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Giulio Burato

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa

    In vista della prossima venuta degli H.E.A.T. al Locomotiv Club di Bologna l’11/12/2018 il loro Frontman Erik Gronwall ha curato, in esclusiva per MelodicRock.it, una personale playlist spotify per “caricare” il […]

    • …io andrò al concerto, essendo di bologna …ma sono molto convinto che questo sarà l’ultimo concerto degli heat a cui assisterò .. una band che ormai è sempre piu lontano dall’aor ..e la play list qui lo dimostra ….di aor non v’è traccia..jhonny winter?? gunnar jansson?? uhèè ma che roba è??? temo assisterò ad un concerto che di aor avrà pochissimo .. visto l’andazzo, gli stessi heat hanno sempre meno a che fare con questo sito ..vabbè che ci stanno anche i red dragon …quelli li …mamma mia ..

    • Allora sì.

    • Tris di band imperdibile .
      Impossibile mancare.

    • Quasi meglio del Frontiers, sto bill.
      La playlist se la ascolti lui, e troppo eterogenea.

      • Sul fatto che il Bill sia meglio del Frontiers avrei dubbi enormi: mi sembra davvero improponibile mettere a confronto delle mezze tacche come gli Heat, con un fuoriclasse della musica di ogni tempo come Alan Parson. Si badi bene che, indipendentemente da quello che posso pensare io degli Heat, e di Gronwall in particolare (uno dei cantanti più scarsi e sopravvalutati degli ultimi decenni…), “mezza tacca”, di fronte ad un gigante come Alan Parson, lo sarebbe il 98% degli artisti esistenti.

        Poi capisco che tu possa non avere interesse nel sapere chi sia Alan Parson, non ti ponga il problema, e viva bene lo stesso, ma mi sembrava giusto precisarlo per chi ci legge, e legge cose che, per l’appunto, non si possono leggere.

        Poi non è un problema di Playlist, figuriamoci…
        A me molte delle canzoni che ha inserito, piacciono tantissimo.

        • So chi e’ Alan Parson, guarda caso su hhworld e’postato un video in cui canta proprio male eye in the sky (preso da youtube).
          Non ho niente contro Alan e il suo progetto, intendiamoci, ma in quel video non fa figura migliore di Bonjovi o di Gronwall.

          • Si, si, ma io non stavo parlando di come canta Tizio oggi o Caio ieri…
            Dicevo proprio come, in senso assoluto, non può proporsi un paragone fra giganti musicali del calibro di Alan Parson, e moscerini musicali come gli Heat.
            Stiamo parlando di un artista (Alan Parson) che ha scritto la storia della musica, ed un gruppo di ragazzetti che fanno solo cagnara…

            A livello calcistico direi che c’è la stessa differenza che corre fra Cristiano Ronaldo e Gabigol.

            • Infatti ho scritto “quasi meglio”.
              Anche se non e’ il buon vecchio a Alan a farmi spostare verso Trezzo, comunque saro’li’ ad applaudirlo.

    • Piuttosto che spendere soldi per un concerto del genere preferirei vedermi tutta la filmografia di Lars Von Trier o rischiare di fare la doccia con Malgioglio. Non ho avuto tempo di controllare le scalette dei concerti ma è vero che di questo fantastico ultimo album vengono performati al massimo 3 brani? E come mai?? Osservazione personale su Gronwall: credo veramente che sto tizio abbia solo la figa in testa, lo deduco dalla scelta del pezzo degli AC/DC…che ne so fra tutti i pezzi dei seedies che poteva sceglire…

      • Grande Lars Von Trier!!!!!!!

        • Regista eccelso ma pesantissimo…dopo piu di 20 anni devo ancora riprendermi da “le onde del destino”.

          • Sicuramente non un regista “facile” ma dal talento visionario immenso…io rimasi flashato da The Kingdom – Il regno e da allora inizia a seguirlo….

    • Visto che erano in tre e c’erano pure gli Shiraz Lane poteva essere accettabile, ma di martedì e 4millemila chilometri di distanza dico no grazie

    • ma questa setlist la esegue martedi???….spero di no dai…sono tutte cover!

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa

    Torna con il suo progetto solista il roboante front man dei Ratt Stephen Pearcy, autentica icona del rock anni ’80, leggenda indiscutibile sempre pronto a stupire.
    Si aprono i giochi con “U Only Live Twi […]

    • Come evidenziato dal recensore, parte bene ma poi si perde. Le prime 4-5 mi avevano fatto ben sperare per un disco “sostitutivo” dei Ratt (che credo ormai non pubblicheranno più nulla dopo Infestation che era veramente fico). Certo che il tutto ha quell’alone di fake dato dal fatto che senza studio Stephen la voce ormai non ce l’ha proprio più. Gradevole, ma allo stesso tempo triste perché tutti vorremmo i Ratt e non un solista senza De Martini & Co (tristezza che aumenta nei pezzi più puramente derivativi, tipo la strofa di Sky Falling che è proprio clonata dai Sorci).

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa

    La difficoltà maggiore che gli svedesi Care of Night hanno dovuto affrontare nel realizzare il loro nuovo e secondo album Love Equals War è stata certamente quella di dover realizzare un platter in grado di p […]

    • il primo album non era male, questo proprio è veramente poco ispirato .. certamente si tratta di un gruppo nato sulla scia di heat e work of art ma che resta lontano anni luce ..la sensazione che ha predominato nell’ascolto è stata la noia ..

      • Parer mio, dagli altre chance. A primo impatto mi aveva dato la tua stessa impressione.

    • Sono ancora un pò interdetto perché era il mio cavallo di razza per il podio al disco dell’anno. Come dice Iacopo lo ascolterò ancora, anche perché mi ricordo che pure il primo fece lo stesso identico effetto all’inizio. Comunque i due singoli sono molto belli, Your Perfection è pompatissima (peccato sia identica a Hearts Belong del primo disco – sono sovrapponibili – ma passi); bella All I Got (che al primissimo ascolto non mi aveva detto nulla). Hit è praticamente Beg Beg Beg degli HEAT, ma diciamo che ci sta. Da qui in poi il disco ancora lo sento nebuloso (Cold As My Heart migliora per davvero con gli ascolti, mentre We Will Find a Way sconta un giro melodico banalotto, ma ci sta anche questa dai), quindi devo approfondire. Diamo però già onore alla prestazione vocale grandiosa di Mr. Calle ed alla produzione della infallibile banda Wigelius (che si fa ben sentire anche nei cori)!
      Sull’80 ci stiamo sicuro, ammetto però che puntavo più in alto.

    • Disco piacevole ….solo che ormai l’Aor si è appiattito su certi canoni , un po’ come certo power metal , non ha un cazzo da dire e ricicla se stesso a volte con risultati più che discreti a volte con esiti stucchevoli .
      Insomma sti gruppi ormai si assomigliano un po’ tutti e sono veramente pochi quelli che hanno un loro suono che li distingue dalla massa .

      • loro secondo me sono ”diversi”. O, almeno, riconoscibili

        • Guarda , nel primo di sicuro ,mi fecero un ottima impressione qui invece forse si stanno standardizzando un po’ nel senso che tendono ad utilizzare soluzioni comuni a tanti altri ma cmq l’ascolto resta assai piacevole.

      • Mah, concordo con Mark riguardo l’ultima parte del suo discorso.
        La faccio anzi breve, e dico che si perdono fra le mille mila band immolatesi sull’altare della patria dell’Aor Revival. Ci sono gruppi che in questo enorme calderone hanno saputo ritagliarsi un proprio spazio, evidenziando una propria personalità ed una propria identità, ma non è questo il caso dei Care Of Night.

        Additati più volte come salvatori della patria (…senza che io ne comprendessi mai il motivo…), mi sono sempre sembrati estremamente sopravvalutati e forse anche eccessivamente pompati mediaticamente.
        A me non sono piaciuti all’esordio, e non mi piacciono neanche ora.

        Produzione nostalgica con pezzi a dir poco latitanti. Discutibili anche le prestazioni tecniche…soprattutto il cantato mi sembra una sogliola morta.

        Trascurabilissimo.
        58/100

        • Breve un cazzo …..sempre il solito :-):-) 🙂

          • Ma perché devo rimediare sempre alle tue pirlate! 😀
            “Disco piacevole”…”Disco piacevole” icchè?! Che mi sono fatto due coglioni che arrivano da qui a Firenze! 😀

            • Beh se i dischi brutti son questi allora siamo a posto……sparati l’ultimo degli HAKEN così ti riprendi.

              • Mi sto facendo una botta di Jimmy Barnes…mi viene da piangere. Ma che musica faceva?!

                • Guarda che la fa ancora …..ascolta l’ultimo che ora non ricordo come si chiama.

                  • Si, lo so, Mark…ma pure lui, boh, si è riciclato con un genere che può andar bene un paio di volte, poi due palle.
                    Oltretutto ha perso tantissimo in dinamica e sfumature della voce. Adesso urla soltanto: alle volte lo trovo persino fastidioso.
                    La sua raccolta “Hits” ti fa saltare veramente in aria: una bomba dietro l’altra.

        • Domani compro una sogliola e provo a farla cantare ahi ah ah ah

          • …e non vi dico a cosa mi fa pensare la copertina, perché altrimenti questa è la volta buona che Denis mi dá una pedata nel deretano…

            • mimmo replied 6 anni fa

              Sarà la stessa cosa che ho pensato io quando l ho vista…aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂

    • l’esordio mi aveva fatto gridare al mezzo miracolo …. cuore,spunti di classe assoluta , soluzioni moderne e ricercate parts of paradise la bonus track japan e say you will dal primo disco mi davano sensazione di trovarmi davanti a qualcosa di veramente fresco e notevole …..disco normale politicamente troppo corretto senza sbalzi e nel normale una voce del genere non sembra particolare con l’assenza di canzoni degne di nota ma bensi bruttina ….unica nota positiva la nuova chitarra ….il resto come dice il califfo e’ noia….

    • Personalmente un disco che non mi è affatto dispiaciuto…una serie di brani decisamente piacevoli (Your perfection la mia preferita) per un disco ben suonato e ben cantato…niente di eclatante ma una cinquantina di minuti che scorrono bene bene…per il sottoscritto un 70/100….

