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Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
A volte le storie d’amore più belle nascono così per caso senza ce minimamente te lo aspetti, ed è così che è successo tra me i Boulevard, un cd forato a 3900 lire da Sweet Music per fare numero ed ammo […]
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
Cominciamo dall’ enorme rispetto che provo verso gli artisti che compongono questo gruppo ; Marcie Free ha dato vita a dischi che sono veri e propri classici sia con i Signal sia con i King Kobra e naturalmente al […]
In linea con buona parte della recensione; di mio aggiungo che, ascoltandolo solo una volta, non mi è rimasto molto. Ce qualche discreta canzone, ma nulla che terrei nel mio Itunes. Salvo, su due piedi, The Wooden Monster e We Are Here To Stay.
bella la copertina
Io lo sto ascoltando a giorni spaiati diciamo, sarò al decimo ascolto e devo dire che alla fine non mi dispiace (evito i consueti paragoni che non servono a nulla) disco diviso a metà 5 buonissime songs e 5 che non lasciano granché. Buona la prova di marcie così come tutti gli altri, gli uc mi piacciono perché hanno un loro suono, a tal proposito con una produzione migliore tutto il cd ne avrebbe giovato, trovo orrendi quelli di batteria..!!!! Insomma alla fine un buon disco , confermo il 6.5 dato in un post precedente.
Io stimo tutti quanti voi che riuscite ancora ad ascoltarli…
Per me sono musicalmente insignificanti da chissà quanti anni: ho perso il conto, sinceramente…
Gli Unruly Child erano molto altro: altra musica, altre motivazioni, altri mezzi, altro approccio…
Questi non so chi siano.
Letteralmente.
P.s.: … ritorno a volare con i Palace…
Io mi allineo con Mark…secondo me un buon disco…personalità da vendere e 6/7 pezzi davvero convincenti (Mark sai che invece Glass House a me piace 😉 )….e che questi signori sappiano ancora scrivere grandi pezzi lo dimostra la bellissima UNDERWATER…peccato per una produzione decisamente poco sfavillante che li penalizza non poco….per me cmq sempre un piacere ascoltarli…ah menzione per la particolare copertina…
Ma se lui gli ha dato meno di me …
AH AH AH AH……COSI IMPARI 🙂 , cmq il voto lascia il tempo che trova Samu 73 o 6,5 per me siamo li, io sono affezionato ai vecchi voti delle scuole, magari in futuro potremmo passare alle lettere dell’alfabeto 🙂
Io fosse per me , sinceramente non lo metterei nemmeno…. però se dobbiamo dare un giudizio di sintesi… vabbè..usiamolo…e quindi con i centesimi si può essere diciamo più chirurgici….poi siccome io non sono proprio di manica larga…. diciamo che medito anche sulle sfumature, ma forse sono solo seghe mentali mie…:-)
Ma che c entra….con Mark sono in debito 🙂
Cmq i voti per me potrebbero anche sparire caro Samu… tanto per quel che servono….
ma cos’è …. ma per carità … vado a riascoltare who cries now… che è meglio…..
E quanto avrei dovuto dare 35? …. perché se la pensi così ai voglia ad ascoltare Who cries now….. siamo nel 2020 …..e in questo disco che certamente non è un capolavoro ci sono tre canzoni di pregio….e altre 4 passabili…..vedi un po’ tu che voto dare…..se poi non ti piace….va benissimo lo stesso, ma io lo trovo un disco onesto ovviamente non paragonabile col primo….e l’ho anche scritto.
Samu lascia perdere Leo…vive ancora negli anni80 e va in giro vestito da paninaro e con i capelli a spazzola 🙂
yeahhhhhhhh ..però quando nei miei articoli vi scovo i pezzi inediti anni ottanta vi piace eh???? ahahahahah
ma va la…li conosco gia tutti….aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh 🙂
si ma io non contestualizzo.. il disco lo trovo abbastanza imbarazzante, come lo sono tutti quelli degli unruly child usciti dalla reunion.. tranne probabilmente worlds collide del 2010… ma se vi piace sta roba ascoltatela pure.. io ascolterò who cries now… anche quando saremo nel 2050 ahahah
E vabbeh….mica ci sono problemi:-)
recensione difficile.
il disco è in linea con la produzione precedente, forse c’è stato uno sforzo maggiore in alcuni pezzi di ricreare la magia dell’esordio.
non è un brutto disco, ma come dice giulio , se non lo ascolti con grande attenzione non rimane molto.
probabilmente con gli ascolti crescerà , 68/100
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
Non c’è due senza tre…. ed il quarto verrà da se. Se infatti in queste recensioni dedicate al recupero di album fondamentali per il Genere ci siamo già occupati dei Signal e del solista di Mark Free tocca ad […]
beh è appena uscito il nuovo UC e tu Samuele che fai ???? Cazzo ma sei sadico 🙂 🙂 , ti piace vincere facile eh!!!??
Siccome sto scrivendo la recensione dell’ultimo….mi è parsa un’ottima idea pubblicare il primo……:-)….o no?
io l ho ascoltato oggi e….. mi dice poco. qualche canzone e stop
Ehhhh….. all’ incirca… cmq sono solo al secondo ascolto….prima del sesto non scrivo
Bravo Samu!
MMMMHH prevedo guai , rece compromessa e sonoro ko !!!!!!!!
