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luca catanzano

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa

    Ci raccontano della nostra società, dei suoi falsi miti e delle sue deviazioni, i veronesi EX, che tornano sul mercato con il successore di Cemento Armato (2016): dopo più di trent’anni vissuti sulle scene, ecco i […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa

    Non fatevi ingannare dalla copertina un po’ anonima e dalla scarsa fama del moniker 41Point9, perchè il secondo disco di questo progetto melodic progressive rock, intitolato Mr. Astute Trousers, può certamente d […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa

    L’album di debutto omonimo della band hard rock veronese dei Wyatt Earp ha visto la luce sul finire del 2018, promosso e realizzato con il contributo della label Andromeda Relix, da sempre realtà attentissima ai […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 8 mesi fa

    Non me ne voglia il mitico Nico D’Andrea, che nel 2016 recensì con parole non troppo entusiaste il loro (per me invece) notevole esordio Heavy Crown, ma gli hard ‘n’ heavy rocker Last In Line si riconfermano su […]

    • Ascoltato solo 2 volte, per ora.
      Devo dire che io sono del partito di Nico in merito al primo “Heavy Crown”, non volermene Iacopo:-)), ma altresì devo ammettere che questo secondo capitolo (II) è nettamente superiore. Sono con te nel dire che la mia, come la tua, preferita è appunto “Landslide”, seguita a ruota da “Year Of The Gun” e “Blackout The Sun”.
      Nei set cinematografici si direbbe “buona la prima”; qui è meglio la “II”.

      • Anche io ascoltato due volte…e mi sono bastate.
        Stento a riconoscere il disco descritto da Iacopo: anche a livello produttivo è stato fatto un netto passo indietro. Suoni troppo piatti e compressi.

        In ogni caso meglio il primo album: non mi fece impazzire, e per me restano musicalmente insulsi, ma questo secondo capitolo è più pesante di un macigno. Ritmi lenti e stancanti…la noia è insopportabile, a tratti.

        Resto della mia opinione : progetto che non ha mai avuto senso. Ne ha ancor di meno oggi.

        52/100

        • A chiosa del discorso, specifico che sì è “nettamente superiore” e più personale rispetto al primo, di cui ho condiviso la recensione di Nico.
          All’ascolto mi trovo dunque + entusiasta rispetto al primo capitolo, ma a parte che non è il mio genere preferito, non è un album che credo metterò nel mio scaffale, almeno nell’immediato.

    • Mah sinceramente in giro ho letto solo cose positive su questo secondo capitolo, mi fiondo stasera e cmq il primo era bello.
      Ps al signor NO bontropi dico che fra tutti i gruppi/project frontiers 95 su 100 non dovrebbero uscire sul mercato ma tant’è ……u bisiniss compà:-):-)

      • Si, anche io ho letto solo recensioni positive di questo nuovo lavoro dei Last in Line, Mark…
        Non so cosa dire, sinceramente. Mi vedo sempre più come una mosca bianca…
        Non so se sono cambiato io, o è cambiata la musica, o sono cambiati i gusti del pubblico.

        Al di là del senso che può o non può avere un progetto del genere (…e che è del tutto soggettivo: per me non ne ha, per Frontiers sì…), è esclusivamente la musica che non mi dice nulla.
        Iacopo ha liquidato con troppa fretta la questione relativa agli scandalosi richiami presenti in questo disco.

        Ma a voi va davvero bene questa roba in cui ci sono decine di riff saccheggiati dal passato e rimodulati per l’occasione? Boh, davvero non lo so.

        Per me un lavoro del genere non ha nulla da dire. Oltretutto si tratta di composizioni davvero inconsistenti.

        • Le note sono 7 paisa ‘ e questi signori sanno bene come utilizzarle per non rendersi ridicoli e renderle personali diciamo…alla fine è solo fottuto rock n roll e per me va bene così.

        • Se proprio vuoi sentire un esempio di disco inconsistente e di una bruttezza mondiale sparati gli spirits of fire……Cristo quanto è brutto e se leggi i nomi coinvolti ti incazzi non poco.

    • Bella rece Iacopo, io qui non ci vedo o sento né dio né madonne ma i last in line che ora hanno definito un loro stile.
      Lo sto ascoltando e mi acchiappa, gods and tyrants spacca ….Non mi dilungo sarà mio …punto . Per me un 7,5/8 se lo merita tutto.
      Ps te poi co sto 94/100 sei sicuro che non esci con la figlia di qualcuno di questi???? :-):-) :-):-) 🙂

    • A mio avviso si tratta di un album davvero ottimo! Netti ed indiscutibili passi avanti rispetto al debutto (che ho apprezzato molto) sotto qualsiasi aspetto sia a livello di produzione e di suoni ma soprattutto per quanto riguarda il songwriting! Ogni canzone ha la sua identità, ci sono pezzi che variano tantissimo a livello di struttura con rallentamenti ed accelerazioni ed inaspettate variazioni. Un disco che sorprende dall’inizio alla fine senza stancare mai. Come per il debutto non si può certo parlare di originalità ma certamente continua ad assumere consistenza una certa personalità che la band sicuramente ha.

    • Onorato per la citazione di Jacopo…ma questa volta non sono riuscito ad andare oltre un piccolo timido ascolto. Indubbiamente più “focalizzati” che nel debutto (che comunque conteneva 2/3 pezzi strepitosi) ma ancora una volta non trovo il songwriting particolarmente brillante. Troppo poco per pezzi di questo calibro.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa

    Gli State of Salazar tornano nei negozi con un nuovo album, quattro anni dopo il loro ottimo debutto del 2014 intitolato “All The Way” e dopo aver accettato l’abbondono del tastierista Stefan Mårtenson, ora sost […]

    • Concordo per buona parte con Iacopo. E rosico, perché da questo nuovo album dei Salazar mi aspettavo tantissimo.
      Purtroppo è vero quello che dice Iacopo, il senso di Dejavu è costante per tutta la durata del disco. Disco che, lo preciso, è comunque inattaccabile dal punto di vista tecnico e produttivo.

      Lie To me, peró, secondo me, inganna solo per il titolo e per il primo verso del ritornello. Per il resto credo si tratti del pezzo più bello presente in scaletta.
      In realtà ci sono tanti altri pezzi che mi piacciono e mi coinvolgono…ma questo album sembra davvero un All The Way – Part II.

      Per questa volta direi che va bene…la prossima volta voglio molto di più.

      Direi che siamo su un 75/100, per un album che in fin dei conti sa intrattenere adeguatamente l’ascoltatore.

      • boh, nel refrain Lie to Me mi sembra proprio quella di Bon Jovi, con dovuti arrangiamenti diversi e tonalità diseguali.. e aggiungo persino che il suo ‘concetto di canzone’ mi ricorda un po’ Till We Ain’t Stranger Anymore, dello stesso BJ con LeAnn Rimes.. boh, sarò io 😀

        • Ti direi una cavolata, Iacopo… perché non ho controllato se la linea melodica è la stessa di Lie To Me dei Bon Jovi…mi sembrerebbe di no, ma qualche eco effettivamente c’è.

          Quanto allo schema del duetto “uomo-donna-trombiamo”, sono d’accordo con te: è stra-abusato.

    • Complimenti a Iacopo per la lucidità e distacco dai facili entusiasmi con i quali ha affrontato la rece , mi aspettavo i soliti 95 96 97 200 /100
      Invece il voto ci sta tutto, io magari stavo un pelo più basso ,cmq in breve questi sono “peggio ” dei Greta van fleet ( a me è piaciuto cmq) così come alla fine mi è piaciuto questo degli state of salazar ma non puoi andare avanti così per molto tempo copiando a destra e a manca, l’ascolto è piacevole proprio perché ricorda le bands che a noi piacciono soprattutto la triade toto journey survivor e c è anche l’immancabile pezzo col nome di donna, insomma ragazzi smettetela di copiare e fate funzionare il vs cervello per creare .
      Esecuzione 8
      Originalità 4
      Fate voi .in giro ho letto anche degli 8,5.
      Ecchecazz senza dignità proprio.

    • Il disco è inversamente proporzionale all’orrida copertina, e sconta l’effetto Grand Design, cioè clona mostri del passato, ma in maniera eccelsa. My heart is at war è davvero al limite del Toto plagio, però amen, a me piace, direi anche molto ma mi limito perché sennò Mark mi cazzia

      • Ah ah ah tranquillo Giorgio non si tratta certamente di un brutto album solo che io non ci spenderei dei soldi ecco.

    • Innanzitutto felice anno nuovo ai lettori di Melodicrock.it.
      Sono in linea con quanto scritto da Iacopo.
      Mi aspettavo molto di + da questa uscita targa SOS che, in parte, mi ha pure deluso. Troppe canzoni hanno un senso di già sentito e su alcune manca un po di brio.
      Sottolineo infine che il clone della copertina dei Treat ci poteva essere risparmiato.

    • Per il sottoscritto questo SuperHero risulta un gran bell album, prodotto-arrangiato-suonato-cantato alla grande dove le influenze alla Toto sono evidenti ma non parlerei di scopiazzature.
      Non entrerà tra i primissimi posti della mia classifica 2018 semplicemente perchè non sento brani Top e perchè nella parte centrale del disco perde qualche colpo.
      Bravi State of Salazar e alla prox!

