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Harem78

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 5 mesi, 1 settimana fa

    Myrath – Karma – RecensioneLa mia recensione arriva con un po’ di ritardo, ma come si dice, meglio tardi che mai, soprattutto dopo un anno così intricato che ha rallentato il […]

    • Letto anch’io recensioni contrastanti se vogliamo ma, a me e’ piaciuto parecchio sto disco . E’ vero , forse il sound e’ più accessibile rispetto ai lavori precedenti ma l’importante e’ che ci siano.le canzoni e qui ce ne sono eccome.

    • Bel disco, ottima band.

    • Ragazzi , se posso consigliare tra le nuove uscite date un ascolto ai SUNBURST con “Manifesto” , al nuovo EVERGREY con ‘Theory Of
      Emptiness’ , TRITON PROJECT “Messenger’s Quest” ,  Eli- A Wonderful Fall from Grace dei TERAMAZE, in campo più classico l’ultimo
      KAIPA dal titolo impronunciabile ma se potete
      ascoltatevi il nuovo stupendo cd degli UNCLE ACID & THE DEADBEATS “L’ORA BLU” , un thriller all’italiana anni 70 messo in
      musica…..CAPOLAVORO!!!!

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 6 mesi, 1 settimana fa

    Zebra – 3.V – Gemma SepoltaConobbi gli Zebra solo dopo avere ascoltato il disco dei China Rain di Randy Jackson ( Qui la ns. recensione) e sinceramente mi sarei aspettato un […]

    • Li sto riascoltando in questi giorni, in effetti erano avanti per quei tempi, anzi secondo me uscissero ora verrebbero considerati quasi dei capolavori. Band con gran bei pezzi , per niente scontati. Hanno avuto poca fortuna.

      PS Samuele hai mai recensito gli Harlow? Credo abbiano fatto un solo disco, avevano una cantante strepitosa alla Ann Wilson.

      • Lo sai che non me li ricordo gli Harlow…. sarà per la mia atavica ritrosia verso il cantato femminile:-) vedrò di rimediare…

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 6 mesi, 3 settimane fa

    CITA – Act 1 Replase Of Reason – Gemma SepoltaQuesto è un disco di cui è difficile parlare è infatti molto più facile spararlo sull’impianto hi fi a tutto volume e goderselo appieno, anche per […]

    • Cd che conservo ancora come una reliquia. Band che ho sempre apprezzato anche dopo il cambio di nome , ha prodotto belle cose seppur diverse dall’esordio ma sempre intriganti ed originali direi.

      • A me non sembrano aver cambiato rotta dopo il cambio di nome sinceramente anzi ! Piuttosto hai per caso anche l’ultimo raro “Rise” del 2018 ?! Ho faticato non poco per trovarlo

        • Ciao, come lo hai trovato(nel senso se ti è piaciuto)?..ne vale la pena acquistarlo? dai pochi pezzi disponibili sul tubo sembra un ritorno al sound dei primi due album.

          • rokest replied 2 mesi fa

            ciao, si l’album è assolutamente buono anche se meno AOR del primo famoso ROR che però era minato da una produzione non perfetta secondo me(io ho la ristampa). Assomiglia di più al secondo HeatOfEmotion per qualche spunto prog e vagamente alternative ma poca roba. Ecco se devo trovargli un difetto(piccolo) il sound è un po più rilassato

    • @samuele cd appena comprato!

    • Veramente un grande lavoro.
      Ho tutti i CD sia di CITA che di Guild of Ages ma questo e di certo il migliore, invecchiato benissimo.
      Come giustamente scritto da Samuele nel 1995 l’epoca d’oro era finita, però qualche gradita sorpresa arrivava ancora.
      Oltre a questo CITA il 1995 può annoverare ad esempio gli americani “Artica” con “As it should be” e gli scozzesi “The Promise” con l’album omonimo.

    • Davvero molto bello, lo ascolto tutt’ora volentierissimo.
      Stupende through the years,these eye, relapse e 2 hearts.
      Altrettanto bello heat of a motion e il ” live over germany” in regalo con one (guild of ages).
      Col cambio di nome hanno cominciato a piacermi di meno.
      Secondo me non si sono mantenuti a livello dei primi 2.