Io sono al quarto ascolto ( ho tolto le ultime 2 che sono bonus acustiche di loro classici To Be Your Everything e Let’s Talk About Love) trascurabili direi e poi allungano a dismisura il brodo , più di 1 ora di durata eccheccazz…..il cd non è brutto , loro sono sempre eleganti e personali , brani buoni ce ne sono 4 su 10 , poison ivy , Say What You Want ,Underwater ,The Wooden Monster veramente buone , il resto scorre via senza lasciare traccia , tutto ben fatto per carità ma ormai con questi UC faccio fatica a finire il cd , poi ho trovato i brani troppo lunghi, glass house peggior brano ….brutta cazzo .
Cmq se devo dare un voto un onesto 6.5 ci sta.
Ora aspetto le tue impressioni…….
Di sicuro non sarò di manica così larga come ho letto in giro…. cmq prima delle 6 volte non scrivo….e sono solo a due….. vedremo
Dal confronto con questo masterpiece, uscirebbero con le ossa rotte in tanti. Gli attuali Unruly child, ahimè, non sono esclusi.
È vero…. infatti tenterò di tenere staccate le due cose.
Capolavoro assoluto. Una delle pietre miliari dell’AOR. A me piace molto anche il successivo “Waiting for the Sun” (anche senza Mark Free). Poi considero buono “Worlds Collide”, mentre gli ultimi mi hanno lasciato davvero poco…
Beh , direi che su questo siamo più o meno tutti concordi.
Buonissimo disco con una grandissima Who Cries Now su tutti gli altri brani….ma se devo scegliere un disco di Mark Free tutta la vita i Signal….CAPOLAVORO!
Ma mica dobbiamo scegliere….li prendiamo tutti 🙂
Fubbino…he he he…intendevo che per me Signal due spanne sopra UC….poi come sempre de gustibus 😉
anche io se dovessi scegliere prenderei i signal….anche se i generi sono leggermente diversi.
Capolavoro, Mark Free al top, imparagonabile a tutta la discografia successiva (anche io salvo Worlds Collide, che mi piace).
Chiaramente sono d’accordo sui Signal, altro signor disco. Ma non dimentichiamoci il disco solista di M.F. Long Way From love.
Grazie! Infatti ho trattato anche il solista nei classici, e prossimamente anche i king kobra
Samuele, grazie per il superbo lavoro che stai facendo in questa sezione dei Classici.
Io avrei tanti nomi da proporti, ma mi piacciono le sorprese. 😀
Grazie davvero! Mi diverto un sacco e mi fa piacere riportare alla mente i vecchi ricordi, cmq i suggerimenti son sempre bene accetti e se conosco i dischi ne parlo volentieri!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
In una giornata un po’ così…. per tirare un po’ su i giri, poso la puntina sul vinile e con la copertina in mano i ricordi , ormai trentennali , di quando lo cantavo a squarciagola alla fermata mentre a […]
Se la storia narra che hanno cambiato nome per la similitudine con gli Hurricane, dico che hanno fatto solo che bene; sono grande estimatore di “Slave to the grind” che, per il genere, a poco a che fare con questo “Tear The House Down”.Nomi a parte, nel complesso credo che prenderò un “bel dito medio” 🙂 : mi piacciono i pezzi lenti e poco altro.
I gusti son gusti. Amen
Slave to the Thirill…..beh gli Hurricane fanno un altro genere….e finiranno in questa rubrica senza dubbio.
sicuramente
Il primo pezzo wild young and crazy e’ una bomba, il resto mi piaciucchia, comunque piu’ di 15 /18 euro non li spenderei, forse lo prendero’ per sfizio, I pezzi nuovi che si sono ascoltati per un eventuale ritorno sono proprio deludenti.
Quando usci’ nel 1989, Tear the house down, su dj television Nikky passava il video di Wild….., cercai spasmodicamente il vinile nei vari mail order senza successo.
Hurricane molto meglio anche secondo me, Kelly Hansen irraggiungibile, pero’ pare si comporto’ male con Robert Sarzo all’epoca facendolo fuori dalla band.
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
English Do It Better?
Dal 1987 al 1990 c’è stato forse l’ultimo e più grande tentativo di invasione degli Usa da parte dell’ hard and heavy proveniente dalla perfida Albione , gruppi come : Fm , Strangeways, L […]
Uno dei miei dischi preferiti in assoluto: una bomba atomica dall’inizio alla fine, con un sound ancora oggi esplosivo (… perché una volta i dischi sapevano registrarli davvero…).
Track list irripetibile: il punto più alto della carriera dei Thunder. Anche se sono riusciti ad esprimersi su livelli notevoli per molti anni.
Ma Backstreet Symphony è il loro grande capolavoro.
Totalmente d’accordo
Copio il mio post fatto per i badlands e aggiungo apoteosi del classix rock!!!!
Giusto per citarne 3: SHE S SO FINE, HIGHER GROUND e, soprattutto, LOVE WALKED IN valgono da sole la loro intera discografia.
Conservo ancora con estrema fierezza il cd dell’epoca!
Io vinile e CD….nn si sa mai 🙂
Capolavoro, ce l’ho su cd. I 2 successivi li presi su cassetta e pur essendo validi mi piaqquero di meno.
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
Questa volta l’invito a scoprire o ri-scoprire ha come obbiettivo un genere di confine al rock melodico che viene abitualmente trattato su queste pagine e che tante volte ha visto tentativi più o meno riusciti di […]
CE L’HO!!!!!!!!!!!!!!!!
beato te
Anche io, da quando è uscito.
Adoro la commistione Prog / AOR e questo titolo non poteva certo mancare.
Grazie Samuele, come al solito, per la recensione, disco splendido da custodire gelosamente come è stato scritto.