      PS sento tanto parlare di mancanza di originalità nell Aor o nell Hard Melodico ma poi quando uscì l album dei Warp Drive – Gimme gimme nel lontano oramai 1989 non se lo filò nessuno….

      • Bang a drum whooaaaoooo. Pezzo stupendo degli warp drive infarcito di esaltanti whoaoao, ce l’ho su vinile, grande citazione.

    • concordo con il bro Iacopo….troppo cloni.. noioso<<<<<

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa

    E’ il 90° minuto del 2018. In campo la nazionale Hard Rock contro il Resto della Musica, risultato fisso sullo 0-0. Attenzione, c’è una sostituzione tra le fila della squadra di casa. Sembra entri in campo Mike S […]

    • E come avevo già scritto poco tempo fa di questo Devil’s Hand ho sentito solo parere positivi…ascolto e torno…..

      PS Jacopo la prima parte della rece mi ha fatto morire…aaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂

    • Intanto complimenti a Iacopo per l’intro calcistica che ha fatto crepare anche me…

      Quanto al disco, concordo praticamente su tutto: album mastodontico.
      La cosa che più mi ha colpito è stata la gigantesca produzione. E poi la tracotanza di chi è pienamente consapevole dei propri mezzi lascia esterrefatti: è come se su questo disco fosse impresso un “vi rockeggio e vi rimando a casa”.

      96/100 meritatissimo.

    • Fine anno col botto ……slamer batte tutti 3-0 e palla al centro.
      INATTACCABILE songwriting esecuzione e singer ….qui c è tutto.
      Mi hanno riportato ai tempi degli steelhouse lane cazzo.
      Forse l’unico studio project della frontiers veramente azzeccato.
      8.5 !!!!!

    • Pare davvero un gran bel disco, Slamer e’ um maestro dell’Aor.
      Sogno un nuovo Steelhouse Lane, questi
      Devil’s hand li ricordano.
      Bella rece calcistica Jacopo.
      Qualcuno che l’ha bocciato pero’ c’e’ 🙂 .

    • In assenza di un post specifico mi aggancio agli ultimi commenti:
      Auguri a tutti, ragazzi!

    • Auguri Fulvio, auguri a tutti.
      Per Mark” E il mitico Angelo, che non ha gradito”.

    • Tanti auguri ragazzi!! Per quanto riguarda il disco personalmente a parte un paio di pezzi non mi è piaciuto molto……….

    • Disco a tratti di grande qualità ma forse l’episodio alla fine meno convincente della famiglia slamer poiché fatto realmente troppo in “famiglia”… Cantato alla Bon Jovi versione cattiva che non mi convince a pieno… Non mi dispiace comunque… ma se questo è nel complesso da 96 viva la rock di Marco mendoza è 200…. Auguroni a tutti voi

      • Il buon Mendoza qui non se lo sono filato proprio, vedrai il casino che faranno con l’ultimo state of salazar……a me sembra che qui tutto ciò che non assomiglia ai toto o ai journey non venga preso in considerazione e poi c è sempre qualcuno che dice che non è aor quindi…..:-)

        • seeeeee mo te la meni perchè ascolti i Vomitory e i Carcass…ma va la…bestia 🙂 …e vedi invece di ascoltare l album degli ex Anglagard a nome ALL TRAPS ON EARTH – A DROP OF LIGHT (consigliato anche a Fulvio)…minchia che disco….

          PS il nuovo State of Salazar al primo ascolto sembra veramente tanta roba…torno più in la….

          • Si tanta roba ….copiata alla grande ma tanta roba

          • Gli Anglagard ad essere sincero non mi hanno mai fatto impazzire…Comunque mi fido del tuo consiglio. Recupero, ascolto e ti dico. Grazie della dritta

            • Fulvio mi ero scordato che tu sei mooooolto più modern di me 🙂

              Cmq se non ti piacciono gli Anglagard passa avanti….magari ascoltati l ultimo de IL BACIO DELLA MEDUSA 😉

              • Grazie del modern (per un vecchietto come me è un complimento)… Ascolto comunque, mi hai incuriosito. Bacio della Medusa saranno a Veruno a settembre (ti scrivo in mail per aggiornarti su tutti i nomi già confermati: sarà una edizione molto “old style” quindi credo di tuo interesse. A presto

              • Arrivi sempre dopo …..bacio della medusa preso in vinile da un po’…..ora vado con HAKEN, pineapple thief, Riverside (discone)
                The tangent…..a chiudere ultimo voivod per digerire:-):-):-):-)

                • eeeeeeeeeeeeeeeeeee…ho i miei tempi io…he he he…e cmq sto ultimo Voivod è da mesi che lo tiri fuori…bestiaaaaaaaaaaaaaaaa 🙂

                  Buon AnnoTerunnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn… a te e a tutti i compari di MR.it!!!!!!!!!!!!

                • The Tangent mi è piaciuto meno del precedente (The Slow Rust….). Haken e Riverside due disconi (concordo!).
                  Mi permetto di segnalarti due lavori 2018 degni di nota ma poco considerati (anche se forse da buon “onnivoro” come il sottoscritto già conosci) : Ostura – The Room (band libanese, prog metal sinfonico) e The Paradox Twin – The Importance Of Mr Bedlam (inglesi, stile Porcupine Tree o giù di li…)-
                  Buon Anno a te, al buon Mimmo ed a tutti

    • Viva la rock e’passato un po’ inosservato/overlooked. Non l’ho visto tra i preferiti di nessuno. Io non l’ho ascoltato.

    • buon album…unessential 4 me<<<<

      • Luigi non ti riconosco più:-):-):-)

        • Bro….. il disco in se stesso nn è male…la classe di Slamer nn si discute ma siamo lontani dal capolavoro…complice anche di un cantante comumque bravo…mah poco espressivo..cio nnn e da poco x me<<<<

    • Ascoltato Mendoza, davvero bello e groovy. E’ anche un bravo cantante.
      Ottimo consiglio

    • Degli Electric boys ho apprezzato i classici. Il singolo hangover era notevole, da approfondire.

    • A sto giro mi aggrego al buon Giovanni…anche per me un buon disco ma nulla di eclatante…produzione e arrangiamenti da Top Player ma solo qualche brano mi convince appieno…sarà anche per la voce di Freeman…non certo il mio cantante preferito…Falling In mio pezzo top….

      • Pure io non sono così “affascinato” da questo nuovo progetto a nome “Devil’s Hand”. Di sicuro ha una produzione di valore (cosa che nei Treat manca assolutamente) e sono presenti diverse buone canzoni (tra le mie preferite “Falling”).

        • Agiulioooooooooooooo…e allora facevi un copia incolla del mio commento e facevamo prima….aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh 🙂 🙂

        • Dissento sui Treat, per me i loro dischi hanno tutti un’ottima produzione, incluso Tunguska, ovviamente.

          • Io ho il vinile di Tungurska e ti posso confermare che suona malissimo (volumi extra bassi), Il buon Bontropi in un precedente post mi ha illustrato come funzionano le stampe moderne degli stessi e dunque…. amen! Se avesse la produzione che ha “Prequelle” sarebbe un album da “mezzo busto” della storia del hard rock!

    • Slamer non sbaglia un colpo neanche se gli punti una pistola anzi 2 su entrambe le tempie

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa

    Nato come tributo ai fans, ma soprattutto come stimolo per una raccolta fondi per il giovane Joe Barber, un ragazzo che lotta contro la paralisi dopo un brutto incidente, One Voice è il primo album solista della […]

    • Lo ammetto: sono sorpreso.
      Preciso: sono sorpreso… e godo.

      Sono sorpreso perché sono partito prevenutissimo nell’ascolto di questo album, pronto col dito puntato su “skip”, e la pernacchia pronta per essere lanciata all’ascolto della prima tastiera con acuto annesso in stile Hardline.
      Ed invece questo è un bel disco moderno, che non ha probabilmente il benché minimo accenno al passato di Gioeli.
      E finalmente Gioeli canta in modo diverso: niente urlacci, niente acuti esasperati… finalmente qualcosa di diverso.
      Tanti e belli i pezzi piacevoli che ci propone.

      Fatemi spendere due parole su Del Vecchio, perché mi sono sentito davvero ascoltato: bella produzione. Finalmente niente suoni compressi, bella definizione degli strumenti…
      Si, sono sorpreso…e godo. Così si deve crescere. Senza chiudersi su se stessi.

      Non un capolavoro, dunque…ma un disco che secondo me verrà ricordato per tanti motivi.

      80/100

    • Si ok ho apprezzato anche io la diversità di approccio vocale di Jonny
      Non stufa come fa nella band di axel rudi pell, tutto ben suonato forse gioca un po’ troppo a fare il bon jovi ma si ascolta volentieri. 7 il mio voto.

    • Disco godibilissimo (da 80 direi) ma a mio parare inferiore a quello con Castronovo

    • Sono rimasto sorpreso positivamente pure io; un album che si discosta dalle tante uscite di scarso interesse che circolano. Piacevole ed intenso. Pollice in su!

