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Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 6 mesi fa
Togliamoci subito la bega del voto e il perché l’abbia dato. Quando andavo a scuola e c’erano le materie che mi restavano facili, mi limitavo spesso a studiare il giusto e quando alle interrogazioni, prendevo l […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa
Sicuramente nella nostra rubrica dei classici un disco degli Winger è un obbligo morale, già ma quale scegliere per rappresentare la band al top? Artisticamente credo che il meglio sia contenuto nei primi tre d […]
Da avere assolutamente ed io ce l’ho:-) :-):-) 🙂
Per me non hanno mai sbagliato un disco e ritengo PULL il loro capolavoro.
Piace molto anche a me pull….. anche se è meno…’tipico’ ma insomma come sempre in questi casi…ne dovevo scegliere uno (•‿•)
bellissimo lavoro, imprevedibile, mai banale, di classe.
Qui siamo su un altro pianeta; chiudo con ulteriori discorsi!!!! 🙂
Personalmente li ho sempre considerati come i Wham del Melodic Rock (…tranquilli: è un complimento…), e comunque sia i primi due dischi sono una spanna al di sopra di tutto il resto della loro produzione.
Probabilmente appartengo alla sparuta minoranza che considera il loro debutto superiore a questo comunque enorme capolavoro…ma sono dettagli.
guarda oramai quando sono indeciso su due dischi dal valore simile, indipendentemente dalla mia preferenza personale, faccio come ponzio pilato faccio scegliere via referendum su roa, anche perchè non ho tempo di farli tutti e cerco di rappresentare ogni band che ha lasciato un segno nella storia del genere….o il megadirettore mi trova un’assistente o esplodo 🙂
i winger composero tre album pazzeschi ma poi purtroppo dall’era frontiers con IV non sono piu’ riusciti ad incranare album completi di livello….solo alcuni brani sono eccellenti!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa
Per affrontare in scioltezza il Week End potete ascoltarvi la puntata di Lunedì scorso di Rock Of Ages dove sono state riesumate le bonus track delle edizioni giapponesi che tanta gola fanno ai collezionisti. Per […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa
Ad un anno esatto da “All The Right Noises” ( qui la Recensione), tornano i Thunder e addirittura con un disco doppio! Ora, è vero che con la pandemia hanno avuto più tempo per scrivere e suonare canzoni, ma la m […]
Sottoscrivo le tue ultime parole……..Preso a scatola chiusa “perchè coi Thunder non si sbaglia mai!” Infatti non hanno mai cannato un disco. Meno immediato , va ascoltato molte volte , del resto è un concept.
Da quello che ho capito io più che un concept ci sn diverse canzoni che prendono spunti dalla situazione pandemica , anche se dovrebbero essere slegate una dall’altra….cmq sia è un discone
Piu che pandemia direi che é incentrato sulla futilità dell apparire a tutti i costi e su come i social incidono drasticamente sulla società attuale.
Si diciamo dei comportamenti sociali indotti dalla situazione pandemica e dal conseguente lockdown che ha radicalizzato certe abitudini portandole all’estremo…. Almeno così ho letto in una nota e qualcosa ascoltando i testi perché ancora non ho il libretto sottomano….cmq anche se fosse un disco di peti sarebbe bello lo stesso (・∀・)
Una macchina inarrestabile.
Ecco cosa sono i Thunder.
Al di là del non aver mai sbagliato un disco, come giustamente messo in evidenza da Samuele in recensione, ciò che stupisce maggiormente è la loro instancabile capacità di triturare riff su riff con linee vocali incredibili e travolgenti.
Per non parlare poi dei grandi ritornelli, di quel feeling blues sempre presente, della produzione sempre costantemente spacca-ossa.
Album lungo e apparentemente più complesso del solito, ma quante soddisfazioni che regala una volta adeguatamente assimilato!
Arrembanti, esaltati, fieri e gasati.
89/100
Un po’ come i leppard insomma (*﹏*;)(≧▽≦)
L’altra sera ho ascoltato Euphoria, e mi è venuto da piangere per quanto era bello…
Mi chiedo come si possa cadere così in basso.
