LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Luca Guarise

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 2 mesi fa

    Torino da sempre è riconosciuta un po’ come la “Detroit de noi altri”, ovvero la motor city nostrana grazie alla presenza della FIAT. I Kiss cantavano “Detroit Rock City” e allora perchè non può essere anche “T […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 3 mesi fa

    La press parla di un grande cantante e attore, una delle voci più riconosciute del Rock Brasiliano… ebbene, non avevo la più pallida idea di chi fosse Alírio Netto e un po’ mi son chiesto se ci serviva l’ […]

    • Fino a qualche giorno fa, Alirio per me era un perfetto sconosciuto. Ora, ascoltandolo, ha guadagnato qualche simpatico punto.
      A mio gusto, le canzoni che più apprezzo sono, come detto da Denis, le più radiofoniche ossia “here I am” e “the first time”. Molte belle.

    • “Ora che a leggere son rimasti solo i meno “intransigenti del rock” (quindi non son sicuro che stia ancora leggendo qualcuno)…”
      Ahauhahahhaha 😀
      Della serie: qui sul mio sito ho solo Fondamentalisti… 🙂

      Comunque il disco è in ascolto, e non lo trovo affatto male per quello che ho ascoltato fino ad ora…
      Non so più quanta roba arretrata ho accumulato…

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 3 mesi fa

    Se c’è una cosa su cui si va a colpo sicuro parlando dei Platens è sicuramente il fatto che con ogni uscita non si andrà mai a scadere in un album “banale”. Dario Grillo, mastermind del progetto e conosciuto an […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 4 mesi fa

    C’era chi cantava It’s The Singer Not The Song (…e se vi devo scrivere chi la cantava e avete più di 30 anni meritate una piallata sui denti tirata d’orecchie!) e quando hai come cantante una voce portentosa e […]

    • Buon album per gli “italiani” Hardline.
      Le canzoni che apprezzo vanno dalla n°2 alla n°5.
      Il mio personale voto è: 78

    • 90 …..mi mancava!!!! :-):-)

    • Mi fermo a 75.
      Apprezzo la continuità con Life, si sente suonano come una band.
      Un plauso a questa band meritato

    • Per me si tratta di un passo leggermente indietro rispetto al bellissimo “Life”.
      È evidente che abbiano voluto fare qualcosa di diverso rispetto al Rock arrembante del precedente disco, nel quale, sempre a mio personalissimo parere, la nuova formazione si era espressa al massimo delle proprie potenzialità.
      Questo disco è sicuramente bello, ma non bellissimo: inattaccabile dal punto di vista tecnico, ma mancano i pezzoni che avevano caratterizzato il suo predecessore.
      Sono d’accordo con Giulio: per me è un 75/100

    • Io ho preferito questo a Life anche se li trovo tutti e due abbastanza sullo stesso livello.

    • Archiviato ormai da tempo il fatto che questi non sono gli Hardline . OHH , a me i dischi usciti da questa ottima Band melodic rock italiana sono piaciuti + o – tutti , life mi aveva convinto , ora darò un ascolto anche a questo non aspettandomi nulla di eclatante se non un piacevole lotto di buone canzoni……sperem!!!

    • Per me è un senza voto, ma solo per non dargli un voto troppo negativo. Canzoni inesistenti, scialbe. Per me gli Hardline si sono fermati con Neal Schon.

    • Buon disco ovviamente..non toglie niente e non aggiunge niente a quanto già fatto..non sono gli Hardline (ma alla fine gli Hardline si può dire siano sempre e solo stati un progetto, visto che l’unico “vero” disco della band è il debut) ma a parte questo tutto in linea con quanto fatto negli ultimi anni

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 5 mesi fa

    Se mi chiedete di nominarvi un cantante che secondo me avrebbe meritano più notorietà… beh… non avrei dubbi e mi giocherei sicuramente il nome di Robin McAuley! Chiariamo, non che il cantante irlandese non a […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 7 mesi fa

    Gli Hardline hanno annunciato l’uscita del loro nuovo album in studio, Heart Mind And Soul, il 9 Luglio 2021 tramite Frontiers Music Srl. Oggi, la band ha anche annunciato l’uscita del primo singolo e video […]

    • Pochi cazzi: gran pezzo.
      Percudani sempre più Van Halen: capelli corti e Les Paul sfiammata e svolumata.
      Grande, grande pezzo…

      Preciso però che i “nuovi” Hardline sono esplosi con il precendente, bellissimo, Life.
      I primi due dischi sono stati a dir poco orrendi.

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 7 mesi fa

    Mi sono preso del tempo per riflettere sull’effetto che questo album ha avuto su di me… qualcuno potrebbe obiettare che mi sono preso fin troppo tempo visto che si parla di un’uscita con targa 2020 (ma tantè… […]

    • Azz dovrò riascoltare, disco metabolizzato tempo sul quale ho avuto ottime impressioni.

    • Secondo me disco AOR dell’anno 2020. Sara’ retro, sara’ derivativo, ma le canzoni sono semplicemente fighissime. Non c’e’ un pezzo brutto su questo album, sono tutti dall’ 8 in su con alcune perle come “Heartbreaker”, “Bullet to my heart”, “Shout it out loud” o “Can’t stop loving you”. Disco spettacolare !

