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Giulio Burato

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 7 mesi fa

    Dopo il bel debutto Out-Side datato 2017 ritornano i Torinesi In-Side con un nuovo lavoro a titolo Life. Saliti alla ribalta qualche anno fa nella scena Italiana grazie al loro AOR intriso di venature cromate e […]

    • Era ora ! secondo centro , per me questi c hanno due palle così, 8 pezzi bellissimi di aor deluxe, ottima recensione nella quale vengono citate tutte le varie influenze da cui attingono ma la classe di questi ragazzi sta nel creare un sound molto personale e riconoscibile, lo metto tra gli aor album dell’anno senza dubbio. Voto 8.5.
      In-side , i decarlo e l’ultimo Newman sono tre ottimi lavori di aor fatto da dio.

      • Grazie Mark felice che l’album ti sia piaciuto io e Jago quando scriviamo cerchiamo sempre il giusto connubio tra melodia e significato non è sempre facile ma per il momento l’ispirazione non ci manca i ragazzi poi hanno un gran gusto in fase recording e quindi mi riesce più facile scrivere perché sanno cosa cerco in una canzone grazie ancora e grazie a Melodicrock e ovviamente a Denis chi ha fatto centro è lui spiegando in maniera dettagliata tutto l’album io che l’ho composto non avrei saputo dirlo meglio See you in the Sky of Rock.
        Con affetto Saal

      • Concordo Mark, album che meriterebbe sicuramente maggiore visibilità anche per il suo essere come dicevi un AOR deluxe e cromato con molte influenze al limite del prog, tassello che ancora forse mancava nel melodic rock / AOR di matrice italiana. Sicuramente un lavoro che si può ben proporre sul paino internazionale… 😉

        • Leggo andromeda relix (grandi) ma è uscito il formato fisico? Al momento non mi risulta.

          • Purtroppo il nostro album è bloccato a Milano per via di questa situazione ma non tutti i mali vengono per nuocere perché una volta sbloccata la situazione oltre al Cd ci sarà anche il vinile che doveva uscire a Maggio a questo punto ho pensato visti i tempi di farli uscire insieme

    • Io sono solo al primo ascolto ma la prima band che mi viene in mente sentendo questo LIFE sono i Saga…poi adesso Saal mi dirà “ma che cazzo stai dicendo Mimmo…noi i Saga manco sappiamo chi sono…” 🙂 ….cmq torno dopo il quarto ascolto….ho i miei tempi io… 😉

      • Non sbagli mimmo, io ci sento anche dei sapori alla Alan parson project; resta il fatto che è un gran bel dischetto.

        • Si effettivamente niente affatto male…ma devo approfondire…. 😉

          Ti terun come la va nella bassa?

          Ti stai allenando alla Rocky sollevando i mobili di casa? 🙂

          • Mimmo… vogliamo ricordarlo così… minchione e sempre e comunque scassapalle… giusto prima che Mark gli fracassasse un mobile in testa… ci mancherai Mimmo (mica vero…) 😀 😀 😀

            • AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH….grande Denissssssssssss….come va tra poppate e pannolini?!? 🙂

              Quest anno che non ci vedremo al FFestival (Serafino aveva già previsto l avvento del Corona virus 🙂 ) mi mancherai…e mi mancherà il non rivedere il popolo di MR.it…ma tra 2 anni si parla già di Foreigner, Nelson e gli O.R.O. 🙂

              • ha ha ha… azz se mancherà il Frontiers quest’anno… anche riportarti a casa con in macchina quella fuori di testa di Robin… No, forse quello non mancherà… 😀 😀 😀

          • AH AH AH , si mi sto allenando , coi mobili ho finito da un pezzo ora ho una palestra casalinga che quella di Ronaldo sembra presa al decathlon…..hihhi……cmq qui tutto ok , siamo stati bravi e ci è andata di lusso ….per ora !!!!

      • Mimmo anche se sembro più giovane ho 44 anni conosco molto bene i Saga tra le mie band preferite quando alla voce c’era Rob Moratti prima di Sadler ad ogni modo diverse volte ci hanno accostato ai Saga questo mi/ci onora e ti ringrazio

        • Be infatti il mio era un complimento visto che anch io per i Saga ho solo tanta stima 😉

          • Si sì Mimmo lo so anzi per noi è anche troppo pensa che su di una rivista francese quando uscì il nostro primo album ci paragonarono agli Asia e su di me dissero che non avevo nulla da invidiare a Geoff io che nella mia camera da ragazzino avevo il suo poster con mille tastiere mi venne da pensare questi sono fuori Geoff è Geoff ad ogni modo ti ringrazio davvero per i complimenti

    • Dopo diversi ascolti non posso che confermare la bontà di questo album…arrangiato e suonato alla grande (sempre detto che tecnicamente noi italiani abbiamo ben poco da invidiare a chicchesia) e con un lotto di canzoni convincenti (Trapped in A Memory la mia preferita) che riportano alla memoria diverse influenze (come già scritto per me i Saga su tutti…sarà anche per alcune similitudini vocali tra il bravo Beppe ed il mito Michael S.)
      Bravi In-Side e alla prox…..

