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Lorenzo Pietra

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 9 mesi, 1 settimana fa

    Autumn's Child – Tellus Timeline – RecensionePuntuale come un orologio svizzero, eccoci con l’appuntamento annuale con il nuovo album di Mikael Erlandsson e i suoi Autumn’s Child, “Tellus […]

    • alcune tracce di questo nuovo album son grandiose davvero pero il resto e’ un po deboluccio…mikael dovrebbe meditare almeno un paio d’anni prima di scegliere i pezzi…dovrebbe raggruppare piu’ brani omogenei e carichi alternando con alcune ballad…sono gia’ tre album belli solo per meta’…i migliori restano sicuramente i primi due autumn’s child!

    • Non mi ha convinto, lo trovo un po’ sottotono e meno ispirato. Vero , dovrebbe evitare le uscite così ravvicinate.

    • Bello il singolo proposto qui.
      Son gia’ al 5 disco, i L. a .d erano arrivati a 14/15 difficile stargli dietro.

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 1 mese fa

    Blackbird Angels – Solsorte – RecensioneNasce il nuovo progetto musicale Blackbird Angels dalla collaborazione e amicizia del chitarrista Tracii Guns (il quale non ha bisogno di […]

    • Una delle più riuscite collaborazioni degli ultimi anni imo. Rock scolpito nei 70 , anni di musica eccelsa.

    • …e anche Todd Kerns sta diventando presente in troppi gruppi
      

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa

    Pride Of Lions – Dream Higher – RecensionePresentare una band come i Pride Of Lions penso sia superfluo, e ogni uscita di questa grandiosa band AoR ha sempre aspettative molto alte, che non […]

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa

    Gardner/James -No String- RecensioneDirettamente dalla voce delle Vixen, ecco tornare in veste solista Janet Gardner, che grazie alla Pavement e Frontiers Music, prosegue la sua […]

    • A me il disco e’ piaciucchiato. L’opener mi fa pensare a falling apart dei Cinderella.
      85 ha una bella melodia.
      Penso entreranno nella mia top ten annuale.

    • Non mi aspettavo un disco così bello sinceramente, per me anche 80 ci sta .

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 5 mesi fa

    DeVicious – Code Red – RecensioneI DeVicious si confermano una macchina da dischi, quinto album in cinque anni per il gruppo tedesco che con questo Code Red propone un Aor mischiato […]

    • (come anticipato ieri sera a @Lorenzo) L’ho ascoltato solo 2 volte e mi è bastato.
      Album piatto e ripetitivo. A mio avviso solo nel primo album hanno lasciato il segno con canzoni come ” Long Way Home” e
      “Never Let You go”, per dirne un paio.
      Aggiungiamo infine che ad ogni album c è un nuovo vocalist e la frittata è servita.
      Il mio voto è 55/100 e quindi più che un “Code Red” questo è un “Cartellino Rosso” 🙂

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 6 mesi fa

    Atomic Kings – Atomic Kings – RecensioneNuova uscita per gli Atomic Kings, band nuova di zecca con Gregg Chaisson al basso(Badlands, Red Dragon Cartel), Ryan Mckay alla chitarra, Jim Taft […]

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 7 mesi fa

    John Diva & The Rockets Of Love – The Big Easy – RecensioneJohn Diva & The Rockets of Love arrivano dritti al terzo album con la loro carica Glam Rock in pieno 80s style e trasmettono (un po’ come i loro […]

    • Questi gli steel panther se li mangiano .

    • Il primo l’ho adorato. Io non sarei uscito cosi’ a ridosso degli Steel panther (che cmq sono molto piu’ estremi nei testi).
      Era anche il titolo di un film 80no, the big easy, che pero’ non ho visto. Simpatici sti pezzi, daro’ un ascolto al disco.

    • Ascoltato un paio di volte, davvero divertente con l’arrivo della bella stagione, si ascolta bene. I 2 pezzi proposti non sono quelli che preferisco.:believe,wild at heart(whoaa), capri style e hit and run sono quelli che mi han preso alla grande.