      • Concordo, anche se secondo me l’unico pezzo un po’ sottotono è Perfect Obsession, che non è brutto ma manca forse un po’ di spinta e grinta… sicuramente una delle uscite più interessanti del 2020!

    • @melodicrockit , tirando fuori Stand up (Kick love into motion), ti sei assunto una responsabilità enorme…

      Tornerò… 🙂

    • Band con l’attitudine giusta, suoni perfetti, equilibrio, patinatura giusta, skills adeguate dei musicisti, niente fuori posto. Ma solo 2 brani veramente meritevoli da estrarre dal cilindro: Heartbreaker e Runaway. Un po’ pochino. Speriamo in futuro. 70/100 che per me significa discreto

      • Devo dire che concordo con il Trilo.

        Anche a me pare che questo disco difetti di quel tocco in più che avrebbe potuto renderlo realmente indimenticabile: la sensazione è che il “super pezzo-bomba atomica” non arrivi mai….e sebbene sia tutto costruito con attenzione, l’album non decolla mai.
        E purtroppo si finisce col preferire l’ascolto dei numi tutelari originali (…vedi Def Leppard…).

        74/100

    • Nella mia top 5 del 2020.
      Album veramente stupefacente per qualità della canzoni e arrangiamenti.
      “bullet to my heart” spesso a palla in auto. fantastica!

    • disco interessante, derivativo (in senso buono) e ispirato. ottimamente prodotto e arrangiato.
      in can’t stop loving you ci ho sentito i Danger Danger mix The Defiants.
      manca una ballad di maggiore spessore, ma va bene cosi.
      Se fosse uscito 30 anni fa se ne parlerebbe come una lost gest
      ottimo debutto
      80/100

    • Miiiiiiiiiiiiiiiiiiii…amegadirettore ce l hai fatto a recensire sti Stardust….con calma neeeeeeeeeeeee!!!!! 🙂

      Per me cmq gran bel disco e per essere un debutto è veramente tanta roba…influenze da Journey e Danger Danger ma non scopiazzature…bravo il nostro Adam alla voce cosi come il resto del gruppo che suona ottimamente…e se penso che poi tutto cio arriva dall Ungheria mi stupisce ancor di piu…promossi alla grande!

      Ps per me miglior pezzo Blue Jeans Eyes con un finale emozionante

      PS2 Denis è incredibile ma a sto giro concordo (quasi) in tutto con te…anche per me l unico pezzo debole è Perfect Obsession…si vede che a furia di mazzate stai imparando qualche cosa!!! 🙂

    • Grande sorpresa, tra i migliori dello scorso anno. Suona classico e fresco allo stesso tempo ed i pezzi sono praticamente tutti riusciti. Veramente bravi!!!

    • Per me questo e Palace i migliori del 2020 a mani basse.
      Second Hand Love ha la parte con il solo clamorosa e vale da sola un disco che invece è tutto di livello.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 8 mesi fa

    La prematura e improvvisa scomparsa di Kato Khandwala, mentore, amico e intimo confidente del gruppo (nonchè noto produttore e sound engineer), abbinata al tragico decesso di una delle loro massime influenze, […]

    • Concordo totalmente con la recensione, secondo me gran disco e grande band. Sicuramente conta anche l’immagine di Taylor Momsen, ma oltre che bella e’ anche brava. Le canzoni ci sono e funzionano, il resto sono chiacchiere. Secondo me ennesimo centro di un gruppo che non si puo’ trascurare.

    • cit.”reputo DXRNR uno dei migliori dischi ascoltati fin’ora nel 2021″ SOTTOSCRIVO OGNI PAROLA.
      E’ il loro capolavoro (per una band che stava per sciogliersi , fra lutti e la depressione della Momsen) significa che questi c’hanno le palle , sono felicissimo per il fatto che ci ho visto giusto fin dagli inizi comprando tutti i loro cd compreso questo che ho letteralmente consumato. Le chiacchere, che dir si voglia stanno a zero (l’invidia è più contagiosa del covid) , quando hai grandi canzoni , bellezza e carica erotica da vendere ti meriti il successo punto!!!!
      Del disco ha già detto tutto Iacopo (finalmente recensisce un vero disco rock e non le solite tritapalle sinfoniche :-)! Una canzone più bella dell’altra , 25 poi con quel flavour alla 007 tipo skyfall di Adele(grande) è epicissima.
      DA ASCOLTARE PER INTERO A RIPETIZIONE !!!!!

    • Taylor è stra brava e stra gnocca!
      Il prossimo lo voglio recensire io!!!!!

    • Iacopo appena hai visto na gnocca in copertina sei uscito dall oblio 🙂

    • Mi sono preso qualche giorno perché volevo capire bene se quello che ho ascoltato era effettivamente….quello che ho ascoltato.
      È decisamente quello.

      Un disco assolutamente incredibile: 12 grandi pezzi di Hard rock intriso di feeling, l’uno diverso dall’altro, con dietro una grande storia, delle grandi prestazioni, una grande produzione…
      Influenze di Led Zeppelin, Lynyrd Skynyrd, Pink Floyd, e tutto il grande rock degli anni 70 in genere…
      Per me assolutamente disco hard rock dell’anno.