    • Un discreto sequel del precedente debut album. Ci sono 3/4 canzoni di assoluto valore alternate ad alcuni riempitivi (il copia incolla di altre loro canzoni).
      Le mie preferite sono Cold as my heart e We will find a Way

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa

    Torna Dion Bayman, cantautore, compositore e polistrumentista che chi segue le pagine di MelodicRock.it da qualche tempo non può non conoscere. Australiano di nascita il nostro Dion ha saputo conquistarsi una […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa

    Quando il 6 febbraio 2011 è circolata la triste notizia della morte improvvisa del chitarrista nordirlandese Gary Moore si è squarciato il tempio della musica hard rock e blues, esattamente come se fosse appena s […]

    • Grande recensione ! …e più tardi vado ad ascoltarmi l’album

    • Assolutamente da avere…<<<

    • Mi è appena arrivato blues and beyond cofanetto di 5 cd memorabilia e……il libro biografia (solo in inglese) sensazione stupenda ascoltare e leggere Gary Moore allo stesso tempo…che dire di questo tributo ….da avere!!!!!

    • Bellissimo tributo ad un chitarrista infinito. Non c’è Bonamassa che tenga.

      • Concordo sul fantastico tributo di questi immensi artisti ad un grande interprete della sei corde…Moore è stato eccezionale. D’altronde bisogna ammettere anche che il cursus honorum di Bonamassa lo possano esibire in pochi: bambino prodigio, eccelso bluesman, rock/pop star internazionale che arriva anche all’ascoltatore medio…al netto della predilezione per questo o quell’artista.

        • Concordo bonamassa non si tocca io ho tutto di lui ma cazzo si dia una calmata con le uscite non ci sto dietro.
          Ps l’ultimo è un altro buon lavoro ed io ci son cascato di nuovo eh eh eh
          Mi manca vederlo live cavoli.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa

    Rehab è il titolo del primo album solista del cantautore rock bresciano Gianluca Firmo, uscito per la label Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group il 19 ottobre 2018. Firmo è conosciuto nella s […]

    • Album veramente piacevole e per me ormai Gianluca Firmo come songwriter è una garanzia!!!

    • Sono ovviamente legato in modo particolare a questo lavoro e quindi potrei essere considerato non obiettivo, ma questo è un grande disco, realizzato con grande cura e nato solo ed esclusivamente dalla passione per la musica. Lo trovo vario, ben realizzato e con degli arrangiamenti notevoli che lo rendono un prodotto un pò fuori dal coro. La voce potrebbe non piacere, ma in generale io ho sempre preferito una voce imperfetta tecnicamente, ma che rende le canzoni sentite e questo capita molto spesso con chi si scrive i pezzi. Certo è difficile catalogarlo in un ambito specifico, ma questo è uno dei suoi punti forti.

      • Torniamo secondo me su un discorso che ultimamente si fa sentire parecchio… spesso ci sono in alcuni progetti brani molto belli a cui manca però la “personalità” di chi li interpreta… in questo caso anche se come dicevi Gimmy la voce potrebbe far storcere il naso a qualcuno (ma per esempio mia moglie letteralmente ADORA la voce di Gianluca…) si sente che i pezzi sono suoi e l’interpretazione è nettamente sentita e questo innalza e non di poco a parere mio il valore del lavoro finito! Un po’ come per il nuovo brano di Leckremo… quindi… Bravo Gianlu! 😉

    • Citazione “Che sia solista, o con i suoi Room Experience, Gianluca Firmo si conferma come uno dei migliori interpreti della nostra musica in Italia e non solo”…e qui caro Iacopo ci è scappata un litro di saliva…almeno…aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂

    • Leggo la formazione , leggo la lista degli ospiti , leggo il voto e……….ok ho capito ha ragione mimmo , qui è intervenuta una mandria di lama!!!!
      Mi fermo qui che meglio va!!!

      • mi piacerebbe darvi ragione, sapete? Almeno avrei qualche euro in tasca per il ”lavoro” che faccio qui sul sito 😉

        • Ma Iacopo, io credo che nessuno voglia darti del fazioso, o tanto peggio del “recensore asservito alla casa discografica”.
          Secondo me il punto è: di cosa vogliamo parlare? Di musica? O di amicizia?
          Perché se vogliamo parlare di amicizia, per carità, alziamo tutti le mani e ci fermiamo. Sono certo che Gianluca sia un carissimo ragazzo e sarete senz’altro legatissimi fra voi. E la cosa non può che farmi piacere.

          Ma se vogliamo parlare di musica, allora le cose cambiano.
          Sorrido quando si parla di “grande disco”, di “ottimi suoni di produzione”, o di pezzi “da urlo”…e via dicendo.
          Questo è un album con problemi enormi.
          Ma davvero enormi.

          Io non saprei neanche da dove cominciare. E Gesù, credetemi, non voglio apparire come il disfattista di turno, perché non lo sono.
          La produzione è scandalosa, e va bè: ormai ci siamo abituati. Le chitarre sono impressionanti per quanto si sentono male…
          La voce di Gianluca è mocorde: non ha dinamica, ed ha un registro di note estremamente limitato. È una brutta voce, non saprei come altro dirlo. Perdonatemi la crudezza.
          La canzoni sono orrende, banali, volutamente reverenziali (e pace anche qui…) dei miti dell’autore (..non esiterei a dire che Gianluca abbia dormito per anni con la foto di Bon Jovi sotto il cuscino: lo so perché l’ho fatto anche io…).

          Cioè, io non vorrei che nessuno si offendesse quando si parla di musica dilettantesca e amatoriale, perché questa è la categoria in cui si collocano determinati album e non c’è davvero nulla da fare. Io non posso interessarmi di come sia stato creato questo album, dei mezzi che sono stati impiegati o di quando Gianluca e gli altri ragazzi coinvolti hanno registrato (…se alle sei della mattina o alle quattro di notte, prima o dopo il lavoro). Io giudico la musica: e questo disco è insufficiente. Non è neanche mediocre… è proprio insufficiente.

          • e non c’è neanche la solita strappona alla voce eh eh eh eh

            • caro Mark, sdrammatizzo e dico: per quella (la patata) ci sono gli Adrenaline Rush!!! hehe

              Poi, come ha detto Denis, la voce di Gianluca o piace, o non piace.. Punto. A me personalmente non disturba affatto, e anzi, la apprezzo molto proprio perchè è una voce non canonica, che per timbrica nel melodic rock non ce la metteresti mai.. ma poi la ascolto e dico: cazzo, ci stà!! Qui, come nei Room Experience.

              Poi oh, io canzoni orrende qui proprio non ne ho sentite… ma neppure No Prisoners vi ha fatto saltare dalle sedie?!

              • Iacopo ci mancherebbe che ci scanniamo per un disco , preciso solo che non ho detto che il cantante ha una brutta voce o ne è privo ,di sicuro nel mix finale è bassa rispetto al resto, concordo con te sul fatto che ormai nel genere si utilizzino sempre gli stessi registri sulle voci ed ogni tanto sentire una timbrica diversa non fa male, poi che il disco piaccia o meno è soggettivo cosi come il voto (87/100 però mi sembra esagerato).
                L ho ascoltato e non mi ha preso , un plauso invece alla copertina .

                • si, la mia seconda parte era più riferita a Bontropi che a te 😉

                  • Iacopo, cosa vuoi che ti dica…come abbiamo detto più e più volte la componente soggettivistica in fatto di musica sarà sempre ineludibilmente più influente di qualunque tentativo di approcciare la musica in senso oggettivistico: il più classico degli “a me piace!” vince sempre su tutto…
                    Ma secondo me ci sono delle “regole” oggettive in musica, così come in tanti altri settori, che non posso essere tradite. Se dico che la voce di Gianluca non si può ascoltare è perchè credo che una voce come la sua, priva di controllo, priva di varietà di registro, assolutamente monocorde, brutta nei bassi così come brutta negli alti e nei medi, dovrebbe essere “obiettivamente” una brutta voce per tutti…e come tale andrebbe riconosciuta.

                    Ma poi penso a Britney Spears che ha venduto milioni di dischi con una voce da gallina, ed il mio discorso crolla.
                    Tutto sta nel capire da quale lato si vuole stare…
                    Britney Spears per me non avrebbe mai venduto una sola copia dei suoi dischi…il Firmo solista altrettanto.

                    Quindi pace: se a te piace questa musica, così come a Denis, o a Gimmy…io non so più cosa dirvi.
                    Ripeto: ci sono dei limiti oggettivi che secondo me sono sotto gli occhi di tutti. Poi, se quei limiti non li vogliamo vedere o non ci interessano, pazienza.

                    A parer mio Gianluca farebbe meglio a concentrarsi sulla scrittura: il canto non fa chiaramente per lui.
                    E seconda cosa, dovrebbe iniziare a scrivere in maniera molto più personale…perchè in questo disco c’è Jon Bon Jovi nell’ombra sin dalle prime due note…

    • allora io non mi permetto di giudicare le intenzioni di jacopo nello scrivere la recensione, se a lui l’album è piaciuto voglio credergli e buon per lui, figuriamoci.. ma a mio avviso si sta parlando di un lavoro di livello veramente basso ….lui ha una voce che è un rantolo, e l’impressione che mi comunica è solo quella dell’amatorialità …continuo a dire che con gli italiani non ci siamo proprio… a parte i lionville..

      • C’è tanto da lavorare.

        Alle volte potrebbe sembrare quasi che alcuni di noi si accaniscano volutamente contro la scena italiana, ma non è assolutamente così. Resto dell’idea che non si dovrebbe supportare la scena incensandola a prescindere.
        Bisognerebbe anzi pretendere sempre di più, perché secondo me la base per costruire qualcosa di importante c’è: è già tantissimo che ci sia un gruppo di ragazzi appassionati del genere che sia fermamente deciso nel voler sfondare con grande passione e forza di volontà.
        Ma ripeto, il risultato va analizzato con freddezza e distacco.