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 9 mesi fa

    Ten -Something This Wicked Way Comes- RecensioneEsattamente un anno dopo Here Be Monster, ecco ritornare sulla scena i Ten. L’album è nato durante il periodo del Covid, quando Gary Hughes […]

    • mmmh se è come il precedente passo e se devo dirla tutta mi hanno stancato.

    • Niente da fare! Disco banale , moscio fastidiosamente ripetitivo, urge prendere una pausa di qualche anno per non tirare fuori ogni anno ciofeche del genere , i ten erano una band che amavo ora mi fanno venire il latte alle ginocchia, non salvo nulla . 4,5 e rimandati a settembre ……2027 però.

    • Nulla non mi prende, a parte un paio di passaggi dove Hughes mostra la sua attitudine e classe.
      Mi fermo alla sufficienza

    • Gothica e Illuminati mi eran piaciuti molto. Questo e il precedente li ho trovati apprezzabili , ma meno incisivi.
      Si rimane nella Ten confort zone, Gary e’ prolificississimo.
      Mi domando come faccia a permettersi una band di 7 elementi, ma questo gli fa onore.

    • A me invece piace molto. Mi era gia’ piaciuto il precedente, questo mi sembra anche leggermente meglio.
      Sara’ anche sempre il “solito” disco dei Ten, ma a me piacciono cosi. Grandi e inossidabili

    • disco un po’ altalenante, ma di qualità!

    • I Ten sono uno dei gruppi con più plagi nella loro carriera: quasi ogni loro canzone è un plagio ad uno o più pezzi dei loro precedenti album. E’ incredibile come Gary Hughes riesca in ogni disco dei Ten a plagiare se stesso, anno dopo anno, senza perdere un colpo.

      Se quando si ascolta un disco dei Ten si ha l’impressione di un perenne Déjà senti, è perché, con ogni probabilità, Gary Hughes e i Ten hanno già cantato o suonato qualcosa di simile negli anni precedenti.

      Eppure a me i Ten piacciono. Sono il mio guilty pleasure musicale.

      Mi piace la voce di Gary Hughes, mi piacciono i cori, mi piacciono le musiche gli assoli e le tastiere in sottofondo. Mi piacciono i testi al limite dell’assurdo e l’uso in essi di termini e frasi che probabilmente solo nelle università inglesi si sentono usare.

      Per me promosso, con tutti i limiti che gli si possono riconoscere.

    • Per me uno dei migliori tra gli ultimi, posto che li ho tutti e comunque trovo gradevoli anche quelli meno riusciti…

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa

    L’eterno giovane Marco Mendoza; dovremmo definire così questo super artista che col suo basso ha dettato note e melodie per tantissimi gruppi (Thin Lizzy, Dead Daises,Journey, Black Star Rider, Blue Murder, Lynch […]

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 3 mesi fa

    Terzo lavoro in studio per i Devil’s Train , che con questo Ashes & Bones tornano più in forma che mai e con una line up cambiata per due quarti, dove troviamo il veterano Jorg Michael che ha suonato dietro alle […]

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 5 mesi fa

    Terzo lavoro per i Coreleoni di Leo Leoni intitolato semplicemente “III” . Se nei primi due capitoli “I” e “II” si erano rivisitate le vecchie hit dei Gotthard, in questa nuova fatica troviamo 10 canzoni nuove , 1 […]

    • La sorpresa di questo “III” è la voce di Eugent che come timbrica ricorda un sacco il grande Steve Lee.
      Mi piacciono i tre singoli, qui postati.
      Diciamo che questo è il primo,vero lavoro a nome Coreleoni, anche se io porterei il buon Eugent nei Gotthard e ciao ciao Coreleoni.

    • Sono ansioso di ascoltarlo , temo che i voti su questo cd verranno influenzati in negativo dal nome della band , se li sopra ci fosse scritto GOTTHARD??? Mah! chissà. Certo che il buon Leo sta facendo di tutto per confondere le idee ai fans, ad ogni modo mi fido di Lorenzo e sposo la sua conclusione anche se devo ancora ascoltarlo. I’ll be back asap…………

    • Sottoscrivo la conclusione di Lorenzo , solo su una cosa non mi trovo in sintonia ed è la qualità del songwriting, secondo me Leo può fare di meglio ma forse manca la penna insostituibile di Steve….sigh!
      Cmq buon disco , fare meglio degli ultimi gotthard non era difficile, imbarazzante la somiglianza vocale col compianto Lee , qui si aprirebbe una questione lunghissima sui motivi che spingono molte bands a sostituire i cantanti originali con dei cloni….vabbè. Eugene fa la sua porca figura , semplicemente perfetto anche sulle cover , insomma un altro mostro vocale ma uno Steve Lee c è già stato così come un RJDIO o un Bruce Dickinson o Rob halford, ci siamo capiti no?