    • Questo disco sta crescendo sempre di più, ascolto dopo ascolto…
      Ma quanto è bella It?! Ma quanto sono belli i suoni e le atmosfere di questo disco?!

      Il mio disco di Natale 2018!

    • …l’inutilità fatta ad album … in ogni pezzo non sono riuscito ad arrivare al minuto ..inutile ..

    • Ho avuto la fortuna di conoscere e di incontrare più volte Gioeli e ques’album è semplicemente LUI in musica… onesto, sincero e una gran brava persona… mi è piaciuto tanto! Grande Johnny, ci voleva un disco così! 😉

    • mio a priori…grandissssssssimo<<<<<

    • Un disco che poco mi ha convinto questo One Voice…si qua e la qualche pezzo discreto ma nulla piu….sono al terzo ascolto ma non mi prende proprio….patience….

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa

    E’ una serata incredibilmente mite e poco piovosa quella che accompagna i Def Leppard nella loro prima data nel Regno Unito con il tour celebrativo dell’anniversario dell’album Hysteria.

    La stessa tourneè, che […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa

    La difficoltà maggiore che gli svedesi Care of Night hanno dovuto affrontare nel realizzare il loro nuovo e secondo album Love Equals War è stata certamente quella di dover realizzare un platter in grado di p […]

    • il primo album non era male, questo proprio è veramente poco ispirato .. certamente si tratta di un gruppo nato sulla scia di heat e work of art ma che resta lontano anni luce ..la sensazione che ha predominato nell’ascolto è stata la noia ..

    • Sono ancora un pò interdetto perché era il mio cavallo di razza per il podio al disco dell’anno. Come dice Iacopo lo ascolterò ancora, anche perché mi ricordo che pure il primo fece lo stesso identico effetto all’inizio. Comunque i due singoli sono molto belli, Your Perfection è pompatissima (peccato sia identica a Hearts Belong del primo disco – sono sovrapponibili – ma passi); bella All I Got (che al primissimo ascolto non mi aveva detto nulla). Hit è praticamente Beg Beg Beg degli HEAT, ma diciamo che ci sta. Da qui in poi il disco ancora lo sento nebuloso (Cold As My Heart migliora per davvero con gli ascolti, mentre We Will Find a Way sconta un giro melodico banalotto, ma ci sta anche questa dai), quindi devo approfondire. Diamo però già onore alla prestazione vocale grandiosa di Mr. Calle ed alla produzione della infallibile banda Wigelius (che si fa ben sentire anche nei cori)!
      Sull’80 ci stiamo sicuro, ammetto però che puntavo più in alto.

    • Disco piacevole ….solo che ormai l’Aor si è appiattito su certi canoni , un po’ come certo power metal , non ha un cazzo da dire e ricicla se stesso a volte con risultati più che discreti a volte con esiti stucchevoli .
      Insomma sti gruppi ormai si assomigliano un po’ tutti e sono veramente pochi quelli che hanno un loro suono che li distingue dalla massa .

      • loro secondo me sono ”diversi”. O, almeno, riconoscibili

        • Guarda , nel primo di sicuro ,mi fecero un ottima impressione qui invece forse si stanno standardizzando un po’ nel senso che tendono ad utilizzare soluzioni comuni a tanti altri ma cmq l’ascolto resta assai piacevole.

      • Mah, concordo con Mark riguardo l’ultima parte del suo discorso.
        La faccio anzi breve, e dico che si perdono fra le mille mila band immolatesi sull’altare della patria dell’Aor Revival. Ci sono gruppi che in questo enorme calderone hanno saputo ritagliarsi un proprio spazio, evidenziando una propria personalità ed una propria identità, ma non è questo il caso dei Care Of Night.

        Additati più volte come salvatori della patria (…senza che io ne comprendessi mai il motivo…), mi sono sempre sembrati estremamente sopravvalutati e forse anche eccessivamente pompati mediaticamente.
        A me non sono piaciuti all’esordio, e non mi piacciono neanche ora.

        Produzione nostalgica con pezzi a dir poco latitanti. Discutibili anche le prestazioni tecniche…soprattutto il cantato mi sembra una sogliola morta.

        Trascurabilissimo.
        58/100

        • Breve un cazzo …..sempre il solito :-):-) 🙂

          • Ma perché devo rimediare sempre alle tue pirlate! 😀
            “Disco piacevole”…”Disco piacevole” icchè?! Che mi sono fatto due coglioni che arrivano da qui a Firenze! 😀

            • Beh se i dischi brutti son questi allora siamo a posto……sparati l’ultimo degli HAKEN così ti riprendi.

              • Mi sto facendo una botta di Jimmy Barnes…mi viene da piangere. Ma che musica faceva?!

                • Guarda che la fa ancora …..ascolta l’ultimo che ora non ricordo come si chiama.

                  • Si, lo so, Mark…ma pure lui, boh, si è riciclato con un genere che può andar bene un paio di volte, poi due palle.
                    Oltretutto ha perso tantissimo in dinamica e sfumature della voce. Adesso urla soltanto: alle volte lo trovo persino fastidioso.
                    La sua raccolta “Hits” ti fa saltare veramente in aria: una bomba dietro l’altra.

        • Domani compro una sogliola e provo a farla cantare ahi ah ah ah

    • l’esordio mi aveva fatto gridare al mezzo miracolo …. cuore,spunti di classe assoluta , soluzioni moderne e ricercate parts of paradise la bonus track japan e say you will dal primo disco mi davano sensazione di trovarmi davanti a qualcosa di veramente fresco e notevole …..disco normale politicamente troppo corretto senza sbalzi e nel normale una voce del genere non sembra particolare con l’assenza di canzoni degne di nota ma bensi bruttina ….unica nota positiva la nuova chitarra ….il resto come dice il califfo e’ noia….

    • Personalmente un disco che non mi è affatto dispiaciuto…una serie di brani decisamente piacevoli (Your perfection la mia preferita) per un disco ben suonato e ben cantato…niente di eclatante ma una cinquantina di minuti che scorrono bene bene…per il sottoscritto un 70/100….

    • Un discreto sequel del precedente debut album. Ci sono 3/4 canzoni di assoluto valore alternate ad alcuni riempitivi (il copia incolla di altre loro canzoni).
      Le mie preferite sono Cold as my heart e We will find a Way

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 12 mesi fa

    Quando il 6 febbraio 2011 è circolata la triste notizia della morte improvvisa del chitarrista nordirlandese Gary Moore si è squarciato il tempio della musica hard rock e blues, esattamente come se fosse appena s […]

    • Grande recensione ! …e più tardi vado ad ascoltarmi l’album

    • Assolutamente da avere…<<<

    • Mi è appena arrivato blues and beyond cofanetto di 5 cd memorabilia e……il libro biografia (solo in inglese) sensazione stupenda ascoltare e leggere Gary Moore allo stesso tempo…che dire di questo tributo ….da avere!!!!!

    • Bellissimo tributo ad un chitarrista infinito. Non c’è Bonamassa che tenga.

      • Concordo sul fantastico tributo di questi immensi artisti ad un grande interprete della sei corde…Moore è stato eccezionale. D’altronde bisogna ammettere anche che il cursus honorum di Bonamassa lo possano esibire in pochi: bambino prodigio, eccelso bluesman, rock/pop star internazionale che arriva anche all’ascoltatore medio…al netto della predilezione per questo o quell’artista.

        • Concordo bonamassa non si tocca io ho tutto di lui ma cazzo si dia una calmata con le uscite non ci sto dietro.
          Ps l’ultimo è un altro buon lavoro ed io ci son cascato di nuovo eh eh eh
          Mi manca vederlo live cavoli.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa

    Rehab è il titolo del primo album solista del cantautore rock bresciano Gianluca Firmo, uscito per la label Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group il 19 ottobre 2018. Firmo è conosciuto nella s […]

    • Album veramente piacevole e per me ormai Gianluca Firmo come songwriter è una garanzia!!!

    • Gimmy replied 6 anni fa

      Sono ovviamente legato in modo particolare a questo lavoro e quindi potrei essere considerato non obiettivo, ma questo è un grande disco, realizzato con grande cura e nato solo ed esclusivamente dalla passione per la musica. Lo trovo vario, ben realizzato e con degli arrangiamenti notevoli che lo rendono un prodotto un pò fuori dal coro. La voce potrebbe non piacere, ma in generale io ho sempre preferito una voce imperfetta tecnicamente, ma che rende le canzoni sentite e questo capita molto spesso con chi si scrive i pezzi. Certo è difficile catalogarlo in un ambito specifico, ma questo è uno dei suoi punti forti.

