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luca catanzano

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 9 mesi fa

    L’amatissimo super-gruppo melodic rock dei Revolution Saints , che vede riconfermate tra le sue fila Deen Castronovo (The Dead Daisies, ex-Journey, Bad English), Doug Aldrich (The Dead Daisies, Burning Rain, […]

    • Siamo soltanto a gennaio, è vero, ma questo disco difficilmente starà fuori dalle top 10 del genere a fine 2020. Scommettiamo?!
      ……ADDIRITTURA!!!!! MA VA LA…..appena ti legge il bontropi:-):-)

      • Ahahahah 🙂

        Purtroppo ancora non posso dire la mia su questo disco…perché ultimamente ho i ritmi di ascolto di un Koala. Ho in lista:

        – Revolution Saints
        – Pretty Maids (lo conosco, ma voglio approfondirlo meglio per capire se sia un gran disco…)
        – Magnum
        – Love Killers
        – Fighter V

        I Degreed onestamente non mi piacciono più….

        Quindi tornerò. 🙂

    • Da un grande trio di interpreti mi aspetto grandi cose.
      Per ora l ho sentito solo due volte e non lo commento in profondità.
      Attualmente promuovo due canzoni: Closer e la delicata Coming home. Non mi convince invece Price we pay che mi ricorda molto gli ultimi Hardline

      • Torno dopo diversi ascolti.
        Riprendo la frase “da un grande trio di interpreti mi aspetto grandi cose” e la modulo cosi; di tre album fatti ricordo alcune buone canzoni e diverse canzoni che non mi rimangono stampate dentro.
        La voce di Deen non mi entusiasma mentre mi piace quando si affianca a quella del grande Jack.
        Di questo “Rise” la mia preferita, per distacco, è “Closer”!

    • Questa band per me cresce disco dopo disco… alcuni brani veramente molto molto belli… Price We Pay, Closer, Coming Home, Talk To Me… ma è tutto l’album che per me funziona, lo sto ascoltando a ripetizione

    • Ci sono una serie di album/bands della frontiers che potrebbero tranquillamente essere presentate con la desinenza “collana frontiers” e sicuramente questa band può farne parte assieme a hardline e alla produzione “printed”del vecchio (soprattutto quella meno odierna)non capisco come per i piu questa cosa non sia chiara …..a forza di sentire questo trio con le loro ultime piatte uscite sto anche rivalutando il loro debutto che mi aveva favorevolmente colpito

      • I primi due album li avevo trovati estremamente disomogenei e frammentari. Oltre che estremamente deficitari sotto l’aspetto puramente produttivo.
        Ripeto che per me sono tre grandi individualità che c’entrano davvero ben poco l’uno con l’altro…con in aggiunta quello che per me è un grave handicap: la voce monocorde di Castronovo.

        Ascolterò al più presto anche questo lavoro, ma non ho aspettative degne di nota.

    • Il primo disco ok , va bene anche il secondo ma al terzo disco mi sono rotto le palle. Qui vi è alternanza continua tra pezzi più dinamici e ballads ancorate agli anni d oro del genere. Difendo il buon Dean come cantante ma qui il vero campione e Doug che cesella dei bridge e dei solos da paura che contribuiscono a far salire il tasso elettrico ed anche la mia valutazione finale. Non tutto mi convince e forse il disco non avrà tanta longevità in quanto alla lunga tende ad appoattirsi e stancare. Cmq un 75 se lo porta a casa ma ritengo che tale progetto doveva finire col primo album.
      Ora attendo Doug aldritch coi dead daises.

    • a me questi non piacciono .. ma non è il mio genere di aor.. troppo spompati .. li lascio ai nostalgici dei journey 🙂

    • Per me è sempre un piacere ascoltare i RS merito di un tasso tecnico dei nostri indiscutibile e alla voce dannatamente efficace di Deen…però debbo anche dire che considero questo Rise l album peggiore della loro (breve) discografia per colpa di diverse canzoni che non mi hanno entusiasmato rispetto ai pochi picchi dell album (Closer e Talk to Me).
      Attendo il prox album cmq fiducioso sapendo che i nostri possono (e devono) fare di più……

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni fa

    Easter Is Cancelled, il nuovo album degli inglesi The Darkness, nasce – con la solita sagace ironia che contraddistingue lo spirito compositivo del gruppo – in un universo parallelo, dove Cristo è sceso dalla […]

    • Ah ah ah ah mi aspettavo una stroncatura da sto sito ma vedo con piacere che c è sempre qualcuno a cui piace il rock con le palle ( a volte un po’ strizzate…..vedi gli acuti di Justin) , ad ogni modo questi conoscono la materia come pochi , sono “originali” e cercano di non ripetersi mai , rischiando anche .
      Qui ci sono soluzioni infinite tanti cambi ed un interpretazione vocale varia e convincente , il secondo singolo non mi aveva convinto invece ascoltando tutto il cd ( consiglio la deluxe edition con 4 brani in acustico) mi ha preso con gli ascolti . Disco di molto superiore al precedente senza dubbio . Ottima la rece di Iacopo ma io mi fermo a 85…….Ora tutti a Nonantola!!!!!

      • faccio il possibile per esserci, ultimamente non me li perdo mai quando arrivano da noi

    • Album che mi ha impressionato in positivo.
      Dalla discutibile ma bellissima copertina al contenuto di livello nettamente superiore al precedente album.
      Le mie canzoni preferite sono:
      Heart Explodes, We are the guitar men, Another life (col ritornello che prende spunto da qualcosa di presente in “Waking up…” di Bryan Adams) giusto per citarne tre.
      Confermo tutti a Nonantola!

    • Per ora ho solo un ascolto all’attivo.
      La sensazione è quella di un album enorme…

    • No comment per una band cosi’ insignificante!!!!

    • AJS replied 5 anni fa

      Ho provato ad ascoltare, per la prima volta senza pregiudizi, l’ultimo lavoro dei nuovi Cugini di Campagna.
      E l’ho ascoltato più volte, sforzandomi di trovare un qualcosa che li collocasse almeno sopra la soglia della digeribilità.
      Niente. Impossibile.
      Mi fanno cagare.

    • Colpevolmente mi sono perso questo disco, stavo vedendo ora il video di In Another Life.
      Recupero……

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 1 mese fa

    Mancano tre ore circa all’inizio del loro concerto all’HT Factory di Seregno (MI), e Johnny Gioeli e Alessandro Del Vecchio accolgono me e la Mary Ferranti (che di questa intervista è stata per gran parte l’unica […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 1 mese fa

    Gli Hardline scelgono la bella ed ospitale cornice dell’HT Factory di Seregno (MI) per tornare ad esibirsi dal vivo nel nostro Paese, di ritorno dalla loro grande performance al Frontiers Rock Festival, e ancor […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 2 mesi fa

    Agosto 2019 è da ricordare come il mese delle grandi voci: esce infatti per Frontiers Music il nuovo album degli Unruly Child, formazione ormai più o meno stabilmente riunita dal 2010, che vede alla voce Marcie M […]

    • Io mi fermo a 75 /77 , buon disco ma a tratti soporifero o col freno a mano ( parte centrale del disco da dopo breacking the chain diciamo) avrei gradito un po’ più di verve cmq disco elegante e personalissimo lontano dai soliti cliché aor.