      • Grazie Mimmo contento che ti sia piaciuto giusto per info le mie bambine ( le chiamo così ) le mie tastiere hanno una età compresa tra il 1979 e il 1990 per quanto concerne la parte Vintage poi qualcosina di ultima generazione ma per Life ho utilizzato solo Synth Vintage e visto i commenti positivi ciò preso grazie ancora a tutti
        Saal

    • Ah…mi scordavo..un disco che non stanca dopo pochi ascolti…e non è poco…e poi da rimarcare il grande lavoro di tastiere…vado a recuperare il primo disco…

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 7 mesi fa

    La prima comparsa sui lidi musicali i Confess l’hanno fatta nel 2014 con un album (Jail) dal sapore un po’ acerbo ma con un’ottima potenzialità di fondo a cui seguì il successivo Haunters che limita certi d […]

    • Disco bomba, per quanto mi riguarda.
      L’album è una adrenalinica rincorsa dall’inizio alla fine: sono presenti bordate di energia in quantità industriale, riff spacca-ossa, vocals aggressive e graffianti, batteria pulsante…

      Grande, davvero grande disco.
      Ovviamente non aspettatevi “I love you baby”, “I miss you so much” “…and we’ll stay together till the end of time…”.

      90 confermato.

    • Ma non avevi detto che il singer fa cagare??????:-) cmq ce l’ho da giorni ma non ho ancora avuto tempo per l’ascolto.

    • is it love è senza dubbio il pezzo più bello uscito in questo 2020..bellissimo!

      il disco è buono, molto potente, a tratti superbamente melodico.. il problema è questo .. a tratti …io sono convinto che potrebbero concedere molto di più alla melodia..ci sono almeno quattro pezzi bellissimi nel coro, ma troppo poco melodici nel resto .. e questa sensazione mi fa godere solo a metà, è un peccato .. se concedessero di più alla melodia questi confess potrebbero veramente essere una top band del genere ..

      • Devo dire invece che il fatto di mantenere una certa ruvidità di fondo che li lega al loro passato più sleaze, ma aggiungendo quel quid “radiofonico” e melodico, per me è un grosso punto di forza di questo lavoro… Poi per un sound su questo stile ma più “melodico” abbiamo già i Crazy Lixx… 😉

      • (stranamente) sono d’accordo con quatto scritto da Lovechaser
        Aggiungo solo che a me piace molto A Beautiful Mind”

    • Ricordo che Jail il loro esordio era na mazzata, un pò sulla scia degli irraggiungibili HCSS.

      • Anche il secondo è bellissimo.

        Loro me li ricordano davvero tanto gli Hardcore Superstar, per i quali, tra l’altro, nutro un amore sconfinato.
        Colgo l’occasione per dire che le edizioni super limitate della Burning Minds sono bellissime, e meritano davvero tanto.

        • Preso anche io la limited, non posso che confermare! Un plauso a Stefano Gottardi, con cui nell’occasione ho scambiato alcune mail: si percepisce subito la passione e la grande cura che mette in campo anche nei dettagli “extra-musicali” coma ad es. la spedizione ed il contatto diretto con il cliente. Bravo!

          • Assolutamente. Stefano è davvero il top.
            In un’era in cui i contatti umani sono sempre più ridotti al “Grazie per aver scelto A*****N”, è sempre una bella soddisfazione parlare con chi non ti vende solo la musica, ma ne è prima di tutto grande appassionato.

    • Gran bella mazzata , mi ero fermato a jail, nulla di clamoroso ma ben fatto, pezzi trascinanti e soprattutto condensati in 39 minuti che invogliano al replay. 7.5 minimo.

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 7 mesi fa

    Il 2019 ha visto il ritorno anche degli Alliance con alle corde vocali sempre l’eccezionale Robert Berry (e già questo basterebbe a farci un pensierino su). Nati nel 1997, questo è il loro quarto album in studio ( […]

    • Disco ormai assimilato, è passato un po’ di tempo ma ricordo che mi era piaciuto.

