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Massimiliano MaxAor Carli

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 3 mesi fa

    Niente da fare, quando entrano in campo i fuoriclasse la partita prende immediatamente la giusta piega e segnare un gol, beh, è decisamente scontato. Ecco allora che i cult AOR rockers canadesi Boulevard, nati n […]

    • Senza paura di essere smentito… per me uno dei migliori album dal 2000 in avanti…

    • Seee e magari te li ricordi tutti…….mimmo dije qualcosa va?! Eh eh

      • aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…credibilità oramai sotto lo zero…aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh…Denis ma fatti na fleboooooooooooooooooooooo 🙂

      • Comunque si… me li ricordo tutti… quelli che vale la pena ricordare… 😀 Mimmo, stai buono che ho nuovamente immagini imbarazzanti di te… 🙂

    • Per il momento il mio album 2017 è One Desire… aspetto con ansia il 22 allora 😀
      Contentissimo del ritorno dei Boulevard…lead me on!

    • Ma quando esce sto disco?

    • disco dell anno…guaranted <<<<<

    • Finalmente un grande album, qui siamo a livelli superiori, e si sente. Vale i soldi spesi. E’ vero che è sempre questione di gusti, ma qui si cambia marcia.

    • Mi allineo alla recensione di Iacopo.
      Qui siamo di fronte ad Artisti veri. Musicisti di livello superiore.
      Inutile soffermarsi su questo o quel pezzo: ciò che riesce a strabiliare è la padronanza dei propri strumenti e la capacità di commistionare suoni con maestrìa indicibile.

      I can’t tell you why è perfino commovente.

      Questo è semplicemente l’AOR del 2017.

    • Sicuramente entra nella top 3 dell’anno .
      bellissimo, emozionante e credibile.
      sarei curioso di sapere quali tra queste sono state ripescate da vecchi demo e quali sono nuovi brani !
      non capisco inoltre l’esclusione di “good enough” che in una primissima tracklist era stata inclusa, gia proposta nel dvd “live from gastown”, bellissimo pezzo.

      85 voto pieno e meritato !

    • Mi dispiace uscire dal coro, ma per quanto mi riguarda c’è un abisso rispetto ai primi due (datati) album.
      Io li voterei complessivamente così:
      BOULEVARD – Boulevard (1988) —————> 85/100
      BOULEVARD – Into the Street (1990) ———> 90/100
      BOULEVARD – Luminescence (2017) ———> 65/100

      Unica canzone emozionante di questo ultimo cd: 07 I Can’t Tell You Why.
      Le melodie delle altre non le trovo purtroppo graffianti e coinvolgenti.

    • candidato a top AOR album e migliore copertina nel 2017!
      classe da vendere!
      il mio voto comunque un po’ sotto alla media: 80/100

    • concordo con 101 south ..ragazzi se dite che questo è un disco della madonna avete il cuore dominato dalla nostalgia, vi capisco e vi appoggio pure con simpatica, ma ragazzi, sto disco è scarico …ma scarico parecchio …restiamo lucidi per un attimo, ricordiamoci bene talk to me, lead me on di into the street o dream on dell’omonimo boulevard e capiremo che quelli erano altro, una gemma nel firmamento aor, questi invece sono signori che scimmiottano se stessi, ma dove nessun pezzo si avvicina minimamente a quei fasti …

    • molto carino ma nulla piu’….spostato nettamente in un gradiente piu’ pop oriented volutamente che prettamente aor anche se i suoni potrebbero essere fuorvianti…a me personalmente non piacque piu’ di tanto neanche il loro primo disco probabilmente il loro vero mastepiece rimane into the street…la classe in alcune composizioni rimane tangibile forse un po’ troppo ostentata/ricercarta,voglio dire alcune canzoni sono talmente di facile previsione nelle loro aperture che certi arrangiamenti sembrano anche fuori luogo ….album molto malinconico …..e autocelebrativo…lento ….il fatto piu’ rimarchevole del disco intero la differenza tangibile tra un brano e l’altro, ogni canzone ha un anima a se….dando al prodotto finale forse un tono piu’ serio di quello del suo contenuto effettivo….caratteristico dei pop album a mio avviso….dovessi dare un voto 7meno meno

    • Un gran bel ritorno questo LUMINESCENCE da parte dei grandissimi BLVD con una cinquina di pezzi iniziali da brividi (Life is a beautiful thing il mio pezzo preferito dell album) anche se la seconda parte del disco risulta meno brillante nonostante I Can t Tell e la sognante What are You propongono ancora grande musica.
      Da applausi la prestazione di un Forbes ancora in grandissima forma e di tutta la band in pieno stato di grazia.
      Bentornati BOULEVARD!