    • Come largamente anticipato in altra sede, per me si tratta dell’ennesimo disco anonimo di cui presto ci dimenticheremo senza tante preoccupazioni…
      I motivi di questo sconcertante anonimato sono tanti, ma mi piace pensare che le responsabilità principali di questa debacle siano da imputare a quella che, tanti anni fa, poteva tranquillamente considerarsi come una delle più grandi voci Aor di sempre. La scarsissima ispirazione di Free è tangibile sin dalle prime note, e non è un problema limitato a questa ultima pubblicazione targata “Unruly Child”: rabbrividisco ancora al pensiero di quando al FrontiersFestival si mise a cantare col MacBook accanto al microfono…
      Per me sono scene patetiche e prestazioni penose. Se bisogna fare qualcosa, bisogna dare sempre il massimo…preparati, allenati, suda, metti passione in quello che fai.
      Il suo cantato non mi trasmette assolutamente nulla. La sensazione che mi trasmette è anzi quella di avere perso qualunque interesse per questa musica…e allora mi viene da dire “resta a casa a fare la calza…”.
      Concordo con Iacopo sul passo in avanti a livello di produzione, ma non basta: le canzoni sono squallide.

      58/100

      Consiglio ai giovani lettori di recuperare Waiting for the Sun, con un epico Kelly Hansen alla voce.
      Se volete ascoltare il vero Free, il grande Loud and Clear degli inarrivabili Signal vi aspetta a braccia (dello sconosciuto) aperte.

    • ridicoli … e sfregio massimo alla solennità di quello che fecero nel 91 ..se devono essere questi, pensione …

    • Personalmente sono in linea con Jacopo…a me questo Big Blue World non è affatto dispiaciuto…anzi…eliminati un paio di brani il disco procede che è un piacere grazie alla pur sempre valida voce di Marcie (ovviamente non paragonabile alla inarrivabile beltà dei Signal) ed alla bravura del duo Gowdy-Allison…e poi il marchio Unruly Child è sempre riconoscibilissimo…

      • Meno male che ci sei anche tu mimmo, iniziavo a preoccuparmi :-):-) 🙂

        • Sono piu attivo in inverno … 🙂

          PS per me gli UC sempre troppo criticati dopo i primi 2 album…ce ne fossero come loro….

          • Infatti cosa si aspettavano tutti un disco METAL??? Boh …..tra l’altro in giro nel web è stato molto apprezzato.

            • Mi sembri la Cirinná…. 🙂
              Ti vorrei vedere mentre ascolti questa sola…secondo me, stacchi dopo mezzo pezzo perché non ce la fai a sollevare il bilanciere, tanto è soporifero… 🙂

              Lo puoi dire che è una super-sola di disco.
              Mia previsione: 5 euro nel cestone di una qualunque fiera del disco tra un mese o giù di lì…

              • Eccola la comare gelosa che si intromette tra me e il mimmo, fatti gli affari tuoi e poi a 5 euro non trovi più nulla di sti tempi ,anche nei cestini i cd vanno dagli 8 in su porca Troia …..pensa allu pilu te :-):-) 🙂

    • Concordo completamente con il Bro Iacopo sempre competente e sincero…Disamina perfetta..cheers

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 2 mesi fa

    Adoro la voce di Larry King, è un dato di fatto. Sento il suo timbro vocale caldo ed esplosivo, il suo vibrato pazzesco, la sua estensione ed intonatura da manuale, e mi sento come sbalzato indietro nel tempo di […]

    • Classe superiore , l Ho ascoltato già tre volte e dimostra che c è ancora gente che l’Aor lo fa ancora bene. Voce calda , suonano personali ed originali, stessa cosa potrei dire dell’ ultimo unruly child ma con un dieci punti in meno. Aspetto la rece. Qui sono in linea con te Iacopo.

    • Cavoli lo sto consumando e tra poco scatta l’ordine, ma il pezzo u and i solo a me ricorda il mitico al jarreau??? Fantastico

    • Mah, guardate, inizio a pensare di avere io qualche serio problema di sordità…
      L’ultimo Unruly Child addirittura consumato…boh…
      Guardate, vi confesso seriamente che non ricordo album più soporifero e poco ispirato come quello degli Unruly Child…forse solo i Europe sono riusciti a fare peggio con Walk The Earth. Ma ne riparleremo quando ci sarà la recensione.

      Soleil Moon: secondo me si tratta di un album con poche luci e tante ombre.
      Le luci sono rappresentate dalla voce di King, sempre ottima, e dall’evidente tentativo di volersi riproporre con sonorità intelligentemente più attuali.
      Le ombre: le canzoni davvero buone sono poche. Ne salverei tre in tutto l’album. Per il resto si galleggia in una noia mortale.
      Ovviamente la produzione è discutibilissima, ma questa parte ve la risparmio…perchè ormai mi conoscete.

      Infine la copertina è qualcosa di orrido: mi ha ricordato le immagini preinstallate che si potevano trovare in Windows 95…

      Non supererei il 61/100.

      • il problema è tuo caro bontropi , 61/100 a sto disco e poi dai 90 ad altre cagate vabbè ……io sto “consumando ” questo soleil moon e non l’ulimo unruly child poi tutto dipende da cosa ci si aspetta se anche tu la meni con who cries now allora siete in tanti qui ad avere problemi e francamente sto iniziando a stufarmi di commentare su queste pagine , poi qui si parla di aor di un certo livello non di quello sterotipato tipico svedese , cmq ognuno ascolta quello che vuole e come vuole ma ti aspetto per un giudizio sui volbeat:-)

        • Minchia, quanto sei pesante ad Agosto! 🙂
          Quando ho dato 90 a cagate io!? 🙂 Ora me lo dici… 🙂
          Comunque ribadisco che questo Soleil Moon per me è un fritto misto di pezzi che non sfigurerebbero in una possibile colonna sonora da tipico telefilm americano per adolescenti…
          Qualche pezzo buono c’è, ma il resto è di un soporifero che non so dire…

          Gli Unruly Child poi è assolutamente demenziale…e mi viene da ridere quando si esalta, perché vuol dire che siamo davvero alla canna del gas. E ti dico in tutta sincerità che il tuo apprezzamento mi sorprende non poco. Per me è davvero una cagata pazzesca.

          • Per me il caldo ti sta facendo strani effetti:-) non ho mai detto che uc è un capolavoro ma non è neanche un brutto disco , potevano fare meglio di sicuro ma lo prefersco a cant go home fine. A proposito di adolescenziale….cosa mi dici dell’ultimo volbeat:-):-):-):-)

            • Dei Volbeat posso dirti ancora poco: non l’ho ascoltato proprio…ma ho letto che Fabiana ne ha parlato freddamente su Loud and Proud…
              Però a me il singolo era piaciuto un sacco!
              Lo ascolto per bene e ti dico…

              P.s.: il fatto è che, non so perché, ultimamente ci sto dando dentro con Machine Head, Lamb Of God, Sepultura, Pantera….sono tornato alle origini! 🙂

              • Io aspetto i tool …..intanto potresti provare con i WHEEL, poi sto ascoltando killswitch engage e ultimo slipknot che non mi è piaciuto.