    • Solo una piccola annotazione, perdonami Denis…
      Nell’elenco dei lavori della band manca “Bond of Union” del1996 (uscito solo in Giappone se non erro)

      • Hai perfettamente ragione Fulvio, effettivamente non ho citato Bond of Union perchè “erroneamente” non l’ho considerato come uscita ufficiale proprio per il fatto che era stato pubblicato solo in Giappone… 😉

    • Per me grande delusione questo FAG…mi aspettavo molto di più dal ritorno degli Alliance dato che l unico pezzo veramente degno di nota è Uncertain…il resto poca roba..e la produzione del disco è a dir poco deficitaria…dal grande Robert Berry esigo moooolto di più…..

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 8 mesi fa

    “Ci sono oggetti, richiami o situazioni che la nostra mente associa direttamente e inconsciamente a eventi o cose ben precise. La musica in questo è maestra incontrastata e il richiamo evocativo che certi brani […]

    • Ora, se non esce fuori qualcosa tipo No Easy Way Out, proporrei un paliatone di massa per il Denis! 😀

      • Mi dirai, ma per me è veramente un gran bel pezzo con un’orecchiabilità e una potenzialità “anni 80” veramente notevole… 😉

    • mamma mia …ho ascoltato questo pezzo .. mi dispiace contraddire Denis ma mi pare ancora più brutto del primo singolo..suona malissimo, sound sgonfio .. lui poi ha sta voce che non è per niente adatta all’aor, infatti a me mai è piaciuto.. voto 4

      • Non sarei così drastico, ma la differenza con il primo singolo è netta anche per me.
        Purtroppo qui si risentono i problemi del primo album dei Room Experience e di un songwriting che adotta scelte sbilanciate: concordo con Leo quando dice che il brano, quando vira su sonorità puramente AOR manda in enormi difficoltà Readman, che distorce, gratta e sporca tutto…

        Scelte di songwriting: è chiaro che si tratta di punti di vista, ma perseverare sulla linea del “facciamo vedere gli attributi” per me porta sempre ad appesantire e dilatare il pezzo in modo quasi insopportabile.
        Sarò più preciso: anche a me Prisoners in Paradise piace moltissimo, e Talk to me è forse il mio pezzo preferito di sempre degli Europe… Ma credere di poter adottare soluzioni stilistiche come quella della chitarra di Kee che andava a fare praticamente da seconda voce a Joey, con accenti e miniassoli un pó ovunque, è puro azzardo. Soprattutto quando questa scelta era stata fatta in Raintimes con scarsissimo successo.
        L’assolo di Steve mi piace moltissimo, ed io ho una venerazione per Steve, ma non si può fargli fare un assolo finale in chiusura, dove va sotto i cori, e non si sente praticamente nulla…

        Si insiste anche qui in scelte che sono già risultate sbagliate in passato.

        Pezzo da sufficienza piena, per me. Ma non più di questo.

    • Al di la del pezzo che non è nè carne nè pesce ciò che veramente mi crea una sensazione di fastidio è la voce di redman che è irritante , per me i ragazzi dovrebbero cambiare cantante magari ne trarrebbero vantaggio i brani.

      • Pensavo la stessa cosa, ma per altri motivi, a proposito dei Lionville: Lars è indiscutibile, è la mia voce preferita dell’era moderna dell’Aor, ma sarà sempre la voce dei Work of Art.
        È praticamente uno strumento che dá una certa impostazione al sound della band.

        Readman non è chiaramente al livello di Lars, ma anche lui rievoca certe sonorità, che con i RE, secondo me, non c’entrano assolutamente nulla.

        Ma poi sta cosa di dover giocare con lo straniero in campo…
        Possibile non si trovi un cantante italiano sconosciuto da portare alle luci della ribalta?
        Un Pineda italiano?

    • A me Readman piace e i Room Experience mi piacciono anche perchè c’è la sua voce che li rende particolari… poi per carità, son anche gusti… ma secondo me con la band ci sta! Poi io il pezzo lo trovo bello! 😀

      • mah non lo so ,secondo me è peggiorato , l’ho apprezzavo di più con i pink cream 69 , infatti ho quasi tutti i loro dischi.

    • Fantastic chorus..my impressive

    • A me piace più questo del primo singolo, che comunque ho apprezzato.
      Per me Readman sempre validissimo, lo preferisco a Lars dei lionville .

