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Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 4 mesi fa
Drive She Said – Drive She Said – ClassicoQuando in gioventù dovevo spiegare al prossimo cosa fosse il genere Aor, del quale decantavo tanto le lodi, questo disco dei Drive She Said era uno […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 4 mesi fa
Vandenberg – Sin – RecensioneSe siete in astinenza da Serpente Bianco e gli innumerevoli cloni usciti negli ultimi anni non vi hanno soddisfatto, qui sicuramente troverete pane […]
Questo è mio in vinile magari:-) lo squalo è tornato:-)
Beh tra l’altro i vinili della mascot non sono certo fatti come quelli della….. Ci siamo capiti (◔‿◔)….
Per ora ho ascoltato solo un paio di canzoni; il lento “Baby You’ve Changed” è di un livello superiore.
In questa settimana lo ascolterò con attenzione
PS la copertina potrebbe piacere anche ai Great White 🙂
ascoltato!
Sicuramente il “serpente bianco” e ben presente in questo “SIN”. la chitarra della title track sembra pescata da “Slip of the tongue”.
Vandenberg sul pezzo come anche Mats Levén.
Non è pienamente il mio genere, ma il lento è pazzesco!
Sono all’ascolto, che dire , sarò ripetitivo ma questo è hard rock come Cristo comanda, un vandenberg ispiratissimo , riffs uno più bello dell’altro un leven garanzia eterna voce calda torrida , non serve aggiungere altro , la recensione è magistrale, chiara secca breve e fa capire subito con che tipologia di disco si ha a fare.
Si badi bene che almeno per me non è un disco che si ” brucia” così facilmente , necessità di qualche ascolto in più sebbene la matrice è come è giusto che sia whitesnake al 100% ma anche rainbow e black sabbath Dio era. Non un brano fuori posto , una ballad per nulla scontata insomma in 40 minuti viene condensata una miscela di puro e incontaminato rock come Cri……ah lo già detto :-):-):-)
Amen! (•‿•)
concordo con voi
ispirato ai riff di 1987, con un leven che fa il verso al coverdale che fu .
85 glielo do tutto, nella top ten di fine anno
Ho ascoltato qualche pezzo e sono rimasto sconvolto dall’odore insopportabile di muffa e polvere: è un disco così vecchio e spompato che non so davvero come faccia a piacervi.
Per anziani.
49/100
Ma io….sono Anziano :-)
😀
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 5 mesi fa
Nightblaze: rilasciato video previewArt of Melody ha rilasciato una clip tratta dall’atteso debutto dei Nightblaze! L’album è attualmente in lavorazione… con uscita prevista all’inizio del 2024. Link al video
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 5 mesi fa
Edward Reekers – The Liberty Project – RecensioneEdward Reekers, cantante e polistrumentista noto in campo progressive anche per la sua partecipazione a vari album degli Ayreon, propone quest’anno la […]
Non lo conoscevo .
disco interessante
Troppo veramente troppo uguale ad ayreon, ok ti sei voluto circondare dagli amici e ti sei tolto lo sfizio ora basta però.
Da fan di ayreon (notevole il suo ultimo Supersonic…..) Trovo questo disco inutile, tutto già sentito e risentito mille volte in pratica è na copia punto. A che serve???
Beh che somigli agli ayreon era scontato….cmq a me non è dispiaciuto… Ho sentito di peggio quest’anno
Ah beh questo è certo.
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 6 mesi fa
Mitch Malloy – The Last Song – RecensioneDopo 7 anni dall’ ultimo Making Noise ed a ben 31 dal folgorante debutto omonimo (Recensione QUI), vede la luce questo The Last Song che mostra il […]
Concordo con la recensione… questo è il mondo più congeniale per Mitch e devo ammettere che questo è veramente un bell’album con pezzi che si lasciano ascoltare con piacere. Mi piacerebbe rivederlo in Italia!
In effetti le uniche cose che invidio a costui sono la folta chioma e una panoramica dentale bianchissima che sembra la pittura appena fatta a casa mia ma ahimè io fumatore di sigari me la sogno:-):-)
Sono finti xchè da bambino si è rotto tutti i denti davanti x in incidente….
…..e poi dovreste sapere che la moda americana e’ quella di espiantare tutti i denti ai figli e sostituirli con quelli in ceramica…moda partita negli anni 80!