      • Torniamo secondo me su un discorso che ultimamente si fa sentire parecchio… spesso ci sono in alcuni progetti brani molto belli a cui manca però la “personalità” di chi li interpreta… in questo caso anche se come dicevi Gimmy la voce potrebbe far storcere il naso a qualcuno (ma per esempio mia moglie letteralmente ADORA la voce di Gianluca…) si sente che i pezzi sono suoi e l’interpretazione è nettamente sentita e questo innalza e non di poco a parere mio il valore del lavoro finito! Un po’ come per il nuovo brano di Leckremo… quindi… Bravo Gianlu! 😉

    • mimmo replied 6 anni fa

      Citazione “Che sia solista, o con i suoi Room Experience, Gianluca Firmo si conferma come uno dei migliori interpreti della nostra musica in Italia e non solo”…e qui caro Iacopo ci è scappata un litro di saliva…almeno…aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂

    • Leggo la formazione , leggo la lista degli ospiti , leggo il voto e……….ok ho capito ha ragione mimmo , qui è intervenuta una mandria di lama!!!!
      Mi fermo qui che meglio va!!!

      • mi piacerebbe darvi ragione, sapete? Almeno avrei qualche euro in tasca per il ”lavoro” che faccio qui sul sito 😉

        • Ma Iacopo, io credo che nessuno voglia darti del fazioso, o tanto peggio del “recensore asservito alla casa discografica”.
          Secondo me il punto è: di cosa vogliamo parlare? Di musica? O di amicizia?
          Perché se vogliamo parlare di amicizia, per carità, alziamo tutti le mani e ci fermiamo. Sono certo che Gianluca sia un carissimo ragazzo e sarete senz’altro legatissimi fra voi. E la cosa non può che farmi piacere.

          Ma se vogliamo parlare di musica, allora le cose cambiano.
          Sorrido quando si parla di “grande disco”, di “ottimi suoni di produzione”, o di pezzi “da urlo”…e via dicendo.
          Questo è un album con problemi enormi.
          Ma davvero enormi.

          Io non saprei neanche da dove cominciare. E Gesù, credetemi, non voglio apparire come il disfattista di turno, perché non lo sono.
          La produzione è scandalosa, e va bè: ormai ci siamo abituati. Le chitarre sono impressionanti per quanto si sentono male…
          La voce di Gianluca è mocorde: non ha dinamica, ed ha un registro di note estremamente limitato. È una brutta voce, non saprei come altro dirlo. Perdonatemi la crudezza.
          La canzoni sono orrende, banali, volutamente reverenziali (e pace anche qui…) dei miti dell’autore (..non esiterei a dire che Gianluca abbia dormito per anni con la foto di Bon Jovi sotto il cuscino: lo so perché l’ho fatto anche io…).

          Cioè, io non vorrei che nessuno si offendesse quando si parla di musica dilettantesca e amatoriale, perché questa è la categoria in cui si collocano determinati album e non c’è davvero nulla da fare. Io non posso interessarmi di come sia stato creato questo album, dei mezzi che sono stati impiegati o di quando Gianluca e gli altri ragazzi coinvolti hanno registrato (…se alle sei della mattina o alle quattro di notte, prima o dopo il lavoro). Io giudico la musica: e questo disco è insufficiente. Non è neanche mediocre… è proprio insufficiente.

          • e non c’è neanche la solita strappona alla voce eh eh eh eh

            • caro Mark, sdrammatizzo e dico: per quella (la patata) ci sono gli Adrenaline Rush!!! hehe

              Poi, come ha detto Denis, la voce di Gianluca o piace, o non piace.. Punto. A me personalmente non disturba affatto, e anzi, la apprezzo molto proprio perchè è una voce non canonica, che per timbrica nel melodic rock non ce la metteresti mai.. ma poi la ascolto e dico: cazzo, ci stà!! Qui, come nei Room Experience.

              Poi oh, io canzoni orrende qui proprio non ne ho sentite… ma neppure No Prisoners vi ha fatto saltare dalle sedie?!

              • Iacopo ci mancherebbe che ci scanniamo per un disco , preciso solo che non ho detto che il cantante ha una brutta voce o ne è privo ,di sicuro nel mix finale è bassa rispetto al resto, concordo con te sul fatto che ormai nel genere si utilizzino sempre gli stessi registri sulle voci ed ogni tanto sentire una timbrica diversa non fa male, poi che il disco piaccia o meno è soggettivo cosi come il voto (87/100 però mi sembra esagerato).
                L ho ascoltato e non mi ha preso , un plauso invece alla copertina .

                • si, la mia seconda parte era più riferita a Bontropi che a te 😉

                  • Iacopo, cosa vuoi che ti dica…come abbiamo detto più e più volte la componente soggettivistica in fatto di musica sarà sempre ineludibilmente più influente di qualunque tentativo di approcciare la musica in senso oggettivistico: il più classico degli “a me piace!” vince sempre su tutto…
                    Ma secondo me ci sono delle “regole” oggettive in musica, così come in tanti altri settori, che non posso essere tradite. Se dico che la voce di Gianluca non si può ascoltare è perchè credo che una voce come la sua, priva di controllo, priva di varietà di registro, assolutamente monocorde, brutta nei bassi così come brutta negli alti e nei medi, dovrebbe essere “obiettivamente” una brutta voce per tutti…e come tale andrebbe riconosciuta.

                    Ma poi penso a Britney Spears che ha venduto milioni di dischi con una voce da gallina, ed il mio discorso crolla.
                    Tutto sta nel capire da quale lato si vuole stare…
                    Britney Spears per me non avrebbe mai venduto una sola copia dei suoi dischi…il Firmo solista altrettanto.

                    Quindi pace: se a te piace questa musica, così come a Denis, o a Gimmy…io non so più cosa dirvi.
                    Ripeto: ci sono dei limiti oggettivi che secondo me sono sotto gli occhi di tutti. Poi, se quei limiti non li vogliamo vedere o non ci interessano, pazienza.

                    A parer mio Gianluca farebbe meglio a concentrarsi sulla scrittura: il canto non fa chiaramente per lui.
                    E seconda cosa, dovrebbe iniziare a scrivere in maniera molto più personale…perchè in questo disco c’è Jon Bon Jovi nell’ombra sin dalle prime due note…

    • allora io non mi permetto di giudicare le intenzioni di jacopo nello scrivere la recensione, se a lui l’album è piaciuto voglio credergli e buon per lui, figuriamoci.. ma a mio avviso si sta parlando di un lavoro di livello veramente basso ….lui ha una voce che è un rantolo, e l’impressione che mi comunica è solo quella dell’amatorialità …continuo a dire che con gli italiani non ci siamo proprio… a parte i lionville..

      • C’è tanto da lavorare.

        Alle volte potrebbe sembrare quasi che alcuni di noi si accaniscano volutamente contro la scena italiana, ma non è assolutamente così. Resto dell’idea che non si dovrebbe supportare la scena incensandola a prescindere.
        Bisognerebbe anzi pretendere sempre di più, perché secondo me la base per costruire qualcosa di importante c’è: è già tantissimo che ci sia un gruppo di ragazzi appassionati del genere che sia fermamente deciso nel voler sfondare con grande passione e forza di volontà.
        Ma ripeto, il risultato va analizzato con freddezza e distacco.

        Credo siamo d’accordo sul fatto che nessuno di noi voglia criticare Iacopo: anche io sono convinto che il disco gli sia piaciuto. Ma l’amicizia esercita la sua influenza anche a livello inconscio. Io per primo mi troverei in difficoltà ad essere così crudo nel giudizio di un qualcosa creato da un caro amico.

        • Io no !!! Puoi essere anche mio fratello Ma se fai una cazzata te lo faccio notare.
          Non è una questione di scena italiana che deve crescere, la scena c è ed è anche buona , semplicemente ogni tanto qualcuno tura fuori una cagata, può capitare anche le grandi band sbagliano ogni tanto quindi non ne farei una tragedia ma dare quasi 90 a sta sola mi lascia perplesso molto perplesso.

          • Mah, Mark…
            Sul fatto che la scena italiana possa definirsi giá come “buona”, io avrei tanto da dire.
            Per me non può assolutamente considerarsi come “buona”, almeno al momento.

            Come ha fatto notare Leonardo, a me son piaciuti solo i tre album dei Lionville. Ed anche quello dei Mindfields mi ha molto impressionato. Ma per il resto nulla.

            Secondo me si sbaglia nell’approccio, si sbaglia negli intenti, si sbaglia proprio nella concezione di “pezzo aor”, e si sbaglia conseguentemente nel modo di costruire un pezzo AOR.
            Il solo Stefano Lionetti, lo ribadisco ancora una volta, sembra avere un talento, una tecnica, una preparazione ed una cura per il dettaglio di carattere superiore.

            • Mmmh il mio riferimento era riferito ad una scena più ampia in generale non limitata solo all’ aor. Quest’ultimo è già limitato di per sé.

              • Ah, ecco, no, no… Io mi riferivo esclusivamente alla scena Melodic Rock.
                Concordo con te che la scena Metal italiana, ad esempio, sia infinitamente superiore. Anzi, la definirei sicuramente di livello “professionistico”.

                • Io dico solo.. Hungryheart, Wheels of Fire, Raintimes, Soul Seller, etc, etc.. poi oh, sarò campalinista io…

    • Sentito due pezzi, veramente bruttarello e amatoriale. Concordo purtroppo con Bontropi e Mark

    • A te Giorgio terruzzi ti fa una pippa Giovanni:-):-):-):-):-)
      Ragionamento cristallino.