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 9 mesi fa

    Nati nel 2007 e in questi 12 anni (ma anche prima direi 😉 ) cresciuti a pane e Journey / Night Ranger / Foreigner / FM e… e si sente! Infatti basta un ascolto distratto per riuscire a cogliere tutte le […]

    • Disco che mi è piaciuto molto da quello che ricordo ( lho ascoltato tempo fa) , consiglio anche l’ascolto ed eventualmente vorrei una rece ( se siete lenti ultimamente:-)) del nuovo degli IN-SIDE .

      • IN-SIDE lo devo recensire io… ma arrivo… 😀

      • Io ho deciso di fare lo sciopero della fame finché non vedo le recensioni di

        – Heat
        – Night Flight Orchestra
        – Harem Scarem
        – Confess

        • aggiungi pure l’ultimo House of Shakira…..gran bel disco e gran bel gruppo che ho scoperto da poco , o meglio sentito e letto tanto ma mai ascoltati, ho rimediato ascoltando tutta la loro discografia, veramente ottima!!!!!

          • Avevo ascoltato qualcosa diverso tempo fa, ma, se non ricordo male, li trovai aberranti.
            Gli ridò una possibilità solo perché me li hai consigliati tu… 🙂

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 10 mesi fa

    Non contate sugli Eroi, ma sui Danger Zone si! Ritornano nel 2019 in grande stile gli hard rocker Bolognesi Danger Zone dopo l’ottimo Closer To Heaven datato ormai 2016.
    Closer To Heaven, per chi li segue da […]

    • Disco che ho già assimilato appieno e che gira ancora nel mio lettore, tra tante (troppe) band tributo eccone una che ha personalità da vendere e soprattutto ha un suo sound , li riconosci subito , ciò li eleva una spanna sopra al resto delle band locali e straniere.

      • Parole sante….album che cresce ascolto dopo ascolto, nel mio podio 2019!!!! Dal vivo ottimi…Priori peraltro è un chitarrista straordinario!!!! Voto 88

    • miglior album hard rock italiano del 2019, punto e stop!
      “rise again” power balad clamorosa.

    • Io continuo a non capire l’esaltazione collettiva per questa band, che per quanto dotata di buoni mezzi, buone idee, buona tecnica, non mi dà la sensazione di aver fatto ancora quel salto di qualità che la possa fare emergere dalla massa…

      In particolare trovo il cantato molto discutibile.
      Secondo me ci sono problemi evidenti a livello di controllo. Ma probabilmente sono troppo severo, perché non ho letto critiche su questo aspetto…

      In ogni caso mi ritengo esentato da giudizi, dato che quel poco che ho ascoltato mi ha annoiato e lasciato indifferente, senza alcuna voglia di arrivare fino in fondo. Anche la ballad citata da Giulio mi è sembrata molto ordinaria e molto poco coinvolgente.
      Ecco, forse ho trovato il termine giusto per descrivere i Danger Zone: freddi.

      • Sostanzialmente allineato. Ascoltato ieri un paio di volte, di piu non ne sento davvero il motivo. Ho gradito le chitarre (soprattutto) e le tastiere. Molto meno il songwriting e la voce (pronuncia compresa). Voto assegnato “esuberante” IMHO.

        • Anche la produzione è opinabile, secondo me…la batteria è davvero brutta.

          • La voce di Gigantelli è sicuramente particolare e comunque si porta dietro anche un certo accento italiano (problema spesso comune per Italiani, ma anche per i Tedeschi per dire… l’accento di Michael Voss???) e questo può piacere o meno… sulla produzione però io sinceramente ci trovo veramente poco che non vada (batteria compresa)… ma su questo punto io e te ci scontriamo sempre… 😀

            • Denis, non saprei…”particolare” definirei la voce di Brian Johnson, di Axl Rose…
              Gigantelli ha un timbro abbastanza normale e facilmente rinvenibile in certa scena hard rock. I problemi, almeno secondo me, sono proprio a livello di controllo nelle note più basse…va sicuramente meglio quando sale.

              Comunque non si tratta di nulla di drammatico, può certamente migliorare.

              L’accento italiano invece mi irrita da sempre.
              Purtroppo è una cosa mia, che non tollero assolutamente.
              Chiaramente la cosa vale anche per i cantanti di altre nazionalità.

              Produzione: non è malissimo, eh…ma la batteria mi sembra molto plasticosa. Anche qui ho idee tutte mie riguardanti piatti e rullante…

            • Si come klause maine che dopo secoli canta ancora con l’accento tedesco o joey tempest ai tempi non è che avesse tutto sto british style.
              Ma non è una discriminante , quello che conta sono le songs e come vengono interpretate e i DZ lo fanno bene.