Si si sapevo di questa tecnica tipicamente USA del resto notavo da tempo la stessa palafitta di denti in David coverdale:-)
no guarda…e’ davvero un fighetto da discoteca….insopportabile….rompi coglioni piu’ che una tipa con il mestruo….ahahah
Mah, a parte il primo indiscutibile capolavoro, non mi ha mai detto granché…
La recensione di Samuele mi ha incuriosito: gli darò una possibilità.
Secondo me dopo il primo che ho pure messo nei classici è il suo migliore…. Ad ogni modo una ascoltata male non fa anche se magari non ti farà impazzire quest’anno è sicuramente uscito di peggio (•‿•)
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 6 mesi fa
Mitch Malloy – Mitch Malloy – ClassicoEra il 1992 quando il biondissimo e lungocrinito Mitch Malloy dava alle stampe il suo omonimo debutto e vista la potenza di fuoco messa a disposizione […]
…..questo e’ un album che a mio avviso e’ sempre stato sopravvalutato….a parte qualche traccia davvero buona non puoi paragonarlo ad altre perle inarrivabili dell’epoca!!!!
Intanto visto che la rubrica è da me curata, ovviamente rispecchia molto i miei gusti. Poi per molti sarà pure come dici tu, ma siccome non è una mera classifica, ma un elenco di dischi, per me è ampiamente considerabile come classico senza voler scendere in paragoni con altri.
tu darai il tuo parere …io il mio….questo per me non e’ un classico…e’ come dire che i firehouse hanno fatto classici…..no…. hanno fatto ottimi album ma arrivavano dopo i grandi classici degli anni 70-80……ma manco mr.big o extreme hanno fatto classici!….negli anni 90 non c’erano bands fondamentali in grado di scrivere classici!…lo stesso discorso lo puoi fare per le bands grunge che copiavano molto i 70!
Beato te che hai la verità in tasca….
io non pretendo di avere la verita’ in tasca…ti sbagli…non voglio per nulla imporre il mio pensiero …dico solo che effettivamente i dischi cosiddetti classici ,da elvis presley in avanti sono per il 90% riconosciuti nelle decadi di sviluppo del genere rock….60-70-80…..gli styx…i journey…i jefferson airplane o i foreigner possono essere definiti classici del genere ,con alcuni dei loro dischi! …..negli anni 80 pure van halen o bon jovi possiamo definirli nuovi classici ma non oltre!
….senza dimenticare aerosmith, led zeppelin o deep purple ovviamente…
Mi sa che partiamo da presupposti diversi e siccome non mi piace la polemica, ti dico che cosa intendiamo noi per classici sulla nostra rubrica, così almeno spero di riuscire a chiarire il punto di vista e spiegare perché certi dischi sono stati inseriti lì ed altri no.
Noi ci occupiamo di AoR, melodic Rock, hard rock melodico e magari un po’ di neo prog. E questo è l’ambito del 99%dei dischi trattati dal sito. Siccome l’Aor e poi tutti i suoi derivati nascono nei primi anni 80 o giù di lì, per noi un disco di melodic Rock di 30 e passa anni fa può essere considerato un classico del genere, poi può piacere o meno, essere stato un campione di incassi o no, ma sai li dipende da chi cura la rubrica, io da quando ne ho preso la direzione ho cercato di seguire più o meno il solco che era stato tracciato prima naturalmente integrandolo col mio gusto personale ed il mio background. Quindi se mi dici che non è un classico del rock tout court, sono d’accordo con te, ma nell’ambito del melodic Rock secondo me ci può stare eccome e tempo permettendo integreremo anche con dischi che sono sicuramente più classici anche secondo il tuo punto di vista.
Spero che adesso sia tutto più chiaro e che certe divergenze concettuali possano essere più “perdonabili”.
Lean into It non è un classico?…ma quanti anni avevi nel 1991?..mi sa non ricordi quante volte passava in TV ti be with you o le interviste a Gilbert o sheenen x via del video di Daddy Brother e del trapano….
E tralascio il discorso Firegouse ….
