Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.
effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 10 mesi fa
EXTREME : Annunciato il nuovo album ‘Six’ con il video del primo singolo RiseGli Extreme , storica hard rock band formata da Gary Cherone (voce), Nuno Bettencourt (chitarra), Pat Badger (basso) e Kevin Figuei […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 10 mesi fa
Heavens Edge: ecco il singolo 'Had Enough'.Gli Heavens Edge annunciano il nuovo album in studio ‘Get It Right’ in uscita il 12/05/2023. Ecco il nuovo singolo e video ‘Had Enough’.
Indipendentemente da tutto, è un emozione risentire questa band che negli anni 80 uscì con un album fuori dagli schemi, un grande album
La canzone in questione ha bisogno di ascolti ma per me è pollice in su!
devo ascoltare meglio… il primo impatto non mi ha impressionato però
Ahia………vorrei tanto essere d’accordo con Giulio, vorrei
Mah qui sono scettico.
Non male la parte strumentale, tipico class metal.
Ritonello innocuo, da riascoltare, cmq gradevole.
Non so quanto fosse fuori dagli schemi, ( non tanto secondo me) ma il debutto aveva belle songs , come skin to skin, find another way o is that all you want.
Era fuori dai miei schemi musicali del 1990 🙂
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 10 mesi fa
Mecca, nuovo album in studio ad aprile. Uscito il primo singolo e video.Frontiers Records è orgogliosa di presentare “Everlasting”, il nuovissimo album in studio dei Mecca, la classica band AOR fondata dal vocalist Joe […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 10 mesi fa
One Desire nuova uscita dal vivo, "Live With The Shadow Orchestra" ad Aprile.Gli One Desire sono orgogliosi di presentare “Live With The Shadow Orchestra”, un concerto dal vivo in cui la band si esibisce con un’orchestra […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 10 mesi fa
Chi Siamo, da dove veniamo, ma soprattutto… dove stiamo andando? Riflessioni in libertà sull’hard rock ed il suo ascolto. Questo articolo vuol essere solo uno spunto per prendere coscienza di un argomento in r […]
Ciao Samuele.
Condivido in tutto e per tutto.
Tu definisci il tuo articolo uno “scomposto fluire di riflessioni” ma in realtà è la perfetta sintesi di quanto c’è da dire sul tema.
Unica riflessione/domanda che vorrei aggiungere/porre è perché, secondo me, questo modo di operare e di produrre musica in modo massiccio e massificato sia prevalentemente presente in ambito AOR/Melodic. Seguendo anche il prog ed il prog metal mi sento di dire che in questi ambiti è molto meno così: c’è creatività, nuovi gruppi degni di nota, suoni e produzioni il più delle volte bi buon livello. Anche in ambito hard rock le cose non vanno poi così male (con le dovure eccezioni).
Viene quindi da pensare che il problema non sia solo l’avvento della musica liquida ma che conti molto anche l’approccio al tema di alcune label e, certamente, l’approccio all’ascolto di molti di noi come hai fatto giustamente notare nell’articolo.
L'”allevamento intensivo” di artisti costretti a mischiarsi tra loro in mille gruppi/non gruppi è il cimitero della creatività: questa è una cosa che non ho mai tollerato e credo una delle principali cause del “dove stiamo andando”.
Unico appunto: questo ed altri articoli “speciali” sono interessanti e spunto di dibattito…ma sono un pochino nascosti: scoperto per caso al fondo della pagina. Se possibile rendeteli più evidenti, ad esempio tra gli avvisi in rotazione ad inizio pagina.
Grazie dell’articolo!