    • essential…totally….Bontropi

    • Classe, raffinatezza e capacità di mettere ogni suono al posto giusto ed al momento giusto. L ‘ album rispecchia queste “skills” dal primo all’ ultimo minuto. Sul piano dell’emozione, e qui andiamo sul soggettivo, mi hanno “preso” solo “I can’t tell you why”, “What Are You Waiting For” ed anche “Life Is a Beautiful Thing” che nessuno ha citato nei commenti come brano “top” ma a me è invece piaciuta. Insomma, non “uno dei migliori album dal 2000 in avanti” (senza voler smentire nessuno eh Denis, ci mancherebbe…) ma sicuramente nella mia top five dell’anno (per ora).

      • miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…ma allora ultimamente ce l hai con me….nel mio commento ho scritto “Life is a beautiful thing il mio pezzo preferito dell album”…ma allora mi stai proprio snobbando…aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh…ciao mitico!!!!! 🙂

        • miiii Mimmo, sembra proprio che ce l’abbia con te…ma non lo faccio apposta e forse non è una buona notizia perché oltre a sbagliare non me ne rendo neanche conto….Contento comunque che siamo allineati sul giudizio. Ciao grande!

    • Disco dell’intera era umana su sta terra…………….MADDAIIIII SU !!!!!!!!!!!!! Sono andato a risentirmi into the street poi ho ascoltato questo , a me sembrano due band completamente diverse , noto più differenze qui che nell’ultimo heat per esempio anche se erano gli anni 90……..cmq disco piacevolissimo su alcuni brani mi hanno ricordato gli Asia.

      • Ma non eri tu che odiavi i paragoni?!?!? Ci cazz c entra paragonare questi BLVD con quelli di 27 anni fa?!?!?

        Non mi fare incazzare Mark che ti inizio a trattare come il Bontropi…aaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂

    • La grandiosità di un gruppo come questo sta nel riuscire ad impiegare un giro trito e ritrito come quello del ritornello di Running Low senza fartelo pesare, ma anzi riuscendo ad infondere al tutto la magia delle grandi occasioni.
      Assolutamente promossi, d’accordo con il voto.

    • …e cmq questo è il classico disco che cresce ascolto dopo ascolto…arrangiato e suonato in maniera incredibile…e se la prima volta non l avevo menzionata faccio mea culpa ma What I’d Give ha un finale emozionante come poche uscite odierne…Iacopo anche tu con me…OOOOOOOhhhh OOOOOOhhhhhhhhhhhhh….

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 4 mesi fa

    Il 15 settembre 2017 segna la data di debutto di una nuova formazione melodic rock italiana, quella degli Airbound, che vale il ritorno sulle scene del cantante Tomás Borgogna, conosciuto per i suoi Borgogna […]

    • Un bell’album che riporta a noi la voce di Borgogna… e oltre a questo aggiunge un bel tassello alla scena italiana… ci sono secondo me ancora angoli da smussare ma lo stile e le potenzialità della band ci sono tutte… speranzoso per un roseo futuro per questa band! 😉

    • grandi<<<<<

    • Vedo che sto disco se lo sono filato in pochi. Errore direi.discreto lavoro con una partenza assai canonica con la 1 e 2 poi il pezzo forte con la 3 , pezzi 4 5 e 6 così così , 7 buona 8 bruttina , 9 ci siamo alla grande , chiude con la bonjoviana 10 un dischetto che si ascolta con piacere mai stucchevole.
      Voto 7

    • un paio di pezzi hanno una loro personalità e sono riusciti, però non mi prende del tutto sto disco.
      65 non di più

    • Proprio oggi e nel lettore in macchina…ad ogni ascolto cresce, proprio come il singolo, che inizialmente non mi aveva colpito ed ora mi è entrato in testa. Buono il sound, bella la voce e curati gli arrangiamenti…per me promossi assolutamente. Qualche passaggio ancora troppo canonico non inficia il mio voto che potrebbe essere un 78 (che nella mia scala di valori è un bel voto!!!!).