    • Come ho detto in altri interventi, conosco alcuni membri della band e nel 1983 andavo alle loro prove quando facevano i primi passi. Quindi mi rendo conto che il mio giudizio è piuttosto di parte e poco obiettivo e mi limito solo a dire che concordo al 101% con quanto scrive Denis, che il voto che gli da è meritatissimo e per nulla generoso. I suoni e la classe di un brano come “destiny” difficilmente (anzi mai) li ho sentiti in altri lavori italiani e dopo centinaia di ascolti ancora mi fa venire la pelle d’oca, e un brano come “faster than love” non sfigurerebbe in un disco dei Night Ranger.
      Mi fermo qui anche se vorrei dire tante cose, concludo solo dicendo che l’idea che questo semi – capolavoro sia stato prodotto, mixato, masterizzato e confezionato a pochi km da casa mia mi da un certo orgoglio, ma questo è solo basso campanilismo italiano.

    • i DZ a mio modo di vedere hanno trovato la loro dimensione naturale, un melodic rock più hard che non aor. è di piacevole ascolto ma da li a dare 93, a mio modo di interpretare i dischi, ne passa. un 70 pulito ci sta perchè non replicano proprio nessuno. hanno una loro identità !

    • Considero questo Don’t Count on Heroes il miglior prodotto italiano in ambito Hard Rock Melodico/AOR dell anno appena (più o meno) concluso.
      A me la voce del Gigantelli piace (e a mio parere ha fatto un netto miglioramento rispetto al passato) e ottimo come sempre il lavoro del Priori alle chitarre ma se proprio devo trovare un difetto al disco è la mancanza di un hit che mi faccia sobbalzare dalla sedia (ma al giorno d oggi pochi brani mi fanno quell effetto).
      Bravi Danger Zone e a breve conto di tornare a vedervi dal vivo…..

      PS Ovviamente il voto del Denis come sempre è un tantino esagerato…ma in questo periodo lo perdono 🙂 …vai Oliviaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 10 mesi fa

    Per il 2020 in uscita il nuovo lavoro di Jesse Demon, chitarrista simbolo dei Silent Rage (band lanciata a fine anni ’80 da Gene Simmons), che propone un ottimo rock melodico, dall’ascolto interessante e dalla res […]

    • Bel disco che entrera’ nella mia top ten annuale. Sara’ che apprezzavo molto i Silent rage e la voce di Jessie.
      Bellissima e trascinante love gone wild, divertenti tell me lilly e play to win. Da citare poi la zepeliniana flying dutchman che non mi aspettavo, ma ho gradito molto.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 10 mesi fa

    L’amatissimo super-gruppo melodic rock dei Revolution Saints , che vede riconfermate tra le sue fila Deen Castronovo (The Dead Daisies, ex-Journey, Bad English), Doug Aldrich (The Dead Daisies, Burning Rain, […]

    • Siamo soltanto a gennaio, è vero, ma questo disco difficilmente starà fuori dalle top 10 del genere a fine 2020. Scommettiamo?!
      ……ADDIRITTURA!!!!! MA VA LA…..appena ti legge il bontropi:-):-)

      • Ahahahah 🙂

        Purtroppo ancora non posso dire la mia su questo disco…perché ultimamente ho i ritmi di ascolto di un Koala. Ho in lista:

        – Revolution Saints
        – Pretty Maids (lo conosco, ma voglio approfondirlo meglio per capire se sia un gran disco…)
        – Magnum
        – Love Killers
        – Fighter V

        I Degreed onestamente non mi piacciono più….

        Quindi tornerò. 🙂

    • Da un grande trio di interpreti mi aspetto grandi cose.
      Per ora l ho sentito solo due volte e non lo commento in profondità.
      Attualmente promuovo due canzoni: Closer e la delicata Coming home. Non mi convince invece Price we pay che mi ricorda molto gli ultimi Hardline

      • Torno dopo diversi ascolti.
        Riprendo la frase “da un grande trio di interpreti mi aspetto grandi cose” e la modulo cosi; di tre album fatti ricordo alcune buone canzoni e diverse canzoni che non mi rimangono stampate dentro.
        La voce di Deen non mi entusiasma mentre mi piace quando si affianca a quella del grande Jack.
        Di questo “Rise” la mia preferita, per distacco, è “Closer”!