Butto li un paio di titoli per proseguire eventualmente questo “filone”:
Robert Berry – Pilgrimage to a point
3 – …To the power of three
I 3 ce l’ho….e lo prendo seriamente in considerazione per le Lost gems, grazie per le belle parole!
Eeeeeee Fulvio…tu si che ne sai… 😉
Bellooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!
Un disco che mi piace un botto e che ho sia in CD che in LP….peccato che il secondo sia distante anni luce da questo WT.
Menzione per la bellissima copertina!
Samu applausi per la chicca ritrovata!!!!!
Grazie! A me il secondo piaciucchia anche se non è a questo livello….il terzo invece…. veramente debole
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
Non ricordo dove lessi la recensione di questo disco se Flash o Metal Shock e a dire il vero nemmeno troppo la recensione in se stessa , ma insomma son passati 30 anni sarò scusato , stavo cominciando a coltivare […]
bellissima riscoperta
andrò a riscoltarlo , ricordo ai tempi fui colpito da “Somebody Else’s Moment” e “something to hide” oltre che da “can’t let go” e “Heart In Pieces” gia pubblicata dai Chicago
Ma la sua versione di Heart in Pieces è molto più rock…. secondo me molto meglio
Per me un disco un po dai 2 volti…alcuni pezzi strabelli altri decisamente piu anonimi….cmq quelli belli sono belli belli! 🙂
PS Samu visto che ti sei buttato sull hi tech AoR mo ti tocca recensire pure il bellissimo 22B3 dei Device….
Ma non è proprio il mio campo 🙂 diciamo che è stata una escursione temporanea…..non li conosco i Device…:-(
Ce l’ho in vinile 22B3, notevole.
Bravo Fede!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
Il progetto East Temple Avenue nasce da una idea del chitarrista e produttore australiano Darren Philips che grazie alle sue conoscenze in ambito musicale ha cominciato dapprima a collaborare e successivamente a […]
si …sono d’accordo con la recensione.. io sono grande fan di le blanc, ma se i pezzi non valgono granchè diventa un mero esercizio stilistico per la sua bellissima voce e basta .. la voce di le blanc merita di meglio..
Concordo con entrambe.
A parte don’t make believe e fool for love non mi arriva ispirazione.
Le Blanc ha una voce meravigliosa
A me non è dispiaciuto…peccato per una produzione non certo scintillante ma alcuni pezzi mi sono piaciuti assai (Don’t Make Believe su tutti)…un disco che non propone nulla di nuovo ma si fa ben ascoltare grazie anche alla sempre valida voce del nostro Robbie…
PS Samu ti devo ancora inquadrare al meglio…mi sembri un recensore equilibrato (anche se forse ,letta la rece, in questo caso gli hai voluto regalare qualcosina al buon vecchio Robbie 🙂 ) ma ti voglio vedere quando dovrai recensire l ultimo Eclipse e avrai addosso tutti i tamarri di MR.it…. 🙂
Cerco di mediare tra il mio gusto personale e la qualità del disco sia per il genere in cui si muove , sia per il contesto ed i personaggi che ci suonano…..ora sinceramente gli Eclipse spero proprio che non toccheranno a me 🙂 , anche perché non sono il recensore di punta 🙂 cmq a parte gli scherzi pure non disprezzando il melodico iper catchy , diciamo che sono di formazione o più prog. o più hard rock in senso whitesnake….. Anche se nei classici e nelle gemme sepolte potrei stupire recensendo che ne so….Joe Pasquale
Joe Pasquale ce l ho in cassetta (registrata da Cd) da qualche parte … 🙂
🙂 :-)……tamarri e terù alcuni :-):-). Cmq il disco l’ho ascoltato 3/4 volte , un buon lavoro di mestiere valorizzato dalla voce di Le Blanc , piacevole senza particolari picchi o novità , siamo nella comfort zone del melodic rock , temo che si perderà nel marasma di uscite del genere e francamente in giro c’è di meglio, magari da acquistare in nice price!!!!
Ma piu tamarri o piu teroni?!? 🙂
Tamarro di MR.it: presente! 😀
Non avevo dubbi…aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh 🙂
in linea con la recensione
il disco ha la voce da 90 di Robbie e la produzione da 30 che fa un 60, o meglio, un 6 politico
nulla di memorabile anche se, qualche pezzo discreto c è
vado a finire la recensione di Palace… che suona meglio!
Lo sai che sul fatto che Palace suoni meglio se ne potrebbe discutere…..:-) cmq forse il problema è mio che non riesco ad adattarmi fino in fondo alle produzioni moderne
Per “suona meglio” intendevo che ci sono molte canzoni di mio gradimento
Sulle produzioni che girano, lasciamo stare. Forse, in tal senso, l’unica che mi ha lasciato stupito, nel recente passato, è quella dei GATC
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
Oggi vinco facile , questo disco è strabello e stranoto , ma ha avuto un picco di notorietà soprattutto dopo la morte di Ray Gillen che contribuisce in maniera un po’ macabra alla caccia alla reliquia anche da p […]
Non commento neanche , dico solo che chi non lo possiede c ha le corna:-)
aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh…peccato solo che il grande Ray ci abbia lasciato troppo presto…
Oggi è l’anniversario della scomparsa di Ray Gillen. Nel suo ricordo mi permetto di segnalare una cosa forse non a tutti nota: Ray fu nei Black Sabbath ai tempi di “Eternal Idol” che uscì cantato da Tony Martin ri-registrando le parti vocali già incise da Ray Gillen. Nel 2010 l’album è uscito rimasterizzato in doppio CD con l’album cantato da Ray sul CD2. Per chi fosse eventualmente interessato.