                • Metto anche i Wheel in lista! Prima non ho aggiunto “Killswitch Engage” perchè pensavo mi avresti perculato dandomi del “quindicenne in calore”, ma ora che hai fatto outing, posso dirti che sto ascoltando anche loro…ahahahah 🙂

                  P.s.: li ho sempre considerati merda, ma devo dire che i primi album sono notevoli….gli altri mi sembrano un pò ripetitivi…

                • Eluveitie? A me l’ultimo è piaciuto molto.
                  Tool: preso in preorder la versione limited con schermo 4″, speakers ecc… (can’t wait…)

                  • Cazzo …..bella botta ti andrà via un centino, io aspetto la versione in vinile.
                    Eluveite gli darò un ascolto.

                    • In realtà l’ho preso su amazon.com il giorno di apertura pre-order: per alcune ore è stato disponibile a 37$ (l’ho pagato 44$ con spedizione). Subito finito o, come dice qualcuno, ritirato per prezzo errato. In effetti ora su amazon.it è a 83,69€. Speriamo arrivi regolarmente

                  • Io prego la Madonna che non faccia schifo…
                    Non ho voluto ascoltare neanche il singolo.
                    Non mi dite nulla! 🙂

                    • Mah schifo sarà difficile….al.massimo sarà il “solito” disco alla tool senza grandi sorprese nonostante tutto il battage pubblicitario fatto finora.

                      • facciamoli su MelodicMetal.it sti discorsi, no? XD

                        • Hai ragione Iacopo, ci è scappata la mano… Approfitto per segnalarti un problema (forse solo mio): su melodicmetal non mi accettava più la password ed ho usato la procedura “Password dimenticata?”. Mi è arrivata regolarmente la mail ma il link allegato, invece di aprire la procedura di reimpostazione password, riapre la pagina dove si inserisce il nome utente per ottenere la mail di reimpostazione (punto di partenza). Di fatto non riesco più ad sccedere. Puoi cortesemente verificare? Grazie!
                          Ciao.

      • ti do pienamente ragione sulla copertina , degna del peggior gruppo symphonic orchestral tamar metal 🙂

    • L’unica cosa veramente fuori posto di quest’album è la copertina… ma secondo me è marketing… han fatto una copertina metallusa in modo da far cadere in trappola qualche mega metallaro che appena ascolterà 30 secondi di ’72 Camaro sarà ormai irrimediabilmente perso verso la via dell’AOR… Brutale ma Geniale!!!

    • una qualita’ media per un disco che si assesta sull’attesa e l’ntrospettivo.Ribadisco il fuori luogo di uno dei cantanti piu’ bravi dell’hard moderno
      (soprattutto in sede live) con propensione personale di fatto all’aor che non ha nel sangue, ma probabilmente nelle sue idee di ideale musicale,per quanto riguarda l’ultimo degli unruly child mi tengo stretto il bontropi pensiero unico disco degno di nota dopo la reunion “scarpetta*
      e’ a mio avviso world collide il resto non lo sa’ neanche chi acquista i loro dischi in fiducia dove cazzo si stiano dirigendo….aor d’estate? direi di provare WATER dei LAVA sicuramente derivativo ci mancherebbe ma almeno fatto a mestiere…..buon mare amici

    • Adoro la voce di Larry King, l’album per me è carino, ma non mi entusiasma….ma solo io ho notato che Nothing matters nel ritornello è uguale spiccicata a Tears of the dragon????

      • C’è qualche sequenza molto simile, è vero…ma la linea vocale si discosta da quella di Bruce in maniera molto “furba”.
        Pezzo che non definirei plagio, ma molto ambiguo certamente sì…

        • Ambigua una fava …..Cazzo le note sono 7 cmq è vero può richiamare ma il tutto dura pochissimo.
          Cmq come si fanno le pulci agli album su questo sito non si riscontra altrove …. …MAMMAMIA:-):-)

    • Artwork a parte… top 2019<<<
      9

    • madonna che bruttezza di album .. ma quanto è loffio… ahahahah …

    • Troppo soft per i miei gusti.
      Il cantante e’ bravo e alcuni pezzi sono notevoli.
      Se suonassero al frontiers resterei volentieri a 15 metri da Iacopo in prima fila.

    • 4 5 pezzi rimangono dentro, e vista la qualità della proposta sarà nella mia top ten del 2019.
      Before the rainbow dal testo penso sia dedicata a un figlio /a.
      Aor di classe, intimo e purtroppo per pochi.
      Ho fatto ascoltare 2 pezzi ad un amica, che non mastica aor, le sono piaciuti un casino.
      Larry King fuori classe.
      78

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 4 mesi fa

    Patreon è una nuova piattaforma di crowdfuding che consiste in una sorta di abbonamento mensile di finanziamento in cambio dell’accesso privilegiato a contenuti esclusivi limitati ai soli donatori.
    Attraverso […]

    • Su Patreon ci sono tante realtà interessanti.
      Sul disco oggetto di recensione non posso esprimermi più di tanto, dato che ho ascoltato solo i due pezzi inseriti nel player sottostante.
      Sempre su Patreon, però, c’è il mio gruppo preferito, e spero che un giorno possano arrivare alla meritata pubblicazione di un album di inediti, perché li trovo impressionanti, e perché lei è una bomba atomica.
      Sono Sershen & Zaritskaya

      • ascolterò!

        • Sono da brividi tutte le cover…ma Welcome to the Jungle, il Mashup dei Metallica, Whole Lotta Love e Is This Love sono irreali, secondo me…

          • Daria Zaritskaja è fuori scala su tutto… voce e… presenza. Direi inspiegabile il fatto che l’album di inediti da te auspicato non esista già…

            • Ma che bomba è?!? Non sentivo e non vedevo roba del genere da anni…
              Sono rimasto folgorato.

              In Separate Ways mi ricorda la magia di Steve quasi più di Arnel…e la cosa è pazzesca, perché lei è una donna.
              Poi Soldier of Fortune, Livin’ On a Prayer…

              Boh, le case discografiche dovrebbero saltare addosso a questi ragazzi.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 5 mesi fa

    Gli Uncledog sono una rock band padovana attiva dal 2008 che è ritornata sul mercato discografico nel febbraio 2019 con il suo secondo album Passion Obsession, disponibile nel catalogo dell’etichetta Vrec (e […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 5 mesi fa

    Becoming è il titolo del secondo album in studio della band pesarese dei Twelve Back Stones, realtà hard rock attiva sul territorio dal 2012. Il disco è edito dalla label Vrec Musiclabel.

    Influenzati da […]

    • Per ora ho ascoltato i primi quattro pezzi, e sono estasiato.
      Porca bestia, quanto sono Cult!!

      Copertina bellissima.

      Tornerò.

    • Confermo in toto quanto di buono detto di questo disco, che, a quanto pare, mi cago soltanto io.