Ah, ah, ah! Mr.Big ed Extreme non hanno fatto classici, ne ho sentite tante in questi anni, ma questa è una delle più “belle”. I classici vanno valutati in rapporto al periodo in cui uscivano, secondo il tuo ragionamento, dopo Deep Purple, Led Zeppelin, Journey, si poteva anche chiudere bottega, ma invece sono arrivati tanti altri gruppi che, ti piaccia o no, hanno fatto dei classici per il loro periodo. Ah, dimenticavo un’altra perla, i gruppi grunge, che poi, grunge…come si fa a mettere in unico calderone, ad esempio Alice in Chains e Mudhoney? Non c’entrano una beata mazza e soprattutto si rifanno agli anni settanta come gli Iron Maiden si rifanno all’italodisco, ma per favore…
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 6 mesi fa
Pendragon – North Star (Ep) – RecensionePer me nuovo materiale dei Pendragon è sempre un evento da celebrare, anche se qui, con soli 24 minuti di musica resta l’appetito. Comunque, taglio […]
Una piccola opera d’arte (as usual)…
Arrivata anche la mia copia autografata da Nick Barrett.
Mi sono preso anche la raccolta di vecchie chicche “Fallen Dreams and Angels and All the Loose Ends”, altro pezzo che non può mancare in collezione.
Fallen Dreams… Lo presi quando uscì un po’ di tempo fa…. questo Ep però è un gioiellino… peccato che dura poco
infatti dura poco e costa assai 21 euri per un ep , datevi una calmata xazzo !!!!!!!!!!!!!!!
Però è bello dai …
Non sono ancora riuscito ad ascoltare nulla , ne’ su amazon prime nè altrove , non si trova neanche in rete da scaricare , fanno pure i preziosi manco fossero i pink floyd dei bei tempi 🙂
Beh in effetti c’è qualcosa di Floydiano nel disco…:-) in digitale lo vendono su Bandcamp..
Vero Mark,
In alcuni casi prezzi fuori controllo.
Ricordo recentemente l’ultimo “Arena” sopra i 30€…ho aspettato un bel po’ e poi ho “ceduto” quando è sceso a 27€…controllato oggi 33,35€….un CD…siamo fuori scala…
Infatti Fulvio ho notato anche io gli Arena è da un po’che sono in Wish list, così come i Roxanne e winery dogs ancora alti come prezzo.
Invece sono riuscito a prendere il nuovo Angel sotto i venti euro.
infatti io l’ultimo arena lo comprerò solo se scende sotto i 25 euro….
Una nuova uscita dei grandi Pendragon è sempre una festa…e questo North Star è veramente da leccarsi i baffi.
Tre pezzi su 4 sono veramente ad alti livelli (As Dead As a Dodo un po più debole) tra cui Fall Away davvero bellissima con quel crescendo finale da brividi.
Pendragon vi prego tornate presto!
Caro mimmo preso settimana scorsa a scatola chiusa…..20 euri però cazzo!!!!!
meglio 20 per questo che 10 per altra roba…..:-) il problema è che esce tanta roba con volumi di vendita infimi…e da li i prezzi volano….:-(
bravo Mark…soldi ben spesi!!! 🙂
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 6 mesi fa
Twilight-Zone: uscito il video di Pray For RainQueste le parole dei Twilight-Zone nel presentare la canzone Pray For Rain uscita il 27/06/2023: 1985. 38 anni fa. Allora eravamo due giovanotti […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 6 mesi fa
Mystery – Redemption – RecensioneEhhh… non c’è niente da fare, è sempre difficile conoscere tutto ed avere contatti con le più disparate etichette discografiche, per essere così sem […]
Adoro questa band, la seguo da anni e questo ultimo cd è l’ennesima conferma della bravura e della qualità della musica proposta.
io sinceramente non li conoscevo ed è stata una piacevolissima scoperta
From Canada, garanzia di Qualità!
Bravissimi, da sempre.
Visti live a Veruno nel 2016 subito prima degli Uriah Heep (seratona).
Ho anche avuto modo di scambiare due chiacchiere con Michel St-Père e Jean Pageau: splendide persone.
Sul disco hai detto tutto tu, nulla da aggiungere.
Grazie della recensione Samuele, la meritava davvero!
Un po’ di sano prog anche qui ogni tanto non guasta!