Comunque tornando ai Thunder, è talmente bello da chiedersi davvero dove trovino questa ispirazione dopo così tanti anni.
Meriterebbero una considerazione nettamente superiore.
Probabilmente in pochi si rendono conto di quale grandissima band siano stati.
Non esiterei a metterli alla pari di band ben più blasonate.
Per quanto mi riguarda sono una band da annoverare tra i classici del genere…. essere inglesi in una industria discografica americana di sicuro non li ha aiutati nel periodo d’oro, cmq al contrario di altri nomi escono ancora per una Major e di questi giorni è sicuramente una vittoria….
Per me hanno preso il posto di Free e bad company e si sente.
Devo ancora ascoltarlo per bene. Cmq cover notevole!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa
Come da consuetudine Rock Of Ages vi propone più di due ore di intrattenimento con la nostra musica preferita. In questa puntata diverse novità e qualche classico senza tempo, come i Tall Stories di cui ci siamo o […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa
“Mad” è il nuovo singolo dei Lithio e dal 18 maggio è disponibile su tutte le piattaforme digitali. Dopo il grande successo ottenuto con i precedenti brani “Deejay”, “Paradise” e “Christmas Night”, il duo […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa
In questa puntata si è parlato di dischi che avrebbero dovuto essere, ma non sono stati e dischi che sono stati ripescati a distanza di molti anni di band che magari non esistevano più. Un interessante viaggio n […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa
Eravamo quattro (beh in questo caso cinque) amici al bar che volevano fare un disco di classic rock….. E se i cinque amici in questione sono: Leif Digernes (Westpoint, Bronx), Leif Johansen (21 Guns, […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa
Se nel weekend vi volete crogiolare con tanta bella musica, ecco qui la putata di Rock Of Ages con le richieste degli ascoltatori. Noi di MelodicRock abbiamo parlato dell’ultimo disco dei Poets Of The Fall che […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 8 mesi fa
Puntata dedicata ai Saints Trade con una piacevole chiacchierata con i componenti della band, con i quali abbiamo sviscerato il loro nuovo disco The Golden Cage, oltre a tanta buona musica!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 8 mesi fa
Ascoltare i Poets Of The Fall è un’esperienza che vi consiglio caldamente di fare. E’ una band che travalica i generi e alla fine è riuscita a creare un mood tutto suo, fatto di atmosfere languide e c […]
Ringrazio Samuele per questa recensione: i Poets sono una band per la quale ho avuto da sempre grandissima stima, pur avendoli persi un po’ di vista nel corso degli anni…dato che, secondo me, hanno smarrito progressivamente le grandi atmosfere super malinconiche degli esordi.
Anche io ovviamente li conobbi attraverso Late Goodbye del magnifico capolavoro Max Payne 2.
L’esordio resta per me il loro capolavoro…ma questa recensione mi ha invogliato ad ascoltare questo nuovo lavoro (…ho in cuffia la prima traccia, ed è un gran bel sentire!).
Vi farò sapere.
Grazie a te ! Anche io ho seguito tutta la loro discografia e sono sinceramente convinto che questo ti piacerà….fammi sapere!
Anche a me la band piace, non ricordo come li scoprii ma sicuramente non con Max Payne 2 perchè non so cosa sia 😀
Ad ogni modo l’ho ordinato a scatola chiusa, quando mi arriva il CD lo ascolterò!
Io sono rimasto folgorato…e se il boss non avesse il monopolio del voto 100….. avrei potuto anche osare (≧▽≦)
Come al solito Samuele ha lanciato un altra esca 🙂 🙂 non li conosco indi per cui ho tirato giù tutta la loro discografia, quando scopro una band cerco tutto …..tornerò sul disco .
Io ci provo sempre (◔‿◔)
lo sto ascoltando.
questa è una grandiosa band.
bellissima anche la copertina.
…la sensazione è davvero del grandissimo disco… praticamente non vedo l’ora di tornare a casa per riascoltarlo…
Sono pronto.
Album assolutamente incredibile.
Impossibile descrivere a parole la bellezza di pezzi come Revelations e Heroes and Villains (… giusto per volerne menzionare due…). La prestazione di Marko Saaresto in questo disco è da tramandare ai posteri, quanto ad intensità e teatralità delle sue interpretazioni.
