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Nico D'andrea

  • Nico D'andrea ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 1 mese fa

    Non c’è dubbio che gli Europe siano assorti a status di band leggendaria non solo per i loro trascorsi da “chart stormers” con il multi platinato The Final Countdown.
    Il poderoso lignaggio tecnico ed un’inv […]

    • AH AH AH AH ……..Ci avrei scommesso, la faccio breve 59 lo date ai midnight city eh eh questo è un disco da 70 almeno , ci sono
      4/5 pezzi degni ……che sono la 2-3-5-7-9 e solo con queste il 7 lo prendono ……cmq a parte i voti del cavolo ognuno ha i suoi gusti ma qui siete troppo prevenuti ragazzi ……che ve devo dì sparatevi the final countdown e i midnight city ….mah!!!!!!!!

    • Disco che eviterò come la peste, per me gli Europe sono morti.

    • 59/100? … voto generoso ….io mi sarei assestato sul 4/100 ..

    • Concordo al 100% con Leonardo ed osvaldo.

    • Devo dire che a questo giro concordo con Mark, album difficile e di non facile assimilazione e quindi mi riservo il giudizio visto che l’ho appena preso e l’ho ascoltato un paio di volte, di sicuro non è un capolavoro, ma nemmeno una schifezza come molti vogliono far credere. Sicuramente non indicato per chi non vuole staccarsi da certe sonorità, ma chi l’ha scritto che un gruppo deve fare lo stesso album mille volte??? These days è un capolavoro ed è diversissimo da New Jersey…

      • Io adoro “These Days” ma anche “Slippery When Wet”.
        In termini di paragone, raffrontando i Bon Jovi con gli Europe moderni, preferisco comunque la new era “seventies” degli Scandinavi che gli album semi-pop Americani (gli ultimi due quasi nauseanti). :-)))

        • Sì, infatti. Trovo che il parallelismo di Gimmy sia completamente fuori luogo.
          These Days è di una qualità tale da non poter essere neanche minimamente accostato ad un disco così insulso come quello degli Europe.

          Comunque, nel ringraziare Nico di esistere, dico anche io che la sua recensione, pur perfetta come sempre nei contenuti, nella forma e nelle argomentazioni chiaramente soggettive, è stata impercettibilmente generosa.
          Il disco è sicuramente al di sotto della sufficienza…ma credo anche che lo sia abbondantemente.

          Un 49/100 è secondo me il voto più realistico. Fra qualche mese nessuno di ricorderà più di questa ennesima fiera di scopiazzature attaccate alla bell’e meglio.
          Salvo l’ottima produzione…davvero, davvero ottima.

          Ma per il resto, è il nulla,

          • Il parallelismo era riferito al fatto che i gruppi in generale sono per me liberi di spaziare dove vogliono, così come hanno fatto i Bon Jovi per tutta la loro carriera, non alla qualità del disco, che in questo caso non è sicuramente eccelsa, quindi direi che ci sta. L’ho scritto perchè non mi piace sentir dire che per rispetto ai fan non si possa variare il proprio stile come qualcuno ha scritto nei commenti a The seige mi pare…ovviamente rispetto il punto di vista di chi l’ha detto, ma non lo condivido.

            • Concordo con Gimmy sul discorso che ognuno è libero di variare il proprio stile… coscienti che un cambio di stile vuol dire fisiologicamente rischiare di perdere dei fans (ma anche di prenderne di nuovi)… qui il problema però secondo me è proprio nell’album che non “brilla” nella qualità dei pezzi proposti con troppi “richiami” (ma qualcuno magari scriverebbe “copiature”) al passato che fanno perdere identità ai brani… e questo indipendentemente dallo stile.
              Giusto per dire… anche i Boulevard se vogliamo sono tornati con uno stile differente rispetto al loro passato (certo il salto è meno marcato rispetto a quello degli Europe) ma loro hanno comunque saputo tirare fuori un album con all’interno dei pezzi riusciti che pur rifacendosi al passato del genere non ne sono una palese e bruttina copia…

    • Il 95% dei gruppi recensiti qui copia i gruppi (vedi look) ed il sound degli anni 80…..punto!
      Nn mi sembra che qui gli Europe copino….ci sono molti richiami anche con generi diversi , chi ha sentito Bowie qui dentro solo io? Ascoltateli i dischi cazzo …. .è vero non è un capolavoro ma chi ne scrive più, questi fanno quello che gli pare perché non avrebbe senso ripetere la stessa formula per con piacere una mandria di nostalgici di 50 anni senza più capelli dai su …..come dice gimmy y anche i non jovi hanno cambiato e finora Han fatto più dischi insulsi degli Europe…..se fai pop ti tirano le pietre vedi HEAT se fai hard rock al limite del dark ti tirano le pietre insomma ho capito che aria tira su queste pagine…..prendo atto.
      Ripeto non tutto qui è riuscito bene secondo me avrebbero dovuto lavorarle un po’ di più le canzoni , alcune sembrano lasciare a metà ma dire che è un disco da 20 o 30 è una minchiata colossale.

      • Mark ti do ragione sul discorso voto, anche secondo me non è un album da 20 o 30… però sinceramente non andrei oltre il 6 politico… sentire gli Europe che sembrano una cover band (e neanche di se stessi 😀 ) è proprio bruttino…

        • Ma si Denis lo ripeto non è uscito molto bene è alquanto SPIAZZANTE ma tutto dipende da cosa uno si aspetta da una band, pensa che io dopo la tournée che omaggiava the final countdown credevo in un ritorno o un avvicinamento a certi suoni ed invece mi hanno fregato ancora eh eh ma 4/5 cartucce sto disco le spara.

      • Infatti gli ultimi dischi che ho preso sono Heat e Europe…tra poco provvedo con i The Nights che sono strepitosi e con i Bigfoot…

    • Io non ho capito per cosa vi state fomentando tutti e tre… 🙂
      Personalmente non mi sono mai sognato di dire che bisogna essere Manowar finché non ti casca in terra la dentiera… Anzi…
      Semmai ho sostenuto sempre l’esatto contrario.
      Il fatto è che voi ne fate una questione di genere.
      L’ho detto e ripetuto fino alla noia:non è una questione di genere, per quello che mi riguarda.
      È semplicemente una questione di COME si propone un dato genere.
      E per me gli Europe riescono malissimo in quello che fanno.

      Questione “citazioni”, “plagi” o “scopiazzature” che dir si voglia…
      Ragazzi, non nascondiamoci dietro a un dito: credo che ognuno di noi abbia accumulato ascolti dei grandi classici, tali da poterli ricordare nello spazio di un nano secondo… E fino a che punto vogliamo parlare di semplice “citazione” quando, ad esempio, un intero pezzo si regge sulla struttura di Kashmir?