Ce l’ho in cassetta ancora… 😀 😀 😀
Mi sembra una ottima occasione per sfruttare il tasto acquista su Amazon….:-)
costa 40€ 🙁
Su discogs o eBay si trova anche a molto meno….
si lo sto monitorando; grazie Samuele
Disco bomba come non ne fanno più (…e come forse non ne hanno mai fatto…).
Recensione perfetta.
P.s.: Batdance è un pezzo geniale… 🙂
Posso tranquillamente vivere nella ignoranza della Bat dance (•‿•)
Capolavoro assoluto, al pari del successivo Voodoo Highway
verissimoooo!!!!!!
Ce l’ho in cassetta , non lo ascolto da una vita . Faccio prima ad aprire spotify, non intendo svenarmi. Hard driver e High wire gasano non poco.
Il successivo non lo trovai altrettanto bello.
Bat dance e’ uno dei pezzi piu’ brutti usciti quell’anno.
Quelle poche volte che mi capita di leggere quello che scrivi, leggo solo sciocchezze…
Ma non perchè Batdance ti debba piacere per forza, figurati: sei libero di dire che ti fa schifo come meglio credi.
E’ che proprio trovo idiota l’assioma “…uno dei pezzi più brutti usciti quell’anno”…: mediamente usciranno 4 milioni di pezzi in un anno solare, e quindi la tua affermazione dovrebbe lasciare presupporre che tu ricordassi perlomeno due milioni e mezzo di pezzi usciti nel 1988…
Cosa della quale dubito fortemente.
Mah.
L’ironia se non la si capisce al volo, diventa inutile spiegarla 🙂
Probabilmente non sai neanche cosa sia l’ironia…non capisco come tu possa pretendere di spiegarla.
🙂 🙂
Grandissimo disco, scoperto casualmente grazie al guitar tab book, e poi incuriosito sono andato a ritroso ad ascoltarmi il disco.. fenomenale o per davvero, tecnica, melodia, groove…per me al pari dei grandi: Guns, Bon Jovi, Mr Big, Dokken
P.S.:anche i secondo è ottimo, ma risente un po’ delle tensioni interne alla band e del clima musicale che stava mutando.. ma in ogni caso ottimo
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
La prima volta che ho sentito nominare questi Cats In Space è stato in occasione della classifica annuale di Rock of Ages dove diversi fan di questa band entrarono nel gruppo Facebook di RoA per votare il disco […]
Ascoltato ieri, bel disco come i precedenti.
Le influenze sono molteplici e tutti citano a ragione le grandi band ’70s come E.L.O. Supertramp, Queen etc.
Essendo queste assonanze molto soggettive ne aggiungo una mia: a me a tratti ricordano gli svedesi A.C.T. (anche se loro sono più prog)
grandi A.C.T. ho un paio di album, a me sti Cats in space piacciono molto.
Di sicuro non sono di facile classificazione…..quello che importa però è che il disco è di qualità
una band di indubbie qualità; non è pero nel mio genere, ma li ho ascoltati volentieri (un paio di volte)
mi piace il primo singolo e “Marionettes”
ps Samuele io farei cambiar a Denis il genere “hard rock” nell’intestazione della presente.
Hard rock l’ho messo volutamente io….ti spiego il perché….nel Press kit li definivano pomp rock che secondo me era fuorviante per numerosi motivi tra i quali nonostante le sonorità bostoniane che si captano qua e là….la matrice è tipicamente UK e quindi il pomp non ci entrava una benemerita….ma nemmeno la controparte prog ci entra se non a tratti, quindi siccome le influenze sono molteplici e non molto ben districabili ho deciso di mettere un generico hard rock così che ognuno possa diciamo catalogarli dove meglio crede.
Disco ascoltato , per me questi sono dei grandi , li seguo dal primo lp , disco bellissimo dove tutte le influenze dei gruppi citati nella rece vengono fuse e amalgamate in maniera personale , efficace ed originale. A me sinceramente non interessa catalogarli in un genere , quello che conta è la musica e questi signori la sanno fare alla grande !!!
Disco da 8 pieno se proprio lo devo giudicare.
Beh dai 80 o 78 siamo lì….:-)
Non ho ancora elementi a sufficienza per poter esprimere un giudizio, ma secondo me la loro proposta musicale sta iniziando a mostrare le prime crepe…
I primi due album sono stati assolutamente clamorosi. Il terzo molto meno…e anche questo non ha avuto su di me quell’effetto “wow” tanto sperato…
Mamma mia sei peggio di un dpcm ecchecazz:-)
ahauuahuahua 🙂
Altro giro altro regalo…ed anche a questo giro i CIS centrano il bersaglio…e lo fanno con il solito album pieno di riferimenti a band dei favolosi anni 70 e pieno di gran belle canzoni (Marionettes e Seasons Change su tutte)….bravi bravi!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 2 mesi fa
Secondo album per i miei concittadini, i fiorentini Damn Freaks che in questo tribolato 2020 ci propongono una ventata di sano Hard Rock old style scacciapensieri , ma con un ottimo songwriting , e Dio solo sa […]
Bellio soprattutto life’s too short dei 3 pezzi proposti, interessante la rece, meritano un approfondimento.
Grazie e felice di averti incuriosito!
Dove c è Jacopo meille c è sempre garanzia di buona musica.
Poi ste cover anni 80 con gambe sexy mi acchiappano na cifra.