Chitarre evocative e malinconiche che partono in assoli ultramelodici di una bellezza disarmante.
Liriche stupende ed ispiratissime, produzione perfetta.
Io ho già ordinato il mio doppio vinile colorato dal loro sito.
Ma che ve lo dico a fare…
95/100
Addirittura 95….io non posso salire troppo con i voti sennò il megadirettore si insospettisce…
(・∀・)
Ma che disco è?! Non mi aspettavo qualcosa di così ispirato!!!
E gli arrangiamenti?! Stupendi!!!
Eh beh come ho scritto…. secondo me questo è uno dei loro vertici…. sinceramente non me lo aspettavo nemmeno io….ma già dal singolo sapevo che DOVEVO fare questa recensione perché sentivo qualcosa di grande…per fortuna ci ho indovinato.
condivido in toto… compreso l’acquisto del doppio vinile colorato! : D
Tutti parlano di MaxPayne2 ma il top l’hanno raggiunto con l’incredibile soundtrack del videogioco AlanWake (capolavoro epocale che ho finito:) ! Sentitevi “ChildrenOfTheElderGod” o “LadyOfTheLight” !
Ma io ho citato max Payne perché li ho conosciuti grazie a quella canzone…. altrimenti forse non li avrei mai scoperti…
Non li conoscevo, sono rimasto letteralmente folgorato. Band spaziale… canzoni bellissime, grandi suoni ed un cantante di livello stratosferico. Questo disco e’ a dir poco incredibile, ma poi sono andato a recuperare anche loro vecchi album e sono tutti bellissimi (in particolare i primi 3, ma anche Jealous Gods e’ bellissimo). Band da ascoltare e riascoltare all’infinito !
Sono veramente contento ti siano piaciuti!
Si, moltissimo. E devo ringraziarti davvero tantissimo, perche’ ho iniziato ad ascoltarli dopo la tua recensione.
Grandissima band, una bellissima scoperta
Grazie a te! Sono proprio queste le cose che mi dànno soddisfazione nello scrivere su questa pagina.
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 8 mesi fa
Dopo la pausa causa feste, torna l’appuntamento settimanale con Rock Of Ages dove potrete ascoltare una summa delle nuove uscite del periodo uniti a qualche classico di qualità. Noi di MelodicRock.it abbiamo […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 8 mesi fa
Gli Iconic, con Michael Sweet (chitarre), Joel Hoekstra (chitarre), Marco Mendoza (basso), Tommy Aldridge (batteria) e Nathan James (voce), pubblicheranno il loro album di debutto “Second Skin” il 17 giugno […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 8 mesi fa
Il 1990 è stato forse l’ultimo anno di gloria (a livello commerciale) dell’hard rock in tutte le sue derivazioni; tutto sembrava meraviglioso ed i gruppi lanciavano dischi di successo a raffica, mentre orde di […]
Album talmente ruffiano e gasato che è impossibile non volergli bene.
Concordo con Samuele praticamente su tutto. E come dicevo altrove, After The Rain ha uno dei video “da gasati per gasati” più grande di tutti per tempi.
Disco che ancora oggi fa esplodere le casse del mio impianto.
E credo sia letteralmente impossibile resistere alla title track.
Vinile che conservo con estrema gelosia.
Un debut-album pazzesco con canzoni sbalorditive (giustamente sottolineate da @Samuele) di cui io evidenzio la bellezza stratosferica della ballad “Only time will tell”.
Semplicemente immenso!
Infatti nella recensione ho messo la copertina del vinile al posto di quella del CD, perché anche io lo presi in vinile….e tra parentesi mi sembra quasi superiore alla versione in CD come suoni
Un Classico, anche se come Te , l’ho snobbato diverse volte prima di acquistarlo perché troppo morbido.. poi con l’età mi sono ammorbidito io e l’ho preso, nella versione demo della Frontiers!!
Mai vista quella versione
E’ un album con la versione ripulita dei demo che porteranno ad After the rain.. ci sono delle tracce in più e alcune doi esse sono godibili!!
parla di “before the rain”…ancora piu’ bello a mio avviso….piu’ reale e meno patinato!