      Non lo so: ditemelo voi…
      Io vi dico solo che se alla chitarra acustica sento un ritmo come quello di Kashmir lo riconosco subito…

      Magari gli Europe non se ne accorgono…
      Non lo so. Ditemelo voi.

    • sapete che da quando collaboro con MR.it i miei interventi nei commenti sono più rari dell’unicorno bianco..ma in questo caso intervengo..
      Premessa: gli Europe hanno segnato la storia del Melodic Rock tra fine 80 e primi 90 e tutti riconosciamo che quei pezzi erano perfetta sintesi di melodia, immediatezza, look..MA..si trattava comunque di canzonette, ascoltate oggi (per quanto le abbia amate allora) mi fanno sorridere..
      ..detto questo..
      ‘Walk The Earth’ è sintesi di maturità, capacità e gusto compositivi, mix di generi..ed è il più completo che abbiano mai scritto..ha una matrice Prog, ma è anche tanto Hard Rock..ci trovi THIN LIZZY, JETHRO TULL, PINK FLOYD, RAINBOW, DEEP PURPLE, LED ZEPPELIN, NEW ENGLAND, RICK WAKEMAN, Stoner Rock..tutto a piccole dosi e sapientemente amalgamato..
      ..spero che i detrattori di questa ora si possano ricredere tra qualche settimana, mese o tra qualche anno, diversamente (a mio giudizio) si perderebbero un Gran Disco..

      • Concordo Marco e poi Kashmir l hanno copiata tutti ma proprio tutti.
        Per me le cover band sono tutte quelle che si rifanno agli 80 dove l’unica differenza sta nella produzione dei suoni e finisce li , per il resto struttura e composizione non si è mossa di un sito.
        Non è per forza una cosa negativa , ascolto più che volentieri tali gruppi ma ammiro chi tenta di svincolarsi dai soliti cliché.
        Poi quando si è schiavi di un paio di hit mondiali la cosa si fa seria non ne esci più chiedetelo ai mr.big o agli extreme.
        Onore agli Europe.

      • Per la verità non penserò mai che una canzone solo perchè più allegra e solare debba essere una canzonetta…le canzoni anni 80 degli Europe erano splendide, punto. Io comunque li amo anche oggi e ad ogni ascolto questo album mi entra sempre di più…

        • la sezione del tuo post che mi rende felice è:
          ‘e ad ogni ascolto questo album mi entra sempre di più..’
          se scrivi questo, per me, è Missione Compiuta :))
          ..spero che altri possano seguirti..

    • Caro Mark…non capisco perché “generalizzi” il pensiero di ognuno di noi che scrive come se ci fosse una linea editoriale da seguire. Il commento di Marco Ardemagni, diametralmente opposto alla mia analisi in sede di recensione, è la testimonianza che non è come credi.
      Ovviamente non mi trovo assolutamente d’accordo con Marco quando scrive che gli Europe di una volta scrivevano “canzonette” ma credo di comprendere lo spirito di una simile affermazione. Non credo inoltre che la sfilza di riferimenti alle band storiche citate sia sinonimo di qualità delle composizioni. Mi pare piuttosto che il tutto si riduca ad uno scontato esercizio stilistico e gli Europe hanno stile, classe e tecnica da vendere. Ecco perché non mi accontento. Voglio ascoltare delle belle canzoni che sono merce rara in questo disco.

      • Dissento categoricamente anche io dal commento di Ardemagni.

        I pezzi del passato, soprattutto quelli afferenti alla fase Marcelliana, rappresentano fulgidi esempi di tecnica nonchè di rara ispirazione a livello lirico e compositivo. Onestamente non vedo come quest’accozzaglia di scopiazzature, in cui lo sforzo creativo è davvero minimo, possa essere anche solo paragonata ai capolavori del passato.

        Non vedo alcuna maturità nel ricalcare pedissequamente le orme tracciate dai Maestri di un epoca irripetibile per contesti storici e relativi interpreti.

    • Ciao Marco, scusa ma non sono d’accordo con te, innanzitutto perché quelle che ch tu chiami “canzonette che ascoltate oggi fanno sorridere”, io le chiamo capolavori senza tempo, Pagine indimenticabili di grande rock che ancora oggi ancora mi emoziono, mi commuovo e mi procurano brividi e non mi fanno sorridere per nulla.
      Non sono d’accordo con te neanche sulla maturità artistica di questo disco. Io avverto molta più maturità e classe in brani come “tomorrows” o “seven doors hote” ed in tanti altri che hanno composto nel periodo d’oro. Brani che resteranno nella stria mentre questo credo che verrà dimenticato più o meno dopodomani.
      E faccio fatica a credere che gli Europe siano più ispirati e realizzati oggi di allora per che oggi fanno quello che hanno sempre voluto fare. Faccio fatica a pensare che mentre componevano capolavori come out of this world o the Final countdown dentro di loro pensassero “per il momento facciamo questi ma speriamo un giorno di fare War of king” e “walk the earth”
      Sarebbe come pensare che Michelangelo mentre dipingeva la cappella sistina pensasse “faccio sta roba ma il mio sogno è scarabocchiare i muri in stazione”.
      Faccio fatica anche a pensare che abbiano conquistato nuovi fans con questi dischi. considerando il fatto che un tempo riempivano i palazzetti dello sport oggi non riempiono neanche le discoteche. Comunque io sono contento che qualcuno apprezzi questi nuovi Europe, probabllmente ha anche ragione Mark quando dice che questo disco ha bisogno di ascolti e di tempo per essere apprezzato.
      Ma io per quanto gli ascolti e provo a trovare qualcosa di interessante e provi a farmeli piacere questo disco ed i precedenti non ci riesco proprio, e continuo a credere che da prisoners ad oggi tutto quello che hanno fatto, a parte un paio di canzoni (days of rock ‘n’ roll e new love in town) è totalmente trascurabile.

    • Non mi trovo del tutto daccordo con Nico….a mio parere dalla ripartenza del 2004 hanno composto anche brani notevoli e non solo su war of kings che a parte la title track a me non ha convinto per niente…molto migliore bag of bones come bellezza globale dei brani….ma anche start from the dark aveva brani molto belli….e last look at eden???…per me il migliore della nuova era…detto questo walk the earth e’ purtroppo forte solo in alcuni pezzi….i primi due e poco altro…con gli ascolti puo’ essere che migliori ma non sono certamente songs easy listening!!!!

