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Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 11 ore, 25 minuti fa
Storace – Crossfire – RecensioneMarc Storace è tornato, come ha sempre fatto quando i Krokus si sono fermati, anche stavolta che la band madre, seppur riformatasi per alcuni […]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
My Darkest Red – Midnight Supremacy – RecensioneI My Darkest Red sono la nuova incarnazione dei Poisonheart, band hard rock bresciana che aveva debuttato nel 2017 per Sneakout/Burning Minds, ma che, […]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 2 mesi, 1 settimana fa
Skyeye – New Horizons – RecensioneGli Skyeye sono un gruppo dedito ad un ortodosso heavy metal, proveniente dalla vicina Slovenia, attivo da oramai dieci anni e che ha combattuto […]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 3 mesi, 3 settimane fa
Deep Purple – =1 – RecensioneMa siamo nel 2024 o nel 1972? Beh, l’ugola di Ian Gillan ci fa capire che la prima ipotesi è quella giusta, ma per il resto, questi signori che […]
90 credo sia dato alla carriera ed anche al fatto che era davvero difficile pensare che nel 2024 i purple se ne uscissero con un disco di tale qualità.
Devo dire che il disco guadagna tantissimo se messo a confronto col precedente moscissimo whooosh, qui ci sono le radici vere dei nostri, che rileggono se stessi senza mai autocitarsi e adattando le canzoni a nonno Ian che si difende alla grande.
Che dire di McBride, ha già detto tutto il recensore , io dico solo che forse lo avrei chiamato prima alla corte dei nostri. Band immortale e disco riuscitissimo , da 7,5 minimo.
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 5 mesi, 3 settimane fa
Anims – Good ‘N’ Evil – Recensione Capitolo secondo per gli Anims, band non certo di pivelli, ma un altro progetto davvero valido per Francesco Di Nicola, ex chitarrista di Danger […]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 6 mesi, 3 settimane fa
Blue Oyster Cult – Ghost Stories – RecensioneNuovo album dei Blue Oyster Cult? Sì, ma non del tutto nuovo, voi direte, e perché? Semplice, questo “Ghost stories” non è composto da canzoni ap […]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 7 mesi, 3 settimane fa
Voyager X – Magic – RecensioneA volte le indicazioni fuorviano e dovendo per forza mettere il genere musicale suonato dai tedeschi Voyager X nel corpo della recensione, ho scritto […]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 8 mesi fa
Saxon – Hell, Fire And Damnation – RecensioneCosa vi aspettavate dai Saxon, che si mettessero a fare prog, thrash o che magari si buttassero sul post salamadonnacosa? Con i qui trattati hard […]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 9 mesi fa
Social Disorder – Time To Rise – RecensioneL’ennesimo supergruppo assemblato per fare qualcosa di magniloquente, ma forzato? Non mi sento di giudicare così la creatura di Anders La Rönnblom, c […]
….”speriamo solo che questa deriva non diventi una consuetudine…” , non è solo una questione legata alle copertine purtroppo, temo che la I.A. interverrà presto (anzi lo ha già fatto con quell’aborto di singolo dei beatles) anche a livello di composizione delle canzoni.
casualmente girando sul tubo, sono stato attratto proprio dalla copertina, e dopo aver ascoltato qualche brano, mi ero promesso di riascoltarlo appena avessi avuto un po’ di tempo.. a me i brani non dispiacciono e l’ho trovato interessante senza neppure sapere i musicisti coinvolti..credo che mezzo punto in più glielo avrei dato.
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 9 mesi, 3 settimane fa
Lucifer – Lucifer V – RecensioneMa come, direte voi, i Lucifer su Melodic Rock.it? Ma sì, cari i miei mollaccioni, non abbiate paura, nessuno vuole spaventarvi con grugniti o chiese […]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 10 mesi fa
Nubian Rose – Amen – RecensioneDevo ammettere che non conoscevo i Nubian Rose, non solo perché non si facevano sentire dal 2014, quando pubblicarono “Mental revolution”, ma anche […]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 11 mesi, 3 settimane fa
ZeroK – Killing Our Past -RecensioneGli ZeroK sono un gruppo bolognese formatosi nel 2018 quando la cantante Marika Vitelli, il chitarrista Giulio De Gaetano e il batterista Ivan Mazzoni […]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 1 mese fa
Twisted Rose – Cherry Tales – RecensioneSi sa ben poco di questi Twisted Rose, band tedesca nata nel 2018 e autrice, a quanto si capisce dai loro media, di due ep, una manciata di singoli e […]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa
Pretty Maids – Future World – ClassicoHo un rapporto di amore/odio con “Future world”, secondo album dei danesi Pretty Maids, uscito ad Aprile 1987 nel momento in cui molte metal bands […]
Disco che ho praticamente consumato. Band questa che non ha mai sbagliato un colpo, merita di stare nei classici sicuramente.
bel tripudio , meritato, ai mai troppo lodati pretty maids.
trovo in tutta la loro discografia lotti di canzoni di valore encomiabile, indenne da tempo e ascolti.