      100/100

      • Toh!!! Hai dato 100/100 …….bavoso !!!!!!!!!!!!!! :-):-):-) Compralo che dentro c’è un poster di Taylor …….:-):-)
        Ora seriamente, questo cd è tra le cose migliori che ho ascoltato in ambito ROCK negli ultimi tempi , era dai tempi dei Rival Sons che non sentivo un certo feeling col genere . Poi ho scoperto gli Ocean hills e i Tyler Bryant and the shakedown , insomma tre dischi della madonna uno diverso dall’altro che dimostrano quanta linfa vitale abbia ancora questa musica ; ora attendo spasmodicamente il nuovo DIRTY HONEY!!!!!!!!!

        • Dopo il tuo parere sul disco di Ronnie Atkins, mi sono approcciato all’ascolto di questo album per il solo puro piacere di ruttarti addosso…e invece devo dire che stavolta sei tornato sui tuoi soliti livelli di fuoriclasse! 😀

          In realtà vorrei aspettare che torni disponibile il vinile, perché dentro c’è anche il CD: 27 euri tutto compreso…tra l’altro il doppio vinile è fantastico. Guardalo su Amazon.

        • Io ho appena scoperto i Soen.
          E non credo ne uscirò molto presto…

          • Band immensa, ascolta tutti i loro dischi ne vale la pena. È cmq non te li ho segnalati perché sei un po’ tamarro , ho pensato non valesse la pena:-) 🙂

            • Ed io che aspetto le tue segnalazioni!
              Non riesco a smettere di ascoltare Lotus, ma anche l’ultimo mi sembra enorme.
              Me li compro subito entrambi. Vorrei prendere il vinile dell’ultimo, ma non posso spendere ogni volta 28 euri a botta….
              Prendo i cd e via… posso portarmeli ovunque.

              • Prova con i whiterfall…..!!!!
                Altra band interessante.

                • Mi hanno detto che se mi piacciono i Soen, dovrei ascoltare anche i Wheel.
                  Comunque i Soen sono proprio atomici…

                  • Ben arrivato sui Soen!
                    Contento che ti piacciano, ma da un fine intenditore di ampie vedute come te non avevo dubbi.
                    L’ ultimo è in loop continuo quasi quotidiano: tutti dicono sia meglio Lotus e che questo Imperial sia solo un suo clone…In realtà a me piace di più…il suono della batteria è spettacolare e le melodie azzeccatissime.
                    Wheel consigliatissimi anche loro…forse più “tribali” se mi concedi il termine (più vicini ai Tool secondo me). Comunque ottimo “Moving Backwards” del 2019 ed in uscita il nuovo ‘Resident Human”

                    • Grazie carissimo Fulvio!
                      Pensa che li ho scoperti per puro caso girovagando su Amazon: sono rimasto colpito dall’artwork dell’ultimo album.
                      È ancora presto per dirlo, ma credo di concordare con te: di sicuro Imperial è un netto balzo in avanti a livello produttivo. Suoni veramente incredibile e potentissimi: suonano proprio come dovrebbe suonare una band Metal nel 2021.
                      Lotus mi ha colpito per la ricercatezza delle melodie.
                      E poi questo mood così malinconico è assolutamente spettacolare…

                    • ….per l’appunto 🙂

                  • I wheel te li avevo consigliati tempo fa, ora è in uscita il secondo disco se non erro.

                  • Se non disdegni le sonorità un po’ verso lo stoner è anche appena uscito il nuovo dei Greenleaf: Echoes from a Mass. Anche qui a livello di suoni “bombastici” non si scherza e secondo me è un ottimo lavoro.
                    Svedesi anche loro, all’ottavo album ma molto “underrated” secondo me.
                    Ciao.

                    • Li metto in lista, Fulvio, grazie!
                      Lo Stoner mi piace moltissimo, anche se lo prendo a piccole dosi…

    • Scusate ragazzi se raffreddo gli animi e i bollori di varia natura, ma questo rock post- millenium un po’ dark e un po’ “psycadelic” non è il mio genere. Per carità lei ha un sex appel notevole ed una carca erotica fuori dal comune, che riesce ad esprimere anche sul palco, ma questo sound lo trovo deprimente ed ansiogeno. Scusate l’intromissione, io torno ad ascoltare Chez kane. 

      • Ahahahah 😀
        Comunque è incredibile: secondo me noi utenti siamo una sorta di “leggenda” per chi ci legge da fuori.
        Della serie, se piace a Lorenzo, vorrà dire che è puro ed incontaminato revival anni 80.
        Se piace a Mimmo, saprai che quello è un disco per progressivesters incalliti…
        Se piace a Mark, vorrà dire che sarà un disco di Rock sanguigno…
        E ovviamente se piace a Bontropi, il disco non potrà essere che puttanissimo e tamarro…

        🙂

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 8 mesi fa

    Grande ritorno nell’universo hard rock britannico: torna a far parlare di sé Antony Ellis, ex cantante dei Bigfoot, con il suo nuovo progetto Kreek, dalle sonorità pure e dai risvolti interessanti.
    Apertura ris […]

    • Mah avrei continuato coi bigfoot, cmq disco gradevole ma temo si perderà nel mare magnum di uscite non imprescindibili .