    • Questa band per me cresce disco dopo disco… alcuni brani veramente molto molto belli… Price We Pay, Closer, Coming Home, Talk To Me… ma è tutto l’album che per me funziona, lo sto ascoltando a ripetizione

    • Ci sono una serie di album/bands della frontiers che potrebbero tranquillamente essere presentate con la desinenza “collana frontiers” e sicuramente questa band può farne parte assieme a hardline e alla produzione “printed”del vecchio (soprattutto quella meno odierna)non capisco come per i piu questa cosa non sia chiara …..a forza di sentire questo trio con le loro ultime piatte uscite sto anche rivalutando il loro debutto che mi aveva favorevolmente colpito

      • I primi due album li avevo trovati estremamente disomogenei e frammentari. Oltre che estremamente deficitari sotto l’aspetto puramente produttivo.
        Ripeto che per me sono tre grandi individualità che c’entrano davvero ben poco l’uno con l’altro…con in aggiunta quello che per me è un grave handicap: la voce monocorde di Castronovo.

        Ascolterò al più presto anche questo lavoro, ma non ho aspettative degne di nota.

    • Il primo disco ok , va bene anche il secondo ma al terzo disco mi sono rotto le palle. Qui vi è alternanza continua tra pezzi più dinamici e ballads ancorate agli anni d oro del genere. Difendo il buon Dean come cantante ma qui il vero campione e Doug che cesella dei bridge e dei solos da paura che contribuiscono a far salire il tasso elettrico ed anche la mia valutazione finale. Non tutto mi convince e forse il disco non avrà tanta longevità in quanto alla lunga tende ad appoattirsi e stancare. Cmq un 75 se lo porta a casa ma ritengo che tale progetto doveva finire col primo album.
      Ora attendo Doug aldritch coi dead daises.

    • a me questi non piacciono .. ma non è il mio genere di aor.. troppo spompati .. li lascio ai nostalgici dei journey 🙂

    • Per me è sempre un piacere ascoltare i RS merito di un tasso tecnico dei nostri indiscutibile e alla voce dannatamente efficace di Deen…però debbo anche dire che considero questo Rise l album peggiore della loro (breve) discografia per colpa di diverse canzoni che non mi hanno entusiasmato rispetto ai pochi picchi dell album (Closer e Talk to Me).
      Attendo il prox album cmq fiducioso sapendo che i nostri possono (e devono) fare di più……

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 10 mesi fa

    report a cura di Lorenzo Mandirola
    foto a cura di Daniele Marchese

    In una fredda e piovosa serata di fine anno dove le feste natalizie incombono con annesso stress da corsa olimpionica agli ultimi regali […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 11 mesi fa

    Alessandro Del Vecchio è il cardine dietro agli Edge of Forever… ma prima di questo Del Vecchio è stata una delle sorprese più clamorose che l’Italia ci ha “vocalmente” regalato in questi anni! Se a questo ag […]

    • Band che seguo dagli inizi , ho tutti i loro cd e finalmente posso dire che abbiamo il disco melodicrock dell anno …..del 2020 intendo. Niente di rivoluzionario ma qui dentro c è il ben di dio ……..dai Kansas di Steve walsh ai journey a malmsteen (take your time ) et altri da scoprire mano mano con gli ascolti. Forse l’unica Pecca se vogliamo é che tutti questi riferimenti tolgono personalità al sound della band , ciò non toglie che siamo alle prese con un disco sopraffino. Lo ordino subito e lo metto assieme agli altri 3 sperando che questa band resti con questi elementi ed inizi un bel ciclo…..se lo merita !!!!!!
      Voto ? 8,5

    • Mi unisco al plebiscito, e confermo tutte le belle parole spese dal Denis per il Del Vecchio.
      È motivo di grande orgoglio, soprattutto per me, che lo ho sempre criticato anche in modo apparentemente spietato, vederlo in questo stato di forma, con delle qualità tecniche che sono finalmente esplose col tanto lavoro, la tanta dedizione…
      Sono ormai lontani gli anni delle produzioni da sottovuoto ed i pezzi scritti col copia/incolla.

      Gran disco, poco da dire: potente, vario, ben suonato, ben prodotto. Non vedo punti deboli sinceramente.
      La personalità arriverà col tempo: di fatto credo si tratti praticamente di un debutto, dato che la band è stata interamente rinnovata.
      Complimenti al Del Vecchio anche per la voce, che a tratti mi ha ricordato moltissimo Steve Lee.

      Il mio brano preferito è Take your Time.