        Credo siamo d’accordo sul fatto che nessuno di noi voglia criticare Iacopo: anche io sono convinto che il disco gli sia piaciuto. Ma l’amicizia esercita la sua influenza anche a livello inconscio. Io per primo mi troverei in difficoltà ad essere così crudo nel giudizio di un qualcosa creato da un caro amico.

        • Io no !!! Puoi essere anche mio fratello Ma se fai una cazzata te lo faccio notare.
          Non è una questione di scena italiana che deve crescere, la scena c è ed è anche buona , semplicemente ogni tanto qualcuno tura fuori una cagata, può capitare anche le grandi band sbagliano ogni tanto quindi non ne farei una tragedia ma dare quasi 90 a sta sola mi lascia perplesso molto perplesso.

          • Mah, Mark…
            Sul fatto che la scena italiana possa definirsi giá come “buona”, io avrei tanto da dire.
            Per me non può assolutamente considerarsi come “buona”, almeno al momento.

            Come ha fatto notare Leonardo, a me son piaciuti solo i tre album dei Lionville. Ed anche quello dei Mindfields mi ha molto impressionato. Ma per il resto nulla.

            Secondo me si sbaglia nell’approccio, si sbaglia negli intenti, si sbaglia proprio nella concezione di “pezzo aor”, e si sbaglia conseguentemente nel modo di costruire un pezzo AOR.
            Il solo Stefano Lionetti, lo ribadisco ancora una volta, sembra avere un talento, una tecnica, una preparazione ed una cura per il dettaglio di carattere superiore.

            • Mmmh il mio riferimento era riferito ad una scena più ampia in generale non limitata solo all’ aor. Quest’ultimo è già limitato di per sé.

              • Ah, ecco, no, no… Io mi riferivo esclusivamente alla scena Melodic Rock.
                Concordo con te che la scena Metal italiana, ad esempio, sia infinitamente superiore. Anzi, la definirei sicuramente di livello “professionistico”.

    • Sentito due pezzi, veramente bruttarello e amatoriale. Concordo purtroppo con Bontropi e Mark

    • A te Giorgio terruzzi ti fa una pippa Giovanni:-):-):-):-):-)
      Ragionamento cristallino.

      • un abbraccio mark…..compra i northward ….grande disco

        • io la penso così (e voi liberi di pensarla diversamente eh..): prima che Denis inventasse MR.it, non si parlava così tanto di melodic rock italiano. O meglio, se ne parlava magari, ma nelle stanze segrete dei siti maggiori. Noi siamo nati, Denis mi corregga, per cercare di creare una scena, dando ”supporto” (meglio dire, dando spazio) a chi aveva magari meno voce di altri.. e nel bene o nel male (per meriti poi molto poco nostri) questa scena si è creata, e diversi gruppi italiani oggi suonano con regolarità, e a supporto di realtà musicali storiche. Sono nate label, tante label, e si sono fatti molti concerti che mai avremmo immaginato. E sono nate molte band e tanti progetti italiani.

          Siamo diventati (quasi) tutti amici, o conoscenti. Ci salutiamo tutti per nome, band, colleghi, fans, addetti ai lavori, etc etc.. E per anni vi ho sentito urlare: EH, MA FRONTIERS NON PRENDE MAI ARTISTI ITALIANI.. quello era l’orgoglio che ci ha fatto nascere come movimento musicale.

          Ora invece vi vedo tutti uniti a gettare merda su quasi tutti. Scusate ma non vi capisco. La nostra gioia è sincera, e mai pilotata. Quando recensiamo o anche solo sentiamo un disco AOR italiano siamo contenti, felici come bimbi. Sappiamo che anche solo un frammento di quella produzione (e qui voglio essere presuntuoso) è anche un pelino merito nostro. Un CD melodic rock italiano io lo sento un pochettino come figlio anche mio, anche di Denis, anche di chiunque altro ne scriva o parli. Non fraintendetemi, ma la nostra parte credo l’abbiamo fatta sempre, e bene.

          Quindi, da vicedirettore, dico apertamente che MR.it andrà avanti dando tanto, e nel caso anche tutto, lo spazio che meritano i tricolori, anche i più piccini, i più sconosciuti, i più boh, aggiungete voi. Firmo, come tanti altri, è venuto fuori dal nulla e ci ha colpito il cuore. La sua musica ci piace davvero, non gli lecchiamo il culo, ne lui fa lo stesso con noi, potete stare tranquilli.

          Volete parlare di canale privilegiato per gli italiani? Ecco, già questo mi va più bene, per i suddetti motivi. Ma non siamo dei venduti (neppure in amicizia.. credo che Gianluca non sapesse neppure che avrei recensito il suo album), e se avessimo voluto bocciare questo disco, beh, lo avremmo liberamente fatto.

          • E qui c’è tutta la diversità di approccio alla Musica nostrana (in specie Melodic Rock) che ci divide, ma che allo stesso tempo è il sale della discussione :-)… quindi mi verrebbe da dire: niente di nuovo sotto il sole. Va bene così. 🙂
            Però io direi che così come tu rivendichi la vostra indipendenza ed imparzialità come recensori, anche a me piacerebbe che voi addetti ai lavori rispettaste il parere di parte della platea (…che non deve necessariamente avercela con la scena italiana perchè il giorno non ha di meglio da fare che lanciarle letame addosso…): credo che, molto semplicemente, possa non piacere il 90% della produzione italiana, senza doverne fare per forza un affare di Stato.

            Forse, di tanto in tanto, sarebbe il caso di chiedersi “…ma perchè non piace quello che facciamo?!”…
            Soprattutto se la cosa è oramai sistematica.

            Anche perchè, e qui parlo a titolo personale, vi è stata più e più volte ripetuta dimostrazione di come il nostro apprezzamento per questo o quel prodotto abbia avuto talvolta toni addirittura entusiastici.

            Perchè non accade, nel 90% dei casi, con un disco italiano?
            Magari ogni tanto bisognerebbe chiederselo…anzichè puntare subito il dito contro la platea spietata e senza cuore.

            • a me non sono piaciuti i vostri toni.. troooooppo aggressivi.. tutto li. Accetto critiche e pareri opposti, figuriamoci..

              • Ma mi dispiace se sia trapelata una presunta aggressività, perché non è mai così.
                Purtroppo quando si dice che una persona ha una brutta voce, o che un album sia molto brutto, si assume un tono molto crudo che può sembrare aggressivo, ma credetemi, non c’è aggressività da parte mia.
                Dico solo senza mezzi termini quello che penso.

                Credo per Mark sia lo stesso.
                Noi discutiamo tanto perché siamo molto appassionati. Diversamente non scriveremmo certi pipponi da psicanalisi.

                Capisco che per l’autore possa risultare affossante leggere critiche che in cinque minuti distruggono il lavoro di mesi…ma questo fa parte del gioco, e chi fa musica lo sa.

        • Non ho ancora ascoltato questo “Rehab”; probabilmente lo farò nei prossimi giorni, ma indipendentemente che sia buono o brutto, io vi suggerisco “Radio Silence” dei Roxanne. Un signor album!

    • Giovanni, nella solita ebrezza che mi hai fatto provare nel leggere il tuo commento c’è solo una nota stonata…: secondo me sei romanista! ahuahuahuahau 🙂
      E’ che sono ancora in stato di euforia per il goal di CR7, caro! Altrimenti facevo partire la rissa calcistica! 😀

    • quindi e’ propio ufficiale: ci hanno preso per i coglioni…..no cana’!!ci hanno preso per i coglioni….no cana!!e che chezzo mi avete preso per i coglioni…..cit. allenatore del pallone ….lino banfi……..chi capisce capisce….un abbraccio a tutti e buona cena

    • Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii che caciara che fate…ma non avete nient altro da fare?!?!?

      Iacopo continua con le recensioni che va bene cosi…Giovanni dacci dentro con il defibrillatore….Mark tu vai in palestra che te stai a sgonfiare…e tu Bontropi vai un po a fancu…BEEEEEEEEEEEEEEEEEEPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPP 🙂

      Peace & Love!

    • … purtroppo per problemi personali non riesco più a essere troppo presente sul sito… però leggendo l’ennesima polemica sotto ad una recensione di un Italiano mi viene da dire, un po’ come la platea ci ha detto che tanto si sa come vanno le recensioni qui per un album Italiano, che ormai da parte nostra si sa come saranno i commenti sotto di una recensione italiana… 😀 E’ una battuta, non voglio offendere nessuno… 😉
      Però tutte le volte che esce una recensione di certi artisti italiani o di artisti legati a certe label (diciamo alle label Italiane??? 😀 ) puntualmente i toni si accendono come se fossimo dei venduti… Sinceramente noi continuiamo e continueremo per la nostra strada e confermo e sottolineo quello che ha detto Iacopo… MelodicRock.it è nato come CANALE PREFERENZIALE PER DAR VOCE AGLI ITALIANI… e, modestia a parte, ma da quando noi abbiamo iniziato a far risaltare alcuni artisti italiani all’estero stranamente si sono accorti che esisteva anche una scena melodica Italiana… e ormai la pompano più all’estero di quanto non facciamo noi su queste pagine (che forse anche questo vorrà dire qualcosa sulla “qualità” della nostra scena? 😉 ).
      Inoltre da quando abbiamo aperto il sito nel giro di pochi anni anche su altri siti (o riviste) ben più blasonate di noi c’è stato un “ritorno al melodic rock” e ricordo che, per quanto ce la mettiamo tutta per far funzionare questo sito nella maniera più professionale possibile, siamo sempre e solo degli APPASSIONATI e non dei professionisti… quindi nel caso, se non piace lo stile che abbiamo su queste pagine, nessun problema, esistono altri posti dove probabilmente l’argomento è trattato in maniera più professionale… ne prendiamo atto e soprattutto non obblighiamo nessuno a leggere le nostre recensioni che poi ricordo sono sempre pareri personali e non legge scritta… 😉

    • Steve Perry e Firmo non mi sembrano autori di uno stesso genere… o almeno, di uno stesso stile di rock melodico…

    • Commento che non fa una piega. Ho ascoltato un paio di pezzi del ragazzo a me non piacciono in nessuna maniera ma anch’io gli auguro le migliori fortune e per quanto mi riguarda poteva essere nato o a Patterson nel Nj o a Leeds il giudizio sarebbe stato lo stesso.(nota per alberti: Ritengo gli Elektradrive una delle migliori rockband italiane…a più di ventanni Big City mi fa saltare ancora sulla sedia). D’altronde però anche se il voto fosse stato influenzato dal rapporto di amicizia non ci vedrei tutto questo scandalo anzi…trovo coraggioso supportare un amico e difenderlo dalle altrui critiche…come scriveva Dumas padre “…il coraggio merita sempre rispetto anche da parte dei nemici…”alla fine credo che qui dentro pochi si lascino influenzare da una recensione.