Grazie a te! Ma lo sai che questi proprio mi erano sempre sfuggiti…. Un’altro colpo per le mie già dissestate finanze :-)
Non tocchiamo il tasto dolente delle finanze…Solo per citare gli ultimi giorni ho investito anche su “Crown Lands” altri canadesi imperdibili per i fans dei Rush (come il sottoscritto) + nuovo EP autografato dei Pendragon + Wytch Hazel….avanti così, senza vizi che vita e?
Eh beh…. vero e ci sono anche vizi peggiori…. Ep dei Pendragon già pre ordinato e recensione in rampa di lancio non appena mi arriva.
Crown lands fantastici Fulvio , wytch Hazel li ho tutti , l’ultimo mi arriva tra poco.
ahi ahi ahi caro Samu…questo non me lo dovevi fare…non conoscere i Mystery….ahi ahi ahi 🙂
cmq ottima band che ho seguito da Destiny fino a The world is game (One among il mio preferito con il grande Benoit alla voce) poi li ho un po mollati ma se mi dite che l ultimo merita lo vado ad ascoltare (tra un Average White Band e un Manfred Mann Earth Band)…
cmq insieme al buon Fulvio a Veruno quell anno c ero pure ioooooooooooooooooooo…SPETTACOLO!!!!!
eh ragazzi sono umano ed ammetto i miei limiti…. 🙂 cmq questo è un gran bel disco davvero
mi fido ciecamente 😉
Grande Mimmo!
Non ci si sente da un po’, spero tutto bene.
A Veruno quest’anno Big Big Train!
Ci sarai?
Ciao!
Ciao grande…a Veruno spero proprio ma non voglio sbilanciarmi…incrocio le dita!!!!
Tu tutto bene?
Non mi lamento.
Speriamo di rivederci la: Revislate anziché Veruno (nuova sede utilizzata “post Covid”.
Neanche io sono certissimo di esserci: vorrei come al solito venire con mio figlio che nel frattempo però si è trasferito in Irlanda.
Vedremo…
Ciao grande!
Chiedo scusa a tutti per l’ “off topic”
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 7 mesi fa
Boys From Heaven – The Descendant – RecensioneUno spettro si aggira per l’Europa (in particolar modo in Scandinavia) e oramai da diverso tempo… Ebbene si, è la nostalgia degli anni 80. […]
Gran bell’album, vario ed originale!
Lavoro che mi ha piacevolmente stupito.
Questo genere non è più nelle mie corde da tempo, non riesce più (quasi mai) a coinvolgermi.
Però qui è diverso: ci sono idee, songwriting di livello, un cantato eccelso e la giusta durata di brani/intero lavoro senza inutili divagazioni e riempitivi.
Mi permetto di aggiungere un dettaglio personale: ascoltandolo mi sono venuti in mente i “The Distance” di “Under the One Sky” anche se non mi spiego troppo il perché visto che le assonanze non sono poi così marcate…la mente ogni tanto agisce d’istinto, vai a capire.
Grazie Samuele, senza questa rece avrei sicuramente trascurato!
Intanto ti ringrazio per leggere e commentare le mie recensioni, perché è bello sapere che il tempo che impieghiamo per scrivere è utile ed apprezzato. Ti capisco benissimo anche a me di solito questo genere non entusiasma ed è bello anche per noi che ascoltiamo decine di dischi l anno ogni tanto essere piacevolmente sorpresi. Per quanto riguarda le somiglianze ho letto e ascoltato paragoni e assonanze molto disparate per esempio io ci ho sentito un pezzetto dei from the Fire un pezzetto di Tim feehan dove altri sentivano altre somiglianze….penso che sia segno buono perché nella loro linearità sono comunque difficilmente omologabili e quindi stimolanti per la curiosità.
Ammetto che di “Rock” nel senso più puro del termine c’è poco… ma questo per me è un perfetto esempio di AOR/Pop… Gran bell’album e bella recensione! 😉
AoP…..adult oriented Pop 🙂
Oh ecco chi sono !!!! Li ho scoperti con l’esordio “the Great Discovery” del 2020 , davvero bello ma non me li ricordavo più , cavoli troppe uscite poi uno rincoglionisce 🙂 ad ogni modo qui siamo davanti ad un genere che anche se codificato da anni a me acchiappa sempre pop, r&b aor soul in un unico disco !!!!!
ciao a tutti e buon anno…
vi leggo spesso pur non intervenendo mai, complimenti per le recensioni..