      Trovo che il disco sia bellissimo, e loro sono tutti di una bravura notevole: mi è piaciuto il cantante, con la sua impostazione molto gotica, molto “Cult” fase Love.
      Ci sono dei riff di chitarra bellissimi e cattivissimi. Produzione d’alto livello. Varietà nei pezzi e totale assenza di riempitivi.

      Per me promosso a pieni voti. E senz’altro meriterebbe maggiore attenzione.

      Da assaporare su un’autostrada, di notte, completamente da soli in macchina…

      88/100

    • Il singolo ha un bel tiro, niente di nuovo ma apprezzabile.
      Dovrei approfondire anche in virtu’ della vicinanza geografica.

    • Nota di merito anche per i Twelve Back Stones.

      Contattati tramite la loro casa discografica, mi hanno ricontattato personalmente per farmi sapere che sarebbero stati ben disposti a mandarmi una copia del loro album completo di autografi ed addirittura primo Ep aggiuntivo.
      Prezzo da veri amici.

      Bravi, disponibili e davvero delle gran persone.
      Se il loro disco vi piace (e secondo me si tratta di una delle più belle pubblicazioni di questo 2019..), compratelo direttamente da loro. Ne vale la pena.

      • Avrai talmente rotto i maroni alla label che te l’han mandato direttamente sopra cada col drone:-):-)
        Cmq disco validissimo e bello nulla da dire.
        Tu invece quelli che ti consiglio io non li caghi proprio vabbè, poi che sino rompi coglioni prova a sentire i FOREVER omonimo.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 5 mesi fa

    Vi racconterò una storia. C’era una volta, in un tempo non troppo lontano, un giovane pipistrello che, appena svegliatosi dal suo lungo sonno diurno, si era affacciato dalla sua grotta, pronto per spiccare il […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa

    Alzi la mano chi avrebbe mai pensato che l’italianissima Frontiers Music avrebbe un giorno pubblicato un album in studio di un numero uno della musica internazionale come Alan Parsons (non limitandosi “soltanto” a […]

    • Recensione magistrale Iacopo, io però da fan sfegatato vado un po’ più giù col voto e mi fermo a 70 / 75. È un disco che ho ascoltato una decina di volte , il suono richiama le vecchie atmosfere ed è cosa buona ma nel prosieguo dell’ascolto ci sono momenti di stanca , avrei preferito un po’ più di dinamicità con una componente elettro space che è stata sempre nelle corde di Alan .
      Vi è un predominio di brani soft che non mi prendono più di tanto, sono cantati molto bene da tutti , Alan compreso ma chissà che disco sarebbe stato con woolfson (rip) Lenny zakatek o John Miles……qui invece mi sembra che si sia fatto un compitino con tanto mestiere e poca verve e se doveva essere il disco di commiato beh ci si poteva sforzare un po di più.
      Ps da 100 suoni e produzione come da prassi per uno di nome Alan Parson.

    • Io ancora mi sto trastullando per il suo concertone al FFestival…per questo Secret ci risentiamo poi….

    • Non ero contento di loro come headliner al Frontiers. Invece e’ stato un bel concerto con suoni perfetti.
      Il disco scorre piacevolmente, pur non essendo un fan di queste sonorita’ , ho gradito.

    • Ammetto qualche momento di stanca però i due singoli sono veramente molto belli, soprattutto l’ultimo As Lights Fall. Tutto sommato un gran bell’album che forse come diceva Mark avrebbe benificiato di un paio di brani più elettro/space… per me 80 è il voto giusto!

    • E qui per me vale un po lo stesso discorso fatto per il disco di Michael Thompson…non è sicuramente il miglior lavoro di Alan Parson (anche perchè personalmente preferisco il suo periodo più prog) ma questo The Secret è un lavoro di gran classe, suonato e prodotto in maniera esemplare (e non poteva essere altrimenti) e con una serie di brani che scorrono via piacevolmente fino alla perla finale I Can’t Get There From Here ,una ballata a dir poco stupenda.
      Per me è sempre un piacere accogliere una nuova uscita discografica a nome Alan Parson e spero di non dover aspettare anni per il suo prox disco.

      PS Denissssssssssssssssssss….ma il report del FFestival quando Kaiser arriva????

      • Ma veramente! È più lento lui di un bradipo imperatore! 🙂

        P.s.: ho visto le foto del Rock Temple Festival, e sono indeciso sul Mezzano: è il sosia di Frank Bello o è la controfigura di Sylvester Stallone ne “I Falchi della notte”?!

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa

    Con l’ingresso in pianta stabile nel gruppo del nostro connazionale Mario Percudani, gli Hardline dell’iconico cantante Johnny Gioeli riescono a inserire l’ultimo tassello mancante al loro rinnovato puzzle […]

    • L’inevitabile 91/100 di Iacopo, mi verrebbe da dire … 🙂
      Battute a parte, non ho ancora ascoltato nulla se non il primo singolo (incolore) e la cover dei Queen (pessima), quindi mi riservo di formulare un giudizio completo nei prossimi giorni.

      Sull’opportunità di utilizzare il monicker “Hardline”, resto della mia opinione.
      Questi non sono gli Hardline.

      • addirittura pessima? ^^

        • Pessima perché questi ragazzi si sono fatti carico di un compito al di là delle proprie forze, Iacopo.
          Come già ebbi modo di dire in passato, i Queen sono incoverizzabili, e scegliere un pezzo orchestrale come Live Forever, con un arrangiamento assurdo, con una voce ed una tonalità inarrivabile per chiunque (lo stesso Seal lo ammise al Freddie Mercury Tribute…), equivale ad andare al suicidio.
          Il pezzo degli Hardline attuali è terribile sotto l’aspetto dell’arrangiamento (ma d’altra parte non posso fargliene neanche una colpa: i mezzi a disposizione son quelli…), e, cosa ancora più grave, Gioeli muore ad ogni alzata…per quanto il pezzo sia proposto in tonalità evidentemente più bassa.
          Buono l’assolo di chitarra.

          Da dimenticare proprio, a mio parere.

          • Intervengo solo per confortarti su un aspetto. La tonalità è originale, quindi non abbassata. Penso che i mezzi da discutere non siano proprio i nostri. Per il resto le opinioni sono opinioni e va benissimo così. A presto:-)

            • …allora avreste fatto meglio ad abbassarla di un semitono… 🙂
              Alessandro, non cadere anche tu nell’errore di ritenere le critiche come delle offese gratuite. Perché non lo sono.
              La moltitudine di commenti che raccolgono le vostre pubblicazioni deriva dalla grande curiosità che c’è intorno a voi.

              Ti stupirà sapere che, come ha intelligentemente intuìto Iacopo, i primi due ascolti in successione di questo lavoro mi hanno letteralmente colto di sorpresa.
              Avete fatto un disco eccellente nei pezzi più arrembanti (Place to call home è un pezzo gigantesco), Percudani ha fatto un lavoro di riffing in stile Van Halen che mi ha fatto cascare la mascella per terra…e tu sei migliorato tantissimo sul versante della produzione.
              Il suono è bellissimo: finalmente avete curato batteria (ride e Charleston perfetti) e le chitarre. Non c’è più l’effetto sottovuoto.
              Anche nel songwriting non c’è più quella sensazione di copia-incolla: tutti i pezzi crescono e si sviluppano in maniera organica.