      • rokest replied 2 mesi fa

        ..strano che tutti pensino così, in realtà non hanno cambiato il lorostile

    • Grande questo gruppo con una spiccata personalità e sopratutto non copiavano nessuno (ehm a parte il vocoder di bonjoviana memoria in una song:) Quanti hanno l’ultimo raro album del 2018 “RISE” ? Ottimo e la sola “Addicted”, che sfoggia il riff più dirompente della storia dell’hardrock(sentire per credere!), vale il prezzo dell’album!

    • ..Ah i CITA/GOA 🙂 ..quanti (bei) ricordi! Sound molto personale..immaginate i Metallica che danno un bel calcione in culo a BonJovi spedito in orbita con la foto degli HaremScarem nel taschino (!)

    • Grande Band che ho amato per tutti i mid ’90.. con il terzo album, il primo con il nuovo moniker, hanno cambiato non tanto stile ma soprattutto produzione avvicinandosi al sound dei dokken di back for the attack e dei Bonfire di Pointblack, entrambi prodotti da Wagener.
      Poi hanno sono effettivamente calati come songwriting con i successivi due, ma restano per me un importante pezzo della mia vita musicale insieme ai Ten e ai gandi nomi del genere!!

    • …..sentiti dal vivo in germania nel 2019…grande band dal vivo ma con pezzi un po’ cosi’ cosi’….non mi hanno mai preso a dir la verita’…l’unico capolavoro che ricordo e’ say a prayer dal secondo heat of emotion!

    • rokest replied 2 mesi fa

      Torno un momento su questa grande band, incompresa secondo me, dunque loro avevano(hanno?) uno stile unico che, senza sconfinare in territorio propriamente “prog”, riusciva a mixare i grandi “classici” come BonJovi per l’appeal orecchiabile, band più metal come Metallica per le chitarre taglienti ma anche per il tono vocale talvolta aggressivo con un dinamismo sonoro ala’ HaremScarem(di MoodSwing) che gli permetteva arrangiamenti, cori e soluzioni armoniche mai banali, stravaganti dal sapore “orientaleggiante” (sentire “LifeGoesOn”). Sopratutto cori e ritornelli non erano quasi mai diretti come uno si aspetterebbe di sentirli ma più ricercati e articolati, a volte “stralunati”, probabilmente non volevano essere etichettati come l’ennesima “melodic hardrock band”, etichetta che a ben guardare gli andava stretta.

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 7 mesi fa

    Barock Project – Time Voyager – RecensioneAmanti del progressive a tutto tondo godete, perché questo è il miglior disco del genere che ascolterete quest’anno ( e non solo)! Se chiudessi l […]

    • Compare per Diana comprare!!!!!

    • Fulvio replied 7 mesi fa

      Preso in pre-order come, del resto, i precedenti.
      Classico gruppo da “Nemo Propheta in Patria” ma noi in Italia siamo purtroppo specializzati in questo.
      Visti live a Veruno Prog nel 2014 dove erano “opening act” nella serata domenicale che prevedeva anche Leprous e PFM (serata pazzesca)!
      Nulla da aggiungere alla recensione, sintetica e che invoglia giustamente all’ascolto: anzi forse aggiungerei una nota di merito per la copertina (molto bella) e per la produzione che trovo veramente ottima.
      Grazie Samuele!

      • Grazie a te Fulvio, pensa io non li conoscevo, li ho scoperti perché scrivendo le note di copertina del disco dei Night Pleasure Hotel, dove canta Alex Mari, ho scoperto che cantava anche qui e mi è venuta la curiosità….ora mi devo pure mettere in pari con i vecchi dischi :⁠-⁠)

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 8 mesi, 2 settimane fa

    King Zebra – Between The Shadows – RecensioneEro stato piacevolmente colpito dal precedente album dei King Zebra (recensione Qui), tanto da giudicarlo con un bell’ 80 tondo, in questo caso invece […]