Intanto grazie per averlo letto e per il commento, questi articoli, che in effetti costano anche un po’ di tempo per essere scritti, hanno proprio lo scopo di genere riflessioni e dibattito quindi la partecipazione è oltremodo gradita. Io ho preso come esempio l hard rock ad ampio spettro inteso per non perdermi in troppi particolarismi, ma sotto questa etichetta volevo fare entrare tutte le varie anime del movimento hard n Heavy , è vero che alcune branche se la passano un po’ meglio di altre ed il prog probabilmente essendo una nicchia nella nicchia forse gode di una creatività maggiore slegata dal business ( ma forse era così anche negli anni d’oro) mentre l AoR ed il melodicrock soffre in maniera più evidente di questo fenomeno inflattivo. Chissà se c’è una soluzione a tutto ciò…io penso che forse è l’ora di pensare più in piccolo concentrarsi su meno gruppi , ma di maggior qualità e spendere le poche risorse disponibili per cercare di aumentarne la diffusione, ma quelli che sanno di marketing probabilmente non la pensano così… speriamo di non restare gli ultimi cowboy a cavalcare praterie che ormai esistono solo nella nostra memoria. Per quanto riguarda la visibilità hai ragione ed il sito avrebbe bisogno di qualche ritocco per quanto riguarda il layout soprattutto nella versione mobile, sulla versione desktop infatti l articolo è in evidenza nella homepage nel riquadro zoom on…cmq come giustamente hai fatto notare adesso lo metto pure nelle rotazioni di copertina, credo che sia utile per fare un po’ di discussione.
Grazie ancora!
Temo non ci sia niente da fare, le cose continueranno ad andare sempre un po’ peggio. Coloro che continuano a comprar cd, sono una nicchia, alcuni amici miei nemmeno sanno che esistono ancora. Spero continuino a esserci band di melodic rock per almeno altri 30 anni, poi forse non ci saremo nemmeno noi.
Pazienza. (Mi tocco le palle).
Sinceramente temo anche io… L’unica cosa che però non voglio fare è arrendermi…. vorrei provare a passare questa passione anche alla prossima generazione…tentare non nuoce.
@Samuele ottima disamina.
Purtroppo il nostro genere è stato sempre sottovalutato e, ora come non mai, siamo alla frutta sia a livello di numeri (vendite) che di qualità sonora (produzioni).
Il mio auspicio sarebbe che ci fossero meno uscite discografiche, ma quelle che ci potrebbero essere che siano fatte investendo sulla qualità della musica.
Non so dove andremo a finire ma spero che rimarremo a galla.
grazie Giulio è più o meno quello che auspico io, meno uscite, ma di qualità più alta e magari con una botta di c…. becchiamo un artista che reinterpretando il genere riesce a dare visibilità alla scena…. magari è utopia, ma sperare costa poco.
Articolo interessantissimo e che tocca una corda in tutti noi amanti del genere, credo.
Ci sarebbero tante cose da dire, ma accennerei a due punti chiave:
1) le uscite hanno perso indubbiamente in qualità e aumentato in quantità
2) è cambiato il modo di fruire la musica
Questi due aspetti, volenti o nolenti, per quanto aggrappati disperatamente alle abitudini e agli “agi” del passato, ci hanno investito tutti.
Grazie per il commento. Per quanto riguarda la qualità al posto della quantità, io penso proprio che sia l’ unica speranza che ci resta. Per quanto riguarda i modi di fruire, capisco che oramai il supporto fisico resterà solo per una piccola nicchia di appassionati e proprio per quello ritengo che se ci fossero meno uscite , ma di alta qualità, gli appassionati sarebbero magari pronti anche a sborsare qualcosa in più a patto che gli artisti siano adeguati remunerati e non debbano lavorare a cottimo per sfornare dischi a nastro.
Secondo me non è ormai più pensabile puntare su un discorso di maggiore “qualità”. O meglio, qualcosa di qualità maggiore comunque esce (Nestor, Generation Radio ecc. ecc.) ma in generale il “genere” lo sta tenendo economicamente in piedi la quantità.
Il problema secondo me è che non esiste più un bacino consistente di “acquirenti / fruitori” di questo genere di musica, quindi anche un disco di qualità non riesce comunque a differenziarsi troppo in termini di vendite da un disco di qualità più bassa.
