)
Mark, ma tu sei convinto che io ascolti solo Melodic Rock dalla mattina alla sera?
Ti assicuro che non è così. E ormai dovresti/e saperlo…
Il Melodic Rock/Aor mi è rimasto nel cuore perché ci sono cresciuto insieme…ma oggi non posso assolutamente dire che ascolto solo quello. Forse solo un 20% dei miei ascolti si basa su Melodic Rock.
Questo secondo me è un disco assolutamente anonimo e malcostruito. Si sente lontano un miglio la sua disomogeneità. Oltre ad essere oltremodo dispersivo.
Veramente mi ha ricordato i peggiori Dream Theater (non parlo del genere, parlo proprio dello stile compositivo…). E non mi stupirei neanche se qualcuno di voi mi desse del folle, perché noto che quasi tutti gli album dei Dream Theater vengono salutati come autentici capolavori…quando io invece li considero quasi tutti (…a partire da Scenes from a memory) come delle autentiche porcherie.
Sono dell’opinione che troppo spesso si confonda la perizia tecnica con la capacità compositiva.
Il disco secondo me non è bello solo perché ci sono dentro 89 pentatoniche cablate con tapping ad una sola mano…
Sui dream theater non finiremo mai di discutere quindi non inizio neanche . Come ben sai anche io non mi limito all’ aor , in questo caso dico solo che il disco per come è stato generato ( circostanze e problematiche varie) non è male , è vero che è un po’ disomogeneo ma si ascolta e poi solo a sentire l’odore di ELP mi esalto non poco. Per me un 7 ci sta tutto.
Ma appunto, vedi che ci troviamo?
Il disco non è assolutamente da 86, almeno per me. Tra l’altro si percepisce lontano un km che il lavoro è stato costruito essenzialmente su scarti del passato o comunque rielaborazioni di varia natura e di differente epoca.
Poi sui Dream Theater mi confermi l’approccio necessariamente soggettivo di ognuno di noi.
Viste le circostanze in cui è maturato la disomogeneità è una caratteristica e non un difetto. Lavoro estremamente godibile che mi ha fatto vivere emozioni e ricordi. Il voto in questo caso è per me superfluo.
disco assolutamente inutile che tra parentesi in tal senso fa’ vacillare in me la stima sino ad oggi riposta in r. berry….in taluni casi prolisso e lento in altri casi si sfiora l’ autoplagio …sono spiacente perche stimo davvero tanto l’artista in questione ma ormai conosciamo le operazioni e i risultati di certe riesumazioni frontiers…..vado ad ascoltare cliff magness…spero meglio.
sui dream theater non mi trovo in linea con bontropi,ma ci puo’ stare secondo il suo raggionamento six degress…train of thought…octavarium….dream theater ….e ci metto pure the astonishing non hanno picchi notevoli posso pensare che ti stanno sulle balle a prescindere…fazione politica molto diffusa in giro l’anti/dreamtheaterismo ma anche questo ci puo’ stare….a me sono sempre stati sulle palle gli scorpions e i kiss figuriamoci
Ahahah 🙂
No, aspetta Giovanni, discograficamente, di fatto, i Dream Theater muoiono dopo l’ultimo vero capolavoro che risponde al nome di Scenes From a Memory, ma Six Degrees fu un disco inutile “solo” per una buona metà. La title track, nonostante ripetesse un canovaccio ben conosciuto, fu comunque valida. Ma non aggiunse null’altro che non fosse già stato detto.
Train of Thought fu invece l’ultimo album con qualcosa di valido al suo interno (nonostante i pesanti plagi presenti)…ma dopo è stato davvero il nulla. Il nulla più totale.
PRIMO DISCO DA MESI RECENSITO QUA CHE HA UN MINIMO DI SENSO ARTISTICO…questo è un album che ha motivo di esistere e di essere stato composto.
Disco suonato benissimo e prodotto ancora meglio…forse leggermente derivativo ma chissene, sarebbe proprio voler rompere le scatole a gratis…
Non perdetevi gli ALLIANCE se vi piace Berry…anything goes è ancora oggi in heavy rotation per me..capolavoro
E debbo ammettere che con colpevole ritardo mi sono buttato su questo 3.2 – The Rules Have Changed forse perche poco mi aspettavo dal seguente disco ma per fortuna così non è stato.