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa

    Welcome Back!
    I leggendari Scorpions tornano a sette anni di distanza dall’ultimo studio album “Return To Forever” con il diciannovesimo lavoro “Rock Believer”, un vero e proprio gioiello di puro hard rock […]

    • Rece ineccepibile ma non hai analizzato il secondo cd che merita . Io ho preso la deluxe, che dire , non mi aspettavo un disco di questo livello , molto 80 iano e con suoni non iperprodotti.i pezzi ti entrano subito in testa e nonostante le 16 canzoni il disco tocca i 60 minuti appena . Assieme al nuovo saxon questi dinosauri del rock spaccano ancora.

    • Come ho già anticipato al Mark, questo Rock Believer è secondo me l’ennesimo, inutile, capitolo della storia di una grandissima band che è stata già ampiamente narrata…e che onestamente non ha più nulla da dire.

      Il disco sa di già sentito (… com’era lecito aspettarsi…), ma non ha uno straccio di mordente. Non c’è grinta, non c’è alcuna ferocia: è tutto patinato, controllato…e perfino i riff (… scopiazzati, ovvio…) sembrano volutamente ingentiliti.
      Si dorme profondamente già alla fine del primo bruttissimo pezzo…

      I fans sfegatati apprezzeranno.
      Tutti gli altri possono risparmiare tempo e soldi.

      58/100

    • Album che mi ha preso in controtempo; non mi aspettavo tornassero dalle poveri di “Retun to forever”, album che mi lasciò nulla.
      In “Rock believer” ci sono canzoni molto eighties e ne trovo alcune veramente devastanti come la bellissima title track (un gioiello), l’iniziale “Gas in the tank” e l’incredibile “Seventh sun”, solo per citarne alcune. Buone le ballads.
      Che dire? Un grande ritorno che mi piace!!!
      Ottima prestazione di Mikkey Dee dietro le pelli; la sua presenza si sente e come!

    • Bello, ma tra le produzioni recenti lo trovo lontano dallo splendido Humanity, che a mio avviso è stato il loro ultimo grande album. Molto bene la sferzata data dal nuovo batterista….

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 8 mesi fa

    Ritornano i TEN con il loro quindicesimo album Here Be Monster, distribuiti dalla nostrana Frontiers Records. Si tratterebbe di una prima uscita a cui ne seguirà una prossima a breve tempo dove Hughes ha […]

    • Fearless gran pezzo, davvero riuscito e marchiato ten.
      Dopo non mi arriva la stessa Ispirazione inizialmente trovata. The longest time ricorda sometimes love takes the long way home senza raggiungerne gli stessi apici emotivo (ho preferito screaming in the half light dal solista 2021)
      Mi fermo a 65.
      Grande timbro Hughes, non esteso ma ricco di sfumature

    • STI CAZZI!!!!!!!!!! Da 82 a 65 ed è solo il primo lotto di canzoni , ne seguiranno altre, il ragazzo ha scritto tantissimo negli ultimi tempi compreso certi TAO con Prophecy ( i ten con voce femminile) . Ma dico io se tutto ciò che scrive deve per forza pubblicarlo Mah!!!!!!!!!!
      Vero è che io ormai coi ten/hughes ho smesso di entusiasmarmi da tempo anche se spero sempre in un bel botto…….stand by!!!!

    • Premessa : i ten sino unici , non esiste nel panorama rock melodico una band che gli somigli o che si ispiri a loro.
      Detto ciò il problema resta almeno per me la cattiva abitudine ad allungare le canzoni , si è perso l epicita e un po’ di tiro.
      Insomma i “soliti” ten con alcune buone songs ( ne ho contate 3)ed altre per nulla trascendentali cge alla lunga annoiano un po’.
      Mi fermo a 69 dopo due ascolti pieni .
      Nota di merito per la bella cover.