    • Merita Attenzione! La voce di Antony Ellis ricorda a tratti Danny Vaughn dei Tyketto.
      preferisco il disco targato Bigfoot, cmq un buon prodotto.
      Concordo con Mark e Alberto. Gradevole, ben scritto ma rischia di non distinguersi nel marasma delle uscite degli ultimi anni.
      72/100

    • Voto i BigFoot e non i Kreek.
      Antony Ellis gran voce.

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 9 mesi fa

    Cominciamo l’anno con una grandissima e attesissima uscita: arrivano i The Dead Daisies, super gruppo composto da grandissimi nomi del panorama hard rock mondiale, ovvero Glenn Hughes, Doug Aldrich, Deen C […]

    • Il cd mi arriva a breve, ho letto in giro recensioni super entusiaste per questo disco , mi spettavo una rece un pò più approfondita diciamo, dato che è palese che l’ingresso di Glenn ha sicuramente cambiato il sound della band , magari indirizzandolo sulle coordinate dei suoi lavori sia da solista sia con altre band (BCC?).Ad ogni modo qui la grande musica è garanzia assicurata!!!!!!

    • Gran bel disco e considerati i musicisti era quasi una garanzia. Ovviamente l’ingresso di Glenn Hughes ha cambiato un po’ il suono… portandolo ad essere molto vicino a quello dei Black Country Communion. Ma non c’e’ dubbio che sia un grande album, sicuramente da avere

    • Album di puro hard rock dove, personalmente, adoro “Like No Other (Bassline)

    • Onestamente questo album non mi ha convinto per nulla. In alcuni frangenti l’ho trovato fiacco e poco ispirato, oltre che stanco e a tratti perfino soporifero.
      Il tutto è suonato e cantato in maniera impeccabile, ma finisce lì…

      Preferivo Hughes nei Black Country Communion.

      Ridatemi Corabi.

      59/100

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 11 mesi fa

    La produzione di cui mi accingo a parlarvi è l’esempio di come la musica a volte possa essere cinica e allo stesso tempo alla lunga anche meritocratica. Il cinismo di presentare in ritardo al mondo del rock duro […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 11 mesi fa

    Dopo anni dedicati all’attività live con grandissimi nomi del panorama rock e metal mondiale (del calibro di Dokken e Whitesnake per fare due esempi), torna con un album solista strumentale il virtuoso ch […]

    • Piaciuto molto anche a me!
      Non vado matto x gli strumentali. È un disco ispirato e suggestivo.
      Reb è un vero fuoriclasse, sottovalutato ma chitarrista completo

    • Lo devo ancora ascoltare, anni fa acquistavo tutti i guitar Hero tipo vai, satriani, mcalpine, poi me so stufato, devo dire però che il nuovo di John Petrucci spacca !!!

    • Denis sei tornato con un bel 88 sparato subito a raffica…ebbravo…aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh 🙂

      • E’ rimasto il mio nome ma la recensione è di Alberto… adesso ho modificato correttamente… tranquillo comunque… io torno con una recensione con un voto ancora più alto… 😀 😀 😀

        • nooooooooooooooooooooo….mi hai fregatoooooooo….aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…ciao bestia!!!! 🙂

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 4 anni fa

    A poco più di un mese dalla prematura ed improvvisa morte di Tony Lewis (conosciuto soprattutto come ex cantante e bassista della celebre rock band degli ’80s The Outfield), la famiglia del musicista ha deciso di […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa

    Mi mancano i concerti, e non sopporto più l’idea di non poter più incontrare voi e tanti altri amici sotto di un palco per cantare a squarciagola le canzoni che amiamo. Vorrei poter diventare piccolo-piccolo c […]

    • No invece non ci siamo , o meglio ci siamo a tratti anche se di alta classe. Disco di mestiere ma proprio tanto con varie autocitazioni e omaggi a certi foreigner e chiaramente ai survivor. Non mi piace la continua alternanza delle 2 voci in tutte o quasi le canzoni che le rendono tutte simili nella struttura e poco amalgamate nel mix finale . Cmq disco piacevole in linea con gli altri 2 recenti ma che mi è piaciuto di più forse perché lo immagino cantato da jimi jameson ….Ma ahimè non si può.
      Voto 7+

    • Per me un disco dai due volti…decisamente positiva la prima parte con le prime 6 tracce dove l album scorre che è un piacere…molto meno il resto del disco dove i brani iniziano a mostrare un po la corda…peccato…cmq per me è sempre un piacere ascoltare nuovo materiale del grande Jimi (se solo cantasse un po meno ci farebbe cosa gradita) e la gran voce del nostro Toby…promossi ma da loro mi aspetto sempre qualcosa in piu!