L’album parte alla grande con i primi tre pezzi (One by One forse il brano migliore del disco) per poi perdersi nei successivi tre e riprendersi ottimamente negli ultimi due pezzi.
Ed effettivamente proprio la discontinuità è l unico difetto di un disco ben suonato e cantato dove per oltre mezz’ora si ascolta dell’ottima musica.
Bravo Robert e a presto con il nuovo lavoro degli Alliance!
Alla buon ora …….bradipo:-):-):-):-)
Stavolta hai solo che ragione… 🙂 🙂
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 4 mesi fa
In attesa (a brevissimo) della sua seconda apparizione in Italia sul palco dell’edizione estiva di A Melodic Rock Night che si terrà questo sabato 28 luglio 2018 a Pieve Ligure (GE) (qui tutte le […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 4 mesi fa
interview by Denis Abello
italian version
MR.it: Hi Michael, first of all thank you for your time! How are you?
MK: Thank you for getting’ in touch!
MR.it: Let’s start talking about your career in t […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 4 mesi fa
Parliamoci chiaro, sappiamo tutti che in alcuni sottogeneri del Rock il “look” non è poi così importante (…come insegna un “campagnolo” Larry King della MTB al Frontiers Rock Festival 😀 )… ma in altri s […]
Look che mi ha sempre fatto cagare questo …….musicalmente invece il genere l’ho sempre apprezzato ……sentiro’.
di sicuro non passano inosservati… l’album a me è piaciuto parecchio… il pezzo Scaryman ormai è la mia suoneria da tempo… 😀
Li ho trovati acerbi, ma effettivamente promettenti.
Mah non so se reggerà con gli ascolti cmq suoni bellissimi , piacevoli ma…..”.innocui”…..ritengo i ns hell in the club decisamente superiori.
Cmq buon esordio voto 6,5.
in linea con quanto scritto da Mark: pure io, attualmente, preferisco gli HITC!
… mmm… anche a me piacciono tanto gli Hell in the Club e se devo scegliere tra i due ammetto di preferire gli HITC… ma li ritengo diversi come genere da questi Lipz… gli HITC li trovo più hard rock… i Lipz molto più sleaze…
E hai ragione, sono diversi. I Lipz sono un gruppo glam, uno dei pochi attuali a cui questo accostamento che viene fatto spesso a sproposito calza a pennello! 😉
Mi allineo anche io al Mark pensiero: utili per buttarla in caciara una sera con gli amici…ma al di là di questo, mi lasciano molto poco. Preferisco chiaramente gli Hell in the club, e prima ancora gli Hardcore Superstar.
60/100 per la simpatia e per l’ottima produzione.
..visti di spalla ai D-A-D a cremona!!! ….ma…sono piantati come pochi dal vivo…non hanno tiro…i crashdiet agli esordi li sverniciavano di brutto ad esempio…in piu’ a mio avviso sono acerbissimi,16 anni di media,look pacchiano e riff rubati qua e la’ agli anni 80 meets blink 182!!!…questo dimostra che in studio tutti possono fare album discreti ma e’ poi in sede live che si vede se hai le palle…diciamo che questi hanno solo palline di natale per ora….potrebbero pero’ anche crescere in futuro!….ehhhhh Mark…gli hell in the club sono un altra cosa….molto ma molto piu’ maturi e sannopoi tutti tenere il palco!….I LIPZ no!
Ricordo benissimo i crashdiet in apertura agli HCSS a Roma (stazione birra) qualche anno fa e spaccavano di brutto.
Disco divertentissimo che mi ha fatto battere il piedino dall’inizo alla fine.D’accordo con Denis, col suo voto e con la sua rece.
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 4 mesi fa
Luca Fassina
ROCK TOMBSTONES
LUOGHI SACRI DEL ROCK
27 Luglio 2018
Questa è una guida dedicata a tutti gli amanti della musica, per scoprire quali sono i luoghi do […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 4 mesi fa
Venticinque anni dopo il disco di debutto degli Hardline (Double Eclipse, 1992), il cantante Johnny Gioeli e il batterista/cantante Deen Castronovo tornano a lavorare assieme a un nuovo album, uscito a metà […]
Disco con poche luci e moltissime ombre.