      90/100

    • Mi unisco ai primi commenti positivi sulla prestazione sorprendete e convincente di Alessandro DV. Complimenti, bella sorpresa!
      Sul resto attendo ulteriori ascolti per giudicare/commentare l’album. A primo impatto mi è sembrato di sentire in diverse canzoni gli ultimi Hardline (del resto ADV è dentro al progetto come il prezzemolo). A livello di canzoni, per ora, tra le mie preferite Take Your time e la title track; un plauso all’opener, veramente ben confezionata e alla copertina, semplice ma azzeccata.

      • A me piace moltissimo Carry on.
        Oltre che, naturalmente, la già citata Promised land. Davvero 100% Journey.

    • no a me non è piaciuto.. ma nulla di quello che fa del vecchio mi piace mai .. dei suoi pezzi non me ne resta mai nessuno, i pezzi li trovo sempre un banale mix di roba già fatta, e molto peggio, degli originali ..

    • Arrivo con ritardo sulla recensione degli edge of forever, disco che sto ascoltando molto da un pò di giorni.
      mi sta piacendo molto, voto 75 pieno anche qualcosa di più. sicuramente dell’intera discografia il migliore e il più completo come influenze e sound.
      i miei pezzi preferiti sono “Three Rivers” (che bellissimo modo di iniziare un disco), “Take Your Time”, “Promised Land” (molto revolution saints), “Shine”, “War”.
      ho un problema col timbro dei cantanti italiani a volte .il timbro di alessandro ben si adatta ai pezzi + tirati , in qelli + soft non mi fa impazzire.
      ma ammetto che è un problema mio, sono pochi i singers melodic rock di casa nostra che mi fanno impazzire (max ordine e guido priori -perfect view – ex myland)

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 1 mese fa

    Easter Is Cancelled, il nuovo album degli inglesi The Darkness, nasce – con la solita sagace ironia che contraddistingue lo spirito compositivo del gruppo – in un universo parallelo, dove Cristo è sceso dalla […]

    • Ah ah ah ah mi aspettavo una stroncatura da sto sito ma vedo con piacere che c è sempre qualcuno a cui piace il rock con le palle ( a volte un po’ strizzate…..vedi gli acuti di Justin) , ad ogni modo questi conoscono la materia come pochi , sono “originali” e cercano di non ripetersi mai , rischiando anche .
      Qui ci sono soluzioni infinite tanti cambi ed un interpretazione vocale varia e convincente , il secondo singolo non mi aveva convinto invece ascoltando tutto il cd ( consiglio la deluxe edition con 4 brani in acustico) mi ha preso con gli ascolti . Disco di molto superiore al precedente senza dubbio . Ottima la rece di Iacopo ma io mi fermo a 85…….Ora tutti a Nonantola!!!!!

    • Album che mi ha impressionato in positivo.
      Dalla discutibile ma bellissima copertina al contenuto di livello nettamente superiore al precedente album.
      Le mie canzoni preferite sono:
      Heart Explodes, We are the guitar men, Another life (col ritornello che prende spunto da qualcosa di presente in “Waking up…” di Bryan Adams) giusto per citarne tre.
      Confermo tutti a Nonantola!

    • Per ora ho solo un ascolto all’attivo.
      La sensazione è quella di un album enorme…

    • No comment per una band cosi’ insignificante!!!!

    • Ho provato ad ascoltare, per la prima volta senza pregiudizi, l’ultimo lavoro dei nuovi Cugini di Campagna.
      E l’ho ascoltato più volte, sforzandomi di trovare un qualcosa che li collocasse almeno sopra la soglia della digeribilità.
      Niente. Impossibile.
      Mi fanno cagare.

    • Colpevolmente mi sono perso questo disco, stavo vedendo ora il video di In Another Life.
      Recupero……

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 2 mesi fa

    Mancano tre ore circa all’inizio del loro concerto all’HT Factory di Seregno (MI), e Johnny Gioeli e Alessandro Del Vecchio accolgono me e la Mary Ferranti (che di questa intervista è stata per gran parte l’unica […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 2 mesi fa

    Gli Hardline scelgono la bella ed ospitale cornice dell’HT Factory di Seregno (MI) per tornare ad esibirsi dal vivo nel nostro Paese, di ritorno dalla loro grande performance al Frontiers Rock Festival, e ancor […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 2 mesi fa

    Pubblichiamo i nomi dei due vincitori dei biglietti messi in palio per la data dei SOTO del 20/09/2019 al Legend Club di Milano:

    Fabio Parisotto

    Carla Previtali

    Complimenti e Grazie a tutti quelli che […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 2 mesi fa