    • per tutti quelli che apprezzano gli europe di adesso… beh ve li meritate!ahahah

    • finalmente un disco con un po’ di (amorevole) zuffa..benvenga.. :))

      cerco di riassumere e rispondere ai vostri spunti..

      1) CANZONETTE..il termine ha creato scompiglio..e me lo aspettavo.. 😉
      ho scritto anche che sono canzoni che ho amato..ma ora le ‘ascolto’ soltanto..sono geniali ed immediate..basti dire che ai tempi, un mio compagno di Università, che ascoltava Slayer e Flotsam&Jetsam (grandiosi entrambi!), mi chiese in prestito il vinile di The Final Countdown, fate conto voi se non avevano colpito nel segno..il ‘sorriso’ mi deriva dal fatto che ascoltare oggi Ninja o Cherokee non è (almeno per il sottoscritto) come ascoltare Easy Livin’/Uriah Heep o (domani) Madness Of Love/Pride Of Lions..la gratificazione d’ascolto, la pienezza strutturale dell’intero pezzo, le emozioni hanno tutto un altro peso..

      2) COMPORRE E PENSARE AL DOMANI..personalmente non faccio fatica a pensare che mentre componevano Out Of This World e The Final Countdown volessero altro..ne sono pienamente convinto..che volessero fare altro..e che l’immagine dei bellimbusti gli facesse comodo finanziariamente ma non riflettesse per nulla quello che volevano essere..diversamente non avremmo avuto la sterzata dell’ultimo decennio..

      3) MICHELANGELO..i Grandi Artisti lavoravano su commissione..cosa avessero realmente voglia di fare lo sapevano solo loro..scarabocchiare i muri in stazione sarebbe stato difficile, ma disegnare i teli di copertura dei banchi al mercato magari.. :))

      4) FANS/PALAZZETTI..non gli frega più niente di riempire le arene..la pensione se la garantiscono con i diritti sui lavori passati..ora sono nelle condizioni di esprimersi liberamente, non devono più rendere conto a nessuno..

      5) ORME TRACCIATE…siamo inflazionati da bands che ricalcano il passato e i Maestri..ma se lo fanno dannatamente bene aggiungendo freschezza, suoni aggiornati e nuove soluzioni armoniche sono i benvenuti..Inglorious, Dirty Thrills, Bigfoot, The Night Flight Orchestra sono lì a testimoniarcelo..

      PS meno male che non volevo più intervenire :)))

    • Ho dato il like a Lorenzo, mi pare ingeneroso definire canzonette quelle che componevano quel capolavoro di hard rock melodico chiamato “the final countdown”.
      Se fossero usciti all’epoca con “Walk the earth o war of kings” credo che ben pochi li avrebbero presi in considerazione.
      Pur essendo dischi niente male, hanno title track (che poi sono anche il primo singolo de rispettivi album) mooolto derivative.
      Ai tempi del grande successo li trovavo piu’ originali e con piu’ personalita’.

    • Ho capito il discorso di Marco… che forse si è espresso inizialmente in maniera un pò ambigua.
      Dopo aver ascoltato Purple Rain e Stairway To Heaven o Child in Time, anche a me Talk To Me sembra una canzonetta…ma senza voler fare inutili (ed improbabili) raffronti, sarebbe bene valutare il pezzo per quello che è e che vale.

      Già i piccoli assoli di chitarra sparsi qui e lì in Little Bit of Lovin’ fanno letteralmente spavento…e danno l’idea del lavoro meticoloso e dello sforzo creativo che c’è stato dietro quell’album.
      Onestamente faccio fatica a credere che gli Europe abbiano compiuto chissà quale grande sforzo creativo nel dare alla luce un album del genere.
      Nè tantomeno questi pezzi mi portano a pensare di star ascoltando chissà quali grandi canzoni “impegnative” e sonoramente più appaganti di quelle proposte per il passato dagli Europe…

      Poi se per Marco è così, il mondo è bello perchè è vario. 🙂
      Quindi rispetto per i gusti di tutti. 🙂

    • Mi piace moltissimo la frase “…non esistono canzonette, esistono intenti, messaggi, periodi, ogni canzone ha un suo scopo…”, la condivido al 100%. Proprio per questo motivo amo i gruppi ed i cantanti che fanno ciò che amano senza porsi troppi problemi di genere…e proprio per questo non considero certe canzoni canzonette…e se la musica emoziona l’ascoltatore vuol dire che ha raggiunto il suo scopo.

    • Premetto che non amo chi fa il verso alle band che adoro, più precisamente, accetto chi riesce a sfoderare doti compositive di un certo interesse o rilievo.
      Non amo le scopiazzature e, guardando a questo ultimo album degli Europe, ci leggo il voler riproporre un simil rock Zeppeliniano senza un senso compiuto, di conseguenza, senza aggiungere una virgola al rock che conosciamo già molto bene e senza aggiungere nulla di interessante alla loro stessa proposta.
      Per questo mi chiedo perché mai cercare di trovare un solo “fattore X” negli Europe attuali che trovo urticanti e monocorde, specialmente il cantato di Joey che a me, personalmente, non trasmette proprio nulla.

      Perché dico questo, perché se mi devo far piacere la copia della copia della copia sbiadita di ciò che di grande in ambito rock è stato fatto, da una band che oramai si è intestardita nel voler proporre questo tipo di sonorità non avendone più i numeri e perdendo per strada i pezzi, preferisco guardare a qualcosa di più giovane che mi possa dare la speranza in un futuro prossimo e che ha dalla sua la giovane età, la freschezza compositiva – un po’ immatura vero, ma ora come ora ci sta – e, in particolar modo, la voce del frontman che chiamarlo così, per il momento, mi suona anche un po’ esagerato, è giovanissimo.
      Parlo dei Greta Van Fleet.
      Li avete ascoltati?
      EP: quattro brani molto belli, nulla di originale, ma il tutto presentato, suonato e cantato con un certo impatto e con bravura, soprattutto tecnica.
      Sono giovanissimi e potrebbero dare davvero molto ‘crescendo’ ancora.
      Li trovo dotati musicalmente e artisticamente, pieni di energia e di voglia di fare, determinati senza sconfinare nella presunzione, hanno voglia di piacere al pubblico e la loro carica arriva, arriva vitale ed esplosiva.
      Peraltro ho visto dei live e il singer, in pratica, quasi neanche apre bocca e senti la voce arrivare come un tuono, finalmente niente elettrocardiogramma piatto alla Tempest.

      Non so come procederanno, però le premesse per della musica fatta bene ci sono tutte e attualmente è una faccenda seriamente rara.
      Le analisi approfondite sulla release degli svedesi le avete già fatte in lungo ed in largo voi… io mi limito a volgere lo sguardo altrove.