    • Partiamo dalla copertina: da Oscar! Bellissima!
      Questo album dei Ten finalmente mi piace.
      Ci sono 3/4 canzoni di assoluto valore.
      Le mie preferite sono: Hurricane, Immaculate friends e The longest time.
      Concordo con @Lorenzo sul voto.

    • Avendo quasi tutti i loro dischi, la sensazione di già sentito è inevitabile, questo tuttavia sembra più ispirato.. credo che anche se ho altri album da acquistare faro uno sforzo e prenderò anche questo!!

    • Il loro stile e’ inconfondibile, quindi un po’ di deja-vu si avverte… ma reputo questo disco superiore agli ultimi che hanno fatto. Ci sono canzoni molto buone: Fearless, Chapter and Psalm, Hurricane, Immaculate Friends, Follow me into the fire e anche The Longest Time. Concordo con il voto, sono sempre una gran band con molta classe

    • I soliti TEN, nel bene e nel male: qualche canzone buona o molto buona, altra che sono solo la rimasticazione di loro canzoni passate.

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 8 mesi fa

    Tornano gli Inglorious con il loro quarto lavoro intitolato We Will Ride.La band dopo la pausa forzata torna con una line-up cambiata, infatti agli storici Nathan James alla voce e Phil Beaver alla batteria […]

    • Qui sono di parte, ho i files che non ho ancora sentito , il cd mi arriva a breve , accetto il voto a scatola chiusa ……band enorme!!!!

    • Nathan James è un fuoriclasse.
      Il disco segue il filone dei precedenti, forse nella seconda parte del disco ho captato un paio di brani eccessivamente uniformi.
      Mi paicerebbe vederli dal vivo in un contesto tipo “Pistoia Blues Festival”, dove vidi Whitesnake e HardcoreSuperstar qualche anno fa.
      80/100

    • Seppure è un genere che non seguo moltissimo, questo ultimo Inglorious mi piace.
      3/4 canzoni di altissimo livello.
      La mia preferita è “Messiah”!

    • Grande Album, brani davvero cazzuti e con bel groove. E Nathan James e’ uno dei migliori cantanti rock in circolazione. Secondo me 90 / 100

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 10 mesi fa

    Ecco tornare i Quireboys, la band Rock N Roll che nel 1990 sorprese tutti con il bellissimo A Bit What You Fancy, un insieme di Rock, Hard, un pizzico di Rod Stewart e tanta energia. Dopo oltre trent’anni di […]

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 5 anni fa

    Dopo 13 anni di successi e dopo aver calcato palchi di tutta europa con oltre 600 concerti da cover band dei Bon Jovi è arrivato il momento per i Dream Company del loro primo album di inediti dal titolo The […]

    • Anche per me bell’album e nuova bella band aggiunta tra quelle Italiane da tenere sotto controllo… 😉

    • garghentini e’ un montato insopportabile…..le canzoni non sono suonate male ma non trasmettono nulla….l’unico che si salva e’ il talento di modini!

    • Per quanto mi riguarda il mio giudizio è sempre relativo a ciò che ascolto…le antipatie personali, che possono esserci (…ed è giusto e normale che ci siano…), le metto sempre da parte.
      Personalmente ritengo, come già ampiamente detto in altra sede, il disco soffra di problemi di produzione fin troppo evidenti….persino imbarazzanti, se proprio vogliamo dirla tutta. Altro grosso limite è la voce del cantante, che non solo è molto brutta e nasale, ma è anche priva dell’adeguato controllo in molti fraseggi. Canta male, mi dispiace.
      Le canzoni sono scialbe e anonime, vecchie dentro e completamente anacronistiche. La produzione, in questo, non aiuta affatto.

      Secondo me dovrebbero tornare a fare la tribute band.

      • mio parere personale…ci mancherebbe….anch’io di solito valuto solo la musica….comunque si… produzione un po cosi’…a me proprio sono i pezzi a non trasmettermi niente…boooo…e non e’ per fare gli esterofili perche’ ad esempio il nuovo perfect view e’ molto buono e vola km sopra a questo!!!