    MelodicRock.it in collaborazione con Bagana Music Agency e BA City Factory mette in palio due biglietti per l’esclusivo show italiano dell’Origami World Tour dei SOTO, band del frontman Jeff Scott […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 2 mesi fa

    Gli storici HARDLINE di Johnny Gioeli saranno il 21 settembre sul palco dell’HT Factory di Seregno. La band si esibirà con l’attuale formazione che vede fra le sue fila:

    Johnny Gioeli – voce
    Mario Pe […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 2 mesi fa

    Il Tony Mills Festival è una celebrazione della vita e della musica di Tony Mills, noto cantante rock inglese (Shy, Siam, TNT, Docker’s Guild), a cui è stato diagnosticato un cancro terminale nell’aprile del 201 […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 3 mesi fa

    Agosto 2019 è da ricordare come il mese delle grandi voci: esce infatti per Frontiers Music il nuovo album degli Unruly Child, formazione ormai più o meno stabilmente riunita dal 2010, che vede alla voce Marcie M […]

    • Io mi fermo a 75 /77 , buon disco ma a tratti soporifero o col freno a mano ( parte centrale del disco da dopo breacking the chain diciamo) avrei gradito un po’ più di verve cmq disco elegante e personalissimo lontano dai soliti cliché aor.

    • Come largamente anticipato in altra sede, per me si tratta dell’ennesimo disco anonimo di cui presto ci dimenticheremo senza tante preoccupazioni…
      I motivi di questo sconcertante anonimato sono tanti, ma mi piace pensare che le responsabilità principali di questa debacle siano da imputare a quella che, tanti anni fa, poteva tranquillamente considerarsi come una delle più grandi voci Aor di sempre. La scarsissima ispirazione di Free è tangibile sin dalle prime note, e non è un problema limitato a questa ultima pubblicazione targata “Unruly Child”: rabbrividisco ancora al pensiero di quando al FrontiersFestival si mise a cantare col MacBook accanto al microfono…
      Per me sono scene patetiche e prestazioni penose. Se bisogna fare qualcosa, bisogna dare sempre il massimo…preparati, allenati, suda, metti passione in quello che fai.
      Il suo cantato non mi trasmette assolutamente nulla. La sensazione che mi trasmette è anzi quella di avere perso qualunque interesse per questa musica…e allora mi viene da dire “resta a casa a fare la calza…”.
      Concordo con Iacopo sul passo in avanti a livello di produzione, ma non basta: le canzoni sono squallide.

      58/100

      Consiglio ai giovani lettori di recuperare Waiting for the Sun, con un epico Kelly Hansen alla voce.
      Se volete ascoltare il vero Free, il grande Loud and Clear degli inarrivabili Signal vi aspetta a braccia (dello sconosciuto) aperte.

    • ridicoli … e sfregio massimo alla solennità di quello che fecero nel 91 ..se devono essere questi, pensione …

    • Personalmente sono in linea con Jacopo…a me questo Big Blue World non è affatto dispiaciuto…anzi…eliminati un paio di brani il disco procede che è un piacere grazie alla pur sempre valida voce di Marcie (ovviamente non paragonabile alla inarrivabile beltà dei Signal) ed alla bravura del duo Gowdy-Allison…e poi il marchio Unruly Child è sempre riconoscibilissimo…

      • Meno male che ci sei anche tu mimmo, iniziavo a preoccuparmi :-):-) 🙂

        • Sono piu attivo in inverno … 🙂

          PS per me gli UC sempre troppo criticati dopo i primi 2 album…ce ne fossero come loro….

          • Infatti cosa si aspettavano tutti un disco METAL??? Boh …..tra l’altro in giro nel web è stato molto apprezzato.

            • Mi sembri la Cirinná…. 🙂
              Ti vorrei vedere mentre ascolti questa sola…secondo me, stacchi dopo mezzo pezzo perché non ce la fai a sollevare il bilanciere, tanto è soporifero… 🙂

              Lo puoi dire che è una super-sola di disco.
              Mia previsione: 5 euro nel cestone di una qualunque fiera del disco tra un mese o giù di lì…

              • Eccola la comare gelosa che si intromette tra me e il mimmo, fatti gli affari tuoi e poi a 5 euro non trovi più nulla di sti tempi ,anche nei cestini i cd vanno dagli 8 in su porca Troia …..pensa allu pilu te :-):-) 🙂

    • Concordo completamente con il Bro Iacopo sempre competente e sincero…Disamina perfetta..cheers

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