Guardatevi quella dei the angeles è praticamente la stessa con gnocca diversa ma dannatamente sexy. Si lo so, sono un rattuso:-) 🙂
Sottoscrivo le tue considerazioni finali della tua rece Samuele, per il resto il disco scorre alla grande ed ha personalità e mi piace per i suoni “grezzi” . Forse latita un po’ nei solos di chitarra poco memorabili. Cmq Meno di 40 minuti disimpegnati che fanno il loro dovere . Sufficienza piena per me , anche se sto disco si perderà nel marasma di uscite.
Può essere , perché in questo anno maledetto alla fine è uscita tanta roba e anche di discreta qualità….beh almeno sarà possibile recuperarlo in un anno di magra discografica….si sa mai 🙂
Il titolo mi ha fatto subito venire in mente la canzone dei leggendari Warrant (Jani Lane periodo)
Bella copertina!
Il resto lo ascolterò, forse (troppe, troppe uscite….e poche che lasciano il segno).
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 2 mesi fa
Se qualcuno si stesse chiedendo chi sia Stan Bush perché magari lo ha sentito nominare
perché ha interpretato la canzone The touch nel film Transformers del 1986 , beh è giusto che sappia che questo Dare to Dr […]
Curiosità a 1000
Finalmente l ho ascoltato.
Sensazioni positive e voce sempre bella e incofondibile.
Le mie preferite sono “The ’80”, “heart of Attack” e “Dream Big”
Seguo Stan dagli inizi , che dire , questo signore ad ogni uscita si mette in tasca tutta la scena aor, ha la capacità naturale di mescolare sempre gli stessi ingredienti e renderli gustosi e freschi richiamandomi vecchie piacevoli sensazioni ad ogni ascolto. Classix aor as it s best! 8 pieno.
Dai allora ci ho preso….:-)
..Non esageriamo, agli FM/OVERLAND gli può solo reggere la candela per esempio
Una garanzia totale
Debbo dire che il caro e vecchio Stan ha oramai da anni uno stile riconoscibilissimo e guai a chi glielo tocca…e nonostante l omonimo Stan Bush ed il successivo Barrage stiano lassù lui continui a sfornare dischi decisamente piacevoli…anzi quest ultimo DTD guadagna pure qualche punto in piu…bravo Stan…continua cosi!!
Ascolto un po’ tardivo ma irrinunciabile.
Non sono ovviamente stupito ma semplicemente ammirato: classe da vendere!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 2 mesi fa
Mark Free – Long Way From Love – ClassicoNell’ Olimpo dei classici del genere AoR non può non trovare un posto d’onore questo disco che per molti versi rappresenta una definizione quasi […]
Io l’avrei recensito con una sola parola:
capolavoro.
Poco da dire. Il songwriting è a livelli esponenziali e mark free, uno dei migliori cantanti di sempre, regala la sua migliore prestazione di sempre.
100.
Ottimo lavoro Samuele
Grazie per i complimenti , paradossalmente hai ragione è più facile scrivere di dischi non perfetti , perché in casi come questo le parole rischiano di essere di troppo.
Grazie Samuele per l’ennesima gemma.
Come hai fatto giustamente notare neanche la produzione “low budget” è riuscita ad offuscare la prestazione vocale fantastica, soprattutto a livello interpretativo, di Mark Free.
Songwriting di livello siderale.
La ristampa Frontiers è difficile da trovare a prezzi ragionevoli ma la prima stampa N&T usata si trova ancora a prezzi secondo me abbordabili.
Da avere!
Grazie per i complimenti….cmq ho saputo che molte delle copie N&T in circolazione sono in realtà bootleg russi
Le copie russe sono una vera piaga per i collezionisti e bisogna ammettere che spesso le fanno pure bene. La mia copia l’ho acquistata nel ’93 e sono tranquillo
Anche io ma ho dovuto prendere la ristampa Frontiers xchè la stampa N&T si è rovinata è diventata tutta opaca e si sono formati micro buchetti su tutto lo strato argentato rendendolo illeggibile
Disco purtroppo per me legato ad un bruttissimo evento… ma per il resto mi associo a chi ha scritto Capolavoro… l’ho adorato e consumato per poi passare più di 10 anni senza riuscire a riascoltarlo…
Grande disco dell immenso Mark …peccato che la produzione sia un po altalenante (io ho il cd N&T)…cmq Signal per me due spanne sopra a questo LWFL…
io sono in linea con Mimmo. Grande disco ma gli preferisco Signal (sarà anche la produzione).
SIGNAL per me tra i 5 dischi di sempre dell AOR!
….e’ sicuramente un grande album….. voce pazzesca! anche se Mark ha scritto ben poche canzoni in questo episodio….penso neanche una!
Infatti, nemmeno una
Cmq su signal, King kobra e Uc marcie al top!!!
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 2 mesi fa
Questo è uno dei classici dischi che ogni tanto è propedeutico rimettere nel lettore per farlo suonare a manetta , ci troviamo di fronte ad un disco che rappresenta un classico del genere per quanto riguarda la […]
Imprescindibile! Lo presi appena uscito in stampa japan, svenandomi un po’ ma ne valse la pena.
Sinceramente non ho mai capito come un lavoro di questa caratura possa essere stato sempre così trascurato .
A parte le prime uscite japan 1993 e N&T 1994 non mi risultano rilasciate ristampe…
Assolutamente da avere in collezione!
Agrandeeeeeeeeee…purtroppo trascurato come tante altre perle del genere (io ancora non mi capacito come non abbia sfondato il disco dei Signal 🙁 ) e perdipiu fuori tempo massimo…peccato….