    • Ascoltato oggi, in pausa pranzo, per la prima volta.
      Nel complesso qualche bella canzone cè, mentre la produzione “non sa da fare”.
      A primo impatto, le mie preferite sono “Revolution” e “Days in blue”

    • Gimmy replied 5 anni fa

      A me invece piace….Bontropi, rispetto il tuo parere ovviamente, ma non condivido le considerazioni su Garghentini e che le canzoni siano vecchie ed anacronistiche…sulla produzione ho anch’io qualche riserva, ma il risultato globale è di mio gradimento.
      Il mio voto è 76.

      • Gimmy, il rispetto è ricambiato, lo sai, ma secondo me è proprio palese che non sappia cantare.
        E mi meraviglio di come sia arrivato fino a questo punto…
        Poi comunque lo sai meglio di me che la storia della musica se ne infischia del mio parere: Ozzy non ha mai saputo cantare, eppure…
        Le canzoni sanno di naftalina per questo sono vecchie dentro…
        Nel 2019 è assurdo avanzare una proposta del genere, perlomeno per me.

    • Certo che ne avete di spocchia cazzo , tipico di noi italiani sempre li a emanare sentenze e a sbavare per i soliti svedesini de sta minchia, non vedo cosa ci sia di così disastroso in questo disco , lo sto ascoltando, non mi fa impazzire ma è fatto bene , cantato e suonato altrettanto quindi mi chiedo ….o vi stanno sul cazzo o tirate fuori argomentazioni migliori , ripeto io qui non ci sento nulla che non vada …….suoni di merda , singer che non sa cantare mah …..datevi una regolata sennò provateci voi a fare un disco e fatevi giudicare…..eccheccazzo!!!!!!!!!!
      ps . a me il singer sta sul cazzo perchè invidio i suoi capelli…..SGRUNT!!!!!! 🙂

      • Guarda, se arriviamo alla conclusione che questo disco sia ben prodotto, probabilmente potremo iniziare a sostenere che l’esordio dei Carcass sia paragonabile ad una produzione di Andy Sneap…
        Non è questione di spocchia: è semplice constatazione. I limiti del cantante mi sembrano così evidenti che trovo addirittura assurdo dover star qui e farteli notare…
        Poi, oh, se vogliamo difenderli perché sono italiani, facciamo pure…
        Ma che tra la scena svedese (perché l’hai tirata fuori tu…) e la scena italiana ci sia un gap ancora notevole, mi sembra cosa evidente.
        Cioè, cosa vogliamo paragonare? I Dream Company agli Heat? O agli Eclipse?
        A me viene da ridere.

        Ti ripeto, non ce l’ho con questi ragazzi, così come non ce l’avevo con tutti gli altri artisti che ho stroncato prima di loro…ma cosa sanno fare per invogliarmi all’acquisto di questo disco? Le canzoni sono insulse, già ascoltate in milioni di salse e varianti, con ben altri risultati…
        Strumentalmente li trovo molto ordinari e scolastici. La produzione è scandalosa. Il cantante non sa cantare…
        Come fai a dire “non mi fa impazzire ma è fatto bene , cantato e suonato altrettanto…”.
        Non è fatto bene. È fatto malissimo.
        È cantato peggio, e suonato in modo assolutamente ordinario.

        Poi se la mia è spocchia, e spocchia sia.

      • Gimmy replied 5 anni fa

        Ma che ti scaldi…anche e piace, ma stai calmo che alla tua età rischi :-))))
        Comunque io sono proprio ageografico…il discorso scena non mi interessa, giudico ogni singolo cd in base al mio gusto senza guardare la provenienza…

        • Ma infatti con questa fissazione dell’esterofilia si potrebbe anche finirla…
          Non si può dire che un gruppo italiano non ti piace, che subito ti saltano addosso con gli “ah, ma se lo faceva uno svedese, ti piaceva!”