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 4 mesi fa

    Nove anni dopo l’ultimo album in studio Good 2B Alive (2008), gli Steelheart del leggendario cantante Miljenko Matijevic tornano sulle scene con un nuovo album, intitolato Through Worlds of Stardust ed edito dalla […]

    • Non è una questione di produzione Iacopo , il problema è la qualità delle canzoni se saranno buone ok sennò amen …..certo è che 86 …….preparati a difenderti ah ah ah ah ah

    • …di solito chi tiene il piede in due scarpe si mette in una posizione discutibile….per quanto ho sentito you got me twisted e’ veramente bilanciata e stupenda nelle melodie, ma tutto il platter doveva girare su questo andamento….suoni anche moderni ma ritornelli efficaci e ariosi…le altre due ascoltate pero’ onestamente sono orribili Iacopo!…mi riferisco a come inside e got me running….siccome tu dici che il cd e’ diviso in due parti posso comprarlo mezzo??? me lo dara’ la frontiers??? ….:)

    • Sarà che non mi aspettavo un granchè da questo ritorno ed invece… mi è piaciuto parecchio! I pezzi più lenti sono favolosi e tutto il resto è una Tamarrata pura… però fatta bene… 😀

    • …ma poi sto stile Alternative che è?!?!? mah…solo a quel tamarro di Iacopo può piacere….aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhh….Denis lo insulto la prox volta… 🙂

      • stile alternative = suoni moderni e tamarri… 😀 😀 😀 Comunque il trittico You Got Me Twisted, Lips Of Rain (come canta su sto pezzo!!!) e With Love We Live Again è da colpo diretto al cuore!

    • L’aggettivo “alternativo” ripetuto più volte mi fa gelare il sangue prima di ascoltarlo.

    • Può darsi che sia un sound alla adrenaline Mob……boh.

    • Sapete bene che dove ci sono i suoni tamarri, ci sono anche io…
      Però, sinceramente, le canzoni ascoltate fino ad ora non mi hanno per niente convinto.
      In particolare non ho trovato “esaltante” proprio la voce di Matijevic.

      Ascolterò comunque con curiosità.

    • CVD…..come volevasi dimostrarsi….non solo chi tiene il piede in due scarpe si mette in una posizione discutibile ma non riesce a farne mezza bene ne dalla parte moderna ne dalla parte melodica….voglio sapere da voi….ma che caxzo di disco ha fatto quel gran talento di matjevic???…..non ho parole…veramente pieno di brutte canzone raffazzonate e confuse….si salva solo twisted e forse my freedom….anche le ballads mi dispiace ma sono melense…Iacopo guarda…30 e’ un voto regalato a questo platter….lo dico con grande rammarico…comunque e’ solo il mio rattristato parere 🙁

    • no comment <<<<<

    • American modern hard rock. Se paragoniamo sto disco alle ultime cagate allora un voto alt o ci sta ma non 86 dai su…..il problema è sempre lo stesso, uscire a nome steelheart o come disco solista? Io direi la seconda . Un misto di suoni alla soundgarden o alla nickelback inframmezzato da Ballads carine ma nulla di trascendentale, A me piace la ballad finale per il resto a fine ascolto non mi è venuta la voglia di risentirlo …..torno a riascoltare steelheart e mi basta così.. ….voto 70.

    • Mah, concordo col Capitano.
      Onestamente a me è piaciuta solo You Got me twisted.
      Il resto è un’accozzaglia indefinita di suoni difficilmente catalogabile. Sento molto più “alternative” che “Melodic Rock”…sento molto più Chris Cornell, che Miljenko Matijevic…
      Che possa piacere, non lo metto in dubbio. Dico però che questo non è il mio genere “preferito”, e dico anche che in ambito alternative ci sono state tante, troppe, schifezze sopravvalutate solo perchè “alternative”, e quindi fuori dal coro.