              Ma avete sbagliato tutte le ballad, piuttosto fiacche e poco riuscite nei ritornelli…tranne l’ultima, bellissima, “My Friend”.

              Sento che il disco si aggira intorno all’ 85/100…ma voglio ascoltarlo ancora.

              Ti ringrazio per la tua attenzione, anche se magari non hai molta fiducia nei mezzi di chi scrive…ma va be’: come dici tu “le opinioni sono opinioni, e va benissimo così”.

              A presto 🙂

              • Non hai colto il mio sarcasmo. Io non commento mai, mi fa solo sorridere che si dica “d’altronde i mezzi son quelli che sono” come se fossimo dei malcapitati. Mi fa davvero sorridere. Io raccolgo ogni critica, ma come ogni critica, la filtro e decido se può avere effetto su di me. Il mio termine di paragone sono vendita e i miei committenti (etichetta, band e così via) ma comunque mi fermo e leggo con curiosità, ma se prendessi ogni critica sarei spacciato, perdonami. Quindi a volte mi fermo leggo e sorrido, come quella tua frase. Ma ti ringrazio per aver apprezzato un disco a cui abbiamo lavorato tanto. Ci sono commenti stra positivi estasianti sulle ballad e distruttivi sui pezzi veloci fatti da altre persone. Cosa facciamo? Le opinioni rimangono opinioni per fortuna, il tutto sta a come si dice e come si ricevere. A presto:-)

                • Allora ti chiedo scusa, perché forse mi sono espresso male io: con la frase “non gliene faccio una colpa perché i mezzi sono quelli che sono…” non volevo assolutamente lasciare intendere che siete dei poveracci con mezzi a disposizione da terzo mondo.

                  Il mio era un riferimento alla produzione milionaria che fu A Kind Of Magic: I Queen già in quegli anni avevano mezzi a disposizione che in pochi potevano permettersi, e in Who Wants To Live Forever si avverte chiaramente.
                  Voi non potete avere a disposizione, in proporzione, i mezzi dei Queen: era in questo senso che intendevo “i mezzi son quelli che sono”…

                  Per il resto i vostri mezzi tecnici e produttivi sono assolutamente alla pari di quelli di altre scene ben più blasonate…anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, sul versante produttivo avete addirittura qualcosa in meno, e quindi meritate un plauso maggiore.

                  Credo che alla fine sia solo questione di sapersi spiegare con la giusta voglia ed il meritato rispetto. Quando ci sono questi elementi, il sarcasmo non serve… 🙂

                  Ancora tanti complimenti 😉

                  • Tranquillo:-) io avevo un sorriso positivo e tranquillo nel dire le cose. Sul fatto che i queen siano nell’olimpo mega assoluto ti do ragione. Sono a mio parere la miglior band di sempre. Come ho già detto, è un umile omaggio. Qualcosa voluto dall’amore per la band senza volersi paragonare a loro. A presto:-)

                • ….e poi perche’ non ho ancora ascoltato lalbum io ehhhh????? ahahah 🙂

      • non è questione tua opinione o meno. Non sono gli Hardline punto

    • Lo sto ascoltando…
      Ci saranno sorprese…

    • Piacere di risentirti su queste pagine Alessandro, il bontropi si rimangera ‘ tutto dopo aver sentito il disco, io l’ho ordinato dopo un solo ascolto e dico senza remore che siamo davanti ad uno dei migliori dischi degli hardline da quando sono tornati .
      La cover l’avrei evitata non perché brutta ma è inutile, i brani originali stanno in piedi da soli poi sul discorso moniker io ormai ho superato da un pezzo queste pippe mentali. Complimenti , gran bel lavoro che merita un 8 pieno.

      • Appunto 🙂

        Magari Alessandro dovrebbe darmi il tempo di ascoltare la prossima volta… 🙂

        Lo compro anche io. Credo sia il miglior disco in assoluto della c.d. “scena Italiana”, non me ne voglia il buon Gioeli se lo metto momentaneamente in secondo piano…

      • La cover è stato un omaggio che abbiam voluto fare. Senza grosse pretese ma con grande rispetto e umiltà:-) semplicemente quello. Grazie per i complimenti!

    • MI STO AMMAZZANDO DALLE RISATE…………..!!!!!!!

    • L’Anna è bellissima

    • Alessandro hai tutta la mia stima x trovare il tempo per leggere e commentare i nostri voti, critiche, lodi ai dischi qui recensiti.
      Complimenti per l umiltà dimostrata davvero.
      Il disco x me è un 75, migliore di danger zone, alla pari di human nature.
      Ho sentito che avete davvero ricercato in alcuni pezzi il sound di double eclipse, piu MR americano, meno di stampo europeo. Ed essendo la band nata da quella scena. L ho apprezzato molto.
      Leaving the end open Lo trovo cmq superiore, mi aveva colpito la personalità di quel disco in pezzi come start again e in this moment (che come pezzo lego molto a take you home).
      Bel disco cmq, bravi ragazzi e brava frontiers

      • Grazie Yuri. La realtà è che abbiamo una formazione che rema tutta verso la stessa direzione e penso si senta nel risultato un legame e un’alchimia maggiore tra gli elementi. LTEO è un grandissimo disco!

    • Per me un gran bel disco che trovo abbia un’anima ed un’alchimia più forti rispetto al precedente Human Nature… l’entrata nella band soprattutto di Percudani per me ha dato più stabilità e personalità tecnica al gruppo… Ramos lo adoro ed è sicuramente un “personaggio”, ma Mario Percudani lo trovo come feeling e stile anni luce più avanti… e qui si sente eccome… Marco Di Salvia è una belva (soprattutto in sede live) e va a sostituire un batterista che amo come Cesco Jovino facendo un gran lavoro.
      Vado anche oltre e dico che la bravura di questa band si vede anche in sede live… al Frontiers gli Hardline hanno secondo me fatto la loro migliore esibizione di sempre… band vera, belli compatti sul palco e con un frontman veramente eccezionale a tirare le fila di uno show sorretto però da tutta la band… roba di livello!
      Ultime due note sul disco, i pezzi che a me son piaciuti di più son proprio le ballate dove Gioeli tira fuori un calore dalla sua voce veramente toccante… questo giusto anche per rimarcare come si diceva sopra che i gusti son gusti e per fortuna non sono tutti uguali… 😉 Però devo dire che anche io non avrei sentito la necessità di una cover, soprattutto dei Queen che sono a parer mio “incoverizzabili”… e poi se proprio devo essere “cattivo” la scelta è caduta secondo me su uno dei pezzi più difficili da “coverizzare” della discografia dei Queen… ma resta un peccato veniale e l’omaggio è sicuramente da apprezzare… 😉

      • Io al FFestival durante l esibizione degli Hardline avevo occhi solo per la mia Annetta 🙂

    • Preso al Frontiers, disco bello carico.
      Sono ai primi ascolti, mi piace molto Take a chance con i suoi whoaoa.
      Percudani mi piaceva anche negli Hungryheart.
      II e leaving the end open non mi avevano fatto impazzire ai tempi.
      L’ arrivo a bordo di Alessandro ha giovato al gruppo.
      Dico questo perche’ un paio di amici al Frontiers hanno polemizzato sull’italianizzazione degli Hardline.
      Si sa che molti fans dell’hard aor sono esterofili.
      A me sto disco sta piacendo.