questo disco secondo me è il numero uno dell’anno per quanto riguarda questo genere(nostalgico dei Toto)
pezzi veramente di spessore che rimangono impressi e arrangiamenti veramente d’epoca(80’s)
li ho scoperti grazie alle vostre classifiche dell’anno, sicuramente recupererò anche il primo……
so long…
Grazie a te per seguirci! È un vero piacere fare conoscere nuova musica ai nostri lettori ed uno stimolo a cercare di fare sempre meglio. Grazie di nuovo!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 7 mesi fa
Steve Emm presenta il nuovo brano CliffhangerReduce dall’uscita del disco Dangerous Goods, Stefano Mainini ha deciso di proporci un brano che ci accompagnerà nelle calde giornate estive. Queste […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 8 mesi fa
Winger – Seven – RecensioneNon è mica facile fare una recensione degli Winger, a meno di non uno di quegli yes man che scrivono sempre bene di tutto e tutti e che l’ultimo […]
Rimanendo sull oggettività, Seven probabilmente migliora complessivamente il buon standard dei suoi 3 predecessori.
Come detto da samu una band che si è evoluta senza perdere il trademark.
Imprevedibile a tratti.
Alzo a 85 (perché siamo nel 2023 e merita di essere acquistato su supporto fisico)
Garanzia di ottima musica sia nei pezzi rock che nelle malinconiche ballad.
Oltre a quelle citate da samuele a me e’ piaciuta molto resurrect me, whoaooo, forse lamia preferita.
A volte forse tristi nei lenti, ma che feeling.
Non so se sia meglio di better days coming che mi era piaciuto molto.
Di sicuro tra i migliori dischi del 2023, alzo a 90 il voto, se mi consentite.
Quindi vorreste velatamente farmi capire che ho avuto il braccino corto? 🙂 Beh dai ci può stare di avere scale di valutazione differenti… Siccome a me gli ultimi 3 non erano piaciuti molto ho dato un voto intermedio tra i primi tre e gli altri… Cmq il disco è bello e magari qualche punticino in più ci poteva anche stare… cmq il voto è relativo
Che i Winger ci sapessero fare non era in discussione.
Che con l’avanzare dell’età migliorassero costantemente di album in album non era scontato ma per fortuna è accaduto.
Per me è un ottimo album, soprattutto quando sconfinano nel progressive (per esempio in It All Comes Back Around) o quando hanno toni cupi e “pesanti” (Tears Of Blood, Broken Glass), un po’ meno quando tornano indietro di 40 anni (Resurrect me, Stick the Knife in and Twist o Voodoo Fire, molto anni 80/90, ma senza quel qualcosa in più che possano farle risaltare dall’ordinarietà).
Forse, se avessero tenuto un po’ più corte alcune canzoni, il disco sarebbe stato più scorrevole nell’ascolto.
In definitiva, anche se con qualche “meno”, uno dei migliori album finora del 2023.
Mi unisco al consenso collettivo, e dico che anche per me questo nuovo album dei Winger è stato una sorpresa enorme.
Non ho mai realmente apprezzato i capitoli successivi a Pull: li ho sempre trovati ridondanti e noiosi.
Questo nuovo Seven invece mi ha colpito fin dal primo ascolto: bei pezzi, bella produzione, bella voce di Kip.
Primo grande ritorno.
Ora attendo con ansia gli Extreme.
Salgo su anche io..
85/100
Quindi mi date tutti del braccino corto 🙂
Secondo me stavolta sì… 🙂
Ma conta lo scritto il voto è solo un riassunto 🙁
Confesso che ho fatto fatica a riconoscere la voce di kip che non ascoltavo da tempo soprattutto nel primo brano. Poi c’ho fatto l’orecchio, che dire se non classe classe ma tanto classe per una band che non si è mai ripetuta ed ha evoluto il proprio sound in modo da sorprenderti sempre positivamente.brani 2,3,4,5,6 da paura , its Ok ordinaria direi (cantano in due?) poi da Stick…. è apoteosi molto whitesnake, do or die altro gran pezzo che varia in continuazione , time bomb forse è il brano che meno mi ha preso ma si chiude col gioiello It all comes…..atmosferica a tratti prog.