      • Sai che invece il doppio cantato e la voce di Peterick sono uan delle cose che più apprezzo dei Pride of Lions… alla fine rendono il loro sound unico… e poi dove crolla la voce di Peterick ci pensa il buon Hitchcock a mettere ben più di una pezza… 😀

        • assolutamente in disaccordo…ma quando mai con te…aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh…a me invece sembra un po come il primo album degli Storm…gran voce Chalfant e il monocorde Rolie che troppo volle cantare….a me la voce di Peterik non piace mentre trovo ottima quella di Toby….poi come dico sempre..de gustibus….

        • Non fai testo… a te piaceva anche la moglie di Toby… 😀 😀 😀

          • Be ovvio…il trans tra noi due sei tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu 🙂

            • Muahahahahaah… comunque il photobombing a caso con la moglie di Toby che si piantava in ogni foto al Rock Temple Festival è stato qualcosa di epocale… 😀 😀 😀

    • A me è forse uno dei loro album che più mi sono piaciuti… sicuramente il migliore tra le loro ultime uscite… molto bello fino a flagship, poi un leggero calo per riprendersi sul finale. Comunque se si ama l?AOR stile Survivor, Foreigner, Journey… qui si va a nozze…

    • recensione davvero ben scritta che mi trova su molte cose d’accordo.
      ci sono una serie di autorichiami clamorosi (Heart of the warrior e Good Thing Gone iniziano tali e uguali ad altri due pezzi dei vecchi dischi dei POL).
      Però….
      Songwriting ispirato , a tratti eccelso, ottima produzione, scelta dei suoni e arrangiamenti impeccabili e curati da veri rockers navigati.
      leggermente inferiore a Ferless. 80 se lo piglia tutto .
      canzoni preferite “Sleeping with a Memory” “Unfinished Heart” “We Play For Free” “Carry Me Back” “Now”.Bel disco , da top ten di questo 2020

    • Lo avevo detto che stardust è un gran bel dischetto, prova con i boys from heaven (sigh!) Esordio veramente particolare.

    • “Carry Me Back, Sleeping With A Memory e Now” sono le mie preferite.
      Una citazione a parte per la spettacolare “We Play For Free”, in pieno stile Survivor, che starebbe bene nella saga di Rocky Balboa.
      Buono il lento “Unfinished Heart”.
      
      Ps Comunque sono rimasto + sorpreso dell’album dei Stardust. Bomba anni’80 catapultata ai nostri giorni

    • Una noia mortale. Tanto mestiere (e ci mancherebbe pure) ma mai una scintilla. Bocciatissimo

      • Concordo pienamente.

        Due coglioni enormi.
        Ribadisco che ormai sono da sagra del cinghiale.

        • Qui non riesco davvero a capirvi.
          alcuni passaggi possono essere prevedibili, ma se i PoL sono da sagra del cinghiale, i primi landfall che passano per strada che cosa sono ?? ahahah

          • I Landfall per me sono assolutamente inutili, Yuri. 🙂

            • ahaaha dai che ho scritto io la rece Bon, inutili è eccessivo 🙂

              • No, ma figurati Yuri…lo sai che le tue recensioni mi piacciono sempre tanto…
                Il problema è che credo che il nostro amato genere stia sconfinando sempre più nell’amatoriale: lo avremo detto 100 volte ormai.
                Anche questo disco dei Pride of Lions, no… parliamoci chiaro: i Survivor erano su tutt’altro pianeta. Riascoltavo ieri When seconds count…era gente con un obiettivo, gente totalmente concentrata su quello che faceva…e si sentiva.
                Questi sono dischi fatti per tirare a campare. Sono di una fiacchezza incredibile.
                Per questo ti dico: chi oggi dovrebbe ringiovanire la scena è semplicemente un amatore, e chi quella scena l’ha resa grande non ha più niente da dire.
                Probabilmente un 5% delle band attuali è realmente valido: mi vengono in mente Eclipse, Heat, Fighter V, Brother Firetribe, Work Of Art…e poi?
                Lasciamo perdere la scena italiana, perché per me ci sono solo i Lionville.

                Obiettivamente è un quadro generale sconfortante.

                • sono d’accordo su alcuni punti , la maggior parte.
                  Su molti gruppi i quali hanno reso la scena grande non hanno più nulla da dire x esempio.
                  su band attuali davvero valide, se non è il 5%,, lo è il 10, non di più.
                  Concordo anche li.

                  non parlerei di musicisti amatoriali (quello lo sono io 🙂 ), anzi, tecnicamente ci sono musicisti molto validi.
                  il problema maggiore è che parliamo di un genere dove è stato detto quasi tutto quello che c’era da dire; diventa sempre più difficle tirare fuori sfumature o pezzi che ti scuotano e ti facciano innamorare.
                  spesso manca la vera ispirazione.
                  troppi progetti! di persone che non si incontrano nemmeno dal vivo per un caffe (il caso di Allen Olzon)! le belle canzoni era più semplice scriverle quando 5 persone si incontravano nella stessa sala e avevano storie da raccontare e molti riff e soli non erano ancora stati scritti.
                  scambiarsi le idee e le tracce tramite mail toglie comunicazione, ispirazione, idee per sperimentare qualche nuova sfumatura. Troppo lavoro a tavolino …

                  • Sono d’accordo con te sul discorso “progetti”, Yuri: non c’è dubbio che sia esattamente così.