L’elemento più discutibile è costituito ancora una volta da una produzione, a mio avviso, estremamente deficitaria. Un deprimente appiattimento sonoro caratterizza l’intera totalità dei brani: è sconfortante ascoltare per l’ennesima volta un enorme impasto sonoro in cui prevalgono le basse frequenze a svantaggio dei medi e degli alti. Le chitarre sono quasi soffocate da basso e batteria, e negli up tempos questo difetto è ancor più accentuato.
Per me queste produzioni stanno diventando sempre più irritanti.
Il disco è ancora una volta scarico, poco coinvolgente e privo di personalità: fino a Walk With Me, i pezzi sono semplicemente brutti ed anonimi.
Da Walk With Me in poi si accende la luce: gli ultimi quattro pezzi sono infatti di qualità nettamente superiore rispetto a quanto ascoltato in precedenza.
Bruttissima la cover dei Lady Antebellum.
Castronovo, lo ribadisco, non è una voce solista; Gioeli diventa sempre più caricaturale. Le loro prestazioni non mi hanno convinto affatto.
Do un 62/100, pur con i tanti problemi e con i tanti difetti.
Consiglierei l’acquisto solo ai superfans dei due Artisti protagonisti.
Senza entrare nel merito di discorsi tecnici per cui ammetto mi manca probabilmente anche un po’ di conoscenza… tolto questo per me a “orecchio” è una produzione che trovo valida, ma a parte questo… non concordo sul discorso che i pezzi sono scarichi fino Walk With Me… Through e Who I Am sono due pezzi che sto adorando… 😉
Denis, sul versante “produzione” il soggettivismo di ognuno di noi influisce inevitabilmente sul giudizio finale, al di là delle competenze tecniche che possiamo avere in materia.
Molti miei amici, proprio come te, nell’ascoltare produzioni come quella di This House Is Not For Sale dei Bon Jovi, per citare come esempio un disco che abbiamo avuto modo di ascoltare un po’ tutti, sostengono che “il disco si sente bene…”.
In pochi si accorgono di quanto facciano schifo produzioni come quella appena citata, o come anche quella di Death Magnetic dei Metallica…
La differenza si coglie in maniera ancor più netta se si ascoltano poi dischi come Slowhand di Eric Clapton o The Wall dei Pink Floyd…
Il 70% dei progetti Frontiers è oggi caratterizzato da suoni e produzioni assolutamente insufficienti. E la cosa preoccupante è che siamo davvero in pochi a sostenerlo.
L’impasto sonoro è ormai all’ordine del giorno. A volte sono perfino costretto a spezzettare l’ascolto per far riposare le orecchie.
L’argomento meriterebbe comunque un approfondimento con dimostrazioni pratiche e confronti di vario tipo…scrivere papiri di certo non chiarisce molto le idee. 🙂
lo devo ancora ascoltare ma io ormai lo ripeto da tempo , da questi dischi non mi aspetto nulla perchè sono nulla!!!!
Ecco appunto ……il nulla ! Disco registrato col culo poi sono stanco de sti duetti 5 parole le canto io e 5 le canti tu ma poi per sentire canzoni di una scontatezza infinita e basta su …..neanche come sottobicchiere.
disco che non ho ancora ascoltato, quindi per adesso (ovviamente) non commento….2 curiosità per favore, per chi ne sa di piu…un disco del genere quanto costa farlo uscire alla Frontiers (produzione/ingaggio musicisti ecc ecc) e quante copie fisiche vende?
Comunque Set The World on Fire è Hunting High And Low degli Stratovarius…
mi fa una gran tristezza pensare che codesto personaggio aveva dato vita a forse la migliore, e piu splendente band aor di sempre, ovviamente i bad english…e adesso in effetti pare una grottesca caricatura portato a questo lavoro ..di ispirazione condominiale e dal sapore di minestra surgelata e servita all’occorrenza..
Lovechaser..sarà il caldo..Bad English ottimi per carità, ma ben lungi dall’essere ‘la più splendente band aor di sempre’, dai suuuuu..