Cosa aggiungere altro se non che questi signori scrivono pezzi sempre eccellenti e mai banali. Credo che col proseguire degli ascolti il giudizio di Samuele (molto equilibrato direi) possa salire ancora . That s all folks!
in realtà si, probabilmente avrei potuto dare di più, forse perchè venivo dall’ascolto serrato dei perfect view sono stato un po’ più basso, cmq 78 o 80 cambia poco ci sono tre o quattro canzoni che non mi dicono granchè ed anche quello forse ha influito, cmq il disco merita l’acquisto alla grande e l’importante è che si capisca 🙂
Ascoltato 4/5 volte. Ho la stessa impressione di @Samuele: è il miglior album dopo il trittico d’oro che è stato segnalato in recensione.
Le mie canzoni preferite sono:
Heaven’s Fallen
Tears Of Blood
It All Comes Back Around
Voto: 85/100
Non sono mai stati il mio gruppo preferito anche per via della particolarità di alcuni loro pezzi, ma questo album spacca e dimostra come si possa suonare ancora credibili nel 2023 quando questo genere ha detto quasi tutto.
L’opener è strepitosa e si sente il tocco melodico del mitico Desmond Child….quando ci sono le vere band si vede la differenza con i progetti studiati a tavolino.
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 8 mesi fa
Perfect View – Bushido – RecensionePermettete che mi bei un po’ prima di dirvi com’è questo disco dei Perfect View? Ebbene sì, mi beo, perché se il disco è così com’è forse uno 0,5 % […]
Essere un po’ a di parte in sede di recensione non è poi un peccato grave :-):-) ad ogni modo questa è una band che seguo dall’esordio (bellissimo) , intanto prima di ascoltarlo diamo un bel 10 alla copertina !!!!!!!!!!!!!
guarda ogni tanto è veramente soddisfacente fare la recensione di un disco che coinvolge così profondamente… e cmq non raggiungo mai le vette spropositate del megadirettore 🙂
Confermo le parole di Mannini… album veramente di alto livello, non facilissimo anche proprio per il suo essere una “Rock Opera” però ascoltato d’un fiato seguendo la storia alle spalle della musica è un qualcosa che ti lascia a fine ascolto veramente un senso di epico assoluto e alla fine anche l’ascoltatore si sente parte della storia di questo Samurai… proprio come accade nei migliori film… ma con la sola musica è molto molto più difficile da ottenere. Approvo al 100% la scelta di Damiano alla voce… perfetta e l’ho già amata in altri progetti! Complimenti davvero!
Dopo un paio di ascolti in cuffia posso dire che questa è una signora band, scrive ottimi brani eseguiti altrettanto, l’ascolto scorre piacevole senza grandi sforzi mnemonici i brani entrano in testa anche se si tratta di un concept ma ……c è sempre un ma ……la voce non mi convince; forse mi ci devo abituare ma il lavoro fatto da Max ordine nei tre precedenti lavori è talmente di livello che faccio fatica ad apprezzare il nuovo vocalist. Per carità ha un bel timbro ma l’ho trovato un po’ monocorde senza spunti o variazioni di sorta. Vedremo come andrà sul prossimo lavoro intanto mi ributto sull’ascolto sperando di acquistarlo al più presto perché in giro non si trova……sgrunt.
no dai Damiano è un grande… e poi canta assolutamente senza accento e con ottima pronuncia, cosa che in italia non è poi così scontata
Non discuto le sue qualità ma avendo ascoltato tutti e quattro i dischi ritengo la prestazione di max decisamente più varia , qui quella di Damiano mi sembra un po’piatta tutto qui.
si dai ci stà ognuno ha i suoi gusti…
max ordine era nei primi due, su timeless c’è un altro singer.
detto questo è un disco davvero ambizioso, quasi sprecato per il 2023 considerando i non ritorni di vendita che probabilmente mancheranno rispetto al lavoro che sarà costato in termini di tempo e non solo.
bello e appassionante, massimo rispetto per i PV
Magari esplodono in Giappone chissà , certo sarà ambizioso come disco ma la distribuzione lascia a desiderare , non si trova ancora in formato fisico.
Mark qui lo vendono:
WE ROCK Music Store.