                    Sono meno d’accordo sulla nozione di “amatore”, o meglio: non è la nozione di “amatore” ad essere il problema.
                    Il problema è l’amatore che si autoproclama “professionista”. Perché purtroppo Internet e la rivoluzione tecnologica ci hanno portato anche questo…
                    Onestamente ci sono tantissimi limiti tecnici fra gli amatori autoproclamatisi “professionisti”.
                    Non so sei troppo generoso tu, o troppo severo io: ancora oggi io sento tante stecche, tante stonature, tante forzature, tante produzioni dilettantistiche, tanti limiti dettati dall’ignoranza di qualunque nozione financo elementare di teoria musicale…
                    È chiaro poi che su due album trovi solo un pezzo buono…

                    Non lo so: oggi non c’è più selezione. Non c’è più la figura del grande talent scout che capisce di Musica e si rende conto se sei un artista di talento o uno zappatore. Oggi c’è l’autoproduzione, la musica liquida ed i Talent show…
                    È per questo che siamo arrivati al tracollo.

    • Devo essere obbiettivo.. al primo ascolto mi aveva spiazzato..ma poi dopo i ripetuti siamo di fronte ad un grande disco..con una nota positiva in più..la produzione nn plasticata..e questo è solo un bene

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa

    Fatevi abbracciare da una fresca brezza che profuma di primavera in un genere musicale che ha negli ultimi anni congelato il suo stile in paletti fin troppo rigidi. Una bella brezza quella che vi accoglierà […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa

    Forte di una formazione stellare, che vanta i nomi di Tommy Denander alle chitarre e alle tastiere, di Brian Tichy (Billy Idol, Foreigner, Ozzy Osbourne) alla batteria, e di Brian Anthony (Steve Walsh) al basso e […]

    • Vediamo se trovo qualcosa da ascoltare per bene….di solito Overland ha Standard qualitativi molto alti, ma ultimamente mi sembra un po’ troppo diviso in mille progetti…. cmq per ora la tua è la recensione più lusinghiera tra quelle su cui mi è capitato di buttare un occhio….

    • La carriera di Overland solista non è affatto banale o scontata come si potrebbe pensare infatti ognuno dei 5 album cerca di distinguersi in qualche modo (il 2 DiamondDealer ahimè resta però il più debole) non tanto per i contenuti proposti (sempre di rock melodico si tratta) ma come nel caso di questo nuovo fiammante SCANDALOUS per produzione e resa sonora. Qui sorprende il minimalismo dei suoni, le canzoni sono “spogliate” di tutti i fronzoli tipici dell’Aor come le tastiere pressochè assenti, i ridondanti assoli, le intro d’atmosfera etc.. Quindi un album diverso dal suono ricercato e molto lavorato dei precedenti EPIC e CONTAGIOUS ma con il vantaggio di andare subito al “sodo” dritto all’essenza del rock qui molto diretto ritmato e spesso funk ! A tratti mi sembrava di sentire i NIRVANA (aaarrggh) suonare Aor (!) se capite quel che intendo 🙂
      ps: per me un altro centro da parte di Overland con una critica però sulla scelta di
      “favorire” l’edizione vinile con ben 2 bonus track

    • Per me sto disco è stata una mezza delusione…si salvano 2/3 brani e poco più…da uno come il nostro Steve mi aspetto sempre tanto e non un album che passa e va…magari anche piacevole ma sembra aver fatto il compitino e tutti contenti…onestamente poi dopo solo qualche mese dall ultimo FM di questo album ne potevo fare anche a meno….

      • ciao spero che almeno l’ultimo FM ti è piaciuto ? Io lo trovo straordinario.. il migliore dalla reunion

        • Rokest sull ultimo FM ne abbiamo parlato in lungo e in largo nell apposita rece….asmemoratooooooooooooooooooooooooooo!!!!!! 🙂

    • A parte la voce di overland il songwriting l’ho trovato troppo introspettivo e spoglio.
      un passo indietro anche due rispetto agli ottimi Contagious e Epic

      • si vero ma credo che è una scelta voluta dal buon Overland.. ogni suo album riesce a suonare diverso anche se si tratta sempre di rock melodico. CONTAGIOUS e EPIC erano album aor con un suono molto ricco ma a me piace più questo SCANDALOUS più diretto più rock con ottime canzoni

    • Newman? O Overland?

    • ciao non esageriamo ! Al primo ascolto anche a me aveva un po sorpreso specialmente il suono molto scarno minimale e le chitarre ruvide quasi grunge ma la qualità dei pezzi è ottima come al solito secondo me !

    • Non ho capito il riferimento a NEWMAN ? Hai sbagliato forse recensione ?