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 8 mesi, 3 settimane fa

    Kingdom Come – In Your Face – ClassicoChe, almeno, questo disco dei Kingdom Come debba essere presente in una collezione hard rock che si rispetti mi sembra persino lapalissiano, il […]

    • …i Kingdom Come non erano cloni….sono stati in grado di evolversi dal primo album in avanti…stupendi anche hands of time e twilight cruiser…ma pure too e perpetual…indipendent si e’ avvicinato a sperimentazioni piu’moderne ma ain’t crying for the moon e outlier hanno riportato i Come su strade piu’ classiche con poco modernismo….insomma lenny wolf e’ un grande artista e mi manca molto dal suo ritiro del 2014…..spero tanto che prima o poi ci ripensi!!!!!

    • un grande album

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 9 mesi, 2 settimane fa

    Nightblaze – Nightblaze – RecensioneCosì come il 2023 era stato un’anno di estrema qualità per le uscite di Rock Melodico made in Italy, sembra proprio che anche il 2024 segua questa t […]

    • Parto dalle tue considerazioni finali in chiusura di recensione (netta e chiara come solito) per dire che mi trova assolutamente d’accordo , non abbiamo praticamente nulla da invidiare , abbiamo imparato tantissimo dai grandi e lo abbiamo fatto “nostro” (e non mi riferisco solo al genere AOR) mettendoci spesso quel senso di originalità tipicamente italiana che distingue i gruppi tra loro, evitando l’appiattimento che si nota nella scena scandinava dove suonano tutti o quasi alla heat/eclipse etc etc .
      Confesso che non avevo molte aspettative per questi nightblaze invece mi hanno preso subito , effettivamente non c’è un brano debole , tutto gira a puntino , melodie , riff (ottime le guitars) , chorus , e produzione davvero ottime , il disco da sensazioni positive e poi c’è un Libianchi che in questo contesto trovo davvero ispirato , rispetto alla prestazione nei PV lo sento piu a suo agio , più libero ,insomma in palla . Bene così , ottimo lavoro e alla prossima.

    • Gimmy replied 8 mesi fa

      Album comprato da poco, con molta probabilità finirà nella mia top ten…di fatto non ci sono canzoni brutte, sono presenti invece grandi pezzi, come Take on me, You’re gone, Tell me e Diana. Se dovessi trovare un difetto direi che il sound è un pò ripetitivo, sia a livello di arrangiamenti che di atmosfere, ma questo non inficia il risultato decisamente buono. Trovo centrata e bella anche la voce.

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 9 mesi, 4 settimane fa

    Steve Emm – Framework – RecensioneFermi tutti! Io ho già trovato il disco AOR dell’anno, credetemi sarà difficile fare di meglio. Mi ricordo un po’ di tempo fa quando i Nestor fecero s […]

    • si, ne avevo sentito qualcosa per caso su yutube e rimasi abbastanza colpito per la classe professionalità e talento che non ha nulla in meno dei grossi nomi internazionali:)

    • Le canzoni sentite su Youtube sono davvero notevoli.
      Si puo’ trovare anche su supporto fisico o solo in digitale ?

    • Curiosissimo di ascoltare……

    • Lo sto ascoltando proprio adesso su una piattaforma digitale in alta qualità e devo fare i miei complimenti a Stefano
      Mainini perchè si percepisce la sua grande passione per i suoni di quel periodo.
      ho scoperto la sua musica proprio grazie a Melodic rock, i suoi primi 2 lavori sembrano proprio uscire dagli 80s
      e li riascolto a rotazione con qualche brivido lungo la schiena, questo devo ancora assimilarlo ma le premesse sono ottime……..so long Steve emm

    • confermo le sensazioni di samu e i vostri commenti .
      Ottimo lavoro che i nostalgici e gli amanti della melodia non possono farsi scappare.
      8 pieno per me

    • A me non piace x nulla…ne quello nuovo ne la roba vecchia…

    • Ottima prova ma un pochino azzardato il titolo di disco dell’anno…ovviamente se paragonato alle nuove uscite spicca su tutti ma per quanto mi riguarda non superiore ai Nestor…Grazie!! bella scoperta!!