      • I Greta!!! Li ho ascoltati l’ep mi piace, se son rose fioriranno! Mi ha colpito il singer che si esibisce in sandali, dimostrazione che non è necessario indossare giubbini di pelle o stivali a punta…lo spirito rock bisogna averlo dentro, come dimostrano anche i Vintage Trouble. Per quanto riguarda gli Europe non mi esprimo perche sono una band che non mi piaceva nel 1986 nè tantomeno ora,pur stimandoli come musicisti. Dico soltanto che l’admin. che ha usato il termine “canzonette” a mio parere non lo ha fatto in termini denigratori.

    • Ardemagni…i gusti son gusti…..a me ad esempio out of this world… final….o wings of tomorrow ancor oggi piacciono molto di piu’ che deep purple o led zeppelin….per quale motivo sarebbero classificate canzonette?….perche’ sono piu’ semplici?…o piu’ commerciali???….o perche’ piacevano a diversi tipi di gente?…erano grandi canzoni strutturate in modo diverso…piu’ vicine al sound americano che a quello inglese…tutto qua!

    • Personalmente l’album non mi è dispiaciuto.
      Questo a riprova del fatto che i gusti personali possono variare immensamente da persona a persona, senza fare sciocche e inutili distinzioni tra chi ne capisce di più e chi di meno.

      Secondo me – e qui lancio una strizzatina d’occhi agli amministratori di questo sito – se si vogliono evitare in sede di recensione commenti al limite dell’educazione, io adotterei due criteri nuovi:
      1) recensore anonimo
      2) giudizio non in punti percentuali (da 0 a 100), ma secondo una scala di valori da 1 a 3 stellette, o addirittura ASSENTE.

      Qual è la ragion d’essere di una recensione in fin dei conti?
      Dare un orientamento all’ascoltatore o innescare un’inevitabile danza di concordanze e discordanze sulla (personale) opinione del recensore?

    • Luca G. replied 7 anni fa

      Dopo diversi ascolti devo dire che il mio voto è 8/10. Ci sono 4/5 brani di alto livello: Pictures, Wolves, Walk the Earth e Turn to Dust e gli altri si mantengono su una qualità alta. Certo non sono più gli Europe levigati e rotondi degli anni ’80 ma questi mi sembrano più spontanei e ruvidi al punto giusto.
      Non mi sembra neanche che siano un gruppo senza identità.
      Vedo che restano comunque un gruppo divisivo, personalmente mi piacevano sin dagli inizi poi, dopo Prisoner in Paradise, si erano smarriti, ora li ho ritrovati, in una veste diversa certo, ma che apprezzo più di recenti lavori di altre band.
      Ora vi farò arrabbiare ma per me l’ultimo dei Deep Purple (a parte alcuni intermezzi musicali) è inascoltabile, mancano le canzoni.
      Lunga vita a questi Europe.
      Ciao.

    • In linea con quanto scritto da Marco.

    • Parto sempre dal presupposto che io sono nato, musicalmente parlando, con “The Final Coutdown”e quindi un album come “Walk the Earth” non riesco a digerirlo facilmente. Salvo un paio di canzoni tra cui la title track; il resto è un po’ un altalena di emozioni (non positive).
      Nello scaffale della mia discografia gli Europe sono presenti con TFC nella categoria “pietre miliari” dell hard rock melodico. Non me ne vogliano gli Europe odierni che comunque andrò sempre a vedere.

    • Ciao 101 e grazie per i suggerimenti!..intanto ti rispondo io..
      1) recensore anonimo: temo che ormai lo stile di scrittura di ognuno di noi sia talmente ‘palese’ che, anche senza i nomi, ci riconoscereste comunque :))
      2) sulla scala dei valori sono d’accordo sulle stellette, penso sia più facile tanto per noi che recensiamo quanto per voi che leggete..l’affezione dei /100 del sottoscritto è puramente nostalgica (BURRN!)..apriremo un animato confronto al nostro interno :))
      3) l’assenza di voto (purtroppo o per fortuna) non è molto utile..l’aspettativa di tutti (dichiarata o meno) è comunque quella di vedere assegnato un voto finale..per certe uscite si potrebbe pensare di pubblicare una ‘doppia’ recensione, scritta da due di noi, in modo da avere (voi) maggiore profondità nel giudizio..

    • Sono contentissimo nell’essere incappato in questo sito. Pian piano mi leggo le recensioni dei miei dischi preferiti e scopro cose nuove. Questo lo ascolto a iosa dalla sua uscita. Recensione ben fatta anche se non concordo col voto. Ma chi se ne frega a me piace e l’ho acquistato amen.

  • Nico D'andrea ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 1 mese fa

    Black Country…il Territorio Nero approssimativamente circoscritto intorno alle West Midlands inglesi.
    Un’area geografica soffocata tra le coltri di fuliggine , prodotte dall’intesa attività siderurgica e m […]

    • L’ho gia fatto mio e pure in vinile (c’è un’ottima bonus track in questa versione), che dire , per me un grandissimo lavoro fatto da gente che c’ha du palle grosse COSI’!!!!!! E se qui da noi non se li fila nessuno come sostieni tu Nico , il motivo sta proprio nel fatto che il nostro paese le palle le ha perse da tempo …….semmai ne ha avute!!!!!!!!!!!!!!!!
      voto 95/100!!!!!!!!

    • Causa motivi di lavoro e impegni vari ho ascoltato l’album per intero solo una volta ma mi hanno sconvolto! Grande album …non si può chiedere di più!

    • Album a dir poco spettacolare, limited edition doppio vinile arancione già “in cascina” da un pò.
      Ho solo un “cruccio”…c’è una specie di plagio, o oserei dire un “clone” talmente sono uguali:
      L’ attacco di “The Crow” è veramente identico a quello di “Bulls on Parade” dei Rage Against The Machine…
      Ho letto molte recensioni, italiane e straniere, e nessuno ne parla…sul disco non ci sono citazioni nei credits…
      l’ho sentito solo io ?
      Comunque questa piccola cosa non scalfisce il mio giudizio. Allineato con Mark: 95/100

      • Sarà perché a me i ratm non sono mai piaciuti e quindi non ascoltandoli non posso trovare la similitudine che dici ma ora mi hai incuriosito.

        • Mark, neanche a me piacciono i RATM ma mio figlio suona la chitarra e quel brano l’ho ascoltato un bel po perché si allenava a replicare la particolare tecnica tipo scratch che è usata dopo il riff di cui stiamo parlando.
          E l’attacco di The Crow dei BCC è proprio una fotocopia: ascoltare per credere

      • In effetti l’attacco è praticamente identico. Grande invidia per l’utente Fulvio sia per la goduria che prova nell’ascoltare il vinile sia per la prole appassionata della sei corde.