    • Lo ascolterò

    • ciao no dai fuori genere mi sembra troppo! certo qui siamo all’opposto che so del sound pomposo e “nordico”dei Groundbraker peresempio ma io ho preferito questo sinceramente

    • con l’occasione dell uscita del nuovo Overland-Sixx torno un attimo su questo bellissimo (per me) Scandalous: innanzitutto ma avete sentito la batteria su quest album?! Ha un suono pazzesco secco asciutto come una legnata ad opera di un certo BrianTicky (Ozzy, Foreigner ..)! Overland qui è riuscito in un mezzo miracolo.. scrollarsi di dosso la “solita” melensa armoniosità un po lagnosa a volte e poi dopo i 2 Epic e Contagious ottimi lavori di AOR questa era l’unica strada possibile percorribile! Magari il nuovo SIX ,ma non credo vista la band:( fosse simile a questo !
      ps: le canzoni tutte perfettamente riuscite ognuna con la sua identità specifica, eccetto le ultime 2 più leggerine e meno curate

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 3 mesi fa

    Ricordo ancora le emozioni contrastanti provate tre anni fa ascoltando A World of Fools, il precedente album in studio dei Lionville e debutto del gruppo genovese tra le corti della ormai major del genere melodic […]

    • Disco dell’anno.

      Lo dico subito e senza tanti giri di parole assolutamente inutili.
      Non avrei mai creduto che i Lionville avrebbero dato vita ad un tale capolavoro.
      Potrei spendere milioni di commenti, ma le cose che mi hanno sorpreso maggiormente di questo album sono state l’assoluta padronanza dei propri strumenti, una capacità di scrittura giunta a livelli di maturità artistica assoluta, una personalità unica (ora Lars è il cantante dei Lionville e non più “…quello dei Work of Art…), ed infine una voglia di stupire che costituisce da sempre l’arma vincente di ogni grande artista.
      Sottolineo anche un altro grandissimo aspetto di questo album: sa tenere compagnia all’ascoltatore come solo i grandi capolavori 80s sapevano fare…

      Reaching for the Sky pezzo dell’anno.

      98/100

      • Oh Cavoli… Bontopi ha scritto esattamente quello che avrei voluto scrivere io… 😀 😀 😀 Uno dei migliori album sentiti negli ultimi anni!

      • ma…..non stai esagerando come al solito eh?….io ho sentito canzoni carine si’ ma inferiori al precedente che almeno aveva 4 pezzi davvero incisivi….ecco questo album ai primi ascolti mi pare poco incisivo perfino su i singoli….ma voglio comunque ascoltarlo meglio…vi sapro’ dire!!!!

    • Mi stendo al sole e lo ascolto ……

      • Ti seguo….con sto album sono in ritardo….certo che dopo lo sproloquio del Bon… 🙂

    • Disco che entrerà sicuramente nella top ten del 2020.
      il voto può assestarsi su un 80 per me .
      Ho apprezzato qua e la avvicinamenti ai toto come in pezzi quali “Living With The Truth ” e “Reach for the sky”. la notturna “”Into the night” se non è un capolavoro poco ci manca .
      Bella “Nothing without you” , molto nello stile dei vecchi dischi.
      promosso senza se senza ma.

    • Dunque…….mi sono preso la briga di ascoltare tutti i 4 dischi dal primo a quest’ultimo. Ho i primi 2 il terzo non lho preso perché la formula era ripetitiva e questo quarto lavoro conferma le mie impressioni. Per carità si parla di bella musica ma i capolavori stanno altrove , poi si ha la sensazione che somiglino sempre più ai work of art, alla fine ripeto , la formula è più o meno la stessa (toto style) solo il tempo dira’ quanto sarà efficace ma la mia impressione è che siano arrivati al massimo delle loro potenzialità. Cmq un piacevole ascolto , li preferisco quando sono più “muscolari ” meno nelle ballads che trovo un po’ noiose. Voto 7

    • Allora…il disco è prodotto alla grande, suonato molto ma molto bene (sempre detto che noi italiani tecnicamente non abbiamo nulla da invidiare a chicchesia), Lars è sempre Lars, non sento brani deboli…eppure…eppure qualche cosa mi manca…e quel qualcosa è il classico pezzo che spacca i culi ai passeri…certo brani come Nothing Without You e Reaching For The Sky sono brani sicuramente sopra la media ma non tali da farmi ribaltare dalla sedia…e questo secondo me è un grosso limite di questo disco…i loro primi due lavori erano forse più discontinui ma avevano quei 2/3 brani che restavano impressi in testa…oh poi magari è solo una mia fisima…

      Alla fin fine un gran bel disco ma senza quegli HIT…quei brani MASTERPIECE che me lo avrebbero fatto apprezzare sicuramente di più.

      Ah…due appunti prima di chiudere…Lars grandissimo cantante ma mi piacerebbe che ogni tanto tirasse fuori un po di più i balotas (cattivo ti voglio)…e per quel travone del Bontro…ma basta con sti paragoni con gli anni 80…BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!! 🙂

    • Mah… a me invece ha abbastanza deluso purtroppo… Ci sono alcuni ottimi pezzi ma nel complesso il disco tende a risultare eccessivamente noioso. I pezzi Toto-oriented proprio non vanno, troppo mosci. Sono sonorità che non si addicono al loro stile, devono puntare su pezzi con più tiro.