      • un abbraccio mark…..compra i northward ….grande disco

        • io la penso così (e voi liberi di pensarla diversamente eh..): prima che Denis inventasse MR.it, non si parlava così tanto di melodic rock italiano. O meglio, se ne parlava magari, ma nelle stanze segrete dei siti maggiori. Noi siamo nati, Denis mi corregga, per cercare di creare una scena, dando ”supporto” (meglio dire, dando spazio) a chi aveva magari meno voce di altri.. e nel bene o nel male (per meriti poi molto poco nostri) questa scena si è creata, e diversi gruppi italiani oggi suonano con regolarità, e a supporto di realtà musicali storiche. Sono nate label, tante label, e si sono fatti molti concerti che mai avremmo immaginato. E sono nate molte band e tanti progetti italiani.

          Siamo diventati (quasi) tutti amici, o conoscenti. Ci salutiamo tutti per nome, band, colleghi, fans, addetti ai lavori, etc etc.. E per anni vi ho sentito urlare: EH, MA FRONTIERS NON PRENDE MAI ARTISTI ITALIANI.. quello era l’orgoglio che ci ha fatto nascere come movimento musicale.

          Ora invece vi vedo tutti uniti a gettare merda su quasi tutti. Scusate ma non vi capisco. La nostra gioia è sincera, e mai pilotata. Quando recensiamo o anche solo sentiamo un disco AOR italiano siamo contenti, felici come bimbi. Sappiamo che anche solo un frammento di quella produzione (e qui voglio essere presuntuoso) è anche un pelino merito nostro. Un CD melodic rock italiano io lo sento un pochettino come figlio anche mio, anche di Denis, anche di chiunque altro ne scriva o parli. Non fraintendetemi, ma la nostra parte credo l’abbiamo fatta sempre, e bene.

          Quindi, da vicedirettore, dico apertamente che MR.it andrà avanti dando tanto, e nel caso anche tutto, lo spazio che meritano i tricolori, anche i più piccini, i più sconosciuti, i più boh, aggiungete voi. Firmo, come tanti altri, è venuto fuori dal nulla e ci ha colpito il cuore. La sua musica ci piace davvero, non gli lecchiamo il culo, ne lui fa lo stesso con noi, potete stare tranquilli.

          Volete parlare di canale privilegiato per gli italiani? Ecco, già questo mi va più bene, per i suddetti motivi. Ma non siamo dei venduti (neppure in amicizia.. credo che Gianluca non sapesse neppure che avrei recensito il suo album), e se avessimo voluto bocciare questo disco, beh, lo avremmo liberamente fatto.

          • E qui c’è tutta la diversità di approccio alla Musica nostrana (in specie Melodic Rock) che ci divide, ma che allo stesso tempo è il sale della discussione :-)… quindi mi verrebbe da dire: niente di nuovo sotto il sole. Va bene così. 🙂
            Però io direi che così come tu rivendichi la vostra indipendenza ed imparzialità come recensori, anche a me piacerebbe che voi addetti ai lavori rispettaste il parere di parte della platea (…che non deve necessariamente avercela con la scena italiana perchè il giorno non ha di meglio da fare che lanciarle letame addosso…): credo che, molto semplicemente, possa non piacere il 90% della produzione italiana, senza doverne fare per forza un affare di Stato.

            Forse, di tanto in tanto, sarebbe il caso di chiedersi “…ma perchè non piace quello che facciamo?!”…
            Soprattutto se la cosa è oramai sistematica.

            Anche perchè, e qui parlo a titolo personale, vi è stata più e più volte ripetuta dimostrazione di come il nostro apprezzamento per questo o quel prodotto abbia avuto talvolta toni addirittura entusiastici.

            Perchè non accade, nel 90% dei casi, con un disco italiano?
            Magari ogni tanto bisognerebbe chiederselo…anzichè puntare subito il dito contro la platea spietata e senza cuore.

            • a me non sono piaciuti i vostri toni.. troooooppo aggressivi.. tutto li. Accetto critiche e pareri opposti, figuriamoci..

              • Ma mi dispiace se sia trapelata una presunta aggressività, perché non è mai così.
                Purtroppo quando si dice che una persona ha una brutta voce, o che un album sia molto brutto, si assume un tono molto crudo che può sembrare aggressivo, ma credetemi, non c’è aggressività da parte mia.
                Dico solo senza mezzi termini quello che penso.

                Credo per Mark sia lo stesso.
                Noi discutiamo tanto perché siamo molto appassionati. Diversamente non scriveremmo certi pipponi da psicanalisi.

                Capisco che per l’autore possa risultare affossante leggere critiche che in cinque minuti distruggono il lavoro di mesi…ma questo fa parte del gioco, e chi fa musica lo sa.

        • Non ho ancora ascoltato questo “Rehab”; probabilmente lo farò nei prossimi giorni, ma indipendentemente che sia buono o brutto, io vi suggerisco “Radio Silence” dei Roxanne. Un signor album!

    • Giovanni, nella solita ebrezza che mi hai fatto provare nel leggere il tuo commento c’è solo una nota stonata…: secondo me sei romanista! ahuahuahuahau 🙂
      E’ che sono ancora in stato di euforia per il goal di CR7, caro! Altrimenti facevo partire la rissa calcistica! 😀

    • quindi e’ propio ufficiale: ci hanno preso per i coglioni…..no cana’!!ci hanno preso per i coglioni….no cana!!e che chezzo mi avete preso per i coglioni…..cit. allenatore del pallone ….lino banfi……..chi capisce capisce….un abbraccio a tutti e buona cena

    • mimmo replied 6 anni fa

      Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii che caciara che fate…ma non avete nient altro da fare?!?!?

      Iacopo continua con le recensioni che va bene cosi…Giovanni dacci dentro con il defibrillatore….Mark tu vai in palestra che te stai a sgonfiare…e tu Bontropi vai un po a fancu…BEEEEEEEEEEEEEEEEEEPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPP 🙂

      Peace & Love!

    • … purtroppo per problemi personali non riesco più a essere troppo presente sul sito… però leggendo l’ennesima polemica sotto ad una recensione di un Italiano mi viene da dire, un po’ come la platea ci ha detto che tanto si sa come vanno le recensioni qui per un album Italiano, che ormai da parte nostra si sa come saranno i commenti sotto di una recensione italiana… 😀 E’ una battuta, non voglio offendere nessuno… 😉
      Però tutte le volte che esce una recensione di certi artisti italiani o di artisti legati a certe label (diciamo alle label Italiane??? 😀 ) puntualmente i toni si accendono come se fossimo dei venduti… Sinceramente noi continuiamo e continueremo per la nostra strada e confermo e sottolineo quello che ha detto Iacopo… MelodicRock.it è nato come CANALE PREFERENZIALE PER DAR VOCE AGLI ITALIANI… e, modestia a parte, ma da quando noi abbiamo iniziato a far risaltare alcuni artisti italiani all’estero stranamente si sono accorti che esisteva anche una scena melodica Italiana… e ormai la pompano più all’estero di quanto non facciamo noi su queste pagine (che forse anche questo vorrà dire qualcosa sulla “qualità” della nostra scena? 😉 ).
      Inoltre da quando abbiamo aperto il sito nel giro di pochi anni anche su altri siti (o riviste) ben più blasonate di noi c’è stato un “ritorno al melodic rock” e ricordo che, per quanto ce la mettiamo tutta per far funzionare questo sito nella maniera più professionale possibile, siamo sempre e solo degli APPASSIONATI e non dei professionisti… quindi nel caso, se non piace lo stile che abbiamo su queste pagine, nessun problema, esistono altri posti dove probabilmente l’argomento è trattato in maniera più professionale… ne prendiamo atto e soprattutto non obblighiamo nessuno a leggere le nostre recensioni che poi ricordo sono sempre pareri personali e non legge scritta… 😉

    • Steve Perry e Firmo non mi sembrano autori di uno stesso genere… o almeno, di uno stesso stile di rock melodico…

    • Commento che non fa una piega. Ho ascoltato un paio di pezzi del ragazzo a me non piacciono in nessuna maniera ma anch’io gli auguro le migliori fortune e per quanto mi riguarda poteva essere nato o a Patterson nel Nj o a Leeds il giudizio sarebbe stato lo stesso.(nota per alberti: Ritengo gli Elektradrive una delle migliori rockband italiane…a più di ventanni Big City mi fa saltare ancora sulla sedia). D’altronde però anche se il voto fosse stato influenzato dal rapporto di amicizia non ci vedrei tutto questo scandalo anzi…trovo coraggioso supportare un amico e difenderlo dalle altrui critiche…come scriveva Dumas padre “…il coraggio merita sempre rispetto anche da parte dei nemici…”alla fine credo che qui dentro pochi si lascino influenzare da una recensione.