Grande, grandissimo album che assieme a “Jump The gun”, a mio avviso, stanno nell’olimpo del hard rock
band,che a mio parere, e’ sempre stata sopravvalutata…anche questo album ha una voce orrenda e canzoni discutibili….girano girano senza mai essere ficcanti….dico una cosa forte …..bocciati su tutta la carriera a parte qualche singolo di numero!!!!
Capolavoro. Mi sono appassionato di hard rock alla fine del 1986. Future world e stato uno dei primi 20 dischi che comprai, un amico con cui condividevo la passione e ci registravamo le cassette prese Tell not tales dei Tnt (altro capolavoro).
Ai tempi preferivo i pezzi piu” melodici: rodeo,love games,long way to go e eyes of the storm.
Adesso lo considero un capolavoro dall’inizio alla fine.
La title track e’ esaltante, riff granitico seguito da tastiere.
Han sempre fatto dischi notevoli anche dopo gli 80s, Scream, wake up to the real world e anche l’ultimo undress your madness.
Planet panic e’ quello che mi piace di meno.
Giorgio Barbieri ha commentato l'articolo Mitch Malloy – Mitch Malloy – Classico 1 anno, 3 mesi fa
Ah, ah, ah! Mr.Big ed Extreme non hanno fatto classici, ne ho sentite tante in questi anni, ma questa è una delle più “belle”. I classici vanno valutati in rapporto al periodo in cui uscivano, secondo il tuo ragionamento, dopo Deep Purple, Led Zeppelin, Journey, si poteva anche chiudere bottega, ma invece sono arrivati tanti altri gruppi che, ti p…[Leggi tutto]
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa
BLINDSTONE – Scars to Remember – RecensioneEra da un pò che non arrivavo a dire: ‘appena esce ‘sto disco, me lo prendo!’, ma anche quest’anno, come l’anno scorso per “Death, where is your […]
Porco giuda mi fiondo all’ascolto.
Quando si sente la passione vera si è già a buon punto e qui ci sono passione e feeling da vendere…
Ennesima conferma (saranno al sesto disco se non erro) per chi ama l hard blues come il sottoscritto, davvero un pregevole lavoro.
Devo ascoltarlo… mi avete incuriosito…
Giusto per notizia: Martin Jepsen Andersen è la mente dietro al singolo dei Nordic Hard Rock For Peace uscito qualche mese fa, che spero abbiate ascoltato (visto che i proventi vanno in beneficienza)…
Gran bel disco, davvero una sorpresa (almeno per me). Non li conoscevo, disco veramente suonato da Dio e con bellissime canzoni
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 3 mesi fa
Damn Freaks – III – RecensioneTerzo album per i nostri Damn Freaks con annessi due scossoni, uno nella line up, dove se ne vanno il cantante Jacopo “Jack” Meille e il chitarrista […]
Giorgio Barbieri ha commentato l'articolo Virgin Steele – The Passion Of Dyonisius – Recensione 1 anno, 3 mesi fa
Grazie Mark!
Sai, quando si tratta di nomi così importanti, si spera sempre che arrivi qualcosa di grande, ma credo proprio che, oramai, il buon David abbia completamente perso la testa…
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 4 mesi fa
Virgin Steele – The Passion Of Dyonisius – RecensionePer me, parlare dei Virgin Steele è sempre difficile, nel bene e nel male, soprattutto da quando David DeFeis ha deciso che la band non esiste più, m […]
Onore a Giorgio per aver perso tempo a recensire questo aborto .
Grazie Mark!
Sai, quando si tratta di nomi così importanti, si spera sempre che arrivi qualcosa di grande, ma credo proprio che, oramai, il buon David abbia completamente perso la testa…
Solo la copertina meriterebbe il premio “Razzie awards” 2023!
Pur apprezzando e molto il loro passato, lo ritengo una schifezza assoluta. Ma come non rendersene conto?
Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 5 mesi fa
Vypera – Race Of Time – RecensioneIl secondo album dei Vypera è fantastico, un vero e proprio capolavoro, un enorme tributo agli anni ottanta, senza alcuna contaminazione, con un […]
purtroppo il problema dei dischi fatti ‘a cottimo’ lo avevo affrontato anche nello speciale su dove stiamo andando… e temo che sia di difficile risoluzione.. pian piano arriveremo ad un punto di rottura…
Però a me il primo era piaciuto….questo non lo ho ancora sentito, per il resto condivido in toto quanto evidenziato da Giorgio nella parte finale della rece , vedremo se il sistema imploderà o meno , sottolineo il fatto che il 95 per cento delle nuove bands in campo hard aor o heavy fanno “revival” a meno che non ci si butti su nomi tipo HAKEN , OCEAN , LEPROUS ETC.