Produzione a parte, a me piacciono 4/5 canzoni tra cui il singolo Through, Who I am e Mother.
qui’ dopo si percepisce che uno abbia a tiro di schioppo ogni decisione e produzione frontiers…e non mi piace come impressione …allora mi propongo nel domandare ai fans del rock anche odierno…come si puo’ rimanere soddisfatti di un disco del genere?dove si possono salvare veramente poche cose tra cui il lavoro del chitarrista?ma non conviene andare a comprare qualcosa di nuovo targato rock candy,ai tempi dimenticato o non trovato ed ora accessibile?io posso dire che in tanti anni di musica non ho mai visto tanto piattume come ai giorni nostri….poi il problema a mio avviso non e’ neanche la registrazione ….cioe’ 1987 mica era registrato a mestiere….manca la reale voglia di metterci il cento per cento da parte dei protagonisti ,si registra nell’ascolto troppo l’ingaggio del “compitino”….mediocrita’ nascosta dal blasone di fondo ….voto 5
Sono d’accordo anche io sul fatto che 1987, al pari di molti altri album idolatrati di quella decade, fosse una produzione molto discutibile allora come ora…ma nessuno si lamentava proprio a causa dell’elevato valore artistico dell’opera.
Oggi non abbiamo né produzioni decenti, né lavori artisticamente interessanti.
Questi album non sono neanche diretta espressione della vena artistica dei due artisti coinvolti: si tratta semplicemente di un’opera costruita a tavolino e ritagliata su misura dei due protagonisti…o quantomeno questo dovrebbe essere l’intento. Sicuramente avranno dato il loro apporto in fase compositiva, sicuramente ci saranno dei pezzi scritti direttamente da loro…ma secondo me hanno smesso di interessarsi al songwriting da molto tempo. O di certo hanno smesso di interessarsi al songwriting di un determinato livello.
Ovviamente non investirò mai dei soldi nell’acquisto di tali prodotti, mi sembra evidente.
Molto meglio lanciarmi sui dischi dei Dire Straits che ho imparato ad amare solo in età avanzata…
E dici bene giovanni, io per esempio mi sto “spaccando” con le ristampe dei NUTZ ANNO 1973/1974 Registrazione originale rimasterizzata della ROCK CANDY …………….non per fare il fenopmeno o il nostalgico ma era tutta un’altra musica.
Sul discorso che i dischi frontiers si sentano malino non è certo una novità ma in questo caso sono le canzoni che latitano.
come detto altre volte..
altri tempi..
altre disponibilità economiche delle labels che erano tutte, in ambito AOR, delle major..
altre età dei vari Gioeli, Castronovo e compagnia..
che ci piaccia o no una certa scena è finita..a volte escono delle cose notevoli come The Night Flight Orchestra o meno notevoli ma piacevoli come Vega o White Widdow o Wildness..
..ma la sostanza non cambia..TORTA DI RISO FINITA! solo più minestre riscaldate..
Si, concordo assolutamente.
uh…concordo su tutto…tranne che su 1987…quel disco suona ENORME…una gioia per le orecchie sotto tutti i punti di vista
ragazzi non mi torna nulla in tasca assolutamente nel dire queste cose e soprattutto coindividere i concetti con mark e bontro….ma come giustamente ha detto bontropi in ultima battuta per strada ci sono delle cose che lasci perdere poiche’ la tendenza momentanea dell’orecchio ,oppure manca il tempo per ascoltare musica, ma il nostro passato con le sue diverse ramificazioni rock/hardrock/metal/trashmetal/ecc.ecc.,cela delle gemme incredibili….io ad esempio questo periodo sto calandomi con i gran funk railroad ….ma ce ne sono …..pensate alla musica fino al 1994 come l’egitto archeologico….noi possiamo vedere il 25% ma tutto il resto e’ sotto la sabbia e sta’ a noi scavare per riesumarlo
io in sto periodo mi sono ributtato sulla Michael Stanley Band…minchia che dischi….
embè dici nulla..
mimmo, siccome so che apprezzi un certo ‘genere umano’, il prox anno fatti un giro al Tomorrowland in Belgio..non ci sono stato ma mi sono visto parecchi streaming sul Tubo (ebbene sì ora seguo pure l’EDM)..il pubblico dovrebbe essere di tuo gradimento ;))
Corroooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo 🙂 🙂
Io sto vivendo una nuova fase di esplorazione dell’universo musicale dei 60s e dei 70s.
Mi risulta del tutto assurdo come sia riuscito a tralasciare per anni delle gemme che non ho mai studiato in maniera sufficientemente approfondita.