PS ma l ultimo WOBBLER te lo sei procurato?!?
devo ascoltarlo , temo però da quello che ho letto di trarmi di fronte ad una cover band degli yes…..
poi in questo periodo vado di Enslaved , Gazpacho e motorpsycho……gran bei lavori!!!!!!!
A parte che io ce l avevo con Fulvio e non con te…pertanto caro Mark sei pregato di andare a parlare con Bontropi di dischi tamarri come voi due…terun dell ostia…aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
Mark i Wobbler hanno si dei riferimenti agli yes ma cover band proprio no…dagli un ascolto tenendo presente che gli ultimi 3 loro dischi sono uno meglio dell altro…bestia!
Mimmo, quoto ogni parola sui Wobbler.
Lascia stare Mark e Bontropi, sono bravi ragazzi..e poi anche io spesso deraglio sui dischi tamarri…
Mark: anche Solstafir e Fates Warning niente male
Ce l’ho già entrambi:-)
Fates Warning dura una vita… 😉
Ahahahah, grazie Fulvione! 🙂
Ahahah! Trans! 😀
Ma io infatti i vostri dischi di raffinato progressive non li capirò mai…mi faccio due palle enormi dopo tre minuti.
Piuttosto al momento non riesco ad uscire dalla discografia di Rodrigo Y Gabriela…
Che fenomeni senza senso.
Ma tu sei tamarro e pure terone…è ovvio che la raffinatezza non sai dove stia di casa….ascoltati gli Spermswamp e via andare….he he he….
Ciao Mimmo!!!
Signal pienamente concorde (lo scrissi in un post tempo fa)
Wobbler, Yesss gia arrivato: vinile limited marble edition 750 copie
Disco spacca culi anche adesso , vorrei trovarlo in vinile!!!!! Ho solo una copia masterizzata dall’originale .
Mark, per quanto ne so esiste solo in CD, stampa Japan (Insideout 1993) ed Europa (Now & Then 1994) + una stampa USA 1993 sempre in CD che credo non sia ufficiale
Si Fulvio confermo , non esiste in vinile , lo prenderò in cd jap !!!!
Penso anche io che in vinile non esista….
Gran bel disco soprattutto grazie ad un grande lavoro strumentale (Avakian una scoperta)…punto debole la voce di Baud che non mi entusiasma…fosse stato cantato dal Mark Free di quel periodo sarebbe stato un disco TOP…o quasi…
Mark Free a quell’epoca avrebbe potuto fare un disco top anche leggendo le pagine gialle (•‿•), cmq a me il vocione di Baud mi pare adatto alla situazione sarà che a me quelle tonalità piacciono…..poi sn gusti
Io lo ricordo proprio per la gran voce del singer.
Vabbe ma per te ha una gran voce anche Burzum…. 🙂
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 2 mesi fa
Per la serie conosciuti , ma non troppo I Tora Tora attirarono l’attenzione già per l’eccellente Surprise Attack del quale magari parlerò un’ altra volta.
Con questo Wild America raggiungono l’apice limando c […]
Come???? Nessuno che commenta questo piccolo gioiellino di hard ‘n’ blues????? Assurdo!
Ho sempre adorato questo disco, che contiene delle vere e proprie perle: “Wild America”, “Shattered”, la durissima e pestata “City Of Kings” l’hard and boogie di “Dead Man’s Hand” la funkeggiante “Dirty Little Secrets” e la sognante “Nowhere To Go But Down”.
Qualche colpo a vuoto c’è (fra l’altro “Amnesia” e “Faith Healer” le ho sempre trovate molto anonime ma è solo una mia opinione….) però è un 8 e 1/2 pieno per me!
Infatti se ci fossero stati i voti sarebbe stato tra gli 85 e i 90 per me…..ma per i classici o per le gemme sepolte alla fine è meglio così…. l’importante è rispolverare quello che ha fatto storia o quello che comunque merita di essere riscoperto perché magari è sfuggito all’epoca…. grazie per il commento
Figurati grazie a te! Piuttosto potrei darti dei suggerimenti sui prossimi da trattare! Ti seguo spesso!
Volentieri , se li conosco abbastanza per parlarne , accetto suggerimenti.
Ce l’ho su vinile, non mi faceva impazzire, salvo qualche pezzo tra cui Amnesia. Vado arisentirlo.
Beh sui gusti non si può discutere….. diciamo che mediamente ai tempi ottenne un ottima stampa e anche un buon riscontro da parte di chi lo compró….
Parto dal presupposto che non sono un grande amante del genere dei Tesla e, in questo album, ci sono davvero dei pasaggi che li ricordano.
Album ottimamente prodotto; le mie preferite sono LAY YOUR MONEY DOWN, DEAD MAN ‘S HAND, AS TIME GOES BY e FAITH HEALER
allora per la tua gioia prossimamente inserirò i primi due Tesla nei classici :-)…..
grande Samuele.
….a mio avviso non e’ una gemma sepolta……gia’ allora era molto deficitario come album….una band questa, assolutamente trascurabile!!!!
Il mondo è bello perché è vario , è una tua opinione che non condivido assolutamente, ma va bene così
Capolavoro come il primo childs play,tora tora molto sottostimati
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 2 mesi fa
Oggi facciamo una riesumazione di lusso, il disco di esordio dei Crown of Thorns fu infatti un discreto successo seppur uscito nel 1993 anno ormai di declino per l’hard rock melodico.
Guidati dal poliedrico […]
Pezzi, stile, voce… di questo album ho adorato tutto…
Grand BAND
Disco di bellezza inversamente proporzionale alla copertina e quindi veramente di altissimo livello.