      • concordo su gli elektradrive ma ho forzato il paragone volutamente ….anche per me sono stati il nostro top a un certo punto

        • mimmo replied 6 anni fa

          Elektradrive sfondate un portone aperto…ma x per me il loro top disco è DUE…

    • vi state scannando a bomba su sto disco 🙂
      mi schiero dallla parte di bontropi e company, secondo me Gianluca dovrebbe dedicarsi alla stesura dei pezzi + che al canto.
      registro assolutamente stretto e una voce che non piace per nulla, incapace di variare dalle note alte a quelle basse.
      qualche pezzo carino di per se c’è, ma questo disco non può essere da 87 !!
      55, 60 a voler essere generosi.
      non sono d’accordo su chi dice che la scena italiana non è a livello professionistico, molti dischi carini sono usciti: Lionville, Perfect View, lo stesso room experience, wheels of fire, elecktradrive e altri

    • essential simply man<<<<

    • La title track mi gasa.
      Il video di Heartof stone e’ simpatico.

    • Gimmy replied 6 anni fa

      Non l’avevamo ancora capito sai…

    • Mi spiace ma pure io sono del partito del “NO”; qualche canzone con un buon songwriting cè, ma manca quel “quid” che fa differenza. Passa tutto abbastanza stancamente, senza variazione di marcia. Peccato.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa

    Steve Perry è la voce del genere melodic rock, e forse uno tra i migliori cantanti della storia della musica moderna. Ritrovarlo nuovamente sulle scene, ad oltre vent’anni dal suo improvviso addio, è a tutti gli e […]

    • Tanto di cappello per la veramente splendida recensione Mezza… al di la del voto io questo album comunque già lo Amo… 😉

    • Disco che ho già ascoltato 4,5 volte , senza dilungarmi , parte bene ma poi mi si affloscia, troppo intimo e scarsamente arrangiato ( con un neal schon a fianco le cose potevano venire meglio). Poi è vero che manca quel quid in più che renda i brani memorabili.
      Voto 6,5

    • Sì, concordo decisamente anche io sul fatto che Iacopo abbia perfettamente centrato recensione, voto e riflessioni a margine.

      Il disco è molto bello, ci sono prezzi in cui la classe cristallina di Steve emerge prepotentemente, la produzione è valida, gli arrangiamenti mi piacciono parecchio (…non capisco la critica di Mark…), ma…

      Ma.

      Manca il ruggito.
      Manca quella bomba che ti aspetteresti di ascoltare con Neal, Ross, Jonathan e Steve…

      Mancano i Journey.

      78/100 anche per me.
      Bentornato Stivino bello.

    • Mi sono avvicinato al seguente album con molto timore visto che STEVE PERRY non è soltanto un autentico mito per chi ama l AOR ma anche il mio cantante preferito di sempre.
      Onestamente non mi aspettavo un album memorabile e così (purtroppo) è stato visto che questo TRACES è un onesto album di pop rock dalle molteplici influenze, suonato discretamente ma con pochi (veri) sussulti.
      La voce del nostro pur avendo perso tanto in estensione e cristallinità sa ancora trasmettere emozione (e questo non è poco) ma quello che mancano sono proprio i pezzi che dopo un inizio decisamente interessante (No Erasin e Most of All i miei preferiti dell album) si perde tra brani piacevoli ma non certo da ricordare.
      A dire il vero debbo anche dire che i due precedenti solisti di SP a mio parere sono assai distanti qualitativamente dalla navicella Journey pur essendo migliori di questo TRACES (ma forse era prevedibile).

      Sto qui a scrivere e descrivere ma tra me e me mi dico…ma chi se ne frega…il grande Steve è tornato…e questo (forse) basta…e allora gioite gente…gioite!

    • seconda parte di carriera che pero’ sara’ distante dal sound JOURNEY….questo nuovo traces ha a mio parere alcune tracce molto belle….grande voce come sempre ma manca di quell’AOR che ha reso famoso l’artista nella band madre!….non ce nemmeno un fascino chitarristico per lo piu’ sopito… anche john 5 strimpella una canzone piu’ vicina al grunge che al rockAOR….avrebbe potuto farci un bel solo convincente….ma….qui ci troviamo di fronte a un disco forse troppo maturo e serioso….e’ anche pero’ vero che tratta temi molto sentiti e intimisti!….

    • essential totally<<<

    • miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii …Angelo is back!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 🙂

    • essential2018…ottima recensione bro Iacopo…come sempre…nice man<<<<<

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa

    Nati nel 2003 e da sempre guidati dal carismatico frontman Marko Saaresto, i finlandesi Poets Of The Fall festeggiano i loro 15 anni di carriera con la pubblicazione del loro ottavo disco Ultraviolet, uscito il 5 […]

    • Non so a quanti possano piacere qui dentro, o perfino solo destare un minimo interesse…ma secondo me si tratta di una band con i controcazzi. Troppo sottovalutata, troppo poco conosciuta qui da noi…un po’ come i Goo Goo Dolls, che resteranno sempre “…quelli del film con Nicholas Cage…”.

      Ascolterò con curiosità.

      • Mezza li adora!!! 😀 😀 😀 Per me sono una gran bella band che però per ora ha piazzato alcuni grandi pezzi in mezzo ad altre mezze ciofeche… 😀 😀 😀 Questo album mi sembra molto valido… Dancing on Broken Glass da sola vale tutto il disco!

        • Ho ascoltato un paio di pezzi ieri sera, ma poi sono andato a letto perché stavo crollando… comunque mi sono sembrati di altissimo livello. Gran produzione.

          P.s.: mi sto perdendo fra le tante cose che mi piacciono ultimamente…troppe pubblicazioni.
          Non ho ascoltato neanche quello di Steve Perry!

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa

    Non ci si può distrarre mai. La caccia ai bei dischi è uno sforzo che l’ascoltatore appassionato deve fare giorno dopo giorno, 24 su 24 o quasi. Altrimenti, beh, c’è il rischio di perdersi uscite discografiche ap […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa

    TREAT, il miglior connubio tra presente e passato del melodic rock! Riuniti nel 2006 dopo che la loro carriera sembrava essere definitivamente arrivata al capolinea molti anni prima e portandosi dietro un passato […]

    • Be….questo e’ un grande album!!!!… si piazza appena dietro a coupe de grace e davanti a ghost of graceland che era tutto sommato meno riuscito…tunguska e’ piu’ compatto e ha maggiori songs sugli scudi….ho contato al massimo un paio di filler se vogliamo proprio essere fiscali ma comunque godibili pure quelli, quindi il voto ci sta tutto!!!…grandi TREAT…il miglior connubbio scandinavo tra vecchio e nuovo!

    • Lo sto ascoltando , che dire …sono tre di fila qui la noia che si riscontra nella quasi totalita delle uscite frontiers é bandita , disco che sta avendo ottime recensioni ovunque , band che sta sempre una spanna sopra le altre.
      Unico neo forse i suoni , li sento un po’ cupi mah sarà!?
      Voto 8

    • possiamo chiudere bottega sino a fine anno. questo è l’album dell anno in ambito melodic rock. Stop!

    • Quando ci si lamenta delle nuove uscite tecnicamente perfette ma uguali fra loro e prive di qualità compositiva ci si chiede se è proprio così o se siamo diventati incontentabili…Poi esce un disco come questo e spiega la differenza! TOP !!

    • Credo che @fulvio, in poche righe, abbia centrato perfettamente il punto.

      Ci troviamo di fronte ad un disco partorito, prodotto ed eseguito da professionisti. Non c’è uno straccio di improvvisazione, niente viene lasciato al caso. L’approccio amatoriale lascia totale spazio al puro professionismo.
      Alla fine della fiera sono proprio questi i dischi che si ricordano durante una lunga annata. Nessuno ricorderà Groundbreaker o Kryptonite.

      Quello che mi stupisce è che Frontiers, ogni anno, nonostante le tante critiche (…anche meritate in alcuni casi…), riesce sempre a portare a casa il titolo di disco dell’anno. Credo che questo dei Treat sia il più fulgido esempio di come, alzando il livello qualitativo, si possano davvero pubblicare lavori di altissimo livello. Ma bisogna mettere da parte la quantità, e concentrarsi molto di più sulla qualità: sarebbe forse meglio pubblicare meno album, meno improbabili progetti Frankenstein, e concentrarsi maggiormente su Artisti che hanno davvero qualcosa da dire. Ma che siano professionisti: questa è una condizione imprescindibile.

      Il disco in sé, è una bomba, e non mi dilungherò oltremodo.
      Disco dell’anno.

      100/100

    • sono d’accordo con Fulvio e con tutti quelli che giudicano questo album come una linea di demarcazione tra il melodic rock di qualità e il melodic rock della mediocrità .. spesso sono critico e a volte quasi distruttivo verso i lavori che escono ..album che scimmiottano i fasti del passato, cercando di sfruttare i ricordi di noi tutti ..ma no..con me non ce la fanno ahah ..se ascolto i groundbreaker non penso agli fm..mi viene solo male alle ginocchia ….ma ragazzi … certamente lavori come questo rappresentano quello che dovrebbe essere sempre .. spirito eighties, grande ispirazione, melodie arrapanti e tastiere maestose …in una parola…nuova linfa!!!!io non so se sarà l’album dell’anno, ma certamente i treat sono tra le 3-4 realtà di punta del melodic rock, in modo indiscusso! gli heat dovrebbero ascoltare e imparare …. forse a voler proprio fare un’analisi pignola …manca un vero pezzo bomba ..build the love e riptide le tracce migliori, ma non sono quello che io definisco pezzo bomba …come fu into the wild per i vega ..ma siamo comunque su livelli altissimi ..