….canzoni che indubbiamente erano ottime ma il pacchetto fu troppo confezionato e perfettino…..invito tutti voi all’ascolto di before the rain uscito per frontiers alcuni anni fa…trattasi delle canzoni arrivate sulla scrivania di john kalodner….il produttore barbone guro di los angeles….i brani sono registrati gia’ molto bene su demo tape e suonano pure un po diversi ma a mio avviso molto ma molto piu’ realistici…si intravedeva pure meglio il grosso talento che avevano questi due figli di papa’….un talento pienamente confermato anche dai seguenti dischi : immaginator prodotto come secondo album ma saltato per via dell’arrivo del grunge pubblicato poi nel 1996 come terzo dopo il ben piu’ country style because they can!….ma poi proseguito con i riusciti silence is broken e life….mi son sempre potuto definire un loro fun molto contento anche del clamoroso ritorno lighting strike twice e dal meno riuscito peace out….un vero peccato non essere riuscito a vederli mai dal vivo!!!
Ah ma se per quello piacciono molto anche a me gli altri dischi, per esempio because they can, a mio personale avviso, forse è pure artisticamente superiore, ma in questa sezione si parla dei classici e questo disco proprio per come è fatto rappresenta perfettamente sia l’epoca sia il modello di Aor/hard rock scintillante di quei tempi….
…sicuramente!
L’ ho preso su vinile diversi anni dopo la sua uscita, ho provato a famelo piacere, ma il mio gradimento e’ moderato. Bei cori e testi molto melensi.
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 9 mesi fa
Tall Stories, ovvero come sarebbe potuto essere l’hard rock melodico negli anni 90, ma purtroppo non fu….
Sarà perché venivano da New York, sarà che oramai il top era già stato raggiunto alla fine degli ann […]
…a mio modesto parere questo album e’ una finta gemma rispetto ad altri….si ricordano due-tre canzoni in totale…lo comprai allora ma non mi e’ mai piaciuto piu’ di tanto….che ne so…molto migliore ALIAS ad esempio…quello si che conteneva tanti brani eccellenti!
Di sicuro non pretendo di avere la verità in tasca e cmq quando si cura una rubrica del genere si è per forza influenzati dai gusti personali, anche se io cerco di scegliere i dischi nel loro inquadramento temporale e nel contesto dell’epoca. Detto ciò per me il disco è un notevole tentativo di uscire dagli schemi tipici degli anni 80 evolvendo un po’ il sound che oramai aveva dato il meglio di sé….poi son gusti….per quanto riguarda gli Alias è in programma sulla rubrica….solo che scrivendo quasi da solo ci vorrà un po’ di tempo….^_^
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 9 mesi fa
Nella puntata Juke Box Hearoes, tre ore di classici senza tempo richiesti dagli ascoltatori. Noi di MelodicRock.it abbiamo parlato della nostra recensione di Alpha il classico degli Asia….Buon Ascolto!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 9 mesi fa
Fortune…..Nomen Omen.
Un disco come il loro omonimo, uscito per una major nell’epoca d’oro del genere è quasi un mistero come sia potuto finire nell’oblio . Beh oddio, non dimentichiamo che la major in […]
una certezza!
Il precedente mi era piaciuto un sacco !
Allora sarei ottimista anche su questo
Ho ascoltato solo qualche pezzo sparso qui e lì, e non mi sono dispiaciuti…anche se le sonorità eccessivamente soft, mi hanno fatto preferire l’ascolto dei Black Swan: molto più di impatto e più affini ai miei gusti sin da subito.
Produzione molto, molto morbida…e la cosa non mi entusiasma.
I Fortune non mi sono mai sembrati una band degna della venerazione di cui godono all’interno del panorama di genere, ma cercherò comunque di ritagliarmi del tempo per approfondire gli ascolti. La precedenza la do però ad altre uscite.
Per ora “rimandati”.