  • Non posso che concordare con il commento estremamente lucido di Giorgio VII .
    Un primo ascolto mi aveva incuriosito. Il secondo non mi ha convinto. Il terzo mi ha annoiato a morte.
    La sensazione è che per provare a fare (forzatamente) qualcosa di nuovo alla ricerca di chissà quali consensi, sia sia fatta parecchia confusione. Il tutto per m…[Leggi tutto]

  • Gran bella sorpresa. Hard Blues non di maniera e non troppo “educato” come quello di Rival Sons e replicanti simili. La varietà dei suoni (sopratutto di chitarra) mai troppo puliti li rende più veri tirandoli fuori dal mucchio.

  • Nico D'andrea ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 3 mesi fa

    A due anni di distanza dalla sua prima apparizione sul pianeta terra,torna la navicella dei “Gatti spaziali” sapientemente capitanata dal comandante Greg Hart.
    Il poliedrico chitarrista, produttore…e pittore […]

    • Già ordinato…il singolo è per me semplicemente stupendo, sono convinto sia un gran disco!!! Il primo mi era piaciuto, ma gli mancava qualcosa a mio avviso…

    • Nico mi fido di teeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee 🙂

    • una parola….top<<<

    • Mi sono preso del tempo per poter comprendere appieno questo disco.
      Ebbene: è bellissimo!

      Non conoscevo questi Cats in Space, e dire che sono rimasto folgorato è dire poco.
      Buffo che scriva questo commento proprio nello stesso giorno in cui è stata pubblicata la nuova schifezza degli Europe. I Cats in Space riescono infatti in quello che gli Europe non sono mai riusciti: far rivivere le atmosfere 70s grazie ad uno stile del tutto personale e raffinatissimo.
      La tecnica di questi musicisti è infatti sopraffina, e non si perdono in plagi grossolani, ma personalizzano con grande maestria un suono che per certi versi ritengo oggi irripetibile.

      Voto meritato. Disco da acquistare ad occhi chiusi non solo se siete amanti dei 70s. Questo disco è una perla per chi ama la musica Rock.

      Nota di merito per Nico: è per me la vera Rockstar dei Recensori di MelodicRock.it.
      Sa rendere una recensione appassionante ed interessante come pochi altri.

      • Il solito lecca ciap eh eh eh a parte le battute disco davvero bello sotto tutti i punti di vista …..va al terzo posto dopo the nightfly orchestra e styx… e poi lo trovo molto personale. Ecco qui i soldi spesi hanno un valore.

    • aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhh…oramai caro Bontropi prendi insulti da tutti…aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhh

      Ps …ma poi al primo album dov’eri?!?!? Mi esalti gli Art Nation e mi perdi i CIS?!?!? Ma ci facci il piacere…caproneeeeeeeeeeeeeeee!!! 🙂

      • Lo sai che ho i miei tempi, cagacazzi! 🙂
        E comunque vai ad ascoltarti gli Art Nation che li hai ascoltati ad minchiam, invece di ascoltare in loop il nuovo disco degli Adrenaline Rush! 😀

        P.s.: ma il primo disco dei Cats è bello come questo?!? Oggi lo recupero subito!

        • questo lo sto ancora approfondendo ma il primo merita…vai tranzi….e cmq il sottoscritto prima di emettere giudizi ascolta un disco almeno 3-4 volte non come qualcuno a cui basta un ascoltatina veloce….tiè…bestiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa 🙂

    • Niente da fare grande disco ( arrivato oggi) ora scatta l’acquisto dell’altro.

      • Senza dubbio uno dei candidati numero 1 al titolo di 2017 best album.

        Fa davvero strano che sia passato quasi inosservato, differentemente da altre schifezze recensite di recente…

  • Effettivamente come qualità della registrazione meglio degli AOK (altro bel disco rovinato dal suono) …ma non ci voleva molto 🙁

  • Copertina veramente fighissima 🙂
    Per quando riguarda la produzione non è certamente scandalosa ma ho solo il dubbio che una Produzione (con la P maiuscola) ci sia stata, così come un mixaggio “finale”. Visto chi c’era dietro mi sembra il minimo che la qualità della registrazione (seppur a livello di demo) fosse buona.
    Provate però ad asc…[Leggi tutto]

  • Nico D'andrea ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 5 mesi fa

    Se avrete la bontà di arrivare alla fine di questa recensione capirete come il punteggio che ho dovuto ad assegnare a questo album, abbia poco a che vedere con l’effettiva qualità delle composizioni…ma andiamo p […]

    • Personalmente un album che non mi è affatto dispiaciuto dove si alternano brani più strettamente AOR con altri decisamente più rock, un disco che piacerà soprattutto agli amanti delle sonorità anglosassoni anche se il paragone con i Foreigner poco ce lo vedo.
      Mio brano preferito l iniziale MIND OVER MATTER…con quel giro di chitarra…grande!!!!

      PS ma sai caro Nico che per me la produzione non è poi cosi scandalosa…. 😉

      • La produzione non è scandalosa però purtroppo secondo me si sente che sono “demo” ricarrozzati e queste operazioni mi sanno sempre di “arrivo fuori tempo massimo”… poi son sempre pareri personali e l’album comunque si ascolta e risulta assolutamente gradevole.

        • potrebbe essere anche un operazione da fuori tempo massimo caro Denis ma per me ben vengano se il materiale proposto risulta valido…chissà quante chicche nascoste dei bei tempi che furono ci sono in giro e al sottoscritto piacerebbe dibbrutto riscoprirle…

          • he he he… comunque parlavo a livello molto personale sul fatto di sentire queste operazioni un po’ fuori tempo massimo… alla fine album e pezzi sono validi, però non so, pensare che questi pezzi avrebbero dovuto vedere la luce tanti anni fa e solo ora escono sull’onda della moltitudine di uscite odierne mi lascia quel senso di “fuoriposto”… ripeto, tutte cose molto soggettive e su cui potremo discutere ore e ore… 😀

    • Disco che ho già avuto modo di assimilare…….mi è piaciuto molto , e ci sono tante belle canzoni ,i suoni sono buoni e per una volta che non vengono iperpompati li critichiamo pure ……… son più scandalosi i suoni dell’ultimo Jorn tanto per fare un esempio recentissimo……………bellissima la copertina in stile Alan Parson.