    • Anche io lo metto tra Coup e Ghost, la traccia n. 2, Riptide, Build The Love e Undefeated sono fantastiche.
      Esaltante il lavoro di basso di Pontus Egberg, a cui viene concesso il giusto e meritato spazio anche con sprazzi di “solo” (vedi il finale della traccia 2).
      Inquietante comunque la facilità compositiva del gruppo in termini di chorus, ho scorso la tracklist e come leggevo un titolo già in testa partiva il ritornello.
      Sul disco dell’anno io prima voglio sentire, in ordine di aspettative: State of Salazar, Dracula, Creye, e soprattutto Care Of Night (i Seventh Wonder, che seppur Frontiers sono altro genere, non li cito ma sarà UN disco dell’anno).

      • Confermo…. Seppure io non sia così “tecnico” nei suoni, ho notato l’ottimo lavoro di Pontus nella bellissima “ALWAYS HAVE, ALWAYS WILL”!

    • Parte il disco..batteria e suoni un po freddini…ma il primo pezzo ed il primo coro sono devastanti…PROGENITORS.. semplicemente uno dei pezzi dell anno…peccato che il disco non sia tutto cosi…ma è cmq un bel disco…per me cmq inferiore al precedente GOG (non fosse solo per il lento di questo Tunguska inferiore ai due lenti del precedente)…merita tanto anche la conclusiva Undefeated…be in definitiva un disco che piace…bravi Treat e bentornati!!!!

    • ahhhhhh mimmmo!!!! come fai a dire che e’ inferiore a ghost…..anche la ballad e’molto superiore daiiiiii…tomorrow never comes e’ una delle piu’ belle di sempre scritte dai Treat!!!….ghost aveva do your own stunts bella si’ ma troppo leppard…together alone in piu’ era cantata malino da wikstrom….altre songs erano belle ma mai in costanza di qualita’ come su tunguska! ….

      • per me invece Tomorrow Never Comes risulta uno dei brani più “normaili” del disco…carina ma nulla piu….

    • Abbattete Mimmo! 🙂

    • concordo con tutte le recensioni positive.
      Bel disco, fresco e melodico , a tratti cupo come GOG, ma di grande qualità, come GOG.
      come voto mi attesterei sul 80, ci sono canzoni + immediate e altre che necessitano + ascolti.
      Sono d’accordo sulla mancanza della mega ballad…”A life to die for” rimane la loro migliore insieme a “Best of Me”.
      non che abbiano mai scritto brutti lenti o semi ballad…anzi,
      Sicuramente da top 5 dell’anno .
      grandi treat

    • Comunque, a parte gusti personali, ma penso che se prendiamo da Coup De Grace passando per Ghost of Graceland fino a questo Tunguska quasi tutti i brani possano essere considerati sopra la media se non proprio di alto livello…

    • caro Shadowtex non posso che concordare con te…leggo voti di 98-100/100 ed onestamente li trovo esagerati…per voti del genere mi aspetto un disco che rasenti la perfezione (produzione, arrangiamenti, song ecc ecc…) mentre questo Tunguska è sicuramente un bel disco ma che a mio parere non va oltre un 75-78/100…

    • Ciao Shadowtex e benvenuto sul sito… 😉 Discorso voti… ormai sono anni che ci “peliamo” uno con l’altro qui dentro… 😀 😀 😀 Le recensioni hanno una legenda a fianco che più o meno dovrebbe spiegare il senso del voto… ma poi alla fine tutto è relativo e entrano in gioco un sacco di fattori. Per fortuna ormai tutti hanno la possibilità (anche legale) di preascoltare un disco quindi bene o male la recensione è diventata più un pretesto per scatenare una discussione tra di noi… e ormai ci conosciamo quasi tutti qui dentro e quindi sappiamo anche più o meno i gusti e con che parametri ognuno valuta un disco… e anche a me capita spesso che se un certo utente dice che un album “gli piace” quasi sicuramente piacerà anche a me… 😉

      Per il resto… mi sento solo di darti un consiglio… NON FIDARTI DI MIMMO… MUahahahahaha…. 😀 😀 😀 TVB Mimmuzzo…

      • Denis sai gia che quando ci vedremo saranno il solito quattro etti di mazzate 🙂

    • Benvenuto anche da parte mia, Shadowtex.
      Ti confermo quanto detto da Denis: sulla questione “voto” ci siamo presi più volte a cassettate di pomodori in testa. Abbiamo ormai accettato il fatto di non poter trovare un metro di giudizio valido per tutti…e quindi io mi tengo i 234/100 di Denis, mentre lui si dá alla programmazione html quando io cerco di giustificare i miei 33/100… 🙂

      Scherzi a parte, come avrai intuito, è pressoché impossibile riconoscere in maniera plebiscitaria la validità di un disco MelodicRock oggigiorno. Questo dei Treat è per me un disco destinato ad essere considerato un grande classico negli anni a venire…ed è per questo che ho dato 100/100, voto che da parte mia sarà uscito fuori forse solo 3 volte, se non ricordo male.
      Ad esempio non mi trovi d’accordo su Tearing down the walls, album per me solo discreto, meritevole di un 70/100, proprio a volersi tenere larghi.
      Address the Nation, invece, sarebbe sicuramente un 100/100 pieno.

    • Vai pure sul sicuro con gli ultimi quattro album degli Eclipse. Con loro vai sempre sul sicuro.
      Ottimi anche i One Desire, ed ovviamente non perderti Coup De Grace e Ghost of Graceland dei Treat, se questo disco ti è piaciuto.

      Se poi, da come mi pare di capire, ti piacciono i suoni potenti e le produzioni belle piene, puoi provare anche i Nordici Union.
      A gusto personale ti direi anche di non perderti l’ultimo album degli Harem Scarem e gli ultimi due dei Vega.

      Eccellenti anche i primi due album del progetto W.E.T. .
      Se ti piacciono gli Heat, prova poi gli Art Nation.
      Volevi dire Overland?

      Quanti anni hai, per curiosità? 🙂

      • Tamarroooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 🙂

    • Ieri mi e’ arrivato a casa e me lo sto sparando di gusto. Grandi Treat un altro centro perfetto, d’accordo con tutte le lodi sperticate.
      Bei rff , spendide melodie a tratti avvincente.
      E dire che su facebook qualcuno lo ha bocciato.
      Candidato principe a disco dell’anno.
      Finora erano Shiraz lane e Ammunition quelli che preferivo.
      Parlando di power ballads per me le piu’ belle dei Treat sono “learn to fly e Justice”.

      • si ma quelli non erano i “veri” TREAT.. c’era MatsLeven alla voce e il sound diverso comunque bellissimo anche quello 🙂

    • Shadowtex (ma tex per il grande Tex Willer poi??) sappi che mi eri stato pure simpatico… 🙂

    • Ah caro Shadowtex lascia perdere i suggerimenti del Bontropi…è un tamarro e cambia idea ogni due giorni…cmq ascolto obbligato degli ultimi anni l ultimo TOTO…indipendentemente dai gusti musicali!!!!!!

      • L’ultimo dei Toto è ‘na sola come te… 😀
        Tanto lo sappiamo tutti che dici così dell’ultimo Treat per non scrivere sempre “SONO D’ACCORDO COL BONTROPI!” 😀

        • miiiiiiiiiiiiii…eresiaaaaaaaaaaaaaaaaaa…blasfemiaaaaaaaaaaaaaaaaaaa…miiiiiiiiiiiiiiiiiiii

    • ma taci mimmoooooo….non l’hai ascoltato bene sto album!….tomorrow never comes e’ molto superiore alle ballad precedenti tipo …die for……e’ 100% scandi rock e non strizza l’occhio ai peggiori def leppard!!!…..l’intero album se non e’ da 98 e’ sicuramente da 95!!!…dopo decine di ascolti posso dire che la sola heartmath city e’ un po scontata….le altre sono tutte da primi dieci posti in classifica!!!

      • aCap…e c hai scassato u cazz…per te puo essere anche un album da 1000/100 mentre per me sempre da 75-78/100 rimane…e poi da uno che considera i WET come miglior band del pianeta ci cazz ti vuoi aspettare!!!! 🙂

    • ahhhhh mimmo….vedi che non te ne intendi….dare voti cosi’ bassi a WET e TREAT dimostra che non sai riconoscere gli album supeeeeeeriori!!!!!:) …ahah!!!

    • Ashadowtex ma con chi ti credi di parlare?!?! Conosco benissimo gli Shadow Gallery visto che ho i loro primi 3 lavori in cd…tutti e tre di un buonissimo livello.. 😉

    • mah ….ho ascoltato anche gli altri …questo disco non contando il live di circostanza mi sembra il piu’ bello e completo del lotto ….anche a livello compositivo con una marcia in piu’ a livello strumentale poi i componenti danno tutti un contributo notevole che si sente nel risultato finale sia a livello di incisivita’ e sia per avere la capacita’ in certi passaggi di sconfinare nel progressive roccioso di gruppo….devo essere sincero ero molto prevenuto riguardo questo disco…molto bravi otto e mezzo per me ….ma e’ piu bello l’ultimo dei toto naturalmente

      • Io davvero non l’ho capito ‘sto disco dei Toto, ragazzi miei…e vedo che invece voi me lo tirate fuori ogni due per tre. Devo andare a riascoltarmelo.

        • ma tu sei un tamarro…cosa vuoi capire dei Toto…troppo di classe…ascoltati Sferaebbasta e via andare…aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh

      • Caro Giovanni se anche il Bontropi verrà al FFestival poi non manchi che tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu 🙂

    • Il nuovo album degli Shiraz Lane per me è una cannonata… veramente veramente bello… e a me il primo non aveva detto niente di che… 😉

    • Gran disco. Punto!!! Moderni, melodici, potenti e trascinanti… per certi versi il sound mi ricorda Domino effect dei Gotthard ed immaginare Steve Lee su queste canzoni mi mette i brividi…cosa non sarebbero????