Allora…..il disco lo trovo inferiore al precedente, di negativo la produzione dei suoni un po’ impastata e la voce un po’ monocorde e piuttosto piatta nell interpretazione . Nel complesso ci sono delle buone songs e poi mi piace quel senso di malinconia che trasmette l ascolto. Mi aspettavo di più ma mi piace . Riot….e orphaned….due gran belle canzoni, un 77 lo merita anche se parafrasando il titolo a sto giro han volato basso.
lo sai che invece a me piace leggermente più questo?….cmq non ci sono grandi differenze a mio avviso
Ampiamente promosso.
Personale, retrò, ispirato.
Merita ascolti e tempo!
Larry Greene canta ancora in modo incredibile, l’album è bello, direi dello stesso livello del precedente. Gli manca qualcosina, ma ce ne fossero…
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 9 mesi fa
In questa puntata, con ospite Primo Bonali della Steelheart Records, si è parlato di tante novità a partire dell’ All Star Fest e delle prossime uscite degli album dei Caught In Action e Steve Emm, il tutto c […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 9 mesi fa
Lì per lì, il nome Altzi non mi diceva granché, poi indagando, ho scoperto che si trattava del cantante che ha militato nei Masterplan ed adesso nei Gathering Of Kings, la curiosità di ascoltare il disco è allo […]
Conosco altzi dai tempi dei masterplan, gran voce , darò un ascolto anche se sti lavori solisti lasciano il tempo che trovano.
In effetti esce tanta roba….forse troppa
Comunque quando Samuele adotta questo stile asciutto, le recensioni per me sono perfette.
I “cotolettoni track by track” li trovo sempre più inutili…
Grazie! Non so perché,ma a volte mi vengono in un modo, a volte in un altro…. sarà che scriverle in un modo solo mi viene a noia…. cerco di riservare le pappardelle per i classici anche se scrivere di un disco molto conosciuto spesso è più complicato…
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 9 mesi fa
Puntata dedicata alle uscite della prima parte dell’anno oltre a qualche classico di qualità. Noi di MelodicRock.it abbiamo proposto la nostra recensione dei Simple Lies. Buon Ascolto!
Inevitabile giudizio freddo di Samuele.
Non posso che essere d’accordo ovviamente.
Sono molto d’accordo anzitutto con il suo punto di vista su questi super-gruppi che, oramai, di “Super” hanno sempre meno: nel 90% dei casi si tratta sempre di prodotti senza anima, con produzioni (di bassissimo livello) assolutamente identiche, ed un songwriting che non esprime l’identità artistica dei soggetti coinvolti (… perché per lo più costantemente delegato a terzi…).
Questa volta la produzione è di livello leggermente più alto del solito, la tecnica c’è, e alcuni pezzi sono anche di buona fattura. L’amalgama fra i vari membri è dignitosa: niente che faccia urlare al miracolo, ma il sound che ne viene fuori è quello di professionisti del settore, e si sente.
Nota di demerito: Sweet dovrebbe star zitto. E purtroppo in alcune parti canta, rimediando magre figure, perché Nathan è un cantante dieci volte più bravo di lui e dotato di colori nella voce che lui può soltanto sognare…ancora di più oggi che è diventato vecchio e spompato.
Non ricordavo avesse una voce così brutta e gracchiante.
69/100, con un certo rammarico, perché il disco mette in mostra potenzialità evidenti ma non compiutamente espresse.
Darei loro una seconda possibilità.
io risparmio il ventino per qualcosa di più originale se e quando sarà a saldo vedremo…..cmq ho visto dare dei 100 e dei 10 a questo disco gridando al miracolo….quindi o son sordo io….o son sordi loro…:-)
Mah…100 assolutamente no…
Non è un disco che comprerei a prezzo pieno, sono assolutamente d’accordo…e probabilmente anche a 5 euro potrei voler dare la precedenza a qualcosa che abbia lo stesso prezzo ma con una qualità superiore.
Insomma, non è un disco sul quale investirei i miei soldi, ecco.
Come dicevo già altrove, ultimamente sto comprando sempre meno dischi nuovi, e sto invece recuperando tanti classici del passato, di genere non necessariamente affine, a prezzi ribassati perché “dimenticati” dalle masse.
grazie bro!
Tanti richiami al serpente bianco, non troppi.
Micheal sweet è marginale nel disco.