      Non è il mio genere, dunque. Ritengo che tanti gruppi della scena alternative siano sopravvalutatissimi.
      Questo disco non fa eccezione: Iacopo lo ha, secondo me, molto sopravvalutato.
      Metterei un 39/100…ma sono riuscito ad archiviare un solo ascolto, quindi non mi sembrerebbe corretto stroncarlo.
      Consiglio solo di passare oltre a chi, come me, ritiene insulso l’alternative sdoganato nel commerciale. Se poi vi stanno sui medesimi i Foo Fighters e gli Audioslave, evitatelo proprio come la peste.

    • Ascoltato. Le band dell’epoca d’oro, quasi tutte purtroppo, dovrebbero appendere la scarpe al chiodo con serenità, campare di live (tanto il repertorio ce l’hanno) e godersi i quattrini accumulati quando li è girata bene.
      Dischi come questo sono di una tristezza devastante.

    • le ballads sono ottime, il resto …. non mi convince (pienamente)
      Voto: 73/100

    • Da questo disco mi aspettavo..brani tamarri inascoltabili e ballate fighe…ed invece i brani tamarri sono quasi-ascoltabili e le ballate non cosi fighe…cmq 86/100 è uno sproposito…Iacopo non ce la fai piuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu 🙂

    • Dopo mesi di attenti ascolti mi sento di promuovere questo disco a pieni voti! Album vario, eclettico e potente con svariate influenze che si amalgamano perfettamente con il classico sound della band. Riconosco la presenza di molti elementi “alternative” (“Got Me Running” potrebbe tranquillamente essere un singolo dei Foo Fighters) ma secondo me si fondono molto bene con tutto il resto senza risultare una accozzaglia e dando anzi un tocco molto particolare al lavoro favorendone la longevità.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 5 mesi fa

    Dopo ben quattordici anni di silenzio discografico, i leggendari pomp rockers americani Styx escono sul mercato con un nuovo full-length album, intitolato The Mission, e già disponibile nei negozi dal 16 giugno […]

    • lo avevo già detto in precedenza …..per disco quasi capolavoro, bel concept , libretto ricchissimo di note con tutta la storia di the mission e musica ad altissimi livelli, c’era bisogno di un disco così vista la monnezza che gira ultimamente …..pomp prog rock al meglio e non esagero se dico che sto mission supera di gran lunga le ultime due prove dei magnum , regge con gli ascolti , non è prolisso (15 brani in 40′!!!!!!!) ed entra in circolo da subito, non gli do 90 perchè se la prendono troppo comoda tra un disco e l’altro tiè…………….ottima la rece di Iacopo che tocca le corde giuste di un disco che non si smette mai di ascoltare…….ed anche marte è conquistato!!!!!!!!!!!

    • Ormai sta diventando il mio commento ricorrente, ma anche qui: band superiore. Punto.
      Capisci di essere al cospetto di una band di categoria superiore quando parte Gone gone gone.
      Sono queste le band che adoro e che rispetto. Quelle che pubblicano un disco quando hanno davvero qualcosa da dire…e non per timbrare il cartellino (…”New Jersey, abbiamo un problema…”…).

      Produzione STUPENDA, poi.
      Mi accodo alla recensione di Iacopo, stavolta: centrata alla grande.

    • Bel dischetto anche per il sottoscritto…a dire il vero l’inizio non mi aveva del tutto convinto ma da Locomotive in poi è un gran bell’album, tecnicamente veramente valido e con il solito grande lavoro su voci e cori.
      Mio brano preferito The Greater Good…e adesso speriamo di non aspettare secoli per il prox disco…..

    • la band in versione originale con dennis de young era sicuramente la piu’ grande band pomp del ventesimo secolo…questa formazione regge bene….anzi dal vivo rimani scioccato dai cori armonizzati eseguiti da tutti …fan paura….io gli ho visti un paio di volte…qua non ci sono pre – cori registrati ce’ solo grande talento da parte dei componenti…. vocalmente sono ai livelli degli EAGLES….strumentalmente con l’inserto del bravissimo suchermann alcuni anni orsono annientano i piu’…e poi tommy shaw/ james young e’ ancora la coppia chitarristica da battere…troppo talentuosi!!!….l’album prima di giudicarlo lo voglio analizzare bene ma e’ sicuramente proveniente da un altro pianeta 😉

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 5 mesi fa

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