      • Cazzarola Gimmy… non avevo mai pensato ad accostare la voce di Steve Lee ai pezzi dei Treat… ma ci starebbe eccome… hai fatto venire i brividi anche a me… 😀

    • …..mo basta con sti Toto fasulli mimmo….i toto erano solo quelli con kimball…l’ultimo e’ impossibile che sia piu’ bello e al passo con i tempi di questo!!!

      • E’ impossibile per te…per me manco da paragonare…poi Toto solo quelli con Kimball…vabbuo…sei rimasto un po indietro Cap mi sa…e si che quello NON al passo con i tempi dovrei essere io…

        • Isolation con Frederiksen e The Seventh One con Williams pietre miliari mondiali totali.
          L’ultimo è un disco di grande maestria, che in diversi passaggi emoziona e non poco

          • The Seventh one credo sia il mio disco preferito dei Toto…sì, lo so che le hits sono altrove…
            Ma Joseph Williams per me è LA voce dei Toto.
            In tutti i live in cui c’è lui, le canzoni dei Toto risplendono.

    • Gimmy!!!!….Denis!!!….se non lo sapete domino effect e alcune songs di need to believe uscivano anche dalla penna di…. anders wikstrom!!!!…..andate a rivedere i credits!!!!!

    • Anche su Lipservice comparivano Wikstrom e Applegren nei credits.

    • non posso che unirmi all’entusiasmo generale x questo nuovo treat…disco pressoché perfetto..non saprei veramente dove collocarlo tra gli ultimi della band,forse coupe de grace è ancora superiore ma con questo ci siamo andati vicino ,ed è in linea con ghost..grandi songs,melodie azzeccatissime,e un gusto a scrivere sempre ritornelli vincenti che in pochi possono vantare..e il tutto con quel tocco di modernità che è diventato una piacevole costante negli ultimi cd…se non fosse x u paio di episodi leggeremente sottotono (creeps e man overboard),sarebbe assolutamente da 100,ma cmq un 90 non glielo toglie nessuno.

    • Vado un po’ controcorrente e credo che la valutazione del disco possa calare negli ascolti, che svelano ben presto una certa ripetitività nelle melodie (complice forse la voce di Robert Ernlund che personalmente non mi ha fatto mai sbavare ). Sicuramente è un bel disco, dal grande impatto iniziale, forse meno compresso del precedente (troppo compresso) GOG. Il paragone con il suono orribile di Domino Effect dei Gotthard non gli rende però giustizia.
      Continuo a preferigli il tanto criticato Groundbreaker, dove la voce si che fa la differenza.
      Per non essere frainteso rimangono comunque una band ben al di sopra della media .

    • Torno sulla recensione di questo album, uno dei TOP di questo 2018 che però ha il suo grosso neo (… e qui farò la felicità di Bontropi); io ho comprato subito il vinile e devo dire che si sente in maniera “orribile” e, cerco di essere buono, in quanto l’aggettivo dovrebbe essere ben peggiore. Si sente malissimo e i volumi sono offuscati; per sentire un po di strumenti devo alzare ad un livello che se mettessi l’ultimo dei Ghost butterei giù i vetri delle finestre! Giudizio sporcato da una produzione… sottotono (…è Natale, e sono buono!)

      • Giulio, io presi quello dell’ultimo dei Work of Art, ma lo dovetti restituire esattamente per lo stesso motivo: si sentiva malissimo.

        Ma in questo caso mi sento davvero di sollevare Frontiers da ogni responsabilità, perché purtroppo quando si sceglie una fabbrica di stampa/produzione del Vinile, non sai mai cosa ti aspetta finché non lo tocchi con mano. Le più rinomate chiaramente costano un sacco di soldi, come la Rhino Music, o Music for Vinyl…

        Sicuramente Frontiers ha già sotto osservazione la questione e si starà senz’altro attrezzando per fare scelte diverse in futuro.

        In ogni caso mi sentirei davvero di sconsigliare l’acquisto di vinili di nuova stampa, a meno che non siano resi noti i mezzi e le tecniche di fabbricazione del vinile che si intende acquistare. È una cosa inutile acquistare un vinile in cui è presente una registrazione avvenuta in digitale.

        Il vinile ha un senso se la registrazione che contiene è avvenuta in analogico. Ecco perché tutti i vinili usciti dal 1991 fino ad oggi sono quasi completamente inutili. Se il master del disco è in analogico, bene: acquistate pure il vinile (es. un disco dei Led Zeppelin…). Ma se la registrazione è avvenuta fin dall’inizio in digitale, lasciate perdere a prescindere il vinile (es. un disco dei Muse…).

        Meglio sarebbe cercare qualcosa nel mercato dell’usato, dove si trovano ancora tanti vinili in perfetto stato dei capolavori del passato.

        • DETTO FATTO BONTROPI: IERI AL MERCATINO DELL’USATO DEL MIO PAESE HO ACQUISTATO IL PRIMO VINILE DEI POISON (“LOOK WHAT…”) ALLA BELLA CIFRA DI €10. DEVO DIRE UN AFFARONE!

          • Assolutamente sì, un affarone!
            Io purtroppo ho preso alcune sole, invece. 10 euro anche io Blaze of Glory e Soul Provider di Michael Bolton, ma entrambi presentavano in alcuni punti solchi molto rovinati…

            Controllate sempre il vinile prima di acquistarlo, ragazzi. Soprattutto se è usato.

    • CiAo, di (Steve)OVERLAND mi ritengo un esperto accanito quindi posso dirti che vai sul sicuro ma tieni presente che siamo abbastanza lontani dai TREAT (più heavy).
      OVERLAND ha fatto già 5 album: BREAKAWAY e DIAMONDEALER un po acerbi e con alti e bassi ma gli ultimi 3 EPIC CONTAGIOUS SCANDALOUS sono 3 capolavori !
      ps: la voce di OVERLAND è particolare.. o piace o non piace.. ma se piace ti si attacca in testa per non uscirne più 😉

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa

    I Groundbreaker sono un nuovo progetto musicale rock melodico nato da una idea di Serafino Perugino per la sua label Frontiers Music. La band, che presenta tra le sue fila il celebre cantante Steve Overland (FM) e […]

    • Un bell’album che ha come cardine la voce di Overland.
      Personalmente ha iniziato a sorprendermi dalla terza canzone in avanti trovando il picco dalla quinta alla settima traccia, assieme a “The first time”.
      Bella anche la versione acustica della già ottima “Something Worth Fighting For”, presente nella versione giapponese.

    • Roba strasentita e la voce non aiuta….progetto trascurabile come tanti del resto magari da prendere a 5 euro nei cestini in caso di astinenza cronica.
      6.5

      • Ma come…roba strasentita…voce non aiuta…progetto trascurabile…voto 6,5…aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh…mi fai morire!!!! 🙂

        • Mi spiego meglio…..la voce di overland (bella cpme sempre)fa sembrare il progetto uguale ad altri con lui alla voce.

          • diciamo che anche a me per quello che ho ascoltato fin ora mi sembra un disco copia-incolla a tanti altri….

    • Siccome leggo che c’è anche il buon Furin (peraltro signor batterista in termini di tecnica/gusto spesso dimenticato a causa degli altri nomi altisonanti con cui normalmente collabora) debbo ritenere che trattasi di una versione 2 dei Work Of Art? Se sì io personalmente potrei preferire questo disco all’ultimo Framework (per la certezza mi servono altri ascolti), più Overland è davvero in stato di grazia, sotto steroidi, boh non so. Sall poi si avventura in assoli grandiosi, ed io che pensavo fosse solo chitarra ritmica.
      Pezzo da ricordare: Tonight.

    • Album con tanti problemi.

      Sorvolando sulla solita produzione da MacBook Pro – sulla quale credo di aver detto le peggiori cose possibili – il più grande difetto di questo disco è quello di voler proporre sonorità, nella stragrande maggioranza dei casi, tipicamente Work of Art, ma con la voce di Overland.
      Purtroppo Steve non riesce a sostituire Lars: sebbene si stia parlando di due grandi del genere, le timbriche sono molto distanti fra loro. Mentre la voce di Overland si sposa con generi più caldi (hard rock dalle forti venature blues), Lars primeggia nell’Aor/West coast scandinavo.

      Ho trovato perfino stancante, in alcuni frangenti, la tendenza di Overland a spingere costantemente verso l’alto.

      I pezzi assumono quindi una veste assai anonima, non trovando una voce adatta al loro contesto.
      In alcuni casi credo comunque che si tratti per la maggior parte di scarti di Sall.
      Non so se Del Vecchio ha scritto qualcosa. Se il mio orecchio non mi inganna, crederei proprio di si.

      In definitiva si tratta dell’ennesimo disco senza lode e senza infamia che non comprerei mai e che, come dice giustamente Mark, si troverà presto nelle ceste degli espositori delle fiere musicali a 5 euro o giù di lì.

      60/100 per stima e rispetto agli artisti coinvolti…diversamente, sarei andato notevolmente più giù.

    • album inutile , bravi tutti ma roba già sentita miliardi di volte… un classico della frontiers … e nono riesco a capire tutto questo entusiasmo per una produzione simile … boh… lo collezionerò quando costerà 4 euro… cioè tra qualche settimana….

    • ma come può piacere un album così … senza mordente, loffio ..e caratterizzato dall’inutile tentativo di ripercorrere i fasti FM (periodo eighties, chiarisco, non certi quelli tristi di adesso) …oppure era un tentativo di fare Work of Art 2? ..allora perchè non fare Work of Art, che sono senz’altro meglio ..poi l’ho gia detto mille volte..overland mi pare proprio bollito, non ce la fa più …progetto inutile, in nessuno dei pezzi sono andato oltre i due minuti ….

    • Niente di nuovo all’orizzonte, cd che sa di già sentito, produzione frontiers, e si sente.