Cioè, ascolti un disco di Eric Clapton e ti rendi conto di che robaccia venga pubblicata mediamente nel 2018.
I Dire Straits li avevo sempre ignorati, Leonard Cohen per me era solo “quello di Hallelujah…”.
Insomma, in questo periodo di magra per il Melodic Rock, non ci resta che attaccarci al passato…
Bravo bravo continua a stare dietro a tave o issa o a quel minchione di bon jovi eh eh eh eh eh eh
Mark, ero giovane e bello! Capiscimi a me! 😀
anche perchè l’alternativa di attaccarsi a qualcos’altro a me non piace molto :)))
Ahahahah 🙂
Questi progetti hanno iniziato a stancare anche me e non avevo grosse aspettative (si sa chi ha scritto i pezzi?), anche perchè non amo particolarmente la voce di Castronovo ed invece lo trovo piuttosto riuscito, con alcuni pezzi decisamente belli, come Through e Mother. Per me promosso, con la riserva di una longevità non troppo elevata. Certamente non è comunque un capolavoro…
Continuo ad ascoltarlo e mi piace. Adoro Castronovo più come singer che come drummer, e la sua voce si abbina a meraviglia con quella di Gioeli. Non sarà un capolavoro ma lo ritengo nell’insieme un bel disco. Ed ascoltato in versione originale (no mp3) non suona affatto male!
La compressione del file mp3, che determina semplicemente una perdita di informazioni del suono, è del tutto indipendente dallo stile sonoro che viene adottato per un determinato album.
Tradotto: se le chitarre sembrano due zanzare che ronzano assetate di sangue intorno a basso e batteria, dubito molto che su CD possano trasformarsi in due angeli del cielo…
La riprova è data dal fatto che gli album prodotti bene, si sentono bene tanto in CD quanto in mp3.
Ovviamente se parliamo di resa sonora, dinamica ed estensione del suono, il CD sotterrerá sempre l’mp3, che ripeto è un “lossy” per definizione.
Altro discorso andrebbe fatto sui file .flac, .ape o .wav.
Ben detto! Infatti io utilizzo solo quest’ ultimi! :-):-) 🙂
Through è un buon pezzo..il ritornello è particolarmente ‘derivativo’ del chorus di Game Of Love dei White Widdow..
per il resto ho risposto sopra..
Secondo me questo Set the World on Fire ha due difetti…una produzione non certo cristallina e qualche scopiazzatura di troppo qua e la…per il resto è sempre un piacer ascoltare due ottime voci come Johnny e Deen (io tra i due preferisco addirittura quest ultimo…fate un po voi…) supportati da una band di indiscutibile valore (e quando ce sta il Percudani so cazzi… 🙂 ).
Pertanto per il sottoscritto un disco che si fa ben ascoltare grazie soprattutto alla bravura dei protagonisti coinvolti anche se almeno tre pezzi li ho cassati già al terzo ascolto….
Ahahahah, che paraculo! 🙂
Lo so 🙂 …ma alla fin fine il mio voto finale (65/100) non è che si discosta molto dal tuo…baluba! 🙂
A me questi progetti iniziano a sembrare come i film della Marvel: Avengers, X-Men, Iron Man, Capitan America….tutti uniti da un unico filone: c’è sempre il solito cattivone che vuole distruggere l’universo, ma i nostri eroi riusciranno sempre a salvarci.
L’ovvia conclusione è che alla fine del film ne esci stanco, annoiato e assordato…non riuscendo più a distinguere fra i vari episodi.
Mo ci manca solo che ti metti pure a parlare di film e siamo a posto…muchelaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! 🙂
Io farei proprio una rubrica: ‘l’angolo di Bontropi: Musica, cinema e figa”. 🙂
Semmai ‘l’angolo di Bontropi: Musica, cinema e trans” 🙂
Ahahahah 🙂
Roker e bontropi vi vedo in forma oggi e sottoscrivo tutto ciò che avete detto.
Insomma anch’io mi sono rotto la minchia da un pezzo co ste cagate.
Un consiglio , provate ad ascoltare roba diversa per un po’ di tempo , io sto andando di HAKEN, OBSCURA, THY CATAFALQUE, SUBSIGNAL e quel piccolo capolavoro degli ARCA PROGJET….. (italianissimi) insomma tanta roba diversa ma di qualità altissima.