Però, se posso permettermi, il concetto dei dischi tutti uguali lo tirate fuori con la band sbagliata, perchè vero che non inventano nulla, ma almeno sono una band e si differenziano dai mille progetti tutti uguali dove scrivono sempre gli stessi…a me il disco piace molto e personalmente trovo il voto eccessivamente basso. Leggendolo mi aspetterei una porcata, perchè qua i 60 sono stati dati rarissimamente. Ma davvero i Bai Bang meritano di più di questi???? Ecco, comunque a conti fatti io darei un 78/80 (che per me è già un votone dato che nella mia personale lista i cd sopra il 90 sono relativamente pochi) e di fatto lo trovo pure superiore al precedente,
Ovviamente scrivo senza alcun intento polemico…ma non trovo molta coerenza con i voti, per questo come dissi una volta, mi piacerebbe vedere sempre, oltre alla recensione, il voto di tutti i redattori; questo oggettiverebbe di più il risultato…poi ovviamente oggi si può ascoltare tutto e quindi alla fine la recensione deve solo incuriosire.
Saluti
Lo sto ascoltando ora Gimmy e mi sta piacendo , class metal derivativo quanto vuoi ma mi coinvolge parecchio 🙂
Ha già detto “quasi” tutto Samuele… aggiungo che la recensione per me deve essere spunto per un dialogo nel caso… e di solito è così! Come diceva Samuele cerchiamo già di smistarci i dischi per “gusti personali” e quindi è chiaro che sei già più orientato verso magari una certa benevolenza, ma ci sta che se un album da cui ti aspettavi tanto ti delude scatta anche il voto più “basso”… e qui secondo me voto e recensione sono più che coerenti…
Il primo Vypera lo avevo recensito io perchè, pur non essendo un genere che amo, mi aveva veramente stupito per la classe dei ragazzi… e poi, che Band!
Qui mi è mancato un po’ tutto, sento la voce più spenta, i brani mancano “dell’ultimo passaggio” (solo io ho avuto l’impressione ogni tanto di ascoltare delle demo?)… diciamo che per me è un’occasione mancata… forse meritava ancora qualche mese di stagionatura e rifinizione prima di essere buttato sul mercato…
Non concordo Denis, anzi per me è superiore al primo… ho avuto questo effetto più per i Fans of the dark per esempio, anche se mi sono comunque piaciuti entrambi i loro lavori, il primo sta due gradini sopra. Di certo la politica di uscite a go go della Frontiers sta stancando ed alla fine ci sono album che meritano (vedi Winger e Stardust) in mezzo a tanti altri che sono poco più che inutili…spremere i musicisti non è mai un bene, poi se questo serve a sopravvivere beh allora non c’è molto altro da dire….
ne sa qualcosa quel mostro sacro di jim peterik, che mi sa, giustamente, abbia concluso le frecce del proprio arco
Ascoltato poco, ma quel poco non mi ha per nulla colpito. Già gli ultimi due però avevano evidenziato un calo rispetto ai primi che sono a mio avviso strepitosi…dubito lo comprerò sinceramente.
stessa (buona) formula senza acuti ne variazioni, un lento declino (partendo dall’alto ad ogni modo, questo va sempre riconosciuto) accompagnato dalla prevedibilità e da qualche sbadiglio di troppo.
Con Fearless si erano ripresi ad ogni modo.
l’avevo fatta io denis 🙂
Ha ha ha… hai ragione, ero convinto di averla fatta io… l’età… 😀
E’ superiore al primo. Ti consiglio, se ne avrai voglia, di concedergli qualche passaggio in più, è un disco che cresce molto. Se ascoltato poco rischia di essere parecchio sottovalutato
Ciao Marco! Purtroppo io resto invece sulla mia posizione… ho amato il primo album che anche se non aggiungeva nulla al genere portava in risalto una bella band con i “numeri” e tanta classe, al servizio di brani forse non originali ma sicuramente ben confezionati… al primo ascolto di questo album la sensazione è stata di trovarsi di fronte a qualcosa di incompleto e buttato giù tanto per… ho provato anche a lasciarlo per qualche giorno e riprenderlo ma non c’è stato verso, mi manca il “cuore” che sentivo nel primo lavoro… concordo però sul fatto che riascoltandolo viene comunque fuori la potenzialità che alcuni pezzi avrebbero potuto avere, ma per il resto manca tutto. Al momento per me una delle deluzioni più grandi di quest’anno…
Davvero difficile anche per me capire tutte ste differenza in peggio rispetto al primo…cavolo, proprio vero che ognuno ha il suo orecchio e c’è poco da fare….