    • Stasera se nn sarò bollito lo ascolterò attentamente ….l unoca cosa su cui non sarò mai d’accordo,almeno x ora, e per quello che ho ascoltato, è definire Overland bollito. Ha una voce meravigliosa…canta aor, canta blues, canta rock…e canta bene. Sempre sentite come interpretazioni.
      Something worth fighting for mi è piaciuta tantissimo x esempio

    • essential totally 2018<<<

    • Intervengo per “difendere” questo progetto e il mio mito OVERLAND !
      La song “WillItMakeYouLoveMe” mi sembra eccezionale tanto per cominciare.. poi certo si può dire che questi GROUNDBREAKER assomigliano a OVERLAND solista, agli OZONE (qualcuno l’ha comprato?!) etc.. però cavolo è un album da avere secondo me.

    • Domandone per chi possiede l’intero album;
      Sono più i pezzi “heavy” o le “ballad” ? Cioè l’album si mantiene sui ritmi “medi” delle prime 2 canzoni(molto belle) ? grazie

    • Premetto che non ho ancora ascoltato il disco in questione e credo proprio non lo prenderò perchè il genere non rientra tra i miei preferiti…ma volevo fare una domanda, senza polemica e solamente per sentire dei pareri…perchè bocciare questo per la produzione, perchè assomiglia a tanti altri, perchè Overland è bollito e poi promuovere I midnite City che inventano meno del meno e non eccellono in nulla, hanno addirittura dei testi di una banalità disarmante? Francamente non capisco…oppure capisco se la cosa è legata a gusti personali. Per intenderci, se boccio uno boccia di brutto anche l’altro se le motivazioni sono queste…

      • Personalmente non ho “bocciato” questo disco (60/100 rappresenta comunque la sufficienza…), ma ne ho criticato fortemente la produzione perchè compressa, sballata, implodente su se stessa, con strumenti sbilanciati che vanno uno sopra l’altro rendendo impossibile per l’ascoltatore percepirne una benchè minima separazione. Lo stile è quello che è….infatti questa volta non ho avanzato critiche relative al tema dell’originalità, che abbiamo ormai spremuto fino all’inverosimile.

        Il disco si sente semplicemente malissimo, come il 75% dei prodotti Frontiers di epoca recente.

        Nulla di tutto questo si ascolta nel primo disco dei Midnite City, che è al contrario molto ben prodotto, pur non rappresentando lo stato dell’arte del Glam. Ma perlomeno si può ascoltare con grande piacere.

        Poi sui testi di Groundbreaker non mi pare di aver detto alcunchè. Voglio dire, io ascolto anche i Manowar, e mi gaso parecchio anche con loro che hanno un lessico ricchissimo costituito esclusivamente da “Fire, wind, metal, steel e fight”.
        I testi sono senz’altro una parte importante della musica, ma assolutamente non determinante.
        Se alla base non c’è una grande musica, le parole potranno essere poetiche quanto si vuole…ma non faranno mai da sole un grande componimento “musicale”.

        Overland non sono stato io a definirlo “bollito”, anche perchè per me non lo è…ma “fuori contesto” lo è senz’altro.

        • c’è da dire che spesso nella “banalità” si nasconde il piacere , vogliamo parlare dei testi degli ACDC? , un pò come un sigaro toscano , ha sempre lo stesso gusto ma mi piace un sacco. Per il resto concordo in pieno con la tua analisi.

          • Vero vero…vado off topic, qualcuno ha sentito l’ultimo Kissin’dynamite, per me hanno fatto un salto di qualità pazzesco. Vedremo la recensione qua?
            Mark hai sentito il nuovo Unity con Manenti…io l’ho ordinato e al primo ascolto mi piace un casino. Lui è tra i top nel genere, che dici? Pensa che era spesso da Gigi…

            • Caro gimmy concordo sull’ultimo dei kissin’ davvero bello e suona da dio.
              Unity ….Non amo molto il genere anche se il precedente mi era piaciuto e poi che dire di ian manenti lo conosco da quando aveva 16 o 17 anni e prendeva lezioni di canto assieme a me da Ivan drago ragozza nelle salette nei pressi della stazione di Brescia, bei ricordi , sono felicissimo per lui . È lui a fare la differenza negli uniti, poco ma sicuro .gli darò senz’altro un ascolto.
              Chissà se si ricorda di quando facevamo a gara sugli acuti.
              Si notava già che aveva un potenziale enorme.

              • Questo è più vario…trovo abbia molta più personalità…gare di acuti ah ah ah…mitici!!!
                Una volta ci devo bere una birra insieme…

            • l’ultimo dei Kissin Dynamite ha una gran bella produzione e due tre canzoni da capogiro: io adoro “Still around”! Devo dire uno dei pochi giovani gruppi tedeschi che sono nella mia libreria.

        • Beh…come non essere d’accordo sui Manowar!!! Io il primo disco dei Midnite city l’ho ascoltato più di una volta perché il genere mi piace un sacco, ma in effetti mi ha lasciato pochissimo, e devo dire la verità nemmeno la produzione mi entusiasmava, anzi. Overland ha in generale una voce stupenda, ma che mi stanca abbastanza alla svelta…comunque ecco volevo solo capire perché uno sì e l’altro no. Ultima cosa, i due pezzi che ho sentito mi sembra abbiano più idee rispetto ai Midnite, che hanno composto l’album in 2 ore…

          • Onestamente non credo che l’arco temporale impiegato per creare, produrre e registrare un disco possa essere indice di qualità del disco stesso: la storia della musica é piena di esempi di dischi registrati in pochissimi giorni, e che sono poi diventati successi planetari.
            Allo stesso modo, album che hanno richiesto gestazioni ventennali si sono poi rivelati delle cagate pazzesche.

            • In questo caso le due ore hanno per me accezione negativa…nel senso che non hanno fatto il minimo sforzo in nessun senso…poi che uno possa metterci anni per fare una cagata è altrettanto evidente.

        • No sulla produzione non sono d’accordo.. Suona “giusto” per il genere, anzi nella mia autoradio modestissima “spara” fuori di brutto 😉
          Invece HeroesVillains degli FM come produzione aveva dei problemi.. troppi medi saturi e effetto “legnoso” di “cartone”

    • a me il disco è piaciuto, + dell’ultimo FM a dirla tutta.
      ci sono un paio di filler ma non riesco a sentire la voce di overland fuori contesto ne la produzione cosi pessima e inadatta.
      anzi , overland da un qlc in + che altri cantanti non riuscirebbero.
      l’impressione positiva sale di ascolto in ascolto cmq…
      l’unica critica che posso fare a frontiers è che negli ultimi anni ha fatto uscire dischi troppo simili tra loro, troppi progetti “inutili”, per spremere poi gli stessi songwriters.
      poi tra le 10 canzoni di un disco e 10 di un altro, prese tra questi “copia incolla”, è normale che qualche lotto di songs meglio riuscite ci sia.
      voto 73

    • ci sono elementi caratteristici di overland altri made in work of art periodo soprattutto secondo album e poi sicuramente la sporadica influenza di del vecchio….penso che anche i lavori meno considerati degli fm possono essere piu’ credibili di questo puzzle sonoro….anche se onestamente alcuni brani sono veramente validi …ma come ricordato in precedenza al mio intervento la puzza del gia’ sentito e’ veramente stucchevole ,poi a mio avviso overland propio perche’ troppo inflazionato da un po’ di tempo a questa parte dovrebbe letteralmente spostarsi su altri lidi nei suoi episodi extra/fm….lo vedo molto bene come bluesman di qualita’

    • Allora il concetto per me è questo:
      Non si può chiedere a OVERLAND di non fare ..OVERLAND (!) , la coerenza e l’affidabilità sono sempre stati i suoi pregi.
      Parlando di questo GROUNDBREAKER mi aspettavo (speravo) qualcosa di più “coraggioso” e “progressive” invece si resta
      sul genere AOR di maniera ma con piacevoli spunti POMP.
      Alla fine c’è poco da fare.. siamo sul livello degli OZONE e circa degli ultimi 2 OVERLAND (EPIC e CONTAGIOUS)
      ma per me la sola track nr.2 vale il prezzo del cd !

    • beh…leggere di un’Overland “bollito” e di produzione “sballata” mi lascia basito .
      A me il disco piace molto (e non sono solitamente tenero), ha suoni strafighi ed Overland fa al solito la differenza. È vero…ci sono un paio di fillers ma dove non ci sono nei dischi AOR di oggi.

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa

    Il GGM Studios è il sito web ufficiale italiano dei Toto, famosissima e pluripremiata band californiana affermatasi negli anni per le numerose hit pop rock sfornate dai musicisti più talentuosi del pianeta.
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    • l’ho scartato per l’orrenda cover , sembra il pelazza del programma le iene, ma poi dove cazzo hai preso quel giubbetto nu te se pò guarda’, in ogni modo mi ha incuriosito. ,

    • copertina “impresentabile”, il resto lo ascolterò….dopo le recensioni che sto per fare.

    • Mai e poi Mai… giudicare un album dalla copertina Mark!!!!….chi lo fa sbaglia di grosso!!!…e’ solo la musica che conta!!!…gli outfield non li ho seguiti particolarmente alla fine degli anni ’80…troppo pop in definitiva….ma questo singolo mi sembra molto bello…piu’ energico e frizzante…

    • cazzarola pero’….con delle belle melodie cosi’ e un riffing deciso poteva prendere un solista chitarroso all’altezza???…gli assoli fanno ridere!!!!

    • La copertina è senz’altro fra le più orrende che mi sia mai capitato di vedere.
      Mi ha ricordato Battles in the North degli Immortal.

      Il disco però mi è piaciuto molto. Finalmente qualcosa di diverso dalla solita pappetta.
      Bel riffing, bella produzione, bel cantato, perfino qualche gran pezzo…che oggi è merce sempre più rara.

      Davvero bello.

      82/100

    • Lavoro piacevole da ascoltare, certo con una cover di Roger Dean avrebbe guadagnato di più, mi ricorda degli yes più soft o un solista di jon Anderson Per le vocals ( con le dovute distanze chiaramente) .
      Voto 7

    • Personalmente invece questo Out of the Darkness non mi ha entusiasmato…un pop “mollifluo” anche se ben arrangiato…se poi ci mettiamo che a me la voce di Tony non ha mai entusiasmato…vabbuo…cmq a me il giubbetto in copertina piace…lo vogliooooooooooooooooooooo 🙂

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 3 mesi fa

    Gli Hogs sono una band hard rock italiana – composta da musicisti del calibro di Francesco Bottai (turnista per Irene Grandi, Articolo 31), Pino Gulli (Dharma, Anhima e C.S.I), Luca Cantasano (dal 2010 nei […]

    • Disco bellissimo , finalmente qualcosa di veramente interessante e originale sono italianissimi e frontiers continua a perdere tempo su progetti della minchia……vabbè.
      Non venderà un cazzo (Io lo prendo di sicuro) ma i ragazzi meritano , per me voto 8 per essere un esordio.
      Spero continuino.