A 73 ci arrivo, per quanto Samuele abbia centrato nel cuore il discorso
L’avesse fatto un gruppo di ragazzotti forse anche di più….ma sn rimasto abbastanza deluso visti i nomi coinvolti
Dopo la delusione degli skill o skillet non ricordo , domani ascolterò questo , ora non è il momento , sono sul terrazzo con un ottimo sigaro cubano e il nuovo dei the tangent in cuffia quindi non mi voglio rovinare la serata ….:-) :-):-) 🙂
See u tomorrow bros.
Eh beh niente da fare anche con questo ennesimo progetto dove le mie alte aspettative hanno iniaziato a volare basso dopo un paio di ascolti.
Analizzo il tutto cosi:
1 disco gradevole suonato alla grande
2 un paio di buone ballads
3 it ain t over gran pezzo (thin lizzy?)
4 i duetti tra sweet e James sono i peggiori che ho sentito da anni .
In pratica le 2 voci non c entrano un cazzo (colpa di sweet chiaramente)
5 ormai sono stufo delle pseudo copie / tributi ai whitesnake, come dice Samuele mi ascolto gli originali e poi si band tributo ne esistono gia troppe.
6 Nathan lo preferisco negli inglorius punto.
7 alla fine dell ascolto mi resta poco in testa, manca l anima in brani formalmente perfetti.
8 forse a 5 euro lo si può comprare ma ragazzi a questa cifra non si trova più niente da anni. Anche nei cestini i prezzi sono intorno ai 10 euro , quindi lascio perdere e acquisto dischi più interessanti e soprattutto stimolanti.
9 oramai dei giudizi altrui me ne frego , dare 8 o 100 a dischi del genere dimostra se ce fosse ancora bisogno che i voti li danno a cazzo di cane.
Voto 6 , 6 e mezzo al massimo per il pedigree dei nomi coinvolti.
Ps mi sto sganasciando dalle risate sulle rece delle venus 5.
Eh lo so anche io che è sweet che la fa fuori dal vaso….solo che ho cercato di essere diplomatico ◉‿◉…..sulle Venus 5 aspetto il parere del pragmatico e posato max Giorgi a cui ho assegnato l’immane compito…. l’avessi fatta io non si arrivava a 40….(◔‿◔)
Mi sembra di capire che, ormai, quando dovete recensire una rogna, la sbolognate senza esitazioni a “Max, il Saggio”… 😀
è per mediare i miei istinti distruttivi con la sana diplomazia di Max 🙂
BUone le Ballate, Nathan James al Top e Michael Sweet… un po’ (tanto) meno al Top… il resto mi ha lasciato poco, mi aspettavo qualcosa di più anche se è un album gradevole… torno ad ascoltare i Vypera che mi stanno gasando parecchio (e non sono neanche il genere che preferisco)…
Lo vedi che stai diventando un buongustaio (◍•ᴗ•◍)
I Generation Radio sono una band nata per suonare dal vivo dall’incontro “reale” di diversi grandi artisti del genere… e a seguire possono essere definiti un super gruppo… la differenza può essere sottile, ma alla fine dei conti mi sa che farà una gran differenza rispetto a molte band messe giù a tavolino…
Allora parto dalla produzione che, seppur decente rispetto alla media delle uscite Frontiers, fa cadere ogni stimolo dopo un paio di ascolti.
Trovo alcune canzoni interessanti e ben costruite (su due piedi dico “Worlds Apart”) ma nel complesso non lo comprerei se non a 5€ quando passeranno un paio di anni.
Lo sapevo che questo disco con me avrebbe fatto il paraculo, l ho lasciato da parte per un po’, oggi l ho ripreso……..merda , pur coi difetti del caso già descritti nei post e nella rece……beh….. mi sta piacendo:-):-)
Eh ci stà l’ho scritto che il disco non è brutto e che chi lo ha scritto (e suonato) sa il fatto suo…. l’ho anche ri ascoltato dopo aver fatto la rece….ma a parte un paio… facciamo 3 canzoni non ci sento altro che mestiere e senza sentimento…. continua a farmi l’effetto rabbia che prevale sul gusto dell’ascolto…..un po’ come l ultimo Giant….bellino ma senz’anima
L’ultimo dei Giant è del 2000… 🙂