      • concordo su gli elektradrive ma ho forzato il paragone volutamente ….anche per me sono stati il nostro top a un certo punto

        • mimmo replied 6 anni fa

          Elektradrive sfondate un portone aperto…ma x per me il loro top disco è DUE…

    • vi state scannando a bomba su sto disco 🙂
      mi schiero dallla parte di bontropi e company, secondo me Gianluca dovrebbe dedicarsi alla stesura dei pezzi + che al canto.
      registro assolutamente stretto e una voce che non piace per nulla, incapace di variare dalle note alte a quelle basse.
      qualche pezzo carino di per se c’è, ma questo disco non può essere da 87 !!
      55, 60 a voler essere generosi.
      non sono d’accordo su chi dice che la scena italiana non è a livello professionistico, molti dischi carini sono usciti: Lionville, Perfect View, lo stesso room experience, wheels of fire, elecktradrive e altri

    • essential simply man<<<<

    • La title track mi gasa.
      Il video di Heartof stone e’ simpatico.

    • Gimmy replied 6 anni fa

      Non l’avevamo ancora capito sai…

    • Mi spiace ma pure io sono del partito del “NO”; qualche canzone con un buon songwriting cè, ma manca quel “quid” che fa differenza. Passa tutto abbastanza stancamente, senza variazione di marcia. Peccato.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa

    Steve Perry è la voce del genere melodic rock, e forse uno tra i migliori cantanti della storia della musica moderna. Ritrovarlo nuovamente sulle scene, ad oltre vent’anni dal suo improvviso addio, è a tutti gli e […]

    • Tanto di cappello per la veramente splendida recensione Mezza… al di la del voto io questo album comunque già lo Amo… 😉

    • Disco che ho già ascoltato 4,5 volte , senza dilungarmi , parte bene ma poi mi si affloscia, troppo intimo e scarsamente arrangiato ( con un neal schon a fianco le cose potevano venire meglio). Poi è vero che manca quel quid in più che renda i brani memorabili.
      Voto 6,5

    • Sì, concordo decisamente anche io sul fatto che Iacopo abbia perfettamente centrato recensione, voto e riflessioni a margine.

      Il disco è molto bello, ci sono prezzi in cui la classe cristallina di Steve emerge prepotentemente, la produzione è valida, gli arrangiamenti mi piacciono parecchio (…non capisco la critica di Mark…), ma…

      Ma.

      Manca il ruggito.
      Manca quella bomba che ti aspetteresti di ascoltare con Neal, Ross, Jonathan e Steve…

      Mancano i Journey.

      78/100 anche per me.
      Bentornato Stivino bello.

    • mimmo replied 6 anni fa

      Mi sono avvicinato al seguente album con molto timore visto che STEVE PERRY non è soltanto un autentico mito per chi ama l AOR ma anche il mio cantante preferito di sempre.
      Onestamente non mi aspettavo un album memorabile e così (purtroppo) è stato visto che questo TRACES è un onesto album di pop rock dalle molteplici influenze, suonato discretamente ma con pochi (veri) sussulti.
      La voce del nostro pur avendo perso tanto in estensione e cristallinità sa ancora trasmettere emozione (e questo non è poco) ma quello che mancano sono proprio i pezzi che dopo un inizio decisamente interessante (No Erasin e Most of All i miei preferiti dell album) si perde tra brani piacevoli ma non certo da ricordare.
      A dire il vero debbo anche dire che i due precedenti solisti di SP a mio parere sono assai distanti qualitativamente dalla navicella Journey pur essendo migliori di questo TRACES (ma forse era prevedibile).

      Sto qui a scrivere e descrivere ma tra me e me mi dico…ma chi se ne frega…il grande Steve è tornato…e questo (forse) basta…e allora gioite gente…gioite!

    • seconda parte di carriera che pero’ sara’ distante dal sound JOURNEY….questo nuovo traces ha a mio parere alcune tracce molto belle….grande voce come sempre ma manca di quell’AOR che ha reso famoso l’artista nella band madre!….non ce nemmeno un fascino chitarristico per lo piu’ sopito… anche john 5 strimpella una canzone piu’ vicina al grunge che al rockAOR….avrebbe potuto farci un bel solo convincente….ma….qui ci troviamo di fronte a un disco forse troppo maturo e serioso….e’ anche pero’ vero che tratta temi molto sentiti e intimisti!….

    • essential totally<<<

    • mimmo replied 6 anni fa

      miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii …Angelo is back!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 🙂

    • essential2018…ottima recensione bro Iacopo…come sempre…nice man<<<<<

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa

    Nati nel 2003 e da sempre guidati dal carismatico frontman Marko Saaresto, i finlandesi Poets Of The Fall festeggiano i loro 15 anni di carriera con la pubblicazione del loro ottavo disco Ultraviolet, uscito il 5 […]

    • Non so a quanti possano piacere qui dentro, o perfino solo destare un minimo interesse…ma secondo me si tratta di una band con i controcazzi. Troppo sottovalutata, troppo poco conosciuta qui da noi…un po’ come i Goo Goo Dolls, che resteranno sempre “…quelli del film con Nicholas Cage…”.

      Ascolterò con curiosità.

      • Mezza li adora!!! 😀 😀 😀 Per me sono una gran bella band che però per ora ha piazzato alcuni grandi pezzi in mezzo ad altre mezze ciofeche… 😀 😀 😀 Questo album mi sembra molto valido… Dancing on Broken Glass da sola vale tutto il disco!

        • Ho ascoltato un paio di pezzi ieri sera, ma poi sono andato a letto perché stavo crollando… comunque mi sono sembrati di altissimo livello. Gran produzione.

          P.s.: mi sto perdendo fra le tante cose che mi piacciono ultimamente…troppe pubblicazioni.
          Non ho ascoltato neanche quello di Steve Perry!

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa

    Non ci si può distrarre mai. La caccia ai bei dischi è uno sforzo che l’ascoltatore appassionato deve fare giorno dopo giorno, 24 su 24 o quasi. Altrimenti, beh, c’è il rischio di perdersi uscite discografiche ap […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa

    I Groundbreaker sono un nuovo progetto musicale rock melodico nato da una idea di Serafino Perugino per la sua label Frontiers Music. La band, che presenta tra le sue fila il celebre cantante Steve Overland (FM) e […]

    • Un bell’album che ha come cardine la voce di Overland.
      Personalmente ha iniziato a sorprendermi dalla terza canzone in avanti trovando il picco dalla quinta alla settima traccia, assieme a “The first time”.
      Bella anche la versione acustica della già ottima “Something Worth Fighting For”, presente nella versione giapponese.

    • Roba strasentita e la voce non aiuta….progetto trascurabile come tanti del resto magari da prendere a 5 euro nei cestini in caso di astinenza cronica.
      6.5

      • Ma come…roba strasentita…voce non aiuta…progetto trascurabile…voto 6,5…aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh…mi fai morire!!!! 🙂

        • Mi spiego meglio…..la voce di overland (bella cpme sempre)fa sembrare il progetto uguale ad altri con lui alla voce.

          • diciamo che anche a me per quello che ho ascoltato fin ora mi sembra un disco copia-incolla a tanti altri….

    • Siccome leggo che c’è anche il buon Furin (peraltro signor batterista in termini di tecnica/gusto spesso dimenticato a causa degli altri nomi altisonanti con cui normalmente collabora) debbo ritenere che trattasi di una versione 2 dei Work Of Art? Se sì io personalmente potrei preferire questo disco all’ultimo Framework (per la certezza mi servono altri ascolti), più Overland è davvero in stato di grazia, sotto steroidi, boh non so. Sall poi si avventura in assoli grandiosi, ed io che pensavo fosse solo chitarra ritmica.
      Pezzo da ricordare: Tonight.

    • Album con tanti problemi.

      Sorvolando sulla solita produzione da MacBook Pro – sulla quale credo di aver detto le peggiori cose possibili – il più grande difetto di questo disco è quello di voler proporre sonorità, nella stragrande maggioranza dei casi, tipicamente Work of Art, ma con la voce di Overland.
      Purtroppo Steve non riesce a sostituire Lars: sebbene si stia parlando di due grandi del genere, le timbriche sono molto distanti fra loro. Mentre la voce di Overland si sposa con generi più caldi (hard rock dalle forti venature blues), Lars primeggia nell’Aor/West coast scandinavo.

      Ho trovato perfino stancante, in alcuni frangenti, la tendenza di Overland a spingere costantemente verso l’alto.

      I pezzi assumono quindi una veste assai anonima, non trovando una voce adatta al loro contesto.
      In alcuni casi credo comunque che si tratti per la maggior parte di scarti di Sall.
      Non so se Del Vecchio ha scritto qualcosa. Se il mio orecchio non mi inganna, crederei proprio di si.

      In definitiva si tratta dell’ennesimo disco senza lode e senza infamia che non comprerei mai e che, come dice giustamente Mark, si troverà presto nelle ceste degli espositori delle fiere musicali a 5 euro o giù di lì.

      60/100 per stima e rispetto agli artisti coinvolti…diversamente, sarei andato notevolmente più giù.

    • album inutile , bravi tutti ma roba già sentita miliardi di volte… un classico della frontiers … e nono riesco a capire tutto questo entusiasmo per una produzione simile … boh… lo collezionerò quando costerà 4 euro… cioè tra qualche settimana….