Via S. Carlo, 12/6, 40023 Castel Guelfo di Bologna BO
info@werock-musicstore.it
Tel: 0542 670209
Ordinato assieme al secondo cd Red Moon rising. :-):-)
Thanx
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 8 mesi fa
The Quest: esce oggi la versione rimasterizzata di Change.La prog. band inglese The Quest rilascia oggi su tutte le principali piattaforme di streaming e download digitale la versione rimasterizzata di […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 8 mesi fa
Revolution Saints – Eagle Flight – RecensioneChi tra voi ha la bontà di seguire i miei scritti su questa pagina, dovrebbe essersi fatto un’ idea di quale sia la mia opinione sui cosiddetti […]
Sottoscrivo quanto detto sui cosiddetti super gruppi, ad ogni modo questo è un progetto che ho seguito sin dal primo episodio, la rece (breve e concisa) rende benissimo l’idea di dove si andrà a parare, pur non avendolo ancora ascoltato direi che alla fine cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia . i danari risparmiati per lo scarso dei journey me li gioco con questo mi sa. Mi fiondo all’ascolto
Grazie Mark, direi proprio che se ti son piaciuti gli altri, il rischio acquisto sbagliato sia pari a zero.
Bel disco, meno stanco e meno “night ranger oriented” rispetto al penultimo.
Promosso a pieni voti
Once more è meravigliosa
Disco promosso, nulla da eccepire, dieci pezzi per 42 minuti di ottima musica. Dite quello che volete ma Dean è mostruoso , i pezzi sono snelli e senza tanti fronzoli inutili, se c’è una cosa che mi convince poco sono i suoni , li trovo un po’ “ovattati” diciamo , avrei preferito dei suoni più aperti e brillanti.
Io faccio il “bastian contrario”, nel senso che la voce di Dean non mi fa impazzire (l’ho apprezzata a piccole dosi nel recente Generation Radio) e ascoltarlo per 42′ di fila non mi riesce facilmente.
Andando oltre ammetto che ci sono degli ottimi pezzi; tra le mie preferite “Need Each Other” “Eagle flight” e “Crime of the Century”
L’ho premesso in recensione che su Dean non tutti sono d’accordo… però a me piace un sacco
NB certo che la fantasia sulle copertine è abbastanza opinabile 🙂
Album Onesto incentrato sulla voce di Deen… per me un bel lavoro con alcuni pezzi di livello Need Each Other, I’ll Cry for you tonight, Crime of the Century… promosso!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 9 mesi fa
Martin Miller – Maze Of My Mind – RecensioneMartin Miller è un chitarrista, cantante ed autore di Lipsia. Diplomato e poi insegnante al college musicale Carl Maria Von Weber di Dresda, è mo […]
E vabbè diamo un ascolto anche a questo ….sono curioso 🙂
Sono curioso di ascoltare il tuo parere..
Ahh quanto mi piace la capacità di sintesi!!! 39 minuti di aor prog spruzzato di fusion(web of…) , Appena finito l’ascolto non posso che togliermi il cappello davanti a questo artista, cazzo fa tutto lui e per me è un genio . Partenza e finale alla toto ma rielaborazione in chiave prog (Compass) e nel mezzo tanta buona musica, si avverte spesso il teatro del sogno senza mai essere stucchevole, tutto qui è in funzione dei brani che sono eccellenti ,dai suoni alla voce ai solos di chitarra. Cosa aggiungere altro voto meritato….ed ora vai col tasto replay 🙂
Questi dischi di ‘crossover’ io li adoro…. infatti sn sempre con le orecchie dritte per cercare di proporli su Mr.it…. qualcosa per fortuna in giro c’è
C è sempre qualcosa , basta essere curiosi. Se esce in formato fisico lo prendo.
Lo vende lui sul suo sito… almeno che non abbia già finito le copie…. Ho messo il link nei contatti accanto ai titoli
Ha già finito le copie il ragazzo….vabbè aspetto poi si vedrà.
Beh se le ha fatte fuori tutte in 3 giorni…. Magari le ristampa
Il Melodic Progressive Radiofonico di Martin Miller vince… 😀
Super Super Super, grazie di avermelo fatto scoprire
Grazie a te per seguirci!
Davvero molto bello! Grazie mille per la segnalazione.
Spero lo ristampi, perche’ e’ esaurito sul suo sito
Speriamo…. anche perché secondo me non fa nessuna fatica a venderli
E alla fine Samuele, mi sono comprato pure questo e Boys from Heaven in rapida successione.