    • assolutamente i lionville si confermano la più forte band italiana di aor.. per distacco rispetto a tutte le altre!nothing without you è sicuramente tra i tre pezzi più belli che abbiano mai fatto.. bella melodica carica.. ma ecco.. non parlerei di capolavoro per questo album.. i capolavori erano altri .. non scherziamo.. i primi tre pezzi sono buoni, poi dal quarto c’è un netto calo.. alcuni pezzi risultano un pò noiosini.. anchio sono d’accordo nel dire che danno il meglio se alzano il tiro, mentre le ballad tendono a essere un po soporifere..96 su 100 ovviamene non ha ragion d’essere.. direi che stare sui 70 sia ragionevole..

    • Disco mediocre. Non salvo nulla e di solito un paio di episodi riesco sempre ad estrarli dalla mediocrità.

    • Un bell’album per il genere e in quanto fatto da una grande band Italiana.
      Poi se devo essere un po critico, mi piace ma non grido al miracolo.
      La mia canzone (attualmente) preferita è: Runaway

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 4 mesi fa

    VEGA, tra le band maggiormente riconoscibili del panorama melodic rock attuale, e fautori di una serie di album su cui spicca sicuramente il debutto Kiss of Life. Da li in avanti sicuramente non si sono seduti […]

    • Album che mi ha sorpreso da subito e che apprezzo.
      I Vega sanno far musica e, dunque, la loro sperimentazione ha una base solida e nulla è lasciato al caso.
      Nello specifico trovo molto interessanti brani come “Don’t Fool Yourself” & Consequence Of Having A Heart”, giusto per citare due canzoni, con un stile sapientemente costruito.
      Copertina molto bella!
      Album PROMOSSO!

    • Concordo con la “guida all’ascolto” di questo album, tracciata da Denis.
      Sono altresì convinto che il disco non piacerà quasi a nessuno, perlomeno nell’ambito di una platea tradizionalmente conservatrice come la nostra.
       
      Per quanto mi riguarda, trovo che questa ultima produzione sia l’ennesima dimostrazione di come i Vega siano grandi musicisti ai quali non piace ripetersi. Grit your teeth é infatti ancora diverso da qualunque altro lavoro a firma “Vega”.
      E poi, cosa per me non da poco, hanno un sound moderno, contemporaneo, attuale.
      Prestazioni eccellenti dei singoli, produzione solida, testi quadrati e incisivi.
       
      Non vedo punti deboli: non riescono a sbagliare un disco.
      Questa band non conosce limiti.
       
      90/100

    • recensione e voto non semplici.
      appena parte un loro brano li riconosci subito per quanto ogni loro disco non suoni come il precedente.
      continuo sul fatto personale che il timbro di workman mi convince solo sui pezzi + tirati e che il songwriting vive di luci e ombre.
      non sento hit nei loro dischi. buone soluzioni, interessanti e personali si pero.
      mi fermo a 70.
       

      • Hai sintetizzato il mio pensiero. Ascoltato molte volte ma non mi resta in mente una melodia. De Gustibus ovviamente

    • Allora…….vediamo , ho ascoltato il disco decine di volte , ora aspetto mi arrivi a casa. Elenco le mie impressioni:
      1 questi hanno le palle
      2 hanno il coraggio di “osare”
      3 finalmente si sono affrancati dai def leppard.
      4 canzoni arrangiare da dio, assolo precisi ed incisivi quando servono.
      5 ora il mio giudizio, se non avessero perso tempo con le prime 4 songs ( carine e poco più) avrei dato un 8,5 o più ma dalla quinta don’t fool….in poi i Vega dimostarno ancora una volta di essere superiori , non si ripetono mai e sanno sorprendere.
      6 consequence of…..miglior pezzo
      Intro di tastiere stile whitesnake anni 80 ,poi refrain alla depeche mode, questa è classe dimostrata anche in battles ain t war ( gran titolo) è si prosegue fino alla fine con una qualità sempre alta.
      Voto 7,5 escluse le prime quattro !!!!!
      Grandi Vega.

    • La cosa positiva è che non risultano banali, né rispetto alla scena in generale, né rispetto a sé stessi del passato, e dunque ad ogni uscita, nel bene o nel male, emergono.
      Però, cavolo, quanto vorrei che si plagiassero riscrivendo un Kiss Of Life Pt. 2…
      Questo l’ho sentito, non è brutto per carità, ma quella magia per me è svanita del tutto

    • Sarò breve e (cir)conciso (citazione)…i primi 4 pezzi potevano lasciarli nel cassetto (Mark sei un copione 🙂 )…poi l album non dispiace tra canzoni che piu o meno piacciono (Battles Ain’t A War la mia preferita)…gruppo che non mi ha mai fatto impazzire…e con gli ultimi due dischi ancora meno….passabile questo Grit Your Teeth ma nulla di più…. 
      PS l 82 di Denis dice tutto…levando i classici 20 punti in più ne esce giusto giusto il mio voto 🙂
       

    • Album moderno, con gli ascolti è cresciuto molto e sicuramente l’impatto è buono, a mio avviso siamo comunque lontani dai primi due che per me sono i migliori…Consequence of having a heart è bella, ma un plagio abbastanza evidente di Mad world (colonna sonora di Donnie Darko).

  • Carica di più