      • Guarda quella sui Nestor deve essere presa più che altro come una provocazione ( anche se a me effettivamente piace più questo) verso chi guarda all’ estero a tutti i costi e non si accorge del talento che c’è ad un palmo dal suo naso. Per quanto riguarda l’ azzardo beh ci sta’…ma dopo quasi 200 recensioni…. diciamo che sono ottimista:-)

    • Io a questo Steve M non lo conoscevo proprio , non sapevo neanche fosse italiano ma questo conta poco , che dire, ho scoperto un talento veramente niente male , sto ascoltando tutti i suoi lavori compresi i singoli e mi esaltano parecchio , ti sbatte in faccia gli anni 80 con una naturalezza disarmante , se penso faccia tutto da solo è veramente un grande , ottima musica , la voce a tratti mi ricorda il grande Huey Lewis soprattuto nel pezzo simil reggae dangerous game arrangiato da dio. Ascolterò con curiosità anche questo framework ma ne sono certo non mi deluderà. Peccato si faccia fatica a reperire questi dischi perchè sono dei piccoli gioielli.

      • Sono contento che ti piaccia…la distribuzione è un po’ limitata in effetti, anche se su piattaforma digitale puoi trovare tutto…per il CD devi contattare la steelheart Records…. anche se credo che i primi due dischi siano sold out…

    • Non male: mi ha fatto tornare a quando ero giovane.
      Ma questo non so se è un bene, perché significa che inizio ad avere una certa età … 🙂

    • debbo dire che a livello di novità sto ascoltando veramente poca roba ma incuriosito dalla rece del Samu mi sono buttato nell ascolto di questo Steve Emm…ascolto piacevole ma che mi ha lasciato ben poco…la voce non mi fa impazzire e salvo a pieni voti solo 2 o 3 pezzi…onestamente mi aspettavo mooooolto di piu….ma come dico sempre de gustibus….

      • Cavolo, mi dispiace che non ti sia piaciuto più di tanto, comunque ci sta che a tutti non possa piacere la stessa roba, io ho fatto la recensione super entusiasta perché ci credo davvero…poi vediamo se mi son fatto prendere troppo la mano o no, ma anche a distanza di mesi continuo ad ascoltarlo con molto piacere.

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 10 mesi, 3 settimane fa

    Salty Dog – Every Dog Has Its Day – Gemma SepoltaUn colpo e via, come accadde a tante band all’inizio dei novanta, la scena stava cambiando e le Major cannibalizzavano gruppi come se non ci fosse un […]

    • Questo fu un grande disco , lo presi all’epoca , si in effetti e’ stato un “rapporto” da una botta e via 🙂 la rece rispecchia perfettamente le mie impressioni.

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 11 mesi, 2 settimane fa

    Caligula's Horse – Charcoal Grace – RecensioneChe la pandemia degli anni passati sia stata per molti un momento catartico dove ripensare la propria esistenza e guardare il mondo attraverso lenti […]

    • Su questi vado a colpo sicuro, grandissimi.

    • Ueila, i miei preferiti della “new prog generation” su mr.it!
      Loro non sbagliano un colpo.
      Mi è arrivato oggi il vinile limited preso in pre-order: sono ai primi ascolti ma l’aggettivo che subito ho abbinato (e che trovo anche nella tua recensione) è “introspettivo”….e quindi si lascia svelare piano piano, quasi con timidezza.
      Mute, per ora, il mio brano preferito.
      Grazie per la recensione Samuele!

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 12 mesi fa

    King Kobra – Ready To Strike – ClassicoMark Free (da molto tempo ormai Marcie, ma nella recensione lo chiamerò Mark perché a quei tempi così era) è senz’altro una delle voci più icon […]

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno fa

    Magnum – Here Comes The Rain – RecensioneEcco in uscita Here Comes The Rain, purtroppo i problemi di salute che hanno colpito Tony Clarkin e costretto il gruppo ad annullare il tour di […]

    • Ho appena finito di stilare il bilancio annuale delle spese che già mi tocca rimettere mano al portafogli………….CRIBBIO!!!!!!!!!!