    • ma come può piacere un album così … senza mordente, loffio ..e caratterizzato dall’inutile tentativo di ripercorrere i fasti FM (periodo eighties, chiarisco, non certi quelli tristi di adesso) …oppure era un tentativo di fare Work of Art 2? ..allora perchè non fare Work of Art, che sono senz’altro meglio ..poi l’ho gia detto mille volte..overland mi pare proprio bollito, non ce la fa più …progetto inutile, in nessuno dei pezzi sono andato oltre i due minuti ….

    • Niente di nuovo all’orizzonte, cd che sa di già sentito, produzione frontiers, e si sente.

    • Stasera se nn sarò bollito lo ascolterò attentamente ….l unoca cosa su cui non sarò mai d’accordo,almeno x ora, e per quello che ho ascoltato, è definire Overland bollito. Ha una voce meravigliosa…canta aor, canta blues, canta rock…e canta bene. Sempre sentite come interpretazioni.
      Something worth fighting for mi è piaciuta tantissimo x esempio

    • essential totally 2018<<<

    • Intervengo per “difendere” questo progetto e il mio mito OVERLAND !
      La song “WillItMakeYouLoveMe” mi sembra eccezionale tanto per cominciare.. poi certo si può dire che questi GROUNDBREAKER assomigliano a OVERLAND solista, agli OZONE (qualcuno l’ha comprato?!) etc.. però cavolo è un album da avere secondo me.

    • Domandone per chi possiede l’intero album;
      Sono più i pezzi “heavy” o le “ballad” ? Cioè l’album si mantiene sui ritmi “medi” delle prime 2 canzoni(molto belle) ? grazie

    • Premetto che non ho ancora ascoltato il disco in questione e credo proprio non lo prenderò perchè il genere non rientra tra i miei preferiti…ma volevo fare una domanda, senza polemica e solamente per sentire dei pareri…perchè bocciare questo per la produzione, perchè assomiglia a tanti altri, perchè Overland è bollito e poi promuovere I midnite City che inventano meno del meno e non eccellono in nulla, hanno addirittura dei testi di una banalità disarmante? Francamente non capisco…oppure capisco se la cosa è legata a gusti personali. Per intenderci, se boccio uno boccia di brutto anche l’altro se le motivazioni sono queste…

      • Personalmente non ho “bocciato” questo disco (60/100 rappresenta comunque la sufficienza…), ma ne ho criticato fortemente la produzione perchè compressa, sballata, implodente su se stessa, con strumenti sbilanciati che vanno uno sopra l’altro rendendo impossibile per l’ascoltatore percepirne una benchè minima separazione. Lo stile è quello che è….infatti questa volta non ho avanzato critiche relative al tema dell’originalità, che abbiamo ormai spremuto fino all’inverosimile.

        Il disco si sente semplicemente malissimo, come il 75% dei prodotti Frontiers di epoca recente.

        Nulla di tutto questo si ascolta nel primo disco dei Midnite City, che è al contrario molto ben prodotto, pur non rappresentando lo stato dell’arte del Glam. Ma perlomeno si può ascoltare con grande piacere.

        Poi sui testi di Groundbreaker non mi pare di aver detto alcunchè. Voglio dire, io ascolto anche i Manowar, e mi gaso parecchio anche con loro che hanno un lessico ricchissimo costituito esclusivamente da “Fire, wind, metal, steel e fight”.
        I testi sono senz’altro una parte importante della musica, ma assolutamente non determinante.
        Se alla base non c’è una grande musica, le parole potranno essere poetiche quanto si vuole…ma non faranno mai da sole un grande componimento “musicale”.

        Overland non sono stato io a definirlo “bollito”, anche perchè per me non lo è…ma “fuori contesto” lo è senz’altro.

        • c’è da dire che spesso nella “banalità” si nasconde il piacere , vogliamo parlare dei testi degli ACDC? , un pò come un sigaro toscano , ha sempre lo stesso gusto ma mi piace un sacco. Per il resto concordo in pieno con la tua analisi.

          • Vero vero…vado off topic, qualcuno ha sentito l’ultimo Kissin’dynamite, per me hanno fatto un salto di qualità pazzesco. Vedremo la recensione qua?
            Mark hai sentito il nuovo Unity con Manenti…io l’ho ordinato e al primo ascolto mi piace un casino. Lui è tra i top nel genere, che dici? Pensa che era spesso da Gigi…

            • Caro gimmy concordo sull’ultimo dei kissin’ davvero bello e suona da dio.
              Unity ….Non amo molto il genere anche se il precedente mi era piaciuto e poi che dire di ian manenti lo conosco da quando aveva 16 o 17 anni e prendeva lezioni di canto assieme a me da Ivan drago ragozza nelle salette nei pressi della stazione di Brescia, bei ricordi , sono felicissimo per lui . È lui a fare la differenza negli uniti, poco ma sicuro .gli darò senz’altro un ascolto.
              Chissà se si ricorda di quando facevamo a gara sugli acuti.
              Si notava già che aveva un potenziale enorme.

              • Questo è più vario…trovo abbia molta più personalità…gare di acuti ah ah ah…mitici!!!
                Una volta ci devo bere una birra insieme…

            • l’ultimo dei Kissin Dynamite ha una gran bella produzione e due tre canzoni da capogiro: io adoro “Still around”! Devo dire uno dei pochi giovani gruppi tedeschi che sono nella mia libreria.

        • Beh…come non essere d’accordo sui Manowar!!! Io il primo disco dei Midnite city l’ho ascoltato più di una volta perché il genere mi piace un sacco, ma in effetti mi ha lasciato pochissimo, e devo dire la verità nemmeno la produzione mi entusiasmava, anzi. Overland ha in generale una voce stupenda, ma che mi stanca abbastanza alla svelta…comunque ecco volevo solo capire perché uno sì e l’altro no. Ultima cosa, i due pezzi che ho sentito mi sembra abbiano più idee rispetto ai Midnite, che hanno composto l’album in 2 ore…

          • Onestamente non credo che l’arco temporale impiegato per creare, produrre e registrare un disco possa essere indice di qualità del disco stesso: la storia della musica é piena di esempi di dischi registrati in pochissimi giorni, e che sono poi diventati successi planetari.
            Allo stesso modo, album che hanno richiesto gestazioni ventennali si sono poi rivelati delle cagate pazzesche.

            • In questo caso le due ore hanno per me accezione negativa…nel senso che non hanno fatto il minimo sforzo in nessun senso…poi che uno possa metterci anni per fare una cagata è altrettanto evidente.

        • No sulla produzione non sono d’accordo.. Suona “giusto” per il genere, anzi nella mia autoradio modestissima “spara” fuori di brutto 😉
          Invece HeroesVillains degli FM come produzione aveva dei problemi.. troppi medi saturi e effetto “legnoso” di “cartone”

    • a me il disco è piaciuto, + dell’ultimo FM a dirla tutta.
      ci sono un paio di filler ma non riesco a sentire la voce di overland fuori contesto ne la produzione cosi pessima e inadatta.
      anzi , overland da un qlc in + che altri cantanti non riuscirebbero.
      l’impressione positiva sale di ascolto in ascolto cmq…
      l’unica critica che posso fare a frontiers è che negli ultimi anni ha fatto uscire dischi troppo simili tra loro, troppi progetti “inutili”, per spremere poi gli stessi songwriters.
      poi tra le 10 canzoni di un disco e 10 di un altro, prese tra questi “copia incolla”, è normale che qualche lotto di songs meglio riuscite ci sia.
      voto 73

    • ci sono elementi caratteristici di overland altri made in work of art periodo soprattutto secondo album e poi sicuramente la sporadica influenza di del vecchio….penso che anche i lavori meno considerati degli fm possono essere piu’ credibili di questo puzzle sonoro….anche se onestamente alcuni brani sono veramente validi …ma come ricordato in precedenza al mio intervento la puzza del gia’ sentito e’ veramente stucchevole ,poi a mio avviso overland propio perche’ troppo inflazionato da un po’ di tempo a questa parte dovrebbe letteralmente spostarsi su altri lidi nei suoi episodi extra/fm….lo vedo molto bene come bluesman di qualita’

    • Allora il concetto per me è questo:
      Non si può chiedere a OVERLAND di non fare ..OVERLAND (!) , la coerenza e l’affidabilità sono sempre stati i suoi pregi.
      Parlando di questo GROUNDBREAKER mi aspettavo (speravo) qualcosa di più “coraggioso” e “progressive” invece si resta
      sul genere AOR di maniera ma con piacevoli spunti POMP.
      Alla fine c’è poco da fare.. siamo sul livello degli OZONE e circa degli ultimi 2 OVERLAND (EPIC e CONTAGIOUS)
      ma per me la sola track nr.2 vale il prezzo del cd !