Dall’altra parte mi pare di vedere che il bacino, per quanto ridotto, comunque investe sul genere e sulle uscite, spesso anche su quelle che fanno solo “quantità”, e quindi tante uscite riescono a sopperire a pochi acquirenti / fruitori ( che però sono costanti su quasi tutte le uscite).
Quindi, se si diminuisce la quantità a fronte di poche uscite di maggiore qualità, ma non si riesce ad aumentare il bacino di acquirenti/fruitori allora il gioco non può più reggere.
Questo è solo un mio parere, sia chiaro!
questo secondo me è il discorso su cui si basano le etichette e di conseguenza il marketing che impostano, ma è un cane che si morde la coda se non verrà allargato il bacino di utenza, alla lunga il gioco finirà. Io mi chiedo piuttosto perché band come i Taboo per esempio, che offrono un connubio tra vecchio e nuovo non vengono spinte in maniera maggiore in modo da poter attrarre nuova audience verso un genere che potrebbe anche evolversi un po’ dopo tutti questi anni di stagnazione…
Se il genere si evolve diventa “altro”… Taboo secondo me non ha funzionato proprio perchè è un ibrido che non accontenta ne la vecchia guardia ne chi punta a roba più nuova (vedi per esempio Shinedown ecc. ecc.). E’ un lavoro ben fatto, ha una bella voce… potenzialmente avrebbe i numeri per fare bene ma resta in bilico tra due mondi e nessuno dei due sembra volerlo… il problema del nostro genere secondo me è anche quello, non può evolversi senza trasformarsi in altro.
Se l hard rock non si fosse evoluto , i Journey non sarebbero mai nati perché prima facevano altro 🙂 , se non ci fosse stata la Nwobhm avremmo ancora il Punk 🙂 . Certo se facciamo sempre i ‘talebani’ ascolteremo la stessa canzone per altri 40 anni….e nn penso che sia umanamente possibile… Io vorrei vedere se iTaboo fossero stati pompati e diffusi se avrebbero potuto fare il botto o no .. dopotutto se lo hanno fatto i Maneskin può veramente farlo chiunque….
Infatti i Journey hanno dato il via ad un “nuovo genere”… se la metti così allora l’evoluzione c’è già stata se vogliamo… porta i nomi di artisti e band come Daughtry, Shinedown, Poets of the Fall, Theory of a Deadman. 😉
Beh a me i poets e i theory of a deadman piacciono e anche parecchio…. E l’evoluzione è il segreto della sopravvivenza… Non credo sia peccato reinterpretare il passato rendendolo attuale… altrimenti moriremo tutti di Trap
Però concorderai con me che i gruppi che ho indicato sopra sono di un altro genere rispetto a quello che solitamente consideriamo AOR / Melodic Roc / Hard Rockk… non è solo un’evoluzione, è proprio un cambio di stile e quindi di genere.
L’AOR, il Melodic Rock e l’Hard Rock per me non avranno mai un’evoluzione maggiore rispetto a quello che si è raggiunto adesso perchè i limiti in cui si muovono sono molto stringenti e sono già stati bene o male tutti esplorati ed ormai è un genere che ha un bacino di fans molto ridotto.
Beh sicuramente sono un altro genere e non nascono come una evoluzione dell’ rock melodico, ma non di meno vedo molti punti di contatto… E come l’Heavy metal di oggi non è più quello degli Iron Maiden non vedo perché l’hard rock melodico di oggi debba essere uguale ai foreigner del 1984 e la prova può essere cercata in diversi gruppi che hanno mostrato una certa attitudine al cambiamento… prendiamo ad esempio i Fans Of the Dark, visto che ti piacciono pure o i Cap outrun che mescolano melodic rock a spunti neo prog… Comunque sia non è sicuramente detto che la mia idea sia quella giusta o prevalente…ma se devo scegliere nello spendere i miei 17 EUR tra i T3enors e i Taboo io premio questi ultimi….poi vada come deve andare.