Al tempo in rotazione continua nella mia playlist con un altro clamoroso “underrated” dello stesso anno: Red Dawn – Never Say Surrender.
La cui recensione è già pronta e in attesa di essere pubblicata 🙂
Grandissimo! Non perdi un colpo!!
Madonna i Red down mega super disco che ho letteralmente consumato!!!!!!
Ma io vi metto tutta robina buona 🙂
Disco che mi era piaciuto anche se no lo metterei tra i miei Top album….Dying For Love un super pezzo….
Vogliamo la lista dei tuoi Top Album… 😀
Te piaceria…he he he…ma prima o poi…. 🙂
…grande album!!!!…il migliore dell’era beauvoir!!!!…brillanti songs e grande guitar work da parte del geniale micky free!!!!!
Il disco mi piace moltissimo…va anche detto però che Jean Beauvoir non si sarebbe mai più ripetuto su questi livelli.
Soprattutto sotto l’aspetto puramente canoro.
dying for love tra i 5 migliori pezzi dell’aor anni novanta… un grande album ….
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 2 mesi fa
Interessante proposta di questo fine 2020 è questo secondo full lenght dei nostrani Beverly Killz , formatisi a Milano nel 2007 dopo aver suonato quasi 80 spettacoli dal vivo in ogni dove,, la band ha pubblicato […]
A primo impatto ed ascolto, non mi piace.
Avrò bisogno di riascoltarlo.
boh sono anche gusti….cmq a me dopo ogni ascolto veniva da alzargli il voto al quinto ho fatto la recensione , al sesto l’ho comprato 🙂
2 canzoni mi prendono ora bene: le ultime 2 in scaletta
Ritornerò
Confermo mi piacciono le ultime 2 e “After the rain”; il resto non mi prende.
Preferisco gli HITC
Eh ci stà , a me succede con i pride of Lions si è carino , ma non mi prende…. nelle recensioni si cerca di dare una idea di massima sulle coordinate sonore , ma poi ognuno ha giustamente le proprie sensazioni personali
giusto!
Di un aiutante hai sicuramente bisogno….
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 3 mesi fa
Se pensate che l’AoR sia roba da mollaccioni non avete ascoltato questo disco.
Correva l’anno 1992 e non si sa per quale motivo la Active records supportata dalla music for nations faceva uscire questo lavoro […]
Un gran bel dischetto, carico di influenze “canuck”.
Beauvoir fece un gran lavoro in fase di produzione e penso diede una mano alla band in fase di scelta dei suoni.
Evil men Do del 2014 alternava se ben ricordo passaggi interessanti a passaggi pessimi.
ammetto di averlo ascoltato poco cmq
diciamo che questo merita di essere ripescato….l’altro se ne può fare a meno 🙂
p.s. il Moichano ci capisce anche in sede di produzione ed arrangiamento.
Ottimo Samuele. Anche questo lo apprezzo e lo possiedo da quando è uscito. Anche l’esordio dei Crown of Thorns non sfigurerebbe tra le gemme: gran disco secondo me
Un saluto
Infatti ho già fatto la recensione dei crown ed uscirà a breve
Disco che quando usci’ mi sorprese per la bontà di alcuni pezzi…peccato che a mio parere vi è una spaccatura abbastanza netta tra il primo lato (ottimo) ed un secondo decisamente più in sordina…peccato…cmq un buon album di AOR al confine con l HR melodico…
A me piace tutto …. quindi non faccio testo, cmq uscisse oggi un disco così andremmo ad accedere ceri in Duomo
Disco che comprai appena uscito. Lo tengo ancora gelosamente ed ogni tanto lo ascolto con grande piacere. Fresco ed ispirato, secondo me anche la seconda parte merita
un bel dischetto veramente
tra le mie preferite
Same Song
Tears Cried In The Rain
Take My Heart
Where Are You Now?
insomma un bel po di canzoni! 🙂
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 3 mesi fa
Wildness – Ultimate Demise – RecensioneI Wildness erano stati originariamente concepiti per essere uno studio project, ma a seguito del discreto successo dell’album di esordio si sono via […]
Curioso di ascoltare il disco .
il primo mi era piaciuto parecchio, aveva melodie vincenti in + occasioni.
secondo me merita….brani molto catchy , ma non stucchevoli o mollicci….un bel lavoro.
ottimo album di hard melodico … tra i primi 3 di questo 2020… cold words è senza dubbio tra i 5 migliori pezzi! potente melodica e moooolto eighties
Discone , nulla da dire , assieme ai Girish and the chronicles e gli stormforce tra le uscite migliori dell’anno.
Ottimo disco, davvero ben fatto,
sicuro nella top 10 dell’anno
In effetti avrei potuto dare anche 85….
Il disco d esordio mi aveva decisamente preso bene…questo meno…un disco che scorre con qualche bel brano ma tutto finisce qui…quest anno a mio avviso sono uscite cose nettamente migliori….
Vergognosamente ascoltato con imperdonabile ritardo a causa dell’oscena copertina e del fatto di non volermi ritrovare a sentire il clone di Rolf Kasparek dei Running Wild alla voce…ammazza se sono stato pollo, che disco. La voce ci sta alla grande, la questione Blazon Stone è subito venuta meno; i pezzi sono tutti vincenti (super bomba Cold Words) così come la produzione; ma la nota di merito va ai musicisti, in particolare il chitarrista che fa dei solo SPETTACOLARI, ma anche gli altri non scherzano (c’è un pezzo che non ricordo dove la batteria è tutta in controtempo). Il primo in confronto era nemmeno l’antipasto, bravissimi!