Se siamo in vena di consigli per gli acquisti di gruppi ITALIANI anche se con l AOR non c entrano una mazza io consiglio l ultimo cd delle RANESTRANE a nome STARCHILD ed il bellissimo album dark prog UNA STAGIONE ALL INFERNO – IL MOSTRO DI FIRENZE
Quoto
infatti i miei ascolti da mesi a questa parte sono 5% melodic rock 95% altra roba
io mi sto dando all’EDM, Jackin House, Indie Dance, Tech House..anche e soprattutto per i motivi di cui sopra, già sviluppati sopra all’ottimo mimmo :))
PS la mia vecchia passione/professione DJ sta tornando prepontemente in auge..
Jackin House sarebbe?????
è una house con maggior groove..può avere qualche vago riferimento al funky
Bontropi il discorso che fai ci puo stare, però diciamo che fai come quello dello spot…ti piace vincere facile. Voglio dire non puoi paragonare certo questa musica qui a quella di clapton o degli Straits. La band di MK dovrebbe essere studiata nelle scuole per obbligo, insieme a Stevie Wonder, Prince o al falsetto di Frankie Valli …un pezzo come Brother in Arms dovrebbe essere dichiarato patrimonio artistico dell’umanita. Dovremmo limitarci a giudicare questa uscita …fa cagare?? Ok mica è obbligatorio comprarla o semplicemente ascoltarla. Poi le Frontiers o chi per lei tirerà le somme…prima o dopo se questi investimenti non rientrano smetteranno di produrli non sono mica la casa del buon Gesù! Inoltre magari noi giudichiamo con la nostra mentalità ‘italiana’ …un tedesco , un olandese o uno scandinavo se ne fotte di questi discorsi e non aspetta altro che un bel festival dove sbronzarsi ” a pezza vecchia”…
Si, ma Bad, per carità… è chiaro.
Però io parto dal livello qualitativo sempre più alto quando faccio paragoni, anche se possono essere esagerati.
Poi è ovvio, se dobbiamo considerare il livello qualitativo medio delle produzioni in ambito AOR dell’epoca contemporanea, Gioeli-Castronovo non sfigura affatto.
Fra le tante schifezze, un prodotto come questo, che normalmente dovrebbe essere considerato mediocre, può essere etichettato come più che passabile.
Ma arrivare a questo vuol dire anche ammettere implicitamente che il Melodic Rock è alla canna del gas.
Maddaiiiiiii…..l’EDM e’ merda commerciale fatta senza capo ne coda con il computer….talento pari a zero!!!!….GIOELI e CASTRONOVO invece sono due talenti unici….il primo ha una voce da annali del canto il secondo e’ anche uno dei piu’ grandi drummer al mondo…..e’ come paragonare gli stivali di serpente con le infradito!….questo album non sara’ bello tutto ma ha almeno 5 pezzi veramente belli!!!….se ci avessero lavorato sopra di piu’ magari mettevano insieme almeno 10 pezzi bomba….il problema non e’ degli artisti e’ proprio il sistema frontiers che e’ troppo frettoloso….del tipo…chiamo alcuni artisti per un progetto con i pezzi gia’ scritti da altri registro e mando in stampa….per scrivere album epocali ci vuole ben altra organizzazione e parecchio tempo per scrivere…
che hai contro le infradito?? è da fine maggio che non me le tolgo
…..selezionare i pezzi piu’ efficaci… aggiustare…rifare..produrre, ricontrollare e finalmente uscire con brani di alto livello!
Bontropi…..sul discorso produzione puoi aver ragione come no!….cosa intendi???…il filone AOR fin dagli anni ottanta aveva suoni un po ovattati e poco realistici ma con medi e alti forse troppo pronunciati….diciamo meno live oriented…bon jovi oggi ha un pulso pieno di bassi con batterie quasi dance….a me ad esempio piace molto la produzione degli ultimi tre gotthard con Steve Lee….molto bilanciata ma allo stesso tempo con bassi cazzuti….quello che voglio dire e’ che ognuno ha il suo orecchio…e’ difficile capire qual’e’ la produzione top..a parte i DEMO si intende…la realta’ di oggi e’ che non puoi dimenticare anche i suoni duri degli anni 90….ad esempio nell’hard rock i motley crue crearono a mio avviso due filoni poi seguiti da molti….shout at the devil aveva quel suono ottanta pieno di alti e medi ma l’omonimo con john corabi influenza ancora tuttora il panorama hard….cambio’ l’uso della chitarra che passava a suoni piu’ duri e compressi….il discorso puo’ essere infinito…..fatto sta che gli ultimi house of lords hanno produzioni cazzute a parte forse un paio sotto tono….ahah…(lo dico apposta perche avete sta fissa che siano prodotti male).