    • Copertina veramente fighissima 🙂
      Per quando riguarda la produzione non è certamente scandalosa ma ho solo il dubbio che una Produzione (con la P maiuscola) ci sia stata, così come un mixaggio “finale”. Visto chi c’era dietro mi sembra il minimo che la qualità della registrazione (seppur a livello di demo) fosse buona.
      Provate però ad ascoltare il cd con un impianto Hi-FI. Non c’è dinamica, è tutto piuttosto piatto. La cosa si percepisce anche ascoltando l’album da Spotify su una cassa portatile di buona qualità anche se la cosa rimane accettabile. Che però si dica che i suoni sono buoni…e beh…
      Poi purtroppo si sa che per i suoni io sono una vera pigna in c..o ma che ci posso fà 🙂

    • Solo a me ricordano più i Giant che i Foreigner (almeno su alcuni brani) ?
      Riguardo i suoni: è vero che non sono il massimo ma sono dignitosi se confrontati ad es. con “Angels Or Kings” altro oggetto retrò affetto dalla stessa malattia (soprattutto sul primo lavoro)

    • Effettivamente come qualità della registrazione meglio degli AOK (altro bel disco rovinato dal suono) …ma non ci voleva molto 🙁

    • Non ho ancora ascoltato il disco (…mentre scrivo, la titletrack fa da sottofndo…), ma lasciatemi dire che Nico è diventato un recensore di livello pazzesco.
      Non la prendano male gli altri ragazzi, ma per me leggere una recensione di Nico è puro piacere.
      Ti descrive il disco in un modo incredibile, ed ha sintassi e tonalità da fuoriclasse.

      Veramente tanti complimenti, Nico.
      Te li meriti tutti.

      • Sempre il solito lecchino…ma di lavoro cosa fai caro Bontropi…la spugnetta umana per francobolli modello Fantozzi?!?!? aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂

        Io invece dico che al FFestival quel caprone di Denis poteva arruolare per il sito i grandissimi Beppe Riva , Tiziano Bergonzi e Paolo Cossali….ecchecazz!!!!!!!
        Ed invece dobbiamo accontentarci di Nico, Iacopo, Denis….e vabbuò…d’altronde c’è crisi….aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂 🙂

        Ragazzi siete dei GRANDIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  • Nico D'andrea ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 6 mesi fa

    Ah..se avessi una sfera di cristallo per vedere il futuro…per apprendere in anticipo il mutare degli event…o magari per comprendere fin d’ora cosa riserverà la sorte a questi promettenti […]

    • IL DISCO sarà mio a prescindere…….poi giudicherò…….

    • Purtroppo mi vedo costretto a concordare col sempre grande Nico.

      E’ vero: questo disco poteva e doveva essere altro.
      Sia chiaro fin da ora: non stiamo parlando di una schifezza, nè di un album da sufficienza risicata.
      Questo è un bel disco, con 4 pezzi eccellenti, un altro paio di ottima fattura e…tanti riempitivi.
      Purtroppo i nostri grandi Inglorius hanno in un certo senso “barato” quando ci hanno dato in pasto il super singolone “I Don’t need your loving”.
      Hanno barato perchè il primo singolo è un pezzo enorme, e con buona probabilità è anche il miglior episodio di questo nuovo album.

      Il resto del disco non riesce a mantenersi sugli stessi livelli di esplosività…e non nego che a tratti ho provato anche un certo senso di noia.
      E’ un peccato, perchè la band è fenomenale, la tecnica c’è, le idee anche…ma semplicemente alcuni pezzi sembrano essere tirati via, perfino “buttati lì” per fare numero.
      Un plauso particolare all’immenso Nathan, che ha una voce INCREDIBILE…e che però, non me ne voglia Nico, io accosterei più a quella di Jimmy Barnes che non invece a quella di David Coverdale.

      Ripeto: Loving, Taking The Blame, Read All About it, No Good For You, High Class Woman sono grandi pezzi…ma il resto è davvero trascurabile.
      Capitolo Kevin Sherley: non l’ho mai particolarmente apprezzato, ed il discorso su di lui sarebbe lungo, ma anche stavolta la sua produzione non mi ha entusiasmato. Le chitarre sembrano appiattite, ed il tutto è proteso ad evidenziare, secondo me esageratamente, la voce di Nathan…
      Non ho gradito questa impostazione. Il disco sembra a volte perdere molto in esplosività generale.

      Mi aspettavo un disco bomba. Ma così non è stato.

      75/100

      • Merda secca!!!!! Devo ascoltarlo quanto prima bah!
        Ps prova a sentire cosa combina Nathan nell’ultimo live di uli jon Roth…..!!!!!

    • Se la base del commento fosse la voce di Nathan, ok, “Chapeau!”
      Passando oltre e soffermandomi sul contenuto di “II” devo dire che pure io mi attendevo qualcosa di diverso, qualcosa di “sublime”.
      Suonano (dannatamente) bene, ci sono alcuni ottimi pezzi, le mie preferite sono “Don’t Need Your Loving” e “Tell Me Why”, ma ci sono anche pezzi che …… mi lasciano poco o meglio che sanno da “compitino”.
      Per carità, forse non saranno nelle mie corde, ma pure io, mi assesto ad uno voto attorno ai 75/100 .
      PS gran bella Copertina!

    • Aprire con un pezzo come I Don’t Need Your Loving è da suicidio, perché mantenere un livello del genere per altri 11 pezzi è palesemente impossibile. Mi accodo alla recensione ed ai commenti.

    • Per me sono 40 minuti di goduria alla Rainbow purple……e tanto mi basta certo Manca l’effetto botta a sorpresa dell’esordio e qui in alcuni brani ci hanno messo tanto mestiere ( e che mestiere!!!!) , cmq sono già al terzo ascolto di fila ed i 41′ aiutano in questo……voto 85
      Ps è vero che Nathan ricorda a tratti il grande Jimmy Barnes.

  • A questo punto devo andarmelo a riascoltare. I primi 3 pezzi non mi piacciono per niente ed ho fatto fatica ad arrivare in fondo al disco,anzi non ci sono arrivato proprio 🙁
    (Lesperance a parte che sulle chitarre ritmiche è unico e ben riconoscibile 🙂 )

  • Bel disco, line up da paura e produzione eccellente. Mi piacciono sopratutto le parti di chitarra, spesso ricercate e comunque mai banali (dei due chitarristi fino ad oggi a me sconosciuti 🙁 ) . Sarei anch’io per un voto meno generosi. Quindi 78/100.