Spero che la recensione abbia aiutato….:-)
Sì, perché davvero la copertina invece che attirare fa l’effetto opposto! E poi il primo insomma, mi era piaciuto ma non troppo
Ne sono lieto
Direi che la copertina è un omaggio al film il Replicante (The Wraith)…
seeeeeeeeeeee…mo fai pure l esperto di film…aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
Se Giorgio l’ha promosso, mi tocca ascoltarlo…
Attenti, che se mi fa cagare, vengo qui e vi prendo tutti a pernacchie volanti!
Vedo che invece di me non ti fidi 🙁
Ascoltato solo una volta e concordo con Mimmo, meglio il precedente, questo al momento non mi ha preso. Lo riascoltero’ visto che e’ piaciuto a tanti appassionati esperti (insomma a voi).
Samuele Mannini ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 3 mesi fa
Non so perché ma quando sento nominare hi tech AoR a me viene sempre in mente questo disco, eppure non è così che viene inteso il termine in senso stretto,ma sono sempre stato attratto da questi crossover tra l’ […]
Miiiii Samuele ci stai dando dentro….ebbravo…sempre stato un estimatore del grande Jeff già dai tempi dei Jasper Wrath (non che lo ascoltassi già ai tempi ma che ho recuperato in seguito 🙂 ) e questo Watching the World è uno dei suoi grandi dischi (insieme a Images of Forever e al grandissimo Arc Angel per me disco Top della sua discografia e uno dei miei AOR all time)…grande Jeff!!!!!!
Mi sono messo pancia a terra con i recuperi archeologici….e ho un sacco di dischi su cui voglio scrivere…..alla fine mi cacciano perché intaso il sito
po essere….aaaaaaaaaaaaaahhhhh…. 🙂
Samuele, avanti così che il filone è quello giusto e le gemme non mancano!
Grazie e complimenti per come “inquadri” sempre bene il contesto (vedi ad esempio i primi due paragrafi).
Concordo con il grande Mimmo, questo e soprattutto Arc Angel i due migliori di una discografia di Jeff che comunque è tutta di altissimo livello e tutta schierata sui miei scaffali.
Poi anche la calzante citazione ai primi World Trade..altro disco che adoro e che in genere non viene considerato per ciò che a mio avviso vale.
Alla prossima!
Grazie per i complimenti , sono contento di poter contribuire a dare un po’ di risalto a dischi che hanno ricevuto poca attenzione ai loro tempi.
P.s. sicuramente farò anche la recensione degli world trade….di cui ho già pronta la traccia
Tra le ultime “gemme sepolte” questa è quella meno di mio gusto.
Comunque anche qui, classe da vendere.
“through the night” canzone fantastica.
ps un grazie ai colleghi che stanno dando nuova linfa a questa IMMENSA categoria.
effettivamente questo è per ora uno dei dischi diciamo più particolari , quindi il gusto personale influisce molto, comunque tirare fuori tutto questo bendiddio dal passato è una sfida interessante e divertente dove l’unico limite è purtroppo la mia conoscenza ahimè limitata…..-)
Io dovevo, io volevo scrivere questa recensione!
Un disco che amo alla follia, così come Into the streets.
10 anni fa circa ho avuto la fortuna di intervistare Dave Forbes, Persona Tanto umile quanto meravigliosa e cantante straordinario.
E mi racconto un paio di anedotti (x esempio il video di far from over venne girato in meno di 24 ore a Jericho beach, poco fuori Vancouver.
Che randy burgees lascio la band perché non voleva viaggiare.
E che finito il tour del secondo disco erano tutti d’accordo sul lasciare le scene.
Al tempo il video di crazy life e talk to me non erano caricati sul tubo, lui me li girò :).
Se paragoniamo questi due capolavori ai dischi di oggi…. Meglio non farlo vah.
Bella recensione e bellissimi ricordi
Eh lo sai che io sono una macchinetta x recensioni vivente :-), cmq grazie per i complimenti e sappi che io invidio te per averli conosciuti perché sinceramente sono tra le mie diciamo 10 band preferite di sempre….quella di into the street non l’ho ancora cominciata se vuoi farla tu per la sezione Classici sono sicuro che sarà in ottime mani.
Grazie samu!
X ora ho un paio di chicche in mano al buon denis, aspetto che le pubblichi e più vedo dove mi porta la tastiera!
Gran bel disco (a dire il vero ce l ho in CD 🙂 ) di un grandissimo gruppo da cui mi aspetto a breve un altra perla da inserire nella loro (scarna) discografia….Dream On pezzone mio preferito….
Disco splendido, cosi come il successivo Into the street. E anche l’ultimo Luminescence e’ bellissimo. Visti dal vivo a Milano al Legend, grandissima band !
Disco irripetibile anche per me, e sinceramente l’ho sempre ritenuto superiore al successore.
Credo che per atmosfera reppresenti un unicum all’interno dell’intero genere.
Anche io ex-cliente di Sweet Music e Nannucci, comunque.
I dischi Metal invece, soprattutto quelli più underground, li prendevo dalla Negative.
Ricordi stupendi con ordinazioni telefoniche e attese spasmodiche: quando il pacco arrivava a casa, sbarravo le porte della stanza dello Stereo.
Comunque l’intervista a Dave Forbes ce l’ho nel mio archivio, word.
Se Denis e Iacopo vogliono pubblicarla potrei inviarla
è di inizio 2011…..