Si, ma Capitano, io non parlo dei nostri gusti personali, perché per carità, quelli sono assolutamente sovrani.
Il fatto è che qui noto proprio delle brutture oggettive a livello di produzione. Al di là di ogni gusto, ti ripeto.
È assurdo ascoltare chitarre ronzanti su un tappeto di basso e batteria che risucchia tutto.
Poi non lo so, sarà anche dovuto al fatto che oggi non si registra più come si faceva nel 1989, e si va di MacBook Pro, Protools e via così.
Le ragioni possono essere tante.
E non mi va neanche di passare come quello che sa solo criticare…
Ma il problema è che qui ci sono davvero problemi grossi.
Ti faccio un altro esempio: perché gli album dei Treat, dei Brother Firetribe o degli stessi Heat (fino a qualche anno fa) sono produzioni assolutamente eccellenti?
eh….perche’ gli scandinavi forse hanno piu’ mezzi economici per il mastering e l’editing finale….studi piu’ attrezzati e soprattutto esperienza nel settore rock …non dimentichiamoci che avevano produzioni cristalline gia’ su album come the final countdown o dreamhunter
Esattamente a questo volevo arrivare. 😉
Qui da noi c’è ancora tanto da imparare. E da investire, chiaramente.
Perché senza i mezzi idonei, non si va da nessuna parte.
Leonard Cohen,le rane strane, il catafalco,l’arca di Noe’, l’immancabile Prince e poi addirittura l’house.
Nessuno dei presenti preferisce il trap rap all’Aor?
Non mi stupirebbe.
Qui si esagera nell’ipercriticare le ultime produzioni Frontiers .
Il disco in questione ancora non l’ho sentito per intero ma non mi pare ci sia una produzione cosi’ pessima.
quindi se ti dico Loreena Mckennit non va bene vero?
Son dovuto andare sul tubo, la conoscevo solo di nome. Bella voce ma non fa per me i suo sound, preferisco i Big Country.
N.b. ho ascoltato solo 2 pezzi , quindi resto abbastanza ignorante in materia.
Se siamo sul punto di non poter parlare dei nostri gusti extra-MelodicRock, per evitare di scatenare l’irritazione altrui, siamo messi davvero male.
Loreena eccezionale, Jonathan.
The Visit e Mask and Mirror due capolavori inarrivabili.
Piaceva anche a me , poi non l’ho piu seguita ma ha stancato, preferisco Tori Amos di gran lunga o la mitica Kate Bush…..!!!!
p.s. qui si deve parlare di tutto , non solo di mediocriRock………….ma anche di disco ……vai Marco mandami i Righeira con “no tengo dinero” zio bestiaaaaaa eh eh eh eh eh
lascia stare…si potrebbero aprire parentesi infinite su di lei, la musica “celtica”, i pezzi irish per chitarra acustica e attenzione attenzione per uno degli strumenti più belli della storia la UILLEAN PIPE
Quindi devo smettere di approfondire Harry Nilsson?? E con i the Struts come faccio ? Il singolo mi piace porca miseria…
Ahahaha! 🙂
The Struts sono ok. 🙂
La cosa bella è scoprire che “Mother” è una canzone di Gigi D’Alessio, scritta per Anna Tatangelo sotto il nome di “Mamma”…
praticamente mi piace una canzone di Gigi D’Alessio… sono un po’ depresso… lol!