    • Sono ai primi ascolti. A primo impatto si sente l “americanizzazione” del sound, cosa che devo assimilare con calma.
      Mi piacciono: la carica dell’opener, “Handful of Sun”e il gusto delicato dell’acustica “This Love”, veramente bella, tanto da chiedermi o a chiedere direttamente ad Alessandro DV perche questa versione venga proposta solo per il mercato giapponese.
      Sulla cover dei Queen (come già detto da altri, inarrivabili), per ora non mi pronuncio.
      Ribadisco sono ai primi ascolti….. tornerò!

    • io mi chiedo che cosa c’è da assimilare ……manco fossero i cynic…….mah!!!!!!!

    • TOP 2019…essential totally<<<<<

    • Confermo in toto le prime impressioni.
      Disco assolutamente roccioso e perfettamente riuscito. Peccato per le ballad, che non mordono mai…a parte My Friend, splendida nel suo arrangiamento.
      Ci tengo a sottolineare che, per me, questo è il disco della piena esplosione di Percudani, che fino a questo punto non mi era mai davvero piaciuto, intrappolato da sempre in un guitaring troppo morbido, troppo scolastico…
      In questo nuovo album, ha un sound Vanhaleniano da puro godimento. E secondo me deve continuare su questa strada.
      Bravissimo.

      82/100

    • ….al di la’ dell’ ottima band in sede live composta da delvecchio, con elementi ben amalgamati al perno centrale a nome johnny gioeli questo album personalmente non mi trasmette particolari emozioni….le canzoni non sono brutte eh, ma manca sempre quello spunto che alzerebbe l’asticella!!!….asticella molto alta se pensiamo ai soliti double eclipse e HARDLINE II !!!!!…..Non mi sento dunque di stroncare il lavoro dei ragazzi ma trovo il disco complessivamente sul ….+ che suf!!!!….canzone preferita “out of time”!!!!!!

      • …..un plauso per la bella cover dei queen che trovo assolutamente all’altezza!!! Gioeli ha una voce piu’ maschia ma la interpreta alla grande!!!!….in fin dei conti va vista come un tributo e non come un possibile confronto….bontropi 🙂

    • Ero dubbioso, l’ho comprato dopo un veloce ascolto che mi ha dato ottime impressioni. Per me comunque Percudani ha dato nuova linfa al gruppo, che già con il precedente aveva fatto un lavoro egregio.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa

    Il mese di aprile 2019 credo verrà ricordato a lungo come uno dei periodi più prolifici e qualitativamente eccelsi della storia recente del genere rock melodico di puro stampo AOR. Dopo i ritorni dei Fortune e d […]

    • Per me album splendido!!!

    • grande classe ..i brani cantati da Larry king e Mark spiro sono più INSPIRED nn cè ombra di dubbio<<<

    • Classe da vendere ma ad un primo ascolto mi ha dato la stessa sensazione delle goccioline di acqua sul gore-tex , scivolano via senza lasciare traccia……..proverò a riascoltarlo togliendo quegli inutili interludi……..chissà.

    • Mi ricollego al commento fatto per il disco dei Fortune, e se da un lato Michael Thompson gode certamente di maggiore stima da parte del sottoscritto rispetto ai Fortune, dall’altro è evidente come questo disco si porti dietro le stesse problematiche che affliggono l’album dei succitati colleghi.

      E’ musica vecchia e stanca: nell’animo e negli intenti. Non mi stupisce che queste band, più o meno considerate “di culto” dagli addetti ai lavori e dai nostalgici più incalliti, siano state selezionate per la naturale estinzione.
      Ora tornano tutti, chi prima, chi dopo…chi è già al secondo o terzo album dal tanto sospirato come back, ma la sostanza non cambia: ne sentivamo davvero il bisogno?
      Per quanto mi riguarda la risposta è “no”. Thompson ha fatto un bel disco tanto tempo fa, come accadde per tante altre band della nostra scena musicale… ma è sufficiente per essere considerato “protagonista” della scena di ieri, e conseguentemente meritato protagonista anche della scena di oggi?
      A me queste operazioni di “come back”, più o meno accompagnate da toni entusiastici di vario tipo, fanno solo tenerezza….

      Album insulso ed inutile, per quanto mi riguarda.

      • A me fortune 2 è piaciuto , questo invece non mi prende poi io non mi faccio tante domande su un disco o sul motivo del come back l’importante che siano dei buoni dischi seppur non fondamentali ( e chi lo è oggigiorno) se ragioniamo così allora anche il come back degli hardline è inutile.

      • “E’ musica vecchia e stanca” -> allora amo la musica vecchia e stanca
        “ne sentivamo davvero il bisogno?” -> SI
        “ma è sufficiente per essere considerato “protagonista” della scena di ieri, e conseguentemente meritato protagonista anche della scena di oggi?” -> Si, finchè continuerà a fare album belli anche se da vecchi e stanchi
        “Vuoi bene a Bontropi?” -> SI, anche se è un po’ rompipalle con i suoi gusti musicali… 😀 😀 😀

        • Ahahahhaa 😀

          Senza Bontropi, sarebbe come non avere un’opposizione al Governo! Ammettilo! 🙂

    • Disco che scorre meglio senza interludi, da supersonic in poi i pezzi migliori con un finale in crescendo . Non sarei drastico come l’amico bontropi , dopo un po’ di ascolti si riesce ad apprezzarlo , al primo mi aveva lasciato indifferente. Flying without…..ballad d’altri tempi.
      Un 7 ci può stare.

    • Questo disco mi sta piacendo parecchio. Superiore a future past senza se senza ma. Anche gli intermezzi strumentali hanno un loro perché.
      Sia king che spiro davvero ispirati sulle vocals.
      Azzardo un 80 perché lo trovo anche molto coerente con il classico how long…

    • Quando si parla di Michael Thompson la prima parola che mi viene in mente è CLASSE ed anche in questo Love & Beyond la chitarra del nostro è semplicemente magnifica così come il livello dei musicisti coinvolti è veramente alto.
      I brani sono decisamente piacevoli anche se forse mi aspettavo qualche hit in più che però arriva sul finire di disco con la bellissima What Will I Be Without You.
      Effettivamente gli interludi vari appesantiscono un po il disco e personalmente al terzo ascolto ho deciso di segarli via.
      Un buon ritorno quello del nostro Michael che aspetto a breve con un nuovo disco in formato How Long…..