Però torniamo sul discorso di prima… qualcosa di buono già ora c’è (Nestor, Fans of The Dark, Taboo, Generation Radio) ma sono dischi che da soli economicamente non possono tenere in piedi il business legato all’AOR / Melodic Rock e Hard Rock perchè comunque per quanto validi non hanno vendite elevate e quindi tutto il riempitivo di contorno (vedi i millemila progetti con artisti rimescolati) serve anche a tenere in piedi la baracca… almeno per ora…
se non ci fosse qualcosa di buono già ora sarebbe inutile stare qui a scrivere per tirare aventi la baracca 🙂 , solo penso che la percentuale dei gruppi di contorno sia oramai troppo superiore a quella dei gruppi validi… disperdendo così l’attenzione del pubblico… quindi è il cane che si morde la coda e purtroppo, secondo me, questo potrebbe portare alla lunga anche alla disaffezione dei cultori del genere duri e puri.. e di mugugni in giro se ne odono parecchi…
“questo potrebbe portare alla lunga anche alla disaffezione dei cultori del genere duri e puri…”
su questo non posso che concordare con te e sicuramente sarà il prossimo problema da affrontare perchè se si perde anche lo “zoccolo duro”, che poi al momento è quello che economicamente secondo me sta tenendo in piedi il genere, allora si arriverà ad una crisi seria e probabilmente il rischio sarà di vedere affossare praticamente del tutto il genere.
Anche questa è solo una mia idea e spero tanto di sbagliarmi!
e speriamo che allora si trovi una soluzione perché vorrei evitare di fare ascoltare trap a mia figlia 🙂 , nel freattempo metto in copertina i Roxanne… che è sempre un bel sentire .-)
Bell articolo, ben scritto.
Tocchi svariati punti senza perdere il focus. Bravo samu.
Visti i prezzi di produzione irrisori (e dai risultati piatti ed omologati tra loro) , e viste le vendite di dischi e vinili che ad oggi Sn solo per pochi appassionati, le etichette si Sn buttate sulla quantità per far tornare i conti.
Per sopravvivere forse non hanno altra via…. Però! Tre cose non digerisco.
1)pochi songwriter a discapito di
2)troppi progetti che vedono gli stessi artisti del momento suonare o cantare,saturando ancor di più la scena.
3)Ad oggi la parte grossa del ricavo un artista la ottiene grazie ai live.
E gli artisti, specie quelli storici tuttora attivi, avrebbero solo da guadagnare se investissero eventualmente di tasca loro per ottenere un prodotto finale superiore in termini di produzione (contrapponiamo i discutibili journey con freedom alle ultime ottime uscite in studio targate scorpions, per rimanere su nomi di spicco).
Grazie Yuri, hai centrato il punto… Io penso proprio che tutto questo rimescolare degli stessi artisti che suonano in 200 gruppi e che fanno sempre il solito disco saturino il già esiguo mercato impedendo la naturale evoluzione del genere ed impedendo a nuove band ( band vere e proprie e non progetti) di emergere. Per quanto riguarda le etichette io non so veramente se il loro sia il comportamento più giusto per sopravvivere, però certi comportamenti mi sembrano veramente esasperati, mi piacerebbe davvero vederele osare di più…. Poi magari sbaglio io…
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 10 mesi fa
Dino Jelusick annuncia la firma con Escape per l'uscita del prossimo album.Vorremmo dare il benvenuto a Mr. Khalil Turk nel team Jelusick. Khalil è un produttore esperto nonché produttore esecutivo per Escape Music Ltd. l […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa
Docker's Guild – The Mystic Tecnocracy Season 2: The Age Of Entropy – RecensioneMmmmm….come fare ad introdurre questo lavoro del produttore e polistrumentista , franco/americano d’origine, ma italiano d’adozione, Douglas R. Doc […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa
Steve Emm; ecco il video di Girl Like YouIn attesa del disco Dangerous Goods in uscita a fine mese ecco un’altra anticipazione, il video di Girl Like You
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa
Perfect View: annunciata la japan edition.i Perfect View annunciano la data ufficiale di uscita della versione giapponese del nuovo album che stavolta arriverà addirittura qualche giorno p […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa
Steve Emm annuncia il nuovo Lp 'Dangerous Goods' con il singolo “Breakin’ The Ice”.STEELHEART Records annuncia l’uscita del nuovo album in studio del cantautore/polistrumentista italiano STEVE EMM. L’album, dal titolo “Dangerous […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa
Tessilgar: fuori il video del singolo By Your SideCome annunciato nella notizia che potete leggere QUI è adesso disponibile il video di By Your Side dei Tessilgar.