Gambler e Horus76 ora sono amici 6 anni, 4 mesi fa
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 5 mesi fa
intervista a cura di Mary Loki Hyde del 27 maggio 2018
Dopo un viaggio massacrante che comprende l’inabilità di trovare una fermata del bus (attività che mi ha tenuto occupata per quasi un’ora, mentre, l […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 5 mesi fa
Si è appena conclusa un’epoca… quella che ha visto il fucsia acceso di Roxx Zone (ormai giunto alla sua versione 3.0) colorare le pagine internet di informazioni musicali condite dal suo gusto spiccatamente […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 5 mesi fa
2007, nell’East coast Americano cinque amici di vecchia data, Ale (voce), Duff (basso), Male (chitarra), Nick (chitarra) e Zen (batteria) si uniscono con un unico obiettivo, dare voce alla loro fame di Hard Rock a […]
Denis, giuro che, dopo aver letto le tue parole, sono partito prevenutissimo: mi aspettavo il fustino del Dixan e la voce al 100% di puro “naso-cotone”.
Invece sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo bel dischetto, davvero genuino e sanguigno.
Questi ragazzi fanno un bel hard rock in stile Guns ‘N Roses, con un tocco di Ian Astbury alla voce.
Davvero interessanti.
Sono curioso di risentirli con un budget più alto e con dei mezzi adeguati.
Per ora assolutamente promossi!
Darei anche qualcosa in più come voto: 75/100 ci sta tutto per me.
Bontropi che da un voto più alto del mio… il mondo sta veramente finendo… 😀 😀 😀 Voto a parte più che altro volevo parlarne visto che è uscito in sordina ma questi Stray Bullets per me hanno i numeri per diventare una gran bella band!
🙂
Il disco è davvero solido…mi è piaciuto soprattutto il gran lavoro alle chitarre. Ci sono riff killer.
Poi il sound, che è un pò un incrocio fra Guns e Cult, è qualcosa di molto particolare che a me è piaciuto molto.
‘Sti ragazzi meritano!
Siccome sono veronesi come il sottoscritto, spero di riuscire a beccarli in qualche locale della zona!
Stay tuned!
Se li vedi, digli che Bontropi, il noto dito al culo del sito, ha stranamente parlato benissimo del loro CD.
8 LUG Stray Bullets + Zenith of Decay – Aperitivo live Pitagora, Lugagnano
Avete detto CULT……..mi fiondo!
eh eh :-), sì, però ora non aspettarti Sonic Temple! 😀
Per me mediocri a voler essere generosi…dai ragazzi non scherziamo, cose già sentite un milione di volte e fatte un milione di volte meglio. Passo alla grande
I the cult non c’entrano una mazza con questi………….cmq sufficienti ……plauso alla cover BDSM!!!!!!!!
Ritengo gli hell in the club e i lucky bastardz di un altro pianeta.
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 6 mesi fa
“Mani sul volante” gente… che partiamo per un viaggio nel cuore del melodic (modern) rock grazie agli Hartmann ed al loro nuovo Hands on the Wheel! Mi sembra ieri che ascoltando per la prima volta Out in the […]
La copertina da pollice in su
Il contenuto un po da pollice verso, nel senso che mi sono “sorpreso” maggiormente col precedente lavoro. Questo lo trovo meno originale/personale anche se qualche discreto spunto compare (il duetto con Eric Martin).
Mah…io ho ascoltato solo i due pezzi postati in allegato, e mi sono sembrati davvero scarichi.
Lui ha una voce bellissima, ma questi il “grande salto” non l’hanno mai fatto…un pò come Jorn.
Ascoltato tutto e cestinato non mi ha detto granché.
Non so a quanti possano piacere qui dentro, o perfino solo destare un minimo interesse…ma secondo me si tratta di una band con i controcazzi. Troppo sottovalutata, troppo poco conosciuta qui da noi…un po’ come i Goo Goo Dolls, che resteranno sempre “…quelli del film con Nicholas Cage…”.
Ascolterò con curiosità.
Mezza li adora!!! 😀 😀 😀 Per me sono una gran bella band che però per ora ha piazzato alcuni grandi pezzi in mezzo ad altre mezze ciofeche… 😀 😀 😀 Questo album mi sembra molto valido… Dancing on Broken Glass da sola vale tutto il disco!
Ho ascoltato un paio di pezzi ieri sera, ma poi sono andato a letto perché stavo crollando… comunque mi sono sembrati di altissimo livello. Gran produzione.
P.s.: mi sto perdendo fra le tante cose che mi piacciono ultimamente…troppe pubblicazioni.
Non ho ascoltato neanche quello di Steve Perry!
Ti dico solo il mio voto tra 6,5 e 7….Non di più. (Traces)