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa

    Ce l’ho fatta, ho trovato un bug nel sistema (da ora im-)perfetto che regola le recensioni qui sul MelodicRock.it. Si può dare più di 100 su 100 di giudizio a un album, arrivando fino a 999. Ottimo. Anche p […]

    • Guarda che il 1 aprile è passato da un pezzo…..cmq questo è un disco da 70 o anche meno, è inutile stare qui a menarsela …..disco veramente fiacco.ormai sono abituato alle vs esaltazioni e grida di giubilo:-)
      Ritengo di gran lunga più bello il doppio di Jimmy Waldo e Steven rosen “voices from the past” .

      • Concordo.

        Per me si va molto più in basso: disco da sufficienza piena, solo perché ben suonato e decorosamente prodotto, cosa che oggi costituisce una nota di merito in un panorama in cui le produzioni risultano essere sempre più raffazzonate e amatoriali.
        Ma per il resto, secondo me, c’è poco da gridare al miracolo.
        La disomogeneità di stile, di intenti e di progettazione è palese fin dal primo ascolto: sembra di trovarsi di fronte all’ennesima raccolta di scarti accumulati nel corso degli anni, fra le varie produzione che hanno visto per protagonista il buon Jim. E allora si cerca di copiare un po’gli Styx, un po’ The Storm, gli inevitabili Pride Of Lions dei primi due dischi (mai più ripetuti…), cercando di arruffianarsi anche il pubblico Aor più modernista, reclutando i Work Of Art, ma anche in questo caso il disco non decolla.
        A questo punto non può mancare l’operazione nostalgia, proponendo il feticcio di turno con Jimi Jamison alla voce, il quale di sicuro non si ritenne soddisfatto del brano in questione, dato che non fu mai pubblicato…

        Album che consiglierei ai soli malati di Peterik. Un po’come tutta la sua produzione solista più recente.
        A tutti gli altri auguro un felice ascolto nostalgico di uno dei veri capolavori Frontiers: Never Too Late del grandissimo Jimi Jamison…

        61/100

        • vi voglio bene, siete sempre degli attenti analisti, ma siete totalmente senza emozioni. Jim Peterik che si arruffianerebbe il pubblico più modernista? Pensi che uno come lui, che vive da non so quanti anni con le royalities anche solo di Eye of the Tiger, ne abbia bisogno? Hehe

          Ribadisco: qui ci sono pezzi che il 99,99% dei compositori AOR si scorda, altro che scarti! Passo e chiudo. Con affetto, cuori di pietra! 😉

          • Iacopo, ti voglio bene anche io… ma d’altra parte che motivo avrebbe Jon Bon Jovi di arruffianarsi i ragazzetti con delle pirlate moderniste come l’ultimo This House Is Not For Sale …?!
            Eppure l’intento è palese.
            Per me si tratta solo di business. Poco importa quanti soldi vogliano fare gente come Jon Bon Jovi o Peterik.

            Peterik (ma anche Jon Bon Jovi…), ed il suo songwriting, sono stati selezionati per l’estinzione molti anni fa, con due lampi costituiti dai Pride of Lions (anche se già lì si trattava di un revival…). Purtroppo si tratta di artisti che hanno già detto tutto quello che avevano da dire.
            Ma non è un fenomeno limitato a Peterik o al tanto (meritatamente) criticato Jon Bon Jovi: anche i Pink Floyd sono arrivati alla fine.
            Semplicemente c’è chi se ne rende conto, e si ferma con intelligenza, e chi pensa di poter andare avanti all’infinito.
            Chi sceglie la seconda strada, rischia di diventare ridicolo molto di frequente.
            Peterik per me è molto vicino al baratro con questo disco…

            Sì, purtroppo il cuore l’ho messo da parte molti anni fa. In questo ti do ragione.

    • Signori “cuori di pietra”… manco a dirlo… a me è piaciuto un botto perchè è un album che mi diverte e mi piace riascoltare (e non ditemi che è poco)… poi il voto è relativo… 😀

    • Sto ascoltando questo WINDS OF CHANGE da una decina di giorni e debbo dire che è un disco un po altalenante.
      L’album parte un po in sordina con due brani piacevoli ma non certo da tramandare ai posteri mentre (per fortuna) da Proof Of Heaven il disco inizia a decollare grazie a pezzi quali Sometimes You Just Want More (sempre grande il nostro Kevin), The Hand I Was Dealt, Home Fires e You’re Always There (che classe Jason…) anche se nella seconda parte del disco un paio di brani non mi hanno del tutto esaltato (a nome Kelly Keagy e fratellini Nelson).
      Che dire…dal grandissimo JIM mi aspetto sempre tanto (forse troppo) ed in questo disco ritrovo solo in parte la sua capacità di creare fantastici hit anche se (sia chiaro) rispetto alle altre uscite del mondo AOR questo disco sta cmq una spanna sopra….

    • 5

    • esempio di talento e classe…100 100 100<<<<

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa

    Una volta ho fatto un sogno. Sfrecciavo la sera lungo una highway costiera americana a bordo di una Camaro del 1986 rossa fuoco. Ricordo il profumo della brezza marina, e palme altissime lungo una promenade […]

    • Mi ha riportato indietro di 30 anni, o forse anche di 20 anni, ai tempi degli Harlan Cage. Un bel come-back, di professionisti fedeli a se stessi.

    • Ero scettico, ma mi è piaciuto molto…

    • Riascoltando quel capolavoro di Never Too Late di Jimi Jamison, riflettevo sul fatto di come proporre qualcosa di classicissimo, ma con sensibilità e suoni moderni ed attuali sia appannaggio di pochi privilegiati fuoriclasse.
      Questo album dei Fortune è intrappolato nella sua stessa dimensione di rassegnata nostalgia: suoni sincopati e del tutto anacronistici, melodie morbide ed ingenue, voce talmente anonima da non riuscire a distinguerla fra quelle dei millemila singer americani degli anni 80…

      Per me si tratta di un noiosissimo, ennesimo, episodio di inutile revival…
      Rivival di cosa poi, mi verrebbe da chiedere…
      I Fortune non sono mai stati dei fenomeni, e non lo diventeranno certo oggi…

      55/100

    • Da menaje

    • Devo ancora ascoltarlo, in giro ne ho letto un gran bene…….

    • Larry Green invece per me è riconoscibilissimo e sempre grande…io adoravo gli Harlan Cage e questo è comunque un lavoro più che discreto. Ma Overload non è Halway home degli Harlan Cage?

    • Allora….disco da prendere come un piacevole ritorno al passato , copertina molto bella in tema con il precedente lavoro di anni fa, è un disco che si mantiene su discreti livelli per tutta la sua durata, per me un 7 se lo merita.
      Ora vi chiedo , è da intendersi revival come dice il paisa ‘ bontropi o potevano seguire la strada presa da ( un nome a caso) gli Europe? Io ritengo che entrambe le strade siano fattibili poi è chiaro c è chi riesce ad essere “datato ” ma moderno vedasi i the nightfly orchestra.