    • Siamo alla serie d… Perché di questo genere reputavo i jet red di serie c con la c minuscola… Comunque il riff di chitarra sulla ritmica e gli assoli sono di ottima fattura

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 8 mesi fa

    Poteva mai mancare l’annuale disco dei Last Autumn’s Dream? Quest’anno ci siamo andati molto vicini, la concomitanza del nuovo lavoro di Mikael Erlandsson, di Jamie Borger sempre più impegnato con i Treat, del […]

    • Sarà strano ma mi è piaciuto.

    • eheheh…mikael questa volta ha tirato fuori dal cilindro una serie di bianconigli!!!….non so se siano realmente nuove queste tracce ma suonano davvero come i primi 5 album dei LAD….molto piu’ ispirate!!!…eye of the hurricane -break another heart have to let you go e la cattiva evil rappresentano il top!….L’album verra’ publicato a breve anche per l’europa da AOR heaven sotto il nome pero’ di mikael erlandsson (capricorn six) escludendo i quattro rifacimenti bonus jap e inserendo due nuove canzoni!!!

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa

    A solo un anno dall’uscita di Gothica tornano i Ten con il nuovo lavoro Illuminati. Si tratta del quattordicesimo album in 22 anni di carriera, il che non è poco, ma nonostante questo ci troviamo davanti ad un […]

    • indovinate? L’ho comprato ah ah …….ormai i ten sono come i motorhead ad un disco appena sufficiente ne alternano uno buono ed in questo caso mi trovo +/- in sintonia con Lorenzo, ero scettico ,mooolto , invece appena uscito in rete ho voluto subito ascoltarlo e mi è sembrato più in palla a sto giro, niente di rivoluzionario ma questo disco si fa ascoltare senza stracciarmi le palle e così l’ho preso , certo è che di questo passo il buon gary rischia di darsi la zappa sui piedi , troppo poco tempo tra i lavori genera stanchezza e assuefazione tra gli ascoltatori , comprendo anche che i ten non sono gli acdc che possono permettersi di fare un disco ogni 5/8 anni però cazzo dai!!! In ogni modo questa è una band che merita rispetto per quello che ha prodotto negli anni “bui” e per le emozioni “altalenanti” che ancora riesce a dafre.
      lavoro da 7,5 secondo me …….ci si vede live Gary!!!!!

    • disco inutile ..come tutta la discografia dei ten dopo i primi due album …

    • Sapete consigliarmi il disco più bello dal quale partire per conoscere questo gruppo che mi è sempre sfuggito? Quello che ho sentito di questo mi è piaciuto.

      • Per quanto mi riguarda, X (debutto), The name of the rose, the robe, Spellbound e Babylon sono tutti praticamente alla pari…ma forse ti direi di partire con The Name of the Rose Che è molto bonjoviano.

        Edit: ti faccio una mini guida all’ascolto…

        X e The Name of the Rose Sono più hard rock con influenze di Bon Jovi, Skid Row (ascolta wildest dreams e dimmi cosa ti ricorda…) e tutta la scena 80s.

        The Robe e Spellbound tendono molto più sulle sonorità epiche (Remembrance for the Brave e Red sono da fomento…).

        Babylon è il loro album più personale. In molti dicono il più completo. Sono d’accordo.

        • Cristo il solito logorroico 🙂 Giorgio segui quanto detto dal bontropi ma non dimenticate i 2 episodi a nome Gary Hughes titolo ” once and future king 1 e 2″ capolavori cazzo.
          E cmq ribadisco a me quest’ultimo piace.

          • Si, quelli sono anche validi, cagacazzi. 🙂

            Comunque stiamo parlando di tutta un’altra band, e te ne accorgerai, Giorgio.
            Se ti è piaciuto questo, quelli con Vinny Burns ti faranno impazzire.
            Era una band veramente con i controcoglioni.

            After the love Is gone credo tu l’abbia sicuramente ascoltata da qualche parte…

            Facci sapere come va.

          • Entrambi gli once and future 8soprattutto il primo) sono capolavori…gary fino a qualche anno fa era veramente ispiratissimo

      • Per me i primi due album nettamente superiori al resto della loro discografia…e tra i due meglio il primo del 1996 grazie alla stupenda The Loneliest Place In The World…

    • Per me molto belli anche Albion e Gotica.