    • In sostanza un ottimo disco che con gli ascolti cresce e ci propone un gruppo ancora in splendida forma artistica, che probabilmente sforna uno dei migliori lavori della loro fase “matura”. Se arriva la pioggia noi apriamo l’ombrello e premiamo il tasto play, sarà comunque una bella giornata”…tradotto in bontropiano: il solito capolavoro dei Magnum! Statecci tutti! 😀

    • purtroppo a questo giro sento il disco diversamente dalle orecchie del sempre ottimo samu.
      da “Princess Alice….” in poi, i dischi dei Magnum sono quasi intercambiabili , qualcuno uscito meglio, qualcuno peggio. Eccesso di omogeneità vista la quantità (discorso simile ad axel rudi pell). Stima per l’età, per la carriera e per alcune fasi della loro produzione . Per la capacità di sapersi reinventare fino a 10/15 anni fa.
      Mi fermo a 60

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno fa

    Last In Time – Too Late – Recensione“Last in Time è un progetto formato nel 2021 come band in studio, con l’obiettivo di registrare brani originali nel genere Progressive e Classic […]

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno fa

    Bad Touch – Bittersweet Satisfaction – RecensioneEd anche quest’anno Dicembre mi porta la consueta sorpresa di fine anno destinata ad entrare nella mia personalissima Top Ten. Io sinceramente questi […]

    • Li conosco bene, ho i due precedenti cd , gran bella roba di qualità superiore , messo in lista con l’ultimo dirty honey……….LetS ROOOOCK!!!!!

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 2 mesi fa

    Dokken – Heaven Comes Down – RecensioneUn disco dei Dokken nel 2023, date tutte le vicissitudini del buon Don, sembrava quasi impossibile ed invece ecco che esce questo Heaven Comes Down […]

    • Concordo con Samu.
      Qualche ottima idea, Feeling, Levin sugli scudi. Voce zero, ma lo sapevamo.
      I remember È inascoltabile (curioso che su lighting strikes again c’è una sua omonima, diversa, bella)
      Fugitive e santa fe i migliori passaggi.

    • Leggo in giro recensioni altalenanti , il miglior disco da boh? C è chi se lo fa piacere e chi lo stronca, mi ci dedico stasera…

    • Restando in ambito dokkeniano non so se mi dà più fastidio la voce del nuovo singer dei Lynch mob o quella sfiatata del Don. Detto ciò non posso non dare la piena sufficienza ad un disco ben suonato con canzoni ben fatte e a tratti davvero buone. L’ascolto è tutto sommato piacevole una volta che ci si abitua alla voce , a me la produzione non piace , batteria in primis (credo sia k.shirley ) . Disco che verrà ricordato solo per essere l’ultimo di una lunga carriera tra alti e bassi. parafrasando il titolo qui è venuto giù tutto non solo il paradiso….. purtroppo.

      • Vota DC :⁠-⁠)… cmq a me la produzione nn è dispiaciuta,nel complesso mi è sembrata adeguata… vero anche che dopo aver ascoltato gli Atlas sn diventato di bocca buona :⁠-⁠)

    • Disco che merita secondo me.
      Musicalmente lo sforzo compositivo e’ riuscito bene.
      La voce di Don secondo me su disco e’ ancora gradevole, anche se ha poca estensione.
      Mi sono piaciuti i 3 video , fugitive, gypsy e over the mountain e l’acustica santa fe ( toccante).
      Levin e l’ex sezione ritmica degli house of lords fanno un bel lavoro.
      Come Mark huge, preferisco la voce di Don a quella di Colon (lynch mob).
      80 anche ai Dokken.

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 2 mesi fa

    Atlas – Built To Last – RecensioneBoh, io questo disco non lo capisco proprio. Siccome il precedente Parallel Love mi aveva dato buone sensazioni, mi sono fiondato per recensire questo […]

    • Qualche idea c’è ma la voce del cantante rovina tutto

    • in linea con quanto scritto da @Samuele.
      Effettivamente “You are not alone” è un plagio bonjoviano.
      Personalmente la voce del cantante, dopo 4/5 canzoni mi “infastidisce”: non mi piace.
      Album con qualche idea ma espressa e prodotta male.