      • Concordo.

        Ringrazio Iacopo per avermi fatto scoprire questi bravissimi ragazzi. Per ora ho dato solo qualche ascolto veloce e non posso esprimermi ancora in maniera esaustiva.
        Sono rimasto però sbalordito dalle capacità tecniche di questi bravissimi musicisti. Il riffing in stile Nuno Bettencourt è qualcosa di straordinario. E la capacità di saltare da un genere all’altro è sbalorditiva.

        Sottoscrivo il Mark: qualcosa di finalmente vario, ben allestito, meravigliosamente suonato ed, una volta tanto, sentito.
        Consiglio anche io a Frontiers di operare con più attenzione nel “mercato” delle band emergenti. Perché ce ne sono davvero tante, e valide.

        Album che comprerò al 100%, anche perché il prezzo su Amazon è super.
        Voglio ascoltare anche il primo album, che mi è parso di altrettanto alto livello.

        Bravi, ragazzi!

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 3 mesi fa

    Correva l’anno 1987 quando il leggendario testierista Keith Emerson, il cantante e polistrumentista Robert Berry, e il batterista Carl Palmer, si incontrarono per la prima volta assieme, spinti dal celebre […]

    • Discone nulla da fare…….ordinare subito!!!!

    • Mah. Sarà.

      Io sono stato ammorbato dopo quattro pezzi.
      Un macigno come poche volte mi è capitato di ascoltare.
      Secondo me siamo su territori in cui regnano sovrane la confusione e la prolissità. Un po’ come negli ultimi 10 o 11 album di Petrucci & Company…mi scuserete se ho perso il conto.

      Dovrei dare un “senza voto” per non essere riuscito ad arrivare fino in fondo.

      • Disintossicati che è meglio va…….:-):-):-)

        • Mark, ma tu sei convinto che io ascolti solo Melodic Rock dalla mattina alla sera?

          Ti assicuro che non è così. E ormai dovresti/e saperlo…

          Il Melodic Rock/Aor mi è rimasto nel cuore perché ci sono cresciuto insieme…ma oggi non posso assolutamente dire che ascolto solo quello. Forse solo un 20% dei miei ascolti si basa su Melodic Rock.

          Questo secondo me è un disco assolutamente anonimo e malcostruito. Si sente lontano un miglio la sua disomogeneità. Oltre ad essere oltremodo dispersivo.
          Veramente mi ha ricordato i peggiori Dream Theater (non parlo del genere, parlo proprio dello stile compositivo…). E non mi stupirei neanche se qualcuno di voi mi desse del folle, perché noto che quasi tutti gli album dei Dream Theater vengono salutati come autentici capolavori…quando io invece li considero quasi tutti (…a partire da Scenes from a memory) come delle autentiche porcherie.

          Sono dell’opinione che troppo spesso si confonda la perizia tecnica con la capacità compositiva.

          Il disco secondo me non è bello solo perché ci sono dentro 89 pentatoniche cablate con tapping ad una sola mano…

          • Sui dream theater non finiremo mai di discutere quindi non inizio neanche . Come ben sai anche io non mi limito all’ aor , in questo caso dico solo che il disco per come è stato generato ( circostanze e problematiche varie) non è male , è vero che è un po’ disomogeneo ma si ascolta e poi solo a sentire l’odore di ELP mi esalto non poco. Per me un 7 ci sta tutto.

            • Ma appunto, vedi che ci troviamo?

              Il disco non è assolutamente da 86, almeno per me. Tra l’altro si percepisce lontano un km che il lavoro è stato costruito essenzialmente su scarti del passato o comunque rielaborazioni di varia natura e di differente epoca.

              Poi sui Dream Theater mi confermi l’approccio necessariamente soggettivo di ognuno di noi.

    • Viste le circostanze in cui è maturato la disomogeneità è una caratteristica e non un difetto. Lavoro estremamente godibile che mi ha fatto vivere emozioni e ricordi. Il voto in questo caso è per me superfluo.

    • disco assolutamente inutile che tra parentesi in tal senso fa’ vacillare in me la stima sino ad oggi riposta in r. berry….in taluni casi prolisso e lento in altri casi si sfiora l’ autoplagio …sono spiacente perche stimo davvero tanto l’artista in questione ma ormai conosciamo le operazioni e i risultati di certe riesumazioni frontiers…..vado ad ascoltare cliff magness…spero meglio.
      sui dream theater non mi trovo in linea con bontropi,ma ci puo’ stare secondo il suo raggionamento six degress…train of thought…octavarium….dream theater ….e ci metto pure the astonishing non hanno picchi notevoli posso pensare che ti stanno sulle balle a prescindere…fazione politica molto diffusa in giro l’anti/dreamtheaterismo ma anche questo ci puo’ stare….a me sono sempre stati sulle palle gli scorpions e i kiss figuriamoci

      • Ahahah 🙂
        No, aspetta Giovanni, discograficamente, di fatto, i Dream Theater muoiono dopo l’ultimo vero capolavoro che risponde al nome di Scenes From a Memory, ma Six Degrees fu un disco inutile “solo” per una buona metà. La title track, nonostante ripetesse un canovaccio ben conosciuto, fu comunque valida. Ma non aggiunse null’altro che non fosse già stato detto.

        Train of Thought fu invece l’ultimo album con qualcosa di valido al suo interno (nonostante i pesanti plagi presenti)…ma dopo è stato davvero il nulla. Il nulla più totale.

    • PRIMO DISCO DA MESI RECENSITO QUA CHE HA UN MINIMO DI SENSO ARTISTICO…questo è un album che ha motivo di esistere e di essere stato composto.
      Disco suonato benissimo e prodotto ancora meglio…forse leggermente derivativo ma chissene, sarebbe proprio voler rompere le scatole a gratis…

      Non perdetevi gli ALLIANCE se vi piace Berry…anything goes è ancora oggi in heavy rotation per me..capolavoro

    • E debbo ammettere che con colpevole ritardo mi sono buttato su questo 3.2 – The Rules Have Changed forse perche poco mi aspettavo dal seguente disco ma per fortuna così non è stato.
      L’album parte alla grande con i primi tre pezzi (One by One forse il brano migliore del disco) per poi perdersi nei successivi tre e riprendersi ottimamente negli ultimi due pezzi.
      Ed effettivamente proprio la discontinuità è l unico difetto di un disco ben suonato e cantato dove per oltre mezz’ora si ascolta dell’ottima musica.
      Bravo Robert e a presto con il nuovo lavoro degli Alliance!

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 4 mesi fa

    In attesa (a brevissimo) della sua seconda apparizione in Italia sul palco dell’edizione estiva di A Melodic Rock Night che si terrà questo sabato 28 luglio 2018 a Pieve Ligure (GE) (qui tutte le […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 4 mesi fa

    interview by Denis Abello

    italian version

    MR.it: Hi Michael, first of all thank you for your time! How are you?
    MK: Thank you for getting’ in touch!

    MR.it: Let’s start talking about your career in t […]

  • Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 4 mesi fa

    Parliamoci chiaro, sappiamo tutti che in alcuni sottogeneri del Rock il “look” non è poi così importante (…come insegna un “campagnolo” Larry King della MTB al Frontiers Rock Festival 😀 )… ma in altri s […]

    • Look che mi ha sempre fatto cagare questo …….musicalmente invece il genere l’ho sempre apprezzato ……sentiro’.

      • di sicuro non passano inosservati… l’album a me è piaciuto parecchio… il pezzo Scaryman ormai è la mia suoneria da tempo… 😀

    • Li ho trovati acerbi, ma effettivamente promettenti.

    • Mah non so se reggerà con gli ascolti cmq suoni bellissimi , piacevoli ma…..”.innocui”…..ritengo i ns hell in the club decisamente superiori.
      Cmq buon esordio voto 6,5.

    • in linea con quanto scritto da Mark: pure io, attualmente, preferisco gli HITC!

    • … mmm… anche a me piacciono tanto gli Hell in the Club e se devo scegliere tra i due ammetto di preferire gli HITC… ma li ritengo diversi come genere da questi Lipz… gli HITC li trovo più hard rock… i Lipz molto più sleaze…

      • E hai ragione, sono diversi. I Lipz sono un gruppo glam, uno dei pochi attuali a cui questo accostamento che viene fatto spesso a sproposito calza a pennello! 😉

    • Mi allineo anche io al Mark pensiero: utili per buttarla in caciara una sera con gli amici…ma al di là di questo, mi lasciano molto poco. Preferisco chiaramente gli Hell in the club, e prima ancora gli Hardcore Superstar.

      60/100 per la simpatia e per l’ottima produzione.

    • ..visti di spalla ai D-A-D a cremona!!! ….ma…sono piantati come pochi dal vivo…non hanno tiro…i crashdiet agli esordi li sverniciavano di brutto ad esempio…in piu’ a mio avviso sono acerbissimi,16 anni di media,look pacchiano e riff rubati qua e la’ agli anni 80 meets blink 182!!!…questo dimostra che in studio tutti possono fare album discreti ma e’ poi in sede live che si vede se hai le palle…diciamo che questi hanno solo palline di natale per ora….potrebbero pero’ anche crescere in futuro!….ehhhhh Mark…gli hell in the club sono un altra cosa….molto ma molto piu’ maturi e sannopoi tutti tenere il palco!….I LIPZ no!

      • Ricordo benissimo i crashdiet in apertura agli HCSS a Roma (stazione birra) qualche anno fa e spaccavano di brutto.

    • Disco divertentissimo che mi ha fatto battere il piedino dall’inizo alla fine.D’accordo con Denis, col suo voto e con la sua rece.

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