    • Beh io mi sentirei di consigliarti anke i primi 3 solisti di Bob catley scritti da Gary Hughes e con Vinny burn alla chitarra.. Praticamente il sound dei primi ten con catley alla voce.. I primi 2 soprattutto da pelle d’oca!!

    • E la Madonna!!! Sai che sforzo ….pe du firme:-)

    • bella copertina… sul contenuto non mi pronuncio; per me i Ten rimangono e restano solo quelli sentiti nei primi album.

    • Per il sottoscritto un album piacevole ma che non mi ha acchiappato più di tanto…sarà anche per la mancanza di una DRACULA LA LUNA (che voglio tassativamente al FFestival)…he he he… 🙂

      Lorenzo mi spiace ma nella mia top ten non entra…sorry… 🙂

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa

    La moda dei come back negli ultimi anni sta ampliando la nostra collezione di dischi, sia per i nuovi appassionati sia per i vecchi nostalgici del rock. Da questa moda non potevano mancare gli storici Airrace, […]

    • Disco della Madonna……mi è arrivato da pochi giorni ,lo devo ancora scartare ma l ho già consumato in formato file audio . Voto ci sta tutto!!!!

    • Confermo… gran bel lavoro… questi li vedrei volentieri al Frontiers…

    • Ottimo comeback<<<il Frontiers chiama<<<<

    • Disco assolutamente splendido.
      Mi ha preso dalla prima all’ultima canzone.
      Magistralmente suonato, suoni classici ma allo stesso tempo attuali, melodie ariose, grandi pezzi…lui ha una voce pazzesca.
      A tratti mi hanno ricordato tantissimo i Gotthard.

      Bello, bello! Una grande sorpresa (…a seguito di una cocente delusione, ma ne riparleremo quando ci sarà la recensione…).

      Alzo il voto: 89/100

      • seeee e magari si chiama TNT o il mimmo non te l’ha dato EH EH EH

        • Ti sei mangiato una G nell’acronimo, fava…ahahahah, mi hai beccato! 🙂

    • disco semplicemente super!

    • mimmo replied 6 anni fa

      Non mi aspettavo nulla di che ed invece anche per il sottoscritto questo Untold Stories è un gran bel dischetto…pochi punti deboli ed una bellissima New Skin su tutte…bravi bravi bravi…li aspetto pure io al FFestival 2019….

  • Lorenzo Pietra ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 4 mesi fa

    Non servono presentazioni per Richie Sambora, ma per i più sbadati ricordiamo che è stato la spalla e la chitarra dei Bon Jovi dal 1983 al 2013 scrivendo molti dei pezzi più belli della band insieme a Jon Bon Jo […]

    • un album ruffiano e molto “finto” classifica americana….soprattutto quelle campionature di batteria gia’ sentite su gli album di orianthi!!!….permettetemi di dirvi che al di la’ di qualche song il sambora solista,in passato, era un altra cosa!!!!

    • Da Ex-bonjoviano credente e praticante (…ma probabilmente “bonjoviano” di matrice più marcatamente samboriana…) non nascondo di aver ascoltato il disco con un misto di curiosità ed entusiasmo, riponendo fin dall’inizio una certa fiducia nell’onestà artistica di Richie, che, contrariamente alla sua controparte bonjoviana, ha saputo mantenere comunque inalterata la sua passione per la musica nel corso degli anni.

      Purtroppo, al di là dei modernismi di sorta che possono aver caratterizzato questo album (…il precedente Aftermath of Lowdown era stato concepito nella stessa logica, ma con risultati nettamente migliori…), i pezzi ivi contenuti sono pervasi da una pochezza e da una impalpabilità compositive assai accentuate.
      Non dico che il disco sia brutto: non lo è, e anzi, si ascolta anche abbastanza piacevolmente. Ma il contenuto, la sostanza del disco, quello che in pratica invita di continuo l’ascoltatore al ripetuto approfondimento, è assolutamente evanescente.

      Album come Stranger in this town, o il sottovalutato capolavoro Undiscovered Soul, sono distanti anni luce.

      Brava Orianthi alla chitarra, molto meno alla voce.

      Per me si arriva a stento ad un onesto 61/100.

    • Troppo pop per i miei gusti.
      Non mi invoglia. Molto meglio “this house is not for sale”.

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