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 2 mesi fa

    Lalu – The Fish Who Wanted To Be King – RecensioneDopo il bellissimo Paint The Sky dello scorso anno (Qui la recensione), che non ho esitato a mettere nella mia top ten del 2022, tornano i Lalu con […]

    • Ciao Samuele,
      Anche io ovviamente alle prese con i primi ascolti.
      Sicuramente meno immediato del primo lavoro che anche a me per ora piace di più: comunque tanta roba!
      Tra i brani meno immediati alcuni comunque spiccano prendendosi quasi subito la scena: ad esempio “Amnesia 1916” mi è piaciuto molto da subito.
      Prime impressioni generali “a caldo”: grande lavoro di basso ed un Damian Wilson che sembra voglia fare “meno possibile il Damian Wilson”, come a non voler eccessivamente personalizzare il lavoro con il suo inconfondibile timbro, non so se è solo una mia impressione.
      Grazie per la recensione!
      Un saluto

      • Intanto grazie come sempre per i tuoi commenti. In effetti forse si è come se Wilson facesse più da storyteller, ed anche il London Number usa un registro più ‘parlato’ e non usuale… sicuramente sono artisti che non temono di sperimentare!

    • Mah ritengo la valutazione un po’ da braccine corte 🙂 , è un lavoro secondo me molto valido , lo sto ascoltando in cuffia e posso apprezzare le varie sfaccettature dei suoni , davvero belli ed eleganti diciamo seppur ad alto tasso tecnico ( sezione ritmica da paura che mi richiama agli yes) . Sicuramente non di facile fruizione, non ci sono pezzi immediati e il giudizio complessivo mi porta ad un 80 . Consiglio ripetuti ascolti.

      • Ma che braccine corte….:⁠,⁠-⁠) Siccome ho fatto io anche il disco precedente a questo ho dato 7+ mentre all’ altro avevo dato 8+…il perché è presto detto: il precedente era più al servizio della canzone, mentre questo è più al servizio del musicista…. Son due modi diversi di rapportarsi ad un opera ed io preferisco il primo….poi vabbè potevo dare anche 7,5 ma credo di avere spiegato nella recensione che è un lavoro di alto livello… Solo che è per un pubblico più ristretto e l’ ho fatto pesare nel voto.

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 2 mesi fa

    Cassidy Paris – Primo singolo del nuovo album in uscita l'8 dicembre.La giovane rocker australiana Cassidy Paris sta per rilasciare il suo album di debutto, “New Sensation”, in uscita l’8 dicembre. Il primo singolo e il […]

    • Banalità allo stato puro , andiamo avanti così a scopiazzare (non dico neanche chi!) . Al momento nessuno batte Tania kikidi in ambito hard rock al femminile.

    • L’attitudine c’è.
      La voce non è affatto male.
      Vediamo come sarà il disco

    • Chez Kane questa se la beve a colazione.

    • A livello estetico si beve a colazione Chez Kane.
      Scherzi a parte, (ho preso spunto dal commento del buon @Lorenzo), a me vocalmente non dispiace, anche se è un clone del 2023 di cose già sentite in un grande passato.
      Avvallo quanto a scritto @Yuri:
      “l’attitudine c’è”
      e solo da levigare 🙂

      • 🙂 È vero che il bridge è identico a una canzone delle vixen?
        Vediamo che disco esce fuori giulio, non mi aspetto nulla di eclatante

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 2 mesi fa

    Masaki – Feed The Flame – RecensioneIn tempi di uscite serrate e di estate piena (il disco è uscito il 31/7), ci eravamo ‘persi’ questa uscita targata Masaki, chiediamo quindi venia e […]

  • Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa

    Rick Price – Heaven Knows – Gemma SepoltaNel 1992 ero nel pieno della mia epoca ipermelodica, dopo gli inizi a base di heavy duro e puro e le abbondanti dosi di hard rock (la fase più power […]

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