Grazie per gli input…anche se cominciano a pesare i relativi “€ output”… (ho preso la vers. autografata di Martin Miller, gran bel lavoro…breve ma intenso)
Un saluto!
sono contento che ti siano piaciuti i miei consigli per gli acquisti! per quanto riguarda gli output monetari…lo so è un bagno di sangue .-)
Mamma mia quanto è bravo questo Martin Miller, e poi questo mix condito con la forma dilatata del prog senza troppi manierismi mi piace tantissimo, grazie come sempre al recensore.
Grazie a te!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 9 mesi fa
Steve Emm – Dangerous Goods – RecensioneMadonna che dischetto che ha sparato Stefano Mainini, in arte Steve Emm ! Ecco, la recensione potrebbe finire anche qui, perché se siete degli a […]
Gran bel disco davvero!
ah beh qui i nostalgici ottantiani dovrebbero sguazzarci….:-)
Angelo… abbiamo già visto più volte che i dischi che a te “non piacciono” spesso sono per tutto il resto del mondo dei bei lavori… quindi… visto che è chiaro che i tuoi gusti non sono propriamente allineati con quelli degli altri, per piacere, se proprio devi commentare almeno usa un tono non offensivo per chi legge e per chi ha fatto la recensione. Un “A me non è piaciuto perchè…” va benissimo.
E’ l’ultima volta che lo scrivo, se continui a commentare in questo modo offensivo prenderemo provvedimenti.
gran bel lavoro
e ha fatto tutto o quasi da solo
il suo timbro unito allo stile di alcuni pezzi (quelli + rock) mi ha riportato alla mente qualcosa degli idle cure
recupera anche il precedente….
fatto ,valido , molto 🙂
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 9 mesi fa
Cross Country Driver – The New Truth – RecensioneEro già in subbuglio quando sentii che il cantante di questo gruppo era Rob Lamothe, frontman della cult band Riverdogs, dei quali ho anche incluso […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 10 mesi fa
Martin Miller : in uscita l'album 'Maze Of My Mind' il 31/03/2023 ecco il video del singolo 'Something New'Martin Miller è un chitarrista, cantante ed autore di Lipsia. Diplomato al college musicale CARL-MARIA-VON-WEBER di Dresda è molto seguito su Y […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 10 mesi fa
Thomas Lassar : fuori il video del singolo 'Whatever I Do'La pubblicazione del disco, intitolato “From Now On”, è prevista per il 14 Aprile 2023 tramite Art Of Melody Music / Burning Minds Music […]
Appena visto l’articolo, prima di leggerlo, subito il cervello ha risposto con il numero 1989 (anno d’oro) cosa che ho puntualmente trovato nello scritto (non avevo dubbi…): Drive She Said, Bad English, FM, Giant, M.T.B., Signal, Strangeways, Anderson Bruford Wakeman Howe, Blue Murder, Mr.Big, World Trade….mi fermo ma potrei continuare. Ma ci rendiamo conto!!!
Sarò nostalgico ma il confronto con le annate recenti, forse poco proponibile ed anacronistico, è comunque veramente impietoso.
Ho sorriso all’inizio, riguardo ai tentativi di spiegazione del genere AOR: mi è successo molte volte…citavo Toto e/o Boston e di solito la cosa funzionava.
Grazie per i tuoi articoli come questo che scatenano salubri ricordi (non solo musicali).
Intanto grazie a te che leggi e commenti, perché è una soddisfazione per noi scribacchini, in effetti il 1989 è l’apice assoluto della discografia hard rock melodico ed affini e ho trattato un sacco di dischi di quell’anno ed altri ne tratterò, cercando di dare le mie impressioni personali di quegli anni spesso con gli aneddoti che mi riguardano in relazione al disco trattato, dopotutto la storia è fatta anche di emozioni.
Posso solo sottolineare quanto scritto da Samu.
Un must have usando termini non anacronistici 🙂
Yesssss(θ‿θ)
leggo la recensione, penso al disco in questione che possiedo gelosamente e non posso fare altro che tornare indietro nel tempo e confermare quanto era bello quel periodo , avessi potere divino ci tornerei per restare e fermare il tempo .
Eh magari avevo 16 anni e il mondo in pugno…..ora invece…lasciamo perdere ◉‿◉