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa
Tessilgar – La band annuncia il singolo By Your SideI Tessilgar, band italiana che vede come chitarrista il nostro redattore Alberto Rozza, annuncia l’ uscita del loro singolo By Your Side accompagnato […]
E bravi! Questo pezzo è veramente figo!
Sorpresa delle sorprese.
Grandi e grande @alberto!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa
Anderson Bruford Wakeman Howe – Anderson Bruford Wakeman Howe – ClassicoIl disco degli Yes che non potevano chiamarsi Yes? Oppure un progetto di Jon Anderson che coinvolge membri degli Yes per andare oltre gli Yes? Queste […]
Amo questa band in tutte le sue “formazioni” , ci sono cresciuto e possiedo tutto , anche gli ultimi lavori nonostante siano 3 spanne sotto i loro classici , all’epoca non lessi il nome Yes sulla cover del vinile , mi bastò leggere i nomi e lo acquistai al volo . Sono di parte ma è un capolavoro!!!!
Pensa che invece io ho scoperto gli Yes proprio con questo che non è a nome Yes 🙂 perché a parte Owner of a lonely Heart non avevo mai ascoltato altro…. è stato uno dei dischi insieme ai marillion che mi ha fatto virare alla scoperta del prog… Nelle sue diverse incarnazioni
:-):-)
È un disco degli Yes? Why not…ma non è la cosa importante.
È un lavoro superlativo e questa è la cosa che conta!
E qui scatta l applauso al buon Samu per essere andato a recuperare un disco sottovalutato e che mi sta particolarmente a cuore.
Era il lontano 1989 quando decisi di acquistare il seguente ABWH affascinato dalla copertina e da una recensione su Metal Shock che ne parlava assai bene …e tra Guns n Roses, Iron Maiden e Ozzy Osbourne scoprii il rock progressive (e nello stesso periodo recuperai anche Misplaced Childhood dei mitici Marillion di cui abbiamo già parlato).
Album grandioso suonato e arrangiato da autentici maestri dello strumento…e ho detto tutto!
PS Samu mi sa che qualcuno ti ha passato la mia biografia e la stai facendo tua viste alcune similitudini storiche-musicali 🙂
Sono il tuo alter ego 🙂
Ma vi ricordate quanto passava per radio e su Videomusic “I am alive”?????
Altro che Tananai, Ariete e Lazza…
beh a quei tempi Videomusic era una cosa seria….e le etichette…beh almeno qualcuna, investivano in promozione ed era bello ascoltare la nostra musica anche su quei canali….poi arrivò Napster 🙂
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa
Rock Of ages & MelodicRock.itUna maniera piacevole di passare il weekend potrebbe essere riascoltarvi la puntata di Rock Of Ages andata in onda lunedì scorso, molte novità e t […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa
Autumn’s Child – Starflower – RecensioneMikael Erlandsson è oramai un veterano della scena melodic rock svedese e fu anche uno di quelli che, con il progetto Last Autumn Dream , credette […]
Altro centro , nulla da aggiungere, bello davvero con un erlandsson sempre piacevole da ascoltare.