  • Qui il commento di Bontropi andato perso 🙂 :

    “Concordo con Nico sul fatto che Diamond in the Firepit sia senza dubbio il miglior album dei Firetribe: potente, fiero, ispiratissimo e zoccoleggiante all’inverosimile.
    E poi c’è quel pezzone stratosferico che mi fece commuovere per quasi un mese intero, e che risponde al nome di For Better or…[Leggi tutto]

  • Nico D'andrea ha cambiato la foto del profilo 7 anni, 7 mesi fa

  • Le traccie citate da Gimmy sono proprio le 3 che preferisco evitare durante l’ascolto.
    Pezzi un po’ pacchiani ed a volte fuori tema che tolgono decisamente fluidità allo scorrimento del disco. Ecco allora che il minutaggio supera di poco la mezz’ora 🙁
    Questo a mio avviso è il vero limite.
    Noto poi con stupore che Diamond In The Firepit viene r…[Leggi tutto]

  • Nico D'andrea ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 7 mesi fa

    Cosa hanno in comune il sole ed il calore di un’immaginaria spiaggia californiana con la Finlandia ?
    Apparentemente nulla…come nulla hanno i comune i Brother Firetribe (finlandesi appunto) con Melodic Metal […]

    • Sostanzialmente concordo con la recensione…anche se io darei 86, sicuramente le peggiori sono Indelible heroes, Phantasmagoria e Give me tonight, ma ascoltandole non sono di certo brutte, anzi hanno comunque un loro fascino e rendono l’album più variegato. Assolutamente superiori e di classe gli arrangiamenti e voce sempre sopra le righe. Le migliori Last forever, Big city dream e Shock. Tutti i loro album sono sopra la media, se dovessi metterli in ordine metterei promo Heart full of fire, secondo questo a pari merito con il primo ed ultimo Diamond in the firepit (ma veramente per poco…). Unica critica avrei visto bene una ballad vera e propria, anche se per la verità non ne hanno mai fatte, ma sarei curioso di sentirne una.

    • lavoro sufficiente, ma devo dire che i brother firetribe mi sembrano in netta flessione, i fasti di wildest dreams (che a mio parere sta nella mia melodic rock top ten degli ultimi dieci anni) sono lontani, già diamond era meglio di questo sunbound!loro sono sempre loro, ma vena è calata, purtroppo!

    • Per il sottoscritto un gran bel lavoro con una sola song debole (Indelible Heroes) e tanta carne (succulenta) al fuoco; e la mia stima per i BF sale sempre di più perchè riescono a trasmettere tanta “positività” e le canzoni risultano solari al contrario di molti gruppi “tristi” che producono suoni sempre più cupi (anche nel nostro genere).
      Eppoi a me anche l’ultima PHANTASMAGORIA piace dibbrutto….alla facciazza di Nico e Gimmy 🙂

    • Son tornati i modern talking……ah ah disco ascoltato 3 volte tanto e’ bastato per cestinato, lontanissimo dell’esordio o dal secondo, qui c’e solo tanto ruffianaggine da mestieranti e nulla più 70!

    • Per me l’unica nota che si può fare a questo album è di orientarsi un po’ troppo verso il pop in alcuni frangenti… per il resto qualche pezzo sotto tono ma tutto l’album si lascia ascoltare che è un piacere… concordo con il voto! 😉

    • Le traccie citate da Gimmy sono proprio le 3 che preferisco evitare durante l’ascolto.
      Pezzi un po’ pacchiani ed a volte fuori tema che tolgono decisamente fluidità allo scorrimento del disco. Ecco allora che il minutaggio supera di poco la mezz’ora 🙁
      Questo a mio avviso è il vero limite.
      Noto poi con stupore che Diamond In The Firepit viene relegato da molti in coda alla loro produzione, quando per me è il loro miglior album. Superiore addirittura ad un discone come HFOF 🙂

      • Ma il mio commento è sparito?!?!

        • ma sai che mi pareva strano che ancora non ci avessi sfrantocato o’ cazz con un tuo commento sui BF!?!?! AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH 🙂 :-))

          • Ma infatti avevo scritto un bel papello in risposta al commento di Nico….
            Mannaggia alla pupazza… magari se Nico lo ha nella mail, lo può copiare ed incollare.

            Vacca animale, devo aver premuto qualcosa inavvertitamente!
            No, non credo che il povero Megadirettore c’entri qualcosa stavolta! Ahahahah 🙂

            • ma allora tutto si spiega….dalle nuove direttive del megadirettoregranlupmann i commenti non possono superare le 6 righe….ecco spiegato perchè il tuo “papello” è stato cestinato…riprova magari sarai più fortunato…aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhh

        • cmq Denis hai fatto bene a cancellare il commento del Bontropi….AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH 🙂

    • Io lo trovo il “solito” grande album dei Brother Firetribe. La loro capacità di mantenere un trademark sempre identificabile al primo ascolto, coniugata alla capacità di non ripetersi mai veramente, è la marcia in più che gli riconosco rispetto a tanti altri gruppi contemporanei altrettanto validi. Poco tempo fa ho incensato l’ultimo Eclipse, ad esempio, e non rinnego nulla di quanto scritto in quell’occasione. Credo però che questi ultimi, ad esempio, giochino più sul sicuro, con la formula consolidata che porta sempre al ritornello d’effetto (abilità che va indubbiamente riconosciuta, ci mancherebbe). i Firetribe, però, giocano a volte meno sul sicuro, anche indugiando in brani che escono un po’ dal facile ascolto, ma danno maggior varietà al suono dell’intero album, anche a costo di qualche pausa in più. Oltretutto, li trovo grandiosi negli arrangiamenti, soprattutto in pezzi non immediatissimi come il pluricitato, in recensione e commenti, “Phantasmagoria”.

    • il mio voto è 74.
      C’è da riconoscere un lavoro in fase di arrangiamenti e produzione ABNORME, più ascolti un pezzo più ti rendi conto di nuovo dettagli.
      SHOCK mi piace tantissimo. come a taste of champion
      e pur mantenendo il loro trademark, non si ripetono mai.
      però sento qlc pezzo sottotono e pur riascoltandolo non mi lascia nulla dentro.
      cmq buon lavoro senza se senza ma 🙂

      • Sottoscrivo quanto scritto da Yuri tranne il voto: per me è 84/100.
        Aggiungo “Last Forever” tra le canzoni preferite “

    • Qui il commento di Bontropi andato perso 🙂 :

      “Concordo con Nico sul fatto che Diamond in the Firepit sia senza dubbio il miglior album dei Firetribe: potente, fiero, ispiratissimo e zoccoleggiante all’inverosimile.
      E poi c’è quel pezzone stratosferico che mi fece commuovere per quasi un mese intero, e che risponde al nome di For Better or For Worse.