      • Io sono dell’opinione che saper creare un sound fresco, al passo con i tempi (e magari, allo stesso tempo, con un occhio di riguardo per il passato…), sia prerogativa di pochi eletti.
        I Europe hanno fatto una scelta coraggiosa, ma a mio modo di vedere la scelta fatta non ha giovato in termini di freschezza e attualità….anzi i Europe di oggi suonano incredibilmente vecchi e datati.
        Paradossalmente é molto più attuale a livello di sound una band estremamente furba ed intelligente come i Treat….

        E poi ci sono gli anacronistici cronici come i Fortune, che pensano di essere rimasti al 1985.

        Chiaro che queste considerazioni variano al variare delle proprie aspettative musicali, così come della propria cultura musicale.

        Sicuramente avrete capito che per me bisogna saper guardare sempre avanti.

    • 75.
      Ho apprezzato davvero tanto questo 2. E lo apprezzero ancora x un bel pezzo.
      Il disco si discosta da tanti altri dischi usciti in quest anni, scritti col copia e incolla, anche di act storici, e mantiene la personalità della sua band. Si, sembra un disco dell 85, ma io rimango dell idea che una band, deve fare quello x cui è diventata famosa, a volte evolvendosi, altre volte, quando le uscite discografiche Sn poche, rimanendo fedele al suo sound.
      Brava frontiers e bravi fortune

    • io apprezzo la voglia di restare nell’85 …. ma sono d’accordo con bentropi sul fatto che i fortune non sono mai stati un gruppo di punta nemmeno nell’85 ..quindi il lavoro non mi ha entusiasmato….. sulla diatriba europe-treat … quale strada intraprendere …. europe da vergognarsi …. e lunga vita ai TREAT!!

    • Bel disco, concordo con Iacopo.
      La musica non ha data di scadenza, questo Aor cosi’ classico spero vivra’ per sempre, anche con nuovi dischi, come questo.
      Ricordiamo che Larry Green ha fatto lavori bellissimi, insieme Roger Scott Graig con gli Harlan Cage.
      Graig pur non essendo piu’ nella band e’ coautore di 7 pezzi su 10.
      Poi Top Gun una delle colonne sonore piu’ belle di tutti i tempi, bellissima Through the Fire, cantata dal nostro Larry.
      Bel ritorno , voto 80 (preso al Frontiers, sono ai primi ascolti).

      • Fede brutto fetente gli hai portato via il cd al Bendo al FFestival….aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂

        • Osta e’andato esaurito. Alcuni titoli li avevano esauriti gia’ il primo giorno (avevan tolto le coperine dal banco) non so quali.

    • Questo II è un gran bel successore a quel must che fu FORTUNE del 1985 grazie anche ad un sound e una voce riconoscibilissimi (grande Larry) ed autentico marchio di fabbrica a nome FORTUNE.
      Per quanto riguarda i brani del disco peccato per una seconda parte meno brillante rispetto la prima che contempla autentiche chicche come Shelter Of The Night e Freedom Road.
      Un ritorno in grande stile per i bravissimi FORTUNE (anche dal vivo) e speriamo solo non dover aspettare altri 30 anni per un loro prox disco.

    • L’ho sto assaporando con calma e, ascolto dopo ascolto, mi sta piacendo. Suoni sicuramente non moderni, ma averne di suoni vintage ma così ben fatti. Canzoni come “Shelter Of The Night”, “Overload” e “What A Fool I’ve Been” valgono da sole il biglietto.
      Dopo il grandioso album dei Roulette ecco, in coda, i Fortune!
      Ps Mannaggia che non mi sono fatto prendere il cd all’ultimo Frontiers!

    • ottimo comeback…molto fedele e sincero<<<

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa

    Sensazionale il nuovo album del power-trio hard rock anni ’70 italiano Bullfrog, gruppo attivo nel veronese dal lontano 1993 e tornato nei negozi nel 2018 con il prezioso disco High Flyer, licenziato dalla […]

    • Non li conoscevo.
      Ho iniziato ad ascoltare questo disco pensando di trovarmi di fronte al solito disco di plastica.

      Boia cane. Sono al terzo pezzo e sono già in piedi sul tavolo…
      Ho paura che sia per me il momentaneo disco dell’anno.

      Produzione in analogico: mi ci giocherei la casa…
      Si sente in un modo che non so dirvi.

      Tornerò.

      • Già preso tempo fa , gruppo che seguo dagli esordi, pensavo non trovasse spazio su queste pagine (plauso a Iacopo) da tempo abituate ai suoni di plastica purtroppo. Voto che confermo in pieno.

        • Io ci sono rimasto di sasso. Ma che disco è?!?!

          Tra l’altro anche il precedente mi sembra clamoroso…ora gli faccio subito un ordine! Gli chiedo se mi mandano delle copie autografate!

    • Di ritorno da una serrata sessione di listening durata più di tre giorni, posso dire con assoluta certezza che questo è per me, almeno fino ad ora, il disco dell’anno.
      Riprendendo la chiosa finale di Iacopo, mi sembra davvero assurdo come questa band sia passata praticamente inosservata dalla scena internazionale e dai “grandi” osservatori e intenditori musicali di rango internazionale.
      È con un tocco di sana polemica che mi sento di dire che mi sembra davvero ridicolo esaltare quasi unanimemente delle pippe gigantesche come i Greta Van Fleet, senza sapere che esiste una band come i Bullfrog, band di altro livello e categoria.

      Grandissimi.

      95/100

    • Ragazzi, vi confermo che i Bullfrog spediscono copie autografate per chi fosse interessato.
      Potete contattarli tramite mail inserita nel loro sito ufficiale.
      Il prezzo, tra l’altro, è da veri amici.
      Io, per il momento, ho preso High Flyer e Clearwater.

    • Mi sono finalmente arrivati a casa High Flyer e Clearwater: confermo assolutamente quanto di buono detto per i grandissimi Bullfrog.
      Mi stupisco davvero di come una band così strepitosa, con dei dischi all’attivo assolutamente fenomenali, non abbia ancora ricevuto le giuste attenzioni.
      Secondo me stiamo parlando di musicisti dalle qualità tecniche gigantesche. Sono tutti bravissimi, ma ho un debole per le parti di chitarra, così “Jimmy Page” da far impallidire perfino lo stesso Jimmy.
      E poi, che produzione! Un sound così esplosivo e definito, con suoni perfettamente aperti, grassi e appaganti, è veramente raro da ascoltare oggigiorno.

      Ripeto: Bullfrog – Greta Van Fleet 5-0, e palla al centro.

      • Semplicemente perché se non hai qualcuno che cura i tuoi affari in molteplici aspetti non hai possibilità di farti conoscere nonostante oggi sia più facile tramite i social, il tuo 5 a 0 per me vuole dire che i Greta van fleet con un disco fanno il giro del mondo e fanno pure sold out i ns bullfrog sono a quota 5 dischi e se li filano in 4 .

        • Assurdo, davvero.
          Io non riesco a separarmi da questi due album meravigliosi (…ho già detto a Silvano che presto comprerò anche Beggars & Losers…), ma mi chiedo: come è possibile?!?
          Non stiamo parlando di robetta così, stiamo parlando proprio di album pazzeschi. Qualcuno dovrebbe accorgersene.
          Frontiers dovrebbe metterli sotto contratto immediatamente.

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