L ho ascoltato dopo quell aborto dei ten e mi sono ripreso alla grande.
Molto carino davvero, sono rimasto piacevolmente colpito, sui Ten invece ho già discusso su un post di RoA…dove mi si invita ad ascoltarli con attenzione perché, mi dicono sia bello….io invece trovo che oramai si limitino al compitino e poco più…. ascolterò
….album che a mio parere ha ottime incursioni ma complessivamente inferiori al primo e angel’s gate …..i primi due mi piacevano di piu’ per le soluzioni un po audaci e fuori dal coro…questo e’ piu’ classico!…..michael erlansson comunque rimane uno dei pochi che continua a credere nella sua musica….massimo rispetto per un vero artista….non serve vendere o essere famosi per esere dei grandi artisti…questo ne e’ l’esempio!!!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 12 mesi fa
Perfect View: comunicato stampa della band con aggiornamenti sulla release di Bushido.La band Perfect View annuncia l’uscita del loro nuovo album per il 28 aprile 2023. Il nuovo lavoro si intitolerà “Bushido (The Way of The Warrior)” e […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 12 mesi fa
Deceduto il leggendario chitarrista Jeff BeckDeceduto il leggendario chitarrista Jeff Beck all’età di 78 anni, i familiari comunicano che il decesso è stato causato da una meningite b […]
Cristo e siamo solo a gennaio ! Fenomeno camaleontico della sei corde , tutti dischi diversi e infinite collaborazioni con tantissimi artisti (su blaze of glory la solista è la sua se non erro) ……grande perdita Rip!
Una leggenda, inarrivabile e versatile musicista. Il JBG di Truth con Stewart e Wood è paragonabile al Real di Di Stefano e Puskas. Buon viaggio Maestro…
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 12 mesi fa
Rock Of Ages & MelodicRock.itLunedi scorso è andata in onda la pontata dei RoA Awards 2022, con in onda i dischi più votati dagli ascoltatori nel 2022, noi di MelodicRock.it a […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni fa
Conobbi questo disco nel 1995, ben 4 anni dopo che era uscito, perché ne trovai una copia nel reparto delle offertone in un negozio di dischi di Firenze allora molto ben fornito, una sorta di bomboniera stracolma […]
Sono proprio questi i dischi che mi intrigano , soprattutto quando li trovi nei cestini. All’epoca questo mi è sfuggito , magari lo rimedio oggi pomeriggio alla fiera del vinile a Lecce 🙂
Se lo trovi in vinile fai un colpaccio perché nel 1991 già ne cominciavano a stampare pochi in quel formato
L’avevo apprezzato all’epoca, non l’ascolto da anni. Visti insieme a enuff z nuff e Pretty boy floyd a Bologna. Joe Leste’ molto alla mano.
Disco epocale, a mio parere.
Questo, insieme al debutto degli Electric Boys, sono i dischi-manifesto del Funk-Hard Rock.
Imprescindibile.
E complimenti a Samuele per averlo ripescato.
P.s.: …di poco, ma secondo me il debutto degli Electric Boys é superiore.
Questo resta comunque una bomba atomica, che mi sto sparando in questo preciso momento… 🙂
……una vero must sto disco!!!…una miscela di generi sapientemente composti e davvero esplosiva!!!!…metal… hard rock… funk…street… blues…c’e’ tutto!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 2 anni fa
Frontiers Music Srl desidera annunciare di aver recentemente risolto il nostro contenzioso con il cantante croato Dino Jelusick davanti al tribunale di Napoli.
Frontiers considera l’accordo soddisfacente e […]
Che pezzo granitico ma soprattutto qui Nuno ci fa sentire un assolo che rimarrà nell’annali dell hard rock!
Grande ritorno degli Extreme!
Bella la parte striumentala, ma la melodia e il ritornello nn mi hanno preso, nonostante l’indubbia bravura di Cherone.