presupposto numero 1: i voti sono totalmente soggettivi e personali quindi fare un paragone tra questa recensione e i bai bang è puro esercizio semantico e ti spiego il perché: per cercare di non sacrificare il lavoro delle band cerchiamo di smistarci i dischi in base alle nostre preferenze personali in modo da avere un occhio un po’ più benevolo verso i dischi recensiti, questo magari spiega perché non ci siano voti bassissimi in generale, Denis fa i dischi più marcatamente aor io faccio quelli un po’ più particolari con magari un occhio al prog. Giorgio fa quelli più vicini al metal Francesco quelli più glam e street etc etc… avessi fatto io i Bai Bang avrebbero preso 40 e non sarebbe stato giusto perché io non amo molto quel tipo di sonorità e non sarei stato obiettivo. Giorgio nello specifico ha invece una grande cultura nell’hard and heavy classico ed è perfettamente preparato a giudicare un disco dei Vypera, che poi uno sia d’accordo o meno è tutto un altro paio di maniche, ma omologare i giudizi di una redazione di 10 persone su un disco semplicemente non avrebbe senso oltre che obbligarci ad ascoltare tutto in fretta e furia…. e pensa che in 6 mesi abbiamo già fatto 75 recensioni che per un gruppo di dopolavoristi oggettivamente non mi sembra poco
Certamente anche io tendo a commentare i dischi che mi aspetto rientrino nelle mie corde e comprendo non si possa ascoltare tutto, commentassi tutto darei anche io diversi 40…fate bene a proseguire con questa linea che è assolutamente comprensibile e non intendo criticarla ci mancherebbe. Rimango del parere comunque che essendo un sito che raggruppa diversi generi che però sostanzialmente sono affini, sarebbe bello da lettore vedere anche le altre votazioni giusto per avere ulteriori spunti per una sana discussione.
Ringrazio comunque tutti per il numero di recensioni pubblicate, perchè comunque mi è capitato diverse volte di scoprire dei dischi proprio perchè recensiti qua ed in fondo, al di la del voto, credo sia uno degli obiettivi principali.
magari per i dischi principali, potremmo provare anche a fare una votazione multipla, vediamo se col tempo ci sarà modo. Intanto grazie comunque del supporto!
sono in linea di massima d’accordo con Giorgio (sui concetti espressi), mi sento di essere un poco + benevolo.
l’esordio è stato un gran disco, ispirato, per nulla innovativo ma andava a stuzzicare un pò i Dokken, un pò gli White Lion del periodo d’oro, in prima persona mostrando una certa personalità nella rilettura di quel tipo di sound.
Qui le canzoni sembrano seguire la stessa scia , scritte col pilota automatico senza perseguire soluzioni che venissero dall’anima della band.
Ben suonato ma poco emotivamente ricercato.
65
Viste le discussioni qui e su facebook mi son deciso ad ascoltarlo. Del primo album avevo ascoltato qualcosa il lunedi’ su rock of ages con Tex e Stefano.
Band davvero valida , ottimo platter di class metal ottantiano , che mi ha ricordato Dokken, Pink cream 69, Tnt e qualcosa di piu’ heavy.
Non originalissimi, ma gasano di brutto, ascoltero’ anche il primo.
Per quanto riguarda la rece di Giorgio, ognuno ha i suoi gusti.
Ricordo che su metal shock bocciarono : ” screw it” dei danger danger e “leather boyz” dei Pretty boy floyd, dischi che ho consumato.
Non ho ancora avuto modo di ascoltarlo bene, ma, a ricordi, trovo almeno 2/3 canzoni di livello.
Che gran peccato questa “quasi” stroncatura, che spingerà magari qualcuno (spero pochi) a bypassare un ottimo album. I dischi andrebbero ascoltati più volte e attentamente. Un lavoro che inizialmente dice poco, ma che cresce in maniera esponenziale, merita almeno 7.5, i pezzi ci sono e 5 o 6 canzoni sono proprio splendide, da dipendenza. Questi ragazzi sono proprio in gamba, ma per fortuna altre pagine e in generale i social (e anche i commenti qua sotto a quanto vedo) stanno valorizzando quello che alla fine dei conti è un gran bel disco, per me anche migliore del gia buon esordio.
mah… le stroncature sono altre…questa è una sufficienza dettata da diversi ascolti (si… perché noi i dischi li ascoltiamo diverse volte prima di scriverci sopra) e da un senso di incompiuto soprattutto nei confronti di un esordio che, almeno a mio avviso, era una botta di energia inaspettata. Poi come spesso succede uno può essere d’accordo o meno, posso però senz’altro dire che almeno il punto di vista del recensore ha stimolato una bella e ricca discussione, cosa che altre recensioni fatte copiando le press note e col voto politico non fanno…