    • beh…leggere di un’Overland “bollito” e di produzione “sballata” mi lascia basito .
      A me il disco piace molto (e non sono solitamente tenero), ha suoni strafighi ed Overland fa al solito la differenza. È vero…ci sono un paio di fillers ma dove non ci sono nei dischi AOR di oggi.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa

    Facciamo un altro passo curioso ed attento all’interno dell’universo underground musicale rock italiano andando ad ascoltare il disco di debutto del gruppo veronese dei Desounder, l’omonimo Desounder, uscito […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa

    Mentre tutto il mondo si concentra sulle notizie riguardanti il nuovo attesissimo album del cantante Steve Perry (ex Journey), un altro clamoroso ritorno nel panorama rock melodico globale rischia di finire in […]

    • l’ho scartato per l’orrenda cover , sembra il pelazza del programma le iene, ma poi dove cazzo hai preso quel giubbetto nu te se pò guarda’, in ogni modo mi ha incuriosito. ,

    • copertina “impresentabile”, il resto lo ascolterò….dopo le recensioni che sto per fare.

    • Mai e poi Mai… giudicare un album dalla copertina Mark!!!!….chi lo fa sbaglia di grosso!!!…e’ solo la musica che conta!!!…gli outfield non li ho seguiti particolarmente alla fine degli anni ’80…troppo pop in definitiva….ma questo singolo mi sembra molto bello…piu’ energico e frizzante…

    • cazzarola pero’….con delle belle melodie cosi’ e un riffing deciso poteva prendere un solista chitarroso all’altezza???…gli assoli fanno ridere!!!!

    • La copertina è senz’altro fra le più orrende che mi sia mai capitato di vedere.
      Mi ha ricordato Battles in the North degli Immortal.

      Il disco però mi è piaciuto molto. Finalmente qualcosa di diverso dalla solita pappetta.
      Bel riffing, bella produzione, bel cantato, perfino qualche gran pezzo…che oggi è merce sempre più rara.

      Davvero bello.

      82/100

    • Lavoro piacevole da ascoltare, certo con una cover di Roger Dean avrebbe guadagnato di più, mi ricorda degli yes più soft o un solista di jon Anderson Per le vocals ( con le dovute distanze chiaramente) .
      Voto 7

    • mimmo replied 6 anni fa

      Personalmente invece questo Out of the Darkness non mi ha entusiasmato…un pop “mollifluo” anche se ben arrangiato…se poi ci mettiamo che a me la voce di Tony non ha mai entusiasmato…vabbuo…cmq a me il giubbetto in copertina piace…lo vogliooooooooooooooooooooo 🙂

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa

    Gli Hogs sono una band hard rock italiana – composta da musicisti del calibro di Francesco Bottai (turnista per Irene Grandi, Articolo 31), Pino Gulli (Dharma, Anhima e C.S.I), Luca Cantasano (dal 2010 nei […]

    • Disco bellissimo , finalmente qualcosa di veramente interessante e originale sono italianissimi e frontiers continua a perdere tempo su progetti della minchia……vabbè.
      Non venderà un cazzo (Io lo prendo di sicuro) ma i ragazzi meritano , per me voto 8 per essere un esordio.
      Spero continuino.

      • Concordo.

        Ringrazio Iacopo per avermi fatto scoprire questi bravissimi ragazzi. Per ora ho dato solo qualche ascolto veloce e non posso esprimermi ancora in maniera esaustiva.
        Sono rimasto però sbalordito dalle capacità tecniche di questi bravissimi musicisti. Il riffing in stile Nuno Bettencourt è qualcosa di straordinario. E la capacità di saltare da un genere all’altro è sbalorditiva.

        Sottoscrivo il Mark: qualcosa di finalmente vario, ben allestito, meravigliosamente suonato ed, una volta tanto, sentito.
        Consiglio anche io a Frontiers di operare con più attenzione nel “mercato” delle band emergenti. Perché ce ne sono davvero tante, e valide.

        Album che comprerò al 100%, anche perché il prezzo su Amazon è super.
        Voglio ascoltare anche il primo album, che mi è parso di altrettanto alto livello.

        Bravi, ragazzi!

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa

    Correva l’anno 1987 quando il leggendario testierista Keith Emerson, il cantante e polistrumentista Robert Berry, e il batterista Carl Palmer, si incontrarono per la prima volta assieme, spinti dal celebre […]

    • Discone nulla da fare…….ordinare subito!!!!

    • Mah. Sarà.

      Io sono stato ammorbato dopo quattro pezzi.
      Un macigno come poche volte mi è capitato di ascoltare.
      Secondo me siamo su territori in cui regnano sovrane la confusione e la prolissità. Un po’ come negli ultimi 10 o 11 album di Petrucci & Company…mi scuserete se ho perso il conto.

      Dovrei dare un “senza voto” per non essere riuscito ad arrivare fino in fondo.

      • Disintossicati che è meglio va…….:-):-):-)

        • Mark, ma tu sei convinto che io ascolti solo Melodic Rock dalla mattina alla sera?

          Ti assicuro che non è così. E ormai dovresti/e saperlo…

          Il Melodic Rock/Aor mi è rimasto nel cuore perché ci sono cresciuto insieme…ma oggi non posso assolutamente dire che ascolto solo quello. Forse solo un 20% dei miei ascolti si basa su Melodic Rock.

          Questo secondo me è un disco assolutamente anonimo e malcostruito. Si sente lontano un miglio la sua disomogeneità. Oltre ad essere oltremodo dispersivo.
          Veramente mi ha ricordato i peggiori Dream Theater (non parlo del genere, parlo proprio dello stile compositivo…). E non mi stupirei neanche se qualcuno di voi mi desse del folle, perché noto che quasi tutti gli album dei Dream Theater vengono salutati come autentici capolavori…quando io invece li considero quasi tutti (…a partire da Scenes from a memory) come delle autentiche porcherie.

          Sono dell’opinione che troppo spesso si confonda la perizia tecnica con la capacità compositiva.

          Il disco secondo me non è bello solo perché ci sono dentro 89 pentatoniche cablate con tapping ad una sola mano…

          • Sui dream theater non finiremo mai di discutere quindi non inizio neanche . Come ben sai anche io non mi limito all’ aor , in questo caso dico solo che il disco per come è stato generato ( circostanze e problematiche varie) non è male , è vero che è un po’ disomogeneo ma si ascolta e poi solo a sentire l’odore di ELP mi esalto non poco. Per me un 7 ci sta tutto.

            • Ma appunto, vedi che ci troviamo?

              Il disco non è assolutamente da 86, almeno per me. Tra l’altro si percepisce lontano un km che il lavoro è stato costruito essenzialmente su scarti del passato o comunque rielaborazioni di varia natura e di differente epoca.

              Poi sui Dream Theater mi confermi l’approccio necessariamente soggettivo di ognuno di noi.

    • Viste le circostanze in cui è maturato la disomogeneità è una caratteristica e non un difetto. Lavoro estremamente godibile che mi ha fatto vivere emozioni e ricordi. Il voto in questo caso è per me superfluo.

    • disco assolutamente inutile che tra parentesi in tal senso fa’ vacillare in me la stima sino ad oggi riposta in r. berry….in taluni casi prolisso e lento in altri casi si sfiora l’ autoplagio …sono spiacente perche stimo davvero tanto l’artista in questione ma ormai conosciamo le operazioni e i risultati di certe riesumazioni frontiers…..vado ad ascoltare cliff magness…spero meglio.
      sui dream theater non mi trovo in linea con bontropi,ma ci puo’ stare secondo il suo raggionamento six degress…train of thought…octavarium….dream theater ….e ci metto pure the astonishing non hanno picchi notevoli posso pensare che ti stanno sulle balle a prescindere…fazione politica molto diffusa in giro l’anti/dreamtheaterismo ma anche questo ci puo’ stare….a me sono sempre stati sulle palle gli scorpions e i kiss figuriamoci

      • Ahahah 🙂
        No, aspetta Giovanni, discograficamente, di fatto, i Dream Theater muoiono dopo l’ultimo vero capolavoro che risponde al nome di Scenes From a Memory, ma Six Degrees fu un disco inutile “solo” per una buona metà. La title track, nonostante ripetesse un canovaccio ben conosciuto, fu comunque valida. Ma non aggiunse null’altro che non fosse già stato detto.

        Train of Thought fu invece l’ultimo album con qualcosa di valido al suo interno (nonostante i pesanti plagi presenti)…ma dopo è stato davvero il nulla. Il nulla più totale.

    • PRIMO DISCO DA MESI RECENSITO QUA CHE HA UN MINIMO DI SENSO ARTISTICO…questo è un album che ha motivo di esistere e di essere stato composto.
      Disco suonato benissimo e prodotto ancora meglio…forse leggermente derivativo ma chissene, sarebbe proprio voler rompere le scatole a gratis…

      Non perdetevi gli ALLIANCE se vi piace Berry…anything goes è ancora oggi in heavy rotation per me..capolavoro

    • E debbo ammettere che con colpevole ritardo mi sono buttato su questo 3.2 – The Rules Have Changed forse perche poco mi aspettavo dal seguente disco ma per fortuna così non è stato.
      L’album parte alla grande con i primi tre pezzi (One by One forse il brano migliore del disco) per poi perdersi nei successivi tre e riprendersi ottimamente negli ultimi due pezzi.
      Ed effettivamente proprio la discontinuità è l unico difetto di un disco ben suonato e cantato dove per oltre mezz’ora si ascolta dell’ottima musica.
      Bravo Robert e a presto con il nuovo lavoro degli Alliance!

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 3 mesi fa

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