      Non lo so, la recensione di Nico è come sempre da incorniciare, ma non mi trovo molto d’accordo sull’idea che si vuol dare di questo disco al lettore.
      A mio parere non è album “perfettamente” riuscito, e la cosa non vuole essere in nessun modo un’accusa rivolta verso i Firetribe, dato l’elevatissimo standard qualitativo al quale ci hanno abituato nel corso di tutti questi anni. Una flessione può anche starci.
      Il problema è che, non so perchè. questa “flessione” mi preoccupa non poco.
      Per la prima volta non ho trovato una canzone “da consumare” all’interno di un loro album.

      Per carità, il disco si ascolta molto piacevolmente, ma non c’è nulla da fare: non è quella bomba atomica che mi sarei aspettato.
      Il pezzo più bello è Taste of the champion…poi il resto scivola via senza mordere, lasciando insoddisfatta nell’ascoltatore quella tipica voglia di “buttarsi via” durante l’ascolto di un loro platter.
      Ho trovato anche pezzi brutti: Phantasmagoria è secondo me noiosa e forzata.
      E per la prima volta non sono riusiciti neanche a fare esplodere la cover di rito: stavolta è toccato a Restless Heart, capolavoro di John Parr (…non sarebbe stato meglio proporre St. Elmo’s Fire?!), ma purtroppo i Nostri non sono riusciti a ricreare la magica atmosfera della versione originale.

      Per me un 75/100, che in riferimento ai Firetribe esprime una mia grande delusione.
      Mi aspettavo un capolavoro, lo ammetto. Invece è “solo” un buon disco. “

      • Grandissimo Nico!!!!

        Mimmo, crepa!!! Ahahahah 🙂

        P.s.: …tanto per due giorni ci sono solo io sul sito…in questo momento starete facendo quasi tutti le valigie per i FRF….
        Che depressione! 🙁

        • Nico sta pappardella firmata Bontropi ce la potevi proprio risparmiare…domani al FF ti faccio nu mazzo tanto!!!!! 🙂

          Bontropi se ti vuoi aggregare sei sempre il benvenuto…sia al FF sia nella stanza del Denis…aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

    • Essential. ..per me. ..l’unica nota stonata. …il classico. ..di john parr.
      ..se la potevamo risparmiare. ..troppo piatta. ..e senza anima. …!!!

      T

    • non so proprio come classificare questo album…ha ragione Nico quando dice che nikulainen ha fatto un lavoro incredibile di tastiere e produzione che pero’ a mio avviso sorregge brani molte volte senza quella spinta decisiva… mancano per lo piu’ di ispirazione….peccato…non e ‘ pero’un brutto album …l’inizio e soprattutto taste of the champion valgono molto!!!..ma anche la non citata strangled e’ un gran pezzo!!!…il mio album preferito comunque rimane sempre break out o false metal che lo si voglia chiamare….

    • miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…ma il 2 novembre i BF sono al Legend e nessuno mi dice niente?!?!?

      vengoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo (in tutti i sensi)…aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

    • mimmooooo…il 2 novembre???….ma non dovrebbero suonare all’HEAT festival???…forse allora suonano il giorno dopo….certo che io quasi quasi vado a vederli al festival in germania…ci sono bands della madona….FM…DARE…Tyketto…brother…hardline…art nation…jim jidhed…da vinci…dante fox…dan reed network…martina edoff…crystal ball…lioncage piu’ i sempre verdi Tuff/shameless due in uno…ahahah!!!!!

  • Al mixer Erik Martensson ha pochi rivali e questo incide non poco sulla valutazione di dischi come questo. Armageddonized è stato un disco travolgente ma che già portava in se il monito di un prossimo necessario cambiamento stilistico.
    Monumentum non cambia invece nulla nel percorso della band. Per molti sembra essere un bene, per me no. S…[Leggi tutto]

  • Nico D'andrea ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 8 mesi fa

    Nella battaglia delle Labels che scuote la galassia AOR sembra esserci un solo ed unico vincitore.
    I pianeti stanno per esplodere, fagocitati dalle valanghe di pubblicazioni impossibili ormai da monitorare nel […]

    • Io trovo assolutamente spettacolari le recensioni di Nico: con quattro parole, e con frasi sempre succinte, riesce a descrivere perfettamente il contenuto di un album…e a farti fare una precisa idea del perchè un disco funzioni o meno.

      Concordo sull’ottimo lavoro svolto da AOR Heaven e da Pride And Joy.

    • Concordo con nico….non lasciano il segno !!!

    • Grazie molte Bontropi 🙂

  • Nico D'andrea ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 8 mesi fa

    Arriva senza grande preavviso questo nuovo album dei redivivi Bonfire.
    Fresca di un nuovo contratto con UDR Music (già “casa” di Top Acts come Europe,Saxon e Motörhead) la band di Hans Ziller scende quindi dal tr […]

    • Una delle poche volte che concordo in tutto e per tutto con il nostro Terminator… 😀 😀 😀

      Gran bell’album e la voce è più che azzeccata!!!

    • Visto che, all’origine, mi ero candidato per questa recensione, eccomi tra i primi a commentarla.
      Innanzitutto grazie mille Nico per aver preso la palla al balzo.
      Parto subito col mio personale voto che si assesta a circa 78/100.
      Condivido appieno due punti:
      In primis la scelta azzeccata del neo singer che, in un lento, ricalca quasi da carta carbone la voce di Claus. Sulle tonalità alte e di estensione invece copia/incolla il genere da cui proviene: heavy.
      Il secondo punto è infatti il netto indurimento del sound.
      Nel complesso ci sono dei buonissimi spunti (“Praying for a miracle” e “Lonely Nights” ) e alcuni evitabili (il remake di “Sweet Obessesion” e il passaggio di “imbarazzante” parlato della decima track).
      Sottolineo, ancora una volta, che i Bonfire per me sono quelli con Claus; questi potrebbero chiamarsi simpaticamente Serial-Ziller :- )).

    • devo dire anchio che i tempi di firewoks e point blank sono lontani, però il nuovo cantante ha una gran voce, e praying for a miracle è molto bella!

    • boh a me sembrano la copia della copia di tanti altri gruppi metal si ho detto metal, qui di melodic rock non c’è traccia ed i Bonfire son finiti anni fa.

      • caro Mark …al posto di ascoltarti sempre sta “robaccia” buttati sul nuovo Maxophone…

        • Italian Prog rules !! Aggiungerei anche il nuovo Barock Project, appena uscito. Meno “storici” dei Maxophone ma veramente notevoli.

  • Tutto L’ hype che si era generato prima dell’uscita del disco e questo muro di consensi mi impone un nuovo ascolto più approfondito. Il problema è che non ne ho una gran voglia. Condivido piuttosto il pensiero di Lorenzo e mi riascolto magari qualcosa di meno nuovo ma più innovativo 🙂

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